Abbiamo già affrontato il tema di tracce e dispositivi GPS e sappiamo a grandi linee su quali principi si basi il Global Positioning System. Ora si tratta di applicare questa sofisticatissima tecnologia alla nostra vita quotidiana, alle nostre esperienze in cammino, con il fine di aumentare la sicurezza, ma anche la conoscenza del territorio e la consapevolezza dei nostri passi. Ecco quindi alcuni pratici consigli su come usare le tracce GPS in cammino.

Per utilizzare le tracce GPS ci vogliono due cose: le tracce, appunto, e un dispositivo in grado di leggerle. Cominciamo dal secondo punto: abbiamo quasi tutti uno smartphone o un tablet, strumenti dotati di funzione GPS. Esistono, scaricabili dal web, programmi cartografici specifici – sia gratuiti, sia con versioni a pagamento con funzioni aggiuntive – che possono, almeno in una prima fase, evitarci l’acquisto di un dispositivo GPS vero e proprio. Naturalmente un dispositivo GPS dedicato ha molti vantaggi, tra cui quello, non banale, di essere decisamente più preciso e affidabile, di avere uno schermo più luminoso e batterie molto più durevoli. Tuttavia il cellulare può essere un buon modo per avvicinarsi alla tecnologia.

Come usare le tracce GPS in cammino

Foto di @jkdberna

Come usare le tracce GPS in cammino

Foto di @StockSnap

Primo passo, dunque, scaricare la app. Ce ne sono molte, in continua evoluzione: tra quelle con le migliori recensioni, OruxMaps, Guru Maps, Osmand, ma l’elenco potrebbe essere molto lungo, e includere anche i siti dedicati alla condivisione di percorsi, come Wikiloc e AllTrails. Da questi portali è possibile scaricare tracce di percorsi in tutto il mondo sul nostro smartphone, o sul pc, da cui eventualmente si possono caricare sul dispositivo GPS. Il consiglio è di prendere in esame quanto offerto sul web e scegliere la app con cui ci troviamo meglio, perché più semplice e intuitiva. Ci sarà tempo per affinare le conoscenze. Molte app consentono di scegliere tra vari tipi di carte. Si tratta sempre di carte vettoriali: più ingrandiamo, più dettagli appaiono. La carta più utilizzata è Open Street Map, su cui sono stati tracciati anche i principali percorsi escursionistici e ciclabili. Ora che abbiamo gli strumenti pronti, vediamo più nel dettaglio come usare le tracce GPS in cammino.

Secondo passo: la traccia. Come e da dove la scarichiamo? In un articolo successivo impareremo a tracciare al computer la nostra traccia, ma ora partiamo dalle cose più semplici. Siamo molto fortunati, perché molti cammini mettono a disposizione le tracce GPS direttamente dal loro sito. Prendiamo dunque il percorso più noto e strutturato, la Via Francigena. Il sito ufficiale ha una sezione dedicata al percorso a piedi. Scegliendo il tratto italiano troviamo le tracce dal passo del Gran San Bernardo a Roma, divise per tappe. Andando su ciascuna tappa, possiamo scaricare, oltre al roadbook e una serie di altre informazioni utili, anche il file gpx, che è il formato più utilizzato su tutti i dispositivi. A questo punto possiamo aprire la traccia con la app che abbiamo scaricato, e il nostro percorso sarà evidenziato sulla base cartografica. Restringendo il campo possiamo avere una visione d’insieme del percorso, ingrandendo entriamo nel dettaglio. Un cursore indica la nostra posizione.

Siamo poi due volte fortunati, perché sul sito troviamo anche la app gratuita per navigare sulla Via Francigena. Scaricandola sullo smartphone, avremo in un solo pacchetto, cartografia e traccia, ben evidenziata in rosso: seguirla è semplicissimo. Il cursore indica sempre la nostra posizione: se ci allontaniamo dalla traccia, stiamo sbagliando strada. 

Sul portale di Cammini d’Italia, invece, sono presenti le tracce gpx per alcuni cammini come la Via Romea Germanica Imperiale e il Cammino Fogazzaro-RoiCol tempo, sul sito saranno presenti tutte le tracce dei cammini italiani, quindi rimanete connessi.

Come usare le tracce GPS in cammino

Esempio tracce della Via Romea Germanica Imperiale, scaricabili sul sito di Cammini d’Italia.

Pur avendo la traccia GPS, può non essere facilissimo orientarsi ai molti bivi sul percorso. Per sapere come usare le tracce GPS in cammino ed evitare di procedere per tentativi, con continui avanti e indietro, è indispensabile saper leggere le carte sul display della nostra app: procediamo pertanto dando un occhio al luogo in cui siamo e cerchiamo di individuarlo alla carta, a ogni bivio e a ogni cambio di direzione. Bisogna, in ogni momento, essere consapevoli di dove ci troviamo. Non c’è altro modo per imparare a usare GPS e carte che mettersi in cammino e viaggiare con gli strumenti in mano. Aiuta un percorso segnato e ben strutturato come la Via Francigena, dove perdersi è davvero difficile. Passo dopo passo, prenderemo confidenza con la tecnologia, ma soprattutto con la cartografia, la rappresentazione in scala del territorio in cui ci stiamo muovendo.

Buon Cammino!

Roberta Ferraris

ROBERTA FERRARIS

Nata in vista del Monte Rosa, ha mosso i primi passi saltando di sasso in sasso lungo le sponde del fiume Sesia.
I suoi studi sono stati intensi ma irregolari, tra Italia e Stati Uniti. Ha fatto lunghi viaggi a piedi soprattutto in Italia.
Grazie alla conoscenza capillare del territorio collabora dal 1994 per vari editori e con Touring Editore dal 1999. È autrice di numerose guide turistiche ed escursionistiche e di racconti di viaggio.
Ha scritto anche di cucina e di stili di vita sostenibili. Contribuisce ai suoi lavori editoriali anche con foto e illustrazioni botaniche. Dal 2014 è guida ambientale escursionistica della Regione Piemonte e accompagna gruppi in prevalenza stranieri, a conoscere luoghi e cultura del nostro paese. Vive in Alta Langa, in una cascina isolata in collina.

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