Cammino di San Filippo Neri

Il Cammino di San Filippo Neri non è solo un percorso da fare a piedi, in bici o a cavallo ma un consiglio per chi pensa di prendersi del tempo per sé senza dover andare troppo lontano!

 

Chi vorrà percorrere questo Cammino si troverà  tra luoghi mai visti prima  ed altri anche molto conosciuti, ma con occhi decisamente diversi. 

Questo Cammino non è solo trekking, né solo turismo,  è un viaggio dello spirito. Un'immersione nel territorio che porterà da mille a zero e da zero a mille! Troverete accoglienza, calore autentico, natura da saziare gli occhi e il respiro e infine.. le risposte che sempre un cammino tiene in serbo specifiche per le domande di ciascun pellegrino.
IL Cammino di San Filippo Neri è un percorso di 120 km circa suddiviso in 7 tappe che ripercorre le tracce del primo pellegrinaggio compiuto dal Santo della Gioia. Si parte da Cassino, la vecchia San Germano, all'ombra del monastero più importante al mondo. Nelle prime tappe si seguirà il corso dei fiumi Gari e Garigliano e si attraverseranno i due centri storici di S.Angelo e S.Ambrogio, risorti dopo gli sfaceli dell'ultimo conflitto mondiale. Tra le rive dei corsi d'acqua sarà possibile ammirare una flora e una fauna a tratti uniche: qui da poco è tornata la Lontra ed è presente da sempre la Testuggine palustre Europea. Se camminerete in tarda primavera sarete accompagnati dai piccoli di Gruccione appena usciti dai nidi, dal verso del Picchio verde e dai tuffi del Martin Pescatore. Vi potrete rinfrescare nella meravigliosa Fonte di Salomone poco prima di affrontare la prima vera salita nella terza tappa. Attraverserete il Bosco D'Olmi per raggiungere l'amena Vallaurea, protagonista suo malgrado di eventi bellici drammatici. Oggi è un pianoro carsico dove pascolano serene mandrie di armenti e cavalli allo stato semibrado, felici di assistere allo splendido affaccio panoramico di Marinaranne. Il monumento alla Pace è un posto privilegiato per ammirare la bellezza del golfo di Gaeta,  da qui vi sembrerà di poter toccare le isole di Ischia e Ventotene. Si proseguirà attraversando l'antico centro storico di Coreno Ausonio, patria di un marmo abbellito dalle conchiglie di un antico mare. Basterà guardarsi intorno per trovarle incastonate nelle rocce o nelle basole sulle quali poggiare i vostri passi. Poco più in basso raggiungerete  il Santuario della Madonna del Piano di Ausonia. Se avrete la fortuna di trovare Don Antonio chiedetegli della legenda che caratterizza questo incredibile luogo religioso, resterete colpiti da quanto riesca a fare la fede: pensate che un tempo erano persino vietati i matrimoni tra gli abitanti di Ausonia e Castro dei Volsci perché "fratelli" in nome della Madonna del Piano. 

