25 Ago 2025

Un passo oltre i limiti: Martina tra strade e pensieri lungo i Borghi Silenti

Quelli che ho sempre considerato dei limiti sono diventati una spinta e hanno reso questo cammino unico e incredibile.

Martina, al suo primo diario per la community, ci racconta i suoi sei giorni lungo il Cammino dei Borghi Silenti come un’esperienza che mescola paesaggi umbro-laziali, incontri inaspettati e sfide personali. Le sue pagine non si limitano a descrivere sentieri e dislivelli: parlano di una ragazza che ha trasformato i suoi limiti fisici in una forza silenziosa, scoprendo passo dopo passo la bellezza di avanzare senza fretta. Tra colline verdi, piogge improvvise, ospitalità calorose e piccoli gesti di condivisione, il diario di Martina invita chi legge a sentire la strada sotto i piedi, ad ascoltare il bosco e a ritrovare sé stessi nel ritmo lento della natura. È il racconto sincero di un’avventura che inizia con uno zaino e finisce con un timbro, ma che lascia nelle gambe, e nel cuore , una libertà difficile da dimenticare.

Introduzione

È iniziato tutto in quelle prime volte, una piccola me con gli scarponi e il fazzolettone e quei campi scout dove pian piano ti allontanavi dalla routine per immergerti in una piccola isola di natura e gioco. Graffi e stanchezza non erano più importanti in quelle lunghe camminate sulla montagna quasi incantata che in genere ero abituata a vedere lì imponente e lontana dalla città, e non importava neanche che fossi ogni volta l’ultima della fila. Io ero lì e camminavo, e questa era l’unica cosa importante in quel momento. 

Ed eccoci qui: zaino pronto, check del peso, scarpe allacciate ed insieme al mio ragazzo, Gabriele, partiamo verso la stazione di Pisa a prendere il treno per Alviano, per poi successivamente arrivare a Tenaglie da dove inizierà il nostro Cammino dei Borghi Silenti. Il treno corre nel cuore verde d’Italia, aspetto da un anno questo momento, mi sono allenata e impegnata in questi mesi, posso farcela e se non va è comunque un passo averci provato, ma l’ansia si fa un po’ sentire e la paura che la mia gamba destra possa non concordare sulla mia decisione di mettermi in cammino si fa un po’ spazio tra i pensieri.

Ho sempre vissuto la disabilità come la mia normalità ma, seppur lieve, quando entra in gioco l’attività fisica la situazione cambia un po’ e mettermi in cammino è una bella sfida con me stessa. E quindi eccomi qui con una malformazione congenita dalla nascita che porta la mia gamba destra ad essere non proprio funzionale, eccomi qui dopo vari anni di interventi chirurgici tra allungamenti della gamba e ricostruzioni al ginocchio e alla caviglia al fine di poter camminare quasi come una persona “normale”, e tantissima voglia di farlo nonostante tutto questo nel modo più bello, immersa nella natura. No, non è questo il momento per la paura. Mettiamoci in cammino.

Sapevi che puoi condividere anche tu la tua esperienza di cammino con la nostra community? Inviaci una mail a info@camminiditalia.org, e ti forniremo tutte le linee guida necessarie. Se preferisci, puoi anche raccontare la tua avventura nella Community Facebook dedicata.

Se non vuoi perderti lungo la strada, ti ricordiamo di scaricare l’app di Cammini d’Italia prima di partire! In un unico strumento avrai tutte le tracce dei cammini italiani, permettendoti di navigare (anche in modalità offline!). Te ne parliamo a questo link!

Tappa 01: Tenaglie – Santa Restituta

Arrivati a Tenaglie il panorama è incredibile, i miei occhi si riempiono del verde intorno che spicca brillante, un pranzo volante e si parte tra le piccole vie del borgo in direzione Parco Aiola, a soli 4 km, dove passeremo la notte in tenda per poi incominciare il vero e proprio cammino il giorno successivo.

