
Cammino d'Abruzzo
Un grande anello da vivere con lentezza, per sentire sulla pelle l’anima più vera di una terra selvaggia, ospitale e sorprendente. 700 km a piedi nel cuore autentico dell’Abruzzo.
Il Cammino d'Abruzzo si svolge interamente sul territorio regionale. Ha una lunghezza di circa 700km e coinvolge 71 comuni, le 4 province, 4 oasi naturalistiche WWF, i 4 parchi. Può essere percorso a piedi, in mountain bike e su alcune tratte anche da persone con disabilità motorie. L'obiettivo è promuovere il patrimonio storico, artistico, culturale e paesaggistico del territorio regionale attraverso lo strumento del turismo lento che stimola la visita attenta e responsabile del viandante.
Scheda Tecnica
-
Lunghezza:
738 km -
Tappe:
41 -
Partenza:
Pescara -
Arrivo:
Pescara -
Tipologia:
anello -
Tema:
storico | naturalistico | arte-e-cultura -
Stagione ideale:
primavera | autunno
STORIA
Il Cammino d’Abruzzo, 700 km a piedi nel cuore dell’Abruzzo
Nasce nel 2017 dall’idea di Orietta D’Armi, folle e vulcanica camminatrice, che insieme ad un gruppo di amici innamorati della loro regione e uniti dalla passione per il cammino lento, ecologico e sostenibile, decidono di cominciare a scoprire, camminando, i molti tratturi presenti sul territorio che collegano un borgo all’altro. Nasce così il desiderio di scoprire tutti i paesi dell’entroterra abruzzese che potevano essere collegati camminando per le campagne circostanti. Ogni borgo è affascinante e si contraddistingue dall’altro anche se a distanza ravvicinata. Perché non farli conoscere al mondo intero ? Nel 2020 ci uniamo per dare vita all’associazione denominata Abruzzo a piede libero con l’intento di ricollegare tutti i tratturi e le stradine secondarie in un unico percorso ad anello. L’associazione promuove il territorio abruzzese attraverso il turismo lento riscoprendone le bellezze artistiche e naturalistiche, la storia, la cultura e le tradizioni che lo contraddistinguono (artigianato, mestieri, canti e balli popolari, arte ed arte culinaria).
ACQUA
Fonti d’acqua presenti in tutti i borghi attraversati e molti altri lungo il percorso
SERVIZI
Supermercati,negozi e farmacie presenti su tutto il percorso nei 78 borghi attraversati
FONDO STRADALE
Asfalto 30%
Sentieri e strade bianche 70%
IN TENDA
Al momento non è consigliato
CREDENZIALE
Passaporto del viandante e toppa ufficiale del Cammino d’Abruzzo a donazione. Visitare il sito ufficiale www.ilcamminodabruzzo.it
CONTATTI
Sito ufficiale: www.ilcamminodabruzzo.it
A Piede Libero APS – Referenti:
- Orietta D’Armi tel. 3475530782 e-mail: info@ilcamminodabruzzo.it
- Gabriella Alpi tel. 3471209647 e-mail: gabriella.alpi.pe@gmail.com
- Claudio Faragalli tel. 3932581558 e-mail: donazioni@ilcamminodabruzzo.it
GUIDA CARTACEA
Attualmente si è preferito realizzare una guida emotiva raccontata dalla delicata penna di Luca Mastrocola: “Il Cammino d’Abruzzo, storie, luoghi ed emozioni.” – Edizioni Masciulli.
TAPPA 01
TAPPA 01: da Pescara a Citta Sant’Angelo
Partenza: Pescara
Arrivo: Città Sant’Angelo
Distanza: 35 km
Dislivello: +560 m
Il nostro cammino inizia a Pescara, davanti al teatro-monumento Gabriele D’Annunzio e alla sua imponente stele, immersa nella Pineta Dannunziana e a due passi dalla splendida eco-spiaggia del lungomare. Pochi passi e incontriamo l’icona moderna della città: l’elegante Ponte sul Mare, dalle linee sinuose, che unisce simbolicamente le due antiche riviere. Dal suo punto più alto lo sguardo abbraccia Majella e Gran Sasso, separati all’orizzonte dal fiume Pescara.
A soli tre chilometri dalla partenza ci accoglie “La Nave” di Pietro Cascella, la fontana monumentale che richiama la storia marinaresca della città. Proseguiamo lungo il litorale, cullati dal suono del mare, per circa sei chilometri, poi svoltiamo verso l’interno. La salita ci conduce prima nel centro di Montesilvano e poi al Colle della Vecchia, balcone naturale da cui si domina la costa, immersi nei profumi della macchia mediterranea. Poco più avanti raggiungiamo Montesilvano Colle, antico borgo panoramico fatto di vicoli, passaggi sotterranei e piccole gemme artistiche.
Il percorso prosegue su stradine tranquille fino al lungofiume Saline, nei pressi di Cappelle sul Tavo, per poi immergersi in sterrati che sembrano riportarci indietro nel tempo, fino al rione di Santa Lucia a Collecorvino, con la sua celebre fontana miracolosa. Dopo diverse ore di cammino, l’arrivo ripaga ogni passo: Città Sant’Angelo, tra i borghi più belli d’Italia e inserito da Forbes tra i migliori posti al mondo dove vivere. Qui arte, storia e tradizioni si intrecciano tra vicoli pittoreschi, feste popolari e l’inconfondibile maschera di ‘Ndirucce, il ciabattino che anima ogni Carnevale con strofette in dialetto.
Un primo giorno che è già un viaggio tra mare, storia e borghi sospesi nel tempo.
TAPPA 02
TAPPA 02: da Citta Sant’Angelo a Atri
Partenza: Città Sant’Angelo
Arrivo: Atri
Distanza: 16 km
Dislivello: +530 m
Da Città Sant’Angelo, uno dei borghi più amati del pescarese, il percorso si fa più movimentato, tra salite ardite e discese ripide. Dopo pochi chilometri di campagna compaiono i calanchi, straordinarie sculture naturali create dall’erosione: un labirinto di solchi e piramidi di terra che disegna un paesaggio quasi lunare.
Salendo lungo una ripida carrareccia si incontra la cappella di San Paolo, porta d’ingresso alla Riserva Naturale Regionale Oasi WWF Calanchi di Atri. Qui vale la pena fermarsi: 600 ettari di flora e fauna uniche in Italia, un anfiteatro naturale che ha ispirato il soprannome di “Bolge dantesche” per la sua potenza scenografica. Passeggiare tra i sentieri della riserva, fare yoga, andare a cavallo o in bicicletta: ogni attività diventa un’immersione nella bellezza selvaggia dell’Abruzzo.
Pochi passi ancora e si entra ad Atri, città antichissima che attraversa tutta la storia abruzzese: dalle origini illirico-sicule all’epoca romana, fino al Medioevo e al dominio degli Acquaviva. Il borgo custodisce un patrimonio artistico sorprendente, dai vicoli ai palazzi storici, fino ai sotterranei segreti. Imperdibile il Duomo, con il presbiterio affrescato da Andrea De Litio, la “Cappella Sistina d’Abruzzo”, una delle massime espressioni del Rinascimento italiano.
Tra curiosità storiche – come il passaggio di Miguel de Cervantes, al seguito del cardinale Giulio d’Acquaviva – e panorami collinari che abbracciano l’Adriatico, Atri è un vero museo a cielo aperto, capace di incantare chiunque arrivi fin qui a passo lento.
TAPPA 03
TAPPA 03: da Atri a Roseto
Partenza: Atri
Arrivo: Roseto
Distanza: 27 km
Dislivello: +130 m
Lasciata Atri, il percorso si immerge nella campagna abruzzese, tra uliveti, vigneti e campi coltivati, che presto si aprono offrendo scorci di mare. Il sentiero scende dolcemente a valle e conduce a uno dei luoghi simbolo della costa: la Torre del Cerrano.
