
CAMMINO DELLA PIETRA BIANCA
Un cammino ad anello tra i Monti Amerini e il Tevere, su strade sterrate dal caratteristico fondo chiaro in pietrisco bianco. Lungo il cammino si attraversano borghi ricchi di fascino, itinerario perfetto per chi cerca storia, natura e paesaggi incantevoli dell’Umbria.
Il Cammino della Pietra Bianca è un percorso ad anello di 126 km che si snoda tra i territori dei Monti Amerini e la zona fluviale del Tevere. La sua unicità risiede nel fondo: quasi l’intero tracciato si sviluppa su strade sterrate ricoperte da un caratteristico pietrisco bianco, un materiale tipico della zona, utilizzato per rendere più stabile il fondo stradale.
Il percorso è suddiviso in sei tappe principali, scomponibile in quattordici tratte di lunghezza variabili, le quali collegano altrettanti borghi. Questa struttura modulare consente di pianificare il cammino in base al proprio ritmo e alle proprie esigenze.
Scheda Tecnica
-
Lunghezza:
126 km -
Tappe:
6 -
Dislivello medio:
3950 m -
Partenza:
Attigliano -
Arrivo:
Attigliano -
Tipologia:
anello -
Tema:
storico | naturalistico -
Stagione ideale:
primavera | estate | autunno | inverno -
Periodo ideale:
Tutto l'anno
STORIA
Il Cammino della Pietra Bianca nasce da precedenti esperienze di chi scrive, nell’ambito della pratica e dell’organizzazione di eventi legati al mondo del Trail Running.
Intorno al 2010 il Trail Running ha visto una considerevole partecipazione di un’utenza spinta, più che dall’aspetto agonistico, dal vivere la pratica sportiva in natura e su percorsi particolarmente coinvolgenti dal punto di vista visivo.
Piano piano prese forma l’idea di unire i borghi che ospitavano le varie manifestazioni con un unico grande sentiero. Dovevamo però trovare il soggetto che potesse essere rappresentativo almeno idealmente del collegamento tra i borghi.
Dallo studio della storia dei borghi, si è notato che il nome di San Francesco compariva nella maggior parte dei siti: monasteri, chiese, cappelle, spechi intitolati al santo, dovuti al suo passaggio o a miracoli compiuti, hanno spinto a chiamare il Trail che univa tutti i paesi della dorsale dei monti amerini, TRAIL DELLE VIE DI SAN FRANCESCO.
Nasce così un’esperienza di 6 edizioni dell’ultra trail delle vie di San Francesco che nel corso delle varie edizioni ha raggiunto 200 km di lunghezza.
L’idea della trasformazione da percorso agonistico a Cammino nasce dalle dichiarazioni della grande maggioranza dei partecipanti: È UN BELLISSIMO VIAGGIO. Questo asserivano i partecipanti all’arrivo, rimasti colpiti dagli scorci, dalla serenità del paesaggio, dall’accoglienza degli abitanti dei borghi attraversati e soprattutto dall’empatia che tutto l’apparato trasmetteva.
La corsa è diventata così Cammino, la lentezza o meglio la non fretta di arrivare ma di spendere il proprio tempo nella pratica del camminare, ha spinto a trasformare il Trail, che significa comunque traccia, sentiero, in Cammino.
Il nome Pietra Bianca viene dall’utilizzo della pietra calcarea tipica della zona per la costruzione di torri, casali, ponti, muretti a secco e per la costruzione delle strade bianche sulle quali si sviluppa principalmente il cammino.
Dal 2023 inizia quindi l’avventura del Cammino della Pietra Bianca con lo studio del tracciato, i contatti con le amministrazioni comunali, le proloco, le associazioni culturali e sportive, la ricerca storica e il coinvolgimento di tutte le figure che fanno di un sentiero un Cammino, in primis I CAMMINATORI.
SEGNALETICA
Tutto il percorso è segnalato con segnavia di colore bianco-arancio.
ACQUA
La partenza di ognuna delle 14 tratte avviene da un borgo, dove sono presenti bar e market, inoltre nei comuni sono anche disponibili le “Case dell’acqua”.
Si incontrano diversi fontanili lungo il percorso, che fino a qualche tempo fa erano utilizzati comunemente. Oggi riportano tutti l’indicazione “acqua non potabile” e pertanto non possono essere considerati come fonti d’acqua.
N.B.: si sta procedendo alla mappatura delle case dell’acqua, dei supermercati e delle farmacie. I dati verranno aggiornati appena disponibili.
IN TENDA
Al momento non ci sono aree attrezzate per il campeggio nelle vicinanze del Cammino. Alcuni Comuni si stanno attrezzando, si aspettano aggiornamenti
CREDENZIALE
La Credenziale deve essere richiesta sul sito o ritirata alla partenza. Viene fornita gratuitamente, ma il Camminatore è invitato a lasciare un contributo volontario per contribuire alla manutenzione del percorso.
