Irina pellegrina: lungo la Via del Nord di Francesco e verso sé stessa
Questo è il primo racconto di Irina e del suo primo cammino in solitaria lungo la Via del Nord di Francesco, un percorso che parte dal Santuario de La Verna e arriva fino alla Basilica di Assisi, attraversando boschi, borghi, silenzi e incontri in un Umbria che racconta spiritualità. Ma più che una guida, questo è un diario sincero, fatto di passi, emozioni e piccoli grandi momenti di meraviglia. Irina condivide con tutti noi il suo viaggio con uno sguardo attento e profondo, raccontando non solo i luoghi che ha attraversato, ma anche tutto quello che il cammino le ha insegnato: il coraggio di partire, la bellezza dell’imprevisto, la forza della condivisione e il valore dell’ascolto. Chi leggerà queste pagine si troverà immerso in un’esperienza vera, fatta di natura, arte, spiritualità e tanto cuore. Un invito, forse, a prendersi il tempo per partire, anche da soli, e ritrovarsi un passo alla volta.
La partenza
Tre anni fa contattai la piccola accoglienza di Gubbio e ricevetti la credenziale del pellegrino per la Via di Francesco. Nel 2022, dopo il cammino dei Borghi Silenti, in Umbria, nacque in me la voglia di percorrere un cammino in solitaria e scelsi la Via del Nord. Un itinerario di circa 200 km con tappa iniziale a Chiusi della Verna (AR) e tappa finale ad Assisi (PG). I programmi poi variarono e la credenziale finì in un angolo della mia libreria.
Anche noi di Cammini d’Italia siamo stati sul cammino dei borghi silenti nel 2024…ed è stato incredibile! Per questo abbiamo realizzato un docu-film. Guardalo qui e preparati a mille sorprese!
A seguito di un incontro recente, la memoria mi riportò a quel prezioso ‘’passaporto’’ che è sempre stato lì, in attesa che io lo ritrovassi, come solo con le cose più preziose accade. Un giorno, una cara persona, mi parlò di un pellegrinaggio che aveva in mente di organizzare da qualche tempo, per un luogo anche a me molto caro, un tempio buddhista sull’appennino parmense.
Nel farlo, mi rivelò che l’organizzazione cominciò a prenderle molto spazio, tempo ed energie. Finché, decise di mollare il controllo e che, soltanto dopo questo atto, le modalità di orientamento iniziarono a scorrere come l’acqua. Furono persone ed eventi ad andarle incontro, riuscendo in poco tempo a battezzare una data per il cammino sognato. Queste parole bastarono per plasmare il ricordo del desiderio di percorrere un cammino in solitaria e a ricollegarmi al progetto che mi si era ripresentato davanti: la Via del Nord.
Quando si è tendenti ad una organizzazione precisa nei minimi dettagli, si rischia di non sentirsi mai pronti o all’altezza. Questi erano gli elementi che mi tenevano bloccata. Una volta compreso che il coraggio lo si acquisisce e affina sul campo, ho deciso di mettermi all’opera. Come per magia, all’improvviso non avevo più paure, né ho mai pensato che avrei avuto qualche tipo di difficoltà. Erano un paio le cose che dovevo testare, ero abituata a fare i cammini con gruppi saldi dove avevo meno responsabilità, non dovevo occuparmi da sola, ad esempio, del pernottamento o della gestione delle tracce gps.
Nemmeno noi amiamo essere in cammino con il telefono in mano, ma in casi di emergenza potrai utilizzare l’app di cammini d’italia, dove potrai navigare e scaricare gratuitamente molte tracce gpx dei maggiori cammini italiani. Scaricala ora!
Convinta e sognante, in meno di una settimana avevo completato tutta l’organizzazione prenotando gli alloggi con un mese d’anticipo. Ho scaricato e studiato il percorso dal sito ufficiale ‘’viadifrancesco.it’’ variando di poco, a mia misura, le preziose istruzioni e suggerimenti disponibili online.
Hai voglia di condividere il tuo racconto di cammino con la nostra community? Scrivici a info@camminiditalia.org: ti invieremo tutte le indicazioni per raccontare la tua avventura! E se preferisci un contatto diretto unisciti alla nostra Community su Facebook e condividi il tuo racconto con noi e altri appassionati.
Tappa 01: La Verna – Pieve Santo Stefano
15 km, 475 mt di dislivello positivo
Considerando la distanza limitata della tappa, ho deciso di includere in un’unica giornata sia il mio viaggio, da Modena ad Arezzo, che il trekking, quest’ultimo prevedeva un tempo di percorrenza di 5 ore. Arrivati nella stazione di Arezzo, si prende un secondo treno direzione Bibbiena, e infine un pullman che porta davanti a un luogo che merita una visita sapiente, non come la mia che è stata fugace essendo arrivata a destinazione dopo le due di pomeriggio, ma mi sono ripromessa che ci tornerò. Il Santuario della Verna, famoso per essere il luogo delle Stimmate di Francesco d’Assisi nel 1224, è incastonato nel cuore del Parco Nazionale delle Foreste del Casentino.

