ALTA VIA DEI PARCHI

Foto di Aldo Terzi
DESCRIZIONE DEL CAMMINO
L’Appennino, che è la vera e propria spina dorsale dell’Emilia-Romagna, racchiude un grande patrimonio naturale e paesaggistico, ulteriormente impreziosito da suggestive testimonianze storiche (pievi, borghi, eremi, monasteri, santuari), frutto di una storia antica alla quale si contrappongono i segni più recenti delle distruzioni causate dalla seconda guerra mondiale, quando sulle nostre montagne si combatté aspramente tra gli ultimi mesi del 1944 e i primi del 1945, e del successivo abbandono indotto dalle trasformazioni economiche e sociali degli ultimi cinquant’anni. In Emilia-Romagna, oggi, la fascia appenninica è tutelata da una successione di ben 8 aree protette: il Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano, i Parchi Regionali Valli del Cedra e del Parma, Alto Appennino Modenese (o del Frignano), Corno alle Scale, Laghi Suviana e Brasimone, Vena del Gesso Romagnola, il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna e, per finire, il Parco Interregionale del Sasso Simone e Simoncello, prevalentemente sviluppato in territorio marchigiano. La protezione delle zone montane, che è pressoché completa e continua nella parte occidentale e centrale della nostra regione, dal Parmense sino al bolognese Corno alle Scale, è un poco più frammentaria nella parte orientale, pur con straordinari e vasti ambiti protetti (per tutti il grande comprensorio delle Foreste Casentinesi). Da questa situazione particolarmente favorevole è nata l’idea di un grande itinerario, lontano e diverso dalle più rinomate alte vie alpine, ma ugualmente suggestivo e ricco di stimoli, come occasione appropriata per la scoperta di un tesoro escursionistico ancora poco conosciuto e frequentato: l’Alta Via dei Parchi.
Il percorso prende avvio da Berceto, in provincia di Parma, a breve distanza dal Passo della Cisa e a non troppa distanza da Mar Ligure e Tirreno e termina sul Monte Carpegna, nella provincia marchigiana di Pesaro Urbino, ormai in vista dell’Adriatico, coprendo complessivamente 500 km suddivisi in 27 tappe.
L’Alta Via dei Parchi, la prima di questo genere al di fuori dell’arco alpino, ha come principale obiettivo quello di valorizzare il crinale appenninico emiliano-romagnolo, con i suoi parchi naturali e i suoi siti della Rete Natura 2000, sottolineandone le caratteristiche peculiari che lo rendono di grande interesse per gli appassionati di montagna e di natura a livello sia nazionale che europeo. L’Alta Via dei Parchi, infatti, è un itinerario di grande suggestione per i vasti panorami, la natura selvaggia, le tracce storiche di antichi confini, il senso di avventura e scoperta che suscita. È un percorso emblematico dell’Appennino emiliano-romagnolo, che ne riassume tutti i valori ed è adatto sia ad escursionisti esperti e curiosi, sia a tutti coloro che vogliono provare queste emozioni, impegnandosi a camminare e a superare qualche discreto dislivello, se non per intero, almeno per singole tappe o con trekking di due o più giorni, anche grazie alla possibilità di raggiungere la gran parte dei punti di accesso all’itinerario con i mezzi pubblici o in alternativa con taxi privati.
Il periodo migliore per percorrere l’intero itinerario è da giugno a novembre, ma il tratto che comprende la Vena del Gesso Romagnola e le Foreste Casentinesi può essere percorso anche nei restanti periodi dell’anno.
Lunghezza: circa 500 km
Tappe: 27
Partenza: Berceto (PR)
Arrivo: Carpegna (PU)
Dislivello: circa 38.000 metri in salita e altrettanti in discesa
Tempo di percorrenza: 27 giorni
Fondo stradale: Inferiore all’1%
MTB: SI
CANI: SI, ma all’interno dei Parchi naturali solo al guinzaglio
ACCESSIBILITÀ: NO, non ci sono tratti attrezzati per persone affette da disabilità motorie.
