Cammino di San Jacopo
Più di 170 km attraverso l’autentica Toscana a piedi tra antiche abbazie, ville e castelli, boschi e campagne, borghi medievali e città d’arte fino al mare.
Sulla direttrice della Via Cassia, il tratto toscano del “Cammino di Santiago” si snoda lungo un eccezionale concentrato di arte, storia e natura da Firenze a Livorno, attraverso Pistoia, la Santiago d’Italia.
Come in terra spagnola si ritrovano qui caratteristiche e riti tipici del cammino. Sul percorso troviamo infatti molte accoglienze a donativo (sono 14 nel 2023), menù pellegrini, simboli, riti e consuetudini che, pur riscoperte di recente, affondano le proprie radici in nove secoli di storia di devozione a San Giacomo e dell’unica reliquia del Santo fuori dalla Galizia. L’unicità di questo cammino sta anche nel fatto di connettere sette cattedrali in sei tappe e altrettanti luoghi di fede e di antico pellegrinaggio, oltre che città indiscutibilmente rilevanti dal punto di vista storico e architettonico: Firenze, Prato, Pistoia, Pescia, Lucca, Pisa e Livorno sono unite da questo percorso a piedi che va a riscoprire, tra l’una e l’altra, anche borghi, castelli, campagne e boschi, che rendono il cammino fortemente significativo e sempre stimolante e diverso.
Scheda Tecnica
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Lunghezza:
174 km -
Tappe:
6 -
Partenza:
Firenze -
Arrivo:
Livorno (Santiago)
STORIA
Il percorso riscopre e valorizza una direttrice viaria antica più di duemila anni, la Via Cassia – Clodia, che collega le città di Firenze, Prato, Pistoia e Pescia a Lucca, e la Via Aemilia Scauri che collega quest’ultima a Pisa e Livorno. Il percorso attraversa un territorio reso unico dalla frequenza di eccezionali testimonianze storiche, artistiche, naturalistiche e religiose, fra cui sette cattedrali fra le più famose al mondo.
Dal porto di Livorno, come accaduto per secoli sulle rotte marittime commerciali, ci si può imbarcare per Barcellona e, seguendo i cammini jacopei catalani e il Cammino dell’Ebro, si toccano i maggiori santuari mariani spagnoli di Montserrat e della Vergine del Pilar, per poi raggiungere Logroño e proseguire per Santiago di Compostella attraverso il Cammino Francese.
FONTI D'ACQUA
Molto frequenti
TAPPE
TAPPA 1: FIRENZE-PRATO 27 KM
Il percorso si snoda prevalentemente su asfalto, in leggero saliscendi, su tranquille strade murate periurbane, parallele all’antico tracciato della Via Cassia, per evitare l’attraversamento dei numerosi centri urbani e le aree industriali che si susseguono nella piana senza soluzione di continuità fra le due città più popolose della Toscana. La storicità delle strade percorse è testimoniata dai numerosi tabernacoli, alcuni dei quali di notevole valore artistico, che si incontrano frequentemente lungo le vie in corrispondenza dei bivi. L’uscita dalla città di Firenze è diretta e l’attraversamento della periferia è ridotto al minimo ed è valorizzato dal passaggio attraverso interessanti giardini storici. Più avanti, anche l’ingresso a Prato avviene su piacevoli percorsi ciclopedonali alberati. Il percorso lambisce le bellissime ville Medicee nell’area di Careggi-Castello e l’area archeologica etrusca di Quinto, permette la visita di numerose chiese e borghi, superando i torrenti su antichi ponticelli pedonali. Una bellissima strada di campagne fra gli olivi permette di salire alle Cappelle di Settimello, punto più elevato della tappa con i suoi 190 metri s.l.m, per una visione panoramica della piana evitando ancora l’intenso transito veicolare delle sottostanti strade. Si visitano poi la Pieve e il Castello di Calenzano, si attraversa la bella area agricola di Travalle e, sulla pedecollinare pratese, si resta in quota per un suggestivo passaggio allo storico Cementificio Marchino, monumento di archeologia industriale, da cui vedere un ampio panorama della città di Prato e del suo territorio prima di entrare nel suo bellissimo quanto poco conosciuto centro storico, poter visitare la città e rendere omaggio alla Sacra Cintola della Madonna.
