
Romea Strata
La Romea Strata è una Via di cultura e di fede, di più di 4000 chilometri, che attraversa sette stati d’Europa: Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Repubblica Ceca, Austria e Italia.
La Via Romea Strata in Italia si estende per 1.400 km, coinvolge sette regioni (Friuli Venezia Giulia, Trentino-Alto Adige, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Lazio), 19 province, 237 comuni, 335 parrocchie e oltre 150 realtà fra Associazioni, Enti, Fondazioni, Università, etc. La parte italiana della Via Romea Strata comprende un cammino principale con ingresso dal Tarvisio, dove inizia la Via Romea Allemagna che, attraversando il Friuli Venezia Giulia da nord-est a sud- ovest, arriva all’antica città romana di Concordia Sagittaria, in Veneto, dove prosegue con l’antica Via Romea Annia. In Emilia Romagna e Toscana la Romea Strata prosegue con il nome dell’antica via Romea Nonantolana Longobarda per poi innestarsi a Fucecchio nella Via Francigena e raggiungere Roma.
Vi sono poi tre diramazioni internazionali della Romea Strata che si costituiscono come ingressi alternativi in Italia (da Miren, Passo Monte Croce Carnico e Passo Resia) ed altre tre diramazioni nazionali da Verona, Bassano del Grappa ed Enego che confluiscono tutte nel cammino principale fino a raggiungere la meta, Roma.
I dati di seguito riguardano il CAMMINO PRINCIPALE che entra in Italia da Tarvisio e giunge a Roma, mancano quindi le informazioni delle 3 DIRAMAZIONI INTERNAZIONALI e delle 3 DIRAMAZIONI NAZIONALI che però i pellegrini potranno trovare sul sito ufficiale della Romea Strata.
Scheda Tecnica
-
Lunghezza:
1068 km -
Tappe:
47 -
Partenza:
Tarvisio -
Arrivo:
Roma -
Tipologia:
lineare -
Tema:
spirituale | storico | naturalistico | arte-e-cultura -
Stagione ideale:
primavera | autunno | inverno
STORIA
La Romea Strata era una rotta europea importante, percorsa dai pellegrini che partendo dall’Europa centro orientale affrontavano il cammino verso Roma: dal Mar Baltico attraversavano Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Repubblica Ceca e Austria fino a valicare le Alpi ed entravano nel Nord Est d’Italia attraverso il Tarvisio.La Romea Strata è stata un cammino di cultura e di fede che ha portato i pellegrini attraverso l’Europa, ma soprattutto attraverso sé stessi.
Prima di diventare via di pellegrinaggio, questo itinerario veniva usato per molteplici scopi tra cui quello commerciale: da qui passava l’ambra, il sale, il ferro, la seta.
Il passaggio umano ha portato anche allo sviluppo della cultura, attraverso l’arte e l’architettura che incontriamo oggi lungo questa direttrice (ospitalità, chiese, musei, memorie…).
La via è stata percorsa anche da menti illuminate che hanno lasciato il segno nella scienza, come Copernico, Keplero e Galileo Galilei, ma anche da figure cruciali che hanno diffuso attraverso questa via, oltre al cristianesimo, l’ebraismo e il protestantesimo.
SERVIZI
Farmacie, supermercati, bagni pubblici, accoglienze, ristoranti e tant’altro sono segnalati all’interno della traccia GPX, scaricabile dal sito web.
ACCESSIBILITÀ
In fase di lavorazione
CREDENZIALE
Le credenziali hanno un costo simbolico di 5 € l’una e si possono:
- richiederle compilando il modulo apposito presente sul sito https://www.romeastrata.org/merchandising/carta-del-pellegrino/ , la Fondazione Homo Viator-San Teobaldo le spedirà poi al domicilio o potrà indicare al pellegrino l’info point più vicino per il ritiro;
- acquistare direttamente presso la sede della Fondazione Homo Viator-San Teobaldo a Vicenza in Contrà Vescovado n. 3.
FONDO STRADALE
60% sterrato – 40% asfalto
CONTATTI
SITO WEB www.romeastrata.org
Per Romea Strata Italia bisogna fare riferimento alla Fondazione Homo Viator – San Teobaldo di Vicenza
TEL. 0444-327146
EMAIL. info@romeastrata.it
Per Romea Strata Europa invece bisogna fare riferimento all’Associazione Europea Romea Strata (AERS)
EMAIL. info@aeromeastrata.eu
TAPPA 01
TAPPA 01: Da Tarvisio a Pontebba
Partenza: Tarvisio
Arrivo: Pontebba
Distanza: 25 km
Dislivello: +79 m/ – 262 m
Il percorso si sviluppa lungo la ciclovia Alpe-Adria, quasi interamente asfaltata, con solo brevi tratti su ghiaia. Dal punto di partenza, la Chiesa dei Santi Pietro e Paolo a Tarvisio, si imbocca la pista ciclabile che attraversa il centro abitato, dove si trovano bar, negozi e ristoranti. Uscendo dal paese, si supera prima la statale e poi l’autostrada, costeggiandola fino a raggiungere Camporosso in Valcanale. Qui, svoltando a destra su viale Stazione, si arriva alla Chiesa di Sant’Egidio. Da Camporosso parte anche la salita verso il Santuario di Monte Lussari, raggiungibile sia in seggiovia sia a piedi. La ciclovia conduce infatti alla stazione a valle dell’impianto, situata sotto la circonvallazione della Statale 13. Per chi sceglie di salire a piedi, il cammino parte oltre la stazione lungo via Lussari: una strada prima asfaltata e poi sterrata, che in circa 7 km e con 1000 metri di dislivello porta ai 1789 m del santuario. La seggiovia, invece, è attiva tutti i giorni in alta stagione e nei weekend in bassa stagione, ma in certi periodi rimane chiusa, quindi è consigliabile verificare gli orari. Proseguendo invece lungo la ciclovia, che da Camporosso scende in leggera pendenza, si costeggia la SS13, si passa sotto l’autostrada e si incrocia la provinciale per Valbruna. Dopo aver attraversato via Lussari e oltrepassato Ugovizza, con la sua ex stazione ferroviaria oggi trasformata in bar, si continua fino a Malborghetto. Qui la pista entra in galleria e, all’uscita, devia verso destra per poi seguire il fiume Fella. Dopo circa 1,5 km e alcune curve, si ricollega al vecchio tracciato ferroviario e lo percorre per un tratto, fino a un ponte che attraversa il Fella. Oltrepassato il fiume, la ciclovia corre vicino all’autostrada, passa sotto alcuni viadotti e lo svincolo di Pontebba, attraversa il rio degli Uccelli e supera la linea ferroviaria Udine–Tarvisio. Costeggiata la stazione FS di Pontebba, si imbocca una strada che supera la ferrovia e conduce a via Giuseppe Mazzini. Da qui, superato il torrente Pontebbana, si raggiunge Piazza Dante Alighieri e, dopo pochi minuti, la Pieve di Santa Maria Maggiore.
TAPPA 02
TAPPA 02: Da Pontebba a Resiutta
Partenza: Pontebba
Arrivo: Resiutta
Distanza: 21.1 km
Dislivello: +214 m/ – 467 m
Dalla Pieve di Santa Maria Maggiore si torna verso Piazza Dante Alighieri e si imbocca via Roma, animata da diversi negozi e attività commerciali, fino a raggiungere la Strada Provinciale 110. Poco prima della curva si sale a destra per una stradina che porta alla Chiesa di San Rocco e al cimitero: da qui ci si ricongiunge al tracciato della ciclovia. Dopo alcune gallerie e poco più di un chilometro si raggiunge il borgo di Pietratagliata, riconoscibile dalla sua ex stazione ferroviaria. Si prosegue lungo la pista attraversando altre gallerie, poi un ponte sul fiume Fella permette di passare sull’altra sponda. La ciclovia scorre quindi sotto l’autostrada e continua fino all’altezza di Dogna, segnalata dalla Chiesa di San Leonardo Abate, ben visibile dal percorso. Da qui, dopo ulteriori gallerie, un nuovo ponte sul Fella conduce all’abitato di Chiusaforte. La pista prosegue poi attraverso altre gallerie, attraversa ancora una volta il fiume e costeggia l’autostrada e la statale fino a Resiutta. Qui si imbocca via Nazionale e, svoltando due volte a sinistra, si raggiunge la Chiesa di San Martino Vescovo.
TAPPA 03
TAPPA 03: Da Resiutta a Gemona
Partenza: Resiutta
Arrivo: Gemona
Distanza: 22.3 km
Dislivello: +80 m/ – 134 m
Dalla chiesa di San Martino Vescovo a Resiutta si prende via Gorizia, costeggiando il torrente Resia per circa 200 metri fino al ponte. All’incrocio con via Roma si svolta a sinistra, si supera il ponte e, dopo 400 metri, si gira a destra all’altezza della ex stazione ferroviaria, riprendendo così la ciclovia verso Moggio Udinese. Dopo una galleria e circa 2,4 km si raggiunge la ex stazione di Moggio. Qui si lascia la ciclovia svoltando a destra e, tramite un sottopasso, si attraversa la SS13. Superato il ponte sul fiume Fella si entra a Moggio Udinese lungo il viale alberato di via Giorgio Ermolli. Al primo incrocio si gira a sinistra in direzione Campiolo, seguendo anche le indicazioni per l’Abbazia di San Gallo: chi desidera visitarla tiene la destra verso Moggio Alto, raggiungibile sia per strada che per sentiero in circa un chilometro. Superato l’abitato di Campiolo, la strada continua costeggiando la valle del Fella: è asfaltata con alcuni tratti sterrati, attraversa gallerie e passa più volte sopra e sotto l’autostrada. Dopo circa 3 km si confluisce sulla SS52, che va attraversata con grande attenzione. Dopo 50 metri a sinistra si imbocca una strada asfaltata che, con un ponte, supera nuovamente il Fella. Oltrepassato il ponte, si continua diritti per circa 800 metri fino a un sottopasso: qui si gira a sinistra, passando sotto la ferrovia, e si entra in via dai Valents fino al piazzale della stazione ferroviaria di Carnia. Da qui si svolta a sinistra in via Stazione e poi a destra in via Nazionale, percorrendola fino a ricollegarsi alla statale. Si continua per circa 1 km fino alla frazione di Portis, segnalata dalla chiesa di San Bartolomeo. Si svolta a sinistra, attraversando con attenzione la statale, e si passa davanti alla chiesa, entrando nel borgo abbandonato di Portis Vecchio, distrutto dal terremoto del 1976. Dopo 500 metri in via Portis si gira a destra in via Lavaruzza, fino a ritrovare la statale. Per evitarne il traffico si attraversa e si prende una stradina laterale che porta alla chiesetta di Santa Lucia, innestandosi poi di nuovo sulla statale. Dopo poche centinaia di metri si svolta a sinistra in via San Leonardo, quindi a destra e subito dopo a sinistra in via del Ponte, che attraversa il torrente Venzonassa e porta alla piazzetta del Duomo di Venzone. Dal Duomo di Sant’Andrea si prosegue su via Roma, si esce dalle mura e si svolta a sinistra in via dei Fossati. Si prende poi la prima a destra (via degli Alpini), quindi a sinistra in via Cjampcjscjel, che conduce, dopo circa 500 metri, alla chiesetta dei Santi Giacomo e Anna (XIV sec.). Da qui si gira a destra in via San Giacomo, poi a sinistra in via degli Alpini, seguendo la strada verso il cimitero. Superato il cimitero, si svolta a destra in via Borgo Rozza, si attraversa nuovamente la statale e si imbocca la stradina di fronte che porta sulla nuova ciclopedonale, la quale segue il tracciato della vecchia ferrovia fino a Ospedaletto, nel comune di Gemona del Friuli.
Qui si può scegliere:
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Percorso breve: si svolta a destra verso la chiesa di Santo Spirito, proseguendo poi su via del Priorato, via Cjamparis e successivamente lungo via Bersaglio e via Carlo Caneva, fino a raggiungere il Duomo di Gemona (circa 3,5 km).
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Percorso panoramico: si gira subito a sinistra in via del Lago, salendo per circa 400 metri fino a via Monte Ercole. La salita di circa 3 km porta al Colle di Sant’Agnese e alla chiesetta omonima. Da qui, la strada sterrata di Ledis scende con una serie di tornanti (evitabili tramite sentiero) fino a Gleseutte, da dove via Gleseutte e via Cappuccini conducono in centro a Gemona, nuovamente su via Carlo Caneva, fino al Duomo.
TAPPA 03bis
TAPPA 03bis: Da Colle Sant’Agnese ad Allemagna
Partenza: Colle Sant’Agnese
Arrivo: Allemagna
Distanza: 7 km
Dislivello: +262 m/ – 200 m
Per chi sceglie di salire al Colle di Sant’Agnese e visitare la chiesetta omonima, al termine della ciclopedonale in località Ospedaletto si svolta subito a sinistra, passando sotto la ferrovia lungo via del Lago. La strada sale per circa 400 metri, fino all’incrocio con via Monte Ercole, dove si gira a sinistra. Si continua sempre in salita per circa 3 km: la strada è inizialmente asfaltata e poi sterrata, fino a raggiungere il colle e la chiesa.
Oltrepassato il colle, la strada di Ledis scende con un percorso sterrato costante, caratterizzato da alcuni tornanti che si possono anche evitare grazie a un sentiero alternativo. Dopo circa 3 km di discesa si raggiunge l’abitato di Gleseutte. Da qui si imbocca via Gleseutte, che diventa poi via Cappuccini, fino a confluire nella centrale via Carlo Caneva: questa conduce direttamente al Duomo di Gemona.
TAPPA 04
TAPPA 04: Da Gemona a San Tomaso di Majano
Partenza: Gemona
Arrivo: San Tomaso di Majano
Distanza: 21.7 km
Dislivello: +48 m/ – 128 m
Dal Duomo di Gemona si torna indietro per un centinaio di metri, svoltando a sinistra in via XX Settembre (in discesa). Alla curva si prende via San Leonardo, quindi, dopo circa 100 metri, si gira a destra in via Melchiorre Widman e poi in via del Santo, che più avanti diventa via Sant’Antonio. Si percorre tutta la via, quindi si gira a destra in via Artico di Prampero e subito a sinistra in via Rive di Venturin. Proseguendo diritti si seguono via Moseada e via Loreto, attraversando l’incrocio e passando sotto il cavalcavia ferroviario grazie al marciapiede.
