
Cammino della Regina Camilla
Il Cammino della Regina dei Volsci, Camilla, protagonista della leggenda narrata da Virgilio nell’Eneide, che accomuna tutti i borghi della Valle, ed è volto a favorire processi di inclusione socio spaziale tra le popolazioni, a rafforzare la loro consapevolezza identitaria e il legame con il territorio.
Il Cammino della Regina Camilla è un Progetto avviato dall’Ass.ne A Piedi Liberi nel dicembre 2019 a seguito di uno studio che ha riguardato le opportunità di fruizione ecosostenibili della Valle dell’Amaseno e del suo patrimonio territoriale, svolto all’interno del progetto Smart Enviroments. Lo studio è stato realizzato da una delle fondatrici di A piedi liberi, Sara Carallo, ideatrice del Cammino, e finanziato della Regione Lazio - Assessorato Formazione, Ricerca, Scuola e Università - il Dipartimento di Studi Umanistici e il Laboratorio Giuseppe Caraci dell’Università di Roma Tre che ha portato alla realizzazione di un portale web dedicato alla Valle dell’Amaseno (www.valledellamaseno.it).
Il Cammino prende il nome dalla Regina dei Volsci, Camilla, protagonista della leggenda narrata da Virgilio nell’Eneide, che accomuna tutti i borghi della Valle, ed è volto a favorire processi di inclusione socio spaziale tra le popolazioni, a rafforzare la loro consapevolezza identitaria e il legame con il territorio.
Il Cammino della Regina Camilla prevede un percorso di circa 175 chilometri ad anello, articolato in 13 tappe che parte e si conclude alla stazione ferroviaria di Priverno-Fossanova o alla stazione di Castro- Pofi-Vallecorsa e attraversa tutti i borghi della Valle dell’Amaseno (Abbazia di Fossanova, Priverno, Roccagorga, Maenza, Prossedi, Giuliano di Roma, Villa Santo Stefano, Castro dei Volsci, Vallecorsa, Amaseno, Pisterzo, Roccasecca dei Volsci, Sonnino).
Il cammino si collega agli altri cammini già esistenti sul territorio (come la Via Francigena nel Sud) e segue antichi percorsi della transumanza, mulattiere, itinerari storici e vie di pellegrinaggio per dare valore a tutto il patrimonio già esistente nella Valle. Può essere percorso a piedi, in mountain bike o a cavallo. Il Progetto di Costruzione del Cammino nasce con il coinvolgimento attivo delle comunità locali della Valle dell’Amaseno che hanno deciso di aderire a questo Progetto anche attraverso la firma di un Protocollo d’Intesa. Al progetto hanno aderito fin da subito moltissimi giovani, che hanno deciso di restare a vivere nei paesi in cui sono nati e che amano in maniera viscerale. Con noi hanno contribuito a individuare il patrimonio territoriale da valorizzare, a creare le tracce delle tappe, a segnarle con vernice, in modo che potessero essere percorse in sicurezza. Questo semplice gesto è stato molto significativo per loro, un piccolo seme per un futuro più sostenibile.
Il Progetto del Cammino della Regina Camilla è coordinato dall’associazione A piedi liberi e dalla XVIII Comunità Montana Lepini e Ausoni e vede attualmente il coinvolgimento e l’adesione del Club Alpino Italiano (sezioni di Frosinone e Latina) insieme ai Comuni di tutti i borghi coinvolti, il parco archeologico Privernum, il Parco naturale regionale Monti Ausoni e Lago di Fondi, la Compagnia dei Lepini, il Laboratorio geocartografico “Giuseppe Caraci” dell’Università di Roma Tre, la Società Geografica Italiana, la Federtrek, cittadini e associazioni locali.
Scheda Tecnica
-
Lunghezza:
175 km -
Tappe:
13 -
Dislivello medio:
550 m -
Partenza:
Stazione ferroviaria Priverno.-Fossanova -
Arrivo:
Stazione ferroviaria Priverno.-Fossanova -
Tipologia:
anello -
Tema:
naturalistico | arte-e-cultura
STORIA
L’itinerario è dedicato alla Regina dei Volsci, Camilla, protagonista di una leggenda che accomuna tutti i borghi della Valle.
Camilla, leggendaria Regina dei Volsci, era una donna forte e coraggiosa, definita da alcuni storici come “capostipite delle genti ciociare“.
La sua genesi comincia dall’episodio della fuga di suo padre, il Re dei volsci Metabo, che la portava con sé ancora in fasce scappando dalla città di Privernum.
Giunto sulla riva del fiume Amaseno in piena a causa degli abbondanti rovesci ed impossibile da attraversare a nuoto con la piccola Camilla in braccio, il sovrano prese una drastica decisione.
Chiese la protezione di Diana, Dea della caccia, alla quale consacrò la piccola Camilla, quindi la avvolse con la corteccia di un albero e la fissò alla sua lancia, scagliandola verso l’altra sponda del fiume. Fu così che la piccola si salvò ed il sovrano poté raggiungere la sponda nuotando.
La giovane Camilla venne cresciuta dal fiero padre nei lussureggianti boschi della vallata, in luoghi ásperi ed inaccessibili.
Metabo fece di Camilla una guerriera coraggiosa. Veniva nutrita con latte di cavalla, vestiva con pelli di animali selvaggi e venne addestrata fin da piccola all’arte del tiro con l’arco, divenendo più abile di numerosi guerrieri uomini.
L’abile e coraggiosa figlia di Metabo divenne molto popolare tra le sue genti, che le chiesero a gran voce di diventare la loro Regina.
Camilla fu costretta a scendere in battaglia con le popolazioni del Lazio Meridionale per difendere il suo regno dall’assalto di Enea, fuggito dalla città di Troia in fiamme.
Durante le battaglie, non si accorse di Arunte, astuto e veloce guerriero troiano, che la fece scendere da cavallo e le scagliò contro il giavellotto, colpendola a morte.
La figura di Camilla, ricordata da Virgilio nell’Eneide, è ancora oggi un esempio di donna coraggiosa.
