Cammini
30 Giu 2025

Cammini e trekking con le mestruazioni: come affrontare sentieri e ciclo mestruale in tranquillità

Hai mai rinunciato ad un cammino o ad un’escursione perché il ciclo ti era arrivato proprio durante quei giorni? O hai mai camminato con l’ansia di macchiare i pantaloni del trekking, controllando ossessivamente l’orologio per capire quando poter cambiare l’assorbente? Se la risposta è sì, sappi che non sei sola.

Anch’io ho vissuto questi momenti, e con gli anni ho imparato che camminare con le mestruazioni non solo è possibile, ma può anche diventare un’esperienza di profonda connessione con il nostro corpo e con noi stesse.

In questo articolo vedremo insieme come camminare durante il ciclo può sembrare una sfida, ma in realtà con gli strumenti giusti e una preparazione intelligente, puoi vivere le escursioni senza che le mestruazioni diventino un ostacolo.

Trasformare il tabù in consapevolezza

Le mestruazioni, purtroppo, possono ancora essere una barriera fatta di pregiudizi, imbarazzo e tabù. Per anni io ho programmato i miei cammini o escursioni evitando accuratamente “quei giorni”, come se il mio ciclo fosse un nemico. Come se potessi lavorare, fare mille commissioni, prendermi tutti gli impegni del mondo, ma non andare in montagna a rilassarmi, durante il ciclo.

Assurdo, vero? 

Per fortuna poi ho scoperto che non si tratta di evitare o “sopportare” il ciclo durante il cammino, ma di integrarlo nella nostra esperienza outdoor come parte naturale della nostra ciclicità femminile. 

Ho imparato a comunicarlo serenamente anche in gruppi misti: un semplice “Ragazzi, io ho il ciclo e per me oggi sarà una giornata più tranquilla” permette agli altri di adattarsi ai tuoi ritmi e a supportarti se necessario.

Le tre alleate ecologiche per il tuo cammino durante il ciclo

Il primo passo per vivere al meglio questi momenti è trovare la protezione più adatta al tuo corpo e alle tue necessità. Non esiste una soluzione universale, ma sicuramente (almeno) tre opzioni molto valide ed ecologiche.

Ti presentiamo tre soluzioni ecologiche e sostenibili che possono fare la differenza nella tua esperienza di trekking, riducendo l’impatto ambientale e spesso migliorando anche il comfort durante l’attività fisica.

Importante: ti consigliamo vivamente di testare qualsiasi soluzione per almeno un mese prima del cammino. Solo provandola nella vita quotidiana potrai sentirti sicura al 100% e scoprire se è davvero quella che fa al caso tuo.

La coppetta mestruale

La coppetta mestruale è diventata la prima scelta di molte donne, che la preferiscono agli assorbenti. 

Si tratta di un piccolo contenitore in silicone medicale che si inserisce nel canale vaginale e si posiziona intorno alla cervice (il collo dell’utero), creando una sorta di “sigillo” che raccoglie il flusso mestruale, anziché assorbirlo, rappresentando una soluzione completamente diversa rispetto ai prodotti tradizionali.

E questo vale per le escursioni. Parlando però di Cammini, se quindi non si dorme a casa propria, tieni in conto che il momento della pulizia può diventare complicato: molti rifugi o ostelli hanno bagni condivisi e non sempre avrai la privacy necessaria per svuotarla e pulirla accuratamente.

Impossibile? Assolutamente no, però non posso non menzionare questa difficoltà.

Se scegli la coppetta ricorda di portare nello zaino il detergente delicato, o meglio ancora il detergente specifico per coppette, per pulirla accuratamente a fine giornata.

Ecco un breve recap dei pro e contro: 

Pro 

  • Lunga durata: può essere svuotata ogni 4-8 ore
  • Zero rifiuti: non produce alcun rifiuto 
  • Praticità: non richiede continui cambi come assorbenti o mutande mestruali
  • Durata nel tempo: una sola coppetta dura diversi anni

Contro 

  • Se usata durante un cammino, nei rifugi o ostelli con bagni condivisi, può essere complicato svuotarla e pulirla accuratamente
  • Richiede pratica per imparare a inserirla e rimuoverla correttamente
  • È necessario portare nello zaino un detergente delicato specifico per la pulizia

Le mutande mestruali

Le mutande mestruali possono sostituire completamente gli assorbenti tradizionali (per nulla ecologici) dalla mattina alla sera, anche con flusso moderato, senza macchiare i vestiti. 

Praticamente sono biancheria intima con strati assorbenti integrati. Sono perfette per le camminatrici che preferiscono la massima semplicità: le indossi come normali slip e non devi pensare a nient’altro.

I modelli più assorbenti possono sostituire fino a 5 assorbenti tradizionali, rendendole ideali per le giornate più intense.

