Romea Strata

La Romea Strata è una Via di cultura e di fede, di più di 4000 chilometri, che attraversa sette stati d’Europa: Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Repubblica Ceca, Austria e Italia.

 

La Via Romea Strata in Italia si estende per 1.400 km, coinvolge sette regioni (Friuli Venezia Giulia, Trentino-Alto Adige, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Lazio), 19 province, 237 comuni, 335 parrocchie e oltre 150 realtà fra Associazioni, Enti, Fondazioni, Università, etc. La parte italiana della Via Romea Strata comprende un cammino principale con ingresso dal Tarvisio, dove inizia la Via Romea Allemagna che, attraversando il Friuli Venezia Giulia da nord-est a sud- ovest, arriva all’antica città romana di Concordia Sagittaria, in Veneto, dove prosegue con l’antica Via Romea Annia. In Emilia Romagna e Toscana la Romea Strata prosegue con il nome dell’antica via Romea Nonantolana Longobarda per poi innestarsi a Fucecchio nella Via Francigena e raggiungere Roma.

Vi sono poi tre diramazioni internazionali della Romea Strata che si costituiscono come ingressi alternativi in Italia (da Miren, Passo Monte Croce Carnico e Passo Resia) ed altre tre diramazioni nazionali da Verona, Bassano del Grappa ed Enego che confluiscono tutte nel cammino principale fino a raggiungere la meta, Roma.

I dati di seguito riguardano il CAMMINO PRINCIPALE che entra in Italia da Tarvisio e giunge a Roma, mancano quindi le informazioni delle 3 DIRAMAZIONI INTERNAZIONALI e delle 3 DIRAMAZIONI NAZIONALI che però i pellegrini potranno trovare sul della Romea Strata.

Scheda Tecnica

  • Lunghezza:

    1.068 km
  • Tappe:

    51
  • Dislivello:

    + 11.631 m / D- 12.357 m m
  • Durata:

    Un mese e mezzo a piedi, 15/20 giorni in bici
  • Partenza:

    Tarvisio
  • Arrivo:

    Roma
  • Accessibilità:

    No
  • Cani:

STORIA

La Romea Strata era una rotta europea importante, percorsa dai pellegrini che partendo dall’Europa centro orientale affrontavano il cammino verso Roma: dal Mar Baltico attraversavano Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Repubblica Ceca e Austria fino a valicare le Alpi ed entravano nel Nord Est d’Italia attraverso il Tarvisio.La Romea Strata è stata un cammino di cultura e di fede che ha portato i pellegrini attraverso l’Europa, ma soprattutto attraverso sé stessi.

Prima di diventare via di pellegrinaggio, questo itinerario veniva usato per molteplici scopi tra cui quello commerciale: da qui passava l’ambra, il sale, il ferro, la seta.

Il passaggio umano ha portato anche allo sviluppo della cultura, attraverso l’arte e l’architettura che incontriamo oggi lungo questa direttrice (ospitalità, chiese, musei, memorie…). 

La via è stata percorsa anche da menti illuminate che hanno lasciato il segno nella scienza, come Copernico, Keplero e Galileo Galilei, ma anche da figure cruciali che hanno diffuso attraverso questa via, oltre al cristianesimo, l’ebraismo e il protestantesimo.

TAPPE

Tappa 01 – Tarvisio > Camporosso

Il percorso segue la ciclopedonale “Alpe-Adria”, per la maggior parte su strada asfaltata e per brevi tratti su strade in ghiaia. Dalla Chiesa dei Santi Pietro e Paolo di Tarvisio, si prende la ciclovia, che passa per il centro di Paese, dove c’è la possibilità di trovare bar, negozi e ristoranti. Si prosegue dritti, uscendo dall’abitato, si passa successivamente sopra la statale e poi l’autostrada e si prosegue, costeggiando l’autostrada ed arrivando così nel centro abitato di Camporosso in Valcanale. Per arrivare in centro si può prendere sulla destra il viale Stazione e raggiungere così la Chiesa di Sant’Egidio in Camporosso. Se si desidera salire al Santuario di Monte Lussari vi sono due possibilità : a piedi oppure in seggiovia. In ogni caso si deve proseguire ancora per un po’ sulla ciclovia fino a quando questa passa sotto la circonvallazione della Statale n. 13. Appena passati, si va verso sinistra dove si trova la stazione a valle della seggiovia. Per la salita a piedi si passa oltre la stazione, prendendo poi sulla destra la via Lussari, una stradina asfaltata, che, proseguendo, diventa sterrata e sale verso il monte Santo di Lussari. Si tratta di una salita piuttosto ripida: in totale sono circa 7 km. Si parte dagli 800 metri della stazione a valle per arrivare ai 1789 della vetta. Se si vuole salire utilizzando la seggiovia, occorre informarsi su orari e date di operatività , poichè in piena stagione turistica estiva e invernale funziona ogni giorno, mentre in bassa stagione è attiva solo nei fine settimana. In certi periodi è chiusa.

Tappa 02 – Camporosso > Pontebba

Il percorso è in leggera discesa e segue la ciclopedonale “Alpe-Adria”. Si parte da Camporosso, riprendendo la ciclovia Alpe-Adria, che dapprima corre vicino alla Statale n.13, poi si stacca verso sinistra, passando sotto l’autostrada e, dopo circa 1,5 km, incrocia la Strada Provinciale che porta a Valbruna. La ciclovia prosegue diritto, attraversando via Lussari e fiancheggiando la SS13. Si passa vicino ad Ugovizza, dove si vede sulla destra la vecchia stazione utilizzata come bar. Si prosegue dritti e dopo circa 3 km si arriva in prossimità di Malborghetto, la cui ex-stazioncina ferroviaria è posta poco prima di una galleria. Terminata la galleria, la ciclovia abbandona il tracciato ferroviario e scende per una stradina verso destra; poco prima di arrivare al fiume Fella si va a sinistra, seguendo il corso del fiume. Dopo circa 1,5 km ad un incrocio si piega a sinistra e, dopo circa un altro chilometro e alcune curve, la ciclovia riprende il vecchio tracciato ferroviario e si prosegue. Dopo qualche km la ciclovia attraversa il fiume Fella, seguendo ora il suo corso su questo lato. Dopo circa 3 km la ciclovia lascia il vecchio tracciato ferroviario, proseguendo per una strada che corre a fianco della scarpata autostradale. Si passa ora sotto alcuni viadotti dell’autostrada e dello svincolo autostradale di Pontebba, si attraversa il rio degli Uccelli, si supera la linea ferroviaria Udine-Tarvisio e si gira verso sinistra. La strada ora costeggia l’ex-parco ferroviario e la stazione FS di Pontebba; appena superate ci si dirige lungo la prima strada, che si stacca verso sinistra ed attraversa la ferrovia. Superate un paio di curve, si raggiunge via Giuseppe Mazzini oppure si può visitare la Chiesa di San Giovanni Battista, prendendo la viuzza a sinistra della strada che porta direttamente alla chiesetta. Giunti in Via Giuseppe Mazzini si supera il torrente Pontebbana e subito dopo si incontra Piazza Dante Alighieri. Si svolta a destra, passando sotto la ferrovia, fino a raggiungere dopo circa 300 metri la Pieve di Santa Maria Maggiore.

Tappa 03 – Pontebba > Resiutta

Dalla Pieve di Santa Maria Maggiore il percorso riprende verso Piazza Dante Alighieri e via Roma, dove si possono trovare molti esercizi commerciali, e si arriva in Strada Provinciale 110. Poco prima della curva si prende una stradina, salendo sulla destra verso la Chiesa di San Rocco e il cimitero, la quale ci riporta sul tracciato della ciclovia, che viene così ripresa. Dopo qualche galleria, e poco più di 1 km, si arriva al borgo di Pietratagliata e alla sua ex-stazione ferroviaria. Si prosegue sul tracciato, passando per varie gallerie e poi su un ponte si riattraversa il fiume Fella, continuando sull’altra sponda. Si passa poi nuovamente sotto l’autostrada e si prosegue fino ad arrivare all’altezza del paese di Dogna, identificabile dalla Chiesa di San Leonardo Abate, ben visibile. La ciclovia supera varie gallerie e, attraversando un ponte, si passa sull’altra riva del fiume Fella, arrivando all’abitato di Chiusaforte. Si prosegue passando attraverso altre gallerie, poi si passa nuovamente sull’altra riva del Fella e si continua costeggiando l’autostrada e la statale, fino ad arrivare all’abitato di Resiutta. Si prosegue a sinistra in via Nazionale e poi sempre a sinistra lungo via Chiesa fino a raggiunge la Chiesa di San Martino Vescovo.

Tappa 04 – Resiutta > Gemona

Dalla chiesa di San Martino Vescovo di Resiutta, si prosegue su via Gorizia costeggiando il Torrente Resia per circa 200 metri. Giunti al ponte all’incrocio con via Roma si prosegue a sinistra. Passato il ponte, si prosegue per circa 400 metri su via Roma e si gira a destra all’altezza della ex stazione ferroviaria di Resiutta dove si riprende il tracciato della ciclovia a sinistra in direzione di Moggio Udinese. Si prosegue sempre sulla ciclovia attraversando la galleria e dopo circa 2.4 km si trova la ex stazione ferroviaria di Moggio Udinese. Si svolta quindi a destra, abbandonando la ciclovia e si prosegue in direzione del paese. Grazie al sottopasso, si attraversa la SS13 e si continua sul ponte sul fiume Fella. Si percorre il viale alberato, arrivando così a Moggio Udinese in via Giorgio Ermolli. Al primo incrocio si svolta a sinistra verso località Campiolo, seguendo anche le indicazioni per l’Abbazia di San Gallo. La strada asfaltata è in leggera salita; qui si va a sinistra verso località Campiolo. Chi invece desidera visitare l’Abbazia di San Gallo tiene la destra, seguendo per località Moggio Alto e, dopo circa un chilometro, sia se si sceglie di percorrere il sentiero sia se si segue la strada asfaltata, si arriva all’Abbazia. Superato l’abitato di Campiolo, si prosegue costeggiando sempre la vallata del fiume Fella. La strada è asfaltata, ma alcuni tratti sono sterrati; si attraversano alcune gallerie, si passa prima sotto l’autostrada, poi sopra, si prosegue ancora per circa 3 km, si passa due volte (a distanza ravvicinata) sotto l’autostrada e poi si confluisce sulla Statale n. 52, che da Carnia va in direzione di Amaro e Tolmezzo. La si deve attraversare prestando MOLTA ATTENZIONE. Si va a sinistra per una cinquantina di metri e poi si prende sull’altro lato una strada asfaltata, che con un ponte attraversa nuovamente il fiume Fella. Appena superato il ponte si prosegue diritti per circa 800 metri fino ad arrivare ad un sottopasso: qui si va a sinistra. Si passa sotto la ferrovia e si procede in via dai Valents fino a raggiungere il piazzale della ferrovia di Carnia. Si prosegue ancora a sinistra in via Stazione e poi a destra percorrendo tutta via Nazionale fino a ricollegarsi alla statale. Giunti sulla statale si prosegue dritti per circa un chilometro fino alla frazione di Portis, identificabile, oltre che dal cartello, anche dalla Chiesa di San Bartolomeo. Si prende quindi la strada sulla sinistra, attenzione ad attraversare, che passa davanti alla chiesa e che attraversa il borgo abbandonato (causa terremoto del 1976) di Portis Vecchio. Giunti in via Portis, la si segue per circa 500 metri, fino all’incrocio con via Lavaruzza, dove si gira a destra. Si arriva nuovamente ad incrociare la statale. Per evitare il traffico della statale, attraversarla prendendo la stradina che si trova davanti. Si tratta di una laterale destra della statale, che porta alla chiesetta di santa Lucia e che più avanti si innesta nuovamente sulla strada statale. La si segue per poche centinaia di metri e poi si prende sulla sinistra via San Leonardo; quando la strada termina si va verso destra e poco dopo a sinistra in via del Ponte, passando per il ponte che attraversa il torrente Venzonassa. Lo si oltrepassa, arrivando così in Piazzetta del Duomo, centro di Venzone. Dal Duomo di Sant’Andrea apostolo si prosegue diritti su via Roma e, appena usciti dalle mura del Paese, si gira a sinistra in via dei Fossati. Si prende poi la prima via a destra (Via degli Alpini) e si gira poco dopo sempre a sinistra in via Cjampcjscjel. La si percorre tutta e dopo circa 500 metri si arriva alla Chiesetta dei Santi Giacomo ed Anna (XIV sec.). In fondo alla strada si gira a destra in via San Giacomo e all’incrocio con la successiva via degli Alpini si gira a sinistra, prendendo la nuova strada che porta al cimitero. Raggiuntolo, si gira a destra in via Borgo Rozza, si attraversa la statale prestando la dovuta attenzione e si prende la stradina che si vede davanti e si prosegue prendendo la nuova ciclopedonale. Essa porterà fino alla frazione di Ospedaletto nel Comune di Gemona del Friuli, seguendo il tracciato della vecchia ferrovia. Giunti ad Ospedaletto si possono scegliere due percorsi: il primo, più breve, è in ambiente cittadino, mentre il secondo sale a Colle Sant’Agnese, è più impegnativo e si svolge per un sentiero abbastanza ripido, scendendo poi dal Colle verso il Duomo di Gemona. Per quanto riguarda la prima opzione, terminata la ciclopedonale si gira a destra, raggiungendo la Chiesa di Santo Spirito percorrendo via Lago e poi via del Priorato. Visitata la chiesa si ritorna su Via del Priorato e la si percorre fino all’incrocio con via Cjamparis, dove si gira a sinistra. Si prosegue sempre diritti percorrendo i marciapiedi di via Cjamparis, che poi diventa via Bersaglio e via Carlo Caneva, arrivando, dopo circa 3.5 km, al bellissimo Duomo di Gemona. Per coloro che, invece, desiderano affrontare la salita al Colle di Sant’Agnese e visitare l’omonima chiesa, al termine della ciclopedonale in località Ospedaletto si gira subito a sinistra passando sotto la ferrovia in via del Lago. Si prosegue sempre in salita per circa 400 metri in Via del Lago fino a trovare Via Monte Ercole dove si svolta a sinistra. Si prosegue sempre diritti per circa 3 km fino ad arrivare al Colle; la via è dapprima asfaltata poi diventa sterrata. Giunti al Colle Sant’Agnese e superata la chiesetta, inizia la strada sterrata (strada di Ledis), che scende per alcuni tornanti, evitabili grazie ad un sentiero. Si segue sempre la strada sterrata, percorrendo una bella e costante discesa verso l’abitato di Gleseutte, raggiungibile dopo circa 3 km. Qui si prende l’omonima via Gleseutte in direzione del centro di Gemona. La strada prende poi il nome di via Cappuccini per confluire nella centrale via Carlo Caneva, che conduce al Duomo di Gemona.

