Diari
13 Feb 2024

Cammino verso… Santa Maria di Leuca: Il cammino del Salento.

E se Natale lo passassi in cammino? Beh, mi sembra un’idea sensata.

Cammino del Salento

Inizio a cercare tra i vari cammini e mi imbatto nel cammino del Salento. Trovo il sito, guardo qualche foto, il percorso, le temperature… basta, penso di aver avuto l’imprinting.

Senza ragionarci troppo faccio richiesta della credenziale e prenoto gli alloggi dove dormire. Essendo il periodo natalizio ho paura di non trovare nulla ma invece non ho avuto problemi. Probabilmente avrei potuto prenotare anche la sera prima per il giorno dopo, ma tanto le tappe sono quelle e quindi “perché rischiare?”.

Incomincio a preparare lo zaino: 2 maglie termiche, 2 maglie normali, leggings, calzini tecnici, scarpe di fiducia, pile, giacca a vento… tutto pronto.

Prendo l’aereo per Brindisi, la mia città natale, e da lì vado poi in treno a Lecce pronta a partire il giorno dopo.

Inizia così la mia nuova avventura.

Tappa 1 • Lecce – San Foca (24,7 km)

Lecce è quella città che deve essere goduta dal mattino alla sera almeno una volta nella vita.

La conoscevo già ma ho comunque deciso di perdermi tra le sue vie, ammirare il barocco che la caratterizza e spulciare tra l’artigianato locale.

Mi dirigo a Porta Napoli e da lì incomincia il mio cammino.

Io ho scelto di percorrere la Via del Mare (e non la Via dei Borghi), quindi questa tappa mi porterà a San Foca, località di mare, attraversando però l’entroterra.

La prima tappa, come ogni prima tappa, è un po’ d’assestamento: faccio capire al corpo che “ehi, da ora in poi ti devi muovere” e inizio a staccare la mente da tutti i pensieri e le ansie quotidiane.

Arrivo a destinazione dopo 5 orette. San Foca è una località estiva e quindi trovo tutto chiuso, ma poco importa. Mi rilasso e mi preparo per il giorno dopo.

Tappa 2 • San Foca-Otranto (23,9 km)

Oggi finalmente si cammina sul mare. Non so bene cosa aspettarmi, ho paura che camminare vedendo sempre e solo mare possa essere noioso.

E invece?

E invece wow!!

È stata una continua meraviglia, come tutto il cammino del resto.

Sono passata per la Grotta della Poesia e quella zona conosciuta come i Caraibi del Salento. Arrivo poi in una grande pineta e proseguo infine per Otranto.

Nonostante la stanchezza mi concedo di girare per le stradine di Otranto. Entro nella cattedrale che nasconde un bellissimo pavimento in mosaico, una cripta e un luogo in cui sono conservati i teschi dei martiri di Otranto. Non mi perdo neanche il castello che al tramonto è magico. Concludo la giornata in una piazza che dà sul mare. Non so come ma essere qui, da sola, a guardare verso l’orizzonte, mi fa percepire tutta la storia di questo posto.

Tappa 3 • Otranto-Santa Cesarea Terme (22 km)

Da qui la via del Mare e la Via dei Borghi si uniscono e proseguono per lo stesso percorso.

Mi metto in cammino sul presto e dopo aver costeggiato la costa per un bel tratto arrivo in una cava di bauxite, una delle più importanti d’Italia.

Proseguo fino a trovarmi davanti a un faro bianco che fissa il mare e io mi fermo lì a fare la stessa cosa. Mi ricorda tanto un vecchio film, “Mediterraneo”.

La tappa continua facendomi attraversare un parco naturale molto suggestivo e caratteristico.

Sia nella seconda tappa che in questa mi sono persa molte volte. I segnali non sono sempre molto chiari e a volte sono del tutto assenti. Ad ogni modo, nulla che delle tracce GPS non possano risolvere. Quindi, don’t worry e proseguite.

Questa tappa è stata molto interessante per la varietà di paesaggi che mi ha regalato: faro Palascìa, Torre Sant’Emiliano, Porto Badisco… arrivata a fine tappa mi è sembrato come se avessi visitato tanti paesi differenti e invece ho solo percorso 22 chilometri.

Oggi ho incontrato altri pellegrini con cui ho scambiato qualche chiacchiera e cenato insieme. Pensavo che sarei stata completamente sola e invece eravamo in 11 a essere in cammino. Concludo la giornata in un ostello donativo che non mi fa mancare nulla.

Tappa 4 • Santa Cesarea Terme-Marina Serra (22,9 km)

Oggi passo da Castro. Mi sono presa del tempo per visitarla e ho anche approfittato della lavanderia a gettoni che si incontra sul cammino. Ho messo i vestiti a lavare e per la successiva mezzoretta sono andata in giro. Si dice che sia qui che Virgilio fece sbarcare Enea anche se, secondo alcuni, questi approdò invece a Porto Badisco.

Recupero i miei vestiti e vado a fare la passeggiata sulle mura, dopodiché scendo verso Castro Marina. Credo sia impossibile non perdersi nel colore che il mare ha in questi luoghi. Lo trovo magico. Infinite sfumature di blu e verde acqua.

Proseguo poi in direzione Tricase attraversando i tipici campi pugliesi delimitati dai muretti a secco. Le salite e le discese che incontro non danno molta tregua alle mie ginocchia infiammate. Pensavo sarebbe stato un cammino totalmente in piano e invece ho dovuto ricredermi. Meglio così.

A fine tappa mi ristoro in un bellissimo B&B a conduzione familiare e ceno con delle orecchiette con le cime di rapa (uno dei piatti caratteristici della Puglia).

Tappa 5 • Marina Serra-Santa Maria di Leuca (21,8)

Mi sveglio triste come ogni volta che mi ritrovo a percorrere l’ultima tappa.

Prima di mettermi in cammino mi fermo ad ammirare le famose piscine naturali di Marina Serra.

Oggi sul percorso ho la fortuna di vedere il Palazzo Serafini-Sauli di Tiggiano, il Palazzo feudale Capece di Corsano, le torri costiere di Marina di Novaglie. Il pezzo di cammino più suggestivo è però stato il sentiero delle Cipolliane, con le sue grotte e il Ciolo, il fiordo più bello del Salento, con il suo ponte che unisce le due sponde delle rocce.

Continuo a camminare fino ad arrivare a Santa Maria di Leuca e qui mangio il miglior rustico e il miglior pasticciotto che abbia mai assaggiato in vita mia (altre tipicità pugliesi).

Il punto finale è dove si trova il faro e il Santuario de Finibus Terrae. Mi armo quindi di pazienza e inizio a salire i 284 gradini che mi separano dalla meta.

Oggi il tempo è perfetto, nuvoloso il giusto da regalare riflessi meravigliosi sul mare, che sembra uno specchio e riflette l’infinito.

Sono grata di aver scelto questo cammino, l’ho amato in ogni suo punto. Ho riscoperto una Puglia che non mi aspettavo, stupenda.

Vado a ritirare in un hotel il testimonium del cammino, ossia quel foglio che certifica che ho percorso il cammino, e riparto per tornare a casa.

Sono stanca ma felice, davvero tanto.

Victoria, @camminoverso

Cammino del Salento

Articolo di
Cammini d'Italia