La frequenza con cui cambiare una mutanda mestruale dipende principalmente dall’abbondanza del flusso e dal modello specifico della mutanda. In generale, per flussi molto abbondanti, è consigliabile cambiarle ogni 6 ore al massimo. Alcuni modelli sono progettati per durare fino a 10-12 ore, soprattutto con flussi leggeri o moderati. Quindi diciamo che si cambiano 1 / 2 mutande mestruali al giorno.

E’ consigliabile sciacquarle con acqua fredda subito dopo l’uso per rimuovere il sangue, poi lavarle in lavatrice a 30-40°C.

Ed ecco il rovescio della medaglia: richiedono di essere lavate in lavatrice dopo ogni uso (anche se lavandole a mano le potrai riporre tranquillamente nel tuo zaino pulite, per igienizzarle è meglio fare una passata in lavatrice), quindi potrebbero non essere ideali per cammini lunghi.

Per cammini di 2-3 giorni sono perfette, ma potrebbero non esserlo per cammini più lunghi se non hai accesso alla lavatrice.

Breve recap, se vuoi andare dritto al sodo: 

Pro 

  • Massima semplicità: si indossano come normali slip, non devi pensare a nient’altro
  • Alta capacità: i modelli più assorbenti equivalgono fino a 5 assorbenti tradizionali
  • Comfort: non si sentono quando le indossi, perfette per lunghe camminate
  • Sicurezza: Non rischiano di macchiare i vestiti anche con flusso moderato

Contro 

  • Necessità di lavaggio: richiedono di essere lavate in lavatrice dopo ogni uso per una corretta igienizzazione
  • Limitazioni per cammini lunghi: Ideali per 2-3 giorni, ma problematiche per cammini più lunghi senza accesso alla lavatrice, poiché bisognerebbe portarne diverse paia, occupando così spazio prezioso nello zaino

Gli assorbenti biodegradabili

Se non te la senti di provare subito coppetta o mutande mestruali, gli assorbenti biodegradabili rappresentano una valida alternativa eco-sostenibile. Importante: anche se biodegradabili, NON vanno dispersi nell’ambiente.

Porta sempre sacchettini biodegradabili per conservare i materiali usati fino al primo cestino disponibile. Un piccolo trucco: i sacchettini per i cani funzionano perfettamente e sono facili da trovare.

Pro e contro, eccoli qui: 

Pro 

  • Familiarità: funzionano esattamente come gli assorbenti tradizionali che già conosci, quindi non richiedono pratica o adattamento
  • Facilità di smaltimento

Contro 

  • Produzione di rifiuti: anche se biodegradabili, creano comunque rifiuti
  • Costo a lungo termine: Più costosi nel tempo rispetto alle soluzioni riutilizzabili

Cambiarsi in natura durante le mestruazioni seguendo i princìpi “Leave No Trace”

I principi “Leave No Trace” (in italiano: non lasciare traccia) sono linee guida fondamentali per minimizzare il nostro impatto sull’ambiente naturale durante le attività outdoor. Nati negli Stati Uniti e ora diffusi globalmente, questi sette principi ci insegnano a viaggiare e campeggiare su superfici resistenti, smaltire correttamente i rifiuti, lasciare ciò che troviamo, minimizzare l’impatto dei fuochi, rispettare la fauna selvatica, essere rispettosi verso gli altri visitatori, e pianificare in anticipo.

Ma perchè vi parliamo di questo? 

Perchè come donne che vivono la natura durante le mestruazioni, abbiamo una responsabilità ancora maggiore: dimostrare che la nostra presenza non compromette l’ecosistema che ci accoglie. Purtroppo, troppi sentieri sono ancora disseminati di assorbenti e tamponi abbandonati, alimentando pregiudizi su chi frequenta la montagna e rovinando l’ecosistema che ci accoglie. 

Applicare rigorosamente questi principi durante il ciclo significa proteggere gli ambienti che amiamo. 

Preparazione comune per tutte le protezioni (assorbenti, coppetta o mutande assorbenti)

Trova sempre un punto riparato ad almeno 60 metri da sentieri, corsi d’acqua, laghi e fonti, questa distanza protegge la qualità dell’acqua e garantisce privacy. Tieni a portata di mano il gel alcolico e le salviette biodegradabili o l’acqua se ne hai in più con te.