Superato il cavalcavia, il marciapiede termina e si continua in via Cotonificio. Dopo circa 50 metri si incontra un capitello: qui si gira a destra in via Luigi Burgi e la si segue per circa 200 metri fino a una rotatoria. Si svolta a sinistra e, dopo 70 metri, si imbocca via Armentaressa, da percorrere per circa 1,4 km fino all’incrocio con la SS13. Attraversata la statale (prestando attenzione), si prosegue in via della Cartiera, oltrepassando il canale Ledra-Tagliamento all’altezza del cartello “Gemona del Friuli”.
Si continua dritti oltrepassando la provinciale 63, poi sotto l’autostrada Udine–Tarvisio, fino a incrociare via Porto Carantano. Si svolta a destra, seguendo la strada che dopo 300 metri curva ancora a destra. Qui, se lo si desidera, si può prendere il sentiero CAI 720 che sale verso il Colle di Osoppo, confluendo poi sulla strada asfaltata che porta alla fortezza. In alternativa, si prosegue lungo via Porto Carantano, costeggiando il colle e raggiungendo la chiesa di Santa Maria ad Nives.
Da qui si gira a sinistra, seguendo la via principale verso il centro di Osoppo. Si percorrono via Andervolti e via Fabris, superando la piazzetta, il municipio e la farmacia, quindi si svolta a destra in via San Daniele. La si segue per circa 340 metri e si gira a destra in via Peonis, che si percorre per circa 700 metri fino a incrociare via San Martino. Proseguendo dritti su strada sterrata si arriva a un parcheggio, punto di partenza di diversi itinerari a piedi.
Si continua diritti, evitando deviazioni, ed entrando nella zona delle risorgive di Bars. Sulla sinistra si notano le vasche di un allevamento di trote, lungo via Molino del Cucco. Superato l’allevamento, dopo circa 900 metri si incrocia via Gravate: si gira a destra e si prende la strada sterrata opposta, da percorrere per circa 2 km fino ad avvicinarsi alla linea ferroviaria Gemona–Sacile.
Poiché il passaggio a livello non è più praticabile, si svolta a destra e, dopo 500 metri, si imbocca una stradina a sinistra che corre accanto ai binari. Al primo passaggio a livello lo si attraversa e si prosegue dritti, senza seguire le diramazioni laterali, in direzione della SS463. Una cinquantina di metri prima di raggiungerla si gira a destra, costeggiando campi e case, fino al ponte sulla statale. Lo si segue verso destra, passando poco dopo sopra il fiume Ledra.
Appena oltrepassato il ponte, si prende a destra una stradina asfaltata che porta alla provinciale 84: la si attraversa e si continua dritti, costeggiando il colle del Castello di Susans, visibile sulla destra. Dopo poche decine di metri la strada termina e lascia posto a un sentiero erboso, che prosegue tra alcune case e, poco dopo, torna su strada sterrata. Avanzando sempre dritti si ritorna sulla statale 463: la si segue brevemente e, dopo circa 50 metri, si svolta subito a destra su una strada asfaltata in leggera salita che attraversa il borgo di Tiveriacco.
Da qui si incrocia via Susan, che porta all’omonimo castello: si gira a sinistra e, al primo incrocio, si continua dritti (via Tiveriacco), tornando poco prima di Comerzo sulla statale 463. La si percorre per circa 300 metri e poi si svolta a destra su una stradina in salita (via San Giorgio), che corre parallela alla statale, più in basso a sinistra.
Si prosegue sempre diritti per via Laipaco, fino a raggiungere il paese di San Tomaso di Majano. Al termine della via si gira a destra in via San Zenone degli Ezzelini e, dopo circa 200 metri, si prende sulla destra una stradina con cartello per Piazza San Giovanni. In pochi passi si raggiunge l’antica chiesa e hospitale di San Giovanni.
TAPPA 05
TAPPA 05: Da San Tomaso di Majano a Spilimbergo
Partenza: San Tomaso di Majano
Arrivo: Spilimbergo
Distanza: 23.5 km
Dislivello: +206 m/ – 235 m
Dalla Piazza San Giovanni si lascia la chiesa e l’antico Hospitale e si gira a destra in via San Zenone. Dopo circa 20 metri, all’altezza dell’incrocio con il pozzo, si tiene la destra in via Limbiate, che si percorre interamente per circa 2,4 km, tralasciando le viuzze laterali e lasciandosi alle spalle Majano. Al termine la strada diventa sterrata: si continua dritti fino a raggiungere la SP84 “Ponte di Cornino”.
Qui si gira a sinistra per 280 metri, poi a destra sulla prima capezzagna sterrata. Dopo circa 700 metri si svolta a sinistra su un’altra sterrata che conduce al percorso naturalistico del Lago di Ragogna (o di San Daniele), lungo circa 2,5 km e caratterizzato anche dal cimitero israelitico e da una torretta panoramica per l’osservazione del lago.
Al termine, all’incrocio si svolta a destra in via G. de Monte, che porta in circa 1,1 km alla rotonda di Muris. Si prosegue dritti su via Vittorio Veneto, che diventa via Muris, e dopo 1,2 km, presso un capitello, si gira a sinistra in via ai Colli. La strada, inizialmente asfaltata e poi sterrata, sale leggermente tenendo l’abitato sulla sinistra, fino a ricongiungersi dopo circa 1,2 km con la SP5.
Si svolta a destra e si segue la provinciale lungo il marciapiede, attraversando tutto Ragogna e continuando per circa 2,5 km in direzione Pinzano. A destra si imbocca via Castello, in direzione della chiesetta alpina e del castello: dopo 200 metri si tiene la sinistra in via Due Giugno, che riporta sulla SP5. La si segue per circa 600 metri fino al ponte sul Tagliamento.
Superato il ponte, la strada sale ripidamente per circa 1 km fino a Pinzano al Tagliamento. Prima del viale alberato, presso il cartello dei Carabinieri, si gira a sinistra in una piccola viuzza che costeggia una siepe, evitando un tratto di statale. Al termine si svolta leggermente a destra, quindi subito a sinistra in via Circonvallazione. Dopo 300 metri si gira a destra in via Vittorio Veneto, che conduce alla chiesa di San Martino e al centro di Pinzano.
Dalla chiesa si prosegue a sinistra su via Vittorio Veneto, in leggera discesa, seguendo le indicazioni per il cimitero. Dopo circa 1 km si raggiunge la chiesa della Santissima Trinità e il cimitero di Pinzano. Attraversato il parcheggio, si segue la stradina asfaltata che costeggia il cimitero e attraversa un boschetto per circa 1,3 km, fino a incontrare la SP1 verso Valeriano.
Si gira a sinistra e si segue la statale per circa 1 km, senza marciapiede inizialmente, fino all’ingresso di Valeriano, dove il marciapiede porta al centro del paese. Qui si può deviare a destra per Borgo Mizzeri, oppure proseguire diritto per 700 metri e visitare la chiesa di Santa Maria dei Battuti.
In direzione Borgo Mizzeri si segue via Umberto I per 600 metri, si tiene la destra al bivio presso un capitello e, dopo pochi metri, la strada diventa sterrata. Dopo qualche centinaio di metri ritorna asfaltata: allo stop, presso un piccolo altare dedicato al Cuore Immacolato di Maria, si gira a destra su una sterrata che attraversa i campi. Dopo circa 1,5 km, al bivio, si sale a destra raggiungendo la chiesa di San Marco Evangelista e, poco dopo, l’Ancona della Madonna delle Grazie nella frazione di Gaio.
Da qui si prosegue a sinistra lungo via Baseglia, che diventa via Leonardo da Vinci, per circa 1 km fino alla frazione di Baseglia. Qui è possibile deviare a destra per visitare la chiesa di Santa Croce e l’Ancona della Pietà, tornando poi su via Divisione Julia; in alternativa si continua dritti lungo via Filanda Vecchia.
Dopo circa 1,5 km si gira a destra in via Caterina Percoto e subito dopo a sinistra in via Filippo Corridoni, passando davanti alla Scuola Mosaicisti del Friuli. Al termine si svolta a destra in viale Barbacane, raggiungendo la chiesa di San Rocco e la piazzetta omonima. Da qui, lungo viale Roma, si attraversa il centro storico di Spilimbergo fino al Duomo di Santa Maria Maggiore.
TAPPA 06
TAPPA 06: Da Spilimbergo a San Vito al Tagliamento
Partenza: Spilimbergo
Arrivo: San Vito al Tagliamento
Distanza: 27.8 km
Dislivello: +104 m/ – 131 m
Dalla Piazza del Duomo di Spilimbergo si prosegue diritti lungo via Beato Bertrando, che diventa poi via Eremo. Al termine si gira a destra in via Santa Chiara e, raggiunta via della Repubblica, si svolta a sinistra. Superata la SS464 si continua dritti per circa 1 km lungo la SP1 della Val d’Arzino fino a Borgo Novarons, riconoscibile dalla chiesa di Nostra Signora di Lourdes. Qui si tiene la destra su via Concordia, che porta a Borgata Bussolino, e si continua fino a incrociare di nuovo la SP1.
La provinciale si segue per circa 900 metri fino all’incrocio con la SP30, da attraversare con attenzione, entrando in via Monte Nero. Questo viale alberato porta a via Cividin, che si percorre evitando le laterali fino a incrociare via Romana. Si tiene la destra e si prosegue fino al guado del torrente Cosa. Dopo il guado, la strada diventa via Losi e poi via della Pietra: tra vigneti, si avanza per 1,1 km fino a un incrocio, dove si svolta a sinistra su via Europa Unita, in direzione dell’abitato di Cosa.
Da Piazza San Tommaso di Cosa si prosegue dritti verso San Martino al Tagliamento, lungo tranquille strade di campagna (via S. Odorico, via Grave, via Ronchis). Alla curva di via Ronchis si gira a sinistra in via Valvasone e, dopo pochi metri, a destra in via Comunai, da percorrere per 900 metri. Al termine si svolta a destra e subito a sinistra in via Saletto, da seguire per circa 2 km fino a incrociare via Stazione. Qui si gira a destra e si percorre l’ultimo chilometro fino alla chiesa di San Martino Vescovo.
Lasciata la chiesa, si prende viale Rimembranza e si prosegue diritti fino alla farmacia di Arzenutto, incrociando la SP37. La si segue per 200 metri, quindi si svolta a destra in via San Giacomo. Dopo 100 metri si tiene la destra imboccando una capezzagna che corre parallela alla provinciale. Raggiunto un fosso si gira a sinistra e si ritorna per pochi metri sulla SP37, fino a un negozio di giocattoli e sport: qui si svolta in una via tra le case, che porta a campi e poi a via delle Pozze.
Da via delle Pozze si continua dritti su via Crosera e poi a destra in via Regina Margherita, arrivando in pochi metri a Largo Piave. Proseguendo diritti si entra nel centro di Valvasone, in piazza Castello. Si attraversa il borgo lungo via Erasmo da Valvasone, quindi si gira a sinistra in via Fiolina, che porta oltre la Roggia Mulini per 450 metri. Alla piccola rotatoria si prende la prima uscita a destra, via Maiaroff, raggiungendo la località omonima dopo circa 460 metri.
Superata la strada, si procede dritti per 200 metri fino a una nuova rotatoria: si gira a sinistra e subito dopo a destra su una capezzagna. Dopo 1,4 km si incontra via Polveriere: qui si gira a sinistra e si segue la sterrata per 1,8 km, fino alla rotatoria con la SP1. Si continua diritti su via Valvasone verso il centro di Casarsa della Delizia, raggiungendo la chiesa parrocchiale in 450 metri.
Attraversato il centro, dopo 260 metri si arriva al semaforo di piazza Italia: lo si supera e si continua su via Guidalberto Pasolini fino alla stazione ferroviaria. Un sottopasso pedonale permette di oltrepassare i binari e uscire su viale Rimembranza, da seguire per 280 metri fino a una rotatoria. Dopo altri 100 metri si arriva in piazzale Bernini: qui si svolta a sinistra e poi subito a destra in via I Maggio.
Al termine della via si gira a sinistra in via A. Mantegna e, dopo 50 metri, a destra lungo un passaggio pedonale che attraversa il parco e costeggia il campo da calcio, portando in piazza Vittoria, dietro la chiesa di San Giovanni. Da qui si gira a sinistra, poi a sinistra ancora in via Versutta per 150 metri. Si svolta a destra in via Zorutti, che curva a destra, e subito a sinistra in via Aviotte: un percorso ciclopedonale che attraversa la campagna per circa 1 km fino alla frazione di San Floriano.
Terminato il percorso, si attraversa la strada e si gira a sinistra su una nuova ciclabile, in parte sterrata, che conduce verso San Vito al Tagliamento. Proseguendo sempre diritti si raggiunge una rotatoria sulla SP1: si continua dritti in direzione centro e, dopo 200 metri, si svolta a destra passando sotto l’antica porta, arrivando infine al Duomo di San Vito al Tagliamento.
TAPPA 07
TAPPA 07: Da San Vito al Tagliamento a Concordia Sagittaria
Partenza: San Vito al Tagliamento
Arrivo: Concordia Sagittaria
Distanza: 29 km
Dislivello: +35 m/ – 30 m
Dal Duomo dei Santi Vito, Modesto e Crescenzia a San Vito al Tagliamento si imbocca via Bellunello, poi, poco prima della piazza, si gira in via Antonio Altan, che porta fuori dalla porta del paese. Superata la porta, si continua diritti lungo la ciclopedonale asfaltata di via Savorgnano, da percorrere per circa 2,2 km fino alla chiesa di San Rocco e al centro della frazione di Savorgnano.