Costruita nel XVI secolo come torre di avvistamento del Regno di Napoli, sorge su una piccola altura a ridosso della spiaggia e rappresenta uno dei pochi esempi intatti della fitta rete di fortificazioni costiere. Oggi ospita il Museo del Mare, la Biblioteca e un laboratorio di biologia marina, oltre a essere cuore dell’Area Marina Protetta Torre del Cerrano. Una sosta qui è quasi obbligatoria, sia per una visita alla torre, sia per una passeggiata tra sabbia e pineta.
Il cammino prosegue verso Pineto, dove si può scegliere se continuare lungo la spiaggia, attraversare la fresca pineta o percorrere il viale principale del borgo marittimo, vivace tra vetrine, eventi e mostre estive. Da qui, una comoda pista ciclopedonale accompagna fino a Roseto degli Abruzzi, il “Lido delle Rose”, rinomata per le ampie spiagge di sabbia chiara, le acque cristalline e i fondali bassi. La giornata si conclude al piccolo porto, perfetto per una passeggiata al tramonto sul mare.
TAPPA 04
TAPPA 04: da Roseto a Notaresco
Partenza: Roseto
Arrivo: Notaresco
Distanza: 20km
Dislivello: +690 m
Il percorso si addentra tra sentieri e stradine secondarie che conducono nella Riserva del Borsacchio, dove sorge l’antica Fonte dell’Accolle. Questo territorio custodisce un’integrità ambientale rara: qui vengono recuperati antichi vitigni, crescono specie floreali preziose e animali come il fratino trovano ancora rifugio in assoluta tranquillità.
Da questo punto lo sguardo si apre sull’azzurro dell’Adriatico e, salendo la collina, si raggiunge il borgo di Montepagano attraverso Porta Borea. È il nucleo abitato più antico di Roseto degli Abruzzi, un piccolo gioiello medievale dominato dal campanile che svetta sulla piazza. Una frazione viva, ricca di tradizioni e di manifestazioni che ne raccontano l’identità.
Il cammino prosegue tra vigneti e dolci colline fino a Morro d’Oro, borgo di origine medievale che regala un panorama spettacolare tra mare e monti. Poco oltre, immersa tra gli ulivi, si incontra l’Abbazia di Santa Maria di Propezzano, luogo di antica devozione. La leggenda racconta che qui, il 10 maggio 715, apparve la Madonna ai “miseri”, chiedendo l’ampliamento della piccola chiesa già esistente. Oggi l’abbazia è un gioiello spirituale e architettonico, tappa imperdibile per chi cammina nella quiete della campagna abruzzese.
TAPPA 05
TAPPA 05: da Notaresco a Poggio Cono
Partenza: Notaresco
Arrivo: Poggio Cono
Distanza: 28 km
Dislivello: +900 m
Dopo la serata trascorsa tra i profumi dei vigneti e la quiete che avvolge il campanile di Propezzano, il cammino riprende verso la vicina Notaresco. Qui si trova una curiosità imperdibile: la neviera, oggi custodita all’interno di un ristorante, una grotta perfettamente conservata che un tempo serviva a conservare nella neve carni e vivande, un piccolo miracolo di ingegneria rurale.
Pochi chilometri più avanti si incontra un altro gioiello: la chiesa di San Clemente al Vomano, nella frazione di Guardia Vomano, testimonianza preziosa della storia religiosa del territorio. La tappa si snoda tra colline teramane e uliveti torti dal vento, un sali-scendi che rigenera corpo e spirito fino ad arrivare alle porte di Canzano, borgo antico noto tanto per la sua storia quanto per la sua buona tavola.
Sotto il paese si nasconde una rete di grotte e passaggi segreti, mentre in superficie domina la tradizione culinaria con il celebre tacchino alla canzanese, piatto unico per sapore e profumo. Dopo una sosta ristoratrice, il cammino prosegue verso Poggio Cono, dove la natura e la quiete regalano il meritato riposo a piede libero.
TAPPA 06
TAPPA 06: da Poggio Cono a Teramo
Partenza: Poggio Cono
Arrivo: Teramo
Distanza: 11 km
Dislivello: +240 m
La tappa successiva è breve e dolce, attraversa le colline ondulate che conducono alle porte di Teramo. Ad accogliere i viandanti c’è il Parco Fluviale del Tordino, il cui sentiero verde introduce alla città. Qui, tra i fiumi Tordino e Vezzola, con il Gran Sasso a fare da sfondo, si apre un centro dalle nobili origini e dalla storia millenaria.
Passeggiare per Teramo significa scoprire a ogni angolo un frammento di arte e memoria: siti archeologici, chiese romaniche, musei e tracce di antiche contaminazioni culturali raccontano l’anima della città.
Non manca l’invito alla tradizione gastronomica: nelle osterie locali si possono assaporare le mazzarelle, involtini di coratella d’agnello avvolta in indivia e legata con budelline, piatto tipico della Pasqua teramana. Per chi torna in primavera, imperdibili sono anche le Virtù, una minestra ricchissima di primizie di stagione e rimanenze della dispensa invernale, preparata come rito propiziatorio a inizio maggio.
TAPPA 07
TAPPA 07: da Teramo a Basciano
Partenza: Teramo
Arrivo: Basciano
Distanza: 17 km
Dislivello: +550 m
Da piazza Garibaldi il percorso si dirige verso il Castello Della Monica, suggestiva ricostruzione ottocentesca in stile medievale, prima di tornare sul Parco Fluviale in direzione ovest. Dopo alcuni chilometri pianeggianti inizia l’ascesa verso la collina di Mezzanotte, dove l’asfalto lascia il posto a strade bianche immerse nel bosco. Raggiunta la cresta, il paesaggio si apre in tutta la sua bellezza: lo sguardo abbraccia l’intera provincia di Teramo, dal mare Adriatico alla catena del Gran Sasso. Il cammino prosegue verso l’incantevole borgo di Miano, il cui belvedere domina la vallata del Vomano. Una breve sosta al bar del paese e inizia la discesa verso valle: prima su sentiero boschivo, poi lungo la provinciale, fino a entrare nel territorio comunale di Basciano, meta della tappa odierna. Gli ultimi chilometri scorrono tra carrarecce di campagna in lieve salita, accompagnati da panorami che ripagano ogni sforzo. Il sentiero si conclude in piazza Vittorio Emanuele, cuore del centro storico di Basciano. Poco distante merita una visita la chiesa di Santa Maria a Porto Lungo, con il suo altare ligneo barocco e il soffitto maiolicato. Chi raggiunge il borgo nella seconda settimana di agosto può vivere un’esperienza unica tra sapori e musica popolare: la Sagra del Prosciutto Abruzzese, la più antica della regione, e il Festival abruzzese dell’organetto ddu’ botte animano le vie del paese trasformandolo in una festa di profumi e tradizioni.
TAPPA 08
TAPPA 08: da Basciano a Ronzano
Partenza: Basciano
Arrivo: Ronzano
Distanza: 17 km
Dislivello: +850 m
Da Basciano il percorso riprende tra le colline teramane, entrando in quelle terre di confine dove si incontrano i territori di Basciano, Penna Sant’Andrea, Cermignano e Castel Castagna. Sono luoghi in cui si respira ancora la nostalgia di chi, un tempo, lasciò queste campagne in cerca di lavoro lontano dalle proprie radici. La salita che da contrada Capsano porta verso il borgo di Saputelli attraversa paesaggi di sorprendente ricchezza naturale: tra la fauna locale si possono avvistare cervi dai maestosi palchi, cerbiatti, sparvieri e persino il raro tritone italico. Qui il cammino costeggia la Riserva Naturale Regionale Castel Cerreto, che merita una visita con una piccola deviazione dopo aver superato Saputelli. Il tragitto prosegue fino a Ronzano, frazione di Castel Castagna, dove la Chiesa di Santa Maria – antica abbazia benedettina – sorge immersa nel verde, in un paesaggio fiabesco che è diventato uno dei simboli dell’Abruzzo. La visita a questo gioiello di spiritualità sarà la cornice perfetta della tappa successiva verso Isola del Gran Sasso.