Arrivati lì la voglia di camminare è ancora viva e pulsa e dopo una chiamata lampo all’ostello di Santa Restituta decidiamo di rimetterci in cammino e arrivare fin lì. Il cielo tuona e la pioggia inizia ad accompagnare i nostri passi non appena superata Guardea, la gamba fa un po’ i capricci per l’umidità ma tutto nella norma, si va avanti. Il silenzioso ritmo del bosco incomincia a riempire le orecchie e il sentiero inizia a farsi più ripido, passo dopo passo salgo cercando un ritmo che non mi faccia affaticare troppo e aspetto con ansia la fine della salita per provare un po’ di sollievo.

Anche il team di Cammini d’Italia ha percorso il cammino a Novembre 2024. Guarda qui il docu-film che abbiamo prodotto!

Al tramonto siamo ancora in cammino, il cielo si inizia ad inscurire ma davanti a me vedo delle piccole luci. Dovevamo fare solo 4 km, ne abbiamo fatti 17. Santa Restituta ci accoglie a tramonto inoltrato, la sua scalinata in pietra illuminata delicatamente è una dolce discesa. Dato il meteo non proprio favorevole e grazie alla disponibilità dell’ostello comunale ci sistemiamo all’interno, la tenda per oggi rimarrà chiusa. L’atmosfera in ostello è molto tranquilla, è bello poter conoscere altri camminatori, sentire le loro storie, condividere le impressioni di questa prima tappa, è una dolce sensazione che pian piano mi culla verso il sacco a pelo.

Il borgo di Santa Restituta

Tappa 02: Santa Restituta – Melezzole

Sveglia, colazione e si riparte. Il meteo non è per nulla favorevole a partire da dopo pranzo, decidiamo quindi di fare una tappa molto leggera, solo circa 6 km e poi ci fermiamo a Melezzole. Lasciamo l’Ostello comunale di Santa Restituta e ci incamminiamo, neanche il tempo di prendere il ritmo ed arriviamo nel meraviglioso borgo di Toscolano. Un caffè al circolo, un po’ di chiacchera con altri camminatori incontrati lì, una carezza al piccolo Cesare e si riparte verso Melezzole.

Una carezza nel borgo di Toscolano

Sapevi che in Umbria puoi avventurarti in molti cammini? Ecco a te una lista per scegliere il prossimo!

La strada prosegue tranquilla nel bosco, il fruscio del vento tra i rami è un fedele compagno e dopo una breve ma intensa salita il borgo di Melezzole si presenta anche lui con le sue piccole case in pietra ed il suo calmo silenzio. Dato che è ancora presto decidiamo di visitare il borgo e di fare un bel pranzo a sacco con vista nella piazza più in alto. Ma le nuvole non aspettano ed iniziano a fare capolino con il loro grigio un po’ minaccioso, riscendiamo quindi verso l’Agriturismo Il Vallone dove abbiamo prenotato il posto tenda per la notte. L’accoglienza è molto calorosa e la birretta al riparo dalla pioggia ristoratrice.

Rallentare un po’ il ritmo dopo la fatica inaspettata della prima tappa è un sollievo per la gamba che, purtroppo, non ha smesso di lamentarsi del tutto, anzi ha portato con sé anche l’altra, un po’ me l’aspettavo ma non mi lascio trascinare, c’è ancora tanta strada da percorrere e tanta voglia di camminare, sempre e comunque. 

Tappa 03: Melezzole – Morre

Il sole ci sveglia illuminando la tenda e la terza tappa incomincia così: con un panorama mozzafiato non appena aperta la cerniera, con una colazione incredibile fatta in casa che mi riempie di energia e…col tibiale sinistro dolorante. Dopo un po’ di riflessione decido che per precauzione oggi seguirò il percorso per le bici, più in piano e meno faticoso, non voglio compromettere le tappe successive e sento di dover ascoltare il mio corpo, anche se purtroppo vuol dire saltare la salita al Monte Croce di Serra. Un timbro alla credenziale, zaino pronto e saluto Gabriele che si incammina verso il monte, per oggi non si cammina assieme ed è giusto così, non voglio impedirgli di ammirare il panorama da lassù.