Dopo la chiesa di San Giacomo Apostolo, in piazzale dei Tigli si gira a sinistra in via Bagnarola e subito a destra in via Melmose. La strada attraversa la campagna per 2,1 km; superato un fosso, si gira a sinistra costeggiando il canale di bonifica Sinigaglia fino a località Melmosa Alta, già in via XXX Aprile. Al primo incrocio si svolta a sinistra in via Verdi e, dopo 400 metri, di nuovo a destra raggiungendo Melmosa Bassa. Qui si prosegue per 1,8 km fino a via Giotto di Borbone, dove si gira a sinistra verso l’Abbazia di Santa Maria in Sylvis a Sesto al Reghena.
Visitata l’abbazia, si riprende su via Roma, si oltrepassa la porta cittadina e si tiene la sinistra in direzione Bagnarola, proseguendo su via Zanardini. Alla rotonda si va dritti per via Levada e, seguendo le indicazioni, si giunge alla chiesa di San Pietro lungo una ciclopedonale ghiaiosa immersa tra vigneti e campi (circa 2 km).
Dopo la chiesa si attraversa via Borgo di Sotto e si entra in via Stalis. Poco più avanti si possono visitare i Mulini di Stalis; altrimenti, dopo 200 metri, si gira a destra lungo una strada ghiaiosa che dà inizio al percorso naturalistico del GiraLemene. Al termine si arriva a Borgo Braida, dove si svolta a destra in via Ippolito Nievo e ancora a destra a un piccolo incrocio con una fonte. Giunti a un altro incrocio, con una chiesetta a destra, si tiene la sinistra fino al centro di Bagnara.
Da qui si prosegue dritti su via Giuseppe Volpi di Misurata e via Roma, fino al centro di Gruaro. Si svolta a sinistra in via Guglielmo Marconi, poi leggermente a destra all’incrocio e a sinistra dopo la chiesetta, entrando in campagna e seguendo sempre il tracciato del GiraLemene. Si raggiunge via Boldara, dove si gira a destra, continuando sul percorso ciclopedonale fino a Portovecchio, costeggiando il fiume Lemene.
Da Borgo Portovecchio si continua su via Venerio Giovanni, passando sotto il cavalcavia dell’autostrada A4. Subito dopo si gira a destra in via Ponte di Covra, che porta sulla SP463. Dopo 700 metri, superato il cavalcavia ferroviario, si svolta a destra in via San Martino. Si attraversa il ponte sul Lemene e si prende a sinistra via Palestro, da percorrere fino alla chiesa di San Nicolò.
Da qui si gira a sinistra in viale della Stazione e, grazie al sottopasso, si attraversa la grande rotatoria, sbucando in via Bono. Dopo 50 metri si svolta in Borgo San Gottardo, che porta al centro di Portogruaro. Si attraversa il centro e, presso il parcheggio dell’Hotel Portus, si gira a destra sulla ciclopedonale che costeggia il Lemene, fino alla Cattedrale di Santo Stefano di Concordia Sagittaria.
TAPPA 08
TAPPA 08: Da Concordia Sagittaria a Torre di Mosto
Partenza: Concordia Sagittaria
Arrivo: Torre di Mosto
Distanza: 16.9 km
Dislivello: +8 m/ – 8 m
Dalla Cattedrale di Santo Stefano a Concordia Sagittaria si procede verso il fiume Lemene lungo via Roma, lasciando il municipio alle spalle. Si attraversa l’incrocio con via I Maggio e si continua dritti su via Antonio Gramsci, che costeggia l’argine destro del fiume. Dopo circa 870 metri si svolta a destra in via Fratelli Bandiera, una strada residenziale senza marciapiede ma con scarso traffico.
La si percorre interamente per circa 680 metri, fino a via Spareda, dove si gira a sinistra. La strada, asfaltata e poco trafficata, attraversa la campagna, supera un canale con una chiusa e poco dopo piega a sinistra, portandosi sull’argine del fiume Loncon. Da qui si prosegue sempre diritti per circa 4 km.
All’altezza di una discesa sulla destra, si imbocca via Torba, una strada sterrata che attraversa campi coltivati e poche abitazioni. La si percorre per circa 4,6 km, superando un altro canale, fino a raggiungere la SP59 che collega San Stino di Livenza a Caorle.
Si gira a destra, senza attraversare il ponte, e si continua su via Condulmer, una sterrata che costeggia la provinciale e i campi. Dopo circa 2 km, al ponte, si gira a sinistra, si supera il canale e si attraversa la provinciale, imboccando via Pioppi.
Questa strada, alberata, si segue per circa 3,5 km fino al ponte sul fiume Livenza, dove compare il cartello di Torre di Mosto. Dopo altri 260 metri si raggiunge la rotonda di Piazza Indipendenza: qui si seguono le indicazioni sulla destra e in 200 metri si arriva alla chiesa parrocchiale.
TAPPA 09
TAPPA 09: Da Torre di Mosto a San Donà di Piave
Partenza: Torre di Mosto
Arrivo: San Donà di Piave
Distanza: 20.5 km
Dislivello: +10 m/ – 8 m
Dalla piazza della Chiesa di Torre di Mosto si imbocca via Asilo per 210 metri, proseguendo poi dritti sotto il cavalcavia. Oltrepassato il sottopasso la strada prende il nome di via Santissima Trinità: la si percorre per altri 220 metri fino all’incrocio, dove si svolta a sinistra seguendo l’argine destro del fiume Livenza.
Si costeggia il fiume per 770 metri, quindi si gira a destra su via Rotta, da seguire per 2,4 km fino al canale Taglio Brian, in corrispondenza dell’argine est. Qui si prosegue ancora dritti su via Taglio e, dopo circa 2 km, si arriva all’idrovora di Staffolo, nel cuore della zona di bonifica.
Si gira obbligatoriamente a destra, superando il canale San Martino. Al primo ponte si passa sull’altro argine per evitare il traffico e si continua in via San Martino per 450 metri fino a raggiungere la SP57 (Stretti–Staffolo). Qui si tiene la destra e, superato di nuovo il ponte, si svolta a sinistra, restando sempre su via San Martino lungo il canale.
Dopo 1,3 km si svolta a sinistra, salendo sull’argine del canale Piavon, da seguire per 1,4 km fino al ponte successivo, che va oltrepassato. Si continua quindi su via Bellamadonna per circa 2,5 km in direzione Fossà. Al termine della via si raggiunge la chiesa di Fossà: qui si gira a sinistra imboccando via Fossà.
Dopo 530 metri si supera il canale Grassage, proseguendo dritti su via della Fornace. La strada, con fondo asfaltato e ciclopedonale, conduce per 1,2 km fino alla statale che collega San Donà a Caorle, in località Fiorentina.
Si tiene la destra imboccando via Calnova, dotata di pista ciclabile asfaltata, e dopo circa 1 km si raggiunge un grande incrocio con rotonda, da attraversare grazie ai passaggi pedonali. Si entra così a San Donà di Piave, come indica il cartello.
Per ridurre il tratto su asfalto, si entra nel parco pubblico Federico Fellini, sulla destra. Qui un ponticello permette di attraversare un canale e costeggiarne la sponda sinistra per 340 metri, fino a raggiungere piazzale via Enzo Vannoni. Lo si attraversa completamente, quindi si gira a sinistra seguendo via Calvecchia.
Dopo 300 metri via Calvecchia incrocia via Calnova: si resta sulla sinistra, sulla ciclopedonale, per evitare il traffico. Si prosegue dritti su via Carlo Vizzotto e, senza deviazioni, su via Tredici Martiri. Dopo 1,5 km si giunge in Piazza Duomo, davanti al Duomo di Santa Maria delle Grazie di San Donà di Piave.
TAPPA 10
TAPPA 10: Da San Donà di Piave a Quarto d’Altino
Partenza: San Donà di Piave
Arrivo: Quarto d’Altino
Distanza: 29 km
Dislivello: +39 m/ – 35 m
Dal Duomo di Santa Maria delle Grazie a San Donà di Piave si imbocca l’area pedonale di corso Silvio Trentin. Dopo circa 590 metri si raggiunge il ponte sul fiume Piave. Lo si attraversa utilizzando la pista ciclopedonale, che permette di evitare il traffico.
Chi desidera visitare la Chiesa di San Donato (Musile di Piave) deve, appena superato il ponte, attraversare la strada e proseguire dritto per 530 metri lungo via Roma. Altrimenti si resta sulla ciclopedonale, si passa sotto il cavalcavia, si attraversa la strada e si raggiunge l’argine del Piave.
Il percorso prosegue per 1,3 km su una capezzagna alberata: da un lato acacie e altre piante tipiche delle aree umide (attenzione alle spine se si è in bici), dall’altro campi coltivati. Alla fine si sale su via Piave, si attraversa la strada e si imbocca la via di fronte, via Intestadura, costeggiando a sinistra il Piave Vecchio.
Dopo 280 metri la strada curva: qui si lascia la principale e si svolta a sinistra in via Piave Vecchia. La via, inizialmente asfaltata e fiancheggiata da frutteti, diventa poi sassosa e segue sempre il corso del Piave Vecchio fino a Camposile, che si raggiunge dopo circa 6 km, all’altezza di via Castaldia.
Si attraversa la trafficata Riviera del Sile e si continua dritti su via IV Novembre, superando il ponte sul Taglio del Sile. Appena oltre il ponte si svolta a destra in via Salsi e si percorrono circa 9 km sull’argine di San Marco: questo separa la laguna di Venezia dal Taglio del Sile e corre parallelo alla strada, conducendo alla darsena di Portegrandi.
Superato il ponte sul canale Silone (o Dolce), si continua lungo il Sile. Dopo circa 1 km è possibile scendere dall’argine per visitare il centro di Portegrandi e la Chiesa di San Magno Vescovo. Se si resta invece sulla ciclopedonale, in altri 3,6 km si raggiunge la località Trepalade.
Qui si può scegliere una deviazione seguendo la variante San Donà di Piave – Quarto d’Altino lungo il Fiume Zero, che permette di visitare il Museo Archeologico Nazionale di Altino legato alla Via Annia. In alternativa, si continua lungo l’argine del Sile: da Trepalade alla chiesa di Quarto d’Altino ci sono ancora 4,3 km.
TAPPA 11
TAPPA 11: Da Quarto d’Altino a Mestre
Partenza: Quarto d’Altino
Arrivo: Mestre
Distanza: 22.2 km
Dislivello: +15 m/ – 14 m
Dalla chiesa di Quarto d’Altino si percorre via Guglielmo Marconi per 300 metri seguendo le indicazioni Jesolo–Marcon. Dopo il sottopasso ferroviario si svolta subito a destra, imboccando la ciclopedonale di viale J.F. Kennedy (SP40), che corre parallela ai binari. La pista ciclabile passa più volte da un lato all’altro della strada, ma si segue sempre fino a una rotonda dopo 1,5 km.
Si supera la rotonda proseguendo dritti in direzione Marcon, rimanendo sulla ciclopedonale del lato destro: la strada prende ora il nome di viale della Resistenza (SP40). Dopo 340 metri la ciclabile piega a destra e porta nell’abitato di Osteria Palazzetto. Qui si segue sempre la via principale, restando sui marciapiedi e seguendo le indicazioni per Marcon–Mestre.
Dopo aver oltrepassato il fiume Zero, si percorrono 1,2 km fino a incrociare nuovamente la SP40. Si continua dritti, ma con attenzione perché il rettilineo è trafficato e privo di protezioni: il marciapiede compare solo in prossimità di San Liberale.
Raggiunta la chiesa di San Liberale, in comune di Marcon, si svolta a destra in via Dante Alighieri, la si percorre fino in fondo e poi si gira a sinistra in via Ugo Foscolo. Al successivo incrocio si va a destra lungo via Zuccarello, che porta all’omonima frazione. La strada compie due curve a zig-zag e supera il fiume Dese dopo 2 km: è stretta e senza protezioni, quindi serve cautela.
Passato il ponte, dopo 640 metri si svolta a destra in via Litomarino. Si prosegue dritti, passando sotto l’autostrada, fino a raggiungere la chiesa di Dese dopo 3,9 km. Qui si gira a sinistra in via Annia, da seguire per circa 1,1 km (tratto con pochi marciapiedi).
Alla fine si incontra, sulla destra, un ampio piazzale: è il parcheggio di Bosco Querini-Ottolenghi. Lo si attraversa, imboccando in fondo una strada ghiaiata verso destra. Chi preferisce può passare direttamente nel bosco. Dopo 840 metri la via termina contro la recinzione ferroviaria: qui si svolta a sinistra lungo via Cà Solaro, dapprima sterrata e poi asfaltata.
Dopo 1,3 km, superato il canale Scolmatore, si raggiunge una rotonda: si prosegue dritti entrando a Carpanedo su via Pasqualigo. Dopo 1 km si incontra viale Martiri della Libertà, che si attraversa grazie ai semafori pedonali, continuando poi sempre su via Pasqualigo per altri 710 metri fino all’incrocio con via San Donà.
Si svolta a destra, seguendo le indicazioni “polizia stradale” e “stadio”, raggiungendo la chiesa di Carpanedo dopo 770 metri. Qui si mantiene la via principale che diventa viale Garibaldi: seguendola dritti si arriva alla chiesa di San Lorenzo Martire dopo circa 1,5 km.
Chi vuole fare una variante più ampia può deviare a destra dopo 845 metri lungo via Giovanni Verrazzano, restando sulla ciclopedonale per 140 metri fino a una rotonda. Da qui si gira a sinistra su via Santa Maria dei Battuti per 360 metri, raggiungendo la chiesa omonima. Si svolta quindi a destra e subito a sinistra in via Daniele Manin, che si percorre interamente fino a via Luigi Einaudi. Si gira a destra e, dopo 150 metri, a sinistra: superato il ponte sul fiume Marzenego, si attraversa piazzale Luigi Candiani e, dopo altri 140 metri, si gira a sinistra. In 245 metri si raggiunge la chiesa di San Lorenzo Martire.