Percorrendo i primi passi del cammino mi trovo immersa in un ambiente perfettamente corrispondente alla mia più idilliaca immaginazione. Una vegetazione rigogliosa caratterizzata da un letto, che si estende sia in orizzontale che in verticale, caratterizzato da muschi e licheni che creano spontaneamente una tavolozza semplice, ma essenziale. Avvantaggiata da una buona resistenza fisica e mentale, dai passi lunghi e decisi e un po’ emozionata per l’avventura intrapresa, in appena 3 ore mi ritrovo a Pieve Santo Stefano.
Tappa 02: Da Pieve Santo Stefano a San Sepolcro
35 km, 1730 mt di dislivello positivo
Trattandosi di una tappa impegnativa, ho deciso di percorrerla in due giornate, spezzandola per la notte nella località intermedia, Pian della Capanna. Consultate le fonti online sugli aggiornamenti presenti per le varianti in caso di pioggia. Io personalmente le ho dovuto seguire, non tanto per la pioggia quanto per la presenza elevata di fango.
Prima di arrivare al rifugio Pian della Capanna, luogo appartato sul versante sud della Riserva Naturale Alpe della Luna, la sosta obbligatoria della giornata è l’Eremo di Cerbaiolo. Nato come romitorio benedettino nell’VIII secolo, fu dedicato a S. Paolo, primo eremita. Nel 1216 viene preso in uso da S. Francesco e diviene luogo di meditazione e di soggiorno del Santo e dei suoi frati.

Passata la prima notte, parto il giorno dopo sempre più entusiasta di tutta la meraviglia verso la quale sto andando incontro, con i miei passi, felice e serena come una ragazzina. Vengo accolta nel primo tratto da un bosco di faggi che a ridosso della strada sembra sia risollevato e fluttuante e che mi incanta come solo la natura sa fare. Poco dopo, un altro episodio mi cattura e l’inizio della giornata si battezza come uno dei più silenziosi e immersivi, vedo in lontananza un gruppo di cavalli e i miei occhi fanno fatica a staccarsene.
Distratta da ogni particolare, cerco di immergermi in ogni foglia, colore, profumo e incontro che faccio lungo il percorso verso Sansepolcro. Passato un altro luogo che è una sosta importante di questa giornata, l’Eremo di Montecasale, un intenso trionfo di tuoni, per fortuna senza acqua, mi accompagnerà fino al mio alloggio.
Tappa 03: Da San Sepolcro a Citerna
12.5 km, 300 mt di dislivello positivo
La Via del Nord calza a pennello, per chi come me, ha la passione oltre che per la natura, anche per l’arte. Se il tempo a disposizione ve lo permette, informatevi sulla ricchissima quantità di capolavori che i territori che visiterete custodisce e visitate quelli che più risuonano con la vostra persona. Approfittando della tappa breve, ho deciso di posticipare la mia partenza all’ora di pranzo per poter prima far visita al Museo Civico di Sansepolcro. Città natale di Piero della Francesca, Raffaelino del Colle, Santi di Tito, Matteo di Giovanni, Angelo Tricca ecc..
Ammirerete quello che lo scrittore Aldous Huxley definì ‘’la più bella pittura del mondo’’: la Resurrezione di Piero della Francesca. Prima di imbattervi in questa pittura murale, verrete catturati dal Polittico della Misericordia, collocato nella sala antecedente, e subito dopo, lasciate spazio ai colori e alle forme geometriche di un altro incredibile pittore rinascimentale, Raffaelino del Colle.

Salutata la città, si lascia la Toscana e si prosegue verso la cittadina di Citerna da dove inizia il cammino nella terra di San Francesco, l’Umbria. I primi km si svolgono in mezzo alla confusione delle strade trafficate, motivo per il quale non ho forse saputo apprezzare questo tragitto, a differenza di tutti gli altri. A tappa completa si scorge un borgo situato su una collina dalla quale si ammira uno stupendo panorama su tutta l’Alta Valle del Tevere: Citerna, un vero gioiello medievale.
Per questo tipo di avventure, uno zaino ben attrezzato fa la differenza. La guida al primo cammino può aiutarti a scegliere l’essenziale.
Tappa 04: da Citerna a Città di Castello
20 km, 820 mt di dislivello positivo
Anche questa mattinata ha in riserbo delle sorprese. Inizio la giornata nella Chiesa Museo di San Francesco insieme a Gilberto, una guida che sa davvero come far immergere lo spettatore nelle opere che ha davanti. Un luogo ricco di capolavori, ma con uno che spicca tra gli altri, per la sua affascinante e recentissima scoperta: la Madonna con il bambino, di Donatello.