Ed è proprio ispirandoci alla forza, al coraggio e alla determinazione di Camilla ma soprattutto all’amore che la gente di questa Valle ha avuto per lei scegliendola come regina.. che abbiamo deciso di costruire il cammino della Regina Camilla!
ACQUA
Si tratta di una zona carsica quindi le fonti d’acqua lungo il percorso sono molto scarse. Si consiglia di fare rifornimento alla partenza di ogni tappa.
SERVIZI
In ogni paese ci sono supermercati, farmacie, bar e servizi di ristorazione.
SEGNALETICA
Il cammino dispone di segnaletica orizzontale in tutte le tappe. La segnaletica orizzontale deve ancora essere completata. Per percorrerlo è necessario disporre dei percorsi georiferiti e di un’applicazione per Smartphone con la quale poterli leggere oppure uno strumento di rilevazione satellitare GPS. Non consigliamo di affidarsi unicamente alla segnaletica sul territorio.
PERICOLI
I territori che si incontrano lungo il cammino sono tranquilli, con la presenza di paesi nelle vicinanze e la copertura telefonica è abbastanza affidabile. Non sono presenti rischi evidenti lungo i sentieri da percorrere.
IN TENDA
Si consiglia di contattare le strutture del Cammino e accordarsi con loro per il pernottamento in tenda.
L’elenco delle strutture convenzionate è consultabile qui: https://www.camminoreginacamilla.it/accoglienze/
ACCESSIBILITÀ
In collaborazione con l’associazione Free Wheels onlus, il progetto prevede la definizione di tappe accessibili anche a persone con esigenze speciali. Si tratta di un percorso diverso da quello pedonale, che si snoda prevalentemente su strade asfaltate o con fondo idoneo ad essere percorso con handbike. Le tappe sono le stesse.
CREDENZIALE
La Credenziale non è tecnicamente necessaria per percorrere il Cammino, consente però di accedere a prezzi agevolati alle strutture convenzionate.
Per richiedere le credenziali è necessario compilare il form allegato sotto e vi invitiamo a voler sostenere le nostre attività attraverso un contributo a donativo che è a discrezione e secondo le possibilità di ciascun camminatore (si suggerisce un donativo minimo di 10 euro). Attraverso la Credenziale contribuirete a promuovere il progetto del Cammino della Regina Camilla, di cui diventerete parte attiva.
La credenziale può essere richiesta compilando il seguente form:
https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSc4OKAgmAnr6-M_CEdlbbDshRBjh49LP0NiRRPIuYZe3Anpqw/viewform
IMPORTANTE! La credenziale sarà inviata per posta all’indirizzo mail indicato nel form solo se la data di partenza indicativa è di almeno di 15 giorni successiva alla richiesta, in modo che tu abbia il tempo di riceverla. In caso contrario ti indicheremo il luogo dove ritirare la credenziale sul percorso.
CONTATTI
Ufficio comunicazione dell’Associazione A piedi liberi
Mail: apiediliberi.comunicazione@gmail.com
Cellulare: 3496480272
TAPPA 01
TAPPA 01: Da Stazione FS a Priverno
Partenza: Stazione FS
Arrivo: Priverno
Distanza: 11.5 km
Dislivello: +162m / – 58 m
Referente tappa: Giuseppe Pucci (349 8087237)
Dalla stazione ferroviaria di Priverno, camminando per poche centinaia di metri, si raggiunge la sponda del fiume Amaseno, che si segue fino all’Abbazia di Fossanova. Il fiume e l’Abbazia
rappresentano due elementi fondamentali del nostro cammino: l’Amaseno, infatti, è il corso d’acqua che attraversa l’intera valle e che, nei secoli, ne ha modellato l’economia e gli stili di vita; l’Abbazia di Fossanova è uno dei più rari esempi di architettura gotico-cistercense e luogo in cui, nel 1274, morì San Tommaso d’Aquino, noto anche come “Doctor Angelicus”. Dall’Abbazia si esce sul lato destro, in direzione del bar, passando accanto all’antica infermeria. In fondo alla stradina, sulla destra, ha inizio un sentiero, indicato da un’apposita freccia su un palo. Lo si segue piegando prima a destra e, dopo circa 100 metri, a sinistra, in direzione del ponte della vecchia ferrovia. Si passa sotto il piccolo ponte e si prosegue lungo il sentiero che costeggia la destra del fiume Amaseno per circa 2,5 km, fino a incrociare una stradina asfaltata. Qui si svolta a destra, si supera il ponte che attraversa il fiume e si prosegue a sinistra per circa 100 metri, lasciando poi l’asfalto per imboccare un sentiero che si dirama sulla sinistra. Camminando alla sinistra del fiume per altri 1,2 km, si giunge nei pressi di un altro ponte che va attraversato. Subito dopo, si svolta a destra su uno stradone sterrato che corre lungo la destra del fiume per
ulteriori 2,4 km. Il suono delle acque accompagna il cammino e richiama alla mente le vicende del re Metabo e della sua figlia, la futura regina Camilla, narrate da Virgilio nei libri VII e XI dell’Eneide: proprio questo fiume è protagonista all’inizio del canto. Il sentiero si restringe, diventa uno stradoncino brecciato, piega a sinistra e termina, dopo qualche centinaio di metri, su una strada asfaltata. Si prosegue dritti e, al termine della stradina, sulla sinistra, si trovano delle scalette. Si sale e, giunti in cima, si attraversa la strada statale SS Marittima II. Si continua lungo la strada denominata Spirito Santo, che sale sulla sinistra. Al termine della salita, sulla destra, si incontra una piazzetta che si attraversa per proseguire in direzione della chiesa di San Benedetto, al cui interno è conservato un affresco raffigurante San Giacomo Maggiore. Superata la chiesa, si svolta subito a destra in una stradina che, dopo qualche centinaio di metri, apre lo sguardo sui resti del muro difensivo della Priverno medievale, sulla piana della Valle dell’Amaseno – dove si trova il sito dell’antica Privernum – e sui paesi che sorgono sulle colline circostanti. Al termine del tratto, si prosegue in salita lungo Via San Giorgio, che conduce alla suggestiva piazza medievale di Priverno. In questo autentico “salotto” urbano di epoca medievale si possono ammirare la Cattedrale, che custodisce la reliquia di San Tommaso d’Aquino, il museo archeologico con i reperti provenienti dall’antica Privernum, la fontana dei delfini e il palazzo comunale.