TAPPA 2: PRATO-PISTOIA 27,9 Km
La tappa ha caratteristiche naturalistiche interessanti e si svolge per lunghi tratti su strade,argini e sentieri non asfaltati. Appena fuori dalle mura di Prato ci immettiamo sull’argine del fiume Bisenzio, recentemente rinaturalizzato e popolato da diverse specie avicole e dalle nutrie. Si sale poi alla collina delle Sacca, dove rimangono i ruderi dell’Ex-Convitto Cicognini e la Villa Carlesi-Fossombroni, per poi discendere a Figline dove si incontra la bella chiesa romanica di San Pietro e l’edicola monumentale di Sant’Anna. Si attraversa poi la particolarissima Area Protetta del Monteferrato, salendo al punto più elevato della tappa a circa 350 ml s.l.m, da cui si scorge già la cupola di Pistoia. Si prosegue poi in mezzo alla campagna sulla via Baronese, praticamente priva di traffico, fino alla Rocca di Montemurlo. Dopo essere discesi e aver gettato lo sguardo sulla vicina villa fortificata di Smilea, si attraversa il torrente Agna sul ponte pedonale in prossimità dell’Abbazia Longobarda di San Salvatore in Agna e, attraversato il centro di Montale ci immettiamo su di un argine e poi in mezzo ai vivai che ci accompagneranno fino a Pistoia, costeggiando le belle ville pedecollinari fra cui spicca la Villa di Celle che ospita una famosissima collezione di arte contemporanea immersa nel verde. Superati i resti del ponte romano della Cassia detto delle Sei Arcole, attraverso strade secondarie raggiungiamo direttamente il suggestivo Bastione San Marco delle mura urbane di Pistoia e ci immettiamo nel centro storico toccando l’Abbazia longobarda di San Bartolomeo e, percorrendo la longobarda “Via Domini Regis”, si raggiunge la Cattedrale dov’è conservata fra i suoi tesori, la Reliquia di San Jacopo (Giacomo) pervenuta a Pistoia nel 1145 direttamente da Compostella, il cui culto rese famosa la città in tutta Europa tanto da essere denominata Minor Santiago, “La Piccola Santiago”.
TAPPA 3: PISTOIA-PESCIA 29,5 Km
La tappa è molto varia e alterna tratti pianeggianti ad antichi percorsi collinari, spesso selciati, che raggiungono interessanti Borghi e Castelli. Usciti dalla città lungo l’antico percorso della Via Cassia, oggi strada provinciale, la si abbandona appena possibile per salire sul Colle Lucense (ora di Giaccherino) dal quale i pellegrini francigeni (jacquaires) vedevano per la prima volta i campanili e le torri della Piccola Santiago. Si prosegue poi in saliscendi nella bella campagna oltre la Pieve di Groppoli fino al borgo fortificato di Serravalle dalle cui torri si può apprezzare il percorso che abbiamo fatto da Firenze e buona parte di quello ancora da fare verso Lucca. Scesi a la Gabella si risale la Via di Perticaia per poi costeggiare l’autostrada A11 fino all’argine del torrente Nievole che percorriamo fino quasi alla storica Pieve altomedioevale di San Pietro “in Neure”. Continuiamo poi per attraversare la bellissima zona delle Terme storiche di Montecatini e attraversando il centro cittadino. Si evita poi il traffico della provinciale Lucchese attraversando il Parco di Villa Ankuri e salendo al Castello di Buggiano, il borgo dei giardini e degli agrumi. Si scende poi nuovamente lungo antichi selciati fino al torrente Cessana che attraversiamo su un ponticello medievale per risalire poi in collina verso i borghi fortificati di Stignano, La Costa e Uzzano e le loro belle chiese romaniche. Uzzano, con i suoi 300 ml s.l.m, è il punto più alto della tappa e ci offre un bel panorama su Pescia e l’intera Valdinievole fino a San Miniato. Si scende poi rapidamente su antichi percorsi selciati per raggiungere Pescia con il suo bel centro storico e la sua Cattedrale dove si venera il corpo di Sant’Allucio, ospitaliere dei pellegrini medievali.