Variante per Colle Sant’Agnese

Per coloro che invece desiderano affrontare la salita al Colle di Sant’Agnese e visitare l’omonima chiesa, al termine della ciclopedonale in località Ospedaletto si gira subito a sinistra passando sotto la ferrovia in via del Lago. Si prosegue sempre in salita per circa 400 metri in via del Lago fino a trovare via Monte Ercole dove si svolta a sinistra. Si prosegue sempre diritti per circa 3 km fino ad arrivare al Colle. La via è dapprima asfaltata poi diventa sterrata. Giunti al Colle Sant’Agnese e superata la chiesetta, inizia la strada sterrata (strada di Ledis), che scende per alcuni tornanti, che un sentiero consente di evitare. Si segue sempre la strada sterrata, percorrendo una bella e costante discesa verso l’abitato di Gleseutte, raggiungibile dopo circa 3 km. Qui si prende l’omonima Via Gleseutte in direzione del centro di Gemona. La strada prende poi il nome di via Cappuccini per confluire nella centrale via Carlo Caneva, che conduce al Duomo di Gemona.

Tappa 05 – Gemona > Majano

Dal Duomo di Gemona si ritorna indietro di un centinaio di metri, prendendo a sinistra (in discesa) Via XX Settembre; ad una curva si prende a sinistra Via San Leonardo, dopo circa 100 metri si gira a destra in via Melchiorre Widman, poi in via del Santo, che, più avanti, diventa via sant’Antonio. Si percorre tutta via Sant’Antonio, girando a destra in via Artico di Prampero e subito a sinistra in via Rive di Venturin. Si prosegue sempre diritti per via Moseada e via Loreto. Si deve seguire questa via attraversando l’incrocio che si trova davanti e passando sotto il cavalcavia della linea ferroviaria grazie al marciapiede. Oltrepassato il cavalcavia, termina il marciapiede e si prosegue diritti in via Cotonificio fino a trovare, dopo circa 50 metri, un capitello. Qui si gira a destra proseguendo per via Luigi Burgi per circa 200 metri fino a raggiungere una rotatoria. Si svolta a sinistra dopo circa 70 metri e si segue via Armentaressa per circa 1.4 km fino ad incrociare la strada statale n.13 Si prosegue dritti (attenzione all’attraversamento) lungo via della Cartiera e si supera il canale Ledra-Tagliamento all’altezza del cartello ‘Gemona del Friuli”. Si prosegue sempre diritti, incrociando la strada provinciale n.63, che va oltrepassata per andare ancora dritti. La strada passa sotto l’autostrada Udine-Tarvisio e subito dopo si incrocia una strada asfaltata (Via Porto Carantano). La via è identificabile dalla curva che fa la strada: si gira a destra e si prosegue. Dopo circa 300 metri, la strada gira verso destra e, se lo si desidera, si può prendere sull’altro lato un sentiero (CAI n. 720), che sale verso il colle di Osoppo. Dopo un po’ il sentiero confluisce sul tornante della strada asfaltata, che dal centro di Osoppo sale verso la fortezza; si va a sinistra e si sale sulla sommità . Se non si prende il sentiero, il cammino prosegue lungo via Porto Carantano, costeggiando il Colle ed arrivando alla Chiesa di Santa Maria ad Nives. Si svolta a sinistra seguendo la via principale che porta al centro del paese. Si segue quindi via Andervolti, si supera una piazzetta e si prosegue su via Fabris, oltrepassando il municipio e la farmacia, e svoltando a destra in via San Daniele. Si rimane sempre sulla via principale che è via San Daniele per 340 metri e si svolta a destra in via Peonis. La si segue proseguendo sempre diritti per circa 700 metri fino ad intersecare via San Martino. Si prosegue sempre diritto su strada sterrata fino ad arrivare ad un parcheggio, che è la partenza di diversi percorsi a piedi. Il percorso procede sempre diritto, evitando le varie deviazioni ed entrando nella zona delle risorgive di Bars. Sulla sinistra si vedono le vasche dell’allevamento di trote e si prosegue (via Molino del Cucco). Superato l’allevamento, dopo circa 900 metri si incrocia via Gravate e si gira a destra sulla via opposta. La strada è sterrata e la si percorre per circa 2 km, proseguendo dritti in direzione della linea ferroviaria Gemona-Sacile. Il passaggio a livello non è più praticabile, obbligando ad andare a destra e dopo circa 500 metri prendendo la stradina che va verso sinistra e che, poco dopo, corre a fianco della ferrovia. Al primo passaggio a livello lo si attraversa e si prosegue dritti, lasciando perdere le varie stradine che si diramano. Si va in direzione della Statale n. 463 e circa 50 metri prima di incontrarla, si gira a destra costeggiando i campi e il giardino della casa lungo la capezzagna che porta al ponte della Statale n. 463. Si va verso destra passando, poco dopo, il ponte sul fiume Ledra. Appena superato il ponte, si prende sulla destra una stradina asfaltata che, poco dopo, incrocia la Strada Provinciale n. 84, la si attraversa e si prosegue dritti, costeggiando il colle del Castello di Susans (che rimane alla destra). Dopo poche decine di metri la strada termina e si prosegue dritti per un sentiero erboso, sulla sinistra si vedono alcune case. Si va sempre dritti e, poco dopo, si riprende la strada sterrata. Andando diritti, si arriva nuovamente alla statale n. 463, si prosegue e dopo circa 50 metri si prende subito a destra la strada asfaltata in leggera salita che passa per il borgo di Tiveriacco. Lo si attraversa e si incrocia la strada che porta a Susans, (Via Susan), si va a sinistra, al primo incrocio si va sempre dritti (via Tiveriacco) fino a ritornare nuovamente, poco prima del borgo di Comerzo, sulla statale n. 463. Si cammina lungo la Statale per circa 300 metri e poi si va a destra per una stradina in salita (via San Giorgio), costeggiando la statale che corre un po’ più in basso sulla sinistra. Si prosegue sempre diritti per via Laipaco e poco dopo si arriva al paese di San Tomaso di Majano. Al termine di questa strada, si arriva ad un incrocio e si gira a destra in via San Zenone degli Ezzelini. Si prosegue per circa 200 metri fino a vedere, sulla destra, una stradina con un cartello che indica Piazza San Giovanni. Dopo poche decine di metri si arriva all’antica Chiesa e Hospitale di San Giovanni.

Tappa 06 – Majano > Pinzano al Tagliamento

Dalla Piazza San Giovanni si lascia la Chiesa e l’Hospitale di San Giovanni e si gira a destra in via San Zenone. Si percorre questa via per circa 20 metri e all’altezza dell’incrocio con il pozzo al centro, si tiene la destra in via Limbiate. La si percorre tutta (circa 2.4 km), tralasciando le viuzze che se ne dipartono e lasciandosi alle spalle il Comune di Majano fino ad arrivare alla strada sterrata, dove si va diritti. Alla fine della strada sterrata, si trova la Strada Provinciale n. 84 Ponte di Cornino. Qui si gira sinistra e si percorre la provinciale per circa 280 metri, svoltando a destra alla prima strada sterrata (capezzagna) che si incontra. Si segue questa via per circa 700 metri e poi si svolta a sinistra, sempre su strada sterrata, che porta ad un percorso naturalistico di circa 2.5 km attorno al Lago di Ragogna o di San Daniele, passante anche per il cimitero israelitico. Questo percorso porta ad una torretta di avvistamento, dalla quale si può ammirare il lago. Proseguendo lungo il percorso naturalistico si arriva ad un incrocio. Qui si svolta a destra in direzione Muris, percorrendo via G. de Monte per circa 1.1 km. Seguendo questa via si arriva ad una rotonda, in frazione di Muris, e si prosegue diritti in direzione di Ragogna per via Vittorio Veneto, che poi diventa Via Muris. Dopo circa 1.2 km si incontra un incrocio, caratterizzato da un capitello sulla destra. Qui si svolta a sinistra in via ai Colli e la si percorre tutta, anche quando la strada diventa sterrata, tenendo così l’abitato sulla sinistra in leggera salita. Dopo circa 1.2 km Via ai Colli si ricongiunge con la Strada Provinciale n.5. Si svolta a destra e si prosegue lungo il marciapiede della strada provinciale n.5 attraversando tutto il centro abitato di Ragogna. Si segue la strada provinciale n.5 per circa 2.5 km, tenendo direzione Pinzano. Si svolta a destra in via Castello in direzione chiesetta alpina e castello seguendola per circa 200 metri e poi, al bivio, si gira a sinistra in via Due Giugno in direzione di Pinzano. Ci si ricollega alla strada provinciale n.5 seguendola per circa 600 metri fino a raggiungere il ponte su fiume Tagliamento. Si prosegue sempre seguendo la Strada Provinciale n.5 dove inizia una ripida salita di circa un chilometro che porta a Pinzano al Tagliamento. All’altezza del cartello indicante i riferimenti telefonici dei carabinieri, prima del viale alberato, si gira a sinistra in una piccola viuzza che costeggia la siepe di una casa. La si segue, evitando così un pezzo di statale, e appena finita la via si gira leggermente a destra, prendendo, dopo pochi metri, sulla sinistra via Circonvallazione. Si prosegue per circa 300 metri, girando a destra al termine della via e prendendo via Vittorio Veneto, che ci porta alla Chiesa parrocchiale di San Martino e in centro a Pinzano al Tagliamento.

Variante Ragogna per Castello

Dal percorso attorno al lago di Ragogna, si può prendere una deviazione che sale al Castello di San Pietro ma che esclude la riva del lago e il centro del paese. Al quadrivio prima di arrivare al cimitero Israelitico, si svolta a destra sempre su strada sterrata. La si segue per circa un chilometro poi la via diventa asfaltata e prende il nome di via delle Valli. Si procede diritti fino allo stop. Qui si gira a sinistra in via Osoppo e la si segue per circa 100 metri. Al capitello si svolta a destra e si segue per via Bosco. Il percorso prosegue diritto e più avanti la strada diventa sterrata. Si segue sempre la principale andando diritti ed evitando i sentieri laterali. Questo percorso gira attorno al colle e lo si segue per circa 4.5 km fino ad arrivare alla frazione di San Pietro nel comune di Ragogna. Sulla destra, in alto, è visibile il Castello di Ragogna. Si segue ora per via Castello e poi per via 2 Giugno collegandosi così con la tappa T6 AL Maiano/Pinzano.

Tappa 07 – Pinzano al Tagliamento > San Martino al Tagliamento

Tenendo alle spalle la Chiesa parrocchiale di San Martino di Pinzano al Tagliamento, si prosegue a sinistra sul marciapiede di via Vittorio Veneto, evitando le diramazioni e tenendo sempre l’indicazione per il cimitero. La via è in leggera discesa fino ad arrivare dopo circa un chilometro alla Chiesa di Santissima Trinità e al cimitero di Pinzano al Tagliamento. Dalla chiesa si attraversa il parcheggio e si tiene la stradina che costeggia il cimitero, costeggiandolo a sinistra. Si prosegue per questa stradina asfaltata per circa 1.3 km attraversando un boschetto fino ad incontrare la Strada Provinciale n.1 che porta a Valeriano. Si gira a sinistra, seguendo la statale per circa un chilometro in direzione Valeriano, senza marciapiede, poi inizia il marciapiede che porta fino al centro di Valeriano. Lo si segue fino a trovare l’incrocio a sinistra con la direzione di Borgo Mizzeri dove si svolta. Merita però una visita la Chiesa di Santa Maria dei Battuti che si trova a 700 metri procedendo diritto lungo la via principale di Valeriano. Svoltato in direzione Borgo Mizzeri, si procede lungo la via Umberto Primo per 600 metri. Al capitello, si tiene la destra al bivio e dopo pochi metri la via diventa sterrata. La si segue sempre fino per qualche centinaio di metri fino a che non si trova nuovamente la strada asfaltata e si svolta a destra. Allo stop successivo, dove sulla destra si trova un piccolo altare dedicato al cuore Immacolato di Maria, si va ancora a destra procedendo sulla strada sterrata che attraversa i campi. La si segue per circa 1.5 km e al bivio si procede in salita andando a destra. Si Raggiunge così la chiesa di San Marco Evangelista e dopo 250 m sulla destra l’Ancona della Madonna delle Grazie nella frazione di Gaio. Si procede a sinistra in via Baseglia in direzione di Baseglia. Si continua diritti lungo via Baseglia, che poi diventa via Leonardo da Vinci, per circa un chilometro fino ad arrivare alla frazione di Baseglia. Qui, se si desidera, si può svoltare a destra in via della Chiesa, ammirando la Chiesa di Santa Croce e l’Ancona della Pietà , e, girando poi in via Divisione Julia, si riprende la principale, altrimenti si prosegue diritti per via Filanda Vecchia. Al termine di via Filanda Vecchia, dopo 1.5 km circa, si gira a destra in via Caterina Percoto, e si prende, poco dopo, la prima a sinistra, via Filippo Corridoni, passando davanti alla Scuola Mosaicisti del Friuli. Al termine della via si gira a destra in viale Barbacane. Si arriva così alla Chiesa di San Rocco e all’omonima piazzetta. Si prosegue a sinistra, attraversando il centro storico di Spilimbergo, lungo viale Roma per giungere al Duomo di Santa Maria Maggiore. Dalla Piazza del Duomo si prosegue diritti percorrendo via Beato Bertrando, che poi diventa via Eremo. Al termine di via Eremo si gira a destra in via Santa Chiara e si giunge in Via delle Repubblica dove si gira a sinistra. Si oltrepassa l’incrocio della Strada Statale 464, proseguendo diritti in direzione Pordenone. Si prosegue per un chilometro lungo l’asfalto della Strada Provinciale n.1 della Val d’Arzino, fino a Borgo Novarons identificabile grazie alla Chiesa Sanctae Mariae de Lourdes a sinistra. All’altezza della chiesa si tiene la destra, percorrendo via Concordia in direzione Borgata Bussolino e proseguendo sempre diritti fino a incrociare nuovamente la Strada Provinciale n.1. La si percorre per circa 900 metri fino all’incrocio con la Strada Provinciale n.30; qui, prestando molta attenzione, si attraversa proseguendo in direzione di Gradisca. Si percorre il viale alberato di via Monte Nero, al termine della quale si prende a destra via Cividin. Ci si mantiene sempre su questa via, evitando le stradine varie che la intersecano, fino ad incrociare via Romana. Qui si tiene la destra e si prosegue fino a trovare il guado del torrente Cosa. Passato il guado, si percorre una via sempre diritta, fiancheggiata da vigneti, via Losi e poi via della Pietra, per circa 1.1 km fino ad un incrocio. Qui si tiene la sinistra, percorrendo via Europa Unita e si prosegue sempre diritti in direzione dell’abitato di Cosa. Dalla Piazza San Tommaso di Cosa, si prosegue sempre diritti in direzione San Martino al Tagliamento, attraversando la campagna su strade asfaltate a bassa percorrenza (via S. Odorico, via Grave, via Ronchis). Giunti alla curva di via Ronchis, si gira a sinistra in via Valvasone e dopo pochi metri, al termine dell’abitazione, si gira a destra in via Comunai. Si percorre questa via per tutta la sua lunghezza, circa 900 metri. Al termine si gira a destra e poi subito a sinistra in via Saletto. Si rimane sempre sulla strada principale, che è via Saletto, fino all’incrocio con via Stazione, dopo circa 2 km. Giunti in via Stazione si gira a destra e si percorre l’ultimo chilometro della tappa fino ad arrivare alla Chiesa di San Martino Vescovo.

