Cammino dei Ribelli
Un cammino nella sconosciuta Val Borbera alla scoperta di storie medievali, feudali e partigiane.
A piedi nella sconosciuta Val Borbera, tra Piemonte, Liguria, Emilia e Lombardia, alla scoperta di storie medievali, feudali e partigiane. Un cammino tra villaggi e natura selvaggia in Appennino, incontrando donne e uomini testimoni di una ostinata rinascita contadina, sociale e spirituale, sulle sponde del venerato Borbera. Un’esperienza di turismo lento per rilanciare una terra spopolata e bellissima.
Scheda Tecnica
-
Lunghezza:
130 km -
Tappe:
7 -
Partenza:
Arquata Scrivia (AL) -
Arrivo:
Arquata Scrivia (AL) -
Tipologia:
anello -
Stagione ideale:
primavera | estate
STORIA
Il cammino sociale in Val Borbera, che ha preso il nome di Cammino dei Ribelli, nasce dall’idea e dall’impegno volontario di Giacomo D’Alessandro, camminatore e comunicatore genovese (con origini famigliari anche in valle).
Nell’aprile 2017 Giacomo si laurea in Comunicazione Pubblica e Politica all’Università di Torino con una tesi sui cammini sociali in Italia come strumento per lo sviluppo del turismo natura, in particolare presentando un progetto sulla val Borbera. La relatrice, Maria Elena Rossi, al tempo Dirigente dell’Ufficio Turismo del Piemonte, incoraggia l’approfondimento di questa idea per un territorio di fatto fuori da qualunque giro turistico e di valorizzazione del patrimonio territoriale.
Per arrivare alla tesi di laurea, Giacomo aveva già svolto una serie di ricognizioni sui sentieri e tra le persone della val Borbera. Ma soprattutto, da circa 10 anni (da quando cioè ne aveva 17) viveva esperienze di cammino in giro per l’Italia e per l’Europa. In particolare i cammini civili di Repubblica Nomade, promossi da un gruppo di scrittori, giornalisti e attivisti vari in zone “minori” d’Italia, erano stati per lui la prova che il cammino è anche uno strumento “sociale” e “politico”, che può offrire un terreno d’impegno comune a persone già disposte verso certi valori e ad una certa cura della comunità locale.
Le prime realtà che in val Borbera accolgono il progetto di un cammino sociale sono il collettivo di Cascina Barbàn – che invita Giacomo a presentare il cammino al Boscadrà Festival – e BorberAmbiente di Irene Zembo, che da supporto nella progettazione e nei sopralluoghi. Un rapporto importante legato all’esplorazione dei sentieri nasce anche con la Commissione Sentieri del CAI di Novi Ligure, Guido Oliveri e Silvio Piella succeduti poi da Roberto Borsani. Ed in generale l’incoraggiamento di alcune realtà ricettive, di alcune realtà agropastorali, di alcuni sindaci fa sì che gradualmente il progetto sia conosciuto in tutta la valle e che si prepari il terreno al suo lancio, seppure affidato a un minimo gruppo di volontari.
A maggio 2019 i canali di comunicazione sono pronti, il nome del cammino sociale è scelto, il logo disegnato dall’artista Stefano Rossi; una prima versione dell’itinerario è scelta, le tracce gps sono rese disponibili online, e ad ogni tappa è associata una o più opzioni di ospitalità. Per una valle che non ha mai conosciuto un flusso di escursionisti, tanto meno camminatori che arrivino da molto fuori zona, e che passino proprio nei paesi per conoscere la gente, è una forte scommessa.
Ma le bellezze da scoprire ci sono davvero, e l’attrattiva si conferma efficace. Dalle meravigliose Strette del Borbera ai faggeti e castagneti secolari d’alta valle, dai borghi contadini in pietra con le loro provvidenziali fonti d’acqua alle storie di chi ha scelto di restare o innestarsi per coltivare la terra, i grani antichi, fare vino o formaggio, fare arte, yoga e comunità.