TAPPA 12
TAPPA 12: Da Mestre a Dolo
Partenza: Mestre
Arrivo: Dolo
Distanza: 23.9 km
Dislivello: +31 m/ – 23 m
Dalla chiesa di San Lorenzo Martire si prosegue verso la galleria Giacomo Matteotti, superando il fiume Marzenego. Dopo 120 metri si imbocca la ciclopedonale di via Rosa fino a piazzale Donatori di Sangue (150 m). All’incrocio si segue la ciclopedonale svoltando a sinistra e, al successivo incrocio, si attraversa sulle strisce pedonali per continuare su via Querini.
La ciclopedonale segue via Querini e poi via Dante Alighieri per circa 1,1 km, fino all’incrocio con via Stazione. Qui si prende il sottopasso ferroviario sulla sinistra che permette di oltrepassare i binari, sbucando sulla ciclopedonale di via Giorgio Rizzardi. La si percorre per 495 metri fino alla rotonda di piazzale Lazzaro Giovannaci, dove si imbocca la seconda uscita, sempre su via Giorgio Rizzardi, in direzione Marghera.
Dopo 280 metri si gira a sinistra entrando in piazza Sant’Antonio e, lungo le ciclopedonali, si attraversano in sequenza piazza del Municipio, piazza Mercato e piazza della Concordia. Dopo circa 1 km si incontra un incrocio con semaforo: si procede dritti ma utilizzando le strisce pedonali di destra, che portano prima su via Beccaria e poi subito a sinistra, tornando su via della Rinascita.
Si prosegue su questo viale per 400 metri e, dopo tre incroci, si svolta a sinistra in via del Lavoratore. Al successivo incrocio si gira a destra in via L. Pasini, da seguire per 550 metri, quindi a destra in via Bottenigo. Dopo la curva, sulla sinistra si nota un segnale di strada chiusa: si attraversa con attenzione ed è possibile imboccarla grazie al passaggio ciclopedonale che porta in via della Trebbiatrice.
Da qui si gira a sinistra fino a via dell’Avena, la si attraversa e si procede dritti superando il ponte. Al semaforo si gira a destra in via Colombera, che attraversa un quartiere residenziale. Dopo 300 metri si raggiunge il ponte sul canale Lusore: si gira a destra, si oltrepassa il canale e subito dopo un altro ponte, mantenendosi sul marciapiede.
Si attraversa quindi sulle strisce pedonali e si imbocca la ciclopedonale sterrata che costeggia il centro commerciale La Nave de Vero. Con un sottopasso si supera la statale Romea, quindi si gira a sinistra su via Colombara. Dopo 360 metri, oltre il canale Lusore, si gira a destra seguendo l’andamento del corso d’acqua per circa 2 km, fino a un incrocio con sottopasso: lo si utilizza per ritrovarsi ancora su via Colombara, da seguire fino al ponte.
Qui si gira a destra e subito a sinistra in via Lusore, sempre lungo il canale. Si attraversa la ferrovia con attenzione e si prosegue fino al ponte, dove si svolta a sinistra in via Ghebba, che più avanti diventa via Risato e via Bellini, fino a raggiungere Oriago, sulla trafficata via Venezia.
Al semaforo si attraversa a destra, oltrepassando il ponte sul Naviglio del Brenta, quindi si gira a destra costeggiando il naviglio. Si continua sempre diritti per circa 1,2 km fino a un ponte: non lo si attraversa, ma si svolta a sinistra seguendo via Risorgimento.
Questa via, dotata di marciapiede e ciclopedonale, porta per circa 1,5 km fino a una rotatoria. Qui si gira a destra su via Forte Poerio, in direzione Mira. Dopo 740 metri, a una nuova rotatoria, si svolta ancora a destra in via Giuseppe di Vittorio, che diventa Riviera del Brenta: la si segue per circa 1 km fino a un ponte, dove si gira a destra in via delle Porte.
Dopo 300 metri si gira a sinistra e, al termine della curva, ancora a destra in via del Cimitero. La strada attraversa la trafficata via Nazionale e conduce sulla ciclopedonale che segue il Rio Serraglio. Si procede sempre dritti, ignorando le deviazioni, per circa 5,5 km fino all’incrocio con via Cairoli. Qui si gira a sinistra e si prosegue fino al Duomo di Dolo, raggiunto dopo 760 metri.
TAPPA 13
TAPPA 13: Da Dolo a Padova
Partenza: Dolo
Arrivo: Padova
Distanza: 19.5 km
Dislivello: +35 m/ – 27 m
Dalla chiesa di Dolo si imbocca via Giacomo Matteotti. Dopo 180 metri si attraversano i due ponti sul Naviglio del Brenta e, percorsi altri 360 metri, si arriva a un quadrivio. Qui si tiene la destra su via San Giacomo, che poi diventa via Dolo, da seguire sempre diritti fino al semaforo del borgo di Paluello, raggiunto dopo 2,3 km.
Si oltrepassa il semaforo e si continua dritti lungo via Barbariga per 3,4 km. In prossimità del comune di Strà, la strada torna a costeggiare il Naviglio del Brenta: dall’altra sponda si può ammirare Villa Pisani. Si prosegue ancora per 1,1 km lungo via Roma, che diventa Riviera del Naviglio, fino ad arrivare alle chiuse dove nasce il Naviglio.
Qui si gira a destra in via IV Novembre, poi subito a sinistra in via Montello (80 m), e di nuovo alla prima a sinistra in via Vittorio Veneto. La si segue fino all’incrocio con via Oltrebrenta, dove si svolta a sinistra e si prosegue dritti. Dopo 340 metri si attraversa il ponte sul fiume Brenta e si continua lungo il canale Piovego, imboccando via Argine Sinistro del Piovego, sterrata.
Si segue l’argine per 4,6 km, passando sotto due sottopassi. Al terzo si sale sull’altro lato e si continua lungo l’argine destro. Dopo 1,3 km si passa sotto la ferrovia e si raggiunge ponte San Gregorio: scesi dal ponte, si gira subito a destra in via Vigonovese. Dopo un centinaio di metri si svolta alla seconda a destra in via Pier Maria Rosso di San Secondo, che riporta all’argine.
Raggiunto il Piovego, si gira a sinistra fino a ponte dei Graissi (600 m). Lo si attraversa e si prosegue a destra, poi ancora a sinistra lungo via Domenico Turazza, sempre sulla ciclopedonale del Piovego, fino a ponte di Ognissanti (1,5 km). Qui compaiono i cartelli del Cammino di Sant’Antonio.
Si attraversa il ponte girando a destra, poi dritti lungo via Ognissanti per 320 metri fino a una rotonda con la chiesa di Ognissanti. Si compie la rotonda e si prende la terza uscita, con la chiesa alla destra, entrando in via Giuseppe Orus. La si percorre fino all’incrocio con via San Massimo, dove si svolta a destra.
Si prosegue sempre dritti, superando una rotonda dopo 670 metri, e continuando su via Ospedale Civile, che diventa via Melchiorre Cesarotti. Dopo altri 740 metri si raggiunge la Basilica di Sant’Antonio a Padova, meta finale.
TAPPA 14
TAPPA 14: Da Padova a Monselice
Partenza: Padova
Arrivo: Monselice
Distanza: 22.4 km
Dislivello: +22m/ – 27 m
Dalla Basilica di Sant’Antonio si imbocca via Beato Luca Belludi, proprio di fronte alla chiesa. La si percorre interamente (circa 300 m) fino a raggiungere il grande piazzale di Prato della Valle. Lo si attraversa tenendo la sinistra e si prende via Giosuè Carducci, seguendo le indicazioni per Venezia.
Si continua per 500 m e, al bivio, si resta a destra, in direzione uscita da Padova. Dopo 100 m si incrocia via Marghera, sulla quale si svolta a destra, proseguendo fino alla rotonda di piazza Santa Croce. Grazie agli attraversamenti pedonali sul lato sinistro (vicino alle pensiline del tram) si raggiunge il lato opposto della strada.
Da qui si prosegue a sinistra sulla ciclopedonale, sempre diritti per circa 390 m, fino ai tornelli di un parco sulla destra. Lo si attraversa per evitare il traffico, portandosi verso l’argine del Tronco Maestro. Si svolta a sinistra e si continua fino al Ponte del Sostegno.
Si gira ancora a sinistra, seguendo la ciclopedonale, e si attraversa la strada alle prime strisce pedonali. Si procede a destra per 50 m e, prima del ponte, si gira a sinistra sull’argine del canale Scaricatore. Lo si segue sul lato destro fino al ponte pedonale poco più avanti. Attraversato il canale, si svolta a destra e si prosegue lungo la ciclopedonale per 450 m, restando accanto al corso d’acqua e passando sotto una strada trafficata.
All’uscita si arriva al semaforo di via Vittorio Veneto: si attraversano le strisce, poi si svolta a destra e, al nuovo attraversamento pedonale di strada Adriatica, si continua diritti. Superato il ponte si gira subito a sinistra, imboccando lungargine dei Barcari, che costeggia il canale Bisatto.
Da qui si segue sempre l’argine, alternando tratti asfaltati e sterrati, attraversando i comuni di Abano Terme, Montegrotto Terme e Battaglia Terme, fino ad arrivare a Monselice lungo via Morano (18,8 km).
All’ingresso della città si gira a sinistra sul ponte, da dove si scorge il campanile del Duomo Nuovo. Si percorre via delle Grole fino alla rotonda di piazza della Vittoria, proprio davanti al Duomo di Monselice.
TAPPA 15
TAPPA 15: Da Monselice a Carceri
Partenza: Monselice
Arrivo: Carceri
Distanza: 17.1 km
Dislivello: +63 m/ – 65 m
Lasciata piazza della Vittoria e il Duomo di Monselice, si imbocca via delle Grole e si supera il ponte sul canale Bisatto. Dopo 200 metri si svolta a sinistra, seguendo via Argine Sinistro del Bisatto, inizialmente asfaltata e poi sterrata.
Dopo 1,5 km si passa sotto due linee ferroviarie, la Padova–Bologna e la Monselice–Mantova. Poco più avanti, sulla destra, si scorge l’abitato di Marendole. Si continua sempre dritti lungo l’argine, superando ponti e incroci, senza mai abbandonare la stradina (che cambia più volte nome).
Dopo 7,5 km si entra a Este: qui si scende dall’argine utilizzando le scalette e si imbocca via Azzo II d’Este. Si attraversa la strada e si gira a sinistra, prendendo subito dopo la prima a destra in via San Girolamo. Si segue il viale per 330 metri fino alle mura medievali, quindi si attraversa e si continua su via G. Negri per altri 340 metri lungo il marciapiede che costeggia le mura. Seguendo le indicazioni per il Duomo, si gira a sinistra e, dopo 70 metri, si raggiunge piazza Santa Tecla e il Duomo di Este.
Con il Duomo alle spalle, si gira a destra sotto i portici di via G. Garibaldi. Dopo 215 metri si oltrepassa il ponte San Francesco e la via diventa via I. Alessi. Dopo altri 180 metri si arriva alla chiesa di Santa Maria della Consolazione. Si prosegue a destra, prendendo come riferimento la chiesa della Beata Vergine della Salute, ben visibile.
Si cammina sempre dritti, superando la chiesa, lungo via Francesconi, via V. Pellesina e via Maganza, fino ad arrivare, dopo 540 metri, in via Augustea, davanti al cimitero. Qui si svolta a sinistra e, dopo 790 metri di rettilineo con pista ciclabile sulla sinistra, si passa accanto alla chiesa della Beata Maria Vergine Addolorata (chiesa del Pilastro).
Si attraversa la strada statale Padania Inferiore (SR 10) e si svolta a destra in direzione della Torre, superando il ponte grazie al passaggio pedonale. Oltre il ponte, si gira a sinistra lungo via Riva di Fiume, costeggiando il canale Santa Caterina.
Si procede dritti per 2,9 km, attraversando un passaggio a livello della ferrovia Monselice–Mantova e un sottopasso della nuova superstrada. Oltrepassato, la strada diventa via Cancello, quindi piega a destra e prende il nome di via Degora e poi via Chiesa.
Si continua sempre diritti per circa 2 km fino a un quadrivio con una croce, dove si svolta a sinistra in via G. Marconi. Dopo 180 metri si arriva all’Abbazia di Carceri.
TAPPA 16
TAPPA 16: Da Carceri a Badia Polesine
Partenza: Carceri
Arrivo: Badia Polesine
Distanza: 23.8 km
Dislivello: +43 m/ – 46 m
Dall’Abbazia di Carceri si procede dritti fino a una rotonda (335 m), dove si gira a sinistra in direzione Vighizzolo, imboccando via Roma. Si attraversa il centro abitato e, proseguendo sempre diritti, si supera lo scolo Brancaglia dopo 1,3 km, incrociando via Cancello. La strada prende ora il nome di via Nuova e conduce, dopo altri 1,3 km, alla rotonda della chiesa di Vighizzolo d’Este.
Qui si tiene la destra, attraversando la piazza e proseguendo ancora lungo via Roma. Dopo 540 m si oltrepassa nuovamente lo scolo Brancaglia e, all’incrocio successivo, si gira a sinistra in via Tre Canne. La strada sale sull’argine del canale Santa Caterina, supera il canale Gorzone e continua lungo l’argine.
Il percorso segue sempre il corso del Santa Caterina, anche se la via cambia nome più volte (via Tre Canne, via Laghetto, via Scagliara). Dopo 3,6 km si arriva nei pressi della Strada Provinciale 41: poco prima, la strada scende dall’argine piegando a destra e sbuca sulla provinciale, che si deve seguire a destra.
Dopo 1,6 km si incontra una rotonda: si prosegue sempre diritti lungo la ciclopedonale, che conduce al centro di Sant’Urbano dopo altri 2,4 km. Dal paese si continua dritti, salendo sull’argine del fiume Adige.
Da qui il percorso si mantiene sempre sull’argine, senza deviazioni, passando sotto l’autostrada e seguendo il corso del fiume per circa 12,6 km, fino al ponte sull’Adige. Lo si attraversa girando a sinistra, in direzione di Badia Polesine, seguendo da qui le indicazioni della tappa T14AN – Fiume Adige – Badia Polesine.