Tappa 08 – San Martino al Tagliamento > San Vito al Tagliamento

Dalla Chiesa di San Martino Vescovo, si lascia il Municipio alle spalle e si percorre tutto il viale alberato di viale Rimembranza. Si procede sempre diritti fino ad incontrare sulla sinistra la farmacia di Arzenutto e l’incrocio con la Strada Provinciale n.37. La si segue per circa 200 metri e poi si gira, alla prima strada a destra, in via San Giacomo. Dopo circa 100 metri si tiene la destra e si prende la capezzagna sulla sinistra. Questa via in terra battuta corre parallela alla Strada Provinciale e al suo incrocio con una fosso si tiene la sinistra per ritornare sulla strada provinciale. Si gira a sinistra e si ritorna indietro di una decina di metri fino all’altezza di un negozio di giocattoli e sport sulla destra. Si prende la via che passa in mezzo alle case e si prosegue diritti attraversando i campi lungo una capezzagna e si gira a destra in via delle Pozze. Si prosegue su questa via con fondo ghiaioso, sempre diritti su via Crosera e in fondo alla via si gira a destra in via Regina Margherita. Seguendo questa via si arriva, dopo circa 50 metri, all’incrocio di largo Piave dove proseguendo diritti si arriva in centro a Valvasone, in piazza Castello. Si prosegue diritto in via Erasmo da Valvasone, attraversando il centro storico del comune di Valvasone-Arzene e dopo circa 300 metri si procede a sinistra in via Fiolina. Si procede diritto su questa via attraversando Roggia Mulini per circa 450 metri. Si incontra una piccola rotatoria, si prende la prima uscita a destra proseguendo su via Maiaroff e raggiungere la località omonima dopo 460 metri circa. Si presta attenzione e si attraversa la strada procedendo diritto. Dopo 200 metri si incontra una rotatoria, si procede a sinistra per poi prendere la prima capezzagna a destra. Si procede sempre diritto per circa 1.4 km, si incontra una via sterrata (via Polveriere) e si va a sinistra. Si tralasciano le deviazioni e si prosegue sempre diritto su questa strada che dopo 1.8 km conduce alla rotatoria con la strada provinciale 1. Si prosegue diritto in via Valvasone verso il centro di Casarsa della Delizia e dopo 450 metri si raggiunge la chiesa parrocchiale. Andando sempre diritto, si attraversa il centro del paese e dopo 260 metri si arriva al semaforo di piazza Italia. Lo si supera utilizzando le strisce pedonali e si prosegue ancora diritto lungo via Guidalberto Pasolini fino a raggiungere la stazione ferroviaria dopo 200 metri. Si utilizza il sottopasso pedonale che permette di oltrepassare i binari del treno uscendo in viale della Rimembranza. Lo si percorre diritto per circa 280 metri fino a raggiungere la rotatoria. Si procede diritto per circa 100 metri fino a piazzale G. L. Bernini dove si svolta a sinistra e poi subito a destra in via I Maggio. Si prosegue fino in fondo a questa via e poi si svolta a sinistra in via A. Mantegna. Dopo 50 metri si svolta a destra seguendo il passaggio pedonale che si trova nel parco. Questo passaggio costeggia il campo da calcio e ci permette di arrivare, dopo un centinaio di metri, dietro la chiesa di San Giovanni in piazza Vittoria. Si prosegue a sinistra fino in fondo alla strada. Si svolta a sinistra in via Versutta percorrendola per circa 150 metri. Si svolta ora a destra in via Zorutti che compie un’ampia curva a destra. Si svolta ora a sinistra in via Aviotte su percorso ciclopedonale che si segue in campagna per circa un chilometro fino alla frazione di San Floriano. Terminato il percorso, con attenzione si attraversa la strada e si va a sinistra su ciclopedonale, il primo tratto è in fondo sterrato, in direzione di San Vito al Tagliamento. Si va sempre diritto lungo questa via fino a raggiungere la rotonda che interseca la strada provinciale 1 e si prosegue sempre diritto in direzione del centro. Dopo 200 metri si svolta a destra passando sotto l’antica porta e arrivando così al Duomo di San Vito al Tagliamento.

Tappa 09 – San Vito al Tagliamento > Gruaro

Dal Duomo dei Santi Vito, Modesto e Crescenzia di San Vito al Taglaimento, si prosegue su via Bellunello, si gira poco prima della piazza in via Antonio Altan e la si percorre tutta fino ad uscire dalla porta del Paese. Oltrepassata la porta si va diritti lungo la ciclopedonale asfaltata, via Savorgnano. La si percorre per circa 2.2 km fino ad arrivare alla Chiesa di San Rocco. Lasciandola sulla sinistra, si arriva al centro della frazione di Savorgnano. Poco più avanti della Chiesa di San Giacomo Apostolo, si incontra piazzale dei Tigli. Qui si gira a sinistra in via Bagnarola e dopo 50 metri si svolta a destra in via Melmose. Questa via attraversa la campagna e dopo 2.1 km, oltrepassato un fosso, si gira a sinistra e si costeggia il canale di bonifica Sinigaglia fino a località Melmosa Alta (siamo già in via XXX Aprile). Al primo incrocio si gira a sinistra su via Verdi e dopo 400 metri circa si svolta nuovamente a destra, giungendo in località Melmosa Bassa. Qui si percorre la strada per circa 1.8 km, giungendo all’incrocio con via Giotto di Borbone. Si gira a sinistra fino a giungere al piazzale di Abbazia Santa Maria In Sylvis nel Comune di Sesto al Reghena. Dopo aver visitato l’Abbazia, la tappa continua su Via Roma e oltrepassata la porta cittadina si tiene la sinistra in direzione Bagnarola. Si prosegue su via Zanardini. Alla rotonda si va diritti per via Levada. All’altezza dell’incrocio si tiene la sinistra sempre in direzione Bagnarola, seguendo le indicazioni per la Chiesa di San Pietro. Il percorso è tutto su ciclopedonale con fondo ghiaioso e dopo poco si discosta dalla strada e si immerge tra i vigneti e le coltivazioni. Attraversando un fossato (c’è il ponte), si arriva dopo 2 km alla Chiesa di San Pietro. Si prosegue diritti, attraversando, dopo 100 metri, via Borgo di Sotto e andando ancora diritti in via Stalis. Chi desidera, può proseguire poco più avanti e visitare i Mulini di Stalis, altrimenti si svolta dopo 200 metri dalla strada asfaltata a destra, percorrendo la via ghiaiata che attraversa la campagna. Qui inizia il percorso naturalistico del GiraLemene. Al termine di questo percorso si giunge a Borgo Braida e si tiene la destra su via Ippolito Nievo e ancora a destra all’altezza del piccolo incrocio con la fonte nel mezzo. Si giunge così ad un altro incrocio con a destra una piccola chiesa e si tiene la sinistra fino ad arrivare al centro di Bagnara.

Tappa 10 – Gruaro > Concordia Sagittaria

Dal centro di Bagnara si prosegue diritti per via Giuseppe Volpi di Misurata e poi ancora diritti su via Roma fino a giungere al centro di Gruaro. Qui si va a sinistra in via Guglielmo Marconi. Si tiene leggermente la destra all’incrocio, e si gira a sinistra dopo la chiesetta, proseguendo sula via che attraversa la campagna, sempre seguendo il percorso del GiraLemele. Si giunge così in via Boldara e si gira a destra, continuando il percorso ciclopedonale, che porta in località Portovecchio, sempre seguendo il fiume Lemele. Dal Borgo si prosegue lungo via Venerio Giovanni fino a passare sotto il cavalcavia dell’autostrada A4. Oltrepassato il sottopasso, si prende la prima a destra, via Ponte di Covra, e la si percorre tutta fino a sbucare sulla Strada Provinciale n. 463. Dopo circa 700 metri, passato il cavalcavia della ferrovia, si gira a destra in via San Martino. Attraversato il ponte sul Lemele, si prende a sinistra via Palestro e la si percorre tutta fino ad arrivare alla Chiesa parrocchia di San Nicolò , da dove si gira a sinistra, percorrendo viale della Stazione e si attraversa la grande rotatoria grazie al sottopasso, che sbuca in via Bono. La si percorre per circa 50 metri e si gira subito in Borgo San Gottardo, che porta al centro di Portogruaro. Lo si attraversa, andando sempre diritti e, all’altezza del parcheggio dell’Hotel Portus, si gira a destra prendendo la ciclopedonale che costeggia il Lemele e che conduce fino alla Cattedrale di Santo Stefano di Concordia Sagittaria.

Variante Mulini di Stalis > Cordovado

Provenendo dall’Abbazia di Santa Maria in Sylvis di Sesto al Reghena, dopo aver passato la Chiesa di San Pietro, si prosegue diritti in via Stalis sino a raggiungere i Mulini di Stalis. Si svolta a destra in via Venzone, strada a fondo ghiaioso che attraversa i campi coltivati, tenendo sulla destra i mulini. Si prosegue su questa strada per circa 1.3 km fino a raggiungere le Fontane di Venchiaredo (prima diramazione che si incontra sulla destra) e si attraversa il parco. Attraversato il parco si arriva ad una strada asfaltata: è via Venchiaredo. Dopo circa 200 metro, al segnale di dare la precedenza si svolta a destra e si prosegue su via Venchiaredo per circa 330 metri. Passato il passaggio a livello, si prende la prima strada a sinistra: via Stazione che si segue per circa 480 metri fino ad arrivare al Santuario di Santa Maria delle Grazie del comune di Cordovado

Tappa 11 – Concordia Sagittaria > Torre di Mosto

Dalla Cattedrale di Santo Stefano, si prosegue in direzione del fiume Lemele lungo via Roma, lasciando il palazzo municipale alle spalle. Si attraversa la strada, che incrocia via Roma con via I Maggio, e si prosegue diritti su via Antonio Gramsci, che costeggia sempre l’argine destro del corso d’acqua. Si prosegue per 870 metri lungo questa via fino ad incontrare sulla destra via Fratelli Bandiera. Questa è una via abitata priva di marciapiede, ma con scarso traffico. La si percorre per tutta la sua lunghezza (circa 680 metri), evitando le altre vie laterali fino ad arrivare a via Spareda. Giunti a questo incrocio, si gira a sinistra, seguendo sempre questa via, che si inoltra nel mezzo della campagna coltivata. La strada è asfaltata, ma a bassa percorrenza. Essa supera un canale, passando a fianco di una chiusa; poco dopo la strada gira sulla sinistra andando sull’argine del fiume Loncon. La si segue sempre per circa 4 km fino a quando si vede, sulla destra, una strada sassosa che scende dall’argine attraversando la campagna: via Torba. La si percorre tutta andando sempre diritti per una lunghezza di circa 4.6 km. Questa via supera nuovamente un canale e attraversa zone coltivate, con poche case. Si prosegue sempre diritti fino a raggiungere la Strada Provinciale che da San Stino di Livenza va verso Caorle (SP 59). Qui si gira a destra senza attraversare il ponte sul corso d’acqua e si prosegue per via Condulmer, strada sterrata che costeggia la SP 59 e i campi coltivati. Dopo circa 2 km, al ponte, si gira a sinistra superando il canale e si attraversa la Provinciale. Si prosegue sempre diritti su via Pioppi, strada alberta con gli omonimi alberi, per circa 3.5 km fino ad incontrare il ponte sul Fiume Livenza e il cartello di Torre di Mosto. Si prosegue sempre diritti per altri 260 metri fino alla rotonda di Piazza Indipendenza. Si seguono le indicazioni sulla destra per la chiesa che si raggiunge dopo 200 metri.

Tappa 12 – Torre di Mosto > San Donà di Piave

Dalla Piazza della Chiesa di Torre di Mosto, si prosegue lungo via Asilo per 210 metri e si prosegue diritti passando sotto il cavalcavia. Dopo il sottopasso la via diventa via Santissima Trinità e la si tiene per altri 220 metri fino al successivo incrocio dove si svolta a sinistra, seguendo la riva destra del fiume Livenza. Si segue l’andamento dell’argine per 770 metri per girare poi a destra per via Rotta. Si segue via Rotta per 2.4 km verso il canale Taglio Brian, argine est, fino ad incontrare via Taglio. Qui si procede nuovamente sempre diritti e dopo circa 2 km si raggiunge l’idrovora di Staffolo: siamo infatti in una zona di bonifica. Si gira obbligatoriamente a destra e si passa il canale San Martino. Per evitare le macchine, al primo ponte si passa sull’altro argine del canale e si continua in via San Martino per altri 450 metri fino a raggiungere la Strada Provinciale Stretti-Staffolo (SP57). Qui si tiene la destra e, superato nuovamente il ponte,si svolta a sinistra, proseguendo ancora su via San Martino seguendo il canale. Dopo 1.3 km all’incrocio si svolta a sinistra, salendo sull’argine del canale Piavon. Lo si segue per 1.4 km e si oltrepassa obbligatoriamente il ponte successivo, proseguendo in via Bellamadonna. Si prosegue sempre diritti in direzione Fossà per 2.5 km. Al termine di questa via, si raggiunge la Chiesa di Fossà , da dove si prosegue, andando a sinistra, sempre diritti in via Fossà . Dopo 530 metri si supera il canale Grassage e si prosegue sempre seguendo la principale, che ora diventa via della Fornace. Si prosegue sulla ciclopedonale asfaltata di questa via per 1.2 km fino a raggiungere la Strada Statale che da san Donà porta a Caorle, in località Fiorentina. Si prosegue tenendo la destra, superando il ponticello del fosso, su via Calnova, dove è presente una ciclopedonale a fondo asfaltato. Dopo circa un chilometro si raggiunge un grande incrocio con rotonda che si oltrepassa, continuando diritti grazie agli attraversamenti pedonali. Si raggiunge così l’ingresso, con cartello, di San Donà di Piave. Per evitare un po’ di strada asfaltata, si attraversa il parco pubblico Federico Fellini, presente sulla destra, fino ad arrivare ad un ponticello, che ci permette di raggiungere la sponda opposta di un canale. Lo si costegga tenendo la sinistra fino a quando, dopo 340 metri, si incontra sulla destra il piazzale di via Enzo Vannoni. Lo si attraversa per tutta la sua lunghezza e si gira nuovamente a sinistra, proseguendo lungo il marciapiede di via Calvecchia. Dopo circa 300 metri la via Calvecchia incrocia via Calnova. Si deve prestare attenzione a mantenersi sulla sinistra sulla ciclopedonale per non trovarsi in mezzo al traffico. Si segue sempre a sinistra via Carlo Vizzotto e poi ancora diritti via Tredici Martiri fino ad arrivare, dopo 1.5 km, a Piazza Duomo e al Duomo di Santa Maria delle Grazie.