FONDO STRADALE
La maggior parte del percorso è costituito da strade bianche e carrarecce, con qualche tratto di sentiero. Nei pressi dei centri abitati e l’attraversamento dei borghi il fondo è asfaltato. In totale il Cammino presenta 35 km di asfalto su 126 km, con una percentuale di asfalto inferiore al 28%.
CONTATTI
DATI DI CONTATTO PER IL CAMMINO:
Sito web: www.camminopietrabianca.it
E-mail: info@camminopietrabianca.it
Facebook: Cammino della Pietra Bianca
Instagram: ilcamminodellapietrabianca
TikTok: camminopietrabianca
+39 3403303437
DATI DELL’ASSOCIAZIONE:
APS Panta rhei
Associazione di Promozione Sociale – Sede: 05012 Attigliano (TR), Piazza Vittorio Emanuele II n. 2
e-mail: pantarheiac@gmail.com – Pec: acpantarhei@pec.it
TAPPA 01
TAPPA 01: da Attigliano a Penna in Teverina
Lunghezza: 21 km
Dislivello: +854 m / -641 m
Dopo aver visitato il centro storico di Attigliano, con il suo scorcio sulla valle sottostante e i vicoli sui quali affacciano le antiche costruzioni del borgo, si parte dalla piazza Vittorio Emanuele.
Attraversato il paese di Attigliano, si imbocca la strada bianca che risale il bosco ceduo della Bandita, fino a condurre al belvedere di Giove e alla porta del borgo posta sotto a Palazzo Ducale.
Attraversato il centro storico di Giove, si procede verso Penna in Teverina percorrendo un tratto dell’esistente cammino di San Valentino, poi si scende sulla Strada della Barca, dove si trova l’antico Casale della Barca e il ponte omonimo, il cui nome deriva dall’antico approdo che permetteva l’attraversamento del sottostante fiume Tevere.
Giunti in prossimità del borgo di Penna in Teverina, si scende fino a raggiungere la Solfatara, per poi risalire verso la parte nuova del paese. Costeggiando l’abitato, si ritorna verso il lato occidentale per varcare l’antica porta, da cui si gode di una vista incantevole, che permette di attraversare il suggestivo centro storico.
TAPPA 02
TAPPA 02: da Penna in Teverina a Sambucetole
Lunghezza: 19.2 km
Dislivello: +608m / -584m
La visita al piccolo e ordinato centro storico del borgo di Penna in Teverina è d’obbligo, cosi come alla chiesa e allo storico presepe stabile.
Usciti dall’abitato e percorso un tratto della strada provinciale, si attraversa il Piano delle Selve e costeggiando il Podere di Monte Pelato si arriva alla strada Spiccalonto che ci condurrà ad Amelia.
Amelia ci accoglie con la sua porta, all’interno della quale è possibile visitare la chiesa di San Francesco.
Si prosegue costeggiando le caratteristiche mura ciclopiche, scendendo verso il Parco del Rio Grande e attraverso il vocabolo Pisciarello, il Podere Monte Piglio e il Podere Angeletti, per giungere in prossimità della grotta dei Cappuccini e dell’omonimo convento.
La salita all’impianto dell’acquedotto risulta un po’ ripida e sassosa, così come la discesa verso il borgo di Sambucetole, che si raggiunge dopo aver attraversato un fosso e costeggiato l’impianto sportivo.
TAPPA 03
TAPPA 03: da Sambucetole a Avigliano Umbro
Lunghezza: 23.7 km
Dislivello: +630 m / -511 m
Saliti al borgo di Sambucetole, si scende dopo poche centinaia di metri sull’antica via Amerina per proseguire sulla stessa in direzione dei ruderi del castello di Lacuscello.
Raggiunto l’attraversamento stradale in prossimità dell’abbazia di Santa Maria in Canale, si prosegue per un km in direzione della tenuta di Mesciano, fino ad un bivio, dove occorre scegliere se percorrere il tracciato ufficiale o la variante “Cementata”.
Con tempo asciutto si prende a destra, si oltrepassa il Podere Mesciano su un percorso molto panoramico, per poi scendere a sinistra e raggiungere la località Il Canto.
Durante la stagione invernale e comunque in caso di forti piogge, è consigliato percorrere la variante “Cementata”, svoltando a sinistra e raggiungendo la strada cementata che conduce attraverso vari poderi fino alla località Il Canto.
Qui i due percorsi si riuniscono, portando alle case di San Martino, per poi salire al borgo di Montecastrilli, che sorge su un piccolo colle e al suo interno conserva l’articolata chiesa di San Nicolò.