TAPPA 09
TAPPA 09: da Ronzano a Isola del Gran Sasso
Partenza: Ronzano
Arrivo: Isola del Gran Sasso
Distanza: 10 km
Dislivello: +240 m
Con lo zaino in spalla il cammino riprende da Ronzano, dopo la visita all’antica abbazia romanica di Santa Maria, eretta intorno al 1170. La tappa è semplice e suggestiva: il sentiero segue la vallata del Mavone, lungo l’antico percorso di pellegrinaggio verso San Gabriele a Isola del Gran Sasso, che ogni anno accoglie migliaia di fedeli diretti a pregare sulla tomba del giovane santo. Conosciuto come il “Santo del sorriso”, San Gabriele visse la sua breve vita con gioia e entusiasmo, diventando simbolo di fede e speranza per i giovani. La giornata si carica di spiritualità, ma regala anche piccole gioie di gusto: qui, assaggiare la porchetta tradizionale è quasi un rito per ogni viandante. Isola del Gran Sasso, circondata dai fiumi Ruzzo e Mavone, un tempo era una vera e propria isola accessibile solo attraverso le porte del castello. Inserita nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, è immersa in una natura che ospita specie simbolo dell’Abruzzo, come il lupo appenninico. Ancora oggi questo borgo è meta di un pellegrinaggio continuo, cuore di devozione e bellezza naturale.
TAPPA 10
TAPPA 10: da Isola del Gran Sasso a Castelli
Partenza: Isola del Gran Sasso
Arrivo: Castelli
Distanza: 15 km
Dislivello: +780 m
La giornata inizia con un momento di spiritualità al Santuario di San Gabriele, dove si può partecipare alla Santa Messa e visitare la sala che custodisce le testimonianze dei prodigi attribuiti al giovane santo. Da qui, il cammino si immerge tra boschi e sentieri: si scende verso il centro di Isola del Gran Sasso, si attraversa il borgo e si imbocca la strada per San Massimo, una dolce salita di 7 km accompagnata dai suoni e dai profumi della natura. Superato questo tratto, una carrareccia conduce sul Sentiero Italia. Si costeggia la chiesa di Madonna delle Grazie e si percorre l’ultimo chilometro verso un villaggio che incanta ogni viandante: Castelli, adagiato ai piedi del Monte Camicia e immerso nei boschi. Il borgo è famoso in tutto il mondo per le ceramiche artistiche, realizzate da secoli con acqua, argilla e legna locale, capaci di raggiungere in passato le corti di tutta Europa. Nell’antico convento francescano si trova il Museo della Ceramica, che custodisce pezzi unici di ogni epoca. Passeggiare tra i vicoli di Castelli significa immergersi in una bellezza fatta di arte, tradizione e materia viva. Prima di riprendere il cammino è imperdibile la chiesetta di San Donato, con il celebre soffitto maiolicato, considerato una piccola Cappella Sistina della maiolica. Da qui inizia la ripida ascesa che in meno di 5 km conduce al Rifugio Faiani del CAI di Castelli, a 950 metri di altitudine.
TAPPA 11
TAPPA 11: da Castelli a Farindola
Partenza: Castelli
Arrivo: Farindola
Distanza: 12 km
Dislivello: +270 m
Il cammino riparte dal borgo di Castelli, scendendo lungo la scalinata accanto alla chiesa di San Rocco per imboccare un sentiero che conduce a un autentico scrigno d’arte: la chiesa di San Donato. Immersa nel verde, è celebre per il suo soffitto maiolicato, un capolavoro unico nel panorama italiano, noto come la “Sistina della maiolica”. Le piastrelle colorate che lo compongono raccontano la grande tradizione ceramica di Castelli, sorprendendo chiunque varchi la porta di questa piccola chiesa di campagna. Dal silenzio contemplativo si passa subito alla salita: ai lati del sentiero domina la presenza del Monte Camicia, che accompagna i passi dei viandanti fino alla faggeta di Arsita. Qui la natura diventa colonna sonora, tra fruscii di foglie, il crepitio dei tronchi e lo scroscio della sorgente del fiume Fino, mentre all’orizzonte si svela l’azzurro del mare. Costeggiato l’antico paese di Bacucco (oggi Arsita), la discesa porta nella valle di Farindola. Siamo nella storica area vestina, in un borgo piccolo ma dal grande cuore, custode della più genuina tradizione abruzzese. Nato in epoca normanna, conserva oggi solo le mura del castello – già dei Farnese – e il palazzo della famiglia, decorato da affreschi. Farindola è anche crocevia verso alcune mete iconiche come Rigopiano e la Cascata del Vitello d’Oro. Qui i sensi si accendono: il profumo del pecorino locale, la musica del saltarello e l’energia della Tribù di Farindola raccontano l’anima più autentica dell’Abruzzo.
TAPPA 12
TAPPA 12: da Farindola a Penne
Partenza: Farindola
Arrivo: Penne
Distanza: 18 km
Dislivello: +420 m
Il cammino riparte da Farindola, con le sue atmosfere conviviali e le note del saltarello ancora nell’aria. Uscendo dal borgo, il percorso compie un anello nella Valle d’Angri, tra rocce imponenti e boschi silenziosi, fino a regalare uno degli spettacoli naturali più emozionanti del Gran Sasso: la cascata della Vitella d’Oro. La sorgente deve il suo nome a una leggenda antica: si racconta che, all’alba del giorno di San Giovanni, alcune donne intente a riempire le conche d’acqua videro apparire una piccola vitella color oro. Dal cuore della valle il sentiero si dirige verso Penne, ma prima di entrare nel borgo è consigliata una sosta alla Riserva Naturale del Lago di Penne (Oasi WWF). Qui la natura regala un’oasi di pace e biodiversità: acque limpide in cui si specchia il cielo, nidi di nitticore, la presenza della lontra e un ecosistema che rappresenta un modello europeo di sviluppo sostenibile. Dopo una breve salita di circa 2 km, appare Porta San Francesco, che accoglie chi entra in uno dei borghi più antichi d’Italia. Antica capitale del popolo vestino, Penne sorge su quattro colli panoramici che offrono vedute spettacolari. Passeggiare tra le sue vie significa immergersi in una tavolozza di mattoni dal colore caldo e armonioso, tra chiese, palazzi storici e scorci che raccontano secoli di storia. Merita una visita la chiesa di Santa Maria in Colleromano, antico convento benedettino che custodisce memorie spirituali e artistiche. Da qui il cammino prosegue, con lo sguardo rivolto verso l’alto, tra colline e panorami che sembrano accompagnare il passo verso nuove scoperte.
TAPPA 13
TAPPA 13: da Penne a Collecorvino
Partenza: Penne
Arrivo: Collecorvino
Distanza: 18 km
Dislivello: +330 m
Un passo dopo l’altro, tra uliveti, vigne e campi di grano, il cammino prosegue nel segno della bellezza, della natura e della riscoperta. Da Penne il sentiero scende verso valle, lungo strade poco trafficate, fino a raggiungere Picciano e Piccianello, borghi in cui l’artigianato, la creatività e la musica popolare sono ancora linfa vitale. Qui, tra canti folkloristici, balli tradizionali e il suono della banda, non può mancare l’assaggio della pizzonta, fragrante pizza fritta perfetta con i salumi locali. Risalendo le colline si giunge al borgo di Collecorvino, balcone naturale che regala viste spettacolari: il mare Adriatico, la Maiella e il Gran Sasso che al tramonto diventa il famoso “gigante che dorme”. Il cuore del paese è il convento di San Patrignano, prima agostiniano e poi francescano, che custodisce affreschi seicenteschi e un antico pozzo dell’800 d.C. nel centro del chiostro, un angolo sospeso tra storia e silenzio. Passeggiando nel borgo si scoprono anche l’antico Castello, più volte trasformato nei secoli, la chiesa di Sant’Andrea Apostolo, con il doppio campanile che domina il centro storico, e la chiesa dell’Incoronata, che racchiude tele e statue di pregio. Prima di lasciare Collecorvino è d’obbligo una sosta gastronomica: il piatto tipico, pipindune e ove, conquista ogni palato con i suoi sapori semplici e genuini.
Al calar del sole, dal punto panoramico noto come “lu casciamon”, la vista del Gran Sasso che riposa all’orizzonte sarà un regalo per occhi e anima.
