Gli incendi in Australia stanno segnando il vero disastro dovuto al riscaldamento globale. 6 milioni di ettari in fiamme, 24 persone e 500 milioni di animali morti.

Australia, uno dei paesi più ricchi del mondo, sta bruciando da settembre senza spegnersi. I danni dovuti dal grande incendio non sono solo economici – si sono stimati circa 165 milioni di dollari – ma ambientali che superano di gran lunga qualsiasi forma di denaro.
Tanto si è parlato di una possibile Terza Guerra Mondiale, con terrore si è creata una convinzione globale che fosse nuovamente tra Stati e culture differenti, tralasciando e sottovalutando il più grande nemico di tutti i tempi: l’Uomo.

Se siamo stati sempre in cerca dei veri effetti e conseguenze del riscaldamento globale, l’Australia ne è la protagonista. Le cause della catastrofica ondata di incendi sono state le temperature record che negli ultimi mesi hanno colpito questa terra. Il 19 dicembre scorso le temperature hanno sfiorato i 41,9 gradi centigradi, si è registrata una siccità che dura ormai da tre anni e venti che soffiano a velocità superiori ai cento chilometri. Gli incendi hanno causato la morte di immense foreste, della quasi estinzione di varie tipologie di animali, della scomparsa di uomini che hanno messo a repentaglio la loro vita per una causa comune molto più grande di quella che sembra.
Tutto questo è dovuto allo sguardo indifferente del popolo terrestre, alla noncuranza, ai piccoli gesti che potrebbero migliorare grandi catastrofi. Per quanto possa sembrare stupido e di poco conto la colpa principale risiede nel menefreghismo insito nell’uomo, nel semplice dispiacere senza il conseguente cambio di cattive abitudini.
Perché la Guerra che sta affondando le proprie radici in Australia colpisce e colpirà ognuno di noi, non a caso i disastri ambientali si stanno verificando di continuo. Incendi in Siberia, lo scioglimento dei ghiacciai, gli uragani nel sud est asiatico, le alluvioni di Venezia, la siccità in Etiopia non si risolvono con una semplicissima raccolta differenziata.
Quanto ancora siamo disposti a guardare dall’esterno senza agire?
Per quanto possa sembrare lontano da noi, la furia della natura colpirà qualsiasi parte del mondo, ecco perché è doveroso cambiare radicalmente il nostro modello di vita. Perché ancora basiamo la nostra economia su sistemi che inquinano qualsiasi forma di vita, non c’è alternativa se abbiamo a cuore la nostra sopravvivenza nel Pianeta Terra. La legge darwiniana della selezione naturale si sta verificando, “il più forte sopravvive” ma in questa battaglia il più forte è colei che al momento sta soccombendo.
Il messaggio che ognuno di noi dovrebbe conservare per sempre è quello di aiutare colei che ci ha dato un luogo in cui vivere, nutrirci e realizzarci evitando di lasciare scheletri di monumenti della nostra ignoranza e ottusità.

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Giulia Leanza
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