  • Se usi la coppetta mestruale: è la scelta più sostenibile, ma richiede attenzione. Se devi svuotarla in natura, scava una buca profonda 15-20 cm con la palettina da trekking, svuota il contenuto e ricopri accuratamente con terra, come faresti per i bisogni fisiologici. Il sangue mestruale è organico e biodegradabile, ma va comunque “sepolto” per non danneggiare l’ecosistema e per rispetto visivo e igienico. Per la pulizia, usa poca acqua dalla borraccia; le salviette intime specifiche sono un’alternativa quando l’acqua scarseggia.
  • Se usi le mutande mestruali: il cambio è semplice: togli quelle usate, indossa quelle pulite. Conserva le mutande sporche in un sacchetto impermeabile dedicato fino a quando le potrai lavare in struttura. Non sciacquarle mai in natura, nemmeno nei torrenti – l’acqua di risciacquo contiene sangue e residui che altererebbero l’ecosistema.
  • Se usi assorbenti biodegradabili: sostituisci normalmente l’assorbente e conserva quello usato in un sacchetto biodegradabile richiudibile. Principio fondamentale: anche se biodegradabile, NON va mai lasciato nell’ambiente. La biodegradabilità richiede condizioni specifiche (compostaggio industriale) che la natura selvaggia non può garantire. Stesso discorso per carta igienica e salviette: metti tutto nel tuo sacchetto.

Ricordati, a maggior ragione se usi la coppetta mestruale, di disinfettare sempre le mani prima e dopo ogni operazione. Se necessario, togli completamente i pantaloni per maggiore libertà di movimento ed evitare incidenti. 

Non avere fretta: prenditi tutto il tempo necessario per sentirti sicura. Controlla accuratamente l’area prima di andartene, assicurandoti di non aver lasciato tracce visibili del tuo passaggio.

Gestire dolori mestruali e cali di energia in cammino

Già lo sappiamo: non tutte le mestruazioni sono uguali, e durante il cammino potresti sperimentare sintomi che normalmente a casa gestisci diversamente. La chiave è ascoltare il tuo corpo senza giudicarlo.

I dolori mestruali sui sentieri

I crampi, dolori alla pancia, zona lombare, alle gambe ed emicranie sono comuni durante le mestruazioni, ma tendenzialmente si possono risolvere facilmente, anche con rimedi naturali. Se hai già testato l’esercizio fisico, lo yoga e la meditazione durante il ciclo, saprai bene che sono validi alleati per rilassare i muscoli contratti dal dolore del ciclo.

Camminare può essere quindi uno dei migliori antidolorifici naturali. Il movimento dolce e costante favorisce la circolazione e rilascia endorfine, spesso alleviando i crampi meglio di quanto faresti stando ferma.

Se i dolori sono intensi, non esitare a fare pause più frequenti. Se il tuo corpo te lo chiede, fermati. Non c’è nessun giudizio e nessuna fretta durante un cammino. D’altronde… vai in natura per prenderti cura di te, non per una sfida.

Cali di pressione e stanchezza in cammino

Le mestruazioni possono causare lievi cali di pressione, che in montagna potrebbero essere accentuati dall’altitudine. La pressione arteriosa aumenta in modo significativo durante l’esposizione ad alta quota (sopra i 2500 metri), e inizia a modificarsi già ad altitudini moderate.

Se soffri già di pressione bassa o durante il ciclo avverti spesso capogiri, mantieniti (se possibile) sotto i 2000 metri e porta sempre con te snack energetici.
Frutta secca, liquirizia, barrette ai cereali e cioccolato fondente possono essere preziosi alleati per ripristinare rapidamente i livelli di energia.

Il kit definitivo per il cammino durante il ciclo

Quando si parte per un trekking di uno o più giorni sapendo che avranno le mestruazioni, è buona abitudine preparare un kit specifico per gestirle al meglio. Un kit ben organizzato ti darà la tranquillità di affrontare qualsiasi situazione.

Il tuo kit dovrebbe contenere:

  • La tua protezione di scelta (coppetta, mutande mestruali o assorbenti) in quantità adeguata alla durata del cammino
  • Gel alcolico per le mani (fondamentale per l’igiene quando non hai accesso all’acqua)
  • Salviette intime biodegradabili (per la pulizia rapida)
  • Carta igienica o fazzoletti di carta
  • Sacchetti per la spazzatura richiudibili in caso usassi gli assorbenti biodegradabili
  • Antidolorifico di fiducia (ibuprofene o paracetamolo)
  • Snack energetici extra (abbonda, che è meglio!)

E… acqua extra nella borraccia per le emergenze igieniche.

Organizza tutto in un sacchetto facilmente raggiungibile nello zaino. Ti permetterà di gestire tutto velocemente senza dover rovistare nello zaino.


La natura ti accoglie così come sei, in ogni momento del tuo ciclo. Rispettala come lei rispetta te, segui i tuoi ritmi senza giudizio, e scoprirai che alcune delle camminate più belle e profonde possono nascere proprio in quei giorni che una volta consideravi “difficili”.

Zaino in spalla, bastoncini alla mano, e buon cammino a tutte, sempre e comunque.

Articolo di
Sara Massarotto