TAPPA 14
TAPPA 14: da Collecorvino a Loreto Aprutino
Partenza: Collecorvino
Arrivo: Loreto Aprutino
Distanza: 12 km
Dislivello: +300 m
Lasciato Collecorvino, dopo appena due chilometri il percorso si immette nuovamente sui tratturi di campagna, tra campi coltivati e panorami morbidi, fino alle porte di Loreto Aprutino. Questo borgo medievale è un autentico scrigno di bellezza, con chiese, musei, palazzi storici e scorci che trasudano storia e fascino. Varcata l’antica porta dei viandanti, si entra in un luogo che invita al silenzio e alla contemplazione: qui vale la pena fermarsi alcune ore, lasciandosi conquistare dal suo patrimonio artistico e dalla sua atmosfera sospesa nel tempo. Ripreso il cammino, i campi coltivati raccontano la vita dei contadini, fatta di dignità, fatica e poesia: la terra qui produce pane, olio, vino, e lavorarla è un’arte tramandata di generazione in generazione. Con il Gran Sasso a fare da punto di riferimento, la strada in salita porta fino a Montebello di Bertona, paesino arroccato ai piedi del Monte Bertona, affacciato sulla vallata pescarese. Acqua pura, aria fresca e silenzio rendono questo borgo una vera tisana di benessere per chi cammina lento. Prima di ripartire, la sosta è obbligatoria: tra le specialità locali spicca il formaggio lazzato, una prelibatezza autentica che completa alla perfezione l’esperienza del cammino a piede libero.
TAPPA 15
TAPPA 15: da Loreto Aprutino a Montebello di Bertona
Partenza: Loreto Aprutino
Arrivo: Montebello di Bertona
Distanza: 14 km
Dislivello: +650 m
Con lo sguardo rivolto al Gran Sasso, la salita conduce al piccolo borgo di Vestea, frazione quasi spopolata ma dal fascino intatto. Arroccata su un crinale sottile tra le valli dei torrenti Schiavone e Mirabello, alle pendici del Monte Bertona, Vestea offre un panorama aperto e suggestivo. Nel cuore del borgo sorge la chiesa di San Michele Arcangelo, mentre la piazza principale, detta La Torre per la probabile presenza di un antico torrione di difesa, conserva oggi un’atmosfera intima e raccolta. Colpita dal terremoto del 2009 con alcuni crolli e danni minori, Vestea continua a raccontare la sua storia silenziosa. Una breve sosta qui è un toccasana per corpo e cuore. Il cammino prosegue per circa 5 km fino a Montebello di Bertona, ai piedi del Monte Bertona, che domina l’intera vallata pescarese. Il borgo, di origini antichissime, unisce la tranquillità della vita di montagna a una vivace anima comunitaria, con feste popolari, eventi musicali e il tradizionale Carnevale. Qui si respira aria pura, si ritrova silenzio rigenerante e si possono gustare eccellenze gastronomiche come il celebre formaggio lazzato, vera prelibatezza locale. Un percorso senza tempo, tra borghi che raccontano storie e paesaggi che emozionano a ogni passo.
TAPPA 16
TAPPA 16: da Montebello di Bertona a Civitella Casanova
Partenza: Montebello di Bertona
Arrivo: Civitella Casanova
Distanza: 20 km
Dislivello: +710 m
La tappa odierna è un viaggio senza tempo, tra paesaggi suggestivi e scorci naturali di grande fascino. Dal borgo di Montebello di Bertona il cammino imbocca un sentiero boschivo, avvolto da suoni, profumi e colori della natura, tra sorgenti e punti panoramici che incantano lo sguardo. Il percorso conduce al borgo di Villa Celiera, arroccato su una rupe che domina l’antica abbazia cistercense di Santa Maria Casanova, la prima fondata in Abruzzo nel 1191. Qui l’accoglienza dei cillarotti – gli abitanti del borgo – è calorosa: tra racconti di vita, tradizioni e piatti tipici il tempo sembra rallentare, lasciando spazio alla bellezza del viaggio. Proseguendo lungo il sentiero si raggiunge l’abbazia di Santa Maria Casanova e, poco dopo, il borgo di Civitella Casanova, celebre in tutto l’Abruzzo per la sua cucina autentica e saporita. Qui i viandanti possono concedersi un momento di puro piacere con sagne e fagioli, cipollata, pallotte cacio e ove e arrosticini: un trionfo di sapori che racconta l’anima più genuina della regione, da assaporare a piede libero.
TAPPA 17
TAPPA 17: da Civitella Casanova a Brittoli
Partenza: Civitella Casanova
Arrivo: Brittoli
Distanza: 16 km
Dislivello: +700 m
Dal borgo di Civitella Casanova il Cammino d’Abruzzo riprende tra tratturi e sentieri immersi nel verde, con la vallata sottostante che si apre su panorami spettacolari: da un lato il mare Adriatico, dall’altro la Maiella che domina l’orizzonte. Dopo qualche ora di cammino lungo antichi percorsi rurali, si entra nel territorio di Carpineto della Nora, dove sorge la maestosa Abbazia Benedettina di San Bartolomeo, costruita nel XIII secolo. All’ombra del monastero è consigliata una breve sosta, prima di affrontare un tratto in salita di circa un chilometro che conduce verso il cuore del parco naturale, un percorso suggestivo e rigenerante. Il sentiero porta infine a Brittoli, borgo arroccato su uno sperone di roccia tra il fiume Nora e il fiume Cigno, alle prime falde del Gran Sasso. Qui il vento è presenza costante, compagno di viaggio silenzioso che invita a fermarsi, respirare e godersi il soffio della libertà… a piede libero.
TAPPA 18
TAPPA 18: da Brittoli a Villa Santa Lucia
Partenza: Brittoli
Arrivo: Villa Santa Lucia
Distanza: 14 km
Dislivello: +620 m
La tappa di oggi è intensa e straordinaria, un percorso in cui la natura diventa protagonista assoluta, entrando nell’anima del viandante con la sua energia silenziosa. Dal borgo di Brittoli il sentiero si dirige verso il confine aquilano, costeggiando le creste di Cannatina. L’inizio richiede un po’ di impegno, ma ogni sforzo viene ripagato dalla bellezza del paesaggio, dai colori mutevoli, dal silenzio rigenerante e dalla vista panoramica che accompagna ogni passo. Il percorso conduce infine a Villa Santa Lucia, piccolo gioiello incastonato nel verde della montagna. Le antiche case in pietra, popolate soprattutto nei mesi estivi, conservano tradizioni immutate nel tempo, raccontando la storia di chi qui ha vissuto e lasciato traccia nei muri, nei vicoli e nelle piazzette. Un luogo autentico, dove ogni pietra sembra parlare e il cammino si chiude a piede libero, immerso nella quiete.
TAPPA 19
TAPPA 19: da Villa Santa Lucia a Castel del Monte
Partenza: Villa Santa Lucia
Arrivo: Castel del Monte
Distanza: 12 km
Dislivello: +770 m
Il Cammino d’Abruzzo prosegue su sentieri sempre più panoramici, regalando emozioni a ogni passo. Dal borgo di Villa Santa Lucia il percorso si inerpica verso Castel del Monte, attraversando tratti in salita fino a raggiungere questo gioiello arroccato a 1.345 metri di quota. Il borgo, dall’inconfondibile impianto urbanistico medievale, custodisce case-torri e tunnel sotterranei scavati nella roccia, offrendo al viandante l’atmosfera intatta di un tempo lontano. Intorno, un paesaggio maestoso abbraccia il borgo, rendendolo una meta ideale per gli amanti delle attività all’aria aperta e della scoperta lenta. Curiose e affascinanti anche le tradizioni locali, che trovano nel celebre formaggio di “marcetto” la loro espressione più autentica: un sapore intenso da provare assolutamente… a piede libero!
