Grande Anello dei Borghi Ascolani

Un connubio tra natura, storia, paesaggi mozzafiato e sapori antichi

Un viaggio lungo 100 km, divisi in sette tappe, attraverso i magnifici borghi collinari ai piedi del gruppo montuoso del Ceresa, dei Monti Gemelli, Sibillini e Monti della Laga, compreso nei
Comuni di Ascoli Piceno, Venarotta, Comunanza, Roccafluvione, Montegallo ed Acquasanta Terme. Il filo conduttore del percorso storico-naturalistico è l’apparato difensivo dell’antico stato
ascolano, che nel medioevo poteva contare su ben 32 castelli soggetti alla sua giurisdizione. Nell’atmosfera incantata dei borghi medievali, tra ruderi di antichi castelli ed eremi solitari, il
cammino diviene un'esperienza memorabile per conoscere uno dei luoghi più affascinanti delle Marche ed incontrare il calore delle sue genti.

Scheda Tecnica

  • Lunghezza:

    100 km
  • Tappe:

    7
  • Dislivello:

    600 m di dislivello medio m
  • Tempo di percorrenza:

    da 5 giorni a 7 giorni
  • Partenza:

    Ascoli Piceno
  • Arrivo:

    Ascoli Piceno
  • Accessibilità:

  • Cani:

  • Periodo ideale:

    Primavera / Autunno

STORIA

Il cammino viene progettato durante il lockdown del 2020, per essere poi presentato ufficialmente a primavera 2021. Nasce su iniziativa dei membri dell’Associazione Le Marche Experience (guide turistiche e guide ambientali escursionistiche della Regione Marche), allo scopo di rilanciare il turismo lento nelle aree depresse dell’appennino centrale, duramente colpite dal terremoto del 2016. Unisce il territorio di 6 Comuni, toccando le più significative emergenze storico-artistiche e naturalistiche del territorio.

Il progetto è stato supportato dalla Regione Marche, dal Comune di Ascoli Piceno e dalla Fondazione Carisap.

TAPPE

Tappa 01: Ascoli Piceno – Castello di Venarotta

Lunghezza: 18,6 km
Dislivello: 600 m d+

Ascoli Piceno è il punto di partenza e arrivo di questo percorso escursionistico tra storia, natura e paesaggio è la splendida Piazza del Popolo, gioiello del Rinascimento Italiano e uno dei più affascinanti salotti d’Italia. Da qui ci si muove in direzione nord attraversando Piazza Ventidio Basso, sede dell’antico mercato cittadino, quindi si percorre il ponte romano augusteo attraversando
il fiume Tronto.

Giunti al piazzale del cimitero comunale, si prosegue lungo via San Serafino da Montegranaro attraversando le contrade Caprignano e Casamurana arrivando quindi al borgo di Mozzano.

Dalle prime case del borgo si stacca un sentiero erboso che sale al vecchio borgo castello. I vecchi del paese ricordano ancora le alte mura della rocca diruta sulla vetta di un ripido colle tufaceo che sovrasta l’abitato. Di questa purtroppo abbiamo scarse notizie; sappiamo però che il castello di Mozzano era un castello di I °grado; sono ancora visibili tratti di fortificazioni nel settore sud occidentale, costituiti da un tratto di cortina poligonale attrezzata con bombardiere e feritoie da moschetto.

Seguendo il sentiero che si inerpica sul colle si incontra, immersa nel verde della boscaglia, la chiesetta di Sant’Emidio di Tronzano, con il suo semplice corpo quadrangolare costruito in blocchi di pietra arenaria e copertura a spioventi.

L’interno è molto interessante, poiché considerato un vero e proprio santuario della devozione popolare nel periodo tra il XV e il XVI secolo. Le pareti conservano infatti diversi affreschi in buone condizioni, vari riquadri recanti le effigi di santi commissionati da possidenti locali a scopo di intercessione.