TAPPA 02
TAPPA 02: Da Priverno a Roccagorga
Partenza: Priverno
Arrivo: Roccagorga
Distanza: 11.5 km
Dislivello: +337 m/ – 178 m
Referente tappa: Eros Ciotti (+39 347 3422834)
La tappa ha inizio da Piazza Giovanni XXIII a Priverno, caratterizzata dalla bellissima scalinata che conduce alla Cattedrale di Santa Maria Assunta, in parte in stile cistercense, al cui interno è custodita la vera testa di San Tommaso d’Aquino. Accanto si trova il Palazzo Comunale, anch’esso in stile cistercense, e di fronte il Museo Archeologico. Lungo il percorso si incontra anche l’area archeologica della Privernum romana. Per informazioni e visite guidate è possibile contattare il numero 0771 912306. Per il pernottamento si può usufruire della struttura Domus Victoria, situata nella zona periferica, sulla collina di Boschetto (contatti: Giacinta – 0773 912245 / 333 2046066). Numerose sono le opzioni di ristorazione, tra ristoranti e pizzerie. Dalla piazza si scende per via Consolare in direzione dell’antica chiesa di Sant’Antonio Abate, un tempo anche monastero e hospitale, dove venivano curati i malati del “fuoco di Sant’Antonio” e accolti i pellegrini in cammino verso Roma o Gerusalemme lungo la Via Francigena. Si prosegue per via della Stazione e si imbocca via della Fontana Vecchia, ancora esistente (sebbene oggi senz’acqua), di particolare bellezza. Si continua dritto lungo via Priverno Vecchia, si supera il nuovo tracciato della S.S. 156 e, sulla sinistra, di fronte a un’abitazione, si trova l’accesso ai resti del teatro romano. Raggiunta la vecchia S.S. 156 si svolta a sinistra; sull’altro lato della strada si trova l’ingresso dell’area archeologica (si consiglia di chiamare per la visita). Pochi metri oltre, in prossimità del bivio per Maenza, si prende a sinistra via Fontana la Noce (fontana non presente). Dopo circa 300/400 metri, si svolta ancora a sinistra per una carrareccia brecciata, a tratti fangosa, che termina a “T” su Stradone Lago dei Vignali. Qui si svolta a destra e si prosegue lungo la strada asfaltata fino all’ultima abitazione, oltre la quale la strada torna brecciata. Si continua tenendo la sinistra al primo incrocio. Dopo un ponte su un fossato e pochi metri oltre, si giunge alla strada che conduce a Roccagorga: qui ricomincia l’asfalto. Si svolta a destra e subito dopo a sinistra su via Ponte di Priverno. Si segue il tratto asfaltato che gira a 90° a sinistra su via La Voglia, in salita. Dopo circa 200 metri, sulla destra, ha inizio una carrareccia brecciata, ampia e ombreggiata, che prosegue fino a un uliveto sulla sinistra. Da qui, il percorso si restringe in un sentiero stretto tra abbondanti rovi. Dopo circa 700/800 metri il tracciato torna a essere una carrareccia brecciata ed ombrosa, che sbuca su una strada asfaltata. Si svolta a sinistra e, all’incrocio successivo, a destra su via L. Cotesta, da cui si gode una bella vista panoramica su Roccagorga. All’incrocio con via Fornace si gira a sinistra e subito dopo a destra su via A.M. Pietrosanti (attenzione: la strada è stretta e le auto possono procedere a velocità sostenuta!). Dopo 500/600 metri, in corrispondenza di un’ampia curva a sinistra, si gira a destra: qui ha inizio un sentiero in salita, che si segue fino all’incrocio a “T”, dove si svolta a destra. Giunti su via Variante si svolta a sinistra e, pochi metri dopo, all’esedra, si gira a destra salendo una scalinata progettata dall’architetto Eros Ciotti, curatore del tracciato insieme a Salvatore Capirci e Cesare Galanti. La scala conduce a via Borgo Madonna, dove si prosegue a sinistra in salita fino a raggiungere Piazza della Refolta, termine della tappa. Ci si trova nel centro storico di Roccagorga, che si presenta come la plancia di comando di un galeone spagnolo. Alla destra di chi arriva si erge il Palazzo Baronale, sede del Museo della Civiltà Contadina (per le visite contattare Eros: 347 3422834), con annesso ostello; alla sinistra si trova la Chiesa di San Leonardo ed Erasmo.
TAPPA 03
TAPPA 03: Da Roccagorga a Maenza
Partenza: Roccagorga
Arrivo: Maenza
Distanza: 7.5 km
Dislivello: +320 m/ – 279 m
Referenti tappa:
- Emiliano Massocco (+39 392 3901644),
- Alessandro Valle (+39 392 3901644),
- Marco Coco (+39 327 3853970)
La tappa ha inizio dalla piazza di Roccagorga. Con lo sguardo rivolto verso la Parrocchia dei Santi Leandro ed Erasmo, si prende la strada adiacente al Palazzo Comunale. Si prosegue lungo via Antonio Traglia fino a incontrare via Asprano, da cui si scende sulla destra fino a un incrocio.
Qui si continua diritti, costeggiando un casolare sulla sinistra; quindi, si scende lungo un sentiero che conduce a una strada bianca. Dopo aver superato un fossato (solitamente con poca acqua), si prosegue lungo la strada fino a raggiungere un incrocio, oltre il quale si trova un’abitazione con un muro in cemento.
Si svolta a sinistra e si continua diritti lungo un sentiero che attraversa un castagneto, fino a sbucare su una strada asfaltata. Qui si prende a sinistra, in direzione del Santuario di Sant’Eleuterio, patrono di Maenza.