Con un bagaglio pieno di emozioni proseguo verso Città di Castello. 5 km prima dell’arrivo, fermatevi all’Eremo del Buon Riposo dove troverete un ambiente florido sia per la vegetazione che per tutti gli animali che vi troverete intorno, una meravigliosa compagnia che ho fatto fatica a lasciare.
Arrivata a destinazione, poco dopo aver poggiato lo zaino e sistemato le mie cose nell’alloggio scelto non a caso, dal nome ‘’la Galleria’’, mi ritrovo a testa in su nel magnifico Duomo di Città di Castello. Un incredibile edificio con pianta a croce latina con un’unica navata aperta su cappelle laterali e con soffitto a cassettoni del Seicento.
Tappa 05: Da Città di Castello a Pietralunga
30 km, 985 mt di dislivello positivo
Mi aspettano tanti km, ma le energie non mancano e mi sento in forma. Anche in questo caso scelgo di seguire la variante della traccia gps, nello specifico per evitare un percorso trafficato, la strada della Baucca, e allungo il percorso di altri 2 km.
Passo in mattinata dal bar ‘’il Sasso’’, facendo un’altra piccola deviazione, ma il momento per un caffè è diventato occorrente. La sosta di questa tappa è la Pieve de Saddi, un altro complesso architettonico che a parole sarebbe difficile da descrivere, proprio per le sensazioni profonde che certi luoghi sono in grado di farci percepire.

Nel pomeriggio inizia una lieve pioggia che mi accompagnerà fino a Pietralunga. L’ora del mio arrivo si protrae fino alle 19 e il cielo che mi ha accompagnata fino al centro della città era a dir poco mozzafiato.
Tappa 06: da Pietralunga a Gubbio
26 km, 790 mt di dislivello positivo
Ero preparata dalle previsioni meteorologiche per una giornata di intensa pioggia, e così è stato, ma per fortuna solo per qualche ora. Ho preferito indossare il poncho e proseguire anziché fermarmi perché il tempo a disposizione non me lo permetteva. Il suono della pioggia è romantico e i paesaggi erano affascinanti, ma la forza del temporale sembrava aumentare di momento in momento. Per fortuna, al mio arrivo nella località di Loreto, la pioggia cessa.
Visitate la splendida ed elegante Pieve di S. Giovanni Battista, luogo riaperto nel 2023 a seguito di importanti lavori di restauro e risanamento conservativo. La datazione della cripta che troverete al suo interno si stima tra il XI e il XIII secolo e sia per la costruzione di questa, che per quella della chiesa, fu utilizzato materiale di epoca romana. Arrivati a Gubbio verrete accolti da un Teatro Romano completato intorno al 20 a.C. Anno che viene documentato su due iscrizioni gemelle, all’origine collocate come balaustre all’interno della basilica e oggi conservate nel Museo Civico.
Tappa 07: da Gubbio a Valfabbrica
38 km, 1210 mt di dislivello positivo
Un’altra tappa lunga e caratterizzata da continui saliscendi che ho suddiviso in due giornate, scegliendo come meta per la notte, l’Eremo di San Pietro in Vigneto. Prima di lasciare Gubbio, visitate e ammirate i particolari dettagli della Chiesa di San Francesco e della Chiesa di Santa Maria della Vittorina. Prima di arrivare all’eremo, troverete una meravigliosa sorpresa all’Agriturismo del Beccafico dove vedrete dei bellissimi alpaca.

Al mio arrivo sono veramente provata per la stanchezza e ho i piedi che non mi danno tregua per il dolore. Una preziosa persona, come tutte quelle che si hanno la fortuna di incontrare durante queste esperienze, mi consiglia di riposare un giorno intero e di posticipare la mia partenza di un giorno. Ci rifletto tutta la notte senza chiudere occhio. La mattina dopo decido di appellarmi a due delle persone a me più care, conosciute la prima sera della Via del Nord.

Anche loro, come me, avevano studiato il percorso suddividendolo in 10 giornate e ogni tanto la sera ci trovavamo nelle stesse località e condividevamo i momenti della cena. Ho capito che continuare in solitaria, date le mie condizioni fisiche, fino a Valfabbrica sarebbe stato molto difficile, per cui decisi di aggregarmi ai miei due compagni. Non ero certa di farcela, ma volevo provare. È stato difficile, i passi si facevano sempre più corti, ma alle 17 di sera eravamo tutti e tre usciti vittoriosi completando la tappa.
Tappa 08: da Valfabbrica ad Assisi
13.5 km, 660 mt di dislivello positivo
Per l’ultima tappa decido di continuare in solitaria e con il cuore completo di tantissime emozioni mi dirigo sempre più felice verso Assisi. Ancora una volta ci si immerge fino all’osso in ogni istante di tutta quella magnificenza della quale si ha la fortuna di far parte, e che panorami!
Si scorge a lungo la Basilica di San Francesco d’Assisi. Consapevole che è lì ad attendermi vengo travolta da un caloroso sentimento e mi sento grata per la magia di questa esperienza. Vi consiglio, se non doveste avere a disposizione il tempo per fare tutta la Via del Nord, di percorrerne, per iniziare, anche soltanto una parte. La bellezza che offre questo bellissimo cammino è inestimabile.
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