Il tracciato a questo punto vi porterà verso Esperia, il cuore del cammino di San Filippo Neri. Lungo la strada incontrerete L'Antica chiesa di correano circondata da un tipico ambiente Mediterraneo ricco di sorgenti e di fresco. Attraverserete la pineta di Selvacava all'ombra del bastione dolomitico di Monte Fammera. Altre sorgenti lungo la strada vi daranno la possibilità di rinfrescarvi. Superato il colle della Bastia l'ambiente circostante cambierà ancora, ci si addentrerà in un tipico ambiente montano. A fichi, aranci e pini marittimi subentreranno aceri e castagni. L'arrivo a Roccaguglielma, nella parte superiore di Esperia, sarà annunciato dagli innumerevoli scorci che da Valle Aurelio, su via Castagne, vi porteranno fino al seggio di San Filippo Neri.  Da qui il tracciato seguirà la via della montagna inoltrandosi nelle valli più boscose del Parco degli Aurunci. Siamo nell'habitat dei pastori, a Polleca e a Fraile. Boschi di latifoglie, Cavallini di Esperia allo stato semibrado, capre, vecchi stazzi e tutto quanto vi circonda vi ricorderà che un tempo queste valli pullulavano di pastori e allevatori. In breve si raggiungerà il Redentore in territorio di Formia, uno dei panorami più belli che si possono immaginare si trova sulla vetta del punto posto più in alto dell'intero Cammino, a 1250 metri sul mare. "Sul mare" è proprio la dicitura più corretta visto che il mare sarà proprio sotto di voi! Si scenderà in breve al Santuario di San Michele Arcangelo, un posto dal fascino incredibile, difficile da descrivere a parole. Si arriverà quindi a Filetto di Formia, al rifugio Acquaviva e si attraverserà la porzione occidentale degli Aurunci. La piana di Campello è un vasto altopiano che si attraverserà poco prima di arrivare al Santuario della Madonna della Civita. Questi luoghi furono protagonisti delle scorribande di Michele Pezza, il brigante gentiluomo passato alla storia come Fra Diavolo da Itri. E da Itri passerà l'ultima tappa, nella patria delle olive Itrane e di un ottimo olio, poco prima di attraversare l'ultima asperità del terreno costituita dalla salita della Vignola. Al suo culmine si devierà su un antichissimo tratturo che in breve scende verso Gaeta lambendo l'antica Grancia cistercense di San Vitale. Attraversando l'antica via Indipendenza di Gaeta, nei pressi del porto,  raggiungerete in breve il Santuario della Montagna Spaccata, meta finale del Cammino di San Filippo Neri. Poco prima di salire alla Montagna Spaccata chi vorrà potrà approfittare per fare un bagno nel mare di Serapo, poco distante dall'incrocio da cui parte la strada che sale ai luoghi di San Filippo Neri. Gaeta infatti è ormai da anni bandiera blu e meta di turismo balneare. Ma non vi lascerete affascinare solo dal blu delle sue acque perché se questa cittadina costiera è stata da sempre una protagonista  dei libri di storia un motivo ci sarà? A voi scoprire le tracce (e sono davvero tante) che rendono Gaeta un gioiello unico della penisola italiana. Un piccolo spoiler? Provate a cercare in rete il luogo dov' è nato il dogma dell'Immacolata Concezione.

Scheda Tecnica

  • Lunghezza:

    120 km
  • Tappe:

    7 di percorrenza variabile da 11 a 24 km
  • Dislivello:

    +3770 m
  • Durata:

    percorrenza media 4/6 ore per tappa
  • Partenza:

    Cassino, Sorgenti del Fiume Gari
  • Arrivo:

    Gaeta, Santuario della Montagna Spaccata
  • Accessibilità:

    No
  • Cani:

STORIA

Il cammino di San Filippo Neri nasce nel 2022 per iniziativa di alcuni insegnanti di scuola secondaria appassionati camminatori i quali hanno proposto al suo ideatore di dare uno sbocco al mare al cammino di San Benedetto. Mentre stavano tracciando le percorrenze si sono accorti che alcuni dei luoghi interessati avevano lapidi che ricordavano il passaggio di San Filippo Neri. 

FONTI D'ACQUA

1a Tappa: da Cassino a S.Ambrogio S.G. 19,4 km. 

  In centro città presenti numerose fonti d’acqua (Cassino è una città ricca di acque e di sorgenti), tuttavia vi consigliamo di fare un po’ di scorta presso gli Horti di Porta Paldi, l’ultima zona rimasta in centro città da cui si può bere direttamente alla sorgente (41°29’06” N – 13°49’33” E). La seconda fonte presente nella prima tappa è nel centro storico di S.Angelo, quasi a metà strada dalla partenza (41°26’41”N – 13°49’57”E). Poco prima di giungere a S.Ambrogio sarà possibile dissetarsi presso la fonte del Fosso della Foresta, un’antica fonte immersa nel bosco (41°23’09”N – 13°52’23” E).. 

2a Tappa: da S.Ambrogio sul Garigliano a S.Andrea del Garigliano. 10,7 km.

La seconda tappa è la più corta dell’intero Cammino. Oltre al centro storico di Sant’Ambrogio sul Garigliano in cui si può fare rifornimento d’acqua, ci sono altre due possibilità nei pressi della fontana del fosso della foresta e nella suggestiva fonte di Salomone, poco prima di arrivare al Bosco d’Olmi. 