Tappa 13 – San Donà di Piave > Quarto d’Altino

Dal Duomo di Santa Maria delle Grazie del Comune di San Donà di Piave si procede lungo l’area pedonale di corso Silvio Trentin e dopo 590 metri si raggiunge il ponte sul fiume Piave. Lo si attraversa e si segue tutto il percorso ciclopedonale, che consente di evitare il traffico automobilistico. Se si vuole raggiungere la Chiesa di San Donato, in comune di Musile di Piave, appena passato il ponte si attraversa la strada e si procede diritti per 530 metri lungo via Roma. Altrimenti, si mantiene sempre la ciclopedonale e si passa sotto il cavalcavia: si attraversa la strada e si va verso l’argine del fiume Piave. Il percorso costeggia per 1.3 km il fiume lungo una capezzagna alberata da un lato di specie arboree amanti dell’acqua e di acacia (prestate attenzione ai rami, se siete in bicicletta perchè hanno le spine) e dall’altro da coltivazioni agricole. Al termine della capezzagna, si sale sulla strada principale (via Piave) e si attraversa la strada, prendendo la via che si ha davanti: via Intestadura e tenendo sulla sinistra il corso d’acqua del Piave Vecchio. Dopo 280 metri la via fa una curva: qui si abbandona la principale e si tiene la strada a sinistra, che è via Piave Vecchia. La via, dapprima asfaltata e fiancheggia dei frutteti e poi a fondo sassoso, segue sempre il corso sinistro del Piave Vecchio ed arriva, dopo 6 km, alla località di Camposile in via Castaldia. Si attraversa la trafficata Riviera del Sile e vi prosegue diritti in via IV Novembre, oltrepassando il fiume Taglio del Sile. Passato il ponte sul Taglio del Sile si tiene la destra lungo via Salsi e si procede per circa 9 km sull’argine di San Marco. Questo argine separa la laguna di Venezia dal Taglio del Sile ed è parallelo alla strada, consentendo di raggiungere la darsena della località Portegrandi. Si oltrepassa il ponte sul canale Silone (Dolce) e si segue sempre il corso del Sile. Dopo circa un chilometro si può scendere dall’argine e raggiungere il centro di Portegrandi e la Chiesa di San Magno Vescovo. Se si prosegue lungo la ciclopedonale del Sile, si raggiunge, dopo 3.6 km, la località Trepalade. Qui, chi desira, può scegliere di seguire le indicazioni della tappa “T3AN-Variante San Donà di Piave Quarto d’Altino lungo il Fiume Zero”, che consente di visitare il Museo Archeologico Nazionale di Altino dedicato alla Via Annia. In caso contario, la tappa prosegue sempre lungo l’argine del fiume Sile. Da Trapalade fino alla Chiesa di Quarto d’Altino bisogna percorrere altri 4.3 km.

Variante San Donà di Piave > Quarto d’Altino attraversando tre fiumi

Dal Duomo di Santa Maria delle Grazie del Comune di San Donà di Piave si procede lungo l’area pedonale di corso Silvio Trentin e dopo 590 metri si raggiunge il ponte sul fiume Piave. Lo si attraversa e si segue tutto il percorso ciclopedonale, che consente di evitare il traffico automobilistico. Appena passato il ponte si attraversa la strada e si procede diritti per 530 metri lungo via Roma fino a raggiungere la Chiesa di San Donato, in comune di Musile di Piave. Si procede a destra lungo via Guglielmo Marconi. La si segue per circa 700 metri fino ad arrivare al grande incrocio con via Triestina. Prestare attenzione perchè il traffico è intenso. Mantenendosi sul marciapiede, si procede lungo via Emilia per circa 5 km. All’inizio la strada ha il marciapiede, poi questo si interrompe. Questo lungo rettilineo incontra due quadrivi ma si va sempre diritti fino a quando la strada termina con un incrocio a T. Qui si svolta a destra in via Bellesine che si segue per circa un km fino a superare un ponte. Ora la strada prende il nome di via Baratto. La si segue per circa 1,6 km fino a raggiungere l’incrocio con via Roma. Si svolta ora a sinistra per circa un km e si supera il ponte sul fiume Meolo. Si procede diritti lungo via San Filippo per circa 300 metri fino a raggiungere una rotatoria. Si procede diritti lungo via dello Scoutismo per altri 800 metri fino all’intersezione con via Cà Tron. Qui si svolta a sinistra e dopo circa 780 metri si supera il Fiume Vallio. La via prende il nome ora di Via per Meolo e la si segue per circa 1,2 km. Si arriva così ad un incrocio, si svolta a sinistra in via Dalla Chiesa e dopo 100 metri si prende la prima traversa in via Nuova. Si prosegue sempre diritti per 3,4 km fino a raggiungere località Bagaggiolo. Qui si svolta a destra proseguendo lungo via Sile per 4,2 km fino ad incontrare il ponte sul Fiume Sile. Lo si attraversa e si va prima a destra e poi a sinistra in direzione Quarto di Altino fino a raggiungere la chiesa del paese.

Variante San Donà di Piave > Quarto d’Altino lungo il Fiume Zero

Dalla località Trepalade, si scende dall’argine del Fiume Sile e, seguendo le indicazioni per Altino, si percorre il canale Siloncello per 2 km fino ad arrivare al Museo Archeologico Nazionale di Altino, dedicato alla Via Annia. Per raggiungerlo, si prende via Sant’Eliodoro, che è la Strada Provinciale che da Quarto d’Altino va a Portegrandi; bisogna pertanto prestare attenzione al traffico automobilistico. Superato il museo, dopo 700 metri, sulla destra parte il bellissimo Percorso della Memoria, che costeggia prima il canale Santa Maria e poi il Fiume Zero. Si percorrono 4.7 km su fondo sassoso immersi nel paesaggio agreste e fluviale. La ciclopedonale termina in via Claudia Augusta: la si percorre tutta (2.9 km). All’incrocio con viale Kennedy si gira a destra e, dopo 50 metri, subito a sinistra in via Guglielmo Marconi, che conduce alla Chiesa di Quarto d’Altino.

Tappa 14 – Quarto d’Altino > Mestre

Dalla chiesa di Quarto d’Altino si percorre via Guglielmo Marconi per 300 metri, seguendo le indicazioni Jesolo-Marcon. Passato il sottopasso ferroviario, si prende la prima strada a destra, rimanendo su ciclopedonale lungo viale J.F. Kennedy (SP 40), che costeggia i binari del treno. La ciclopedonale passa dal lato destro a quello sinistro e poi di nuovo a destra della strada: la si segue sempre fino ad incontrare una rotonda dopo 1.5 km. La si supera proseguendo sempre diritti in direzione Marcon, mantenendosi sempre sulla ciclopedonale del lato destro; la strada prende ora il nome di viale della Resistenza (SP 40). Dopo 340 metri la ciclopedonale gira a destra. La si segue sempre, entrando nell’abitato di Osteria Palazzetto. Si mantiene sempre la strada principale, continuando a seguire le indicazioni Marcon-Mestre e i marciapiedi. Si procede sempre diritti, superando il fiume Zero e dopo 1.2.km si incrocia nuovamente la SP 40. Si procede diritti sul rettilineo della SP 40 prestando attenzione al traffico, perchè non ci sono protezioni ed il marciapiede si trova solo in prossimità del centro abitato di San Liberale. Raggiunta la chiesa del paese di San Liberale, in comune di Marcon, si prende via Dante Alighieri (è la strada proprio davanti alla chiesa), la si percorre tutta e poi si gira a sinistra in via Ugo Foscolo. Si trova ora un nuovo incrocio, al quale si va a destra, seguendo via Zuccarello, che porta alla frazione omonima. Si segue sempre la principale. La strada compie due curve a zig-zag ed oltrepassa il fiume Dese dopo 2 km. Non è molto trafficata, ma è stretta e non ci sono protezioni: prestare attenzione. Passato il ponte sul fiume Dese, dopo 640 metri si trova un incrocio e si gira a destra in via Litomarino. La si segue sempre passando sotto l’autostrada fino alla chiesa di Dese, dopo 3.9 km. Alla chiesa si va a sinistra, seguendo via Annia. La si segue per circa 1.1. km. Anche questa via è parzialmente sprovvista di marciapiede. Dopo 1.1. km si vede sulla destra un grande piazzale. E’ il parcheggio di Bosco Querini-Ottolenghi. Lo si attraversa e si percorre tutta la via ghiaiata, che si trova in fondo al piazzale, andando a destra. Chi vuole può attraversare il boschetto. La strada ghiaiata, dopo 840 metri, porta alla rencinzione della ferrovia. Qui si va a sinistra e si prosegue diritti prima su strada sterrata, poi asfaltata: è via Cà Solaro. Dopo 1.3 km, superato il canale Scolmatore, si trova una rotonda e si va ancora diritti. Si entra così nel borgo di Carpanedo lungo via Pasqualigo. Dopo un chilometro si trova il grande viale di Martiri della Libertà , che si attraversa grazie ai semafori pedonali. Si va ora diritti per 710 metri, mantenendosi sempre su via Pasqualigo, fino all’incrocio con via San Donà . Si va ora a destra, seguendo le indicazioni “polizia stradale” e “stadio”, raggiungendo la Chiesa di Carpanedo, dopo 770 metri. Alla chiesa si mantiene sempre la via principale, girando a sinistra e proseguendo su viale Garibaldi. Proseguendo sempre diritti si raggiunge la Chiesa di San Lorenzo Martire, dopo circa 1.5 km. Per chi lo desidera, si può fare un giro più ampio, svoltando a destra dopo 845 metri, rimanendo sempre sulla ciclopedonale di via Giovanni Verrazzano per 140 metri. Alla rotonda si va a sinistra per metri 360 in via Santa Maria dei Battuti fino a trovare la chiesa sulla destra. Si gira a destra e poi subito a sinistra in via Daniele Manin, che si percorre tutta fino all’incrocio con via Luigi Einaudi. Si va ora a destra e poi si prende la prima a sinistra dopo 150 metri. Superato il ponte sul fiume Marzenego, si attraversa Piazzale Luigi Candiani e dopo 140 metri si va a sinistra, raggiungendo la Chiesa di San Lorenzo Martire dopo 245 metri.

Tappa 15 – Mestre > Dolo

Dalla Chiesa di San Lorenzo Martire si prosegue verso la galleria Giacomo Matteotti, superando il fiume Marzenego. Dopo 120 metri si prosegue lungo la ciclopedonale di via Rosa fino a piazzale Donatori di Sangue, metri 150. All’incrocio si segue ancora la ciclopedonale, svoltando a sinistra e al successivo incrocio si attraversa sulle strisce pedonali in via Querini. Si segue la ciclopedonale di questa via, che poi diventa via Dante Alighieri, in direzione della stazione ferroviaria per 1.1 km. Si arriva così all’incrocio con via Stazione e si prende il sottopasso ferroviario, posto a sinistra dall’altro lato di via Alighieri, che consente di oltrepassare i binari. Il sottopasso esce sulla ciclopedonale di via Giorgio Rizzardi che si segue per metri 495, fino ad incontrare la rotonda di piazzale Lazzaro Giovannaci. Si prende la seconda uscita proseguendo sulla ciclopedonale in via Giorgio Rizzardi in direzione di Marghera. Si segue il viale per circa 280 metri al termine del quale si svolta a sinistra e si prosegue su piazza Sant’Antonio. Si utilizzano ora le ciclopedonali presenti lungo questa via andando sempre diritto e attraversando Piazza del Municipio, Piazza Mercato, Piazza della Concordia. Dopo circa un chilometro si trova un incrocio con semaforo. Si deve procedere diritto utilizzando però le strisce pedonali di destra che permettono si superare l’incrocio piegando prima su via Beccaria e poi subito a sinistra per ritornare in via della Rinascita. Si va ancora diritto su questo viale per 400 metri e dopo 3 incroci si svolta a sinistra in via del Lavoratore. Al successivo incrocio si va a destra in via L. Pasini che si segue per 550 metri girando successivamente a destra in via Bottenigo. Fatta la curva dopo pochi metri sulla sinistra dall’altro lato della strada si vede in incrocio con un segnale di strada chiusa. Prestando molta attenzione all’attraversamento, procedere verso la via che è indicata chiusa: c’è il passaggio ciclopedonale che attraversa un piccolo gruppetto di alberi e porta in via della Trebbiatrice. Si procede a sinistra fino all’incrocio con via dell’Avena. Si attraversa la strada sulle strisce pedonali e si va diritto sempre sul marciapiede superando così il ponte. Proprio al semaforo andare a destra in via Colombera attraversando un quartiere con case basse. Si prosegue diritto per 300 metri fino al ponte con il canale Lusore. Qui si svolta a destra superando il canale e poi si attraversa un altro ponte a distanza ravvicinata mantenendosi sempre sul marciapiede. Si arriva così all’attraversamento pedonale che permette di spostarsi sul lato sinistro e di procedere lungo il percorso ciclopedonale sterrato che costeggia il centro commerciale ‘La Nave de Vero”. Si arriva così ad un sottopasso che permette di attraversare la strada statale ‘Romea”. Usciti dal sottopasso, si procede a sinistra su via Colombara. Dopo 360 metri, superato il canale Lusore, si svolta a destra seguendo l’andamento del corso d’acqua per circa 2 km fino a trovare un incrocio che si supera utilizzando il sottopasso presente sul lato sinistro. Si arriva così dall’altro lato della strada che è ancora via Colombrara e la si segue fino al ponte. Qui si svolta a destra e poi subito a sinistra in via Lusore proseguendo lungo il canale. Si presta attenzione e si attraversa la ferrovia andando sempre diritto fino al successivo ponte. Si svolta a sinistra in via Ghebba proseguendo sempre diritto più avanti su via Risato e Bellini, fino a raggiungere Oriago nella trafficata via Venezia. Al semaforo presente sulla destra si attraversa la strada sulle strisce pedonali e si oltrepassa il ponte portandosi dall’altro lato del Naviglio del Brenta. Si procede a destra corteggiando il naviglio e si procede sempre diritto per circa 1.2 km fino ad arrivare ad un ponte. Non lo si attraversa ma si segue a sinistra il corso della strada procedendo su via Risorgimento. La si segue utilizzando il marciapiede e la ciclopedonale per circa 1.5 km fino alla rotatoria. Si svolta a destra in via Forte Poerio in direzione di Mira. Dopo 740 metri si trova un’altra rotatoria e si va a destra in via Giuseppe di Vittorio, che più avanti diventa Riviera del Brenta, seguendola per circa un chilometro fino ad un ponte. Si procede a destra percorrendo via delle Porte. Dopo 300 metri circa svoltare a sinistra e dopo 100 metri, terminata la curva, svoltare subito a destra in via del Cimitero. La si percorre tutta attraversando la trafficata via Nazionale per così raggiungere al ciclopedonale che segue il Rio Serraglio. La si segue andando sempre dritto alle intersezioni per circa 5.5 km fino a raggiungere all’incrocio con via Cairoli. Qui si va a sinistra proseguendo lungo questa via fino a raggiungere il duomo di Dolo dopo 760 metri.

