Cammino di Tindari

Il Cammino di Tindari ha ripreso un’antica tradizione di pellegrinaggi che, dalla valle dell’Alcantara, in provincia di Messina, arrivano al Santuario della Madonna Nera di Tindari, scavalcando i monti Peloritani e Nebrodi.

 

Scheda Tecnica

  • Lunghezza:

    45 km
  • Tappe:

    2
  • Dislivello:

    1100 mt m
  • Durata:

    2 giorni
  • Partenza:

    Moio Alcantara
  • Arrivo:

    Tindari - Patti
  • Accessibilità:

    No
  • Cani:

STORIA

“Un millenario manto di devozione ha avvolto l’icona della Vergine col Bambino. Fino a farla splendere di una bruna bellezza: Nigra sum, sed formosa scandisce il Cantico dei cantici. Così sono nate le Madonne Nere che a centinaia costellano l’Europa guidando, nel corso dei secoli, la vita dei fedeli e il destino dei popoli” (Avvenire, 26 maggio 2010).

Tra queste, la Madonna Nera di Tindari muove ogni anno, verso il Santuario in provincia di Messina, migliaia di fedeli che vi si recano in pellegrinaggio. Arrivano in autobus o con l’auto ma il viaggio si conclude per molti percorrendo l’ultima salita verso il Santuario a piedi scalzi o addirittura in ginocchio, in segno di riconoscenza per una grazia ricevuta o per chiederne una.

Da tempo immemorabile però, da tutto il circondario, nella settimana dedicata alla Madonna (ma anche in altri periodi), sono tanti i fedeli che, per devozione, usano partire a piedi verso Tindari, riposando solo il tempo necessario, in ricoveri di pastori o ospitati da qualche parroco benevolente. Ascoltando i racconti dei più anziani abbiamo notizia di pellegrini che effettuavano tutta la strada a piedi nudi, percorrendo sentieri di montagna sui Peloritani, attraversando torrenti e impervi tratturi, incuranti dei disagi e della fatica.

Il pellegrinaggio si faceva in un’unica tappa, camminando anche di notte, ma, come detto, coloro che partono dai luoghi più lontani, completano il cammino in due giorni.

FONTI D'ACQUA

Nella prima tappa si possono riempire le borracce a Malvagna (37.920329, 15.056535) e in contrada Pittari (37.929388, 15.050623) sempre in territorio di Malvagna e poi in territorio di Montalbano (37.996844, 15.036149) ma spesso in estate è secca per cui è consigliato avere una buona scorta di acqua lasciando Malvagna. Altre fonti si trovano all’inizio di Montalbano (38.020662, 15.017604) e dentro il paese (38.022911, 15.014576).

All’inizio della seconda tappa potete rifornirvi di acqua uscendo da Montalbano subito dopo l’agriturismo “Il Gelso” (38.030437, 15.010043) e poi a Braidi (38.057208, 15.013781) dopodiché avrete davanti circa 12 Km senza punti d’acqua per poi ritrovare una fonte a Scala di Patti, via Barone Sciacca 100 (38.130158, 15.036622) a qualche chilometro dall’arrivo. Qui si trova un’altra fontana pubblica subito prima di arrivare al Santuario (38.141188, 15.046023) Via Monsignor Pullano, 43.

SERVIZI TAPPA PER TAPPA

1^ Tappa

A Mojo o a Malvagna ci sono la farmacia e i negozi di generi alimentari dove preparare il pranzo al sacco per la prima tappa poiché, a metà giornata, sarete ancora nel Bosco di Malabotta. 

2^ Tappa

A Montalbano Elicona troverete la farmacia, piccole botteghe, panifici e ristorantini  tipici dove poter fare una cena ristoratrice a base di prodotti dei Nebrodi.

SEGNALETICA

Sul Cammino è presente la segnaletica verticale e orizzontale

PERICOLI

Nel Bosco di Pittari e nel Bosco di Malabotta non è raro incontrare maiali selvatici che, normalmente sono molto schivi e quando sentono rumore si allontanano.

Fate attenzione quando giungete al punto panoramico di Rocca Vuturi, lungo la prima tappa, non ci sono barriere di protezione.

ACCESSIBILITÀ

Solo alcuni tratti sono percorribili da persone con disabilità motoria. Nella prima tappa da Mojo fino alla contrada Pittari (con una piccola deviazione prima di Malvagna). Comunque bisogna valutare ogni singola situazione poiché il dislivello da superare è notevole. Da Montalbano la seconda tappa è interamente percorribile evitando il sentiero medievale che porta a Braidi: si esce dal paese in direzione Messina e, dopo qualche centinaio di metri si incontra, sulla sinistra,  il bivio per Braidi.

CAMMINO IN TENDA

1^ Tappa: E’ possibile montare la tenda a Moio Alcantara contattando l’associazione (3881480032); a Montalbano presso l’Agriturismo convenzionato “Il Gelso” (Aurelio +39 3392849365).

2^ Tappa: Da Tindari, percorrendo il Sentiero Coda di Volpe (2 Km) si giunge sul mare, a Oliveri, e nella bellissima riserva naturale dei laghetti di Marinello dove ci si può accampare nel Villaggio Marinello (convenzionato, tel. 0941 313000).

FONDO STRADALE

Asfalto: 55%; sterrato: 40%; Cittolato, pavimentato o basolato: 5%

CREDENZIALI

La Carta del Pellegrino viene rilasciata a donativo

CONTATTI

E-mail: compagniadellostello@gmail.com

Referente: Pippo Currenti, cell. +39 3881480032 – Rita Pappalardo + 39 3286196960

TAPPA 01

Tappa 1: da Moio Alcantara a Montalbano Elicona, km 23, dislivello 900m.

Partendo da Moio inizia subito la parte più impegnativa del sentiero, si raggiunge Malvagna dopo meno di 3 km, poi il Bosco di Contrada Pittari e quindi il Bosco di Malabotta passando dai 530 m slm di Mojo ai 1327 m di Pizzo Ralo e i 1325 di Rocca Vuturi da dove si gode un bellissimo panorama che spazia dall’Etna, al mar Jonio, a Capo Milazzo sul Tirreno.

Superato il Bosco si giunge prima ai Megaliti dell’Altipiano dell’Argimusco con le sue enormi rocce antropomorfe e zoomorfe ed infine a Montalbano Elicona, Corgo dei Borghi 2015, dove ha termine la prima tappa.

TAPPA 02

Tappa 2: Dalla piazza davanti al Santuario di Maria SS. della Provvidenza accanto a Corso Umberto e seguendo la segnaletica si imbocca il vecchio sentiero che, attraversando dei noccioleti e superando il torrente Elicona, porta alla frazione di Braidi.

Da qui imboccando la via Messina si percorre una breve scorciatoia prendere prima la SP 119, con alcune deviazioni per evitare l’asfalto, e poi la SP 108 che ci porta su un altipiano da dove ammirare le isole Eolie e, in lontananza, il Santuario meta del nostro pellegrinaggio.

Senza lasciare la strada provinciale si attraversa la frazione di Scala di Patti per poi, superata la SS 113, percorre gli ultimi due km verso il Santuario di Tindari.