Tappa 1: Berceto (808 m) – Lago Santo parmense (1508 m), 22,2 km
Tappa 2: Lago Santo parmense (1508 m) – Prato Spilla (1350 m), 15,1 km
Tappa 3: Prato Spilla (1350 m) – Passo del Cerreto (1261 m), 15,9 km
Tappa 4: Passo del Cerreto (1261 m) – Passo Pradarena (1579 m), 10,8 km
Tappa 5: Passo Pradarena (1579 m) – Lama Lite (Rif. Battisti, 1761 m), 13,2 km
Tappa 6: Lama Lite (Rif. Battisti, 1761 m) – San Pellegrino in Alpe (1524 m), 13,3 km
Tappa 7: San Pellegrino in Alpe (1524 m) – Lago Santo modenese (1501 m), 14,8 km
Tappa 8: Lago Santo modenese (1501 m) – Abetone (La Consuma, 1340 m), 12,3 km
Tappa 9: Abetone (La Consuma, 1340 m) – Lago Scaffaiolo (1754 m), 16 km
Tappa 10: Lago Scaffaiolo (1754 m) – Rif. Monte Cavallo (1280 m), 13,4 km
Tappa 11: Rif. Monte Cavallo (1280 m) – Poranceto (890 m), 29,9 km
Tappa 12: Poranceto (890 m) – Boccadirio (719 m), 17,9 km
Tappa 13: Boccadirio (719 m) – Alpe di Monghidoro (1200 m), 17,7 km
Tappa 14: Alpe di Monghidoro (1200 m) – Le Selve (490 m), 23,1 km
Tappa 15: Le Selve (490 m) – Tossignano (255 m), 20,9 km
Tappa 16: Tossignano (255 m) – Carnè (377 m), 19,9 km
Tappa 17: Carnè (377 m) – Marradi (328 m), 29,8 km
Tappa 18: Marradi (328 m) – Lago di Ponte (627 m), 15,9 km
Tappa 19: Lago di Ponte (627 m) – San Benedetto in Alpe (500 m) oppure Eremo dei Toschi (1000 m), 8,3 km o 14 km
Tappa 20: San Benedetto in Alpe (500 m) oppure Eremo dei Toschi (1000 m) – Castagno d’Andrea (727 m), 19,7 km o 14 km
Tappa 21: Castagno d’Andrea (727 m) – Campigna (1070 m), 19,4 km
Tappa 22: Campigna (1070 m) – Camaldoli (815 m), 6,6 km
Tappa 23: Camaldoli (815 m) – Badia Prataglia (Il Carbonile, 970 m), 13,4 km
Tappa 24: Badia Prataglia (Il Carbonile, 970 m) – La Verna (1128 m), 28,9 km
Tappa 25: La Verna (1128 m) – Rifugio Biancaneve al Fumaiolo (1349 m), 21,8 km
Tappa 26: Rifugio Biancaneve al Fumaiolo (1349 m) – Bascio (624 m), 21,3 km
Tappa 27: Bascio (624 m) – Eremo Madonna del Faggio (1266 m), 21,7 km
Ci sono supermercati? Nei centri abitati attraversati: Berceto (PR), Abetone (PT), Ponte della Venturina (BO), Castel del Rio (BO), Tossignano (BO), Brisighella (RA), Marradi (FI), Le Balze (RN).
Ci sono farmacie? Nei centri abitati attraversati: Berceto (PR), Abetone (PT), Ponte della Venturina (BO), Castel del Rio (BO), Tossignano (BO), Brisighella (RA), Marradi (FI), Le Balze (RN).
SITO WEB:
www.altaviadeiparchi.eu
E-MAIL:
- segrprn@regione.emilia-romagna.it
- segrprn@postacert.regione.emilia-romagna.it
Servizio Aree Protette, Foreste e Sviluppo della Montagna della Regione Emilia-Romagna
Viale della Fiera 8, 40127 Bologna
tel. 051 5276080/6094 fax 051 5276957
“Alta Via dei Parchi. Un lungo cammino nell’Appennino settentrionale”: i due autori, Mario Vianelli e Sandro Bassi, hanno percorso a piedi tutto l’itinerario e il loro racconto è stato arricchito con stupende immagini e approfondimenti storico-ambientali. Per ognuna delle 27 tappe contiene la descrizione dettagliata del percorso, la carta topografica e le informazioni sui posti tappa.
Alla guida si affianca la cartografia escursionistica, realizzata a copertura dell’intero itinerario e delle aree dei parchi interessati: si tratta di 8 carte dei sentieri in scala 1:50.000, con una nuova base cartografica aggiornata appositamente creata dall’Archivio Cartografico della Regione Emilia-Romagna e stampate su carta Polyart, impermeabile, antistrappo e riciclabile al 100%.
La guida e la cartografia sono acquistabili presso l’Archivio cartografico regionale, i centri visita dei Parchi, i posti tappa e le principali librerie.
L’indicazione delle sorgenti è reperibile nella cartografia escursionistica dedicata all’itinerario e scaricabile come tema puntuale da scaricare in formati GPX e KML, per poterli caricare sui dispositivi GPS portatili, assieme alle tracce dell’intero percorso o delle singole tappe.
Il percorso non presenta tratti pericolosi o attrezzati; in presenza di neve o ghiaccio il tratto tosco-emiliano (tappe da 1 a 10) da Berceto (PR) a Monte Cavallo (BO), presenta difficoltà alpinistiche e quindi è sconsigliato percorrerlo durante il periodo invernale se non adeguatamente preparati, attrezzati ed equipaggiati (ramponi, piccozza, ARTVA, pala, sonda, …). Nel periodo invernale prima di intraprendere il cammino conviene consultare i bollettini meteo-nivologici relativi al rischio valanghe del Servizio Meteomont: https://meteomont.carabinieri.it/home. La tappa 16, che percorre la cresta della Vena del Gesso romagnola presenta alcuni tratti esposti, sconsigliati a chi soffre di vertigini: possono essere evitati seguendo i sentieri nel versante settentrionale.