ACQUA
Presenti in buon numero in ogni tappa e in ogni borgo che si attraversa.
Nella guida testuale di ogni tappa sono indicate le fonti (https://www.ilcamminodeiribelli.it/le-tappe/).
SERVIZI
Ci sono supermercati?
Botteghe e negozi si trovano solo nei paesi più grandi: Arquata, Persi, Cantalupo, Rocchetta, Cabella, Grondona. Negli altri posti tappa è possibile appoggiarsi alle strutture di accoglienza che quasi sempre hanno almeno un servizio bar. In alcuni paesi come Cosola, Cartasegna, Daglio e Grondona nella stagione estiva sono aperti dei circoli con alimentari, bibite e snack. Si suggerisce di verificare tramite i referenti di tappa. Per lo spaccio di Cosola: whatsapp 335756574.
Ci sono farmacie? Ad Arquata, a Borghetto, a Rocchetta, a Cabella.
PERICOLI
Assicurarsi di avere sul telefono le tracce gps di ogni tappa disponibili in modalità offline, per verificare la propria posizione in alcuni passaggi nell’alta valle, dove a seconda del meteo o della vegetazione può capitare di perdere l’orientamento o mancare un segnavia.
Attenzione a cani liberi per attività agropastorale in località Stalla dei Ciuchi, Cascina Barbàn, Vegni, Castagnin.
FONDO STRADALE
Circa il 15%
IN TENDA
Ogni tappa ha diverse aree tenda indicate, associate ad un luogo di servizio (bar, ristorante, agriturismo…). Scoprile su https://www.ilcamminodeiribelli.it/dove-dormire/
Servono autorizzazioni? Tutte le aree tenda richiedono un preavviso telefonico alla realtà indicata che le gestisce. Non tutte sono a libero accesso.
CREDENZIALI
La Credenziale del Ribelle è un ricordo unico, appositamente pensato e realizzato con il contributo dell’artista Stefano Rossi.
Attraverso la credenziale il cammino si auto-finanzia per le spese legate al sito web, alla guida digitale, alla segnaletica e ai materiali informativi. La Credenziale si può ritirare ad Arquata Scrivia presso l’infopoint del cammino, il locale Social Bakery – Pancaffè di Irene e Dario (via Libarna 155). Oppure si può ordinare online su https://www.icaminantes.com/shop/credenziale-cammino-dei-ribelli/
CONTATTI
Mail: info@ilcamminodeiribelli.it
Cellulare: 3492603547 (solo messaggi Whatsapp)
I contatti di ogni referente di tappa sono su https://www.ilcamminodeiribelli.it/contact/
TAPPA 01
TAPPA 01: Da Arquata Scrivia a Persi
Partenza: Arquata Scrivia
Arrivo: Persi
Distanza: 13 km
Dislivello: +400 m
Partendo dalla stazione di Arquata Scrivia (l’unico punto d’acqua fino alla fine della tappa), si prosegue dritto fino a entrare in Via Libarna nel centro del paese, dove si gira a sinistra. Si passa davanti all’infopoint Social Bakery pancaffè, dove si può ritirare la Credenziale, e si prosegue fino alla chiesa di Sant’Antonio. Qui si devia a sinistra lungo Via Sant’Antonio e si continua dritto fino a raggiungere la passerella sopra la ferrovia. Si segue la strada asfaltata tra le case fino a un ponte sul torrente Scrivia, dove si attraversa su una passerella pedonale a sinistra. Dopo aver superato un tunnel, si continua sulla strada principale fino a raggiungere la località Rio della Casa. Da qui, si gira a sinistra su una strada che porta al torrente, si attraversa un’altra passerella e, al bivio successivo, si prende una strada sterrata che sale a sinistra. Si arriva a una cascina e si continua a salire. Questo tratto è molto ripido, quindi è consigliato procedere lentamente per arrivare velocemente al crinale. Una volta in cima, si segue il sentiero CAI 270, prima verso destra e poi verso il 275, fino a prendere la deviazione segnata come 276 per Castel Ratti. Arrivati al paese, si può fare una breve sosta al Ristorante Ospitale Il Fiorile (punto acqua). Dopo, si prosegue su strada asfaltata verso destra, superando prima Liveto e poi Cerreto Ratti (punto acqua). Uscendo da Cerreto, si attraversa una passerella sul torrente Borbera e si entra in Persi.
