Ti è mai capitato di avere paure delle altezze?

Di trovarti in un luogo esposto senza barriere oppure di attraversare ponti piuttosto alti o di essere su torri,
funivie o balconi di edifici e affacciandoti hai sentito sulla tua pelle quei brividi e quella sensazione di vuoto
dentro di te?
Ecco, ti capisco e so cosa si prova in quegli attimi, oggi sei nel posto giusto perché parlerò proprio di questo,
di come gestire al meglio queste situazioni quando si verificano nelle tue uscite di trekking o in qualsiasi
altro caso e come superare le vertigini.
Mi chiamo Tommaso Vagnini e sono un Mental coach, ovvero un allenatore mentale e aiuto le persone a
utilizzare la mente in modo intelligente per essere il meglio di loro stessi affinchè riescano a raggiungere i
loro obiettivi o a sistemare le cose che non gli piacciono per esempio blocchi e paure.
Sono un Grandissimo Appassionato di trekking, mi piace spendere il mio tempo all’aria aperta a fare
Escursioni e cammini, amo la natura in ogni sua forma.
Ti darò un ottima strategia per fare in modo che da ora in poi tu riesca a goderti a pieno tutte le tue uscite
che comprendono punti esposti anche con qualche strapiombo oppure arrivare in cima alle vette in modo
tale che sarai sereno e potrai osservare lo splendido panorama senza provare sensazioni spiacevoli che poi
cambiano il tuo stato d’animo e ti compromettono il resto del percorso.
Molti di noi le definiscono vertigini ma in realtà non è il termine adatto, le vertigini sono un’altra patologia
che si manifestano con grandi giramenti di testa e a volte anche con vomito mentre il vero nome della
paura delle altezze è Acrofobofia.

Come si affrontano le paure?

Dire “con coraggio” sarebbe troppo facile, mi piace vederla così a me, con curiosità, con pazienza e passando
attraverso di loro, non c’è una scorciatoia per superare le vertigini come ti sarà capitato nelle tue esperienze di vita o meglio c’è ,
ma in questo caso esposta anche quella!
Questo per dirti che per prima cosa bisogna accettarla e non respingerla, prendere consapevolezza e starci
dentro, vederla come opportunità e lavorarci per sistemarla.
La nostra mente è come un computer e si programma continuamente poi eseguendo gli ordini. I
comportamenti che abbiamo e che non ci piacciono, le credenze, le paure si possono cancellare pensa che
figata, tanto non ci servono e soprattutto ci sono utili allora perché tenerle?.

Veniamo continuamente programmati dagli altri, dall’ambiente, dai media, dalla cultura mentre le sensazioni negative che abbiamo vissuto ci sono rimaste perché abbiamo vissuto una forte emozione legata a quell’evento e ci è rimasta. Ora
la mente ci tiene lontano da quella situazione per che non vuole che la proviamo più, le paure sono
soltanto un meccanismo di difesa e alcune sono fondamentali per esempio quando da bambini abbiamo
messo la mano davanti al fuoco e abbiamo capito che scotta e adesso non ce la mettiamo più cosi come
tutte le altre che ci salvaguardano per la nostra protezione.