3a Tappa: Da Bosco d’Olmi (S.Andrea del Garigliano) a Madonna del Piano (Ausonia) 18,05 km.

In questa terza tappa bisognerà fare rifornimento d’acqua alla partenza poiché per circa 12 km circa, fino al passaggio nel centro storico di Coreno Ausonio, non si ha alcuna fonte. Circa 1 km prima dell’arrivo al Santuario della Madonna del Piano, nei pressi del sottopassaggio della superstrada, è presente una provvidenziale fontanella. 

4a Tappa: da Madonna del Piano ad Esperia 12,1 km.

È la tappa con più fonti in cui poter far rifornimento d’acqua. Sin dall’arrivo alla pineta di selvacava fino alla fine della tappa sarà possibile prelevare dalle numerose fonti presenti lungo la strada.

5a Tappa: da Esperia a Filetto (rifugio Acquaviva) 24,4 km.

È, insieme alla successiva, la tappa in cui c’è più difficoltà di approvvigionamento d’acqua. Conviene fare scorta nella fontanella posta immediatamente al di fuori della porta della montagna nel centro storico di Roccaguglielma. Nei 14 km successivi infatti non ci sono fonti sul tracciato. L’ unica possibilità di prelevare acqua è a Fontana di Canale, una fonte di alta quota posta a più di un km dal tracciato del Cammino facendo una deviazione nei pressi dell’area Pic nic di Valliera. Il rifugio Pornito è posto a circa 21 km dalla partenza e a 3 km dalla fine della tappa. 

6a Tappa, da Filetto (Rif. Acquaviva) a Madonna della Civita 16,5 km.

In questa tappa per circa 13 km non sarà possibile fare rifornimento d’acqua. Conviene contattare i gestori del rifugio Acquaviva per informarsi sulla possibilità di prendere acqua dalla Sorgente Acquaviva che in alcuni periodi di anni particolarmente siccitosi resta all’asciutto. 

7a Tappa, da Madonna della Civita (Itri) alla Montagna Spaccata di Gaeta 20,9 km.

Dalla partenza presso il santuario della Madonna della Civita dopo circa 5 km si attraversa il centro storico di Itri in cui bisognerà fare necessariamente rifornimento d’acqua perché per circa 11 km, fino alla zona portuale di Gaeta, non sarà più possibile.

TAPPE

Tappa 1: da Cassino a S.Ambrogio sul Garigliano, 18 km, + 180 m.

Dalle sorgenti del fiume Gari, nei pressi della Chiesa Madre di Cassino,  il percorso dal nucleo urbano, attraverso gli Horti di Porta Paldi, si inoltra nelle campagne che lambiscono le cristalline acque del corso d’acqua. Si segue il corso del fiume e si raggiunge il centro storico di Sant’Angelo in theodice dopo pochi km. Si passa quindi accanto al monumento della campana della pace e, seguendo il corso del fiume gari, si arriva fino a via Mutaro, un antico asse viario costruito dagli antichi romani oggi in parte asfaltato. Seguendo via Mutaro il fondo fatto d’asfalto diventa presto brecciato e infine sterrato fino al ponte di S.Ambrogio sul Garigliano, ai confini con la Campania. Si attraversa il ponte ad arcate sul fiume Garigliano e si svolta a sinistra subito dopo, nei pressi degli impianti sportivi di Sant’Ambrogio. Da qui in pianura si raggiunge l’antica via Castagna e il Fontanile di fosso della Foresta alla base della collina su cui è situato il centro di Sant’Ambrogio sul Garigliano. Dal Fontanile fino al piccolo paese mancano poche centinaia di metri purtroppo da percorrere in salita su una strada molto ripida in cemento. 


Tappa 2: S.Ambrogio-S.Andrea, 10,7 +140m. 