TAPPA 17
TAPPA 17: Da Badia Polesine a Sariano
Partenza: Badia Polesine
Arrivo: Sariano
Distanza: 18.7 km
Dislivello: +12 m/ – 14 m
Con la chiesa di San Giovanni Battista alle spalle, si prende a destra lungo via Sant’Alberto per 150 metri. Si svolta quindi in via Carducci, la si percorre superando dopo 150 metri il ponte sul fiume Adigetto.
All’incrocio con semaforo si gira a sinistra, seguendo il marciapiede di Riviera Giovanni Miani in direzione Verona–Mantova per 80 metri. Poi si svolta a destra in via Cappuccini, che si segue per 430 metri oltrepassando la ferrovia. Qui il marciapiede termina: si attraversa la strada e si continua lungo il lato interno, che curva ampiamente verso le abitazioni. Dopo 240 metri si ritrova il marciapiede sul lato opposto, da seguire per circa 1 km fino a località Magona.
Si attraversa quindi la strada, passando per il piazzale e oltre il canale Malopera, girando attorno all’edificio presente. Si prosegue a sinistra su via Fratelli Cervi e, al termine, si gira a destra in via Spizzene, che con un sottopasso consente di superare la SS34.
Si continua dritti per 3 km fino a incrociare via Gardese, dove si gira a sinistra. Questa via, asfaltata e poco trafficata, attraversa la campagna per circa 1 km, poi si svolta a destra, attraversando il ponte sulla Fossa Maestra, ed entrando nel paese di Baruchella.
Superato il ponte, all’incrocio, si gira subito a sinistra su via Roma in direzione Giacciano–Trecenta–Ferrara. Dopo 285 metri si svolta a sinistra in via Professore Giuseppe Fiocco, un lungo rettilineo di 670 metri che porta in località Madonna del Paneto.
All’incrocio successivo si gira a sinistra e poi subito a destra in via Borgonuovo. La si segue per 1,4 km fino alla seconda deviazione a destra, che si imbocca proseguendo diritti fino a raggiungere l’argine del Canal Bianco.
Qui si continua lungo l’argine sassoso per 2,2 km, quindi si gira a destra attraversando il canale sul ponte. Subito dopo, alla rotonda, si prosegue in direzione Ferrara–Trecenta.
Si attraversa l’abitato di Trecenta e, dopo 450 metri, si gira a destra in via Canova. Dopo 700 metri si arriva a un incrocio: si segue sempre la via principale, che piega a sinistra diventando via Argine Bottazza. Si procede dritti per 1 km fino al laghetto Gorgo Gaspera.
Qui si tiene la sinistra costeggiando lo specchio d’acqua. Al successivo incrocio si gira a destra, mantenendo sempre Gorgo Gaspera sulla destra, e poi ancora a destra in via Argine Bignozza. La strada sterrata passa accanto al Gorgo Bianco e, dopo 1,5 km, raggiunge il Gorgo della Sposa.
Si svolta a sinistra, proseguendo su via Argine Bignozza per altri 270 metri, poi a destra in via Raffaello Sanzio. Si oltrepassa il ponticello di legno del Gorgo della Sposa e si continua sulla ciclopedonale in ghiaia che costeggia i terreni dell’istituto superiore di agraria. Dopo 450 metri la ciclopedonale piega a destra ed esce dal boschetto dopo 100 metri.
Si prosegue ora sempre dritti su via Argine Circondario, raggiungendo la borgata di Marzanata dopo circa 100 metri. Si continua lungo la strada principale per 1,6 km, asfaltata ma poco trafficata.
All’incrocio si gira in via Spadolina, che si segue per 160 metri, quindi si svolta a sinistra, arrivando alla chiesa di Sariano e all’ostello.
TAPPA 18
TAPPA 18: Da Sariano a Bondeno
Partenza: Sariano
Arrivo: Bondeno
Distanza: 20.2 km
Dislivello: +30 m/ – 29 m
Dall’ostello di Sariano, lasciandolo alle spalle, si svolta a sinistra e si segue la SP 11 per 1,4 km, superando un ponte. Sulla sinistra si nota una canalizzazione artificiale in cemento sopraelevata, che costeggia la strada. Al bivio si prosegue dritti, mantenendo il canale sulla sinistra, lungo via Sant’Antonio.
Si continua per 3,2 km fino a incrociare nuovamente la SP 11, che conduce a Ceneselli. È sconsigliato attraversare in questo punto: conviene invece girare a destra, seguire la provinciale fino a una grande rotonda e da lì proseguire lungo il rettilineo che, dopo 1 km, porta alla chiesa dell’Annunciazione di Maria Santissima a Ceneselli, dove è custodita una statua di San Giovanni Paolo II.
Per riprendere il cammino, dalla chiesa si ritorna indietro per circa 2 km, fino a ritrovare la ciclopedonale asfaltata che collega Ceneselli a Calto, costeggiando la SP 11. Dopo 2,3 km, sempre dritti e superata anche una rotonda, si entra a Calto, con il municipio sulla destra e la chiesa sulla sinistra.
Dal centro si continua dritti lungo via Vittorio Emanuele per 330 metri, fino a raggiungere l’argine del fiume Po. Si salgono le scalette e si prosegue a sinistra lungo la ciclopedonale asfaltata di via Argine Po, a traffico limitato. La si segue senza deviazioni per circa 9 km, fino a un piccolo parcheggio con panchine, davanti al ponte sul Po.
Qui si salgono le scalette dal parcheggio per immettersi sul ponte, che si attraversa camminando nello spazio tra guardrail e rete di protezione. Sul lato opposto si scende di nuovo con delle scalette, ritrovando la ciclopedonale che porta verso la frazione di Stellata (200 m).
Dalla piazza di Stellata si imbocca via Alessandro Pepoli, che si segue per 300 metri fino a risalire sull’argine del Po. Si svolta a destra, tenendo il fiume alla propria sinistra. Dopo 1,3 km si incontra una prima chiusa: qui si gira a sinistra seguendo le indicazioni per Bondeno.
Dopo altri 300 metri si raggiunge una seconda chiusa, più grande, sul deviatore del Po. Da qui si prosegue sempre dritti lungo via Comunale, mantenendosi sull’argine asfaltato che segue il corso del fiume Panaro.
TAPPA 19
TAPPA 19: Da Bondeno a Camposanto
Partenza: Bondeno
Arrivo: Camposanto
Distanza: 29.1 km
Dislivello: +48 m/ – 44 m
i continua a seguire l’argine per 4,9 km, senza deviare nelle stradine laterali a destra, fino a un bivio. Qui si prende la strada più a destra, in discesa, e si percorre un lungo rettilineo che passa sotto la ferrovia. Dopo 1,6 km si arriva al ponte sul fiume Panaro, nel comune di Bondeno.
Si attraversa il ponte e si svolta subito a destra in via Dazio. Si segue sempre l’argine asfaltato, tenendo ora il Panaro sulla destra. Dopo 850 m si oltrepassa un incrocio, proseguendo dritti lungo l’argine.
Dopo 2,8 km si attraversa nuovamente il fiume in località Santa Bianca. Passato il ponte pedonale si gira a sinistra, continuando a seguire l’argine del Panaro, evitando sempre le stradine laterali sulla destra.
Dopo 8,1 km, e superato il sottopasso della tangenziale, si arriva a un incrocio in curva con la SP 10. Qui si attraversa la strada e si continua sulla ciclopedonale del lato opposto (non ci sono strisce: prestare molta attenzione).
La ciclopedonale curva a destra in via degli Agostiniani, un rettilineo di circa 400 m che porta a una rotonda. Qui si gira a sinistra, proseguendo lungo il marciapiede in direzione del Museo Civico di Finale Emilia.
Si continua dritti per circa 1 km, superando il Museo e piazza Baccarini, quindi si gira a sinistra in via Martiri della Liberazione. Dopo un centinaio di metri si svolta ancora a sinistra, entrando in piazza Giuseppe Garibaldi, dove si trova la chiesa di San Bartolomeo.
Dalla chiesa si gira a destra, prendendo subito la prima via a destra (riconoscibile per uno stemma sull’edificio d’angolo). Dopo 110 m si svolta a destra in via Giovanni Zuffi, da percorrere per 130 m, quindi a sinistra in via Aurelio Saffi.
Si prosegue lungo il marciapiede in un tratto chiuso al traffico, attraversando un parcheggio sulla sinistra e seguendo la strada per altri 250 m, fino al ponte. Qui si attraversa e si sale sull’argine erboso, tenendo il Panaro alla propria sinistra.
Il percorso prosegue su fondo erboso per 1,5 km, poi torna asfaltato per circa 1 km, fino al cartello della località San Lorenzo. Quando la strada gira a destra, si continua invece dritti sull’argine erboso, sempre costeggiando il fiume.
Dopo altri 5,6 km si incontra una strada asfaltata (via Passo di Cà Bianca) con un ponte. Si attraversa la strada e si continua ancora sull’argine, con il fiume a sinistra.
Si procede per 8,3 km, superando anche un sottopasso ferroviario, fino a raggiungere l’attraversamento ciclopedonale sulla SP 568 (Strada Provinciale di Crevalcore), in prossimità del comune di Camposanto.
TAPPA 20
TAPPA 20: Da Camposanto a Nonantola
Partenza: Camposanto
Arrivo: Nonantola
Distanza: 21.4 km
Dislivello: +42 m/ – 37 m
Si continua sempre dritti lungo l’argine, inizialmente asfaltato, per 4,3 km, fino a sbucare su una strada asfaltata: via Argine Panaro. La si segue per 300 metri fino a un ponte, quindi si prosegue ancora dritti lungo l’argine della ciclopedonale in ghiaia, chiamata Riviera del Panaro.
La strada diventa erbosa, ma si continua sempre sull’argine, evitando le deviazioni a destra, fino a raggiungere il ponte del comune di Bomporto, dopo 6,3 km. Qui si attraversa il fiume Panaro utilizzando il passaggio pedonale. Non si scende al piano stradale, ma si rimane sull’argine erboso con il fiume a sinistra.
Dopo 400 metri si supera un nuovo ponte sul Panaro: il passaggio è stretto e occorre prestare attenzione, camminando tra la struttura e la ringhiera. Superato il ponte si attraversa la strada e si continua lungo l’argine, questa volta con il fiume sulla destra, per 3,5 km.
Poi si scende sulla strada asfaltata di via Pioppi, da seguire per 1,2 km fino a svoltare a destra in via Luigi Carlo Farini, in località Campazzo. Si procede sempre dritti per 1,5 km, quindi si gira a sinistra in via San Lorenzo.
Dopo 730 metri si svolta a destra, prima di un fosso, continuando sempre su via San Lorenzo. Si oltrepassa la tangenziale attraverso un sottopasso e si prosegue dritti fino a una rotonda, dopo 1,1 km.
Qui si gira a destra, seguendo la ciclopedonale asfaltata di via Fossa Signora. Dopo un centinaio di metri si supera una rotonda e, poco più avanti, si svolta a sinistra in via Cesare Battisti. All’incrocio in fondo al viale si seguono le indicazioni per l’abbazia di San Silvestro, che si raggiunge dopo circa 300 metri.
TAPPA 21
TAPPA 21: Da Nonantola a Spilamberto
Partenza: Nonantola
Arrivo: Spilamberto
Distanza: 27.1 km
Dislivello: +89 m/ – 48 m
Si lascia alle spalle Piazza Grande e si attraversa la piazza in direzione dell’orologio. Si imbocca via Castellaro e la si percorre per 120 metri, poi si svolta a destra in via Canalino. Dopo 50 metri, all’incrocio, si gira a sinistra e si continua sempre lungo via Canalino, restando diritti ai vari incroci. Dopo 400 metri si arriva al semaforo ciclopedonale di viale delle Rimembranze, che si attraversa sulle strisce pedonali, proseguendo in via don Celestino Cavedoni.
Dopo 250 metri, all’incrocio, si svolta a sinistra in viale Carlo Sigonio. Pochi metri più avanti, sul lato sinistro della strada, si notano una cabina telefonica e una pensilina dell’autobus. Di fronte si apre l’incrocio con Strada delle Morane: si attraversa e si svolta a destra. Si segue Strada delle Morane sempre diritti per 740 metri, superando il passaggio a livello.
Superati i binari si gira a destra sulla ciclopedonale, che compie un’ampia curva. La si segue fino a raggiungere, dopo 800 metri, una rotonda; si prosegue sempre diritti per altri 300 metri lungo il viale alberato. All’incrocio con via Pallanza si attraversa sulle strisce e, tramite sottopasso, si rientra verso l’incrocio, raggiungendo un’area verde nei quartieri residenziali. Qui si va a sinistra lungo la ciclopedonale.
Dopo circa 100 metri si arriva a un quadrivio: si svolta a sinistra in via Cesare Terranova, costeggiando un grande parcheggio, e si continua diritti in via Carlo Casalegno. Superata una rotonda e percorsi 130 metri, si prende a sinistra la ciclopedonale che porta, dopo 550 metri, all’incrocio con semaforo di via Toscana. Lo si attraversa e si prosegue diritti sulla ciclopedonale che da Modena conduce a Vignola.
La pista, con diversi incroci, si mantiene sempre fino a San Donnino, dopo 5 km. Giunti alla rotonda sulla sinistra, si attraversa la Strada Provinciale Vignolese, lasciando la ciclopedonale, e si continua sul marciapiede. Dopo 300 metri si arriva alla chiesa di San Donnino: si prosegue diritti costeggiando il parco della chiesa, evitando così un tratto di strada privo di protezioni.
Superata via Grande e un ponticello, occorre percorrere 180 metri di strada trafficata (prestare attenzione al tratto in curva). Poi compare un guardrail di protezione, oltre il quale si può camminare in sicurezza. Terminato il guardrail, si svolta a sinistra imboccando Stradello Barca, abbandonando la Strada Provinciale n°623.
Si segue Stradello Barca per 1,3 km fino a un vialetto sulla destra che, in 120 metri, porta alle casse di espansione del fiume Panaro. Qui si svolta a destra sulla ciclopedonale che, costeggiando il Panaro a sinistra, conduce verso Spilamberto. Il tracciato, su fondo ghiaiato, passa sotto l’autostrada e, dopo 7,4 km, arriva a un ponte: qui si lascia il percorso natura per entrare in paese.