Alcuni riquadri riportano anche la datazione delle opere (1488-1505) e il nome della famiglia committente. Si attraversa quindi l’abitato di Tronzano e si imbocca una carrareccia che offre una bella vista panoramica sulla catena dei Monti Sibillini; da qui si scende per un sentiero direttamente alla piccola frazione di Casacagnano (Comune di Roccafluvione), quindi si raggiunge la frazione Ponte Nativo posta lungo le rive del Fluvione, che qui si restringono formando un ponte naturale (da qui il nome della frazione). Il ponte esisteva già nel medioevo, menzionato nel 1381 come villa inclusa nel comprensorio dei castelli soggetti alla città di Ascoli Piceno, per questo ancora oggi lo troviamo rappresentato nello stemma del Comune di Roccafluvione.

Dalla frazione di Casacagnano si imbocca una carrareccia che sale in direzione nord attraversando un piccolo bosco, quindi si giunge alla frazione Casamaruccia di Venarotta dove è presente il Convento di San Francesco, punto di arrivo della nostra tappa.

Si tratta di uno dei primi conventi fondati dall’ordine francescano nel Piceno. la tradizione vuole che su questo colle sorgesse un tempio dedicato alla dea Venere; nell’ VIII secolo sarebbe diventato luogo di preghiera e solitudine di pochi eremiti; si può ritenere che gli eremiti fondarono il convento per adeguarsi alla regola del Santo di Assisi.

Alloggi: Ostello San Francesco, B&B Villa La Passione, hotel/ristorante Il Casolare

Tappa 02: Castello di Venarotta – Ficocchia

Lunghezza: 13,3 km
Dislivello: 620 m d+

Dal Convento di San Francesco si percorre un tratto di strada asfaltata per poi immettersi in una carrareccia che risale brevemente un colle panoramico passando per una fattoria e infine scendendo lungo il fosso Cinante che si attraversa per portarsi lungo la Val Fluvione. Questa valle custodisce ancora alcuni importanti manufatti di importanza vitale per l’economia di queste aree rurali: i mulini idraulici. Tra questi il Mulino Pignoloni che risale al 1629 come riporta l’architrave posta sul lato nord, un vero gioiello di ingegneria idraulica! Il suo albero del ritrecine di notevole lunghezza è posto esternamente alla struttura per poter sfruttare il salto d’acqua della cascata dell’Arena, una volta aperte le saracinesche.

Ci si rimette in marcia ora in direzione Pedara di Roccafluvione, facendo prima una breve sosta nella Chiesa di Sant’Ippolito e Cassiano, in pietra arenaria e con finestre ad arco ribassato. La sua torre è ubicata in aderenza al fronte della chiesa sulla mezzeria della facciata: si tratta di rara soluzione architettonica, una tipologia di campanile attico dove la torre campanaria si antepone al portale di ingresso formando un portico di protezione al pianterreno. La struttura aveva il duplice compito di proteggere la comunità dagli attacchi esterni e custodire preziose scorte di raccolto e prodotti lavorati in periodi di carestia.

Il piccolo insediamento di Pedara nasconde un piccolo tesoro di biodiversità: l’antico vigneto dell’azienda agricola Fabiani, coltivato con vitigni autoctoni impiantati a piede franco come si usava fare prima del 1860-1870, cioè prima dell’arrivo in Italia della fillossera (insetto fitofago che attacca le radici della vite).

Da questi antichi vitigni, coltivati con tecniche tradizionali in perfetta
armonia con l’ambiente, si produce un vino di qualità eccellente.
Dopo una breve sosta per rifocillarsi, si riprende il cammino percorrendo il sentiero che conduce al colle di Pizzorullo. Qui incontriamo i ruderi del Castello di Pizzorullo avvolti da una lussureggiante vegetazione sulla cima del colle solitario che guarda l’alta valle del Fluvione.

A partire dal XIII secolo, il Castello di Pizzorullo risulta soggetto allo Stato di Ascoli. Si prosegue quindi verso la colonia di Ficocchia, sostando presso l’enorme banco di arenaria a strapiombo sulla valle del Fluvione, dove si gode una splendida vista dei Monti Sibillini.