La seconda tappa del cammino di San Filippo Neri è la più breve dell’intero tracciato. Dal centro storico di Sant’Ambrogio sul Garigliano si scende attraverso via Castagna nei pressi della zona vicina al Fiume Garigliano. Da qui si attraversano campi coltivati e boschi di latifoglie che arrivano  a lambire il corso del fiume. Dopo venti minuti della partenza sarà possibile effettuare una piccola deviazione di circa 15 minuti dal tracciato per visitare la cascata del ricircolo immersa nel bosco di Sant’Ambrogio sul Garigliano. Poco più avanti, proseguendo lungo il tracciato del cammino, si guarderà il Rio delle pecore, chiamato così perché un tempo si riteneva che le sue acque avessero effetti medicamentosi per le greggi. Da qui attraverso via tranzana si imboccherà la strada che porta al pontile della Scafa e, subito dopo, alla meravigliosa fonte di Salomone. Qui conviene fare una sosta rigeneratrice approfittando delle fresche acque potabili acidule che sgorgano copiosamente da una cavità nella roccia. Dalla fonte altri 3 km vi separano dalla destinazione della tappa in località Bosco D’Olmi, nel comune di Sant’Andrea del Garigliano.

Tappa 3, da S.Andrea a Madonna del Piano (Ausonia). 18 km +900.

Da Bosco D’Olmi nel comune di Sant’Andrea del Garigliano sì in bocca la stradina che parte nei pressi del vecchio serbatoio dell’acqua potabile leggermente in discesa e, tenendosi sulla sinistra, risale costantemente per circa tre chilometri fino a svoltare a sinistra per un evidente salita con fondo sassoso. Ci si inerpica ancora nel bosco di carpini fresco e molto ombreggiato poco prima di arrivare al valico dove qualche saliscendi ci separa da Vallaurea. Si tratta di un altopiano anticamente molto frequentato da pastori e allevatori caratteristico della parte meridionale dei Monti Aurunci. Dopo aver svoltato a sinistra nei pressi di una cisterna si raggiunge il primo vero affaccio panoramico sul Mar Tirreno nei pressi del monumento alla pace di Marinaranne. Da qui si scende su una discesa a tratti cementata fino ad imboccare, scendendo a sinistra, la strada che attraversa tutto il centro storico di Coreno Ausonio. Ha attraversato il centro si svolterà a sinistra in direzione dell’imbocco di via Serra, un’antica strada che dalla collina portava fino alla pianura. In circa 4 km si raggiunge il santuario della Madonna del Piano ad Ausonia. 

Tappa 4, da Madonna del Piano a Esperia, km 12,1, +400. 

La quarta tappa del cammino di San Filippo Neri parte dal santuario della Madonna del Piano ad Ausonia. Si risalgono le pendici del Monte fammela in un ambiente Mediterraneo ricco di terrazzamenti e muretti a secco. Dopo pochi km si passa di fianco all’Antica chiesa di correano una splendida struttura del x secolo. Da qui si sale ancora fino ad arrivare alla pineta di Selvacava e, subito dopo, al colle Bastia. Qualche saliscendi e subito si svolgerà a sinistra lasciando la strada asfaltata quando in lontananza inizia ad apparire l’abitato di Esperia. Si prosegue su fondo basolato fino all’amena Valle Aurelio e, in breve, si raggiunge via Castagne. Si prosegue tra terrazzamenti e castagneti fino ad arrivare al seggio di San Filippo Neri, punto d’arrivo della quarta tappa.

5a Tappa. Da Esperia a Filetto di Formia (rifugio Acquaviva).24 km, + 1050.