TAPPA 4: PESCIA-LUCCA 24,7 Km
Il percorso nella prima metà è collinare e si snoda su antiche strade, mentre nella seconda è pianeggiante ed attraversa la piana lucchese toccando numerose antiche chiese e manufatti di archeologia industriale. Nel centro di Pescia si imbocca la Via della Fiaba, un bellissimo antico percorso selciato che ci conduce a Collodi e al parco della Villa Garzoni, attraversando una natura ricca di piante esotiche. Visitato il paese di Pinocchio si risale sulle colline lucchesi per visitare gli antichi borghi di San Gennaro, Petrognano, Sant’Andrea in Caprile e Segromigno in Monte, con le loro antiche pievi romaniche e bellissime ville. Si raggiunge poi, in pianura, l’antichissima chiesa di San Cristoforo prossima a quella altrettanto degna di nota di San Jacopo a Lammari, collocata sulla Via Lombarda, importante collegamento verso la Garfagnana e il nord Italia. Ci dirigiamo quindi verso Via dell’Acquacalda, una strada che costeggia il canale derivato dal Serchio che le dà il nome e sul quale si affacciano numerosi edifici protoindustriali che dall’acqua traevano la forza motrice per le loro attività (mulini, frantoi, cartiere, industrie di filati ecc). Si raggiunge infine il fiume Serchio che ci accompagna in prossimità delle mura di Lucca che si attraversano alla Porta San Jacopo, presso la quale sorgeva l’antica chiesa di San Jacopo alla Tomba. Qui si ritrova ancora l’impetuoso corso dell’Acquacalda, che dà nome a Via del Fosso ed attraversa tutta la città dopo aver alimentato i fossati esterni alle mura. Lasciamo la Via del Fosso per entrare nella medievale Porta San Gervasio e raggiungere la Cattedrale di San Martino per incontrare il “Volto Santo” l’antichissimo crocifisso venerato a Lucca e mèta di pellegrinaggio, secondo la tradizione, fino dal periodo longobardo.
TAPPA 5: LUCCA-PISA 28,6 Km
Il percorso esce dalla città dalla Porta Sant’Anna per abbandonare la periferia su strade secondarie e superare il Canale Ozzeri, realizzato su un antico corso del Serchio. Si percorre qui , per strade di campagna, un territorio pedecollinare ricco di piccoli borghi, ville e belle chiese altomedioevali per poi risalire le pendici del Monte Pisano su sentieri ombrosi e strade selciate militari che conducono ad antichi eremi, a torri e fortificazioni. Dalla Rocca di Ripafratta si discende poi al paese e si prosegue in pianura costeggiando canali e campi coltivati per raggiungere la Ciclopedonale Puccini che percorre a lungo l’argine del Serchio fino a Pontasserchio. Superato il paese ci immettiamo ancora su strade fra i campi, in direzione della Torre di Pisa che vediamo lentamente avvicinarsi, fino a San Jacopo dove un tempo sorgeva l’Ospitale per pellegrini di San Jacopo “de Podio”, in posizione rilevata sulle paludi circostanti. Poco dopo si costeggia un canale per dirigersi verso il Santuario della Madonna dell’Acqua, dove i regnanti di Savoia assistevano alle messe festive durante il loro soggiorno nella vicina Tenuta Reale di San Rossore. Oltrepassato l’imponente Cimitero Suburbano attraversiamo velocemente la periferia della città per trovarsi a ridosso delle mura urbane, superate le quali ci appare in tutta la sua perfetta armonia la Piazza dei Miracoli.
