Seguendo il credo della condivisione danno vita al progetto Va’ Sentiero. Pronti per la partenza si raccontano a Cammini d’Italia

L’associazione Va’ Sentiero nasce nel febbraio del 2017 con la volontà di progettare una spedizione che sia partecipativa, un’iniziativa sociale che ruota intorno al concetto di condivisione.
«Lo sforzo organizzativo è stato così notevole che ci siamo presto resi conto che avremmo dovuto licenziarci, dedicandoci al 100% al progetto, da volontari: un azzardo.» affermano i ragazzi.
Dopo anni di sacrifici il sogno diventa realtà, attraverso una campagna di crowdfunding i ragazzi riescono a reperire fondi per la spedizione. 1° maggio 2019, partono per la prima tranche del cammino che si conclude a dicembre dello stesso anno.
Ad oggi il team è composto da sei camminatori: Yuri, Sara, Giacomo, Andrea, Francesco, Martina e Giovanni.
I ragazzi di Va’ sentiero riprendono il cammino lungo il Sentiero Italia, ripartendo dall’isola del Mar Mediterraneo. 557 km a piedi, 28 tappe in 35 giorni percorrendo la Sicilia, Sardegna, Campania, Basilicata e la Calabria.
L’obiettivo? Il più nobile che si potesse perseguire:
“scoprire e condividere le bellezze e le fragilità delle Terre Alte dello Stivale, all’insegna del turismo sostenibile.”
Abbiamo deciso di intervistarli prima della partenza che avverrà il 25 aprile. Durante l’intervista abbiamo toccato con mano la gentilezza e genuinità di questi magnifici ragazzi.

Ciao ragazzi, allora iniziamo subito:
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Cosa vi ha spinto ad iniziare un’avventura simile?
“Credo che per certi versi la nostra storia si ricolleghi anche alla vostra di Cammini d’Italia, nel senso che è stata una congiunzione astrale. Nel 2016 abbiamo scoperto dell’esistenza del Sentiero Italia e Yuri mosse i primi passi, iniziando ad ideare il Và sentiero com’è adesso. Quello che ha spinto anche gli altri ad immergerci è stata una dimensione molto personale come la voglia di mettersi in gioco e dare un senso profondo alle nostre vite. Sin da subito il nostro obiettivo non era quello di immergerci in un’avventura fine a se stessa e che fosse entusiasmante solo per noi, ma anche per gli altri.
Veniamo tutti da background differenti, quello che ha spinto tutti gli altri ad unirsi è proprio il desiderio di fare qualcosa per la dimensione montana in un periodo a cavallo tra la poca conoscenza del tema e la voglia e curiosità di avvicinarsi. Abbiamo notato che c’era una mancanza e abbiamo pensato di coinvolgere anche gli altri in un processo di presa di consapevolezza che oltre che essere nostro sia collettivo.”
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Come vi state organizzando considerando questa situazione pandemica?
“Abbiamo fatto tutti il tampone e siamo tutti negativi, ci terremo monitorati ogni tot settimane e ogni qualvolta sia necessario in modo da prendere tutte le precauzioni possibili. Dopodiché ci sono movimenti a livello governativo ma vogliamo andare con i piedi di piombo. Speriamo vivamente che si possa riprendere la partecipazione perché la dimensione del “Walk with us” è una caratteristica distintiva del nostro progetto. È una dimensione molto importante per noi, per cui non appena si potrà apriremo il Walk with us.”

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Aspettative e desideri da questa avventura?
“Domanda difficile, ormai alla terza trance di questo tipo di esperienza si smette pure di porsi delle aspettative perché puntualmente vengono stravolte e superate. Sicuramente ci auguriamo che vada tutto bene, che dal punto di vista meteorologico non ci siano grandi sorprese anche se ci si diverte in ogni caso. Dal punto di vista di ciò che si trova sul territorio e degli incontri che si fanno è sempre diverso e per molti aspetti è sempre migliore rispetto a quello che ci si immagina. Speriamo che a livello di salute si stia sempre bene, ci auguriamo che in questo momento storico la nostra esperienza possa contribuire ancora di più a spingere anche il nostro paese a guardare le terre alte in maniera diversa perché dal basso c’è sempre più movimento, molte iniziative legate anche alla sostenibilità e alle visual arts. Quello che ancora manca è una presa di posizione decisa dall’alto, speriamo che le terre italiane possano avere un futuro fertile e che il Sentiero Italia venga davvero lanciato e conosciuto tanto quanto il Cammino di Santiago.”
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Cosa rientra nella vostra Top 3 delle cose che non mancano mai all’interno del vostro zaino?
“Sicuramente il powerbank, per caricare fotocamera, drone e telefono in primis. Poi il kit del pronto soccorso in realtà ne abbiamo 2 e siamo in 6 perché si cammina sempre almeno in coppia, la mantella antipioggia anche se c’è il sole. A meno che non ti piaccia camminare sotto gli acquazzoni, ma abbiamo imparato che in montagna il tempo cambia in men che non si dica. Volendo andare avanti, una maglietta di ricambio nel momento in cui si suda la si cambia, in modo da evitare di prendere freddo. Uno snack per evitare i cali di zucchero.”
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A causa, come avete anche detto sui vostri canali social, della pandemia nessuno potrà unirsi a questa avventura. Come renderete partecipi i vostri seguaci?
“Fintantoché la partecipazione è chiusa, invitiamo tutti i nostri seguaci a seguirci sui nostri canali social. Su Instagram in particolare perché condividiamo quello che viviamo in modo più continuativo e in tempo reale. Inoltre, abbiamo una serie di media parteners come Touring Club, che lavora ad degli articoli che si basano sui nostri racconti, Radio Francigena con cui condividiamo dei podcast, Repubblica che condivide i nostri video e articoli personali di Yuri. Da quest’anno condivideremo la nostra esperienza anche con voi di Cammini d’Italia, la Rete delle Donne in Cammino e Outdoor Magazine.
Sul sito web di Và Sentiero troverete una mappa aggiornata gradualmente che vi indicherà la nostra posizione.”

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C’è stato un momento in cui presi dallo sconforto volevate mollare tutto? Come avete fatto a riprendervi?
“Nessuno di noi ha mai pensato di mollare tutto perché di ostacoli ne abbiamo passati parecchi e ci siamo fatti le ossa. Al di là delle difficoltà c’è questa visione comune di voler concludere la spedizione che è stata comunque travagliata a causa Covid. Vogliamo sempre continuare a sperimentare, fare rete però no non abbiamo pensato di mollare, ma di prendersi una pausa sicuramente.”
“Una nota scanzonata: speriamo vivamente di farci qualche bagno a mare e qualche tuffo per rimediare all’imbarazzante abbronzatura da trekker e di, aggiungere ovviamente, fare quante più esperienze culinarie possibili.”
Non ci resta che fargli un grosso in bocca al lupo e di sintonizzarci sui canali social di Va’ Sentiero per poterli seguire e sostenerli.
Daje Ragazzi.

Giulia Leanza
Le parole sono quelle che non le mancano mai, non datele il via libera, non finirà più. Dalla sua penna, o meglio dire tastiera, sono stati creati articoli importanti che hanno fatto crescere l’autorevolezza di Cammini D’Italia. Copywriter e oratrice del nostro team. Qualcuno riesce a fermala?
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