La quinta tappa del cammino di San Filippo Neri è di sicuro la più impegnativa ma, parimenti, è la più bella. Dal centro storico di Esperia superiore si passa attraverso la gola del Rio Polleca e si sale verso il cuore del parco dei Monti Aurunci. Si attraversano quindi le valli di Pollica e di Fraile tra boschi di acero e faggio, insediamenti agro silvo pastorali dove ancora oggi i Pastori producono la marzollina, il formaggio Caprino più noto da queste parti. Dall’altopiano di Polleca-Fraile si sale ancora fino alla Forcella di Fraile, a circa 1000 metri di quota e si svolta a sinistra in direzione di Monte Altino. Da qui innumerevoli scorci sul Golfo di Gaeta e sulle isole ponziane saziano gli occhi e lo spirito. Ci troviamo nei luoghi più panoramici del Cammino e probabilmente di tutta l’Italia peninsulare. Nelle giornate più limpide lo sguardo abbraccia quasi  150 km di costa: dalle vette degli Aurunci si riesce ad ammirare un panorama che dall’isola di Capri arriva  fino al promontorio del Circeo. Si prosegue sulla strada che passa a nord di Monte Altino e arriva fino all’area picnic della Valliera dove bisognerà deviare a destra sull’evidente sterrata che sale in direzione del Redentore, il punto più alto del cammino di San Filippo Neri. In vetta una sosta è d’obbligo per riprendere fiato e per ammirare l’incredibile panorama. Si possono riconoscere il golfo di Napoli con le isole partenopee e il Vesuvio, l’estuario del Fiume Garigliano, le isole ponziane e il bellissimo promontorio di Gaeta. Ma le bellezze di questo posto non sono finite, basterà infatti rincamminarsi e percorrere le poche centinaia di metri che separano il redentore da un altro grande attrattore: l’eremo di San Michele arcangelo. All’esterno la facciata costruita più di 1200 anni fa nasconde un interno costituito da una cavità naturale molto grande. Ogni anno gli abitanti di Maranola portano la statua, in processione,  in questo luogo suggestivo a giugno per poi riportarla giù, in paese, a settembre. Dall’eremo di San Michele arcangelo si scende per il sentiero della statua fino al rifugio Pornito e da qui, attraversando l’area Picnic di Campone,  si raggiunge in breve la zona del rifugio Acquaviva, meta della quinta tappa. 

 

6a Tappa. Da Filetto di Formia (rifugio Acquaviva) al Santuario della Madonna della Civita (Itri) .16 km, + 750. 

Dal rifugio Acquaviva si sale in quota fino a raggiungere la zona di Monte Mesole. Si sale nel bosco di lecci e faggi raggiungendo la dolina carsica di Fosso di Fabio. Non molto lontano sono ancora presenti i resti di un f104 precipitato nel 1985. Ancora oggi i pastori portano i fiori al sepolcro del povero pilota. Si inizia a scendere verso la Piana di Campello lambendo la neviera meglio conservata del parco dei Monti Aurunci. Questi manufatti erano delle grandi cisterne in cui veniva conservata la neve fino al periodo estivo e venduta nelle città costiere per svariati utilizzi. Quella del commercio della neve era un’attività molto proficua fino ai primi anni del 900. Dalla neviera si arriva in breve alla forcella di Campello vecchio e da qui a girando in senso antiorario il monte castellone si raggiunge Valle Torre e l’omonima azienda agricola. Da Valle Torre attraverso la zona di trasta si arriva in breve al valico di San Nicola, nei pressi dell’ostello Ossigeno. Dall’ostello ossigeno al santuario della Madonna della Civita sono circa 3 km di strada asfaltata. 

7a Tappa. Dal  Santuario della Madonna della Civita (Itri) alla Montagna Spaccata di Gaeta 20,9 km, + 350.