Dopo la visita, si torna indietro per circa 100 metri e si riprende la strada asfaltata, proseguendo fino al secondo incrocio, oltre un rudere sulla destra. Si svolta nuovamente a destra, imboccando una strada bianca.
Si prende il primo incrocio a sinistra, si prosegue, poi alla successiva strada bianca si gira a destra. Il cammino continua fino a costeggiare un’abitazione, accanto alla quale si imbocca un sentiero che attraversa il bosco e conduce infine sulla Strada Carpinetana.
Prestare attenzione all’attraversamento: dall’altro lato della strada si prende via La Rocca, che si risale fino a raggiungere via Madonna delle Grazie. Da qui, si sale sulla destra fino a giungere in Piazza Santa Reparata, nel centro di Maenza.
TAPPA 04
TAPPA 04: Da Maenza a Prossedi
Partenza: Maenza
Arrivo: Prossedi
Distanza: 22 km
Dislivello: +1150 m/ – 1269 m
Referenti tratto Comune di Maenza:
- Emiliano Massocco (+39 392 3901644),
- Alessandro Valle (+39 392 3901644),
- Marco Coco (+39 327 3853970)
- Con la collaborazione di Daniele De Rita e di Claudio Sperduti
Referente tratto Comune di Prossedi:
- Riccardo Reatini (+39 347 8455977)
Nel suggestivo borgo di Maenza è possibile visitare il Castello Baronale, che durante il periodo natalizio si trasforma nella casa di Babbo Natale. Dal borgo si gode una splendida vista panoramica sulle isole Pontine. Tra gli eventi più rilevanti figurano la sagra delle ciliegie a giugno e la rappresentazione del Venerdì Santo, accompagnata da numerosi eventi che si susseguono nel corso dell’anno.
La tappa parte da Piazza Santa Reparata, da cui si imbocca via Dante Alighieri per circa 800 metri. Si svolta quindi a sinistra su via delle Rose, che si percorre per circa 2 km fino a incontrare una fontana con acqua potabile. Qui si svolta nuovamente a sinistra su via Canale, da seguire per circa 1300 metri fino alla fontana di Sant’Arcangelo. Dopo altri 500 metri si imbocca sulla destra il sentiero indicato per l’Eremo di San Luca.
Il sentiero si sviluppa per circa 2,8 km, attraversando aree boschive, strade bianche, tratti di antica viabilità e passando accanto a un’abitazione, fino a raggiungere il ristorante La Sorgente, dove è possibile fermarsi per una sosta e degustare piatti tipici locali.
Dal ristorante si prosegue lungo il sentiero in direzione dell’Eremo di San Luca per circa 600 metri. Si attraversa una strada asfaltata e si riprende il sentiero in salita, caratterizzato da tratti con ciottoli e pietre. Dopo circa 300 metri, si trova una sorgente sulla sinistra; si prosegue a destra sulla strada asfaltata per altri 500 metri, fino a giungere al Santuario di San Luca. Si continua per ulteriori 300 metri lungo la strada, poi si imbocca un sentiero sulla destra per circa 200 metri.
A questo punto è possibile scegliere se deviare a sinistra per visitare i resti dell’antica Maenza, oppure proseguire sul sentiero a destra. Si percorrono circa 3,5 km fino a raggiungere Monte Calvello, il punto più alto del sentiero, da cui si apre un’ampia vista a 360° sulla pianura pontina, sul litorale e, in direzione della Ciociaria, sulla catena montuosa appenninica.
Da qui si scende a destra per circa 1,5 km fino a un rifugio, dove è possibile bivaccare in autonomia. Si prosegue poi in discesa verso sinistra, lungo un comodo sentiero, che porta su una strada bianca costeggiando un fondo chiuso per circa 500 metri. Lasciando il fondo alle spalle, si risale una cresta collinare per circa 200 metri e si continua per altri 500 metri costeggiando un muro a secco, fino a entrare nel territorio di Prossedi.
Dal confine tra i comuni di Maenza e Prossedi si sale in direzione del bosco. Girando a destra, si percorrono circa 500 metri in direzione Costa la Torre.
All’uscita dal bosco, inizia una breve discesa di circa 200 metri, seguita da una nuova salita che costeggia Costa la Torrefino a Cima Piazzetta, punto panoramico e privo di vegetazione.
La discesa avviene lungo un sentiero panoramico, che attraversa la pineta delle Cimate. Lungo il percorso si incontra un rifugio costruito anni fa dalla Forestale, noto come Pietra Capanna, recentemente ristrutturato.
Dopo circa 100 metri si raggiunge una croce in ferro. Da qui si segue la vecchia strada forestale per circa 2 km, fino all’ingresso del centro abitato di Prossedi.
TAPPA 05
TAPPA 05: Da Prossedi a Giuliano di Roma
Partenza: Prossedi
Arrivo: Giuliano di Roma
Distanza: 7 km
Dislivello: +307 m/ – 172 m
Referenti:
- Marcello Orsini (+39 349 3909381) e Cesare Anticoli
La partenza avviene da Piazza Umberto I, situata accanto al Castello Baronale di Prossedi. Da qui si scende lungo via Principessa Augusto Gabrielli e si imbocca via Marittima, dove si incontra subito il monumentale lavatoio/abbeveratoio del XVIII secolo, attribuito all’architetto romano Alessandro Specchi e finanziato dalla famigliaDe Carolis durante il pontificato di Benedetto XIII.
Si prosegue a destra in direzione del cimitero e, al primo bivio, si svolta nuovamente a destra verso il campo sportivo. Al termine della discesa si continua a sinistra, in direzione della contrada Colli. Seguendo la segnaletica del CAI (strisce bianche e rosse), si giunge sulla Strada Provinciale 252, che si percorre verso destra per circa 2 km, fino a imboccare, sempre sulla destra, una stradina asfaltata denominata via Pietralata.