Per raggiungere l’area tende di Boscopiano, si prosegue sulla strada provinciale per 1,5 km dal ponte di Persi, oppure, se è bella stagione, si risale il greto del Borbera fino alla scala che porta a Boscopiano. Se si preferisce raggiungere l’area tende del Comune di Borghetto Borbera, si segue la provinciale per 1,5 km verso valle fino a Borghetto, ma è anche possibile, partendo da Castel Ratti, seguire la strada che attraversa il Borbera e arriva a Borghetto.
ATTENZIONE: il ponte è in fase di ricostruzione, ma è facile guadare il torrente.
TAPPA 02
TAPPA 02: Da Persi ad Albera Ligure
Partenza: Persi
Arrivo: Albera Ligure
Distanza: 15 km / 17.5 km (versione invernale)
Dislivello: +330 m / +880 m (versione invernale)
Questa versione estiva della tappa è percorribile da giugno a settembre, salvo forti precipitazioni o condizioni particolari del torrente (verifica tramite il referente della tappa). Per la versione invernale, consulta il paragrafo successivo.
Partendo da Persi (o Cerreto), si scende nel greto del torrente Borbera. Indossati i sandali (indispensabili), si risale il torrente, godendo del paesaggio e del fresco dell’acqua. Si consiglia di passare sulle pietre più piccole e attraversare dove l’acqua è bassa e calma. Lungo il cammino, ci sono tre punti di sosta: Boscopiano, Pub La Tana e Locanda Pertuso.
Risalendo il canyon delle Strette, si incontrano pozze per il bagno, una sorgente pietrificante, la gola del rio Avi e il Ponte di Pertuso, teatro di una battaglia partigiana. Qui si sale sulla strada provinciale, si gira a destra e si arriva alla Locanda Pertuso (punto acqua). Dopo il ponte, si prende a sinistra verso Val Curone, poi si gira a destra e si entra a Colonne. Si supera il paese e si prosegue fino al cimitero di Cantalupo, scendendo nel centro (punto acqua).
La tappa termina per chi pernottà al b&b o al posto tenda La Stalla dei Ciuchi o al b&b Griffondoro. Chi prosegue, nella prima curva del paese, prende a destra il vicolo di Via Santa Caterina, supera il lago da pesca e prosegue lungo il canale. Si immette sull’argine di cemento fino alla provinciale, dove si gira a destra entrando a Rocchetta Ligure (punto acqua), un borgo storico con il museo della Resistenza e della civiltà contadina. Dalla piazza centrale, si prende il vicolo a destra del bar, raggiungendo l’argine. La discesa nel torrente può essere difficile a causa della vegetazione, ma se necessario, si può tornare sulla provinciale. Si attraversa il torrente e si risale nel bosco, arrivando alla cappellina di Astrata (attenzione: questo tratto è consigliato solo in estate, da giugno a settembre). Se non possibile, si torna sulla provinciale e si prosegue verso Albera Ligure.
Subito prima del ponte e del bar (punto acqua) di Albera Ligure, si prende a sinistra, risalendo il torrente Albirola fino al Molino di Santa Maria. Si attraversa il torrente (solitamente in secca) e si segue un sentiero verso destra, risalendo fino a Cascina Barbàn (Cantine di Figino). La tappa termina per chi dorme in tenda o prosegue fino a Figino, dove si può pernottare da Monica o a Torre Barbàn, o fino a Vigo, dove si trova il b&b da Pina. Chi deve fermarsi a Vendersi può proseguire sulla strada asfaltata fino a raggiungere il paese in quota.
