Diari
07 Ago 2019

“La vista più bella è dopo la salita più dura”- Marika Ciaccia si racconta

Ci sono storie di camminatori che devono essere raccontate, esperienze che vale la pena divulgare e far conoscere. Oggi ci soffermiamo a conoscere Marika Ciaccia, una ragazza dall’immensa dolcezza d’animo e dal cuore libero.  

Se dovessimo attribuire un solo aggettivo a Marika e alla sua storia il più appropriato sarebbe: DETERMINATA.

Marika ci ha colpito non solo per il suo coraggio e la sua forza, ma per l’amore che mette in quello che fa, nel modo in cui lo fa e in cui cerca di condividere le sue esperienze per essere d’aiuto agli altri.

La Storia di Marika Ciaccia

Marika  è nata il 31 dicembre 1990 e abita nella verde provincia di Varese.
Nel suo blog My life in Trek si racconta, scrive che in età adolescenziale la sedentarietà era la sua compagna di vita, che era piena di energie ma che non sapeva come sfruttarle al massimo.

D’improvviso, una sera, le venne un forte dolore alla gamba e le si gonfiò. Inizialmente i medici pensarono fosse un’infiammazione al nervo sciatico e le prescrissero dei farmaci che non ebbero gli effetti desiderati. Dopo vari controlli le diagnosticarono una trombosi venosa profonda dovuta a una mutazione genetica. La questione però divenne più grave del previsto:  i massaggi effettuati per curare la presunta infiammazione al nervo sciatico avevano causato il distacco di un embolo che poteva perforarle il cuore o il polmone nel giro di poco. La ricoverarono, l’operazione ebbe successo ma per 3 anni continuò a sottoporsi a cure e ad avere difficoltà motorie.

I medici le dissero che sarebbe stata sottoposta a cure per tutta la vita, che avrebbe avuto problemi continui alla gamba e che non avrebbe potuto camminare a lungo. Marika oggi non dipende dai medicinali, cammina, il suo lavoro la porta a stare in piedi per ore e scalare vette.  

Oggi è amica della natura, dell’aria aperta, del verde dei boschi e dell’azzurro del cielo. Abbiamo deciso di intervistarla per condividere con voi le sue parole, la sua dolcezza e farvi conoscere un po’ la nostra amica.

“A volte il guerriero della luce ha l’impressione di vivere due vite nello stesso tempo.
‘C’è un ponte che collega quello che faccio con ciò che mi piacerebbe fare’, pensa.
 A poco a poco, i suoi sogni cominciano a impadronirsi della vita di tutti i giorni,
finché egli avverte di essere pronto per ciò che ha sempre desiderato.
Allora basta un pizzico di audacia, e le due vite si trasformano in una.”


–          Paulo Coelho, Manuale del guerriero della luce

La nostra amichevole chiacchierata

Immagina per un momento di tornare indietro nel tempo, di rimetterti i panni della ragazzina di 17 anni sedentaria e ribelle. Se qualcuno ti dicesse che nel futuro passerai la vita a camminare, viaggiare e scalare vette, quale sarebbe la tua reazione?

“Credo non ci avrei creduto. Sicuramente vedevo questo mondo lontano dalle mie possibilità. Ho sempre avuto un’indole ribelle e un’inclinazione creativa, esploratrice. Ma non capivo come collocare tutto nel migliore contesto. Nonostante viaggiassi spesso con i miei genitori il mio pensiero era quello di tornare a casa dai miei amici. Non ne afferravo la bellezza”

Sicuramente l’adolescente è poco attento alle doti e potenzialità personali, probabilmente la tua passione è stata incubata per anni, ma dentro di te lo sapevi. Abbiamo letto la tua storia, Quando si vive un’esperienza come la tua, immagino, esistono solo due possibili conseguenze: farsi immobilizzare dalla paura o trasformare il problema in opportunità. Riesci a spiegare dove hai trovato la forza di reagire?

“Forse ho tirato fuori quella forza nascosta dentro di me. Non volevo proprio arrendermi a tutti quei “questo non lo potrai più fare” che mi erano stati detti. In me è scattata la naturale voglia di vivere, ma vivere appieno”

Hai scritto che “il freno l’ho tolto in modo definitivo con questo racconto”, cosa ti ha spinta a raccontarlo? Ad aprirti con il mondo?

“Raccontavo già le mie avventure sul web e mi sono detta, forse la gente che mi segue deve sapere cosa mi ha spinto a fare tutto questo. Voglio che sia un messaggio positivo, non un semplice racconto dei miei viaggi”

Con il blog hai deciso di raccontarti al mondo, quanto ti ha aiutata? E in cosa?  Pensi che i tuoi racconti, la tua storia, possano aiutare anche gli altri? E in che modo? Credi che le difficoltà e i problemi possano “pesare meno” se condivisi?

“Raccontare aiuta tanto e ti fa scoprire cose di te stessa. Inoltre, l’interazione con le persone mi sprona molto ad arrivare sempre all’obiettivo finale. Tante persone mi hanno detto che viaggiano attraverso i miei video, foto o le mie parole e questo non ha prezzo. È uno scambio e tutto il bello che ne deriva  è grazie alla natura. Come si dice spesso “la felicità è reale solo se condivisa””

Nelle tue parole si legge la gioia e l’amore che metti nel fare i tuoi cammini, si tocca la tua purezza d’animo. Adesso vorrei sapere cosa ti ha spinta a scegliere proprio il Cammino di Santiago? Riesci a raccontarci quali sono state le emozioni che ti hanno toccato l’anima durante il cammino?