Alla fine della discesa si incontra il ponte di Sant’Antonio, anticamente attraversato dalla via che conduceva al mare. Superato il ponte, si affronta la salita e si passa sotto il sottopasso della superstrada, proseguendo sempre su via Pietralata, mantenendosi sul lato sinistro. Poco dopo si incontra una fontana che fornisce acqua potabile per gran parte dell’anno.
Superata la fontana, al successivo bivio si svolta a destra, fino a raggiungere la strada provinciale per Villa Santo Stefano. Leggermente sulla destra, si imbocca una stradina denominata Pietralata storica che, in circa 150 metri, conduce alla circonvallazione Aldo Moro.
All’altezza del parcheggio si prende la stradina sulla sinistra che porta in via Guglielmo Marconi; tenendosi sulla destra si raggiunge infine il centro storico di Giuliano di Roma, con arrivo in Piazza Narducci.
TAPPA 06
TAPPA 06: Da Giuliano di Roma a Villa Santo Stefano
Partenza: Giuliano di Roma
Arrivo: Villa Santo Stefano
Distanza: 8 km
Dislivello: +245 m/ – 368 m
Referente:
- Donato Di Girolamo (+39 347 3883038). Con Augusto Rossi, Antonio Martino
Da Piazza Vittorio Emanuele, attraversando il centro storico e Porta Serola, si scende lungo Via San Martino, proseguendo fino all’incrocio con Via dell’Uliveto, sulla sinistra. Si percorre interamente quest’ultima fino a imboccare, sempre a sinistra, uno sterrato: è l’unico tratto superstite della storica strada che collegava Giuliano a Villa Santo Stefano. Dopo circa 200 metri si interseca una strada cementata, che si segue verso destra. Dopo un centinaio di metri, lungo Via Ferrari, si incontra sulla sinistra una “calecara”, antico forno a pozzo utilizzato per la produzione della calce.
Alla fine di Via Ferrari si svolta a sinistra sulla provinciale, percorrendola per circa 100 metri fino all’imbocco, sulla destra, di Via Colli. Dopo circa un chilometro, al bivio si svolta a destra in direzione Mola del Prete. Si attraversa un torrente, si incontrano i ruderi di un vecchio mulino e l’azienda agricola Ara del Tufo. Si risale per circa 500 metri fino a Via Valcatora, dove si gira a sinistra e, dopo circa 1,5 km, si raggiunge il “Campo di volo”. Sempre sulla stessa strada, si incrocia Via degli Spagnoli e, risalendo verso sinistra, si raggiunge Via San Giovanni dopo circa un chilometro.
Dopo 200 metri, si prende a destra Via Stretta Cupa, che conduce al Santuario della Madonna dello Spirito Santo. Tenendo la facciata del Santuario alla destra, si imbocca un sentiero sterrato non censito, che dopo circa 300 metri costeggia un campo di melograni e un antico lavatoio. Incrociata la strada asfaltata, si gira a sinistra: superato un fontanile, una ripida salita conduce alla località detta Portella. Da qui, attraversando il centro storico, si giunge sotto la torre di Metabo e a Piazza Umberto I.
TAPPA 07
TAPPA 07: Da Villa Santo Stefano a Castro dei Volsci
Partenza: Villa Santo Stefano
Arrivo: Castro dei Volsci
Distanza: 21 km
Dislivello: +1004 m/ – 854 m
Referente tratto Comune di Villa Santo Stefano:
- Donato Di Girolamo (+39 347 3883038). Con Augusto Rossi, Antonio Martino.
Referente tratto Comune Castro dei Volsci:
- Lucia Rossi (+39 339 7637671).
- Con Germana Mantua (+39 347 6408390),
- Fernando Rinna, Donato di Girolamo, Topini Randagi e Ass. La Scarana
Per un supporto logistico è possibile contattare l’associazione Topini Randagi: Mauro Perfili 3663903977
Tappa di grande fascino panoramico, ma impegnativa. Da Piazza Umberto I si scende per Via Napo fino a incontrare una cappelletta. Si svolta a destra in Via Pezza, che si percorre fino alla fine. Da qui, si attraversa Via Napoli e si imbocca un sentiero, in parte cementato, che in circa 3 km conduce alla località Macchione.
Costeggiata una pista per l’eliporto, si raggiunge un crocevia e si prende la via centrale. Una serie di tornanti attraversa un caratteristico borgo dove si incontra una chiesetta dedicata alla Madonna del Rosario, con possibilità di rifornimento d’acqua e viveri. Si imbocca quindi la “strada per Campo Lupino”; dopo circa 2 km si svolta a destra verso la pineta di Campo Lupino, da cui si gode un ampio panorama sulla Valle dell’Amaseno.
Proseguendo lungo il sentiero, una palina segnala la deviazione per il vicino Belvedere, da cui si apre la vista su Castro dei Volsci e Vallecorsa. Dopo circa 20 minuti si raggiunge un’area picnic dedicata ai martiri della Seconda guerra mondiale. Da qui si scende lungo una strada cementata; dopo circa 3 km, all’inizio dell’asfalto, si gira a destra in Via La Regina, stradina tra ulivi e querceti. Si attraversa un ponte e si passa sotto la provinciale (Via Gaeta), proseguendo su una strada sterrata parallela alla stessa, in località Frasso.
Dopo circa 1,5 km si arriva in Piazza Iannucci, dove è possibile rifornirsi d’acqua e visitare il museo civico archeologico e l’area archeologica del Casale. Dal museo si prosegue lungo Via F. Palatta, costeggiando la collina di Castro dei Volsci, lasciando a sinistra il centro urbano di Madonna del Piano. Alle pendici della collina si svolta a destra in Via La Fortezza, già Madonna della Pace, un tratto particolarmente suggestivo in salita e lungo circa 2 km, realizzato a gradoni di pietra e ombreggiato. A mezza costa si incontra la Chiesa della Madonna della Pace, risalente a prima del XVII secolo.