TAPPA 20
TAPPA 20: da Castel del Monte a Santo Stefano di Sessanio
Partenza: Castel del Monte
Arrivo: Santo Stefano di Sessanio
Distanza: 12 km
Dislivello: +420 m
La tappa di oggi riempie gli occhi di meraviglia e l’anima di beatitudine. Da Castel del Monte il percorso scende dolcemente per i primi chilometri, preparando alla suggestiva ascesa verso Rocca Calascio, uno dei gioielli d’Abruzzo. Il castello, che domina la vallata sottostante, svetta in posizione incantevole ed è stato set cinematografico di celebri film. Dalle sue mura si apre uno dei panorami più spettacolari della regione: lo sguardo abbraccia il Gran Sasso d’Italia, il Velino-Sirente, la Maiella e i Monti Marsicani. Ai piedi della rocca, la chiesa ottagonale di Santa Maria della Pietà regala un ulteriore colpo d’occhio, un vero incanto nell’incanto. Dopo aver respirato la magia del luogo, il cammino prosegue verso il secondo gioiello della giornata: Santo Stefano di Sessanio. Borgo mediceo dal fascino senza tempo, con case e vicoli in pietra calcarea bianca e tetti in coppo che creano un’armonia perfetta. Passeggiare nel suo centro storico è un invito a perdersi tra scorci suggestivi e atmosfere d’altri tempi. La giornata si chiude con la sensazione di essere entrati in un angolo di paradiso, dove il viaggio continua lentamente, a piede libero.
TAPPA 21
TAPPA 21: da Santo Stefano di Sessanio a Paganica
Partenza: Santo Stefano di Sessanio
Arrivo: Paganica
Distanza: 21 km
Dislivello: +250 m
Dal borgo di Santo Stefano di Sessanio il cammino riprende attraverso sentieri immersi nella natura, conducendo il viandante nel cuore selvaggio dell’Abruzzo. Il percorso si snoda tra paesaggi aspri e suggestivi, raggiungendo prima la piccola frazione di Filetto e poi scendendo a valle verso la cittadina di Paganica, luogo di storia e tradizioni. Dopo una passeggiata tra le vie del borgo, merita una visita il Santuario della Madonna d’Appari, un piccolo gioiello incastonato in una gola naturale tra la parete rocciosa e il torrente Raiale, affluente dell’Aterno. La sua origine risale al XIII secolo, quando la pastorella Maddalena Chiaravalle ebbe la visione della Madonna Addolorata con il Cristo morto in grembo. Inizialmente venne edificata una semplice edicola votiva, poi un piccolo tempio addossato alla roccia, ampliato nei secoli fino a raggiungere l’aspetto attuale. La facciata sobria, con arco a tutto sesto, finestra circolare e campanile a vela, introduce a un interno a navata unica con volte a crociera e pareti interamente affrescate secondo la tecnica narrativa a fumetti. Il presbiterio, di forma irregolare e ruotato rispetto all’asse principale, segue l’andamento della roccia, trasformando il santuario in un sagrato naturale di grande suggestione.
TAPPA 22
TAPPA 22: da Paganica a l’Aquila
Partenza: Paganica
Arrivo: Aquila
Distanza: 9 km
Dislivello: +240 m
Questa tappa, tra le più brevi dell’intero Cammino, conduce alla città simbolo della resilienza abruzzese: L’Aquila. Colpita dal terremoto del 6 aprile 2009, la città ha conosciuto la tragedia delle vite spezzate, la distruzione del patrimonio e il drammatico spopolamento, ma come una fenice sta risorgendo dalle sue ceneri, mantenendo viva la propria identità storica e culturale. Circondata dalle catene del Sirente e del Velino da un lato e dal Gran Sasso e dai Monti della Laga dall’altro, L’Aquila ha origini legate ai fermenti autonomistici di queste terre di confine del Regno delle Due Sicilie e conserva una storia di crocevia politico, commerciale e artistico ancora leggibile nei suoi palazzi, chiese e monumenti. Tra i luoghi iconici spicca la basilica romanica di Santa Maria di Collemaggio, voluta da Pietro del Morrone, il futuro papa Celestino V, che istituì qui la celebre Perdonanza Celestiniana, evento di fede e tradizione che ancora oggi richiama pellegrini da tutto il mondo. Altre tappe imperdibili sono il Forte Spagnolo, la Fontana delle 99 Cannelle, con la sua iconografia misteriosa, e le vie del centro storico, oggi un grande cantiere a cielo aperto: molti interventi di ricostruzione sono stati completati, altri sono ancora in corso. Passeggiare a L’Aquila significa vivere un’esperienza di memoria, rispetto e vicinanza verso una comunità che non ha mai smesso di lottare. Chi giunge qui porta con sé un augurio speciale: che questa città continui a rinascere, forte e orgogliosa come la sua gente.
TAPPA 23
TAPPA 23: da l’Aquila a San Demetrio ne vestini
Partenza: Aquila
Arrivo: San Demetrio ne Vestini
Distanza: 21 km
Dislivello: +80m
La giornata inizia a L’Aquila, con la visita alla Basilica di Collemaggio, simbolo indiscusso della città. Dal 1327 custodisce le spoglie di Celestino V, il papa che istituì la Perdonanza Celestiniana, primo giubileo della storia, oggi riconosciuto dall’UNESCO come patrimonio orale e immateriale dell’umanità. La Porta Santa, sulla facciata laterale, continua a richiamare fedeli e viandanti da tutto il mondo. Da qui il cammino si snoda lungo il Cammino della Perdonanza, circa 20 chilometri tra sentieri e pista ciclopedonale, fino a Villa Sant’Angelo e poi alla frazione di San Demetrio ne’ Vestini, località Stiffe. Qui la natura offre uno spettacolo unico: le Grotte di Stiffe, un itinerario turistico di 700 metri percorso da un fiume sotterraneo. Tra stalattiti e stalagmiti imponenti, ampie cavità e suggestivi giochi di luce e suoni creati dall’acqua, la visita diventa un’esperienza di meraviglia pura per ogni viandante a piede libero.
TAPPA 24
TAPPA 24: da San Demetrio ne vestini a Tione
Partenza: San Demetrio ne Vestini
Arrivo: Tione
Distanza: 23 km
Dislivello: +860m
Dopo la favolosa visita alle Grotte di Stiffe e al borgo, il cammino riprende lungo il sentiero dell’Ippovia (via 1), attraversando la frazione di Campana. Dopo circa 5 km si raggiunge il Ponte della Pietra, dove il percorso attraversa i binari della ferrovia e imbocca un sentiero boschivo breve ma con un dislivello in salita. L’ascesa conduce alle Pagliare di Fontecchio e, mantenendo la sinistra, si prosegue verso le Pagliare di Tione, un luogo incantato e sospeso nel tempo. Nel cuore del Parco Velino-Sirente, su un altopiano a 1.000 metri di altitudine, questo villaggio pastorale è costituito da un centinaio di casolari in pietra disposti attorno a un imponente pozzo e a una singolare chiesetta. Un museo a cielo aperto che racconta la storia della transumanza e l’infaticabile impegno degli uomini per sopravvivere in montagna. Dopo una sosta rigenerante in questo scenario unico, il cammino scende verso valle fino a Tione degli Abruzzi, splendido borgo medievale dove l’accoglienza e la generosità degli abitanti sono parte dell’identità stessa del paese. Un incontro con la vera anima abruzzese, da vivere passo dopo passo, a piede libero.