Si seguono le indicazioni per Spilamberto, senza utilizzare il sottopasso, ma percorrendo via Passetto, parallela alla trafficata via Circonvallazione Nord. Dopo 270 metri, alle strisce pedonali, si attraversa e si svolta a sinistra in via San Giovanni. Dopo 240 metri si incontra un incrocio con due chiese opposte e si svolta a sinistra in Corso Umberto I, che porta al Castello Rangoni.
TAPPA 22
TAPPA 22: Da Spilamberto a Pieve di Trebbio
Partenza: Spilamberto
Arrivo: Pieve di Trebbio
Distanza: 23.1 km
Dislivello: +448 m/ – 65 m
Con il Castello Rangoni alle spalle, si procede dritti lungo Corso Umberto I e si svolta subito a destra in via San Giovanni. Dopo 240 metri si attraversano le strisce pedonali di via Circonvallazione Nord e si continua a destra su via Passetto, che permette di rientrare sulla ciclopedonale del fiume Panaro.
Arrivati alla pista sterrata che costeggia il fiume, si gira a destra in direzione Vignola. Il percorso natura non va mai abbandonato, a meno che non si voglia deviare per visitare Vignola (raggiungibile dopo 8 km) e, più avanti, Marano sul Panaro (altri 5 km). Chi desidera, a Vignola può attraversare il ponte e seguire a ritroso la tappa T11NL-Savignano sul Panaro–Vignola–Marano sul Panaro, risalendo fino al colle di Savignano con il castello e la chiesa della Beata Vergine Assunta.
In alternativa, si prosegue sempre lungo il Percorso Sole, che costeggia la sponda destra del Panaro. Dopo circa 18,6 km, il tracciato passa accanto a Marano sul Panaro e arriva in località Casona, dove un ponte consente di attraversare il fiume.
Superato il ponte, si prende la strada in salita a destra, seguendo i cartelli del Parco Regionale dei Sassi di Rocca Malatina. La via si chiama prima via Ponte Casona e poi via Fondovalle. Dopo 1,2 km, sulla sinistra, si incontrano dei gradini con l’indicazione del sentiero CAI 400/2 per la Pieve di Trebbio.
Il sentiero sale per circa 600 metri fino a incrociare il tracciato CAI 410, ma si continua a seguire la segnaletica CAI 400/2. Il percorso attraversa il parco in un ambiente boschivo suggestivo, con alcuni ponticelli, ed è sempre ben segnalato e curato. Dopo una salita di 2,7 km, il sentiero rientra sulla strada asfaltata di via Fondovalle. Qui si gira a sinistra e, dopo altri 360 metri, si raggiunge la Pieve di Trebbio.
TAPPA 23
TAPPA 23: Da Pieve di Trebbio a Montese
Partenza: Pieve di Trebbio
Arrivo: Montese
Distanza: 23.9 km
Dislivello: +1137 m/ – 814 m
Si prosegue lungo via Casa Giusti e via del Partigiano, seguendo sempre il sentiero CAI 400/2 in direzione delle località Le Serre e Rocca di Sotto. La strada sale diritta per 1,2 km, fino a un bivio, dove si tiene la destra in leggera discesa, raggiungendo una chiesa.
Si continua sempre sul sentiero CAI 400/2, passando accanto ai resti del Mulino della Riva e attraversando un castagneto, fino a ritrovare la strada asfaltata dopo 2 km, in via Castellino (località Castellino delle Formiche). Qui si va a destra, raggiungendo la chiesa dopo 600 metri.
Si prosegue a sinistra seguendo le indicazioni per Samone–Montalbano–Zocca, passando davanti a una casa e continuando su strada sterrata in salita. Dopo 900 metri si arriva in via Varrobbie, che si segue a destra su asfalto per 650 metri fino all’incrocio con la SP 26. A sinistra si trova l’ufficio postale di Samone.
Da qui, lasciandosi alle spalle l’ufficio postale, si procede a sinistra lungo la SP 26, seguendo sempre il CAI 400/2. Dopo 600 metri si imbocca in salita via Castellana (asfaltata), che porta a un’aia agricola dopo 500 metri. Si prosegue ancora in salita su sterrato fino alla sommità della collina, dove si va a destra raggiungendo la strada asfaltata in località Ca’ Nicolai (segnale CAI).
Si continua lungo la variante CAI 400/2 – 1/C del Parco Regionale dei Sassi di Roccamalatina, in direzione Monte Cisterna–Montalbano–Zocca. Dopo 2,1 km si raggiunge la chiesetta di Monte Cisterna; da qui si prosegue verso Serra Montalbano–Montalbano–Zocca, arrivando a Montalbano dopo altri 1,2 km.
Il sentiero scende e, dopo 600 metri, entra in via Borgo Antico. Si attraversa il borgo e, raggiunta via Montalbano, si sale verso il cimitero. Dopo 730 metri, si gira a destra seguendo i segnali CAI 400/3, passando davanti a una casa con un ingresso in pietra e una macina. Si costeggia il muro e si continua sempre diritti lungo il CAI 400/3.
Dopo 550 metri si arriva su strada asfaltata, si continua ancora in leggera salita per circa 100 metri, quindi si gira a destra su sterrato seguendo il CAI 400/3. La strada scende e risale, fino a incrociare via Rame, che si segue a destra. Dopo 400 metri si rientra su asfalto, si va a sinistra per 160 metri e poi a destra lungo il sentiero CAI 434 per Rosola, che si raggiunge dopo 600 metri.
Attraversato l’abitato, si scende a sinistra lungo via Rosola. Poco dopo, alla curva con due ponti (uno crollato), si prosegue sempre sulla strada asfaltata per 2,2 km, fino al trivio di Semelano, dove si tiene la destra in via Pradalera in direzione della chiesa.
Si continua lungo il sentiero CAI 434 verso Montese, con un saliscendi ben segnalato. Dopo 4,9 km si raggiunge via Mignolino: qui si va a sinistra per pochi metri e poi si imbocca una capezzagna che sale nel bosco. Dopo 250 metri il tracciato torna asfaltato; si procede a sinistra e, dopo 1 km, si arriva sulla SP 27. La si segue per 1,2 km, raggiungendo così il comune di Montese.
TAPPA 24
TAPPA 24: Da Montese a Fanano
Partenza: Montese
Arrivo: Fanano
Distanza: 23.9 km
Dislivello: +910 m/ – 1079 m
Lasciato alle spalle il municipio di Montese, si svolta a destra lungo via Panorama. Dopo un centinaio di metri, prima della curva, un segnale CAI sul guardrail indica una stradina che scende verso il fondovalle: la si imbocca. Dopo 600 m si passa accanto a un depuratore, quindi il sentiero risale la collina seguendo il CAI 400/A.
Il tracciato prosegue su una capezzagna e, dopo 1,3 km, raggiunge la strada asfaltata. Qui si va a destra per 200 m, poi si svolta ancora a destra, riconoscendo i marcatori CAI su una casetta in mattoni e un capitello poco distante. Superato un parcheggio, si continua sempre dritto per 350 m fino a una salita. Prima di imboccarla, si gira a sinistra su una capezzagna che attraversa un bosco, ritrovando dopo 270 m la strada asfaltata.
Si procede a destra lungo la SP 34 seguendo il CAI 400/A, arrivando in 380 m alla piazza della chiesa di Maserno. Da qui si continua a destra, lungo il CAI 446-436 in direzione Montespecchio–Ponte Chiozzo, passando davanti alla chiesa. Dopo un centinaio di metri si gira a sinistra (indicazioni CAI 436 per San Martino) e si scende verso Maserno Vecchio, che si raggiunge dopo 800 m.
Il sentiero sbuca su asfalto: si gira a sinistra, seguendo ora il CAI 448. Dopo 170 m, prima di una curva, si prende la stradina a destra. Si scende fino a una casa, la si costeggia tenendo la sinistra e si attraversa un ponticello. Appena oltre, il segnale CAI 448 indica una salita di 500 m che riporta su strada asfaltata.
Poco prima della SP 34, si imbocca a destra via Lazzari, una strada parallela e più tranquilla, che conduce in 1,3 km a una chiesa. Si attraversano i cortili, si prende a sinistra su capezzagna e, dopo un ponticello e 865 m, si ritrova l’asfalto. Qui si va a sinistra, in salita, e al bivio poco dopo si gira a destra su via Roncola. Dopo 500 m si supera un ponte e si prosegue sempre lungo via Roncola per 2,6 km, raggiungendo la piazza di Castelluccio, con il campanile ben visibile.
Si segue la strada principale che curva in salita, tenendo la sinistra al bivio e imboccando via La Palto. Dopo 500 m si arriva alla SP 34, che si percorre per circa 1 km fino a un bivio. Qui si tiene la destra sulla SP 66, che si segue per 1,3 km fino a località Corona.
Si svolta a destra seguendo i marcatori CAI e si scende verso La Polla (1,2 km). Attraversato il borgo, si continua a scendere fino alla SP 324 e al cartello per Rocca Corneta. Si svolta a destra, percorrendo 60 m, e subito a sinistra per la strada che porta alla Rocca. La si aggira costeggiando cinque capitelli allineati, poi si prende una capezzagna in discesa a sinistra che porta al torrente Dardagna (900 m). Lo si supera su un ponte e si affronta una ripida salita.
Dopo 2,2 km si raggiunge la chiesa di Trignano, in località l’Osteria. Si prosegue in salita per 300 m, raggiungendo l’acquedotto di Casa Grigi. Da qui si continua su via Pedroni, entrando nel Parco Regionale dell’Alto Appennino Modenese.
Si segue l’asfalto per 890 m, quindi si gira a destra in discesa su capezzagna (cartello via Serrazzone). Dopo 1,1 km si ritorna su asfalto, in via Serrazzone, e la si segue a destra. Poco oltre una curva, un segnale CAI invita a scendere per attraversare un campo. Si risale su strada asfaltata dopo 520 m e si prosegue a destra, raggiungendo il borgo di Serrazzone.
Si attraversa il centro, tenendo la chiesa a sinistra. Subito dopo, un piccolo parco a sinistra segna la partenza del sentiero che scende ripido fino a località Ponti (1,2 km), nel comune di Fanano.
Giunti sulla strada asfaltata, si gira a sinistra, si superano due ponti ravvicinati e, poco oltre il secondo, a sinistra si notano delle scalette in pietra segnalate CAI. Salendo, il sentiero porta al centro di Fanano in 700 m, dove si trovano le indicazioni per la chiesa.
TAPPA 25
TAPPA 25: Da Fanano a Capanno Tassoni
Partenza: Fanano
Arrivo: Capanno
Distanza: 10 km
Dislivello: +841 m/ – 139 m
Dalla chiesa di Fanano si prende a sinistra, passando davanti a due Oratori, e si continua ancora a sinistra lungo via Neruzzi. Dopo circa 300 metri, all’incrocio, si attraversa la strada e si prosegue dritto in via Piano. Poco più avanti, al quadrivio, si resta sulla via principale, costeggiando gli impianti sportivi sulla sinistra, e si continua lungo via Palazzo. Dopo altri 360 metri si raggiunge lo stop di via Abà, dove si gira a destra in salita seguendo le indicazioni per Fellicarolo. Dopo un centinaio di metri, prima della curva, si svolta a sinistra imboccando via Madonna del Ponte, segnalata come sentiero CAI 425.
La strada, indicata come chiusa a T, conduce dopo circa 560 metri al torrente Fellicarolo, che si oltrepassa per proseguire sul sentiero. Ci si trova così all’interno del Parco Regionale dell’Appennino Modenese. Il tracciato sale per circa 2,3 km fino a raggiungere la strada asfaltata che porta alla frazione di Ospitale. La si attraversa e si continua dritto, scendendo ad attraversare il torrente Ospitale e seguendo la segnaletica CAI e i cartelli dei “Sentieri del Frignano”. L’itinerario tocca le località Pianeto, Le Piagge, Ponte Nuovo, La Sega e Casa Nuova, fino a raggiungere, dopo circa 4,1 km, il borgo di Ospitale.
Qui si attraversa la piazza passando davanti alla chiesa e si imbocca il sentiero che parte tra due case. Lo si segue costantemente: si tratta del tracciato CAI 413–415, che risale la montagna incrociando più volte la strada asfaltata e tagliando i tornanti. Continuando sempre sul percorso segnalato, si arriva al Rifugio Capanno Tassoni dopo circa 2,6 km. Da segnalare che il fondo in pietra, in alcuni tratti, è antico e può risultare scivoloso.
TAPPA 26
TAPPA 26: Da Capanno Tassoni a Cutigliano
Partenza: Capanno
Arrivo: Cutigliano
Distanza: 11.4 km
Dislivello: +343 m/ – 995 m
Dal Rifugio Capanno Tassoni si riprende a salire in direzione del Passo della Croce Arcana. Si può scegliere se seguire la strada sassosa oppure imboccare il sentiero CAI 413–415: quest’ultimo è leggermente più breve e, dopo circa 2,5 km, porta ai 1669 metri del passo.
Attraversato il piazzale ghiaiato della Croce Arcana, si scende sul versante toscano seguendo le indicazioni del sentiero CAI 6 che conduce verso la Doganaccia. Dopo circa 1,8 km si raggiunge la località, che appartiene al comune di Cutigliano.
Da qui si prosegue lungo via dei Cacciatori, in discesa, fino ad arrivare al lago di San Gualberto (1,3 km). Si continua poi sulla strada asfaltata per altri 1,5 km, fino a un’area attrezzata sulla sinistra: da qui parte un sentiero CAI che attraversa il bosco e scende verso Cutigliano, caratterizzato in alcuni tratti dal percorso tematico chiamato “sentiero dei funghi”.
Seguendo sempre il tracciato si arriva, dopo circa 6,7 km, al centro storico di Cutigliano, che si attraversa fino a raggiungere la chiesa di San Bartolomeo.