Raggiunta la sommità, la strada è interrotta dalla circonvallazione asfaltata: si prosegue a sinistra costeggiando la cinta muraria del borgo medievale e, dopo 500 metri in discesa, si giunge in Piazza Marconi. È possibile rifornirsi alla fontana di Sant’Andrea e fare una pausa nell’area verde attrezzata. Il borgo offre opportunità di pernottamento e la visita al monumento alla Mamma Ciociara, alla Badia di San Nicola con affreschi del XII secolo e, la domenica, agli undici laboratori artigiani delle “Botteghe della Regina Camilla” lungo Via Civita.
TAPPA 08
TAPPA 08: Da Castro dei Volsci a Vallecorsa
Partenza: Castro dei Volsci
Arrivo: Vallecorsa
Distanza: 11 km
Dislivello: +582 m/ – 533 m
Referente:
- Lucia Rossi (+39 339 7637671)
- Con: (+39 347 6408390), Fernando Rinna, Donato Di Girolamo, Ass. La Scarana, gruppo Topini Randagi
La tappa parte da Piazza IV Novembre, appena fuori la cinta muraria del borgo medievale di Castro dei Volsci, che conserva scorci suggestivi e numerosi monumenti di interesse storico e architettonico.
Si imbocca via Cimotte, situata tra l’antico lavatoio e la fontana di Sant’Andrea, dove è consigliato fare rifornimento d’acqua, poiché lungo il tragitto non si incontrano altre sorgenti.
Per circa 2 km si cammina senza deviazioni lungo una strada sterrata, comoda e lineare, che si snoda sul versante sud delMonte Sant’Angelo. La salita è graduale e non presenta particolari difficoltà. Il percorso attraversa una pineta e domina una valle lunga e stretta.
Poco dopo aver superato, sulla sinistra, un antico casale in pietra locale, la strada inizia a salire con alcuni tornanti. Al primo tornante si devia a sinistra (per chi sale) imboccando una via brecciata con pendenza maggiore. Questo tratto si sviluppa per circa 2,5 km all’interno di una vallata; il fondo può risultare sdrucciolevole, ma il percorso non presenta difficoltà rilevanti. Lungo il cammino si incontra uno stazzo con animali al pascolo, tra cui mucche e cavalli.
Alla fine del tratto si giunge a un ampio piazzale, noto come Piazzale del Metanodotto, così chiamato per la presenza visibile del metanodotto. Qui si trova un pannello informativo installato dal Parco dei Monti Ausoni e Lago di Fondi.
Accanto al pannello si apre un varco nella recinzione, attraverso il quale si riprende il percorso su uno sterrato ripido, caratterizzato da due salite lunghe e scoscese, con fondo breccioso e sdrucciolevole. Il tracciato costeggia il metanodotto, il che rende impossibile sbagliare direzione. Dopo circa 1,5 km, si raggiunge la spianata dell’Airola (quota circa 750 m), dove sono ben visibili antichi insediamenti agropastorali. Particolarmente interessante è osservare la tecnica costruttiva delle strutture in pietra locale e strame. Davanti ad alcune capanne si distinguono ancora gli spiazzi un tempo destinati alla “trita” del grano.
Da qui si apre la visuale su Vallecorsa, che si raggiunge tramite una discesa lungo una mulattiera stretta e molto ripida. L’imbocco del sentiero è poco visibile, a raso, e si trova sul bordo del dirupo a destra, guardando verso il paese.
Il tratto verso Vallecorsa si sviluppa per circa 4 km, alternando segmenti pianeggianti ad altri più ripidi. Si attraversano due valli, una delle quali è la Valle Cupa, e si entra in un bosco di cerri e arbusti.
Dopo circa 2 km, il paesaggio cambia, assumendo le caratteristiche tipiche dell’ambiente montano vallecorsano: il versante si fa brullo, coperto di strame. Si attraversa una vasta area dove si trovano strutture semicircolari in pietra, residui di un tentativo fallito di rimboschimento.
Proseguendo, si incontrano le tipiche macere a secco, segno dei terrazzamenti agricoli: questo paesaggio a gradoni è iscritto nel Registro nazionale dei paesaggi rurali storici. Nel tratto finale, a circa 1,5 km dal centro di Vallecorsa, si attraversano numerosi uliveti, e il sentiero spesso si confonde con le creste stesse delle macere. La zona è conosciuta come La Spadata. Qui si incontra il monumento dell’Acquaro Savoia, che ricorda uno scontro tra truppe papaline e garibaldini. Negli ultimi 600 metri, si percorre una strada cementata/asfaltata che conduce direttamente nel cuore del borgo diVallecorsa, in zona Arelle. Al termine di una monumentale scalinata si incontra la statua di Santa Maria De Mattias e Piazza Nuova. L’ingresso al borgo avviene attraverso la Porta Nuova.
TAPPA 09
TAPPA 09: Da Vallecorsa ad Amaseno
Partenza: Vallecorsa
Arrivo: Amaseno
Distanza: 14 km
Dislivello: +519 m/ – 805 m
Referenti:
- Pierluigi Iacovacci (+39 370 1269373)
- Luca Lombardi (+39 370 1269373)
- Con: Fabio Lombardi, Enrico Bernardi, Manuel Nardoni
Si lascia il centro abitato di Vallecorsa in direzione della località Pezzanti, seguendo una strada asfaltata ben segnalata. Poco prima del cimitero si svolta a sinistra, imboccando una strada rotabile che conduce verso Monte Quattordici.
In prossimità dello scollinamento si incontra un capanno da caccia, costruito dai cacciatori locali. Si prosegue a sinistra e, giunti a un tornante, si prende a destra una strada secondaria realizzata a servizio di un vecchio acquedotto, oggi in disuso.
Al termine di questa strada si trova un paletto segnaletico che indica di proseguire a sinistra, attraversando un tratto boscoso in salita. Usciti dal bosco si giunge in località Torricella, dove si segue la segnaletica costeggiando un uliveto delimitato da un antico muro in pietra a secco, le caratteristiche macere.
Da qui si imbocca una mulattiera rotabile che scende a valle, fino a incontrare una sorgente generosa d’acqua, nota come “Don Chei”, dove è possibile dissetarsi.