TAPPA 25
TAPPA 25: da Tione a Goriano Sicoli
Partenza: Tione
Arrivo: Goriano Sicoli
Distanza: 24 km
Dislivello: +740 m
Dal borgo accogliente di Tione degli Abruzzi, il cammino riprende attraversando un mosaico di piccoli borghi affascinanti, fino a raggiungere Goriano Sicoli, nel cuore della Valle Subequana, ai piedi del Monte Sirente. Il primo incontro è con Secinaro, parte delle cosiddette Dolomiti d’Abruzzo: un tipico borgo agricolo che porta con sé leggende antiche, legate alla ninfa Sicina e alla danza cultuale Sicinnide, da cui deriverebbe il suo nome. Si prosegue verso Gagliano Aterno, adagiato tra boschi di faggi e pini, dove spiccano chiese medievali, un castello e una fontana gotica. Qui la storia si intreccia con l’arte: celebre la tradizione dei campanari, artigiani itineranti che costruivano e montavano campane in tutto il territorio abruzzese. Il percorso continua verso Castel di Ieri, arroccato su un cocuzzolo panoramico lungo l’antica via Tiburtina Valeria. Simbolo del borgo è la maestosa Torre quadrangolare a base piramidale, alta circa 20 metri. Nei dintorni si possono ammirare i resti di centri fortificati, templi italico-romani, case medievali ed elementi gotici. Poco fuori dal borgo, a soli 2 km, si trova il Tempio Italico dei Peligni Superequani, risalente all’età del bronzo, un tesoro archeologico inaspettato. Infine si arriva a Goriano Sicoli, adagiato su una collina circondata da boschi. Il borgo è dominato dall’imponente torre campanaria, costruita sui resti di un antico castello difensivo, e impreziosito da una fontana monumentale. Passeggiare tra i suoi vicoli significa respirare storie antiche, scoprire la leggenda di Santa Gemma e lasciarsi coccolare dalle prelibatezze locali. Questa tappa è un viaggio tra pace, silenzi e profumi, dove ogni borgo rivela una propria identità unica, pur nella vicinanza geografica, offrendo al viandante un’immersione nelle tradizioni più autentiche dell’Abruzzo.
TAPPA 26
TAPPA 26: da Goriano Sicoli ad Anversa
Partenza: Goriano Sicoli
Arrivo: Anversa
Distanza: 17 km
Dislivello: +410 m
Dopo aver ascoltato la storia di Santa Gemma a Goriano Sicoli, il cammino riprende attraverso il bosco de I Cerri, un’area verde di oltre 50.000 metri quadrati. Poco più avanti si incontra la ferrovia storica, ancora attiva e riconosciuta come monumento di rilevanza nazionale, per la complessa opera ingegneristica che ne ha permesso la costruzione e per le vicende legate ai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. La salita conduce su una collina panoramica: a sinistra il monte con il parco eolico, di fronte la vallata che accompagna verso Cocullo, borgo famoso in tutto il mondo per l’antichissimo rito dei Serpari. Ogni 1° maggio la statua di San Domenico Abate, protettore dal morso degli animali selvatici e dalle tempeste, viene portata in processione adornata di serpenti vivi catturati nelle campagne circostanti, in una rievocazione immutata da secoli. Cocullo è anche un borgo da scoprire: viuzze, chiese e scorci medievali invitano a una sosta prima di riprendere il cammino verso Anversa degli Abruzzi. Lungo il percorso, in località Casale, si incontrano le tombe preromane e la chiesetta della Madonna del Campo, testimonianze di un passato antico e silenzioso. Giunti ad Anversa degli Abruzzi, l’atmosfera cambia: il borgo medievale, parte del Parco Letterario, è legato al nome di Gabriele D’Annunzio, che qui ambientò la tragedia La fiaccola sotto il moggio. È il punto ideale per concedersi una pausa e prepararsi alla prossima meraviglia del cammino: le Gole del Sagittario.
TAPPA 27
TAPPA 27: da Anversa a Villalago
Partenza: Anversa
Arrivo: Villalago
Distanza: 15 km
Dislivello: +820 m
Da Anversa degli Abruzzi il cammino si inoltra nel cuore della Riserva Naturale delle Gole del Sagittario, un’oasi incontaminata nota per le Sorgenti di Cavuto, dalle acque purissime e dalle proprietà terapeutiche. Poco distante, il Giardino Botanico custodisce specie vegetali rare, offrendo al viandante un incontro ravvicinato con la biodiversità di questo angolo d’Abruzzo. Dalle sorgenti il sentiero costeggia il fiume Sagittario, che scorre tra gole profonde, ponticelli e piccole cascate, in un cammino che sembra magico. Il percorso attraversa un bosco di querce prima di incontrare un breve tratto di strada asfaltata, per poi inerpicarsi su uno sperone roccioso che conduce a Castrovalva, antico borgo fortificato medievale, sospeso tra cielo e roccia, che domina l’alta vallata del Sagittario. Si prosegue in salita verso il pianoro Prata di Castro, per poi addentrarsi in un colle boscoso che accompagna fino a Villalago. Il nome, dal latino volgare Valle de Lacu, evoca l’antica presenza di nove laghi, oggi quasi tutti scomparsi. Fondato dal monaco benedettino San Domenico Abate, il borgo mantiene una perfetta armonia tra natura e insediamento umano: le case aggrappate a dirupi e precipizi sembrano scivolare verso il lago, creando uno scenario di rara suggestione. Per un momento di spiritualità e contemplazione, imperdibile la visita all’Eremo di San Domenico, un luogo che trasmette pace profonda e regala al viandante la sensazione di trovarsi in un paradiso terrestre.
TAPPA 28
TAPPA 28: da Villalago a Scanno
Partenza: Villalago
Arrivo: Scanno
Distanza: 14 km
Dislivello: +450 m
Dal lago di Villalago il cammino prosegue lungo la riva destra, seguendo un sentiero panoramico che accompagna fino alle porte di Scanno, uno dei luoghi-simbolo dell’Abruzzo. Il borgo affascina con le antiche tradizioni ancora vive: le anziane signore, vestite con i costumi tipici, realizzano con maestria raffinati merletti al tombolo, mentre le botteghe orafe espongono le celebri presentose, gioielli simbolo d’amore e appartenenza. Passeggiare tra i vicoli di Scanno significa immergersi in un paesaggio d’altri tempi, che ha incantato viaggiatori, storici e artisti di ogni epoca. Il percorso conduce infine al celebre “sentiero del cuore”, da cui si può ammirare il lago di Scanno nella sua forma più iconica: una vista mozzafiato che sorprende e affascina in ogni stagione dell’anno. Un itinerario di pura meraviglia, tra magia e mistero, che regala al viandante la sensazione di essere parte di un quadro vivente.
TAPPA 29
TAPPA 29: da Scanno a Roccapia
Partenza: Scanno
Arrivo: Roccapia
Distanza: 13 km
Dislivello: +820 m
Dopo la visita al borgo di Scanno, il cammino riprende con una salita di circa 6,5 km lungo tratturi immersi nei boschi. L’atmosfera silenziosa e armoniosa di questo tratto trasforma la fatica in emozione: qui gli abitanti del bosco – lupi, camosci e cervi – sono i veri padroni di casa, e il viandante procede con coraggio e rispetto, ricordando di essere ospite in un ambiente incontaminato. Raggiunta la vetta a 1.800 metri di altitudine, il punto più alto dell’intero Cammino d’Abruzzo, è il momento di concedersi una pausa ristoratrice, ricordando di portare con sé acqua a sufficienza, poiché in questa tratta non ci sono punti di ristoro. Da qui il percorso prosegue per altri 6 km attraversando la suggestiva Valle Gentile, un gioiello naturale fatto di prati fioriti, boschi densi e un’atmosfera serena che invita alla scoperta e alla riflessione. La discesa conduce fino a Rocca Pia, in un territorio che esprime pienamente la morfologia montana dell’Abruzzo: pareti strapiombanti, creste, canaloni, gole di erosione, falde detritiche e fenomeni carsici raccontano la forza della natura. Le aree intorno al borgo sono ricchissime di erbe spontanee utilizzate nella “medicina verde”: tra queste genziana, ginepro, piretro, genzianella, cicuta, parietaria, cardo, belladonna, valeriana, segala cornuta, tasso barbasso, sambuco, malva, acetosella e timo. Una tappa selvaggia e rigenerante, in cui il contatto con la natura più autentica diventa protagonista assoluto.
