Una terra poco conosciuta, spesso poco valorizzata. Eppure, il Molise offre paesaggi mozzafiato, tradizioni uniche e piatti da leccarsi i baffi. I famosi tratturi molisani rientrano tra le meraviglie di questa terra. Visita il Molise, non te ne pentirai!
Quante volte abbiamo sentito la frase “il Molise non esiste”? I primi molisani sono ormai stufi di sentirla. Più che “inesistente” la vogliamo definire poco conosciuta.
Il Molise è la seconda regione più piccola d’Italia, ricca di storia e di eccellenze, soprattutto enogastronomiche, di borghi incantevoli, di riserve naturali mozzafiato e di strade storiche come i tratturi molisani.
Piccola sì, ma piena di storia. Difatti, la presenza umana in questa piccola regione risale al Paleolitico; lo attestano i resti ritrovati negli anni ’70 di una particolare forma di Homo Erectus.
In epoca pre-romana, il territorio fu dominato dai Sanniti, un’importante popolazione italica caratterizzata da una propria cultura. Successivamente arrivarono i romani, determinando la nascita di importanti centri commerciali come Venafro, Larino, Trivento, Boiano e Isernia.
Tra varie dominazioni, presenze di culture differenti, di lingue diverse e di amore per la propria terra, si radica una delle bellezze italiane più antiche: i tratturi.
Innanzitutto, è bene spiegare cos’è un tratturo. Il tratturo è un sentiero, originatosi nel paesaggio dell’attività più antica di tutte, la transumanza.
3.100 chilometri di storia caratterizzano la lunga rete dei tratturi presente in Italia. Anni fa esisteva una rete di strade, dove pastori, contadini, mercanti e briganti si incamminavano a piedi o con i carri per raggiungere la loro meta.
Uno dei più famosi tratturi molisani, su 136 comuni, tocca circa 77 comuni, tra cui Campobasso, Boiano e Isernia. 11,6 chilometri di lunghezza che risalgono al XV secolo.
I tratturi possiamo trovarli soprattutto in sei regioni in Italia, ossia Abruzzo, Molise, Umbria, Basilicata, Campania e Puglia.
L’attività principale del Meridione contadino era la transumanza del bestiame, che si svolgeva proprio nei tratturi che sorgono accanto ad antiche strade romane lastricate in pietra.
Percorrerle, ai giorni d’oggi, è come fare un viaggio indietro nel tempo, per immergersi nella vera essenza del Molise, una terra dove si radicano varie tradizioni che vengono conservate con cura.
La meraviglia di questi sentieri è quella di potersi immergere in epoche remote, di poter assaporare il passaggio dell’uomo, sentirne ancora i suoni, ritrovarne i ritmi.
Solo in Molise è possibile ammirare gli antichi Tratturi in tutta la loro bellezza. Inoltre, è possibile ripercorrerli a cavallo e attraversare i famosi “Giganti Verdi”, immergendosi nel percorso che unisce il Parco Nazionale del Gargano a quello dell’Abruzzo.
I famosi tratturi nel 1976, attraverso un Decreto del Ministero per i Beni Culturali, sono stati dichiarati luoghi “di particolare interesse per l’archeologia e per la storia politica, economica, sociale e culturale della Regione Molise”.
In seguito, la regione Molise nel 1997, ha istituito il Parco dei Tratturi, per poter salvaguardare tutti i tracciati esistenti e recuperare le bellezze antiche della regione.
Curiosità
Nonostante le epoche siano cambiate ed evolute, ancora oggi in Molise è rimasta una famiglia che pratica la transumanza. La famiglia Colantuono vive in provincia di Isernia, da 102 anni porta avanti questa antichissima attività con passione e dedizione.
Insomma, le meraviglie che nasconde e nascono da questa terra sono molteplici. Vedere per credere.
Me lo sono letto d’un fiato!!!!! E adesso non vedo l’ora di visitare il Molise! 😃😃😃