VERSIONE INVERNALE
Da Persi (punto acqua), si segue la provinciale in salita, uscendo dal paese. Si incontra un castello in curva; a sinistra di esso, si prende un sentiero che sale nel bosco, che porta subito a una strada asfaltata. Si prosegue salendo fino a una fonte (punto acqua), e poi al borgo di Roncoli. All’inizio del borgo, si prende il sentiero a destra, che continua a salire nel bosco. Dopo una curva stretta, il sentiero diventa più dolce, e si arriva a un’ampia radura con una torretta di avvistamento in legno. In cima al prato si incontra il sentiero CAI 207, che si segue a destra in salita. Durante questa parte finale, c’è una piccola variante panoramica a destra, ma se si preferisce, si può restare sul sentiero CAI e seguire la traccia GPS. Si arriva a un bivio con indicazione per Rivarossa, e poco dopo si raggiunge una radura panoramica. Si prosegue sul sentiero CAI 208, che scende e prosegue in piano fino alla chiesetta sospesa sul crinale. Poco dopo si entra nel borgo abbandonato di Rivarossa, dove si trova un bivacco CAI sempre aperto.
Si continua sul sentiero 208, che scende decisamente nel bosco fino a raggiungere la strada provinciale e il Pub La Tana (punto acqua).
Si prosegue sulla strada provinciale, salendo le spettacolari Strette del Borbera, con diversi punti panoramici, inclusi sulla valle selvaggia del Rio Avi. Si raggiunge il Ponte di Pertuso, un luogo storico della Resistenza, dove vale la pena fermarsi per ammirare il panorama. Si riprende la strada provinciale e si trova sulla destra la Locanda Pertuso. Superato il ponte, si prende a sinistra verso Val Curone. Dopo circa 800 metri, si gira a destra in salita entrando nel paese di Colonne. Si prosegue fino al cimitero di Cantalupo e si scende nel centro del paese (punto acqua).
La tappa termina per chi pernottà al b&b o campeggia alla Stalla dei Ciuchi o al b&b Griffondoro. Chi prosegue, nella prima curva del paese, prende a destra il vicolo di Via Santa Caterina, supera il lago da pesca e prosegue dritto su prato lungo il canale. In fondo, si immette sull’argine di cemento fino alla strada provinciale. Si continua fino al bivio dove si trova il Ristorante Albergo Da Bruno, e si prende a destra per entrare a Rocchetta Ligure (punto acqua), un borgo storico con il museo della Resistenza e della civiltà contadina. Si torna al bivio sulla provinciale e si prosegue a sinistra per entrare in frazione Astrata, quindi in Albera Ligure.
Chi pernotta a Vendersi, prende il bivio a sinistra prima del bar verso Santa Maria e continua su strada in salita fino al paese.
Superato il bar di Albera, si prende a sinistra una stradina che costeggia in salita il cimitero, che diventa sentiero e sbuca su una strada asfaltata. Si segue fino al bivio per Cascina Barbàn (Cantine di Figino).
La tappa termina per chi dorme in tenda o prosegue fino a Figino, usufruendo delle ospitalità diffuse nel paese, oppure fino a Vigo, dove si trova il b&b da Pina.
TAPPA 03
TAPPA 03: Da Albera Ligure a Cosola
Partenza: Albera Ligure
Arrivo: Cosola
Distanza: 15 km
Dislivello: +800 m
Da Cascina Barbàn (punto acqua), si torna indietro per 50 metri sulla stradina, poi si prende un sentiero che sale sulla sinistra. Questo sentiero sbuca su una strada asfaltata, che si segue in salita fino al bivio per Vigo. Si gira a destra per Vigo e si entra nel paese. In mezzo a due case sulla sinistra, si imbocca la vecchia mulattiera che sale verso Centrassi. Arrivati a un crocevia vicino a Centrassi, invece di entrare nel paese (che si vede sulla destra), si prende il sentiero a sinistra e si entra nel bosco. È utile seguire la traccia GPS in corrispondenza di alcuni bivi. Il sentiero sale fino a un colle boscoso, poi scende direttamente verso il paese di Casella. Si prosegue su strada asfaltata, tagliando il tornante con delle scalette sulla destra, e si arriva a Cabella Ligure, l’ultimo paese con negozi e locali sempre aperti. Dalla piazza centrale (punto acqua), si entra nei vicoli sulla sinistra e si raggiunge la chiesa. Si prende la Via per Teo che sale ripida a destra della chiesa, passando accanto al Palazzo Doria, fino a sbucare sulla strada asfaltata. Il sentiero continua subito tagliando l’intero tornante; dopo pochi metri, si prende un altro sentiero che taglia un altro tornante. Si torna infine sulla strada e si prosegue in leggera salita fino a entrare nel paese di Teo (punto acqua), un museo a cielo aperto dedicato agli emigranti e alla nonna di papa Francesco.
