L’ORIGINE DEL NOME E LA STORIA
Il Ponte Gobbo, detto anche Ponte Vecchio o Ponte del Diavolo, è un antico ponte dal profilo irregolare, che attraversa il fiume Trebbia a Bobbio in provincia di Piacenza.
Il Ponte, lungo 273 metri, è stato denominato Ponte Gobbo per il particolare profilo che presenta 11 archi diseguali tra loro e posti a diverse altezze.
L’epoca di costruzione del Ponte Vecchio, detto gobbo per l’irregolarità e la gibbosità dei suoi archi, non è databile, ma è di età romana e si può ipotizzare che sorse dopo la conquista romana dell’allora borgo ligure-celtico; subì numerosi rifacimenti nelle epoche successive.
LA LEGGENDA
Nel Medioevo la costruzione di un ponte veniva considerata un’opera prodigiosa. Per questo la realizzazione di simili manufatti ha dato origine a molte leggende, che spesso avevano come protagonista il diavolo: congiungere due luoghi che Dio aveva voluto separati era visto da molti come un’opera “diabolica”. Così accadde anche per il Ponte Gobbo, infatti il suo nome deriva da una famosa leggenda che narra che San Colombano, rattristato poiché a causa delle piene della Trebbia non poteva giungere a Bobbio per evangelizzare gli abitanti della zona, venne visitato dal diavolo che gli offrì la costruzione di un ponte in cambio dell’anima di chi per primo l’avesse attraversato. Il santo accettò e durante una sola notte il ponte venne costruito con l’aiuto di undici demoni che sostenevano le arcate, ma poiché essi erano di diversa statura l’opera risultò e risulta tuttora “gobba”. A San Colombano il ponte piacque ugualmente e con l’inganno mantenne fede all’accordo: fece, infatti, passare sul ponte il proprio fedele orso (alcuni dicono si trattasse di un cane).
Il Ponte di Bobbio, oggi adibito solo a passaggio pedonale, è il simbolo stesso della città di San Colombano, nonché una delle strutture architettoniche più strane e originali in Italia.
Per secoli il ponte fu meta di pellegrini e processioni religiose: sugli argini sottostanti furono costruite croci e realizzate immagini votive, alcune di esse tuttora visibili.
PONTE GOBBO E ARTE
Studi recenti sul paesaggio hanno confermato, attraverso una ricostruzione in 3D e altre verifiche tecniche, lo studio portato avanti dalla ricercatrice Carla Glori. Secondo tali ricerche, il Ponte di Bobbio e la valle della provincia piacentina fanno da sfondo al famoso quadro de La Gioconda di Leonardo da Vinci.
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