TAPPA 27
TAPPA 27: Da Cutigliano a Pontepetri
Partenza: Cutigliano
Arrivo: Pontepetri
Distanza: 22.6 km
Dislivello: +614 m/ – 645 m
La tappa riprende dalla chiesa di San Bartolomeo a Cutigliano, girandole attorno e imboccando via Pietro Pacioni. Dopo 250 metri, al bivio, si tiene la destra su via Ippocastani, una strada asfaltata e pedonale dove circolano solo le auto dei residenti. Dopo circa 480 metri si abbandona via Ippocastani, restando a destra e proseguendo su un sentiero che attraversa il bosco, pianeggiante per un buon tratto, prima di scendere a fondovalle. Si oltrepassa il ponte sul torrente Volata e si risale verso la frazione di Pratale (San Marcello Pistoiese). Il sentiero, segnalato dal CAI, raggiunge via Pratale dopo 1,6 km; la si attraversa per risalire lungo la capezzagna dei campi fino a via La Sala.
Si svolta a sinistra e si continua in salita, anche quando si raggiunge la strada principale, arrivando dopo circa 1 km al borgo di Lizzano Pistoiese. Qui si gira a destra in via Bebbio, si passa accanto alla chiesa del paese e si supera il fosso del Comune. Dopo circa 480 metri si lascia l’asfalto, deviando a destra lungo una capezzagna che passa davanti a una fattoria, a una casa e poi oltre il Rio di Cecco. Il sentiero entra nel bosco, supera la collina e torna sull’asfalto dopo 1,5 km, immettendosi sulla Strada Provinciale 18.
La si segue verso destra per 3,5 km fino a San Marcello Pistoiese, entrando da via Massimo d’Azeglio e proseguendo dritti in via Santa Caterina. Qui si trova l’omonima chiesa, davanti alla quale si svolta a destra e poi subito a sinistra, fino a piazza Giacomo Matteotti. Si continua diritti lungo la Statale 66, camminando sul marciapiede che attraversa tutto il paese. Il viale alberato della statale si percorre per 1,6 km, fino a uscire dal centro abitato. L’ultimo tratto non ha marciapiede e occorre prestare attenzione camminando sul ciglio della strada.
Prima di un tornante, sulla sinistra, parte l’ex tracciato ferroviario per Gavinana, oggi trasformato in ciclopedonale. Lo si imbocca e lo si segue per 3,3 km, con fondo misto tra ghiaia e asfalto, fino a entrare a Gavinana. Si sbuca sulla Strada Provinciale Variante Lizzanese e si va a destra. Dopo un centinaio di metri è possibile salire a sinistra su via Porta Pievana, che porta al centro del borgo in circa 500 metri. Altrimenti si continua diritti lungo la Provinciale per 2 km, fino a una deviazione a destra che segnala la ciclopedonale.
Questa prosegue in falsopiano, su fondo sassoso, attraversa una strada asfaltata e sale leggermente, raggiungendo dopo 1,8 km la Strada Provinciale Lizzanese. Qui si scende a destra per un centinaio di metri e si gira alla prima a sinistra entrando a Maresca. Si segue via Borgo Freddo fino all’incrocio con via Risorgimento, dove sorge una farmacia: si gira a sinistra in salita, fino a raggiungere la chiesa.
Da qui si continua dritti in via della Vittoria, oltrepassando l’incrocio con via Case Alte e tenendo la destra al bivio successivo, sempre sulla stessa via. Dopo circa 500 metri si trovano le poste a destra e, poco più avanti, si aggira un edificio entrando in piazza della Stazione. Attraversato il parcheggio, si imbocca la ciclopedonale sterrata che collega Maresca a Campo Tizzoro: il tracciato misura circa 2 km.
Da Campo Tizzoro si svolta a sinistra e si percorre 1,1 km sulla Statale 66, superando due volte il torrente Maresca. Dopo il secondo ponte parte una nuova ciclopedonale, che costeggia il torrente Marasca e porta in località Ponte Petri dopo 700 metri.
Si prosegue a destra in via Morelli Gualtierotti per un centinaio di metri, girando a sinistra prima dello stop. Si segue la Statale 632 per 80 metri e si prende la prima strada a destra in discesa. Dopo 70 metri si attraversa il ponte sul fiume Reno e si imbocca il percorso segnalato come Sentiero della Ghiacciaia. Il tracciato, che corre accanto al fiume, si sviluppa per 1,1 km fino a un bivio: scendendo si attraversa un piccolo guado e si arriva all’Antica Locanda Le Panche.
TAPPA 28
TAPPA 28: Da Pontepetri a Pistoia
Partenza: Pontepetri
Arrivo: Pistoia
Distanza: 20.3 km
Dislivello: +320 m/ – 885 m
Dall’Antica Locanda Le Panche si guada il torrente Reno e si risale lungo il raccordo che riporta sul Percorso della Ghiacciaia, raggiungibile in un centinaio di metri. Da qui si prende a destra un sentiero sterrato che sale nel bosco fino a sbucare, dopo circa 830 metri, sulla strada asfaltata di via del Pian di Giuliano. La si segue a destra per un centinaio di metri e, al primo tornante, si devia a sinistra imboccando una strada forestale in ghiaia. La si percorre per 640 metri fino a un ampio spiazzo, dove si lascia la pista per seguire un sentiero a sinistra che scende costeggiando la collina.
Il tracciato, sempre nel bosco, prosegue per 4,2 km attraversando tre torrenti, fino ad arrivare al borgo di Le Grazie, in prossimità del cimitero. Si continua a sinistra lungo via di Saturnana, una strada asfaltata che scende con sei tornanti per 1,8 km, passando anche accanto al cimitero, fino al borgo di Cerchiaio. Da qui si prosegue ancora su asfalto per 630 metri, fino a un gruppo di conifere sulla destra con cassonetti e una panchina: subito dopo, parte una strada forestale in ghiaia che scende a fondovalle.
Si oltrepassa un ponte con capitello e resti di ponte romano e, svoltando a sinistra, si segue un sentiero che porta al borgo di Lizzanello in 1,2 km. Attraversato il gruppo di case, si continua su via di Lizzanello per poco più di 100 metri, fino a un tornante, dove sulla destra si apre un’altra forestale. La si segue, costeggiando un uliveto e poi inoltrandosi nel bosco, fino a via Rastellino (830 m). Qui il selciato antico prosegue come capezzagna, passando davanti a una casa e riportando, dopo qualche centinaio di metri, a una strada asfaltata con fermata dell’autobus e panchina.
Si va a destra lungo la strada asfaltata per 690 metri, attraversando l’incrocio con la Statale Modenese e continuando dritti tra gli uliveti. Dopo 300 metri, al piccolo incrocio del borgo di Castel di Piazza, si gira a sinistra passando davanti alla chiesa di San Michele Arcangelo. Si scende lungo l’antica via che, dopo 850 metri, porta su via Vecchia Montanina. La si segue a destra per circa 1 km, fino allo stop, dove si svolta a sinistra in via Sarripoli.
Dopo un centinaio di metri si incontra una rotonda: si continua dritti sul marciapiede, passando sotto il cavalcavia della Statale 66. Si prosegue per circa 100 metri lungo via Vecchia Montanina fino a raggiungere il cartello d’ingresso a Pistoia, in prossimità del ponte di Gello sul torrente Ombrone. Qui si imbocca a destra il percorso ciclopedonale sterrato che costeggia il torrente. Dopo 2,2 km, all’altezza di un ponte, si risale sulla strada asfaltata grazie a una rampa di raccordo.
Si attraversa il ponte sul marciapiede e si continua lungo via Gora e Barbatole per 1,7 km, oltrepassando anche la ferrovia, fino a sbucare su viale Petrocchi Policarpo. Si segue a destra, in direzione Firenze–Lucca, e dopo un centinaio di metri al bivio si gira a sinistra su via Porta al Borgo. Poco più avanti si tiene ancora la destra, sempre sulla stessa via, fino a piazza San Francesco con la chiesa omonima.
Da qui si prosegue seguendo il marciapiede di sinistra, imboccando via Sant’Andrea: dopo 170 metri si incontra la chiesa di Sant’Andrea. Si continua dritti in via De’ Rossi, passando accanto alla chiesa di Santo Spirito, e dopo altri 200 metri si svolta a sinistra in via degli Orafi. Si raggiunge così piazza Duomo di Pistoia, con la Cattedrale di San Zeno.
TAPPA 29
TAPPA 29: Da Pistoia a San Baronto
Partenza: Pistoia
Arrivo: San Baronto
Distanza: 19.5 km
Dislivello: +695 m/ – 411 m
Da piazza Duomo di Pistoia, tenendo la Cattedrale di San Zeno sulla sinistra, si imbocca via Stracceria, subito dopo il Battistero di San Giovanni in Corte. Dopo un centinaio di metri si raggiunge piazza Sala, che si attraversa proseguendo diritti in via dei Fabbri. La strada piega a destra dopo una trentina di metri; si continua ancora a destra dopo altri 40 metri restando sempre su via dei Fabbri (a sinistra si apre via Romana, segnalata da un arco). Dopo circa 30 metri si incrocia via degli Orafi, dove si svolta a sinistra.
Via degli Orafi cambia più volte nome – via della Madonna, via N. Puccini e infine via S. Sacconi – fino a terminare, dopo circa 750 metri, in una rotonda. Da qui si prosegue verso la ferrovia, tenendosi leggermente sulla sinistra, lungo via Nazario Sauro per 1,5 km. Il marciapiede costeggia sempre la strada: si passa sotto il raccordo autostradale di Pistoia, si oltrepassa il ponte sul torrente Ombrone e si imbocca la prima traversa a sinistra, via C. Bargi. La si percorre tutta, passando sotto il sottopasso ferroviario, fino a località San Pantaleo, dove si incontra l’omonima chiesa (500 m).
Davanti alla chiesa si tiene la destra e si continua lungo via Bragi, asfaltata, per 600 metri. Poi si gira a sinistra per salire sul cavalcavia che supera l’autostrada A11. Superato il ponte, si resta su via Bragi, ignorando le strade laterali, e dopo 600 metri si passa il ponte sul torrente Stella, raggiungendo località Bragi. Qui si devia a destra in via di Collina, che sale fra gli ulivi: la strada, interamente asfaltata, porta dopo 1,1 km alla chiesa dei Santi Pietro e Girolamo in località Collina.
Si prosegue sempre diritti, prima per circa 1 km e poi per altri 1,4 km in salita lungo via Vinacciano. In prossimità di una curva, la strada prosegue a sinistra verso Vinacciano, ma sulla destra si trova l’indicazione per il sentiero CAI 17: lo si imbocca su fondo sassoso e sterrato. Dopo circa 1 km si incontra l’ex convento della Madonna delle Grazie, oggi in rovina, e lo si oltrepassa salendo ancora lungo il tracciato scavato dall’erosione delle acque.
Si giunge quindi a un trivio, dove si seguono le indicazioni del sentiero CAI 300, che scende fino a una sterrata. La si percorre a destra per un centinaio di metri, prestando attenzione al segnavia poco visibile sulla sinistra: questo porta verso l’agriturismo Poggio dei Papi. Lo si supera, proseguendo per 270 metri in discesa, fino a raggiungere la Strada Provinciale 27. La si segue per 560 metri, sempre lungo il tracciato CAI 300, fino a una curva dove, davanti, si nota un filare di cipressi e una capezzagna che sale ripida tra vigne e uliveti.
La si imbocca, affrontando la salita fino a un pianoro, quindi si procede in falso piano per circa 1,5 km tra le coltivazioni. Si attraversa la Strada Provinciale 28 e si continua diritti su una sterrata. Dopo 450 metri si devia a sinistra in via Sanbarontana, che si segue per 495 metri; si gira ancora a sinistra e dopo altri 230 metri, al bivio, si tiene la destra in leggera salita, sempre su via San Baronto (in parte sterrata). Dopo circa 1 km si incrocia via Santa Lucia, che si prende a destra.
Si continua su via Santa Lucia, con tratti asfaltati e ghiaiati, per 600 metri girando attorno alla collina, e poi ancora dritti in discesa per altri 610 metri. In prossimità di alcuni cipressi, vicino al segnale di fermata scolastica, si attraversa la via asfaltata e si imbocca la capezzagna in discesa davanti a sé, seguendo il segnavia CAI. Dopo 175 metri si gira a sinistra in via San Francesco e si scende ancora per 180 metri. Si continua a sinistra su via San Biagio per 340 metri, seguendo sempre i segnali CAI.
Il percorso si addentra nel bosco e sbuca, dopo 825 metri, su via Nardini (asfaltata). Qui si gira a sinistra, poi subito a destra, costeggiando un campo da calcio e salendo la collina dietro un campeggio per 565 metri. Si raggiunge via del Corso, che scende ripida fino alla piazza dominata dalla chiesa di San Baronto.
TAPPA 30
TAPPA 30: Da San Baronto a Fucecchio
Partenza: San Baronto
Arrivo: Fucecchio
Distanza: 26.1 km
Dislivello: +350 m/ – 707 m
Lasciata alle spalle la chiesa di San Baronto, si prende a destra via di Giugnano. Allo stop si gira ancora a destra, scendendo lungo via Nardini per circa 200 metri, fino all’incrocio con la Strada Provinciale n°9. La si percorre brevemente a destra e poi si attraversa, imboccando la strada di fronte, segnalata dal simbolo CAI sul palo dello stop.
All’inizio il tracciato è asfaltato, ma poco dopo diventa sterrato, salendo sulla destra. Si seguono sempre i segnavia CAI, restando sul percorso principale, che attraversa i resti del Barco Reale, un antico muro in pietra. Dopo 2,3 km il sentiero scende su via del Madonnino, asfaltata: la si prende a sinistra per un centinaio di metri, fino a uno spiazzo con un trivio. Qui si svolta a destra e si sale ancora per circa 950 metri, ritrovando più avanti via del Madonnino sulla destra.
Si procede sempre diritti lungo la strada ghiaiata che corre in cresta, su un altopiano ricoperto da boschi di roverella. Il percorso, segnalato come CAI 300, porta alle indicazioni per la Torre di Sant’Alluccio, che si raggiunge dopo 3,5 km, riconoscibile anche per la presenza dei ripetitori TV. Della torre rimangono solo ruderi, accanto a un cippo dedicato agli alpini.