L’ultima tappa del cammino di San Filippo Neri parte dal santuario della Madonna della Civita dove un epigrafe marmorea ancora oggi ricorda il passaggio di San Filippo Neri nel 1532. Si scende per circa 5 km dalla zona di raino e si imbocca la strada che in breve raggiunge l’abitato di Itri. Ittiri è nota per la varietà di olive denominata Itrana e perché conserva ancora un bel centro storico sulla collina separata dall’abitato più recente dalla via Appia. Da Itri si prende la strada pedemontana in direzione Sperlonga e si svolta a sinistra per via delle Vignole. Questa strada asfaltata verrà percorsa fino al termine della seconda grande salita e cioè al valico tra il monte Dragone e il monte Carbonaro. Qui si svolgerà a sinistra per un evidente strada cementata e tenendosi sulla destra si raggiungerà la sella che mette in comunicazione con la rada di Gaeta. Si scenderà quindi ancora per questa strada cementata fino a che non finisce sulla sinistra in un evidente tratturo basolato con qualche gradone, sempre in pietra. Questo tracciato in breve condurrà alla Grancia cistercense di San Vitale. Il percorso scende a mezza costa su un declivio che un tempo era densamente coltivato ad olive. Appena arrivati giù nei pressi della Grancia cistercense di San Vitale, un tempo un’antica Villa Romana, si continuerà a scendere fino a raggiungere la strada asfaltata e si svolgerà a destra passando vicini ai depositi di petrolio. Immediatamente si andrà in direzione del Porto passando di fianco ad una casa vitivinicola. Proprio qui bisogna fare molta attenzione perché di fronte all’ingresso di questa attività c’è il vecchio tracciato della ferrovia che bisognerà imboccare fino a raggiungere la scuola primaria Don Bosco. Da qui si svolta a sinistra in discesa su via Calegna e, raggiunta la rotatoria nei pressi del Porto bisognerà svoltare a destra su via dell’Indipendenza. Questa meravigliosa strada fu costruita dai Borboni ed è ancora oggi un luogo autentico da percorrere con gli occhi all’insù. Bisognerà percorrerla tutta fino a Piazza XIX Maggio, nei pressi del comune di Gaeta. La data che dà il nome alla piazza deriva dal giorno dello sbarco dell’esercito americano nella cittadina Laziale. Una volta attraversata tutta la piazza del comune si svolgerà a destra fino all’incrocio con via Munazio Planco. Questa strada porterà fino all’arrivo del cammino di San Filippo Neri presso il santuario della santissima Trinità alla Montagna Spaccata di Gaeta. Poco prima di svoltare per via munazio Blanco potrete continuare per altri 100 metri e raggiungere la spiaggia di Serapo per un bagno rinfrescante. Il mare di Gaeta è meraviglioso. 

SERVIZI PRESENTI TAPPA PER TAPPA

In tutti i centri attraversati dal cammino sono presenti servizi quali supermercati farmacie bar e ristoranti. Alcuni di essi sono convenzionati con l’associazione degli amici del cammino di San Filippo Neri per consentire ai Pellegrini/Viandanti un trattamento vantaggioso. Le uniche tappe che non presentano strutture nelle immediate vicinanze sono all’arrivo della seconda e della quinta, in questi casi bisognerà premunirsi in anticipo e parlare con i gestori delle accoglienze.

SEGNALETICA

Segnaletica presente lungo il cammino più foto da caricare nella cartella Drive dedicata.

PERICOLI

In tutto il cammino non ci sono particolari pericoli in alcune zone di montagna sarà possibile incontrare greggi e quindi cani da pastore. In particolare nella terza tappa, nell’attraversare Vallaurea, nella quinta tappa quando si passa nelle valli di Pollica e Fraile e nella sesta tappa nella zona di Valle Torre. Come comportarsi quando si è in presenza di cani da pastore? Fermarsi e cercare di scambiare qualche parola con il pastore è sempre una buona idea. L’obiettivo dei cani da pastore è quello di difendere gli animali del gregge, se vi percepiranno come un pericolo per gli animali che proteggono allora potrebbe esserci qualche problema altrimenti non avrete nulla da temere. Solitamente la vista dei bastoncini è più che sufficiente per non farli avvicinare. 

ACCESSIBILITÀ

Tutto il cammino è fruibile da persone a ridotta mobilità. Alcuni tratti in cui la percorrenza resta un po’ difficoltosa sono stati segnalati (e proposte alternative facilitanti)  nella guida “Ol Cammino di San Filippo Neri a piedi” Edizioni Ediciclo.

CONTATTI ASSOCIAZIONE

www.camminodisanfilipponeri.com

camminodisanfilipponeri@gmail.com

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Instagram: Cammino di San Filippo Neri

WhatsApp Tel. 351.6929590

FONDO STRADALE

15% del totale

CREDENZIALI

Le credenziali sono gratuite, l’associazione richiede solo un piccolo contributo per le spese di spedizione e i costi di gestione.

CAMMINO IN TENDA

Dove ci si può accampare?
Servono autorizzazioni?

In tutti i comuni del Cammino si attuano le prescrizioni nazionali che consentono il campeggio libero dal tramonto all’alba. Contattando l’associazione si possono avere maggiori informazioni su strutture che ospitano gratuitamente i possessori di tenda.

Cammino di San Filippo Neri

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