TAPPA 30
TAPPA 30: da Roccapia a Rivisondoli
Partenza: Roccapia
Arrivo: Rivisondoli
Distanza: 15 km
Dislivello: +400 m
Il cammino riprende lasciando Rocca Pia, dirigendosi verso il Piano delle Cinque Miglia, un altopiano carsico a 1.250 metri di altitudine, compreso tra i comuni di Rocca Pia e Rivisondoli e parte degli Altipiani Maggiori d’Abruzzo. Spoglio di vegetazione e completamente disabitato, questo luogo estremo è noto per le temperature invernali che possono scendere fino a -30 °C, valendogli il soprannome di “Siberia del Mediterraneo”. Da qui un sentiero panoramico conduce verso Rivisondoli, antico borgo fortificato con un centro storico suggestivo fatto di vicoli e scalinate. Oggi è una rinomata località turistica: in estate conquista con la bellezza del paesaggio montano, in inverno è una meta apprezzata per la vicinanza agli impianti sciistici di prim’ordine. Famosissima anche la rievocazione del presepe vivente, che ogni 5 gennaio trasforma il borgo in uno scenario di rara suggestione. Un luogo in cui perdersi tra storia, natura e tradizioni, proseguendo il viaggio a piede libero.
TAPPA 31
TAPPA 31: da Rivisondoli a Palena
Partenza: Rivisondoli
Arrivo: Palena
Distanza: 28 km
Dislivello: +1409 m
Il cammino riprende da Rivisondoli, tra entusiasmo e curiosità, per raggiungere dopo appena 3 chilometri una vera perla d’Abruzzo: Pescocostanzo. Questo borgo, di straordinaria eleganza, è un tesoro di monumenti rinascimentali e barocchi e mantiene vive antiche tradizioni artigiane, offrendo al viandante raffinati prodotti di artigianato artistico. Passeggiare tra le sue vie significa immergersi in un gioiello di storia e cultura. Da qui il cammino scende a valle per circa 25 chilometri, attraversando boschi e alture fino a Palena, nel cuore del Parco Nazionale della Maiella. Il borgo si trova nell’alta valle dell’Aventino, dove la natura rigogliosa, l’aria pulita e il silenzio dei monti regalano una sensazione di pace assoluta. Il fiume Aventino, con le sue cascatelle e piccoli bacini, crea giochi di luce e riflessi che rendono il paesaggio ancora più incantevole. Tra i campanili e le chiese del borgo si custodiscono preziose opere d’arte, mentre la sua fama di “paese delle orchidee” racconta la straordinaria biodiversità di questo territorio, con oltre 64 specie e sottospecie di questi fiori affascinanti. Nella vicina area faunistica è possibile incontrare l’orso marsicano, e in particolare le orse Caterina, Iris e Margherita, un’esperienza che emoziona grandi e piccoli e conclude la tappa nel segno della meraviglia a piede libero.
TAPPA 32
TAPPA 32: da Palena a Fara San Martino
Partenza: Palena
Arrivo: Fara San Martino
Distanza: 20 km
Dislivello: +830 m
Dal borgo accogliente di Palena il cammino riprende tra boschi ombrosi per circa 5 chilometri, fino a raggiungere il borgo medievale di Lettopalena. Qui una sosta gastronomica è quasi d’obbligo, con l’assaggio dell’ottimo caciocavallo a km 0, che racconta tutta l’autenticità di queste terre. Il percorso prosegue verso Taranta Peligna, piccolo borgo famoso per la produzione delle “tarante”, coloratissime coperte di lana che rappresentano un unicum del patrimonio manifatturiero abruzzese. Da qui si continua verso Lama dei Peligni, nel cuore della Riserva del Parco Nazionale della Maiella, ai piedi del Monte Amaro. Di origini preistoriche, Lama invita a una visita del centro storico, del museo archeologico, del giardino botanico con le sue 500 specie di piante tipiche della Maiella e dell’area faunistica del camoscio, dove la natura si racconta nella sua forma più autentica. Pochi chilometri ancora e il cammino entra in un mondo fatto di acqua pura e tradizione gastronomica: Fara San Martino, noto come il borgo dell’acqua e della pasta. Adagiato ai piedi della montagna in uno scenario naturalistico spettacolare, custodisce le sorgenti del fiume Verde, dalle acque cristalline che sgorgano dalla roccia, e le suggestive Gole di San Martino. Qui nasce la pasta più buona del mondo, grazie alla qualità del grano abruzzese e alla purezza dell’acqua. Una tappa che si chiude nel segno dei sapori autentici, con un piatto di pasta da gustare lentamente, celebrando il viaggio a piede libero.
TAPPA 33
TAPPA 33: da Fara San Martino a Roccascalegna
Partenza: Fara San Martino
Arrivo: Roccascalegna
Distanza: 19 km
Dislivello: +706 m
La nuova tappa del cammino inizia con un percorso di sali e scendi che regala subito scorci di grande fascino. Dopo pochi chilometri si incontra Civitella Messer Raimondo, borgo costruito con pietre su una crosta rocciosa, all’ombra della Maiella, e custode di una storia antica che si percepisce passeggiando tra le sue vie. Il sentiero prosegue tra stradine fiancheggiate da maestose querce, fino a raggiungere le sponde del fiume Aventino, costeggiando contrade rurali dove il lavoro della terra si accompagna ai sorrisi della gente del posto. Poco più avanti si apre il borgo medievale di Gessopalena, interamente scavato nella roccia di gesso, protagonista di eventi storici che hanno segnato il destino del popolo abruzzese. Qualche chilometro ancora e lo sguardo si spalanca su uno degli scenari più iconici del cammino: il castello di Roccascalegna, proteso su un impervio sperone roccioso, come sospeso tra terra e cielo. Il borgo si adagia ai suoi piedi, mentre il maestoso maniero, oggi completamente restaurato, invita alla scoperta. L’accesso avviene attraverso una lunga gradinata che porta al ponte levatoio: superato il vestibolo, si incontra la torre di sentinella e si rivive tutta l’atmosfera del mondo medievale. Una tappa che unisce natura, storia e suggestione, da vivere con lo spirito curioso del viandante a piede libero.
TAPPA 34
TAPPA 34: da Roccascalegna a Sant’Eusanio
Partenza: Roccascalegna
Arrivo: Sant’Eusanio
Distanza: 19 km
Dislivello: +489 m
Dopo la calorosa accoglienza di Roccascalegna, il cammino scende a valle tra vigneti e campi coltivati, fino a raggiungere Altino, piccolo comune del chietino che, dal suo belvedere naturale, domina la valle dell’Aventino fino alla costa Adriatica. Il borgo è famoso per la sua gemma gastronomica, il peperone dolce di Altino, celebrato anche da un museo dedicato: un assaggio è d’obbligo, prima di rimanere a bocca aperta per lo stupore. Il percorso prosegue poi nella quiete della campagna, tra frazioni e contrade, fino a Sant’Eusanio del Sangro, borgo che ha dato i natali al poeta Cesare De Titta, autore del celebre Canzoniere. Di particolare interesse è Palazzo Fiorinvalle Terra d’Oro, elegante edificio in stile liberty, il cui circolo culturale ospitò figure illustri come Gabriele D’Annunzio e Francesco Paolo Michetti. Passeggiare tra i vicoli del borgo è un invito a fermarsi e ascoltare gli aneddoti in vernacolo abruzzese raccontati dagli abitanti, storie di vita che sembrano scolpite tra queste mura antiche. Una tappa di cultura e tradizione, da vivere a piede libero.
TAPPA 35
TAPPA 35: da Sant’Eusanio a Lanciano
Partenza: Sant’Eusanio
Arrivo: Lanciano
Distanza: 12 km
Dislivello: +373 m
Quella di oggi è una delle tappe più brevi del Cammino d’Abruzzo, ma non per questo meno affascinante. Il percorso si snoda tra stradine collinari che conducono al piccolo borgo di Castel Frentano, in posizione dominante sulla Val di Sangro. Il suo centro storico custodisce chiese di grande interesse artistico, palazzi storici e antiche mura difensive. Castel Frentano è considerato la capitale del bocconotto, dolce di tradizione senza tempo: una pausa caffè con questo capolavoro di pasticceria locale è un piacere irrinunciabile prima di rimettersi in cammino. La tappa prosegue verso Lanciano, borgo di storia millenaria. Le indagini archeologiche hanno rivelato tracce di un antico abitato neolitico, mentre gli scavi più recenti hanno riportato alla luce i resti della città di Anxanum, insediamento risalente al XII secolo a.C., tra i più antichi d’Abruzzo. Oggi Lanciano si presenta come una città d’arte ricca di chiese, fontane, edifici e palazzi storici, con vicoli medievali che raccontano il fascino di un passato vivo e coinvolgente. Una tappa che invita alla scoperta a piede libero.