Tappa 16 – Dolo > Padova

Dalla chiesa di Dolo, si percorre via Giacomo Matteotti e, dopo 180 metri, si attraversano i 2 ponti sul Naviglio del Brenta. Dopo 360 metri si arriva ad un quadrivio. Si tiene la destra in via San Giacomo, che dopo diventa via Dolo, sempre diritti fino a raggiungere, dopo 2.3 km, il semaforo del borgo di Paluello. Si supera il semaforo e si prosegue diritti, arrivando al paese. Si continua diritti, seguendo la strada asfaltata e percorrendo via Barbariga per 3.4 km. In prossimità del Comune di Strà , la via torna a costeggiare il Naviglio del Brenta e, dall’altro lato del fiume, si vede Villa Pisani. Si prosegue ancora diritti per 1.1 km in via Roma, che poi diventa Riviera del Naviglio, fino alle chiuse da dove nasce proprio il Naviglio. Si gira a destra in via IV Novembre e si gira poi alla prima a sinistra in via Montello. La si segue per 80 metri e si prende di nuovo la prima a sinistra in via Vittorio Veneto. Si segue tutta questa via fino all’incrocio con via Oltrebrenta. Qui si gira a sinistra e si prosegue diritti, superando il ponte sul fiume Brenta, dopo 340 metri, e andando diritti lungo il canale Piovego, seguendo via Argine Sinistro del Piovego, strada sterrata. Si segue l’argine del Piovego per 4.6 km, passando sotto 2 sottopassi. Al terzo, si sale e si prosegue lungo l’argine destro del canale. Si incontra un sottopasso e, dopo 1.3 km, si passa sotto alla ferrovia. Si va a destra a ponte San Gregorio e, scesi da ponte, si gira subito a destra in via Vigonovese. La si percorre per un centinaio di metri e si gira alla seconda a destra in via Pier Maria Rosso di San Secondo, che permette di raggiungere nuovamente l’argine. Raggiunto il canale, si va a sinistra fino a ponte dei Graissi, dopo 600 metri. Lo si attraversa andando a destra e si tiene ancora la sinistra lungo via Domenico Turazza. Si percorre sempre la ciclopedonale del Piovego fino al Ponte di Ognissanti, dopo 1.5 km. Qui si trovano i cartelli del cammino di Sant’Antonio e li si segue. Si attraversa il ponte, andando a destra e proseguendo sempre diritti lungo via Ognissanti per 320 metri fino ad arrivare ad una rotonda con la Chiesa di Ognissanti. Si percorre tutta la rotonda, prendendo la terza uscita e tenendo la chiesa sulla destra, entrando in via Giuseppe Orus. La si percorre tutta fino all’incrocio con via San Massimo, alla quale si va a destra. Si prosegue sempre diritti lungo questa via, superando una rotonda dopo 670 metri, e andando sempre diritti in via Ospedale Civile, che poi diventa via Melchiorre Cesarotti, e raggiungendo la Basilica di Sant’Antonio dopo 740 metri.

Tappa 17 – Padova > Monselice

Dalla Basilica di Sant’Antonio si prende via Beato Luca Belludi, di fronte alla Basilica. La si percorre tutta, circa 300 metri, fino ad arrivare al piazzale di Prato della Valle. Lo si attaversa, andando a sinistra e si prende via Giosuè Carducci, seguendo le indicazioni per Venezia. Si per- corre la via per 500 metri e, al bivio, si tiene a destra, seguendo la direzione di marcia delle auto in uscita da Padova. Si arriva ad incrociare, dopo 100 metri, via Marghera alla quale si va destra. La si segue fino alla rotonda di piazza Santa Croce. La si supera sfruttando gli attraversamenti pedonali sulla sinistra, lato pensiline del tram, e si raggiunge il lato opposto della strada. Si procede a sinistra sulla ciclopedonale, andando sempre diritti per 390 metri, fino ad incontrare i tornelli di un parco sulla destra. Lo si attraversa, evitando così parte della strada trafficata, portandosi verso l’argine del Tronco Maestro. Raggiunto l’argine si va a sinistra fino al Ponte del Sostegno. Si va ora a sinistra, seguendo la ciclopedonale e si attraversa la strada alle prime strisce pedonali. Si va a destra per 50 metri e prima del ponte si gira a sinistra lungo l’argine del canale Scaricatore. Lo si segue sul lato destro, prendendo il ponte pedolale poco più avanti. Attraversato il canale, si prosegue a destra per 450 metri lungo la ciclopedonale, che fiancheggia il corso d’acqua e si passa sotto alla strada trafficata. Questo percorso, anche se un po’ più lungo, permette di mantenersi lontano dal traffico urbano. Si arriva al semaforo di via Vittorio Veneto. Si attraversano le strisce che si hanno davanti, appena usciti dalla ciclopedonale. Si va a destra e si trova un nuovo attraversamento pedonale in strada Adriatica, proseguendo diritti. Si passa il ponte e si va subito a sinistra, seguendo lungargine dei Barcari, che costeggia il canale Bisatto. Non si abbandona mai l’argine. La via è a tratti sterrata e a tratti asfaltata. Si toccano i comuni di Abano Terme, Montegrotto Terme, Battaglia Terme fino ad arrivare a Monselice da via Morano, dopo 18.8 km. Si svolta a sinistra al ponte, dove si può vedere il Campanile del Duomo Nuovo. Si percorre via delle Grole e si arriva alla rotonda di piazza della Vittoria davanti al Duomo.

Tappa 18 – Monselice > Carceri

Lasciata alle spalle piazza della Vittoria davanti al Duomo, si imbocca via delle Grole, superando il ponte su canale Bisatto; dopo 200 metri si svolta a sinistra e si segue via Argine Sinistro del canale Bisatto. Si segue la strada asfaltata, che poi diventa sterrata. Dopo 1.5 km, si passa prima sotto la ferrovia Padova-Bologna e subito dopo la Monselice-Mantova. Poco dopo si vede sulla destra l’abitato di Marendole. Si prosegue sempre sull’argine del canale Bisatto, andando sempre diritti, superando alcuni ponti e incrociando delle strade. La stradina lungo l’argine prende vari nomi, ma la si segue. Dopo 7.5 km si arriva all’abitato di Este e si scende dall’argine, utilizzando le scalette. La strada prende il nome di via Azzo II d’Este, la si attraversa subito e si prosegue verso sinistra, girando, dopo pochi metri, alla prima a destra in via San Girolamo. Si segue il viale sempre diritti per 330 metri fino ad incontrare le mura medievali della città . Si attraversa la strada, proseguendo ancora diritti in via G. Negri, camminando sul marciapiedi, che costeggia le mura, per 340 metri, e si gira a sinistra, seguendo le indicazioni ‘Duomo” e raggiungendo, dopo 70 metri, piazza Santa Tecla e il Duomo. Tenendo le spalle al Duomo di Santa Tecla, si procede verso destra sotto i portici di via G. Garibaldi. Si oltrepassa, dopo 215 metri, il ponte San Francesco e la strada diventa ora via I. Alessi. Si arriva così, dopo 180 metri, alla Chiesa di Santa Maria della Consolazione. Si prosegue girando a destra, tenendo come riferimento la Chiesa della Beata Vergine della Salute, che si vede davanti. Si percorre così, andando sempre diritti e superando la chiesa, via Francesconi, via V. Pellesina, via Maganza fino ad arrivare, dopo 540 metri, in via Augustea, di fronte al cimitero. Si svolta a sinistra e dopo 790 metri di strada stretta e rettilinea, con pista ciclabile e pedonale sulla sinistra, si passa a fianco alla Chiesa della Beata Maria Vergine Addolorata (chiesa del Pilastro). Si attraversa la strada statale Padania Inferiore (S.R. N°10), andando a destra in direzione della Torre e superando il ponte, utilizzando quello pedonale. Superatolo, si svolta a sinistra, seguendo il canale Santa Caterina in via Riva di Fiume, andando sempre diritti per 2.9 km e attraversando un passaggio a livello della ferrovia Monselice-Mantova e un sottopasso della nuova superstrada. Si segue ora la strada principale, che, oltre il sottopasso, prende il nome di via Cancello e poco più avanti piega sulla destra e diventa via Degora, al di là , e poi via Chiesa. Si prosegue sempre diritti per circa 2 km fino a quando si trova un quadrivio con una croce e si gira sinistra per via G. Marconi, arrivando, dopo 180 metri, all’Abbazia di Carceri.

Variante Este > Montagnana

Tenendo le spalle al Duomo di Santa Tecla, si prosegue verso sinistra e, dopo 70 metri, si prosegue svoltando a sinistra sul marciapiede di via Schiavin, seguendo le indicazioni per Vicenza. Dopo 410 metri si trova un ponte sulla sinistra e lo si attraversa. Appena oltrepassato il ponte, usciti dalla porta ad arco, si prende la prima a destra, via Sostegno, che prosegue lungo il lato destro del canale Bisatto. Lo si segue per 1.9 km fino ad incontrare la confluenza con il fiume Frassine. Si prosegue diritti, senza attraversare i 2 ponti, e alla fine della strada si gira a destra in via Argine destra Frassine. Si sale sull’argine in fondo ghiaiato. Si procede lungo questa via per 7.2 km fino ad incontrare un ponte, lo si attraversa e si cambia argine di percorrenza. Si mantiene ora l’argine sinistro del fiume Frassine per 6.9 km fino ad arrivare a località Borgo Frassine nel Comune di Montagnana. Dal Ponte di Borgo Frassine, si abbandona la Strada Provinciale, seguendo l’argine del fiume Frassine in direzione Montagnana, tenendo come riferimento la visibile torretta in mattoni rossi, seguendo le indicazioni e i cartelli del percorso naturalistico del Frassine. Percorsi 600 metri di argine, si raggiunge la torretta, avvistata precedentemente, si scende dall’argine utilizzando le scalette e si prende l’unica strada bianca che c’è : via Sperona. La si segue per 600 metri, fino ad un incrocio, e si segue a sinistra verso località Borgo Frassine in via Fiumicello. Dopo 240 metri, prima del ponte e all’altezza della torretta dell’alta tensione, si gira a destra, entrando nel parco del Fiumicello. Per attraversarlo basta seguire uno dei sentierini presenti, che hanno più o meno la stessa lunghezza, circa 1.5 km. L’uscita del parco è in curva e a destra si ha via dei Tigli. Si prosegue diritti, oltrepassando il ponte e proseguendo su via Tiro a Segno, che confluisce in viale Trento. Si segue sempre questa via, che attraversa le porte delle mura del Comune di Montagnana, e percorrendo via Roma si arriva al Duomo della città dopo 515 metri.

Variante Montagnana > Badia Polesine

Al Duomo della Città di Montagnana si attraversa piazza Vittorio Emanuele II, tenendo il Duomo sulla sinistra. Dopo circa 100 metri si gira a destra in via Giacomo Matteotti, seguendo i porticati. Dopo 130 metri, si svolta alla prima via a sinistra, viale dei Montagna, e lo si segue uscendo dalla porta sud della città dopo 150 metri. Si prosegue ancora diritti, superando il semaforo: ora la via è via Spalato. Dopo 320 metri si gira a destra in via Jacopo Parisato. Si procede sempre diritti, attraversando dei piccoli incroci di quartiere, lungo il marciapiede di questa via per 700 metri fino ad arrivare ad incontrare via Lago Zorzi. Si gira sinistra in direzione del cartello indicante la fine del territorio comunale di Montagnana. Questa è una via asfaltata, senza marciapiede, ma non molto trafficata, che attraversa la campagna. Dopo 810 metri si oltrepassano i binari ferroviari e si procede sempre diritti lungo via Agusparo fino a trovare, dopo 1.1 km, un piccolo capitello sulla sinistra. Si prosegue verso destra, tenendo la principale in via Chiesa e raggiungendo Borgo San Marco dopo 330 metri. Appena oltrepassata la chiesa, si gira a sinistra in via Cimitero e la si segue sempre, incontrando il cimitero sulla sinistra, superando scolo Monastero fino a raggiungere l’abitato di Crosara, dopo un chilometro. Si procede sempre diritti, compiendo una larga curva, fino a trovare, dopo 450 metri, le indicazioni per Urbana sulla sinistra. Si procede ancora diritti, attraversando località Grompe e tenendo il capitello sulla destra. Si segue scolo Granze, procedendo sempre diritti e raggiungendo il borgo di San Salvaro, dopo 1.4 km. All’altezza di un capitello posto su un muretto di confine sulla sinistra, si gira a destra seguendo via Guglielmo Marconi e la si segue fino al successivo incrocio al quale si gira a sinistra in via Molinello, seguendo il corso del fiume Fratta lungo la ciclopedonale. Si oltrepassa il ponte sulla destra e si raggiunge l’ex Monastero di San Salvaro. Si segue via Cavallona, la strada che corre lungo l’argine sinistro del fiume Fratta davanti all’Abbazia. Si segue sempre l’argine sinistro per 4.4 km. Quando si incontra il ponte in località Case Miotto, lo si attraversa in direzione di Merlara. Si segue ora l’argine sul lato destro del fiume Fratta, che ha il fondo in ghiaia. Si segue l’argine per 4.6 km fino ad incontrare la strada asfaltata e un ponte sul fiume Fratta. Attraversato il ponte sul fiume Fratta, si prosegue diritti per 470 metri lungo la Strada Provinciale, e si supera scolo Gastaldia, all’altezza della fermata dell’autobus, girando a sinistra. Si procede diritti lungo via Gastaldia e seguendo il corso d’acqua per 1.4 km. Si prosegue a destra lungo via Nuova, superando scolo Castelbaldo ed incrociando via Paiette dopo 1.7 km. Si svolta a destra, proseguendo lungo la ciclopedonale. Dopo 270 metri si gira a sinistra, seguendo via Roma e attraversando il centro di Castelbaldo. Si arriva così, dopo 890 metri all’argine del fiume Adige. Si sale sulla stradina in ghiaia dell’argine e la si segue, andando a sinistra. Dopo 3.2 km si arriva al ponte sul fiume Adige. Attraversato il ponte sul fiume Adige sul lato destro, si attraversa sulle strisce pedonali e si segue la stradina che passa per il prato e scende costeggiando gli alberi. Questa via permette di costeggiare via Riviera Luigi Balzan. Si procede sempre diritti per un chilometro circa, la via cambia diversi nomi, ma si va sempre diritti, fino ad incontrare la Chiesa di San Giovanni Battista in Piazza Vittorio Emanuele II.

