[Quando il mondo ti manda dei segnali (e tu fai l’analfabeta)]

  • Venerdì: rinuncio a malincuore alla Via degli Dei, dopo una notte turbolenta e sofferta, avviso e disdico le accoglienze, lascio partire il treno senza di me, trascorro, in tenuta da trekking, tutta la giornata sul divano.
  • Sabato: mi lascio stuzzicare dal solito lavorìo di testa, i piedi hanno voglia di andare, la mente ha assolutamente bisogno di andare. Quindi, andiamo! Io & Za, il mio zaino fidato compagno.

Ho questa canzone che mi gira tra un LA e un DO: “Comunque andare, perché ferma non so stare…” Canticchio, come sempre.

Punto verso nord, lago d’Iseo, Lovere. Annoverato, a ragione, tra i Borghi più belli d’Italia.

Non ci torno da anni su questa sponda di Lago, i ricordi si “aprono”: lascio fluire, lascio passare.

cammino di carlo magno
prima tappa cammino di carlo magno

Sono rallentata nei movimenti, appesantita da uno zaino che era pronto a scavalcare gli Appennini da Bologna a Firenze, e che invece si trova sul lungolago di Lovere, pronto a risalire la Valle Camonica.

L’idea è di calpestare i passi di Carlo Magno, seppur conditi da leggende.

Il Cammino di Carlo Magno, che si snoda per un centinaio di km, dal lago d’Iseo (Lovere) ai monti (Ponte di Legno), nasce dall’idea di due giovani appassionati – Andrea Grava e Antonio Votino – cavalcando la leggenda che vuole Carlo Magno conquistatore lungo la Valle Camonica.

La leggenda, del XV secolo, narra le gesta di Carlo Magno e nomina numerose Chiese esistenti, fatte erigere per celebrare le sue vittorie.

Dal porto di Lovere, raggiungo la Basilica di Santa Maria in Valvendra dove trovo il primo triangolo rosso che indica il cammino.

La Chiesa è chiusa, mi ripropongo di tornare a visitarla in un’altra occasione.

Mi metto in marcia, lentamente, ascoltando il mio corpo ma senza dargli troppo corda.

È la testa che mi fa andare, è il cuore che spinge, le frecce rosse mi guidano.

La prima parte del percorso corre su asfalto, ma il panorama che spazia sul Lago è davvero magnifico e si fanno incontri curiosi.

Arrivo alla Chiesa di Santa Maria degli Alpini, una cappella moderna, ma suggestiva.

chiese cammino di carlo magno

Cappella della Madonna degli Alpini – Costa Volpino

panchina gigante cammino di carlo magno

Uscita dall’abitato di Castelfranco, il sentiero mi porta in salita, seguendo le indicazioni per “Panchina Gigante”, che raggiungo dopo un bel percorso nel bosco, facendo una leggera deviazione rispetto al tracciato del Cammino di Carlo Magno. Ho il descrittivo, le tracce GPS, un discreto senso dell’orientamento e un percorso comunque davvero molto ben segnalato. La sosta alla Panchina Gigante è d’obbligo, mi fermo a chiacchierare con due ragazzi e ci scambiamo qualche scatto fotografico divertente.

Ritorno sui miei passi e, in discesa procedo verso Rogno e da lì verso il Laghetto omonimo, dove mi fermo per una pausa che mi permetterà di incrociare e conoscere Ivana e Claudio, anche loro sul Carlo Magno. Passi e sorrisi.

Dopo Bessimo, il percorso diventa più boscoso e si allontana dai rumori della strada che ancora in lontananza si fanno sentire. Salgo lungo un bel sentiero sterrato, a tratti lastricato, che mi porterà fino al Lago Moro.

Si costeggia poi tutto il Lago, in posizione sopraelevata, fino a raggiungere e superare l’abitato di Capo di Lago.

cammino di carlo magno
cammino di carlo magno

Il sentiero che mi attende all’uscita da Capo di Lago, è tutto nel bosco, passaggi meravigliosi; seguo le indicazioni per Gorzone e scendo nella Forra del Dezzo.

Superato il paese di Gorzone, un ultimo tratto di strada asfaltata mi accompagna verso Boario.

Il fine tappa di oggi è davanti allo stabilimento termale.

Raggiungo infine l’Hotel Milano, dove ho modo di cenare e riposare come un Re (anche Carlo Magno deve essersi fermato qui!).

E domani si riparte su questo splendido cammino!

Alice Codignola – A Passo Lento Blog