Diari
05 May 2025

Martina in cammino con Larth, l’intrepido

Nella ‘Città che muore’ torno ad essere viva come non mai.

In questo emozionante diario, un’altra Martina ci accompagna lungo il Cammino dell’Intrepido Larth, un percorso ad anello tra Umbria e Lazio che intreccia storia etrusca, natura e incontri o. Pagina dopo pagina, ci racconterà non solo i chilometri percorsi e i paesaggi attraversati, ma soprattutto le emozioni che l’hanno spinta a partire, le riflessioni nate lungo il cammino e le persone che, anche solo per un attimo, hanno lasciato un segno. Dall’isolamento della pandemia alla riscoperta di sé, dalla decisione di diventare guida escursionistica alla promessa di non smettere mai di camminare: questo è il racconto di una rinascita, vissuta un passo dopo l’altro, seguendo le orme celesti dell’Intrepido Larth. Un viaggio che parla di libertà, radici, pioggia e silenzi, ma anche di vino rosso, timbri preziosi e sorrisi sinceri. Un cammino che può diventare anche il nostro. Si parte!

Nella cultura giapponese, il termine ikigai rappresenta quel “qualcosa per cui vivere”, quei fattori che, a prescindere dalle circostanze, donano a ciascun individuo equilibrio e gioia. Trovando il proprio ikigai, chiunque può raggiungere la pace mentale e la felicità. I più fortunati riescono a riconoscerlo in pochissimo tempo, altri non lo scoprono mai. Nel mio caso, sono servite delle buone scarpe da trekking e tante passeggiate durante la pandemia per trovarlo.

Mentre ci veniva richiesto di non uscire e di isolarci, rischiando davvero di perdere di vista me stessa e la mia felicità, mi concedevo infinite passeggiate nel vigneto del nonno, scoprendo per la prima volta i grandi benefici che il Cammino aveva su di me. Un passo dopo l’altro, mi stavo salvando dalla malinconia dell’isolamento.

Se anche tu come Martina hai voglia di condividere il tuo racconto di cammino con la nostra community, scrivici a info@camminiditalia.org: ti invieremo tutte le indicazioni per raccontare la tua avventura! E se preferisci un contatto diretto unisciti alla nostra Community su Facebook e condividi il tuo racconto con noi e altri appassionati.

E per non perderti lungo il tuo percorso, scarica l’app di Cammini d’Italia! Troverai tutte le tracce GPX dei principali cammini italiani e potrai navigare facilmente, anche offline. Scopri tutti i dettagli qui!

A pandemia terminata, avevo ben chiaro in mente cosa fare: decisi di abilitarmi come Guida Ambientale Escursionistica, promettendomi di camminare ogni volta che qualcosa sarebbe andato storto, cercando di trasmettere la mia passione per il Cammino a tutti coloro che avrebbero deciso di incrociare i miei passi nei sentieri del mondo.

E siccome una promessa è una promessa, è proprio così che è cominciato il desiderio di partire per il Cammino dell’Intrepido Larth! A metà marzo, con le energie già esaurite dalla vita frenetica di tutti i giorni, ho sentito che era arrivato il momento di rallentare, di preparare di nuovo lo zaino e di tornare a vivere a passo d’uomo. Con pochi giorni a disposizione, non c’era posto migliore della mia bella Umbria per tornare a respirare. E così, caro Larth, eccomi: mi sono messa sulla tua strada!

Il Cammino dell’Intrepido Larth

Il Cammino prende il nome da Larth Cupres, il guerriero etrusco del V secolo A.C. che si era conquistato il soprannome di ‘Intrepido’ grazie al coraggio dimostrato in battaglia. Si tratta di un percorso ad anello di circa 60 km, tra Umbria e Lazio, suddiviso in tre tappe. Le tappe sono alla portata di chiunque abbia una minima preparazione fisica e abitudine al cammino.

Come ogni cammino che si rispetti, il Cammino dell’Intrepido Larth ha una propria credenziale, acquistabile o in loco, o in anticipo nel sito della casa editrice Intermedia Edizioni. Mostrando la credenziale, chi si mette in cammino ha diritto a delle scontistiche nelle strutture convenzionate, ingressi ridotti in alcuni siti, come il Pozzo della Cava, il Museo Claudio Faina e l‘accesso a Civita di Bagnoregio. 

Il Cammino dell’Intrepido Larth ha anche una specifica segnaletica da seguire, tutta quanta di colore celeste! Perciò siate pronti ad inseguire Segnavia Rettangolari Celesti (con e senza la scritta Larth all’interno), frecce di direzione celesti e adesivi del Cammino di Larth! Seguite il Celeste e arriverete a destinazione!

Il Cammino inizia e termina ad Orvieto, in Piazza Duomo, a pochi passi dal Museo Claudio Faina di Orvieto, dove una volta terminato il cammino, mostrando la credenziale timbrata, si riceverà il Testimonium che certificherà a tutti gli effetti l’avvenuto completamento del cammino. Proprio lì, sarà anche possibile incontrare Larth in Statua-Persona!

Tappa 01: Orvieto – Bolsena

21 km, +574 m. / -579 m.

Raggiungo Orvieto in macchina, parcheggiando al parcheggio della funicolare: gratuito, molto sicuro e vicino alla stazione ferroviaria. Con un biglietto urbano da 1,30 €, prendo la funicolare e raggiungo il centro. Sappiate che, se non volete guidare, Orvieto è comodamente raggiungibile anche in treno. Non fatevi scoraggiare! È mattina, sono in Piazza Duomo, c’è il sole, e sto per partire per un nuovo cammino. Posso chiedere di meglio?