TAPPA 36
TAPPA 36: da Lanciano a Fossacesia
Partenza: Lanciano
Arrivo: Fossacesia
Distanza: 18 km
Dislivello: +283 m
Carichi di nuovo entusiasmo, il cammino riparte da Lanciano puntando verso il mare Adriatico. Uscendo dalla città, il percorso si addentra tra stradine di campagna poco trafficate, passando per Villa Scorciosa e seguendo un tracciato a zig-zag tra i campi fino a raggiungere i borghi di Rocca San Giovanni e Fossacesia, piccoli centri arroccati su colline panoramiche che dominano la costa dei trabocchi. Prima di immergersi nell’atmosfera marina, il viaggio si concede una sosta culturale all’Abbazia di San Giovanni in Venere, uno dei gioielli dell’architettura benedettina in Abruzzo. Il complesso, formato da chiesa e monastero, sorge sul Promontorio di Venere, offrendo un panorama unico che spazia dal verde della Maiella all’azzurro del mare Adriatico. Il chiostro, trasformato dai monaci in un giardino mediterraneo, completa l’esperienza di pace e contemplazione di questo luogo speciale. Dopo questa rigenerante sosta, il cammino ritrova il profumo del mare: la costa dei trabocchi invita finalmente a un tuffo nella libertà, per chiudere la giornata a piede libero.
TAPPA 37
TAPPA 37: da Punta Aderci -Fossacesia
Partenza: Punta Aderci
Arrivo: Fossacesia
Distanza: 24km
Dislivello: +200 m
Giunto a Fossacesia, il viandante può scegliere se fermarsi oppure proseguire in treno dalla vicina stazione ferroviaria fino a Porto di Vasto. Questo breve disvio è fortemente consigliato, perché regala uno dei panorami più belli della costa adriatica, tra mare e riserva naturale. Da qui il cammino riprende verso Casalbordino, dove è possibile sostare nelle strutture alberghiere del borgo per un meritato riposo, prima di ripartire il giorno successivo in direzione nord. Il percorso attraversa la lecceta di Torino di Sangro, un gioiello naturalistico di grande suggestione, e raggiunge il Cimitero Britannico, luogo della memoria da visitare assolutamente per la sua valenza storica e simbolica. La discesa attraverso il bosco riporta rapidamente sulla pista ciclabile della Costa dei Trabocchi, fino a Fossacesia Marina, dove il mare e le antiche palafitte da pesca regalano scenari unici, soprattutto al chiar di luna. Un finale di tappa che invita a respirare libertà e meraviglia… a piede libero.
TAPPA 38
TAPPA 38: da Fossacesia ad Ortona
Partenza: Fossacesia
Arrivo: Ortona
Distanza: 16 km
Dislivello: +76 m
La nuova tappa del cammino è un incanto di mare e storia: il percorso costeggia la Costa dei Trabocchi, uno dei litorali più suggestivi al mondo, dove bizzarre strutture in legno emergono dall’acqua. Queste antiche macchine da pesca su palafitte si stagliano contro l’azzurro dell’Adriatico, regalando emozioni indimenticabili. Il poeta Gabriele D’Annunzio, affascinato da questo scenario, acquistò qui una casetta di pescatori a San Vito Chietino, trasformandola nel suo nido d’amore. Fu proprio ispirato dai trabocchi, da lui definiti “ragni colossali”, per alcune pagine del suo capolavoro Il trionfo della morte. Il cammino si svolge tutto in pianura, lungo la pista ciclo-pedonale ricavata dall’ex tracciato ferroviario, tra profumi di mare e paesaggi mozzafiato. Si raggiunge Marina di San Vito, conosciuta come il paese delle ginestre, dove una porzione di pesce fritto in uno dei locali sul mare è una sosta imperdibile. I passi continuano lungo il litorale spettacolare fino ad arrivare a Ortona, città di storia e cultura. Qui spicca sul mare l’imponente Castello Aragonese del XV secolo, mentre la Passeggiata Orientale regala panorami straordinari. Tra le tappe di interesse figurano la Cattedrale di San Tommaso, che da oltre sette secoli custodisce le reliquie dell’Apostolo, lo storico Palazzo Farnese e il Cimitero Canadese, testimonianza di memoria e pace. Una tappa che profuma di mare e di storia, da vivere con gli occhi pieni di bellezza… a piede libero.
TAPPA 39
TAPPA 39: da Ortona a Tollo
Partenza: Ortona
Arrivo: Tollo
Distanza: 20 km
Dislivello: +226 m
Il cammino riparte da Ortona, lasciando alle spalle il mare per addentrarsi tra distese di vigne e uliveti, immerso in paesaggi autentici e sorprendenti. Qui il viandante percorre le terre del vino, patria del Montepulciano d’Abruzzo, principe dei rossi regionali, ma anche di Trebbiano, Pecorino e Passerina, vitigni autoctoni apprezzati ben oltre i confini dell’Abruzzo. Il primo borgo ad accogliere è Crecchio, con il suo Castello Ducale: un tempo bombardato durante la Seconda guerra mondiale, oggi completamente restaurato e sede del Museo Nazionale d’Abruzzo Bizantino e Altomedievale, che racconta la storia millenaria di questo territorio. Il cammino prosegue tra dolci campagne e filari di vite, fino a Tollo, uno dei centri vinicoli più rinomati d’Italia. Qui il viaggio incontra i profumi della tradizione enologica abruzzese, preludio perfetto per una sosta tra gusto e cultura.
TAPPA 40
TAPPA 40: da Tollo a Chieti
Partenza: Tollo
Arrivo: Chieti
Distanza: 22 km
Dislivello: +328 m
Dopo aver assaporato il buon vino delle colline abruzzesi, il cammino riprende tra vigneti, frutteti e campi coltivati, attraversando dolci saliscendi che anticipano l’arrivo nella storica città di Chieti. Adagiata su un colle panoramico tra Maiella, Gran Sasso e mare Adriatico, Chieti è una delle città più antiche d’Italia, le cui origini si perdono tra storia e mitologia. Fu capitale dei Marrucini, antica popolazione italica, e successivamente città romana con il nome di Teate, testimonianza visibile ancora oggi nel teatro romano e nella cisterna delle antiche terme. Passeggiare tra i vicoli del centro storico è un viaggio tra palazzi eleganti, musei, giardini, chiese e teatri, che fanno di Chieti un vero polo di arte e cultura. Una tappa che sorprende e affascina, da vivere a piede libero.
TAPPA 41
TAPPA 41: da Chieti a Pescara
Partenza: Chieti
Arrivo: Pescara
Distanza: 24 km
Dislivello: +328 m
L’ultima tappa del Cammino d’Abruzzo inizia salutando la città di Chieti, per poi incamminarsi lungo stradine tranquille che conducono al grazioso borgo di San Giovanni Teatino. Qui la tradizione impone una sosta golosa per assaggiare i celebri fiadoni, simbolo della pasticceria locale. Il sentiero prosegue lungo il fiume, attraversando la Pineta Dannunziana, e in un attimo il viandante fa il suo ritorno a Pescara. L’ingresso in città è segnato dal passaggio sul Ponte del Mare, con i suoi 466 metri di lunghezza, che regalano una vista spettacolare e una sensazione di libertà che riempie anima e mente. Dinamica e contemporanea, Pescara è il cuore commerciale e culturale dell’Abruzzo. La lunga riviera con stabilimenti balneari e ristorantini invita a un ultimo tuffo, mentre la città racconta le sue eccellenze culturali: è la patria di Gabriele D’Annunzio, dello scultore Pietro Cascella, del patriota Gabriele Manthoné e dello scrittore e giornalista Ennio Flaiano. Un gelato sul lungomare, una visita ai musei cittadini e magari un bagno rigenerante sono il modo perfetto per concludere il viaggio. L’ultimo passo di questo lungo itinerario porta con sé un messaggio semplice e potente: il Cammino d’Abruzzo si vive a piede libero, lasciando al cuore la libertà di riempirsi di bellezza.