Usciti da Montecastrilli, si attraversa la provinciale e si prosegue verso Poggio S. Polo, per poi superare la Big Bench #346 (una delle grandi panchine installate nei dintorni) e l’antica chiesa di San Lorenzo. Giunti sulla strada per Farnetta, dopo 350 m di asfalto si imbocca nuovamente una strada bianca che conduce all’ingresso della Foresta Fossile e infine si raggiunge Dunarobba.
Dunarobba è sede di un centro di paleontologia vegetale, poiché durante gli scavi per la realizzazione di una fornace per la produzione di laterizi, è stata scoperta una Foresta Fossile di particolare bellezza.
La Foresta Fossile di Dunarobba, unica nel suo genere, è visitabile. Per orari e informazioni www.forestafossile.it.
Le due piccole frazioni di Dunarobba e Farnetta sono collegate da 3 km circa di tipica strada bianca calcarea che corre in un’ampia vallata.
Superata Farnetta, in 2 km si raggiunge Avigliano Umbro e il suo centro storico, con i caratteristici murales e la chiesa della Santissima Trinità.
TAPPA 04
TAPPA 04: da Avigliano Umbro a Macchie
Lunghezza: 19.6 km
Dislivello: +672 m / -613 m
Usciti da Avigliano, attraversando i vocaboli di Pian dell’Ara e Montebello, con un percorso breve e poco impegnativo si arriva al borgo di Castel dell’Aquila.
Il percorso da Castel dell’Aquila prosegue sull’antica via Amerina, fino all’antico borgo di Collicello con la sua Rocca, le mura e la chiesa di Santa Maria delle Grazie.
Il tratto da Collicello a Macchie presenta un tracciato abbastanza articolato tra salite e discese, il fondo in alcuni punti è abbastanza sassoso, soprattutto in prossimità del Monte l’Aiola sui Piani Peloni e nella discesa alle sorgenti di Capita e di Lunchi.
TAPPA 05
TAPPA 05: da Macchie a Alviano
Lunghezza: 23.2 km
Dislivello: +684 m / -943 m
Il primo tratto, di circa 10 km in parte boschivi, passando per il Podere Valle Rignana e Mistriano, conduce al piccolo borgo di Porchiano del Monte.
La variante “Massano” è consigliata in MTB, passa per il Podere Massano, raggiunge il Podere S. Caterina e percorre un breve tratto asfaltato prima di ricongiungersi al percorso classico presso il bivio per Mistriano.
Porchiano del Monte ci accoglie sul piccolo colle e con una breve deviazione è possibile vistare la chiesa della Trinità. Si prosegue rapidamente sulla strada di Siano fino al borgo di Lugnano in Teverina.
Dal belvedere si apre una splendida veduta della valle del Tevere e della riserva naturale di Alviano, mentre nella zona centrale si trova la splendida Chiesa della Collegiata la cui base risale all’ VIII/IX secolo. Splendido tutto il centro storico.
Lasciato Lugnano in Teverina si prosegue in direzione del convento dei Cappuccini, la Buca del Vento, Valle Nera e la Valle di Mezzo per arrivare nell’area del Parco Petraia e dei limitrofi Pianali, Grotta di Rancacani e dell’Eremo di San Brunone. Con il passaggio nel vocabolo Paolicchie si scende ad Alviano.
TAPPA 06
TAPPA 06: da Alviano a Attigliano
Lunghezza: 19.3 km
Dislivello: +502 m / -658 m
Il castello di Alviano, o Doria Pamphili, sorge imponente al centro di Alviano e domina la valle. Costruito in periodo rinascimentale da Bartolomeo di Alviano su base medievale, è sede del comune e funge anche da sede di un museo.
Ci dirigiamo verso Attigliano sulla tratta più lunga del cammino, con continui saliscendi e passaggi prossimi a splendidi casali, attraverso Campo Arcangelo, il Podere terra Cavata, il Podere La Croce, il Casale Tesei, il Podere Urdi, Fontanelle, l’area di Collesecco, la Fontana delle Mosse, il Podere Bolognino, fino a giungere in prossimità del vocabolo Cerque Lascie.
Qui il percorso classico piega a sinistra, per raggiungere Poggio Gramignano e il suo sito archeologico, quindi conduce al Poggio Corona, da cui si scende fino a raggiungere Fontana S. Eugenia.
La variante “Calanchi”, più impegnativa data la natura del terreno, prosegue dritta e da Poggio Murlo si apre l’incantevole scenario dei Calanchi e del percorso che li attraversa fino ai ruderi del Castello di Ramici. La discesa porta ai resti del casale Archignano, quindi si raggiunge Fontana S. Eugenia.
Dalla Fontana S. Eugenia, dove i due percorsi si riuniscono, si raggiunge la sponda del Tevere, per poi arrivare sotto le mura di Attigliano. Poche decine di metri conducono dentro il borgo fino all’arrivo.