La cucina in cammino. Come affrontare il viaggio in autosufficienza senza patire la fame
Il viaggio in autosufficienza è il punto di arrivo nella carriera di chi viaggia a piedi: un traguardo che impone qualche sacrificio, ottima forma fisica e buon allenamento. Viaggiare in autosufficienza significa prima di tutto portare uno zaino molto pesante, essere in grado di cavarsela in situazioni complicate e disagevoli, sicuri di essere ripagati da scenari naturali eccezionali, inaccessibili con i più comuni mezzi di trasporto.
Cosa mangiare lungo un trekking? Scopriamolo insieme!

Cosa mangiare lungo un trekking? – Foto di Raffaele della community Moka in Montagna
ATTREZZATURA PER CUCINARE DURANTE UN TREKKING
Dobbiamo pensare che si debba anche rinunciare al buon cibo e a una dieta equilibrata? Sicuramente no, anche se il trekking è molto spesso un ottima e anche piacevole – si fa per dire – situazione in cui è facile peso perdere.
Ecco qualche consiglio e buona pratica per un viaggio estremo, ma che sia anche gourmet. Per prima cosa, serve dotarsi di specifica attrezzatura:
- Fornello da campo. Ne esistono vari tipi, con alimentazione diversa. Per esperienza funziona assai bene il fornello ad alcol. Si tratta di un piccolo oggetto in ottone, piuttosto leggero. Produce una fiamma azzurra decisamente vivace, ed è in genere dotato di uno schermo di protezione flessibile che lo isola completamente dal vento. Occorre però portarsi appresso un combustibile liquido (comune alcol denaturato), altamente infiammabile. Sono decisamente più pesanti i fornelli a gas, e piuttosto ingombranti le bombolette. Clicca qui per visualizzare qualche fornelletto da Trekking su Amazon
- Popote. Così si chiama il set di pentole, coperchi e piatti di alluminio, per cucinare. Per quanto leggere ed essenziali, le pentole pesano. Però sono dotate di manici separabili e i coperchi fanno anche da padella, o da piatto. Le posate devono essere leggere. Ne esistono in alluminio, ma anche in titanio superleggero. Né può mancare la tazza, che fa anche da bicchiere. Clicca qui per vedere un popote su Amazon
BUONE PRATICHE PER CUCINARE IN CAMMINO
Siamo così pronti per esibirci in qualche buona ricetta adatta alla vita all’aria aperta, però conviene decidere da casa il menù, in modo da portare tutti gli ingredienti, visto che non avremo negozi a portata di mano. Inoltre è saggio valutare bene il peso di ciò che si porta, soprattutto se ci sono forti dislivelli da superare.
Ecco qualche buona pratica da seguire.
- L’acqua pesa, e diamo per scontato che sia abbondante nel luogo in cui andiamo, altrimenti quello sarà un peso ulteriore da caricarci sulle spalle. Proprio per questo, dovremo scegliere, per la nostra cambusa, alimenti che per siano il più possibile privi di acqua, o che siano in grado di essere rigenerati con la semplice aggiunta di liquido.
- Privilegiamo gli alimenti ad alto contenuto calorico e proteico: offrono molto nutrimento in poco peso e volume.
- I condimenti sono la cosa più difficile da trasportare: il burro non si conserva e l’olio si gestisce male e non c’è contenitore che alla lunga non perda. Se piace, il lardo sciolto in padella, o anche la pancetta, sono un’ottima base per sughi, zuppe e risotti. Valorizziamo anche l’olio contenuto nel tonno in scatola: una scatolina di poco peso con un po’ di conserva di pomodoro condisce egregiamente un piatto di pasta.
- E la verdura? Ortaggi e frutta fresca sono difficili da trasportare e conservare, ma non è difficile rifornirsi di erbe spontanee direttamente in ambiente: spinaci di montagna, asparagi selvatici, cicorie, germogli di luppolo possono giustificare anche il trasporto (piuttosto rischioso) di un cartone di uova. E poi ci sono le erbe aromatiche (timo, origano, finocchietto, bacche di ginepro, rosmarino e salvia), e i frutti di bosco, dalle fragoline alle more, dalle ciliegie ai fichi.
NB. Raccogliete erbe spontanee solo se siete certi di cosa siano
- Una possibile lista della spesa potrebbe essere questa:
- Pasta, riso, cereali e legumi secchi
- Formaggi stagionati e salumi, pesce disidratato (bottarga)
- Pomodori secchi, concentrato di pomodoro, qualche spicchio d’aglio
- Frutta secca (noci, nocciole, arachidi, mandorle), cotognata
- Cioccolata, crème spalmabili come burro di arachidi o sesamo
- Latte condensato, caffè solubile
- Biscotti e pane
COSA CUCINARE DURANTE UN TREKKING?
E ora vediamo un possibile menù da camminatore con gli ingredienti a disposizione:
- Una buona zuppa è quello che ci vuole dopo una giornata in cammino. Ci sono in commercio mix di legumi e cereali di cui il produttore assicura la cottura in 10 minuti. Ci vorrà sicuramente più tempo, ma il risultato sarà appetitoso con l’aggiunta di un po’ di concentrato di pomodoro e pancetta.
- Pane, formaggio e salumi saranno un secondo nutriente e saporito. In alternativa, una frittata a base di uova, pancetta e le erbe spontanee trovate in loco.
- Prima di coricarsi in tenda, un po’ di latte condensato allungato con acqua calda e con un cubetto di cioccolato fondente sarà quanto di più simile a una cioccolata calda. Se non è proprio come quella del bar, la situazione speciale di una notte all’aria aperta, lontani da tutto, la farà apprezzare come fosse la più buona che avete mai assaggiato.
Per altre informazioni utili ad affrontare il viaggio di più giorni in autosufficienza, c’è la nostra Guida al primo Cammino.

ROBERTA FERRARIS
Nata in vista del Monte Rosa, ha mosso i primi passi saltando di sasso in sasso lungo le sponde del fiume Sesia.
I suoi studi sono stati intensi ma irregolari, tra Italia e Stati Uniti. Ha fatto lunghi viaggi a piedi soprattutto in Italia.
Grazie alla conoscenza capillare del territorio collabora dal 1994 per vari editori e con Touring Editore dal 1999. È autrice di numerose guide turistiche ed escursionistiche e di racconti di viaggio.
Ha scritto anche di cucina e di stili di vita sostenibili. Contribuisce ai suoi lavori editoriali anche con foto e illustrazioni botaniche. Dal 2014 è guida ambientale escursionistica della Regione Piemonte e accompagna gruppi in prevalenza stranieri, a conoscere luoghi e cultura del nostro paese. Vive in Alta Langa, in una cascina isolata in collina.
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