Alloggi: Casa Vacanze Ficocchia, Affittacamere Il Borgo del Vento a Vindola, b&b Casa Romè

Tappa 03: Ficocchia – Abetito

Lunghezza: 11 km
Dislivello: 530 m d+

Dalla colonia di Ficocchia si prende un sentiero che attraversa un fitto bosco in discesa fino a raggiungere la frazione di Uscerno (Comune di Montegallo). Da qui si attraversa un piccolo ponte sul Fluvione e si imbocca una carrareccia che risale verso l’abitato di Meschia (Comune di Roccafluvione). Arrivando al paese si rimane colpiti da questi enormi massi arrotondati di pietra arenaria che vengono utilizzati dagli sportivi che praticano il “bouldering” (attività di arrampicata su massi).

Alcune case del paese poggiano direttamente sulla roccia arenaria e si raggiungono tramite scalinate intagliate nella nuda roccia!

Riguardo alle tradizioni, in questo piccolo borgo montano, come in altri della zona, molto diffuso era il mestiere del “carbonaio”. Qui è stato infatti allestito un piccolo museo dedicato ai carbonai.

Dopo la sosta pranzo si riprende il sentiero che conduce al borgo di Abetito (Comune di Montegallo).

Alloggi: Agriturismo Casa Vecchia, B&B Il Castagneto dei Sibillini; in caso di indisponibilità di alloggi ad Abetito si può pernottare a Meschia nel b&b I Massi

Tappa 04: Abetito – Forcella

Lunghezza: 10,6 km
Dislivello: 460 m d+

Questa è la tappa dove la natura trionfa. Ci troviamo all’interno della meravigliosa e incontaminata area dell’Appennino Perduto, all’interno del gruppo montuoso del Ceresa, dove incontrerete molti borghi abbandonati.

Attraverserete castagneti e faggete fino ad arrivare a 1200 metri di altitudine dove potrete godere di vedute straordinarie sul massiccio del Vettore e sulla valle del Fluvione. Interessantissimi gli insediamenti rupestri di Piandelloro, caratteristiche abitazioni costruite a ridosso delle pareti di roccia arenaria con vani adibiti a stalle e fienili. La tappa terminerà a Forcella, borgo medievale abbarbicato su una terrazza rocciosa.

Il fosso dei colori e gli insediamenti rupestri di Piandelloro percorrendo il comodo sentiero che un tempo fu l’antica via di collegamento tra l’abitato di Piandelloro e il fondovalle, si possono osservare delle case incastonate nella roccia (esempi di costruzioni rupestri) che fino agli anni 50 erano abitate! Il sentiero si snoda tra boschi misti (castagneti e lecceti) e banchi di arenaria. Molto suggestivi i colori e profumi delle specie floristiche, soprattutto in primavera

Alloggi: Agriturismo Arcera Forcella

Tappa 05: Forcella – Valledacqua

Lunghezza: 10,9 km
Dislivello: 590 m d+

In questa tappa i vostri occhi godranno di numerosi “punti wow”! Si inizia con un fantastico scenario naturale, quello della pittoresca cascata di Forcella, formata dal salto del Rio Tallacano nel fiume Tronto. Immerso in questo luogo privilegiato c’è l’antico Mulino Pompili, risalente al XII secolo. Attraversato il fiume Tronto si arriva alle sorgenti sulfuree de Lu Vurghe in frazione Santa Maria note sin dall’epoca romana.

Le sue acque sulfuree e salsobromoiodiche sgorgano azzurrognole a 38,6° in fondo a una serie di grotte. Il cammino prosegue verso il borgo medievale di Paggese, la piccola Ascoli in travertino famosa per le sue pietre parlanti (iscrizioni in lingua latina incise sugli architravi di porte e finestre). La chiesa di San Lorenzo, nella piazza principale del paese è uno scrigno di arte.