La partenza da Piazza Duomo, Orvieto

Sono preparata psicologicamente al fatto che questa sarà la tappa più lunga e impegnativa. Per ogni discesa con panorami mozzafiato, c’è sempre una nuova salita pronta a ricordarmi che il meglio deve ancora venire. Già i primi chilometri sono molto belli: mi volto spesso per ammirare Orvieto che si allontana, e scopro quanto sia bella anche da lontano. Al bar Obelix ricevo il primo timbro sulla credenziale. Quel suono inconfondibile del timbro sulla carta mi riporta alla Via Francigena, al Cammino Materano, al Cammino di Santiago… e a tutti quelli che sogno di percorrere!

Sono felice. Sono davvero di nuovo in cammino. Proseguo tra greggi di pecore al pascolo, piccole frazioni dove i venditori mi sorridono e mi dicono che non passa più nessuno da giorni. Sono orgogliosi del cammino. A Sugano scopro installazioni scultoree tra le case: un artigiano vuole rendere più bello il posto in cui vive. Qui c’è voglia di ricominciare. Incontro persone genuine, che fanno bene al cuore. Sono esattamente dove voglio essere.

Arrivo al lago di Bolsena al tramonto. Lo sguardo si apre e lui sbuca come a dirmi: “Hai visto? Anche stavolta ce l’hai fatta!” Raggiungo la struttura convenzionata ‘Il Vicoletto’. Grazia mi accoglie col sorriso: capisco subito che sa cosa si prova a raggiungere un posto a piedi. È una camminatrice, e casa sua è un rifugio vero. Brindo a cena con vino rosso e piatti della Tuscia. So che sono doppiamente fortunata: sono in cammino, e ho accanto la persona giusta con cui viverlo.

Arrivo a Bolsena, con il lago sullo sfondo

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Tappa 02: Bolsena – Civita di Bagnoregio

19 km, +382 m./ – 302 m.

È mattina. La sveglia suona presto, ma mi sento viva. Zaino pronto, colazione al bar centrale. Incontro Enrico, in cammino sulla Via Francigena: mi consiglia di portare acqua e cibo. Non ha tutti i torti. Alla panetteria accanto prendo la “pizza migliore del mondo” (a detta di un cliente!). Esco dal paese e cammino sulla Francigena. Anche Larth, pare, l’ha percorsa!

Tutto il team di Cammini d’Italia ha percorso un tratto della Via Francigena con alcuni content creator! Guarda qui il docufilm prodotto.

Attraverso il Parco di Turona: i ruscelletti, il verde, la pace. Sento che la vita frenetica è lontana. Passo dall’Azienda Agricola Amaltea, i timbri sulla credenziale aumentano, ma io vorrei solo che il cammino non finisse mai. I cartelli marroni mi dicono che sono quasi a Bagnoregio. Attraverso Porta Albana e leggo una frase su un muro: “Andate piano con le macchine perché qui i bambini giocano ancora per strada.” Non ce ne sono, ma li immagino cresciuti, ormai lontani. Al Belvedere Falcone e Borsellino, la vista su Civita è mozzafiato. La tappa è finita!

In arrivo a Civita di Bagnoregio

All’Info Point timbro la credenziale, entro a Civita. Anche se ci sono già stata, è come se la vedessi davvero per la prima volta. Nella “città che muore”, torno a sentirmi viva. Pernotto da ‘A casa di Anna’. Mi accoglie con dolcezza e biscotti fatti in casa. Avevo capito fin da subito che era una donna di cuore. A cena, cacciagione e buon vino. Domani si parte presto!

Tappa 03: Civita di Bagnoregio – Orvieto

19 km, +503 m. / -612 m

Sveglia presto: ho un obiettivo da raggiungere! Attraverso la Valle dei Calanchi, arrivo a Lubriano, terrazza naturale su Civita. Piove, e la tristezza sale. Ma mi torna in mente una signora incontrata sul Cammino di Santiago: pioveva e io mi lamentavo, lei mi scosse il braccio e mi disse: “Es solo agua”. Aveva ragione: era solo acqua. E così, sorrido sotto la pioggia.

Non solo Cammino di Santiago all’estero! Abbiamo scritto un’articolo dove ti consigliamo alcuni cammini da percorrere almeno una volta nella vita! Clicca qui.

Proseguo, arrivo alla Fattoria La Cacciata. Suono alla reception, ma non c’è nessuno. Un ospite della struttura si offre di timbrare la credenziale: ha visto come si fa nei giorni scorsi e non vuole lasciarmi andare via senza. Arriva il proprietario, sorride, mi prepara il caffè. Nei suoi occhi vedo la felicità di chi ha realizzato il proprio sogno. E, anche se non lo conosco, sono felice per lui.

Ha smesso di piovere. Cammino veloce, supero il Convento di San Crispino, l’Acquedotto Medievale, Porta Romana, Via Garibaldi, Piazza della Repubblica, Corso Cavour, Torre del Moro…Sono di nuovo davanti al Duomo di Orvieto. Ce l’ho fatta! Abbraccio Tom, corro al Museo Claudio Faina, ricevo il Testimonium, e ammiro la statua del mio intrepido guerriero etrusco preferito.

Grazie Larth, è stato bello seguire le tue orme. Buon Cammino a tutti coloro che hanno incrociato i miei passi con questo racconto!

Martina e il suo ritorno in piazza a Orvieto, alla fine del cammino
Article by
Martina Stortini

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