Proseguendo lungo la strada asfaltata si raggiungono le porte di Amaseno, dove si trova la Fontana Grande, attrezzata con un’area picnic, ideale per una sosta e per rinfrescarsi. Da qui, in pochi minuti, si arriva in Piazza Undici Febbraio, cuore del borgo e punto di arrivo della tappa.
TAPPA 10
TAPPA 10: Da Amaseno a Pisterzo
Partenza: Amaseno
Arrivo: Pisterzo
Distanza: 13 km
Dislivello: +637 m/ – 280 m
Referenti:
- Donato Di Girolamo (+39 347 3883038)
- Pierluigi Iacovacci (+39 347 3883038).
- Con Cesare Galanti
Partendo da Piazza 11 Febbraio di Amaseno, si imbocca Viale Umberto e, dopo circa 80 metri, si prende a sinistra Via Prati per 200 metri circa. Si prosegue lungo Via Pantane per circa 800 metri fino a località Farneti, dove si imbocca un raccordo di 200 metri che conduce alla Strada Provinciale SP3. La SP3 va percorsa per circa 750 metri prima di svoltare a sinistra in Via Porcini, che si segue per circa 3 km fino a incrociare Via del Quarallo, da percorrere brevemente per poi imboccare a sinistra Via della Macchia.
Questa via attraversa la Macchia di Santo Stefano, caratterizzata da numerose depressioni umide e stagni ad alta biodiversità sia floristica che faunistica. Alla fine, si incrocia Via delle Mole, da percorrere per circa 350 metri in direzione Villa Santo Stefano, quindi si svolta su Via Collecampo, che si segue per poco più di un chilometro fino all’incrocio con Via degli Spagnoli e Via Casalino. Una breve deviazione su Via Casalino e Via Campo conduce al caseificio “La Cascina del Colle” per una sosta intermedia.
Ripercorrendo Via Campo e Via Casalino, si imbocca Via degli Spagnoli, che si percorre per circa 3,5 km. In prossimità del tracciato si trova la Grotta degli Ausi. Si raggiunge la SP Via Guglietta Vallefratta, da seguire per circa 300 metri in direzione Amaseno; quindi, si imbocca la strada provinciale che sale a Pisterzo. Dopo circa 600 metri si devia a destra lungo l’antica strada militare, che si inerpica offrendo ampie vedute sulla Valle dell’Amaseno, fino al centro storico di Pisterzo.
TAPPA 11
TAPPA 11: Da Pisterzo a Roccasecca dei Volsci
Partenza: Pisterzo
Arrivo: Roccasecca dei Volsci
Distanza: 15.5 km
Dislivello: +528 m/ – 643 m
Referente:
- Ivan Marroni (366 3466856) – Con: Federico Cerocchi
Dal borgo di Pisterzo si torna indietro lungo la strada di accesso, fino a trovare una rotabile che, sulla destra, conduce verso la località Spianata. Lungo il percorso si incontrano alcuni cancelli: si raccomanda di lasciarli sempre chiusi.
La vegetazione, tipica della zona, è costituita da leccete, stramma, mirto e lentisco, elementi distintivi della macchia mediterranea.
Dalla Spianata si prosegue lungo la strada rotabile fino a dominare un vasto altopiano denominato La Lucerna, dove si trovano alcune grandi aziende di allevamento bufalino, favorite dalla presenza di un’importante sorgente di acqua potabile.
Si continua a camminare verso destra e, all’intersezione con una strada asfaltata, si svolta ancora a destra, in direzione del ristorante “La Magnatora”, punto ideale per una sosta o ristoro.
Superato il ristorante, si prosegue verso il belvedere di Monte Curio, dove si trova la rampa di lancio molto frequentata dagli appassionati di deltaplano e parapendio. Da questo punto panoramico si gode una splendida vista su Priverno,Sonnino e, soprattutto, sull’imponente Abbazia di Fossanova.
Sul lato destro del piazzale si imbocca un sentiero ben segnalato. Dopo circa 3 km si trovano le indicazioni per la sorgente “Acqua Vita”, distante poche centinaia di metri. Qui si trova un’area attrezzata per picnic, ideale per una sosta rilassante, grazie alla freschezza e purezza dell’acqua. Ripreso il sentiero principale, si continua in discesa fino a intersecare nuovamente la strada asfaltata lasciata in precedenza. Dopo circa 1 km si raggiunge il cimitero di Roccasecca dei Volsci e, con pochi minuti di cammino, si arriva nel centro del paese.
TAPPA 12
TAPPA 12: Da Roccasecca dei Volsci a Sonnino
Partenza: Roccasecca dei Volsci
Arrivo: Sonnino
Distanza: 25.5 km
Dislivello: +1150 m/ – 1100 m
Referente:
- Gioele Grenga (+39 347 4625061)
- Con: Loreto Olivieri, Marcello Orsini, Antonio Martino, Gianmarco Grenga
La tappa ha inizio nella piazzetta antistante il Comune di Roccasecca dei Volsci e si conclude in Piazza Garibaldi a Sonnino, presso il simbolo del comune, collocato al centro della piazza.
Dalla partenza si percorrono, per circa 6 km, gli stessi tratti seguiti nella tappa precedente fino a raggiungere un bivio, segnalato da una palina, che indica la direzione per Sonnino. Da qui si prosegue diritti: il percorso si snoda tra piccole strade asfaltate poco trafficate, brecciate o cementate, da cui si godono ampie vedute su pascoli e vegetazione tipica della zona.
La traccia è facilmente individuabile, corrispondendo in questa parte a via della Montagna, ma si segnalano due punti in cui non si deve proseguire dritti: al km 9,5 è necessario prendere un tornante a sinistra, mentre al km 12,1 si svolta a destra su una stradina che si distacca dall’asfalto. Entrambe le deviazioni sono indicate con paline segnaletiche.
Una volta presa quest’ultima stradina, il cammino si addentra nella natura: il sentiero è ben segnato e visibile, segnalato da bandierine rosse e bianche CAI, alcune riportanti la sigla CRC. Si consiglia comunque di affidarsi sempre in via prioritaria alla traccia GPS.