“Grazie mille! In realtà stavo vivendo una crisi lavorativa. Non volevo più passare le giornate sotto al neon e con l’aria condizionata, ho sentito parlare del Cammino di Santiago in un documentario, perché allora non c’erano tutte le informazioni che ci sono oggi sul web, e ho deciso di partire scioccando tutti i miei cari. Mi dicevano che non ce l’avrei fatta, ma sostanzialmente me ne sono fregata. Per me contava più il rispetto che ho per me stessa e quindi non ho mollato. Ho conosciuto persone incredibili e questo è stato il regalo migliore,ma l’emozione più forte è stata arrivare alla meta, con la mia gamba ferita ma forte”

Molte volte i nostri punti di debolezza possono diventare i nostri punti di forza, e tu l’hai dimostrato a te stessa e agli altri.

Ti andrebbe di raccontarci la tua esperienza in Perù? Sei riuscita a raggiungere i 5200 mt, nonostante i medici ti avessero detto che camminare sarebbe diventato difficile, hai avuto un po’ di timore prima di iniziare?

“Molto timore! Perché a seguito del problema alla gamba ho avuto un’embolia polmonare e a quelle altitudini già non è semplice respirare normalmente, figuriamoci con il tessuto cicatriziale che ho nel polmone destro. Ero terrorizzata, la mia povera amica Alice probabilmente non ne poteva più delle mie paranoie. Insomma, di vita ne abbiamo una e “andarsela a cercare” in fondo è da stupidi. Ma io lo desideravo così tanto che, un passo alla volta, l’ho fatto”

Con 20.000 follower su Instagram e i tanti attestati di stima che leggiamo giornalmente, ti si può definire senza remore un personaggio celebre ed una fonte di ispirazione per chi ama camminare. Come vivi questa situazione?

“Non esageriamo! Non faccio nulla che sia fuori dalla portata di chiunque. La vivo normalmente perché mi viene naturale vivere così, ma spesso mi chiedo cosa ho fatto di così bello per meritarmi tutto questo riscontro”

La tua determinazione è la tua forza, oggi la gente vuole conoscere, è curiosa e molto spesso cerca la forza di affrontare qualsiasi tipologia di problema. Le storie come la tua sono d’ispirazione, di aiuto. Molto spesso siamo fossilizzati a pensare che certe cose non possono cambiare, che la nostra situazione (qualunque essa sia) deve essere accettata “perché è andata così”. Abbiamo conosciuto tante persone come te che dopo un problema hanno trovato la forza di reagire, ma non è così scontato. Tutti abbiamo una forza interna che ci spinge a reagire basta solo trovarla e tu con i tuoi racconti, con le tue esperienze e con il tuo sorriso dai forza a chi la sta cercando.

Hai consigliato di “essere felice per la persona che sei diventata, o stai diventando” E tu Marika? Sei felice della persona che sei diventata, c’è ancora qualcosa su cui stai lavorando?

“Sono felice ma ho ancora tanti difetti su cui lavorare. Alcuni resteranno per sempre, nessuno è perfetto, ma ci lavoro ogni giorno per gestirli al meglio. Diciamo che essere felice per i risultati raggiunti è già un’ottima base di partenza”

Nel tuo blog hai scritto “Insegui il tuo sogno e non ti fermare mai.” Qual è il tuo?

“Una vita in cui posso essere padrona del mio tempo, una mente capace di affrontare al meglio le difficoltà e superarle”

Tu che sei una cittadina del mondo, della terra e del cielo, quale sarà il tuo prossimo viaggio?

“Grand tour del Monte Bianco, questo agosto! Vado in compagnia. Dovrei anche riuscire a rivedere degli amici del Cammino di Santiago che faranno lo stesso percorso, sono emozionata all’idea”

Quest’ultima domanda è libera!

Ti diamo la possibilità di mandare un saluto a chi non ti conosceva prima d’ora e a chi, dopo questa intervista, ti ha conosciuto un pochino meglio. Sentiti libera di dare un consiglio a chi leggerà la tua storia o di dire qualcosa che non hai mai avuto occasione di dire a te stessa e a chi ti segue.

“Riprendo la frase motto del mio sito, per me carica di significato : la vista più bella è dopo la salita più dura.

L’ultimo consiglio è “fallo ora. A volte i dopo diventano mai””

Marika ci ha regalato la gioia di andare avanti, ci ha regalato la gioia di condividere la sua storia e la sua purezza. Noi di Cammini d’Italia riusciamo a leggere tra le righe quanto la sua voglia di vivere e scoprire sia forte, quanto un problema non può fermarti.
Qualsiasi sia l’ostacolo è dovere superarlo, dovere verso se stessi, verso la meraviglia della vita.

Alzati, combatti e sorridi.


“Io sono la prova vivente che se vuoi qualcosa DAVVERO prima o poi la ottieni, con i giusti tempi.
Non conta troppo il parere altrui.
Non importa se cercano di spaventarti.
Tu sai cosa è giusto per te stesso, quindi fallo.”
-Marika Ciaccia

Articolo di
Cammini d'Italia