Ormai è chiaro che un cammino lungo la Via Francigena del Sud potrebbe richiedere ben più giorni dei quarantacinque previsti dalla scansione delle tappe. Ci sono luoghi dove piangerebbe il cuore passare senza fermarsi qualche ora in più, o – meglio – un mezzo pomeriggio da dedicare a una rigenerante visita culturale. Per saperne di più, vai qui e qui per le puntate precedenti. Siamo ancora in provincia di Latina, e al confine tra monti Lepini e Ausoni. La costa non è molto distante e la Via Appia con un interminabile rettilineo attraversa la piana puntando verso Terracina. La via Francigena si tiene invece sulle alture.

  • Abbazia di Fossanova. Uno dei monumenti più importanti del Lazio, ed esempio luminoso del più puro stile romanico-gotico che ci hanno lasciato i monaci cistercensi è il punto di arrivo della sesta tappa del cammino, che prende le mosse da Sezze. Questa volta cominciamo dal punto finale, perché il suggerimento è, ancora una volta, una gita da fare in giornata, su un tratto della via davvero per tutti. E poi si arriva direttamente con il treno, scendendo alla stazione FS di Priverno-Fossanova
  • Circa 3 km di cammino lungo l’argine del fiume Amaseno portano a Fossanova, un suggestivo insediamento oggi organizzato come albergo diffuso, ma sorto come borgo agricolo intorno all’abbazia medievale. Abbazia che, a sua volta, è l’erede di un monastero benedettino del VI secolo, nato sul sito di una villa romana. La storia sarebbe lunga da raccontare: per il nostro passaggio a piedi l’esperienza imperdibile da fare è un momento di raccoglimento nella chiesa, del tutto priva di orpelli, grandiosa nella semplicità delle linee slanciate dei pilastri e delle volte a crociera. 
  • E si cammina nel silenzio del chiostro, per raggiungere poi uno degli edifici del complesso, e sostare qualche minuto nel luogo, l’infermeria del monastero, dove trascorse gli ultimi istanti della sua vita Tommaso d’Aquino. Il santo era giunto qualche giorno prima a Fossanova, percorrendo la stessa Via Francigena su cui camminiamo. Era il 1274, e il pellegrino Tommaso era diretto a Lione, dove avrebbe dovuto partecipare al concilio indetto da papa Gregorio X. Ma la malattia lo obbligò a fermarsi, e gli tolse la vita, a soli 50 anni di età.
  • Priverno. Il cammino proposto (circa 12 km) porta a Priverno, principale località intermedia della sesta tappa. Per arrivarci, in poco più di tre ore, il percorso prosegue sull’argine dell’Amaseno, con salita non impegnativa (circa 150 m) fino al nucleo medievale della città, erede della romana Privernum, antico centro fondato dai volsci, poi romano, in origine nella piana dell’Amaseno, quindi migrato sulle alture in epoca medievale. Sono frutto degli scavi nelle belle ville di età repubblicana i molti reperti contenuti nel Museo archeologico che ha sede a Palazzo Valeriani-Guarini-Antonelli: mosaici pavimentali e strepitose opere di statuaria, tra cui una Venere dai morbidi panneggi e un Claudio imperatore a cui manca – sembra – una corona d’oro. Proprio di fronte sorge la cattedrale: per i cultori delle antiche reliquie, la più venerata è quella che contiene il cranio di San Tommaso d’Aquino (il resto del corpo è sparso in varie sedi in Spagna e Italia).
  • C’è da trascorrere, insomma, tutta la giornata fino a sera, ma l’importante è non perdere la navetta, che da Priverno consente un comodo rientro alla stazione di Fossanova. Qui gli orari.
Roberta Ferraris

ROBERTA FERRARIS

Nata in vista del Monte Rosa, ha mosso i primi passi saltando di sasso in sasso lungo le sponde del fiume Sesia.
I suoi studi sono stati intensi ma irregolari, tra Italia e Stati Uniti. Ha fatto lunghi viaggi a piedi soprattutto in Italia.
Grazie alla conoscenza capillare del territorio collabora dal 1994 per vari editori e con Touring Editore dal 1999. È autrice di numerose guide turistiche ed escursionistiche e di racconti di viaggio.
Ha scritto anche di cucina e di stili di vita sostenibili. Contribuisce ai suoi lavori editoriali anche con foto e illustrazioni botaniche. Dal 2014 è guida ambientale escursionistica della Regione Piemonte e accompagna gruppi in prevalenza stranieri, a conoscere luoghi e cultura del nostro paese. Vive in Alta Langa, in una cascina isolata in collina.

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