TAPPA 6: PISA-LIVORNO 35,9 Km
Ci lasciamo alle spalle i capolavori del centro antico di Pisa attraversando il Ponte di Mezzo e percorrendo il lungarno meridionale, incontriamo ancora capolavori inestimabili come la chiesetta gotica di Santa Maria della Spina, la Chiesa di San Paolo in Ripa d’Arno e, sull’altra sponda, gli Arsenali Medicei e la Cittadella. Usciamo dalla Porta a Mare e incontriamo subito il Sostegno, elegante opera idraulica di accesso all’antico corso del Canale dei Navicelli che collegava e collega l’Arno al porto di Livorno. Seguiamo il Canale lungo il suo nuovo corso per un paio di chilometri prima di deviare fra i campi verso la stupefacente Basilica di San Pietro a Grado. Dopo l’emozionante visita al luogo dove la tradizione vuole sia sbarcato in Italia l’Apostolo Pietro inizia un lungo tratto di strade sterrate prima fra campi coltivati poi nella pineta costiera. Finalmente ci appare il mare, dove si può sostare a riflettere o approfittare di un bagno ristoratore prima di riprendere il cammino nella pineta costiera che ci accompagna fino al porto di Livorno, dove è inevitabile attraversare la zona portuale prima di entrare nella bella città. La Dogana d’Acqua, la Fortezza Nuova, il Quartiere Venezia, la Fortezza Vecchia e la Cattedrale non ci debbono bastare perché dobbiamo raggiungere la nostra Finisterrae, la Chiesa di San Jacopo in Acquaviva, sulla riva del mare, dal cui molo partivano i pellegrini del medioevo per Santiago o Gerusalemme… e per qualcuno di noi la storia si ripete.
SERVIZI PRESENTI TAPPA PER TAPPA
Essendo un cammino che collega città anche medio-grandi, tutti i servizi sono presenti in tutte le tappe
SEGNALETICA
Segnaletica fissa in fase di realizzazione, presente in modo piuttosto capillare con adesivi, frecce e segni di vernice gialla e arancione, minifrecce
PERICOLI
Possibili tratti con vegetazione alta in alcuni momenti dell’anno
ACCESSIBILITÀ
In larga parte accessibile a tutti. Gli organizzatori hanno individuato alcune piccole varianti per i tratti che non lo sono.
CONTATTI ASSOCIAZIONE
02 87199507 – 353 4272320
Comunità Toscana il Pellegrino – https://comunitailpellegrino.com
FONDO STRADALE
misto, nelle zone urbane la maggior parte su asfalto
CREDENZIALI
Tutte le credenziali sono accettate, particolarmente indicate sono la Credenziale della Comunità Toscana il Pellegrino https://comunitailpellegrino.com e della Confraternita di San Jacopo di Compostella http://www.confraternitadisanjacopo.it/Credenziale/indexcredenziale.htm
Cammino di San Jacopo
Con l’app gratuita di Cammini d’Italia puoi pianificare e percorrere il Cammino di San Jacopo in totale sicurezza, potendo pianificare le tappe nel dettaglio e percorre il percorso grazie alla tecnologia GPS integrata che ti supporta nell’orientamento durante la tua avventura.
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GUIDA AL CAMMINO DI SAN JACOPO
Più di 170 km attraverso l’autentica Toscana a piedi: esplorando antiche abbazie, dimore signorili e castelli, foreste e campagne, antichi villaggi medievali e città ricche d’arte fino a raggiungere la costa.
Nel corso di questo percorso, avrai accesso alle mappe, punti di accoglienza e ristoro, indicazioni pratiche, preziosi consigli e approfondimenti sulle meraviglie e le esperienze che il Cammino ha da offrire.
NEDO FERRARI: Un architetto professionista indipendente con una vasta esperienza nella realizzazione di progetti di architettura e urbanistica sia in Italia che all’estero. Ha sempre nutrito una grande passione per i viaggi e la storia locale. È autore di pubblicazioni riguardanti l’archeologia industriale e, di recente, si è dedicato alla ricerca sulla viabilità altomedioevale. Inoltre, svolge il ruolo di referente per la Toscana presso l’associazione Romea Strata e fa parte del Comitato Scientifico dell’Associazione Europea Romea Strata. È il presidente della Comunità Toscana Il Pellegrino e membro del consiglio direttivo di Federcammini.