Variante Fiume Fratta > Montagnana

Dal Duomo della città di Montagnana, si attraversa piazza Vittorio Emanuele II, tenendo il Duomo sulla sinistra. Dopo circa 100 metri si gira a destra in via Giacomo Matteotti, seguendo i porticati. Dopo 130 metri, si svolta alla prima via a sinistra, viale dei Montagna, e lo si segue uscendo dalla porta sud della città dopo 150 metri. Attraversata la strada, si percorre il marciapiede a sinistra, seguendo via Circonvallazione Esterna Sud per 200 metri: qui si gira a destra seguendo le indicazioni per Merlara. Si prende così via Sant’Antonio, si passa a fianco alla chiesa a lui dedicata e, dopo 345 metri, si superano i binari del treno. Si tiene ora la sinistra, proseguendo in via Candiega, non seguendo le indicazioni stradali per Castelbaldo-Masi-Urbana. Si procede sempre diritti lungo questa via, superando anche scolo Degorella Cimitero e, dopo un chilometro, si arriva all’incrocio con la Strada Provinciale n°102 (via Belfiore), che collega Montagnana a Casale di Scodosia. La si attraversa, prendendo la strada che si ha davanti: via Boschetto. La si segue, mantenendosi sempre sulla strada asfaltata per 2.1 km. Si trova ora l’incrocio con via Argine e si prosegue sempre diritti prendendo via Fantazzo-Boschetto (la strada che si ha davanti). La si segue per 610 metri fino al successivo incrocio. Si svolta a sinistra in via Caodalbero. Si segue ora sempre questa via per 800 metri fino ad incontrare una piccola rotonda. Si continua diritti, tenendo i giardini pubblici sulla destra e imboccando via Marsotti. Dopo 240 metri, all’incrocio, si tiene la destra in via Marconi e si svolta nuovamente a sinistra, prendendo la prima via che è via Campon. Si prosegue su questa per 340 metri e si incrocia poi via Castagna, dove si gira a destra seguendo la ciclopedonale. La si percorre fino al successivo incrocio, che ha un capitello nel mezzo. Si gira a sinistra in via Stentarole Borghesani, che si segue per 270 metri, prendendo poi la prima a destra, che è via Sabbionara. Si mantiene questa strada per 620 metri e poi si gira a sinistra in via Mori, che poi diventa via Rondei. Dopo 360 metri si svolta a sinistra in via Ferrarina (attenzione che non è presente il cartello con il nome della via). La si segue, incontrando un ponte sullo scolo Dottora, dopo 330 metri, si attraversa e si prosegue diritti, continuando sulla stessa via, che costeggia il corso d’acqua. Dopo 1.2 km si incontra un ponte in mattoni rossi sullo scolo Dottora, lo si attraversa e si prosegue diritti lungo via Torino. Si prosegue sempre diritti, giungendo alla chiesa del borgo di Minotte e dopo 3.4 km si arriva ad incrociare la Strada Provinciale n°19, che collega Castelbaldo- Merlara, in località Boaria Canella. Si svolta a sinistra, proseguendo per 420 metri fino ad incontrare il ponte sul fiume Fratta. Lo si attraversa e si seguono le indicazioni della tappa T13AN-Fratta-Fiume Adige.

Tappa 19 – Carceri > Badia Polesine

Si procede diritti fino ad incontrare una rotonda dopo 335 metri. Si gira a sinistra in direzione di Vighizzolo, proseguendo lungo via Roma. Si passa per il centro del paese, da dove si prosegue diritti, si attraversa scolo Brancaglia, dopo 1.3 km, e si incrocia via Cancello. La strada ora prende il nome di via Nuova e si arriva, dopo 1.3 km, alla rotonda della Chiesa di Vighizzolo d’Este. Si tiene la destra, attraversando la piazza e proseguendo lungo via Roma. Si procede sempre diritti, oltrepassando nuovamente scolo Brancaglia, per 540 metri. Giunti all’incrocio si gira a sinistra in via Tre Canne. Dopo 1.8 km, la strada sale sopra l’argine del canale Santa Caterina, supera il canale Gorzone. Si segue sempre l’argine del canale Santa Caterina. La via cambia nome (via Tre Canne, via Laghetto, via Scagliara), ma si prosegue sempre diritti fino ad incontrare, dopo 3.6 km, la Strada Provinciale n°41. Poco prima di arrivare alla provinciale, si segue la strada, che si abbassa dall’argine e che gira verso destra. Si arriva così alla Strada Provinciale n°41, che si deve seguire tenendo la destra. Dopo 1.6 km si trova una rotonda e si prosegue ancora diritti lungo la ciclopedonale, che conduce al centro del paese di Sant’Urbano, dopo 2.4 km. Si prosegue diritti, salendo sull’argine del fiume Adige e si segue a destra il corso d’acqua. Non si abbandona più l’argine e si prosegue, passando sotto l’autostrada fino ad arrivare, dopo 12.6 km, al ponte sul fiume Adige. Lo si percorre girando a sinistra in direzione di Badia Polesine e seguendo le indicazioni della tappa T14AN-Fiume Adige-Badia Polesine.

Tappa 20 – Badia Polesine > Sariano

Tenendo la chiesa di San Giovanni Battista alle spalle, si prosegue verso destra percorrendo via Sant’Alberto per 150 metri. Si svolta in via Carducci e la si segue andando diritti e superando il fiume Adigetto dopo 150 metri. Al successivo incrocio con semaforo, si gira a sinistra seguendo il marciapiedi di Riviera Giovanni Miani in direzione Verona-Mantova, che si segue per 80 metri. Si segue la principale andando a destra, in via Cappuccini e la si segue per 430 metri, superando la ferrovia e proseguendo in via Cappuccini. Il marciapiedi qui termina, si attraversa la strada e si prosegue lungo il lato interno della strada che qui fa un’ampia curva per raggiungere la abitazioni. Dopo 240 metri ritroviamo il marciapiedi dal lato apposto della strada. Lo si segue per circa un km, fino a località Magona. Qui si attraversa la strada attraversando il piazzale e il canale Malopera, si gira attorno all’edificio presente nel piazzale e si prosegue andando a sinistra su via Fratelli Cervi. In fondo alla strada, si va a destra in via Spizzene che grazie ad un sottopasso ci permette di superare la Strasa Statale n°34. La si segue sempre per 3 km fino ad incrociare via Gardese dove si va a sinistra. Questa via attraversa la campagna, è asfaltata e poco trafficata. Si segue via Gardese per circa un km, poi si prosegue a destra attraversando il ponte sulla Fossa Maestra e raggiungendo il paese di Baruchella. Superato il ponte, all’incrocio, si gira subito a sinistra in direzione di Giacciano- Trecenta- Ferrara lungo via Roma. La si segue per 285 metri e si svolta a sinistra prendendo il lungo rettilineo di via Professore Giuseppe Fiocco. Si va diritti per 670 metri fino a località Madonna del Paneto. Al successivo incrocio si svolta a sinistra e poi si prende la prima a destra che è via Borgonuovo. La si segue sempre prendendo la seconda deviazione sulla destra dopo 1.4 km. Si va ora a destra proseguendo diritti fino a raggiungere l’argine del Canal Bianco. Si prosegue lungo l’argine sassoso per 2.2 km e poi si gira a destra sul ponte superando così il canale. Alla rotonda che si trova proprio dopo il ponte si prosegue verso Ferrara e Trecenta. Si attraversa Trecenta, girando a destra dopo 450 metri in via Canova. Dopo 700 metri, si trova un piccolo incrocio. Si prosegue sempre mantenendo la principale, che piega a sinistra, proseguendo sul via Argine Bottazza. Si va diritti per un km fino ad incontrare un laghetto: Gorgo Gaspera. Si tiene la sinistra costeggiandolo. Al successivo incrocio si va a destra, tenendo Gorgo Gaspera sulla destra appunto, e si prende la prima strada ancora sulla destra in via Argine Bignozza sempre tenendo sulla destra il laghetto. La strada è sterrata, passa il Gorgo Bianco e dopo 1.5 km arriva al Gorgo della Sposa. Si gira a sinistra proseguendo in via Argine Bignozza per 270 metri. In fondo alla strada, si svolta a destra percorrendo via Raffaello Sanzio. Si passa così sopra al ponticello di legno di Gorgo della Sposa e, terminato, si prosegue lungo la ciclopedonale in sasso che fiancheggia le piantagioni dell’istituto superiore di agraria. Dopo 450 metri, la ciclopedonale, svolta a destra e la si segue uscendo dal boschetto dopo 100 metri. Si prosegue ora sempre diritti su via Argine Circondario raggiungendo la borgata di Marzanata dopo un centinaio di metri. Si mantiene sempre la principale andando diritti per 1.6 km su strada asfaltata ma a bassa percorrenza. All’incrocio, si gira ora in via Spadolina seguendola per 160 metri. Si svolta a sinistra raggiungendo la chiesa di Sariano e l’ostello.

Variante Badia Polesine > Moglia

Tenendo la chiesa di San Giovanni Battista alle spalle di Badia Polesine, si prosegue verso destra andando sempre diritti in direzione del ponte sul fiume Adige, che si raggiunge dopo circa un km, precedendo lungo via degli Estensi, via San Rocco, via Pinzon e Riviera San Nicolò . Prima di attraversare il ponte, si prende la strada sterrata a sinistra, seguendo l’argine del fiume Adige e tenendo il corso d’acqua a destra. La si segue sempre per 4.3 km, ignorando le stradine che scendono sulla sinistra, fino a quando la strada si allontana dal fiume per aggirare un piccolo bosco. Si trova ora una strada che consente di scendere dall’argine e la si segue. Alla base dell’argine, si trova un cartello indicante Boschetto.La strada diventa asfaltata, si prosegue dritti in via F. Chieregato e si attraversa il paese di Villa d’Adige. Si prosegue diritti superando la chiesa della Natività di Maria e dopo un km, si raggiunge l’incrocio con la strada che da Badia Polesine porta a Castagnaro. Con attenzione la si supera attraversando anche i binari ferroviari. Si prosegue diritti per 290 metri sempre su via F. Chieregato fino a trovare un incrocio con un capitello sulla destra. Si segue a destra in direzione di Castagnaro lungo via Sabbioni che si segue per 440 metri. Si trova ora un incrocio indicante per Castagnaro, di andare diritti. Si gira invece a sinistra seguendo la strada asfaltata senza nome seguendola sempre per 690 metri. Si arriva così all’incrocio con la Strada Provinciale n°49 a e si gira a sinistra in direzione Menà , e poi subito a destra lungo la strada con il cartello indicante “il limite dei 30 chilometri orari”, dopo pochi metri e prima della curva (è ancora via Sabbioni). La si segue anche quando la strada diventa sterrata, proseguendo sempre dritti e passando sotto la Transpolesana (S.S. n. 434) dopo 570 metri. Fate attenzione se è piovuto di recente perchè il sottopasso può avere delle pozzanghere d’acqua. Dopo 230 metri si incrocia una strada che porta ad un parcheggio, si prosegue dritti fra i campi fino a confluire, dopo 610 metri, su un’altra strada sterrata. Si gira a sinistra in via Argine Valle, la strada non ha il cartello identificativo, e tenendo a sinistra un canale, si procede per 880 metri in aperta campagna. Si arriva ad un incrocio all’altezza di una casa fiancheggiata da un capannone e dal cartello indicante via Argine Valle: si gira a destra su strada asfaltata. La si segue fino allo stop di un quadrivio. Si prosegue a sinistra all’incrocio per via Vecchia Menà ; sull’altro lato della strada, a destra, si trova un vecchio e grande complesso colonico e, sul ciglio della strada, un capitello. La si segue per 1.8 sempre su strada asfaltata, fino a raggiungere un emissario della Fossa Maestra lungo la Strada Provinciale n° 47 (via Fossa Maestra). La si segue andando a destra, percorrendola per 4.1 km fino ad arrivare al ponte di San Zeno in Valle. Lo si attraversa passando sull’altra sponda del canale Fossa Maestra in via Marola. Dopo 380 metri si sale, andando a destra, sull’argine del Canal Bianco (o Tartaro), la strada prende il nome di via Argine del Tartaro. Si arriva così ad un altro ponte, dopo 1.4 km, e lo si attraversa superando il corso d’acqua, in località Sardagnola. Lo si attraversa e si prosegue dritti per via Duranta. Dopo 1.9 km di strada asfaltata, si arriva a San Pietro Polesine, visibile già da lontano grazie ai due campanili a cipolla della sua chiesa. Allo stop di via Duranta, si gira a destra in via Cavo Bentivoglio, si passa davanti alla chiesa e si continua dritti in direzione Legnago costeggiando un fosso sulla sinistra. Dopo 800 metri, si trova un ponticello con una chiusa sul fosso e, poco più avanti, un altro ponte con le spallette metalliche. Si gira a sinistra oltrepassando il fosso e si prosegue diritti in via Cavo Bentivoglio, superando una casa sulla destra, e andando sempre diritti anche quando la via diventa sterrata. Si segue la via sterrata parzialmente alberata. Si prosegue sempre diritti per 2.8 km fino ad arrivare ad una strada asfaltata: via Argine di Valle. Si gira a sinistra e dopo 300 metri, al primo bivio, si va a destra per via Cagnona, direzione Castelmassa. Si prosegue sempre diritti, seguendo le indicazioni per Castelmassa, superando l’incrocio con via di Mezzo, e arrivando dopo 1.2 km all’incrocio con la Strada Regionale n°482. La si supera andando diritti in direzione Castelmassa e prendendo la strada sulla destra oltrepassando il guardrail. Si prosegue sempre diritti su via Argine Vegri per circa un km. Allo stop in fondo alla via, si svolta a sinistra e, poco dopo, si prende la prima strada sulla destra in via Castello che è trafficata. La si segue per 210 metri e al successivo grande incrocio si prosegue in direzione di Sermide svoltando a sinistra in via delle Provincie (Strada Regionale n° 43). La strada è trafficata e sale verso l’argine del Po e il successivo ponte che porta in Lombardia, in provincia di Mantova. Si supera il ponte tenendo il marciapiede di sinistra e, alla fine del ponte, una scaletta permette di scendere sulla sottostante strada che corre per un po’ sull’argine del fiume. Si segue via Argine Po per 800 metri, tenendo il fiume sulla destra, e poi si scende dall’argine prendendo via Damiano Chiesa. Dopo 350 metri si prosegue a destra in via N. Bixio, si fa una curva a sinistra e poi a destra, ad un bivio si va a sinistra per via E. Fermi, fino ad incrociare la Strada Provinciale n° 34 (via A. Volta). Si va a destra e quasi subito si arriva nella piazzetta antistante la chiesa di Moglia.

Variante Castelnovo Bariano > Calto

Dalla Strada Provinciale n°43 che da Castelnovo Bariano porta a Sermide, si prende la strada sulla sinistra a scendere verso il fiume Po, prima della rampa in leggera salita del ponte stesso. La strada si chiama via Argine Po e la si segue per 270 metri fino a salire sull’argine del fiume. Qui si prosegue andando a sinistra e seguendo il corso del fiume Po lungo la ciclopedonale in fondo asfaltato e a traffico limitato. Dopo 6.4 km si arriva, sempre restando sull’argine, nel comune di Calto a cui si può accedere grazie alle scalette che si trovano. Si seguono poi le indicazioni per la tappa T2NL-Sariano-Stellata.

Variante Moglia > Stellata

Dalla chiesa di Moglia, si va a sinistra lungo la Strada Provinciale n° 34 (via A. Volta). Dopo pochi metri si gira a sinistra in via E. Fermi e al successivo incrocio a destra in via N. Bixio. La si segue per 640 metri. Al successivo incrocio si va a sinistra in via Damiano Chiesa e si sale sull’argine del fiume Po dopo 360 metri. Si prosegue ora sull’argine asfaltato andando a destra e tenendo il fiume a sinistra. La si segue sempre per 16 km fino a raggiungere il ponte sul fiume Po in prossimità del borgo di Stellata. Qui la ciclabile compie una deviazione con curva a gomito che conduce alla piazza di Stellata dopo circa 300 metri.