Si attraversa tutto il paese fino alla cappellina della Costa. Dopo averla superata, si prende il primo sentiero in salita a sinistra di una casa. Si segue il sentiero fino a sbucare sulla strada asfaltata, si prosegue verso destra, e alla curva si imbocca un sentiero che sale sulla destra fino al paese di Piuzzo (punto acqua). In fondo al paese, si prosegue sul sentiero CAI 225 in direzione Cosola, dove si incontrano alcune fontane (punto acqua). Il tratto finale, dalla cappellina in poi, è su strada asfaltata fino a Cosola.
Gli alberghi Ponte e Alpino, posti tappa, si trovano all’incrocio centrale tra le due frazioni di Cosola. Chi pernottà al Rifugio o in tenda supera l’albergo Ponte per qualche decina di metri e raggiunge un’area verde con giochi sulla destra, sopra la strada, dove c’è anche una tettoia (punto acqua).
TAPPA 04
TAPPA 04: Da Cosola a Fontanachiusa
Partenza: Cosola
Arrivo: Fontanachiusa
Distanza: 22 km
Dislivello: +1000 m
Dal parcheggio di Cosola (punto acqua), si prende a sinistra e si entra nella frazione Montaldo, uscendo dal paese passando tra le case sulla sinistra. Si seguono i segnavia del sentiero CAI 229 per Daglio. Quando si incontra un bivio, si resta sul sentiero di destra, lasciando il CAI, e si prosegue in discesa, poi lungo il fianco della montagna, per poi salire fino a incontrare la strada asfaltata vicino al paese. Si prende una stradina a destra che porta a Daglio (punto acqua). Si scende fino a trovare un ampio parcheggio sulla sinistra, quindi si prende la strada che sale. Circa 50 metri dopo un tornante, si imbocca una strada carrabile a destra che sale fino a una colonia estiva isolata e panoramica. Da qui, si segue un sentiero in discesa, visibile al bordo del pianoro, fino al paese di Cartasegna. Si entra nel paese salendo sulla destra, si supera la fontana (punto acqua), e si prende una deviazione a destra che, superato il paese, scende verso il torrente. Si attraversa il ponte romano e si segue un lungo sentiero nel bosco che a mezza costa porta, in circa un’ora, alle frazioni di Connio e Carrega. Lungo il sentiero si trovano alcuni bivi, quindi è importante seguire con attenzione le frecce e i cartellini del cammino per evitare segni di vernice non ufficiali. Un passaggio sopra una frana è facilitato da una strada di cantiere appositamente creata per attraversarla in sicurezza.
Si continua fino a scendere sulla strada provinciale, che porta prima a Connio, poi a Carrega (punto acqua). Superato il paese, presso il cimitero, si prende la strada a destra fino a raggiungere il paesino di Fontanachiusa, dove è possibile pernottare in b&b o in tenda da Marco e Celia, oppure proseguire per 3 km fino a Magioncalda, dove si trova l’ospitalità diffusa di Giovanna.
