Sentiero dell'Inglese
Un suggestivo cammino di 7 giorni in una terra d’altri tempi, tra incantevoli borghi grecofoni, maestosi uliveti secolari, ed affascinanti Fiumare.
Il Sentiero dell'Inglese è un affascinante percorso di una settimana attraverso una regione dal fascino antico, tra incantevoli villaggi di lingua greca, maestosi uliveti secolari e affascinanti corsi d'acqua. Per entrare nella vera essenza della Calabria Greca, terra calda e accogliente come le sue genti, gioiosa e allegra come i suoi balli e le sue musiche tradizionali.
Scheda Tecnica
-
Lunghezza:
110 km -
Tappe:
6 -
Partenza:
Pentedattilo -
Arrivo:
Staiti -
Tipologia:
lineare -
Tema:
naturalistico | montano | panoramico -
Stagione ideale:
primavera | autunno | inverno -
Periodo ideale:
Ideale tutto l'anno esclusi i mesi di luglio e agosto per il troppo caldo
STORIA
Il cammino nasce prendendo spunto dal diario di un viaggiatore inglese dell’800, Edward Lear, che percorse a piedi la Calabria greca tra luglio e settembre del 1847
FONTI D'ACQUA
Le fonti d’acqua sono presenti nei borghi di partenza e arrivo di tutte le tappe. Lungo i cammini non è garantita la presenza costante di acqua in tutti i periodi dell’anno
SERVIZI TAPPA PER TAPPA
SERVIZI PRESENTI TAPPA PER TAPPA
Ci sono supermercati?
Pentedattilo – No
Bagaladi – Sì, 2 Minimarket, 2 tabacchini, alcuni Bar,
1 sportello POSTAMAT
Amnedolea – No
Bova – Si, 2piccole botteghe, 2 tabacchini, alcuni Bar,1 sportello POSTAMAT
Palizzi – Sì, 1 piccola bottega
Staiti – Sì, 1 piccola bottega
Ci sono farmacie?
Pentedattilo – No
Bagaladi – Sì
Amnedolea – No
Bova – Sì
Palizzi – No
Staiti – Sì
SEGNALETICA
Attualmente il Sentiero non è completamente segnato, ma buona parte delle tappe sono segnate con le marcature bianco/rosso e con targhette metalliche raffiguranti il logo dell’Inglese. In ogni caso vi consigliamo di utilizzare l’App di Cammini d’Italia o di scaricare le tracce gps richiedendole sul sito col modulo apposito.
PERICOLI
In partenza da Pentedattilo è necessario avvisare un pastore che pascola le greggi lungo il sentiero, rivolgersi al responsabile di tappa.
FONDO STRADALE
25km su 110 km complessivi
CREDENZIALI
In partenza da Pentedattilo è possibile il salvacondotto dell’Inglese dove poter raccogliere i timbri dei borghi attraversati che permetteranno al camminatore di ricevere a Staiti l’Attestato di Cammino.
CAMMINO IN TENDA
Non ci sono aree dedicate, ma chiedendo ai responsabili di tappa si può trovare una soluzione.
CONTATTI
Ass. Sentiero dell’Inglese – Naturaliter Trekking e Ospitalità Mediterranea – Compagnia dei Cammini
E-mail: info@naturaliterweb.it
Telefono: +39 347 30 46 799 – +39 328 90 94 209
TAPPA 01
Tappa 01: Pentedattilo – Bagaladi
Lunghezza: 18 km
Dislivello: 730+/560-
Il cammino ha inizio nel borgo fantasma di Pentedattilo, paesino incastonato in una gigantesca rocca conglomeratica a forma di mano protesa verso l’alto, della quale la vista ci accompagnerà a lungo durante il cammino. Attraversando uliveti, mandorleti e tanta macchia mediterranea, e percorrendo alcuni tratti di piccole fiumare, spesso in secca, raggiungeremo Bagaladi, ridente paesino adagiato alla fiumara Tuccio. Dove sarà possibile trovare ospitalità e ristorazione, ovviamente previa prenotazione.
Il borgo di Bagaladi ospita all’interno della chiesa di San Teodoro Martire un magnifico gruppo marmoreo cinquecentesco che merita senza dubbio una visita.
TAPPA 02
Tappa 02: Bagaladi – Amendolea di Condofuri
Lunghezza: 18 km
Dislivello: +420/-710
Si parte dalla piazza con la fontana raffigurante una macina da frantoio (il paese è rinomato per l’abbondante produzione olearia) e ci si dirige verso la Fiumara del Tuccio (in alcuni periodi dell’anno potrebbe essere difficile guadare la fiumara, chiedere info prima della partenza al responsabile di tappa), dopo averla attraversata si risale verso il borgo di San Lorenzo, lo si attraversa ammirando il maestoso Olmo monumentale che ombreggia la piazza del borgo da oltre 500 anni. Poco dopo aver lasciato San Lorenzo raggiungiamo la fraz. Di San Pantaleone, che conserva all’interno della chiesa della cappella un’icona bizantina del XII sec raffigurante una Madonna nera con in braccio Gesù. Superata san pantaleone arriviamo a costeggiare il torrente Condofuri quasi sempre asciutto dopo aver attraversato la contrada Grotte, piccola frazione di Condofuri ormai quasi disabitata.