Di norma il bivacco notturno con tenda è tollerato: occorre comunque fare riferimento agli enti di gestione dei Parchi (https://ambiente.regione.emilia-romagna.it/it/parchi-natura2000/consultazione/enti-di-gestione/enti-gestione-parchi) e/o ai Comuni territorialmente interessati dall’itinerario per i tratti all’esterno delle aree protette.
È comunque di norma preferibile che il bivacco sia effettuato presso le strutture ricettive presenti lungo gli itinerari segnalati previa autorizzazione del proprietario o gestore della struttura, che dovrà consentire l’utilizzo dei servizi igienici, nonché dei proprietari/affittuari dei terreni interessati.
Non ci sono credenziali.
Tabelle poste all’inizio del sentiero e agli incroci più importanti di norma su sfondo bianco e bande rosse e bianche come da indicazioni del Club Alpino Italiano (CAI): in punta è stampato il logotipo del sentiero; contiene informazioni sul luogo o di destinazione (meta ravvicinata, intermedia e di itinerario) e i relativi i tempi di percorrenza. Alcuni Parchi, vena del Gesso romagnola e Foreste casentinesi utilizzano tabelle in legno. Sulla segnaletica esistente sono state apposte anche targhette rettangolari sui pali o targhette sagomate piccole sulla punta dei segnali in legno; sono state apposte sui pali anche frecce per indicare la direzione dell’Alta Via dei Parchi.

Foto di Francesco Grazioli

Foto di Roberto Calzolari
STORIA DEL CAMMINO
Il progetto, finalizzato a valorizzare il sistema dei parchi di crinale, punta in primo luogo a rafforzare le sinergie tra tutela dell’ambiente e promozione del territorio, sviluppando adeguate strategie di orientamento dei visitatori per la fruizione del patrimonio ambientale e culturale limitrofo al percorso e generando ricadute positive nella filiera turistica dei territori. Una crescente frequentazione dell’itinerario può infatti creare effetti positivi sul sistema ricettivo di tutto il territorio del crinale, sia incrementando e destagionalizzando l’utilizzo dell’offerta ricettiva esistente, sia stimolando la nascita di nuove strutture e, soprattutto, di nuovi servizi riferiti al turismo escursionistico.
Il progetto Alta Via dei Parchi ha naturalmente richiesto in primo luogo la definizione di un tracciato chiaramente riconoscibile dagli escursionisti grazie a un’apposita segnaletica coordinata, caratterizzato da un buon livello di manutenzione nel tempo e da una serie di strutture a servizio dei visitatori. Le risorse impegnate nel progetto sono state in buona parte regionali, ma una quota è venuta anche dai parchi regionali coinvolti e, quindi, indirettamente, da province e comuni.
Con le risorse economiche a disposizione è stato possibile eseguire vari interventi sul territorio, come il miglioramento e il restauro della sentieristica, l’installazione, la manutenzione e il restauro della segnaletica e della cartellonistica (oltre alla rimozione di quella obsoleta) e sono stati creati appositi allestimenti informativi nei punti di sosta e di accesso dell’intero itinerario. Le strutture ricettive individuate lungo l’itinerario, inoltre, sono state dotate di elementi coordinati (espositori dei materiali promozionali, carta dell’itinerario, timbro dell’Alta Via dei Parchi, ecc.). Il progetto ha visto anche realizzati vari prodotti editoriali: la guida dell’itinerario, il pieghevole informativo, il taccuino dell’escursionista e le carte escursionistiche dei vari tratti del percorso. Oltre alla Regione Emilia-Romagna e ai parchi interessati, alla realizzazione del progetto hanno contribuito altri soggetti, a cominciare dal Club Alpino Italiano, che con i suoi volontari ha provveduto alla verifica e segnatura dell’itinerario, nonché alla verifica della cartografia. Ma protagonisti effettivi, ora che l’itinerario è stato realizzato, sono anche gli operatori turistici locali, che possono avvalersi del percorso e della promozione che ne viene fatta a livello europeo. Le strutture turistiche funzionali al percorso che sono state individuate sono attualmente 70 tra alberghi, rifugi, ostelli e altre tipologie. La manutenzione del tracciato è assicurata dai parchi che, anche mediante convenzioni stipulate con il CAI Emilia-Romagna, sono impegnati a garantire nel tempo la percorribilità dell’Alta Via.
Il battesimo dell’Alta Via dei Parchi è avvenuto nell’ambito della 14a settimana nazionale dell’escursionismo del CAI dall’8 al 16 settembre 2012, che ha visto l’organizzazione di diversi trekking, anche di più giorni, lungo l’itinerario. Il 15 settembre, a Pievepelago, è stata presentata la guida dell’itinerario e il 22 settembre, a Tossignano, nel Parco Regionale Vena del Gesso Romagnola, Reinhold Messner, attraverso una bella conversazione in pubblico con Luigi Zanzi, studioso di storia delle Alpi, ha inaugurato l’itinerario.
La promozione dell’Alta Via dei Parchi continua con iniziative culturali e sportive, approfittando anche delle diverse manifestazioni che hanno luogo nel nostro Appennino dalla tarda primavera all’estate.