Senza barriere

Negli ultimi anni in Italia è rinata la pratica del trekking. Sempre più persone, di tutte le età, si muovono per scoprire il territorio. Camminare nella natura ci rigenera e stimola la nostra curiosità. Grazie all’escursionismo riscopriamo noi stessi, facciamo i conti con i nostri limiti e impariamo che alcuni ostacoli sono solo nella nostra mente. Per altri invece le barriere della montagna sembrano insormontabili. Per i disabili ci sono evidenti difficoltà ad affrontare un sentiero di montagna, ma grazie a Joel Claudel (nel 1987 realizza la prima joelette, una carrozzina monoruota da fuoristrada, per suo nipote malato di miopatia) oggi la pratica dell’escursionismo condiviso è diffusa in tutto il mondo. In Francia l’associazione Handi Cap Evasion negli anni ha raggiunto traguardi importanti, andando in Marocco, quattro volte in Perù e due in Nepal raggiungendo il campo base dell’Everst a 5200m.

Seguendo gli ideali di accessibilità inclusione e condivisione, in Italia L’ASD Majella Sporting Team ha creato il progetto “Montagne Senza Barriere”, per portare le Joelette in Abruzzo. Il team di Lama dei Peligni (CH) inizia nel 2013 organizzando diverse escursioni in vari comuni della regione. Aderisce al progetto nazionale di Federtrek Escursionismo e Ambiente, Natura Senza Barriere, che raggruppa associazioni e istituzioni in tutta Italia per creare una rete unita che diffonda un’idea nuova di cambiamento e inclusione. Nel 2015 e 2017 organizza i primi Raduni Nazionali di Joelette, e nell’arco del 2019 organizza sette escursioni con corsi di formazione per futuri conduttori, insegnando anche tecniche e metodologie di approccio a disabilità e autismo. Interagendo con le istituzioni locali e la cittadinanza hanno dato vita a manifestazioni itineranti di sport, cultura ed educazione, con lo scopo di condividere le gratificazioni che la montagna sa dare, in termini di salute fisica e benessere mentale.

In un anno difficile come il 2020 segnato dalla pandemia, la necessità di distanziamento sociale ha messo un blocco alle varie iniziative sociali. Superato il primo lockdown però, i volontari del Majella Sporting Team hanno ripreso il progetto dimostrando di aver creato una comunità inclusiva, solidale e partecipe, consapevole dell’importanza e del valore sociale dell’attività di Montagne Senza Barriere.

Federica Carducci
(Testo e foto)