I benefici del cammino: Camminare per evolvere

Non è certo una novità: che camminare sia salutare per la mente, oltre che per il fisico, è cosa risaputa da tempo almeno dalla Atene del IV secolo avanti Cristo.

  • In quei tempi lontani Aristotele passeggiava ragionando con i suoi discepoli. Naturalmente non sappiamo se il gruppo di adepti del filosofo percorresse grandi distanze, o se invece non si spingesse nemmeno fuori dal porticato del ginnasio annesso al tempio di Apollo Licio. Ma sicuramente i filosofi della scuola peripatetica stavano all’aria aperta, e i porticati invitano per la loro stessa natura a passeggiare.
  • Anche i monaci medievali pregavano deambulando nel presbiterio in chiesa o nei loro meravigliosi chiostri, sotto volte romaniche o gotiche, riflettendo sulla complessa simbologia dei capitelli che scandivano i colonnati – uno diverso dall’altro e raffiguranti mostri, animali fantastici, sirene e demoni.

In tempi nostri, abbiamo il chiaro esempio – di grande ispirazione per molti di noi – del monaco buddista Thích Nhất Hạnh, con la sua pratica della meditazione camminata, una disciplina che prevede passi lenti, respiro coordinato con ogni passo e grande consapevolezza per tutto quello che ci circonda e di ogni singolo movimento del nostro corpo. Il maestro ci ha lasciato all’età di 95 anni il 22 gennaio di quest’anno, e questo è anche un modo per ricordarlo con affetto.

Insomma, se la testa è affollata di pensieri, ansie, preoccupazioni, il nostro consiglio è uscire di casa e prendersi il tempo – anche mezz’ora – per rimettere in moto quel meraviglioso organismo fatto di corpo e mente, di carne e spirito, e fare camminare in armonia queste due componenti indissolubili del nostro essere. Basta poco perché un senso di rilassamento e serenità ci avvolga come un abbraccio, aiutandoci a sciogliere tensioni fisiche e mentali.

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Camminare

Ma i benefici del cammino, e soprattutto del viaggio a piedi articolato in più giorni, sono anche altri. Eccoli:

  1. Intraprendere un cammino comunica immediatamente una meravigliosa sensazione di libertà. Sui sentieri usciamo dai percorsi obbligati, andiamo controcorrente, usciamo dalla comfort zone e ci troviamo di fronte a innumerevoli bivi sul percorso, dove solo noi possiamo scegliere (ed essere anche liberi di sbagliare strada!). Ci rendiamo conto della vastità di un mondo là fuori, tutto per noi da scoprire e conoscere.
  2. Camminare in natura potenzia le nostre percezioni sensoriali. Quando ci confrontiamo direttamente con l’ambiente, senza alcuno schermo protettivo, e non c’è il confortevole abitacolo di un’auto a proteggerci, finalmente proviamo cosa vuol dire sentire il maestrale che ci arruffa i capelli, o respirare a pieni polmoni il profumo di un bosco bagnato dalla pioggia. E rimettendoci in sintonia con la natura, ritroviamo noi stessi e il luogo – l’eden primigenio – da cui veniamo.
  3. Programmare un cammino è una straordinaria scuola di autonomia. Si imparano tante cose, ci si misura con i propri limiti, si acquisiscono abilità che non pensavamo di poter avere: dall’orientamento in un ambiente naturale alla capacità di risolvere piccoli problemi, dal saper dosare le forze fisiche alla gestione del tempo (in cammino le ore di luce sono un vincolo!).
  4. Il cammino guarisce il dolore. Chiunque abbia vissuto una perdita o un lutto, una sconfitta, un periodo di smarrimento o malattia, può trovare sollievo nel cammino, perché chiudere la porta di casa lasciandoci alle spalle una vicenda dolorosa, aiuta a ripartire, fortifica lo spirito, stimola a raccogliere le energie rimaste, a sciogliere i pensieri circolari e ossessivi. La stanchezza fisica sconfigge la pesantezza della mente. Ci sono infinite testimonianze della virtù curativa del viaggio a piedi, dai tempi dei pellegrini medioevali ai nostri giorni.

Per tutti il cammino è potenzialmente crescita ed evoluzione verso un sé migliore. E tutti possono camminare. Per chi non lo ha mai fatto (e non è mai troppo tardi), c’è la nostra Guida al primo cammino.

camminare

 

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Roberta Ferraris

ROBERTA FERRARIS

Nata in vista del Monte Rosa, ha mosso i primi passi saltando di sasso in sasso lungo le sponde del fiume Sesia.
I suoi studi sono stati intensi ma irregolari, tra Italia e Stati Uniti. Ha fatto lunghi viaggi a piedi soprattutto in Italia.
Grazie alla conoscenza capillare del territorio collabora dal 1994 per vari editori e con Touring Editore dal 1999. È autrice di numerose guide turistiche ed escursionistiche e di racconti di viaggio.
Ha scritto anche di cucina e di stili di vita sostenibili. Contribuisce ai suoi lavori editoriali anche con foto e illustrazioni botaniche. Dal 2014 è guida ambientale escursionistica della Regione Piemonte e accompagna gruppi in prevalenza stranieri, a conoscere luoghi e cultura del nostro paese. Vive in Alta Langa, in una cascina isolata in collina.

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