I dati di un naufragio
L’Italia deve il soprannome di “Belpaese” alle sue bellezze artistiche e culturali, al clima mediterraneo, alle spiagge, alle montagne e all’accoglienza. Ogni anno, il settore turistico contribuisce al sostentamento dell’economia italiana per circa il 12%. Si tratta di un comparto imprescindibile, una colonna portante del sistema Italia. Come riporta Spread Economics, secondo il WTTC, solo in Spagna (15,2%) e Grecia (16,4%) si registrano incidenze maggiori. Il turismo occupa 3,5 milioni di persone, il 14,9% della forza lavoro. Nonostante i prezzi sopra la media e politiche ambientali poco incisive, l’Italia è il quinto paese più visitato al mondo (dopo Cina, Usa, Francia e Spagna). Secondo il CNA, a causa del lockdown del governo, il turismo subirà una contrazione del fatturato del 73%. Sì, avete capito bene: tra febbraio e settembre avremmo perso 50,2 milioni di turisti stranieri.
Esiste uno spiraglio di luce?
Non possiamo contare sugli stranieri, la cui presenza si ridurrà del 92%. World Capital ha allora ipotizzato uno scenario in cui tutti gli italiani che nel 2019 hanno preferito mete estere rimangano in Italia. In questo caso il settore riuscirebbe ad ovviare quasi totalmente al problema delle mancate presenze, sempre a patto che si confermassero anche le vacanze nostrane dell’anno scorso. Il problema che non verrebbe totalmente risolto è quello della spesa. Se tutto ciò che gli italiani hanno speso all’estero venisse speso in Italia, non sarebbe sufficiente a coprire i 45 miliardi di buco, ma, quantomeno, la perdita verrebbe ridotta a 12,6 miliardi.
Cosa fare nel breve termine?
Con il periodo estivo alle porte, Covid-19 arrecherà nuove sfide al settore: dovremo scordarci, almeno per ora, le mete più celebri, le grandi distanze e le spiagge affollate. Occorre ripensare le nostre vacanze come vicine e di prossimità, lente ed alla scoperta di paesaggi naturali inesplorati. Il turista dovrà ripartire dal suo Paese, dalle sue origini, per poi tornare ad esplorare il mondo.
Non occorre far notare che un’escursione con qualche compagno di avventura in mezzo alla natura incontaminata, rappresenti per la comunità, un minor rischio di contagio rispetto ad un fine settimana trascorso nel mezzo di una spiaggia “affollata”.
Quali le difficoltà?
Secondo il senatore Gaetano Quagliariello, con le dovute precauzioni, le aree interne del nostro paese hanno tutto il potenziale per sfruttare al massimo la fase di convivenza con il virus.
Cose c’è di meglio di una camminata tra nostri boschi per evitare gli assembramenti cittadini e stare al contatto con la natura?
Probabilmente nulla, eppure, per il Senatore, il settore dell’economia di prossimità è in forte difficoltà poiché ha bisogno di più pubblico e di maggior attenzione da parte del governo.
“Il distanziamento sociale non può diventare alienazione sociale”.
Tra i problemi principali del settore ci sono i rifugi, che sono spesso organizzati in camerate e vanno pensati in un’ottica diversa. Stesso discorso vale per i B&B posizionati lungo i cammini. Il governo dovrà dare un segnale forte e delle disposizioni precise a tutti gli esercenti affinché essi possano adattarsi alle normative.

Cammini d’Italia
Nord o Sud, chi sta peggio?
Paradossalmente, sebbene il virus abbia colpito prevalentemente il nord, al sud, dove le economie regionali sono più deboli, gli effetti economici sono stati più devastanti: il turismo ha una incidenza percentuale sul PIL regionale maggiore e la chiusura di ristoranti, bar e luoghi di aggregazione pone complesse problematiche. Il governo ha sempre dato priorità alla ripresa dei centri di produzione, dando un vantaggio ai sistemi industriali del settentrione.
Come intervenire?
Le azioni statali da perseguire devono nascere dal salvataggio d’emergenza delle piccole aziende del settore, tramite iniezioni di liquidità a fondo perduto. Il tutto dovrà essere condito da una ripresa, dove gli italiani hanno la responsabilità morale di privilegiare la prossimità, il km 0, la staycation e l’underturism. L’incentivo del bonus vacanza da 500 euro, assegnato ai redditi più bassi, potrà aiutare i consumi turistici,
sarà sufficiente a far galleggiare il settore?
Ottimo articolo!