VARIANTE DI CRINALE ( 17 KM)
Da Cosola, si continua su strada asfaltata fino a Capanne di Cosola (punto acqua). Sebbene questo tratto sia un po’ lungo, non ci sono alternative semplici su sentiero. Da Capanne, si prende il panoramico sentiero CAI 200, che percorre i crinali dell’alta valle, raggiungendo il monte Cavalmurone e Legnà. Dopo Legnà, si prende una deviazione segnata a destra, che scende e si congiunge al sentiero CAI 233. Una volta arrivati alla Fontana Cavanna, si abbandona la mulattiera per scendere verso Prao e, infine, Connio-Carrega.
Il vantaggio di questa variante è che il dislivello positivo si concentra soprattutto nella prima parte della giornata, senza pendenze troppo impegnative, e offre una vista panoramica unica lungo il Cammino dei Ribelli sui crinali e le cime delle Quattro Province, un’area storicamente ricca di confini e tradizioni culturali.
Questa variante, tuttavia, non è segnata con il simbolo del Cammino dei Ribelli.
TAPPA 05
TAPPA 05: Da Fontanachiusa a Dova Superiore
Partenza: Fontanachiusa
Arrivo: Dova Superiore
Distanza: 20 km
Dislivello: +900 m
Superata la curva del paesino di Fontanachiusa, si prende una discesa sulla sinistra, poi una mulattiera che scende ancora a sinistra. Si esce di nuovo sulla strada, davanti a un ponte, si prosegue oltre e si continua sulla strada fino al paese di Magioncalda. Dopo aver visitato il borgo, si ritorna sulla strada all’ingresso del paese, dove sulla sinistra si prende una lunga strada sterrata che costeggia il fianco della montagna, portando al borgo abbandonato di Chiapparo. Continuando, si arriva alla strada asfaltata, e dopo circa 1 km in salita si entra a Vegni (punto acqua).
Si segue la strada a destra che attraversa il paese, facendo molta attenzione ai cani dell’azienda agricola. Si prosegue su un ampio sterrato, che diventa il sentiero CAI 242. Dopo poche decine di metri, si prende sulla destra il sentiero CAI 245, che scende ripidamente e porta al suggestivo Mulino di Agneto. Da lì, si segue il sentiero CAI 245b fino a raggiungere la strada asfaltata.
Si continua in discesa, si supera un ponte e si prosegue su strada fino al paese di Agneto. Si entra nei vicoli fino alla grande fontana coperta (punto acqua), si segue la strada che sale verso destra, si supera la chiesa e si continua a salire. È una lunga strada carrabile, alternata a tratti sterrati e cementati, che porta al valico di San Fermo. Una volta in cima, si prende di nuovo la strada asfaltata e si scende dolcemente fino a Dova Superiore.
Chi pernottà in tenda o al Maggiociondolo si ferma qui. Chi prosegue, si dirige verso Casalbusone o Gordena per il pernottamento.
TAPPA 06
TAPPA 06: Da Dova Superiore a Roccaforte Ligure
Partenza: Dova Superiore
Arrivo: Roccaforte Ligure
Distanza: 18 km
Dislivello: +700 m
Da Dova Superiore (punto acqua), si segue la strada asfaltata che scende a destra della chiesa. Si attraversa il paesino di Casalbusone e si prosegue fino al paese di Gordena. Si sale verso il centro del paese e poi si prosegue sulla stradina carrabile fino al borgo di Canarie (punto acqua). Si continua sulla strada principale, passando davanti alla grande chiesa abbandonata, e vicino al cimitero si prende un largo sentiero sulla sinistra che sale verso il monte Bossola. Raggiunta la Sella Monte Bossola, si scende lungo il sentiero CAI 261 fino al paesino di Prato (punto acqua). Si scende su strada asfaltata fino a Cavanna (punto acqua), attraversando il paese fino alla cappellina. Da lì si scende a destra per un sentiero, si attraversa una strada asfaltata e si sbuca su una strada. Si scende fino alla località Castellaro, dove appena cominciano le case, si prende una discesa a destra. Alla strada successiva, si prende un sentiero poco battuto sulla destra che costeggia la strada, passa sotto un ponte e arriva sul retro del Ristorante Morando a Mongiardino. Si continua a scendere sulla strada asfaltata, e a un certo punto si prende un bivio sterrato sulla sinistra che va verso il fiume, attraversa un guado e prosegue fino alla frazione Ghiare. Si prosegue su strada fino alla località Case di Ragione, dove si attraversa un ponte.