Dal crinale si inizia la discesa, seguendo prima il sentiero CAI 14A e poi il 14, fino a raggiungere, dopo 2,4 km, il borgo di Santa Lucia. Da qui si continua su asfalto lungo il sentiero 14, arrivando al paese di Anchiano dopo 740 metri, nei pressi della casa natale di Leonardo da Vinci.
Il tracciato scende ancora lungo via di Anchiano, attraversando un uliveto. Dopo 1,5 km si incontra la Strada Provinciale n°9: la si segue a sinistra, per 200 metri, poi si devia a destra in via Montalbano, percorrendola per 172 metri, e ancora a destra in Androne Cioffi, un passaggio coperto sotto una fila di case, contraddistinto dal segnavia CAI 12B e con rampa in pietra in discesa. Superato l’androne, il cammino prosegue per 490 metri su fondo sterrato fino al fondovalle.
Raggiunta la strada asfaltata, si gira a sinistra in via Lamporecchiana e, dopo un centinaio di metri, si attraversa la Strada Provinciale n°123, proseguendo dritti sempre in via Lamporecchiana, lungo il CAI 12C in direzione Pantaleo. Si affronta una salita che porta su una collinetta, si costeggiano alcune coltivazioni, si supera un cavalcavia e si continua dritti seguendo le indicazioni. Dopo 700 metri si incontra un quadrivio: qui si svolta a destra in via San Pantaleo, che si segue per 430 metri. Prima del cimitero, si devia a sinistra, attraversando campi coltivati per circa 500 metri fino a una curva asfaltata. Qui si tiene la destra, passando davanti a una casa, e si prosegue per altri 260 metri prima di piegare a sinistra attraverso i vigneti, su un tratto prima in leggera salita e poi in discesa fino al fondovalle.
La capezzagna piega a destra, poi ancora a destra lungo un nuovo tracciato, attraversando nuovamente campi coltivati. Si riprende a salire la collina, sempre seguendo i segnavia CAI, fino a raggiungere, dopo circa 1,5 km, via Gabbialla, asfaltata. La si percorre per 800 metri, restando sulla principale, fino alla Strada Provinciale n°105, che si segue a destra in direzione di Cerreto Guidi.
Per circa 1,8 km non ci sono alternative: si cammina lungo la provinciale fino a un semaforo. Qui si attraversa, imboccando il passaggio pedonale in salita dello Strucciolo della Porta, che conduce in via Santi Saccenti. Si prosegue a destra per un centinaio di metri, quindi si svolta ancora a destra in via Guidi e si continua diritti su via Vittorio Veneto. Dopo 310 metri si incrocia la Strada Provinciale n°31: la si segue sul marciapiede sinistro fino al Santuario di Santa Liberata.
Si devia a sinistra in via G. Matteotti, che si percorre per 600 metri fino a una rotonda. Qui si seguono le indicazioni per Querciola lungo via Torribina, per circa 1,3 km, fino al bivio successivo, dove si gira a destra in via di Petriolo, attraversando l’abitato. La strada, inizialmente asfaltata, diventa sterrata, mantenendosi in collina tra vigneti e uliveti. Dopo circa 2 km il percorso inizia a scendere, sempre lungo la capezzagna principale, fino al fondovalle, dove comincia via Barbugiana, asfaltata. La si segue per circa 2 km fino allo stop finale.
Qui si gira a sinistra in via Umberto Giordano e, dopo 50 metri, si attraversa sulle strisce pedonali la Strada Provinciale n°11 (S.P. Pisana per Fucecchio). Si prosegue dritti su via Umberto Giordano per 450 metri fino al convento e alla chiesa, da cui si entra in via Fornaci raggiungendo Piazza la Vergine. Attraversata la piazza sulle strisce, si continua a sinistra in via Trieste per 110 metri, quindi a destra in via Lamarmora, in leggera salita, e ancora a destra in via Pietro Martini.
Alla fine della via si piega leggermente a sinistra e si entra in Piazza Vittorio Veneto, dove si trova il grande affresco di San Cristoforo e la Collegiata di San Giovanni Battista. Qui la Romea Nonantolana–Longobarda incontra la Via Francigena, nel cuore di Fucecchio.
TAPPA 31
TAPPA 31: Da Fucecchio a Gambassi Terme
Partenza: Fucecchio
Arrivo: Gambassi Terme
Distanza: 34 km
Dislivello: +592 m/ – 322 m
Con la Collegiata di San Giovanni Battista di Piazza Vittorio Veneto alle spalle, si imbocca via Pietro Martini. Dopo 50 metri si raggiunge Piazza Cavour, che si attraversa, proseguendo poi a destra in discesa lungo via Donateschi. Dopo 130 metri si svolta a sinistra in via Nelli, si superano le strisce pedonali e si continua per 80 metri su via N. Sauro.
Sempre diritti, si attraversa nuovamente la strada seguendo le indicazioni per San Miniato, proseguendo su via Roma. Dopo 200 metri si entra nel viale alberato di viale Gramsci, che si percorre interamente per 310 metri fino a costeggiare, sulla sinistra, il parcheggio asfaltato di Piazza A. Moro. Alla fine del parcheggio, le strisce pedonali permettono di attraversare la carreggiata.
Da qui si continua a sinistra lungo la ciclopedonale che corre all’interno del parco e affianca la Strada Regionale n°436 “Francesca”. Dopo 500 metri la pista ciclabile sale e porta ad attraversare la strada sulle strisce pedonali, passando quindi sul ponte che scavalca il fiume Arno.
Superato il ponte, occorre prestare attenzione al traffico: subito a sinistra si imbocca via di Navalestro San Pierino, che costeggia il fiume. La si segue per circa 900 metri fino al sottopasso della Strada Regionale n°436, che si supera, per poi proseguire a destra lungo una capezzagna. Il tracciato attraversa la campagna per 1,5 km, fino a raggiungere via Asmara, asfaltata, in località Ontraino.
Si gira a sinistra verso l’abitato, superando un ponte su un canale e, dopo 450 metri, oltrepassato un piccolo ponte in mattoni rossi, si svolta a destra in via Candiano. Dopo 500 metri si prende la prima strada ghiaiata a destra, che attraversa la campagna per circa un chilometro.
Si passa quindi sotto la linea ferroviaria e, dopo 300 metri, sotto la Strada di Grande Comunicazione Firenze–Pisa–Livorno. Continuando sempre dritti lungo via Parini per 480 metri, si raggiunge una rotonda che si attraversa proseguendo dritti, seguendo i segnali della Via Francigena. Si continua sul viale alberato di via Guglielmo Marconi per 280 metri fino a Piazzale della Pace.
Da qui si svolta a sinistra in direzione San Miniato Basso e, dopo 280 metri, si giunge alla chiesa parrocchiale. Passando sul lato destro della chiesa, accanto al campanile, si attraversa il parco in direzione di San Miniato Alto. Si ritrova l’asfalto e si svolta a destra in via Pozzo, che sale per circa 700 metri fino al bivio con via Fontevivo. Si prosegue per altri 500 metri, quindi si gira a destra in direzione del centro di San Miniato. Da qui si percorre Corso Giuseppe Garibaldi per un chilometro fino a raggiungere Piazza della Repubblica.
TAPPA 32
TAPPA 32: Da Gambassi Terme a San Gimignano
Partenza: Gambassi Terme
Arrivo: San Gimignano
Distanza: 13.6 km
Dislivello: +406 m/ – 394 m
TAPPA 33
TAPPA 33: Da San Gimignano a Monteriggioni
Partenza: San Gimignano
Arrivo: Monteriggioni
Distanza: 31.3 km
Dislivello: +507 m/ – 570 m
TAPPA 34
TAPPA 34: Da Monteriggioni a Siena
Partenza: Monteriggioni
Arrivo: Siena
Distanza: 21 km
Dislivello: +274 m/ – 272 m
TAPPA 35
TAPPA 35: Da Siena a Buonconvento
Partenza: Siena
Arrivo: Buonconvento
Distanza: 30.3 km
Dislivello: +272 m/ – 452 m
TAPPA 36
TAPPA 36: Da Buonconvento a Montalcino
Partenza: Buonconvento
Arrivo: Montalcino
Distanza: 13 km
Dislivello: +460 m/ – 66 m
TAPPA 37
TAPPA 37: Da Montalcino a Castiglion d’Orcia
Partenza: Montalcino
Arrivo: Castiglion d’Orcia
Distanza: 21.5 km
Dislivello: +688 m/ – 695 m
TAPPA 38
TAPPA 38: Da Castiglion d’Orcia a Vivo d’Orcia
Partenza: Castiglion d’Orcia
Arrivo: Vivo d’Orcia
Distanza: 16.6 km
Dislivello: +697 m/ – 317 m
TAPPA 39
TAPPA 39: Da Vivo d’Orcia a Piancastagnaio
Partenza: Vivo d’Orcia
Arrivo: Piancastagnaio
Distanza: 18.9 km
Dislivello: +598 m/ – 721 m
TAPPA 40
TAPPA 40: Da Piancastagnaio a Acquapendente
Partenza: Piancastagnaio
Arrivo: Acquapendente
Distanza: 28.7 km
Dislivello: +434 m/ – 807 m
TAPPA 41
TAPPA 41: Da Acquapendente a Bolsena
Partenza: Acquapendente
Arrivo: Bolsena
Distanza: 22.9 km
Dislivello: +196 m/ – 262 m
Dopo la visita alla Chiesa del Santo Sepolcro, la cui splendida cripta ricostruisce l’omonima chiesa in Terra Santa, la tappa prosegue senza emozioni fino a San Lorenzo Nuovo,dove possiamo ammirare un bel panorama sul lago di Bolsena. Scesi nel cratere vulcanico, imbocchiamo un piacevole percorso su strade sterrate che ci conduce a Bolsena, in un continuo saliscendi tra uliveti, prati e boschi, con i bei panorami del lago sullo sfondo. Punti di ristoro e acqua solo a San Lorenzo Nuovo.
TAPPA 42
TAPPA 42: Da Bolsena a Montefiascone
Partenza: Bolsena
Arrivo: Montefiascone
Distanza: 16.9 km
Dislivello: +490 m/ – 173 m
Tra uliveti e macchie di boscaglia il percorso si allontana da Bolsena e, con continui saliscendi e splendide viste sul lago. Emozionante la vista a 360° che si gode all’arrivo a Montefiascone dalla Torre del Pellegrini. Possibilità di rifornimento acqua solo nella prima parte del percorso.
TAPPA 43
TAPPA 43: Da Montefiascone a Viterbo
Partenza: Montefiascone
Arrivo: Viterbo
Distanza: 18 km
Dislivello: +119 m/ – 426 m
Il primo tratto della tappa è spettacolare, sull’antico basolato della via Cassia, ancora in ottime condizioni. Attraversiamo quindi un tratto collinare, con bei panorami su Montefiascone e Viterbo. Scesi nella piana possiamo rilassarci alle terme del Bagnaccio (momentaneamente chiuse), una serie di pozze di acqua calda, da sempre frequentate dai pellegrini che transitavano lungo la Via Francigena. Arrivati a Viterbo, da non perdere la visita del centro storico e del quartiere di San Pellegrino. Acqua scarsa, punti di ristoro assenti lungo il percorso.
TAPPA 44
TAPPA 44: Da Viterbo a Ronciglione
Partenza: Viterbo
Arrivo: Ronciglione
Distanza: 23.4 km
Dislivello: +649 m/ – 535 m
TAPPA 45
TAPPA 45: Da Ronciglione a Trevignano
Partenza: Ronciglione
Arrivo: Trevignano
Distanza: 29.5 km
Dislivello: +401 m/ – 671 m
TAPPA 46
TAPPA 46: Da Trevignano a La Storta
Partenza: Trevignano
Arrivo: La Storta
Distanza: 30 km
Dislivello: +169 m/ – 163 m
TAPPA 47
TAPPA 47: Da La Storta – ciclovia a Roma
Partenza: La Storta
Arrivo: Roma
Distanza: 18 km
Dislivello: +123 m/ – 273 m
Dal centro di La Storta, si prosegue lungo vie residenziali e strade secondarie, immergendosi gradualmente nella periferia nord-ovest di Roma. Il percorso si fa via via più urbano, ma non mancano tratti verdi e silenziosi, che accompagnano il pellegrino verso la città.
Raggiunto il Parco di Monte Mario, si segue il percorso ciclopedonale che si snoda tra scorci panoramici e aree alberate, offrendo una vista privilegiata su Roma. Si scende quindi verso il quartiere di Monte Ciocci, punto di congiunzione con la ciclovia urbana che porta diretta a San Pietro.
La ciclabile costeggia la città fino ad aprirsi sull’emozionante vista della Cupola di San Pietro, comparsa che segna simbolicamente l’arrivo. Si aggira il colonnato del Bernini fino a Via di Porta Angelica, dove si trova il Varco Oranti: l’ingresso riservato ai pellegrini, da cui si può entrare direttamente nella Basilica di San Pietro e concludere il cammino ritirando il Testimonium.
La Via Romea Strata è un percorso millenario, che da Tarvisio conduce fino al cuore di Roma. L’itinerario principale attraversa cinque regioni italiane – Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana e Lazio – ognuna delle quali può essere punto di partenza per intraprendere il cammino.
Questo tracciato affonda le sue radici nella storia: da oltre mille anni collega il Mar Baltico e l’Europa centro-orientale con la città eterna, creando un ponte tra popoli, culture e spiritualità. Lungo la strada, si scoprono borghi fortificati, capolavori d’arte, corsi d’acqua e luoghi di fede spesso nascosti, fino ad arrivare all’abbraccio finale di San Pietro.
La guida ufficiale accompagna il viaggiatore con introduzioni storiche e culturali, descrive le varianti del percorso e offre consigli utili per affrontarlo tutto d’un fiato o suddividendolo in tappe. Non mancano indicazioni pratiche su dove dormire, le tracce Gps da seguire e, una volta giunti a Roma, informazioni preziose sull’accoglienza dei pellegrini, sul Testimonium e su come accedere rapidamente alla Basilica grazie ai percorsi dedicati.

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ROMEA STRATA
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