Poco dopo aver lasciato l’asfalto, si incontrano due recinzioni in filo spinato, da superare tramite cancelletti che devono essere sempre richiusi dopo il passaggio.
Attraversando un bellissimo bosco di lecci, si raggiunge, al km 15,6, una croce con targa commemorativa dedicata aitorciaroli defunti. Le Torce rappresentano un’antica tradizione, in cui i sonninesi ripercorrono ogni anno i confini del territorio di notte, illuminando il cammino con torce di cera.
Poco prima della croce, sulla sinistra del sentiero, si apre un’ascesa segnalata da palina che conduce, in meno di un chilometro, al suggestivo Rifugio “Jo Caturo” (punto più alto della tappa, a circa 870 m s.l.m.): una casetta in legno immersa in una splendida radura ai piedi del Monte delle Fate. Qui è possibile riposare, consumare un pasto e, per chi desidera, dormire portando con sé un sacco a pelo, per riprendere il cammino il mattino seguente.
Dal rifugio, il percorso prosegue in discesa per circa 2 km, fino a raggiungere una sella ben riconoscibile grazie alla presenza di un enorme traliccio detto “Jo Palo”. Dopo aver goduto del panorama sul Lago di Fondi, si rientra nel bosco dal lato opposto e si segue la traccia, costeggiando per un tratto l’antico confine tra lo Stato Pontificio e il Regno di Napoli. Testimonianza di ciò sono due cippi in pietra, numerati 28 e 27, collocati rispettivamente ai km 20,2 e 20,6. Questo tratto fu teatro di episodi legati al brigantaggio preunitario del primo Ottocento.Circa 100 metri dopo il cippo 28, sempre sul sentiero, si trova una targa in pietra che ricorda il ferimento del brigante Meo Varrone.
Proseguendo si arriva, al km 21,2, all’ultimo bivio (segnalato), che con un’ultima salita conduce fuori dal bosco allavetta di Monte Ceraso. Qui si trovano il cippo di confine numero 25 e una targa commemorativa dedicata al brigante Antonio Gasbarrone. Il panorama è ampio e spettacolare: si spazia dalla pianura pontina al Circeo, dal preappennino alLago di Fondi, e nelle giornate limpide si può scorgere persino il Vesuvio e le isole pontine. La discesa da Monte Ceraso attraversa un’area con un grande pozzo e passa vicino a due rifugi in legno: il Rifugio Gasperone e il Rifugio La Cona, entrambi visitabili con brevi deviazioni.
Quasi al termine della discesa, si trova sulla sinistra un cartello in legno che indica la Sorgente dei Carvigli, raggiungibile con una breve deviazione segnata da paletti colorati. La sorgente, un tempo fondamentale per l’approvvigionamento idrico del paese, è stata recentemente ripulita e valorizzata, anche se non è attualmente utilizzabile per il consumo.
Dal cartello si prosegue per un breve tratto fino a raggiungere l’ingresso del paese. Dopo un breve percorso urbano, si giunge nella piazza principale di Sonnino. Da qui si può accedere al centro storico e raggiungere facilmente ristoranti e strutture ricettive.
Si segnala che, soprattutto dalla zona della sella del Palo in poi, è possibile incontrare animali al pascolo (mucche, cavalli, pecore o capre con cani da pastore). In tal caso, è sufficiente proseguire con calma, evitando movimenti bruschi, e tenere sempre al guinzaglio eventuali cani al seguito – raccomandazione valida per l’intera tappa, trattandosi di un contesto naturale ricco di fauna, anche selvatica.
TAPPA 13
TAPPA 13: Da Sonnino a Stazione Fossanova
Partenza: Sonnino
Arrivo: Stazione Fossanova
Distanza: 17 km
Dislivello: +180 m/ – 562 m
Referente:
- Giacomo Bernardini (+39 327 0020074)
- Con: Francesco Lanni, Stefano Di Girolamo, Gianni Carroccia, Associazione Jo Caturo, Associazione Brigante Gasbarrone, Associazione Carisma
Questa tappa del Cammino della Regina Camilla è stata concepita per offrire una panoramica riassuntiva dell’intero percorso, mettendo in luce le sue principali caratteristiche paesaggistiche, storiche e culturali. Si tratta di un tragitto piuttosto semplice e agevole da seguire, ideale sia come tappa conclusiva che come punto di partenza per chi vuole avvicinarsi all’esperienza del cammino. La partenza avviene dallo splendido centro storico medievale di Sonnino, ricco di scorci suggestivi e dotato di numerosestrutture ricettive e ristorative a disposizione di camminatori e turisti.
Si sale verso Monte della Pietà, da cui ha inizio un lungo tratto panoramico. In un primo momento si può ammirare l’intero centro storico di Sonnino; superata la piccola chiesa di Monte della Pietà, lo sguardo si apre verso il mare, che accompagnerà visivamente gran parte del cammino.
Proseguendo sulla stessa strada, si incrocia l’antica via “Volosca”, che prende il nome dal popolo dei Volsci, profondamente legato alla leggenda della Regina da cui prende nome questo cammino.
Si raggiunge quindi la zona nota come “i capezzoli”, da cui, guardando da sud verso nord, si gode una vista quasi completa del basso Agro Pontino, con lo skyline di Latina sullo sfondo e il promontorio del Circeo che si staglia all’orizzonte.
Si affronta successivamente una stretta curva, dove si erge una croce in ferro battuto, punto che introduce alla suggestiva“valle degli ulivi”: un’immensa distesa coltivata ad uliveto, produttrice di un olio di eccellenza, noto e apprezzato a livello internazionale: l’olio di Sonnino.Attraversata l’intera valle, si giunge alla pianura, dove si incontra il corso del Fiume Amaseno. Seguendo il suo letto, il percorso ci accompagna fino all’Abbazia di Fossanova, autentico gioiello cistercense e luogo simbolo del cammino.Per chi desidera accorciare il tragitto e raggiungere direttamente la Stazione di Priverno – Fossanova, è possibile deviare utilizzando uno dei ponti che attraversano il fiume Amaseno.