Tappa 21 – Sariano > Stellata

Dall’ostello di Sariano, tenendolo alle spalle, si prosegue a sinistra seguendo la strada provinciale n°11. La si segue per 1.4 km superando un ponte e incontrando, sulla sinistra, una canalizzazione di irrigamento artificiale in cemento sopra terra, che costeggia la strada. Al bivio, si prosegue diritti tenendo il canale artificiale sulla sinistra e continuando in via Sant’Antonio. La si segue per 3.2 km fino a raggiungere l’incrocio con la strada provinciale n° 11 che porta a Ceneselli. Per raggiungere il paese, è sconsigliabile attraversare in questo punto. Meglio seguire la strada provinciale a destra, fare la grande rotonda che si incontra poco dopo e proseguire lungo il rettilineo che dopo un km, ci conduce alla chiesa dell’Annunciazione di Maria Santissima di Ceneselli che all’interno conserva una statua di San Giovanni Paolo II Papa. Per proseguire il cammino, dalla chiesa si ripercorre la strada a ritroso e dopo circa 2 km si trova la ciclopedonale asfaltata che da Ceneselli porta direttamente a Calto, seguendo la Strada Provinciale n° 11. Dopo circa 2.3 km andando sempre diritti in direzione di Calto e superando anche una rotonda, si arriva al centro del paese trovando il comune sulla destra e la chiesa sulla sinistra. Si prosegue sempre diritti lungo via Vittorio Emanuele e si raggiunge l’argine del fiume Po dopo 330 metri. Salite le scalette per raggiungere la sommità dell’argine, si va a sinistra lungo al ciclopedonale asfaltata a traffico limitato di via Argine Po. La si segue sempre per 9 km fino a trovare un piccolo parcheggio sulla destra e delle panchine: davanti si vede il ponte sul fiume Po. Si sale sul ponte servendosi delle scalette che sono presenti nel parcheggio. Si attraversa il ponte mantenendosi fra il guardrail e la rete di protezione. Al di la del ponte sul Po, si trovano delle scalette che consentono di scendere verso la ciclopedonale e di proseguire verso la frazione di Stellata, che si vede sulla destra attraversando il ponte. Dalle scalette di discesa a Stellata sono circa 200 metri.

Tappa 22 – Stellata > Finale Emilia 

Dalla piazza di Stellata, si prosegue in via Alessandro Pepoli e, dopo circa 300 metri, si risale l’argine del fiume Po. Si prosegue verso destra tenendo il corso del fiume a sinistra. Dopo circa 1.3 km si supera una prima chiusa andando a sinistra e seguendo le indicazioni per Bondeno. Dopo 300 metri se ne incontra una seconda, più grande, sul deviatore del Po e si prosegue su via Comunale andando sempre diritto. Si mantiene sempre la via asfaltata, mantenendosi sulla sommità dell’argine e seguendo il corso del fiume Panaro. Lo si segue sempre per 4.9 km, evitando le stradine laterali sulla destra, fino ad arrivare al bivio. Si tiene la strada più a destra, a scendere, percorrendo un lungo rettilineo, passando sotto la ferrovia e arrivando dopo 1.6 km ad un ponte sul fiume Panaro nel comune di Bondeno. Lo si attraversa e si prosegue a destra in via Dazio, la prima strada dopo il ponte. Si segue sempre l’argine asfaltato tenendo ora il fiume Panaro sulla destra. Si supera un incrocio dopo 850 metri e si prosegue sempre diritto lungo l’argine. Dopo 2.8 km, si supera nuovamente il corso d’acqua in località Santa Bianca. Oltrepassato il ponte pedonale si prosegue a sinistra lungo l’argine del fiume Panaro. Lo si segue sempre evitando le stradine laterali di destra e giungendo dopo 8.1 km, dopo il sottopasso della tangenziale, ad un incrocio in curva con la Strada Provinciale n°10. Si attraversa la strada proseguendo lungo la ciclopedonale sul lato opposto. Non ci sono strisce pedonali: prestare pertanto molta attenzione. Si segue ora la ciclopedonale curvando a destra in via degli Agostiniani. Si segue ora questo rettilineo per circa 400 metri, fino ad incontrare una rotonda. Si procede ora a sinistra lungo il marciapiede, in direzione del Museo Civico di Finale Emilia. Si va diritti superando il Museo Civico e Piazza Baccarini per circa un km. Si gira a sinistra in via Martiri della Liberazione e si segue per un centinaio di metri girando nuovamente a sinistra in Piazza Giuseppe Garibaldi e raggiungendo la chiesa di San Bartolomeo lì in piazza.

Tappa 23 – Finale Emilia > Bomporto

Dalla chiesa di San Bartolomeo si procede verso destra prendendo la prima via sulla destra. All’angolo l’edificio porta uno stemma. Dopo 110 metri, allo stop, si svolta a destra in via Giovanni Zuffi percorrendola per 130 metri girando a sinistra in via Aurelio Saffi, proseguendo sul marciapiede ed entrando nella strada che porta il divieto d’accesso per le auto. Si attraversa il parcheggio sulla sinistra e si segue sul lato sinistra la strada, prestando attenzione alle auto, proseguendo diritti per 250 metri fino a trovare il ponte. Si attraversa ora la strada e si sale sull’argine erbito. Si segue ora l’argine sinistro del fiume Panaro tenendo appunto il corso d’acqua sulla sinistra. Si segue il corso del fiume su fondo erboso per 1.5 km fino a trovare nuovamente la strada asfaltata. La si segue per circa un km, fino al cartello indicante località San Lorenzo. Qui la strada asfaltata gira a destra. Si procede sull’argine erboso proseguendo diritti e seguendo il corso del fiume a sinistra. Si segue sempre l’argine. Dopo 5.6 km si trova una strada asfaltata, via Passo di Cà Bianca, e un ponte. Si attraversa la strada e si prosegue sempre tenendo il fiume a sinistra ancora sull’argine erboso. Si procede per 8.3 km, superando il sottopasso ferroviario, fino a raggiungere l’attraversamento ciclopedonale sulla Strada Provinciale n°568 (Strada Provinciale di Crevalcore) in prossimità del comune di Camposanto. Si procede sempre diritti sempre seguendo l’argine, che ha un tratto asfaltato, per 4.3 km. Si raggiunge ora una strada asfaltata, è via Argine Panaro. La si percorre per 300 metri fino ad un ponte. Si prosegue ancora diritti sull’argine della ciclopedonale in sasso che è denominata la Riviera del Panaro. La strada diventa poi erbosa ma si prosegue sempre sull’argine evitando le stradine sulla destra fino al ponte del comune di Bomporto, dopo 6.3 km.

Tappa 24 – Bomporto > Modena

La strada diventa poi erbosa ma si prosegue sempre sull’argine evitando le stradine sulla destra fino al ponte del comune di Bomporto, dopo 6.3 km. Si attraversa il fiume Panaro grazie al passaggio pedonale. Non si scendono le scalette per tornare al piano stradale, ma si continua sull’argine erboso tenendo il fiume a sinistra. Dopo 400 metri si supera nuovamente un ponte sul fiume Panaro. Il ponte è stretto e si deve prestare attenzione camminando fra la struttura del ponte e la ringhiera. Passato il ponte, si attraversa la strada e si segue il fiume Panaro tenendolo sul lato destro. Lo si segue per 3.5 km tenendo il corso d’acqua sulla destra. Si scende poi verso la strada asfaltata di via Pioppi. La si segue per 1.2 km girando poi a destra in via Luigi Carlo Farini, in località Campazzo. Si va sempre diritti per 1.5 km, girando a sinistra in via San Lorenzo. Si segue questa via per 730 metri e si svolta a destra prima di un fosso continuando sempre in via San Lorenzo. Si oltrepassa la tangenziale grazie al sottopasso e si va sempre diritti fino ad incontrare una rotonda, dopo 1.1 km. Si segue ora la ciclopedonale asfaltata di via Fossa Signora andando a destra. Dopo un centinaio di metri, si supera una rotonda e si gira a sinistra poco più avanti in via Cesare Battisti. All’incrocio in fondo al viale, si seguono le indicazioni per l’abbazia di San Silvestro che si raggiunge dopo 300 metri circa. Dalla piazza dell’abbazia di San Silvestro, si procede diritti su via Roma, tenendo la chiesa alle spalle. Si percorre tutta la via, passando a fianco della torre con l’orologio, fino ad arrivare all’incrocio con la Strada Provinciale n°14 di Castelfranco. Si attraversa la strada sulle strisce pedonali presenti sulla destra, e si prosegue a sinistra in direzione Modena lungo la ciclopedonale su viale alberato. Si percorre il rettilineo che corre a fianco della Strada Provinciale n°255 per 630 metri fino a che non si vede che la strada curva sulla sinistra in corrispondenza di un incrocio. Si attraversano le strisce pedonali e si procede a sinistra in via Rebecchi. Si segue questa via, su fondo asfaltato, per 2.5 km seguendo il marciapiede dove presente. Si prosegue sempre diritti evitando le stradine laterali fino allo stop con via Maestra Bagazzano, in località Bagazzano, che ha un capitello in mattoni rossi proprio davanti. Si procede a destra su questa via e si imbocca, dopo 300 metri, la prima strada a sinistra all’altezza del cartello indicante la frazione di Bagazzano, in via Malcantone. Si segue il rettilineo di questa stretta strada per 750 metri e allo stop si gira a sinistra in via Imperiale Ovest. La si segue per 390 metri girando alla prima destra, in corrispondenza del ponticello in mattoni, che è via Ortigara. Si prosegue sempre seguendo la principale di questa via che poi diventa via Buonvino, evitando le laterali e passando il sottopasso della linea ferroviaria dell’alta velocità , per 2.9 km. Si arriva così allo stop con via Olmo. Si procede verso destra seguendo le indicazioni di strada chiusa a T. La si segue sempre anche quando il fondo diventa sterrato, costeggiando la ferrovia sulla sinistra, fino a raggiungere dopo 1.1 km il sottopasso della linea ferroviaria. Si svolta a sinistra oltrepassando i binari e si prosegue costeggiando il fiume Panaro, che si ha a destra, lungo la capezzagna fino a raggiungere la ciclopedonale sterrata di Stradello Panaro. Si va a destra attraversando il ponte e si prosegue sempre diritti per 525 metri. La strada curva a destra: si mantiene sempre la principale e si svolta a sinistra poco più avanti seguendo la ciclopedonale lungo il viale alberato di via Stradello Romano. Si va sempre diritti per 680 metri e si attraversa la strada in viale Caduti sul Lavoro. Si prosegue a destra lungo il viale alberato per metri 110. Si svolta a sinistra sulla ciclopedonale asfaltata e più avanti di tiene la destra proseguendo sempre sull’asfalto e attraversando la campagna. Si sbuca al distributore di carburante di viale dell’Indipendenza e si prosegue a sinistra, sempre su ciclopedonale. Si prosegue sempre diritti per 3.9 km lungo la ciclopedonale che si trova a destra del viale, che cambia spesso nome, ma seguendo sempre le indicazioni per il centro di Modena. Si superano una serie di rotonde e incroci, passando sotto il cavalcavia della Strada Statale n°9, via Emilia, e della ferrovia fino ad arrivare a via Paolo Ferrari, dove si trova la fine della strada con alcune scalette davanti. Si gira a sinistra in viale Guido Mazzoni e si supera la rotonda che si trova dopo qualche centinaio di metri, attraversandola grazie al semaforo pedonale presente sulla sinistra. Si supera così Piazza Natale Bruni andando a destra dall’altra parte della strada fino a raggiungere l’angolo di Corso Vittorio Emanuele II. Si procede andando a destra lungo questa via per 350 metri. Si svolta a destra in Corso Camillo Benso Conte di Cavour. Alla prima strada a sinistra si svolta proseguendo su viale III Febbraio fino ad arrivare in piazza San Domenico. Si prosegue a sinistra, facendo l’angolo dell’edificio dell’Accademia Militare e attraversando piazza Roma. Si prosegue diritto lungo Largo San Giorgio, passando davanti all’omonima chiesa dopo un centinaio di metri. Il viale diventa poi via Luigi C. Farini e lo si segue per 250 metri fino all’incrocio con via Emilia Centro. Si va a destra al quadrivio, e dopo qualche centinaio di metri, si raggiunge Piazza Torre sulla sinistra. La si attraversa e si passa sotto agli archi di via Lanfranco, che si vedono a destra, e che costeggiano il Duomo di Modena. Si arriva così alla facciata principale del Duomo di Modena e si prosegue diritto passando sotto l’arco.

Tappa 25 – Modena > Spilamberto

Si va poi a sinistra verso Piazza Grande e la si attraversa tutta andando in direzione dell’orologio. Si prende via Castellaro e la si segue per 120 metri, girando poi a destra in via Canalino. Al successivo incrocio dopo 50 metri si va a sinistra sempre in via Canalino. La si segue andando sempre diritti nei vari incroci che si incontrano fino ad arrivare, dopo 400 metri, al semaforo ciclopedonale di viale delle Rimembranze. Lo si attraversa sulle strisce pedonali e si prosegue sempre diritti lungo via don Celestino Cavedoni. Si prosegue ora lungo la via per 250 metri andando a sinistra all’incrocio con viale Carlo Sigonio. Dopo pochi metri sul lato sinistro della strada, si trova una cabina telefonica e una pensilina della fermata dell’autobus. Dall’altra parte della strada, si trova l’incrocio con strada delle Morane. Si attraversa pertanto la strada e si prosegue a destra lungo Strada delle Morane che si segue andando sempre diritti per 740 metri fino a superare il passaggio a livello. Superati i binari si va a destra sulla ciclopedonale che compie un’ampia curva. Si resta sempre sulla ciclopedonale e dopo 800 metri si incontra una rotonda. La si attraversa si va ancora diritti per 300 metri lungo il viale alberato. Si attraversa la strada sulle strisce pedonali di via Pallanza e si ritorna indietro verso l’incrocio sfruttando il sottopasso. Si giunge così in un’area verde dei quartieri residenziali della città e si prosegue a sinistra su ciclopedonale. Dopo un centinaio di metri, si arriva ad un primo quadrivio: si svolta a sinistra in via Cesare Terranova. Si prosegue sul marciapiede tenendo a sinistra un grande parcheggio e si va diritto in via Carlo Casalegno. Si supera una rotonda e dopo 130 metri, si va a sinistra lungo la ciclopedonale che ci consente di arrivare, dopo 550 metri, all’incrocio con semaforo di via Toscana. Si attraversa e si va diritto, sempre sulla ciclopedonale che da Modena va a Vignola. La pista ha degli incroci con varie strade che si incontrano, ma la si mantiene sempre fino ad arrivare, dopo 5 km, alla località San Donnino. Dopo la rotonda che si ha sulla sinistra, si attraversa la strada provinciale Vignolese, abbandonando la ciclopedonale, e continuando sul marciapiede da dove si può vedere che la pista continua dall’altro lato della strada. Dopo 300 metri si arriva alla chiesa di San Donnino e si prosegue diritto camminando nella parte interna verso il parco della chiesa stessa lungo il margine della strada. Si evitano così 120 metri di cammino sulla strada che qui non ha protezioni. Attraversata via Grande, si prosegue diritto superando il ponticello e si devono però percorrere 180 metri di strada trafficata. Prestare particolare attenzione al tratto appena dopo il ponticello che è in semicurva. Infatti, percorsi queste decine di metri, si trova il guardrail di protezione oltre il quale si può camminare. Finito il guardrail si tiene la sinistra e si prosegue lungo Stradello Barca, abbandonando la Strada Provinciale n°623 (Strada Vignolese). Si segue Stradello Barca per 1.3 km fino a trovare un vialetto sulla destra che, dopo 120 metri, porta alle casse di espansione del fiume Panaro. Si prende ora a destra la ciclopedonale che, seguendo a sinistra il corso del fiume Panaro, porta a Spilamberto. Si segue la pista ghiaiata, passando sotto all’autostrada, e dopo 7,4 km al primo ponte si abbandona il percorso natura per uscire in direzione di Spilamberto. Si seguono le indicazioni per il paese, senza fare il sottopasso, e si prosegue lungo via Passetto che corre a fianco della grande strada trafficata, via Circonvallazione Nord. La si segue per 270 metri fino alle strisce pedonali sulla sinistra. Si attraversa la strada e si prosegue, sempre svoltando a sinistra, in via San Giovanni. Dopo 240 metri si raggiunge un incrocio con 2 chiese, una per ciascun lato della strada, e si svolta a sinistra, in via Corso Umberto I, verso il Castello Rangoni.