Si continua sulla strada principale fino al bivio per il Mulino di Pravaglione, che riattraversa il torrente e porta al mulino restaurato. Da lì, si prende il sentiero segnalato che sale ripidamente fino al santuario e al paese di Montemanno (punto acqua). Da Montemanno, si segue il sentiero CAI 266 fino a un crocevia di sentieri, dove si prende a destra in direzione Borassi (punto acqua).
Chi desidera raggiungere le strutture nella zona di Sisola (La Vigna di Paola a Bregni, il Parco di Mongiardino per le tende, l’agriturismo Ca’ Di Matt a Rovello), da Case di Ragione continua sulla strada principale fino a Sisola. Il giorno seguente, potrà raggiungere Borassi seguendo la strada asfaltata passando per località Campo dei Re. Chi pernotta a Roccaforte (tende da Liliana o da Roberto) prosegue invece sul tracciato del cammino. Chi pernottà al Mulino di Serventin, da Borassi prosegue fino in cima al paese, fa un tornante verso destra e prende uno sterrato in discesa per circa 1 km. (Da Serventin, il giorno dopo, è consigliato seguire il greto del torrente Spinti fino a Grondona.)
TAPPA 07
TAPPA 07: Da Roccaforte Ligure a Arquata Scrivia
Partenza: Roccaforte Ligure
Arrivo: Arquata Scrivia
Distanza: 20 km
Dislivello: +600 m
Chi ha pernottato al Mulino di Serventin può raggiungere Grondona senza tornare a Borassi/Roccaforte. È sufficiente seguire il sentiero CAI 200 fino al Pian dei Poggi, e poi prendere il Sentiero 280 degli Essiccatoi che scende a Grondona. In estate, si può anche seguire semplicemente il greto del torrente Spinti.
Da Borassi (punto acqua), si risale il paese su strada e si prende il primo bivio a destra verso Roccaforte. Dopo due curve pronunciate, prima della terza curva, si imbocca sulla destra un tracciolino su prato che taglia parte della strada. Al bivio successivo, si prende a sinistra entrando nella frazione Corti di Roccaforte. Si prosegue su strada e, dopo una curva decisa, sulla sinistra si imbocca un sentiero tra le case che taglia parte della strada. Tornati sulla strada, si attraversa e si imbocca il sentiero di fronte che va verso la chiesa. Poco più avanti, si prende il sentiero CAI 275 in direzione Lemmi. Dopo un po’, si raggiunge un crocevia e si prende il sentiero a sinistra. Dopo una parte in leggera salita e una in discesa, il sentiero piega a sinistra e continua a scendere fino a sbucare sulla strada provinciale per Grondona. Si continua su strada per un chilometro. In corrispondenza di un tornante, si prende un sentiero sulla sinistra che scende e lo si segue verso il fondovalle. Dopo alcuni tratti in cresta e in piano, si inizia a scendere più decisamente. All’altezza di una casa abbandonata, la si aggira sulla destra e si continua a scendere fino a un ruscelletto. Poi si risale fino a immettersi su una stradina asfaltata. Dopo poco, si arriva vicino all’Agriturismo In Breiga e si entra nel paese di Grondona.