Si attraversa l’abitato e in breve tempo si giunge a Castel di Luco, singolare struttura fortificata posta su un’altura di travertino a guardia della valle. Attualmente in fase di restauro, sarà di nuovo destinato a ricettività turistica di qualità in una dimora storica. Si percorre quindi una delle mulattiere da poco riaperte nell’ambito del progetto Antiche vie mulattiere di Acquasanta Terme per arrivare nella frazione di Valledacqua e alla vicina Abbazia di San Benedetto in Valledacqua, fondato dai monaci benedettini dell’Abbazia di Farfa.

Alloggi: Hotel Monastero Valledacqua, hotel 3 lanterne Cagnano di Acquasanta Terme

Tappa 06: Valledacqua – Coperso

Lunghezza: 17,9 km
Dislivello: 640 m d+

Questa tappa percorre il sentiero dei briganti. Dalla frazione di Valledacqua raggiungerete il borgo di San Gregorio, a circa 1000 di quota dove ci fu il quartier generale del Brigante Piccioni che nel 1860 guidò la rivolta dei filopapalini contro i Piemontesi nell’entroterra Piceno che volevano annettere lo Stato Pontificio alla nascente Italia.

Il cammino prosegue verso Talvacchia con il sentiero dei briganti che attraversa il crinale che separa la valle del Tronto da quella del Castellano.

Siamo al confine tra Marche e Abruzzo e si nota il caratteristico profilo a V della valle, circondata dai gruppi montuosi della Laga e Monti Gemelli.

Alloggi: Fattoria La Cona Coperso, Country House Casale sul Lago, Bouquet e Gourmet (fraz. Rosara)

Tappa 07: Coperso – Ascoli Piceno 

Lunghezza: 16,7 km
Dislivello: 620 m d+

Partiamo dalla località La Cona di Coperso per imboccare uno sterrato in discesa. Siamo nella valle del fiume Castellano, costeggiamo il corso del fiume fino ad arrivare al lago di Castel Trosino, piccolo borgo arroccato su un enorme masso di travertino in posizione scenografica. Da qui, un tuffo indietro nel tempo vi porterà, in località Santo Stefano, nella famosa necropoli longobarda, scoperta alla fine del XIX secolo. Dopo una sosta al Rifugio Paci per rifocillarsi, si prosegue fino a Colle San Marco e si raggiunge l’Eremo di San Marco, antichissimo romitorio letteralmente aggrappato alla parete rocciosa. Fu scelto nel XIII secolo dai monaci cistercensi quale sito ideale per la meditazione e contemplazione.

Da qui percorriamo il sentiero storico che ci permette di rientrare direttamente ad Ascoli Piceno, nel quartiere di Porta Cartara. Attraversando l’omonimo ponte e il quartiere della Piazzarola siamo di nuovo al punto di partenza: la meravigliosa piazza del popolo!

SERVIZI TAPPA PER TAPPA

Ci sono supermercati? Sì
Ci sono farmacie? Sì

SEGNALETICA

Presente segnaletica lungo il Grande Anello dei Borghi Ascolani

FONDO STRADALE

Il fondo stradale del Grande Anello dei Borghi Ascolani è il seguente:

  • 15%: asfalto
  • 85%: strade sterrate, sentieri e carrarecce

CREDENZIALI

Credenziali presenti sul GABA, consegnate all’arrivo ad Ascoli Piceno. Costo € 3,00 cad.

CAMMINO IN TENDA

Dove ci si può accampare? 

Venarotta ℅ spazio antistante campo sportivo comunale; Ficocchia presso Casa Vacanze; Meschia campo sportivo; Forcella area privata concessa su richiesta; Fornara di Acquasanta Terme; Talvacchia campo sportivo

 

Servono autorizzazioni?

CONTATTI

  • Tappa 04 - Cascata di Forcella
  • Tappa 03: Ponte Romanico
  • Tappa 05: Sorgenti Sulfuree Lu Vurghe