Infine, incamminandoci per un tratto lungo il greto del torrente Condofuri raggiungiamo finalmente la Fiumara Amendolea che rappresenta l’ultimo ostacolo da superare prima di raggiungere il borgo omonimo.
(La fiumara Amendolea è uno dei corsi d’acqua con maggiore portata nella zona, e per questo in alcuni periodi dell’anno è sconsigliabile provare ad attraversarla, esistono alternative per evitare il guado, chiedere sempre prima della partenza al responsabile di tappa.)
TAPPA 03
Tappa 03: Amendolea – Bova
Lunghezza: 20 km
Dislivello: +1100/-530
Si parte dall’agriturismo il Bergamotto e si ritorna sul greto della fiumara che dovremo guadare nuovamente in direzione del muro di contenimento nella sponda opposta della fiumara, entriamo dall’apertura nel muro di cemento armato e cominciamo a salire in mezzo agli uliveti fino ad arrivare sotto un costone roccioso che sovrasta l’uliveto, intercettiamo grazie ad omino un sentierino che risale la parete rocciosa fino a raggiungere una recinzione, dove un cancello artigianale ci permette di uscire e di raggiungere una pista forestale molto dissestata che ci porta sul crinale, dove prestando attenzione di richiudere tutti i cancelli artigianali o meno, imbocchiamo una comoda strada battuta che percorriamo fino ad incrociare l’asfalto.
Qui passando alla destra della piccola vigna intercettiamo un sentierino che passa in mezzo agli arbusti di cisto e che salendo a zig zag ci porta su una strada bianca che percorriamo per meno di un km e che subito dopo aver superato uno dei classici branda-cancello intercettiamo il sentiero aiutati dalla presenza di tubi neri per l’acqua, seguiamo il sentiero che sale in mezzo alle piante di fichi d’india fino ad intercettare la strada asfaltata che in circa mezz’ora ci porta a Gallicianò.
Dopo aver visitato il borgo e le sue interessantissime peculiarità riguardanti la lingua e la religione soprattutto, imbocchiamo il sentiero n°128 che in circa un ‘ora ci fa raggiungere il greto della fiumara Amendolea all’altezza di loc. Focolìo, e dopo aver nuovamente guadato la fiumara (se necessario), raggiungiamo la sponda opposta, dove l’imbocco del sentiero è indicato da un palo segnaletico del parco.
Risalendo il sentiero marcato, attraversando prima un boschetto di lecci e successivamente un lunga distesa di macchia mediterranea, dopo un ora abbondante di salita intercetteremo una mulattiera lastricata che ci condurrà fino alla strada asfaltata che in circa 20 minuti ci porterà nella capitale dell’area grecanica, Bova.
TAPPA 03bis
Tappa 3bis : da Amendolea a Bova
Lunghezza: 8 Km
Dislivello: +700/
Durante periodi di caldo intenso o periodi in cui la portata della fiumara Amendolea rende difficoltoso e pericoloso il guado, consigliamo di raggiungere Bova attraverso il sentiero 152 del Parco Naz d’Aspromonte.
Partendo dall’agriturismo il Bergamotto e seguendo le indicazioni bianco-rosse del CAI raggiungeremo Bova in circa tre ore, attraversando antichi coltivi, oliveti intervallati da maestose querce passando per una suggestiva contrada chiamata Monastero,perchè pare che li sorgesse un monastero edificato nel periodo del monachesimo basiliano.
Continuando a seguire le bandierine bianco-rosse dopo qualche km cominceremo ad incontrare le prime abitazioni rurali di Bova, lasceremo lo sterrato per l’asfalto e saremo gia in vista di Bova che si erge sopra di noi come un vero e proprio nido d’aquila. Da qui, seguendo la strada asfaltata in meno di un’ora raggiungeremo l’azzurra Bova (come la definisce Lear nel suo diario).
TAPPA 04
Tappa 04 Bova- Monte Grosso – Bova (anello)
Lunghezza: 20 Km
Dislivello: +800/-800
Si parte da Piazza Roma, davanti al comune, e ci si dirige verso la famigerata Locomotiva e si esce dal paese andando in direzione campo sportivo. Raggiunto il campo e poco dopo aver superato la dismessa caserma del CFS si imbocca il sentiero segnalato alla nostra destra. Cominciamo a risalire il costone roccioso percorrendo un antica mulattiera lastricata immersa nella macchia mediterranea da quale possiamo godere di uno spettacolare panorama sulla Rocca di Bova che si staglia maestosa immersa nell’azzurro intenso del mare che la incornicia.