Dalla piazza centrale di Grondona (punto acqua), si va verso sinistra al torrente Spinti, che è quasi sempre in secca. Si attraversa e si prende una stradina sterrata che sembra risalire il torrente. Dopo pochi metri, la strada piega nel bosco a destra. Al bivio successivo, si prende a destra e il sentiero comincia a salire. Questo è il Sentiero degli Essiccatoi (nota: sui segnavia potrebbero esserci stati dei rimossi, quindi assicurati di avere la traccia GPS!). Verso la cima del crinale, si arriva in vista della cascina Castagnin. Il sentiero passerebbe in mezzo alla cascina, ma per evitare i cani da pastore, si fa un giro più largo e meno confortevole per aggirarla. Al bivio prima della cascina, la traccia GPS fa prendere il sentiero di sinistra. Dopo pochi metri, si lascia il sentiero (attenzione, segnalato male! Stiamo lavorando per aggiungere delle frecce) e sulla destra si risale una collinetta verde coperta da arbusti. In cima alla collinetta, si prende a sinistra e si raggiunge un altro sentiero che immette su un prato davanti alla cascina. Si consiglia di ridiscendere il prato lungo il margine sinistro, come indicato dalla traccia GPS, per tenersi a distanza dalla casa e dal gregge. In fondo al prato, si superano due grandi alberi e poco sotto si riprende la strada sterrata in discesa. La strada attraversa un torrentello e riprende a salire (attenzione, a gennaio 2025 c’è stato un piccolo smottamento per le piogge, aggirarlo con attenzione seguendo la traccia GPS). Dopo 300 metri, si immette su un’altra strada sterrata che sale verso sinistra e raggiunge il bel Santuario della Guardia di Variana (punto acqua). Con le spalle alla chiesa, si prosegue sul sentiero a sinistra e al bivio successivo si prende ancora a sinistra. Si continua verso la frazione di Chiapparolo. Prima di entrare nel paese, si prende a sinistra per mantenersi a mezza costa. Superata la frazione Torrotta senza entrarvi, il sentiero sale un’ultima volta e raggiunge il sentiero CAI 200, che passa in mezzo a una villa agricola e infine discende fino a Varinella.
Da Varinella (punto acqua), si torna alla stazione di Arquata Scrivia (punto acqua) seguendo la strada asfaltata percorsa nella tappa 1. Chi ha bisogno di pernottare in tenda può chiedere al Circolo di Rigoroso (Dario).
GUIDA AL CAMMINO DEI RIBELLI
Con la prefazione di Maurizio Carucci – voce degli Ex-Otago e tra i fondatori di Cascina Barbàn, luogo simbolo di incontro e rinascita in Val Borbera – questa guida racconta un cammino nato dal basso, con l’obiettivo di ricucire le ferite di un territorio dimenticato e ridargli vita.
Sette tappe attraverso boschi, crinali e villaggi di pietra, nel cuore selvaggio tra Liguria e Piemonte: la Val Borbera. Una valle da sempre ai margini, che ha accolto partigiani, nomadi e fuorilegge, e che oggi ospita nuovi “ribelli” che scelgono di viverla in armonia con la natura, riscoprendo un altro modo di abitare il mondo.
Un itinerario da percorrere lentamente, seguendo i ritmi del paesaggio e lasciandosi guidare dal suono dell’acqua che ha scolpito questa terra. Lungo il cammino, storie e volti che raccontano una resistenza culturale fatta di scelte radicali e quotidiane.
La guida offre tutte le indicazioni pratiche per mettersi in cammino: cartine, tracce Gps, profili altimetrici e ospitalità lungo il percorso – anche per chi viaggia in tenda o con il proprio cane.
Non solo un manuale di viaggio, ma il racconto di una valle che rinasce attraverso chi la abita. Un invito a far parte di una comunità che crede ancora nella forza dei piccoli gesti condivisi.
Cammino dei Ribelli
Con l’app gratuita di Cammini d’Italia puoi pianificare e percorrere il Cammino dei Ribelli in totale sicurezza, potendo pianificare le tappe nel dettaglio e percorre il percorso grazie alla tecnologia GPS integrata che ti supporta nell’orientamento durante la tua avventura.
All’interno dell’app troverai tanti altri cammini presenti in Italia. Grazie alle tracce georeferenziate di molti percorsi potrai studiare l’itinerario che fa più al caso tuo e scaricare anche offline le tracce GPX delle singole tappe.
L’app include anche una carta digitale completa di tutti i cammini censiti fino ad oggi sul nostro portale, offrendoti un ampio ventaglio di scelta fra i numerosi cammini presenti nel Belpaese.
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