Melezzole

Dopo un po’ riparto anche io, insieme ad una coppia di camminatori conosciuta lì al Vallone che ha pure deciso di camminare sul mio stesso percorso. I passi scorrono veloci tra le colline verdi brillanti che ci circondano e accompagnati da racconti di vita e discorsi sulla strada e sul futuro. È proprio vero che in cammino non si è mai soli, il mio bagaglio interno si riempie ogni giorno che passa ed è una sensazione incredibile.

In poche ore arriviamo a Morre, questi 8 km sono trascorsi troppo velocemente ed il dolore si è calmato; dopo una piccola pausa, un giretto per il borgo ed un saluto ai miei compagni di strada che decidono di andare a riposarsi un po’, la voglia di camminare ritorna, decido quindi di percorrere un pezzo di cammino a ritroso e raggiungere Gabriele che sta per fermarsi un po’ a Moruzze.

Camminare da sola seppur per un breve tratto è un’esperienza molto particolare, “lo dovrei fare più spesso, fuori dalla città però” penso mentre lo sguardo si perde ancora tra le meravigliose colline attorno. Riuniti e rifocillati scendiamo verso Morre, birretta di fine tappa insieme a Franco, compagno di strada di Gabriele durante questa tappa, che arriva poco dopo di noi e un po’ di sano riposo al donativo che ci ospiterà stanotte. Decidiamo poi di esplorare un po’ il borgo di Morre, che riserva dei piccoli dettagli molto simpatici come la sua stazione meteo a corda, ed infine una bella cenetta a base di cibi tipici umbri in compagnia di Franco. 

Tappa 04: Morre – Civitella del Lago

Sveglia presto, colazione rapida e si riparte. La tappa di oggi ci dicono essere abbastanza faticosa, e avendo visto dalla guida la discesa e la salita che ci aspettano è meglio mettersi subito in cammino, in modo da poter fare qualche pausa in più se necessaria. Stamattina l’ansia fa da padrona ma per fortuna i racconti di Franco, che oggi ha deciso di camminare con noi, mi distraggono un po’ e dopo una breve seconda colazione ad Acqualoreto, come i bravi hobbit, ci rimettiamo in marcia. Un breve tratto su strada e rientriamo sul sentiero che inizia rapidamente a scendere in mezzo al bosco e che per fortuna non è così fangoso come temevo.

Bastoncini ben fissi a terra e stranamente questa discesa è stata più semplice di quanto immaginassi, per fortuna nonostante le varie stazioni di caccia incontrate nel sentiero non ci sono cacciatori attivi in giro. Davanti a noi macchine e un po’ di folla, è domenica ed il piccolo Eremo della Madonna della Pasquarella è popolato da tanti che aspettano la messa. Mi fermo per una piccola ma significativa preghiera in questo angolo di pace immerso nel bosco, raggiungo i miei compagni di strada e si riparte, la salita tanto temuta mi/ci aspetta e non tarda a farsi sentire.

La fatica arriva dopo qualche centinaio di metri, i passi si fanno più lenti ma non mi fermo, di tanto in tanto sento Gabriele che qualche metro più avanti mi chiama per sapere se è tutto ok, “andate al vostro ritmo, io passo passo vi raggiungo”. Intravedo la cima del monte accanto, la strada inizia a spianare un po’ e l’indicazione per Scoppieto indica sempre meno strada, “ehi eccoti”, sì ce l’ho fatta. Insieme alla salita lascio indietro anche tutte le mie ansie e paure per la giornata e con il cuore più leggero e la borraccia più vuota proseguo e in poco tempo eccoci, vediamo Civitella del Lago che ci guarda a sua volta da poco più in alto.

Un bel panino vista lago tutti insieme, accompagnato dalla birretta di rito e salutiamo Franco che prosegue fino a Cerreto. Ancora qualche momento a godere del panorama e poi ci dirigiamo verso l’ostello “Letti pazzi” che ci ospiterà stanotte: un po’ di riposo, una bella cenetta preparata con nostro mitico fornelletto ad alcool costruito prima di partire, chiacchiere e risate con i ragazzi anche loro ospiti lì e anche questa tappa è stata raggiunta. 