Alterniamo tratti di sentiero a tratti di asfalto fino a raggiungere i campi di Bova (1200 slm) dove le affascinanti pinete ci conducono fino al punto panoramico di Monte Grosso (1150 slm) dove potremo godere di un panorama unico sulla vallata dell’Amendolea e sul Borgo fantasma di Roghudi e Chorio di Roghudi.
Ritornando sullo stesso percorso fino ad una casetta forestale in lamiera, seguiamo la strada forestale che prosegue alla nostra sinistra e raggiungiamo in rifugio forestale San Salvatore, un area attrezzata con presenza d’acqua.
Scendendo lungo la strada asfaltata che conduce di nuovo a Bova cominciamo a rientrare, e dopo circa 3 km, superata una piccola edicola votiva dedicata a S.Leo, entriamo in un cancello fatto di rete elettrosaldata (da richiudere) e imbochiamo l’ampia strada sterratache passa per loc. Kalo Jero che in paio d’ore ci riporterà a Bova nei pressi del campo sportivo, da qui in pochi minuti rientriamo in piazza Roma.
TAPPA 05
Tappa 05 Bova – Palizzi
Lunghezza: 13 Km
Dislivello: +300/-870
Si parte Da Piazza Roma e ci si dirige verso la zona chiamata “Borgu”, e seguendo le indicazioni del sentiero usciamo dal paese percorrendo una vecchia via, in lunghi tratti ancora ben lastricata, che conduce alla valle dei Mulini, contrada agricola di Bova dove un tempo sorgevano tanti mulini ad acqua di tipo greco, alcuni dei quali ancora ben visibili.
Raggiunto il greto di un piccolo torrente lo seguiamo fino a raggiungere la strada asfaltata che imbocchiamo e cominciamo a risalire, superiamo alcune piccole contrade e raggiunta Loc. Cavaddhu cominciamo a scendere dolcemente verso Palizzi e dopo un paio d’ore circa cominceremo ad intravedere il castello che sovrasta la rocca di Palizzi, che raggiungeremo di lì a poco, entrandovi percorrendo gli stretti vicoli medievali del borgo.
TAPPA 06
Tappa 06 Palizzi – Pietrapennata – Staiti
Lunghezza: 22 Km
Dislivello: +900/-800
Si parte dalla piazzetta della chiesa e si esce dal borgo percorrendo per 2 km la strada asfaltata che porta a Pietrapennata, prendiamo la strada che alla nostra sinistra conduce alle acque sulfuree e la percorriamo per circa 800 mt. Sulla nostra destra incontriamo un cancello segnalato che superiamo e che ci fa imboccare alla nostra sinistra il sentiero segnato, lo seguiamo fino ad incrociare nuovamente la strada asfaltata che percorreremo per 4 km fino a Pietrapennata.
Il borgo di Pietrapennata ospita, all’interno della chiesa madre, una pregevole statua in marmo del XV sec, purtroppo la chiesa non è sempre aperta.
Lasciata Pietrapennata andiamo in direzione cimitero, e poche decine di metri prima di arrivarci prendiamo il sentiero segnato alla nostra sinistra. Lo suguiamo passando tra lecci, felci e peri selvatici. Raggiungiamo i ruderi di santa Maria dell’Alìca, un complesso di edifici religiosi costruito a partire dal XII sec.
Continuiamo sul sentiero che dopo un piccolo tratto un po scosceso ci conduce su una strada forestale. Risalendola superiamo l’area attrezzata “Falcò” ed entriamo nella lecceta percorrendo per 2 km la strada sterrata, intercettiamo un sentierino che risale in corrispondenza di una grande curva a gomito ed usciti dalla lecceta la cima di Monte Cerasia ci appare davanti (dir. Nord).
Scendiamo leggermente e poi, in mezzo ad un mare di felci risaliamo il sentiero battuto fino a raggiungere un più comoda strada forestale che dopo qualche centinaio di metri lasciamo per iniziare la salita alla vetta che raggiungiamo i pochi minuti e che ci regalerà un orizzonte sconfinato su buona parte della costa sud della provincia di Reggio C.
Dopo aver goduto del meraviglioso panorama offerto dai 1000 mt slm di Monte Cerasia, ritorniamo sui nostri passi fino al l’area attrezzata “Falcò” dove potremo rifornirci d’acqua.
Dopodiché, percorrendo la strada sterrata raggiungeremo il borgo di Staiti in circa 45 minuti.
Sentiero dell'Inglese
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