Si tratta solamente dalla nostra percezione di come vediamo le cose e tutto si può cambiare, anche
piuttosto velocemente non è vero che il cambiamento richiede tempo e te lo dimostrerò.
Molto importante è la parte del focus mentale, ovvero su che cosa portiamo la nostra attenzione e su quali
pensieri ci concentriamo. Perché quello su cui ti concentri diventa la tua realtà, immagina la mente come
una macchina fotografia che mette a fuoco un immagine, vede solo quello e tutto il resto scompare e non
esiste in quel momento, ricorda che esiste solo quello che stai vedendo.
Abbiamo paura del vuoto ma spesso è perché guardiamo giù, “non guardare” ci dicono e noi “Tac” guardiamo e
ci immobilizziamo, ti consiglio quindi di concentrarti in quei tratti più difficili di guardare soltanto il terreno
e di basarti solo su quello, di ripetertelo anche dentro di te cosicchè distoglierai la tua mente avendo
l’attenzione fissa su quello e non ti renderai conto di quanto è alto non vedendo la prospettiva.
Abbiniamoci alla parte del focus mentale anche dei bei respiri profondi, inspirando dal naso ed espirando
dalla bocca, il respiro è un arma potentissima di cui disponiamo perché rallenta la nostra pressione e di
conseguenza fa abbassare i battiti quando abbiamo la tachicardia e ci calma.
Stampiamoci anche un bel sorriso sulle labbra che servirà per mandare un segnale al nostro corpo dicendo
che va tutto bene e il corpo inizierà a produrre endorfine ovvero gli ormoni del benessere.
Queste 3 cose miglioreranno molto la situazione e sarai subito più tranquillo a tuo agio, se la sensazione
dovesse rimanere ti consiglio il seguente esercizio per togliertela definitivamente.
Quando vuoi far sparire questa brutta sensazione per prima cosa chiudi gli occhi e concentrati su quello che
stai provando, nello specifico nota in quale parte del tuo corpo la senti e cerca di capire il verso in cui gira.
Di solito sono tutte a livello della pancia/torace, e dopo aver capito da quale parte gira (destra –sinistra,
alto-basso) il passo successivo e quello di aumentare la velocità anche se dirà per alcuni secondi più fastidio
e ti sembrerà un controsenso ma questo vuole farti capire che sei tu che puoi controllare l’intensità della
sensazione.
Dopo aver fatto questo, apri gli occhi e porta fuori di te questa sensazione, buttala fuori come se la prendi
con la mano e la togli da dentro e ora guardala davanti a te come gira e rallentala fino a farla fermare.
Perfetto bravissimo, il prossimo passo da fare e far girare in senso opposto questa sensazione se prima era
girava a destra ora a sinistra e ti accorgerai che da li a poco che ti susciterà una sensazione diversa, neutra
vederla in questo modo. Colorala con un colore che ti piace e continua a fissarla.
Dopodiché portala nuovamente dentro di te e riassociandola nel tuo corpo e chiudi gli occhi. Continua a
farla muovere e concentrati su questa nuova sensazione. Il suo colore si allarga dentro di te in tutto il tuo
corpo, come ti fa stare? Bene Vero? E Vedrai che più ti concentrerai su di essa e più starai bene e più ti
concentrerai su questa meno troverai quella di prima che ti dava fastidio fino a non ricordartela più.
Ottimo, ora vai nel futuro alla prossima occasione che quella sensazione prima di avrebbe creato disagio e
nota invece come ora quando ti concentri su questa nuova sensazione quella di prima è soltanto un lontano
ricordo e guardati da fuori in tutte le nuove possibilità che ti si spalancano ora davanti a te e di come sei
sereno, felice e in controllo su di te e sulle tue emozioni.

Come si mangia un elefante?

E tu mi dirai giustamente cosa centra? È chiaramente una metafora, per dirti che le cose prima ti sembrano
grandi da superare ma se iniziamo a dare piccoli morsi a quell’elefante lo avremo mangiato che non ce ne
accorgeremo e stessa cosa con il nostro problema con le altezze innalziamo ogni volta la soglia in modo tale
da renderla famigliare facendogli capire alla nostra testa che può possiamo sporgerci un po’ di più da dove
ci tiene bloccata con i nostri limiti mentali, senza timore che non succede niente. Mettiamoci alla prova è
l’unico modo e vedrete che ogni piccolo miglioramento sarà come una conquista, come raggiungere la
croce su una vetta!
Naturalmente ci tengo a precisare sempre usando la testa mi raccomando!
Perché sotto sotto come dice Jovanotti “quella vertigine non è paura di cadere ma voglia di volare!
Buon escursioni a Tutti!

Tommaso Vagnini