Tappa 05: Civitella del Lago – Baschi

Si riparte, due ragazzi conosciuti in ostello ci propongono di camminare assieme e pian piano si aggiungono anche altri ragazzi che avevano conosciuto nelle tappe precedenti, siamo proprio un bel gruppetto, e condividere la strada è molto piacevole. Tra le colline attorno si fanno spazio i vigneti e in pochi chilometri incontriamo la Cantina Barberani dove ci offrono una piccola degustazione dei loro vini. Oggi la tappa è un po’ più leggera e con poco dislivello, decidiamo quindi di fermarci lì a pranzo prima di riprendere il cammino verso Baschi.

In cammino verso Baschi

I passi scorrono veloci lungo il sentiero assolato e nel pomeriggio raggiungiamo Baschi, nell’unico bar aperto ci godiamo assieme la rituale birretta di fine tappa e salutiamo i ragazzi che alloggeranno lì vicino con la promessa di rivederci il giorno dopo per completare il cammino tutti insieme. Ci incamminiamo così per altri 5 km verso il B&B la Gallinella Rossa che abbiamo prenotato per quella notte date le previsioni di maltempo, che non tardano ad avverarsi e con un tempismo perfetto la pioggia ci raggiunge a 100 m dal nostro alloggio. Karlsen e Paola ci accolgono a casa loro con un’ospitalità unica, e del cibo squisito, ogni angolo della casa racconta la loro storia, è un incrocio di vite veramente bello. 

Tappa 06: Baschi – Tenaglie

Rifocillati da una colazione incredibile ci rimettiamo in cammino, che strana sensazione quella della tappa finale, sai che ci sarà da camminare ma sai anche che a fine tappa ti fermerai senza altre tappe il giorno dopo, è un po’ dolceamara. Il sole illumina le colline e la strada inizia a scendere verso la necropoli di San Lorenzo, un angolo archeologico in mezzo ad un bosco un po’ giungla, una parentesi di storia che ti mostra come la natura e la strada portano dentro di sé memorie antiche, create da tutti gli uomini che un tempo le hanno percorse.

Non appena usciti dal bosco-giungla a rinfrancarci dall’umidità ecco l’area di sosta da Ettore, un piccolo “salotto” scavato nella roccia che offre incredibili prodotti locali con un’offerta libera. Incominciamo così la salita verso Montecchio, l’ultimo dei Borghi Silenti, e lì ci riuniamo agli altri ragazzi, verso Tenaglie si cammina tutti insieme. In pochi chilometri arriviamo a Tenaglie, siamo partiti in due e siamo tornati in tanti, dietro di noi e dentro di noi i chilometri percorsi dalle nostre gambe e dai nostri occhi, la fatica, le paure, la meraviglia, è una stanchezza molto dolce. Eccomi qui, al timbro finale.

Quando ho messo il primo non immaginavo che sarei arrivata fin qui, non immaginavo di trascorrere sei giorni così. Le mie gambe, una un po’ unica nel suo genere, e la mia testa mi hanno portata fin qui, i miei passi hanno percorso questi sentieri e queste strade e insieme a loro i passi di tutte le vite incrociate camminando, stento a crederci ma quel timbro lì ne è la prova concreta ed è proprio qui davanti ai miei occhi. È stato un privilegio conquistato con una fatica che ha ancor di più aumentato il suo valore.

Quelli che ho sempre considerato essere dei limiti sono diventati una spinta e hanno reso questo cammino unico ed incredibile, con tutte le sue piccole sfaccettature, le parole scambiate con i compagni di viaggio, i pensieri sparsi nel silenzio della natura, i suoi imprevisti e le sue sorprese. 

“Mi piace proprio camminare!” 

Ora e sempre e a TUTTI, in qualsiasi modo siano le vostre gambe e i vostri passi, buona strada e buon cammino!

Il Cammino dei Borghi Silenti è stato tra i più amati del 2024. Vuoi scoprire altri percorsi in tutta Italia? Nel nostro Atlante trovi più di 100 percorsi pronti ad aspettarti.






Articolo di
Martina D'Assoro

Sentire, amare, vivere, pensare, effettuare scoperte
//
26 🎂
Catania, Sicily 🌍
Master Degree-CTF 💊
Segretario Giovani Democratici-@circologdgramsci