Tappa 26 – Spilamberto > Samone

Tenendo Castello Rangoni alle spalle, si procede diritto su via Corso Umberto I e si gira a destra al primo incrocio in via San Giovanni. Dopo 240 metri si attraversano le strisce pedonale di via Circonvallazione Nord per proseguire a destra su via Passetto. Questa strada consente di tornare alla ciclopedonale del fiume Panaro. Arrivati alla pista sterrata che costeggia il fiume, si prosegue a destra in direzione di Vignola. Non si abbandona mai il percorso natura a meno che non si voglia visitare il paese di Vignola, raggiungibile dopo 8 km, e Marano sul Panaro, che dista da Vignola altri 5 km. Chi vuole a Vignola può attraversare il ponte e seguire la tappa T11NL-Savignano sul Panaro-Vignola-Marano sul Panaro, a ritroso, per raggiungere il colle di Savignano sul Panaro con il castello e la chiesa della Beata Vergine Assunta. Si procede altrimenti, sempre lungo il percorso natura (detto ‘Percorso Sole’) per 18,6 km costeggiando sempre la sponda destra del Panaro. Lo si segue passando a fianco di Marano sul Panaro, fino ad arrivare a località Casona, da dove un ponte poco dopo permette di passare sull’altro lato del fiume. Superato il ponte, si prende la strada che sale verso destra, e poi ancora a destra, il cartello indicante il Parco Regionale dei Sassi di Rocca Malatina. La strada si chiama via Ponte Casona, poi prende il nome di via Fondovalle. Si prosegue per 1.2 km sino a trovare sulla sinistra dei gradini e il sentiero CAI 400/2 indicante Pieve di Trebbio. Lo si segue e si inizia a salire. Dopo circa 600 metri si incontra il sentiero 410. Si mantiene sempre la segnaletica CAI 400/2. Il sentiero attraversa il parco lungo un percorso natura immerso nel bosco dove si possono superare alcuni ponticelli. E’ ben segnalato e manutentato. Lo si segue sempre fino ad incontrare la strada asfaltata di via Fondovalle, dopo 2.7 km di salita. Si prosegue a sinistra verso le indicazioni di Pieve di Trebbio, che si raggiunge dopo 360 metri. Si prosegue diritti lungo via Casa Giusti e poi lungo via del Partigiano, seguendo sempre il sentiero CAI 400/2 in direzione di località Le Serre e Rocca di Sotto, andando diritti in salita. Dopo 1.2 km, al bivio si tiene la destra in leggera discesa fino a raggiungere la chiesa. Si prosegue diritti sempre sul sentiero CAI 400/2, superando dei resti di “Mulino della Riva” e attraversando un castagneto fino a raggiungere nuovamente la strada asfaltata dopo 2 km. Si è giunti in via Castellino in località Castellino delle Formiche e si procede a destra seguendo la strada verso questa località . Raggiunta la chiesa, dopo 600 metri, si prosegue a sinistra seguendo le indicazioni verso Samone-Montalbano-Zocca, passando davanti ad una casa e proseguendo ancora in salita lungo una strada sterrata. Si arriva, dopo 900 metri, in via Varrobbie e si prosegue a destra su strada asfaltata per 650 metri fino all’incrocio con la Strada Provinciale n°26. A sinistra si trova l’ufficio postale di Samone.

Variante Spilamberto > Savignano sul Panaro > Marano sul Panaro

Tenendo Castello Rangoni alle spalle, si procede diritti su via Corso Umberto I e si gira a destra al primo incrocio in via San Giovanni. Si prosegue su via Circonvallazione Nord, si passa il ponte sul fiume Panaro e dopo un km, si gira a destra in via largo Orlandi. La si segue per tutta la sua lunghezza e si svolta a sinistra in via Sandro Pertini che si segue fino ad arrivare all’incrocio con la Strada Provinciale n°14 di Castelfranco. Si va a destra, seguendo la principale per 1.9 km. All’incrocio si svolta a destra in via Gandhi, per poi prendere la prima strada a sinistra che è via Manelle. La si segue sempre per 1.5 km e poi si va a sinistra, superando la sbarra e andando, poco dopo, a sinistra in direzione del fiume Panaro. Lo si segue per 1.4 km su fondo sterrato, e poi si gira a sinistra su strada asfaltata. Si prende dopo un centinaio di metri la prima strada a destra e poi ancora a sinistra dopo 400 metri, fino a raggiungere via L. Vecchiati che si segue andando a destra poco prima della Strada Provinciale n°14. La si segue per 1.6 km e si gira a destra all’incrocio. Si ritorna così sul percorso del fiume Panaro che si segue, passando sotto la ferrovia, per 630 metri. Si prosegue a sinistra e poco più avanti a destra in direzione di Savigano sul Panaro. Si attraversa la Strada Statale n°569 lasciandosi alle spalle il comune, e si sale sempre diritto lungo via Vigna che consente di raggiungere la sommità del colle antico, con il castello e la chiesa chiesa della Beata Vergine Assunta.

Variante Savignano sul Panaro > Vignola > Marano sul Panaro

Dal colle antico si scende lungo via Vigna, attraversando la strada davanti al comune e proseguendo lungo via Doccia. Al bivio si tiene a sinistra via della Vecchia. Si torna al percorso sull’argine del fiume Panaro e si prosegue a sinistra tenendo il fiume a destra. Lo si segue sempre, su fondo sterrato, per 1.9 km fino a raggiungere il ponte che conduce a Vignola. Chi lo desidera può visitare il paese e poi proseguire con la tappa T9LO-Spilamberto-Samone, altrimenti si prosegue sempre diritti lungo via Cassino. Si costeggia così l’argine del Panaro per circa 5 km, fino a raggiungere il ponte di Marano sul Panaro che si deve attraversare per poi proseguire con la tappa T9NL-Spilamberto-Samone.

Tappa 27 – Samone > Montese

Dall’ufficio postale di Samone, tenendolo alle spalle, si procede a sinistra lungo la Strada Provinciale n°26 sempre seguendo le indicazioni del sentiero CAI 400/2. si attraversa tutto il paese e, dopo 600 metri, si prosegue in salita lungo via Castellana (asfaltata e in salita). La si segue sempre, senza abbandonare le indicazioni, attraversando l’aia di una fattoria dopo 500 metri e procedendo sempre in salita verso la sommità della collinetta su strada sterrata. Raggiuntala, si prosegue a destra fino a trovare la strada asfaltata in prossimità del cartello indicante 1538 con sotto vi è il segnale CAI (località Ca’ Nicolai). Si va diritto in direzione del sentiero CAI 400/2 (variante 1/C percorso Parco Regionale Sassi di Roccamalatina) che si segue sempre ora in direzione del Monte Cisterna- Montalbano-Zocca. Si raggiunge il monte Cisterna e la sua chiesetta dopo 2.1 km e si prosegue in direzione Serra Montalbano- Montalbano-Zocca che si raggiunge dopo 1.2 km. Si procede a scendere, sempre seguendo il sentiero CAI 400/2 (variante 1/C percorso Parco Regionale Sassi di Roccamalatina), fino a raggiungere il paese di Montalbano in via Borgo Antico, dopo 600 metri. Si attraversa il borgo e, raggiunta la strada principale asfaltata di via Montalbano (in curva), si prosegue a salire verso il cimitero. Si sale per 730 metri e si gira a destra, seguendo il segnale CAI sulla pianta, verso una casa che ha sul vialetto una macina sulla sinistra, il cui ingresso è caratterizzato da un muro in sassi faccia a vista un arco. Si costeggia il muro e si seguono sempre i marcatori CAI 400/3, proseguendo sempre diritti. Si arriva così, dopo 550 metri, alla strada asfaltata e si prosegue sempre diritti, ancora in leggera salita per un centinaio di metri, svoltando a destra su strada sterrata seguendo sentiero CAI 400/3 . La strada scende e poi sale fino a trovare nuovamente una strada asfaltata, via Rame, che si segue andando a destra lungo il sentiero CAI 400/3. Lo si segue sempre andando in direzione di Rosola. Dopo 400 metri si ritorna su strada asfaltata, la si segue a sinistra per 160 metri e poi si svolta a destra, sempre seguendo indicazioni CAI 434 Rosola, fino a raggiungere Rosola dopo 600 metri. La si attraversa e si procede, all’incrocio con la strada asfaltata, verso sinistra a scendere in via Rosola. Si deve ora seguire la strada asfaltata verso sinistra, poco dopo si arriva ad una curva con 2 ponti (di cui uno crollato) e si segue sempre la strada asfaltata. Dopo 2.2 km si raggiunge il trivio in località Semelano e si procede seguendo la strada di destra in direzione della chiesa, che si può vedere, lungo via Pradalera. Si segue il sentiero CAI 434 verso Montese con un continuo sali e scendi, ma sempre ben segnalato. Dopo 4.9 km si raggiunge via Mignolino, strada asfaltata, che si segue per qualche decina di metri andando a sinistra. Si sale poi, sempre seguendo il sentiero 434, su capezzagna che entra in un boschetto e che ritorna poi asfaltata dopo 250 metri. Si prosegue andando a sinistra e raggiungendo la Strata Provinciale n°27 dopo un km. Si segue ora la Strada Provinciale n°27 per 1.2 km fino a raggiungere il comune di Montese.

Tappa 28 – Montese > Fanano

Tenendo il comune di Montese alle spalle, si procede verso destra si prosegue diritti lungo via Panorama. Dopo un centinaio di metri, prima della curva a sinistra, si segue il segnale CAI marchiato sul guardrail e si prende la stradina che scende verso il fondovalle. Dopo 600 metri si arriva nei pressi di un depuratore e si risale la collina seguendo le indicazioni della segnaletica CAI 400/A. Seguendo i segnali che ci conducono su una capezzagna, si arriva dopo aver percorso 1.3 km, alla strada asfaltata. Si prosegue a destra per 200 metri e, prima della curva, si svolta a destra. I marcatori CAI sono sulla casetta il mattoni sulla sinistra e sulla destra di vede un piccolo capitello. Si supera il parcheggio e si prosegue sempre diritti per 350 metri. Prestare ora attenzione: poco prima della salita, vi è sulla sinistra una capezzagna. La si segue, attraversando un boschetto. Dopo 270 metri si incontra nuovamente la strada asfaltata. Si procede a destra seguendo il sentiero CAI 400/A, proseguendo lungo la Strada Provinciale n°34. Dopo 380 metri si arriva alla piazza della chiesa si Maserno. Si procede verso destra seguendo le indicazioni Montespecchio-Ponte Chiozzo e la segnaletica CAI 446-436. Si passa così davanti alla chiesa e dopo un centinaio di metri si prosegue a sinistra seguendo la segnaletica di via Riva da “101 a 131” e il segnale del CAI 436 verso San Martino. Si scende così verso Maserno vecchio, che si raggiunge dopo 800 metri. Il sentiero sbuca nuovamente su strada asfaltata e si prosegue a sinistra seguendo ora la segnaletica CAI 448. Dopo 170 metri, prima della curva, si prende la stradina sulla destra seguendo le indicazioni CAI 448. Si procede in discesa fino a incontrare una casa, si tiene la sinistra e si supera un ponticello. Appena dopo il ponte si trova il segnale CAI 448, da seguire in salita per 500 metri. Si arriva così alla strada asfaltata. Poche decine di metri prima di arrivare alla Strada Provinciale n°34, si trova sulla destra un’altra strada che corre parallela alla provinciale ma che ha meno traffico: è via Lazzari. La si segue percorrendola per 1.3 km fino arrivare ad una chiesa. Si prosegue verso il cortile delle abitazioni e si segue a sinistra lungo la capezzagna. Si attraversano le coltivazioni, e si passa un ponticello fino ad incontrare la strada asfaltata dopo 865 metri. Si va a sinistra, in salita. All’incrocio poco più avanti, si prosegue a destra in via Roncola. Dopo 500 metri, si va a destra oltrepassando un ponte dopo una decina di metri. La si segue sempre proseguendo sul via Roncola per 2.6 km fino ad arrivare alla piazza del paese di Castelluccio. Sulla destra è visibile il campanile della chiesa, un piccolo capitello e il segnale del CAI. Si prosegue seguendo la strada principale e facendo l’ampia curva che sale, tenendo a sinistra al bivio poco più avanti e proseguendo lungo via La Palto (sempre con indicazioni CAI). Si cammina diritti su questa strada in salita fino ad incontrare dopo 500 metri, la Strada Provinciale n°34. La si segue per curva un km e al bivio si tiene la destra continuando su Strada Provinciale n°66 che si continua a seguire per 1.3 km fino a località Corona. Si svolta ora a destra, sempre seguendo i marcatori CAI scendendo verso località La Polla che si raggiunge dopo 1.2 km. Attraversato il borgo, si continua a scendere sempre seguendo le indicazioni CAI. Si arriva così ad incontrare la Strada Provinciale n°324 e il cartello, sulla destra, indicante la località di Rocca Corneta. Si prosegue verso destra, percorrendo 60 metri di Strada Provinciale e si svolta poi alla prima strada a sinistra. Si segue la strada che porta fino alla Rocca, la si aggira seguendo i 5 capitelli in fila e si prende la capezzagna a scendere sulla sinistra fino a raggiungere il torrente Dardagna dopo 900 metri. Lo si supera grazie al ponte e si risale la scarpata con una ripida salita. Dopo 2.2 km si raggiunge la chiesa di Trignano in località l’Osteria. La si supera continuando a salire sempre diritti per 300 metri, sempre seguendo le indicazioni CAI. Si esce su strada asfaltata con l’acquedotto davanti e si prosegue a destra in località Casa Grigi. Si segue via Pedroni, asfaltata, entrando nel Parco Regionale Alto Appennino Modenese. Si segue la strada asfaltata per 890 metri e si gira a destra a scendere lungo la capezzagna proprio in corrispondenza del cartello indicante via Serrazzone. Si segue la capezzagna a destra, superando Fosso delle Sassaie ed incrociando nuovamente la strada asfaltata dopo 1.1 km. Sulla strada di va a destra continuando in via Serrazzone. Dopo qualche decina di metri, appena fatta la curva, si segue il sentiero CAI a scendere che consente di attraversare il campo. Si arriva su una strada asfaltata e si prosegue diritti, in salita, fino a trovare via Serrazzone dopo 520 metri. Si prosegue a destra raggiungendo il paese di Serrazzone dopo un centinaio di metri. Si prosegue diritti tenendo la chiesa a sinistra. Passata la chiesa, a scendere sulla sinistra, si trova un piccolo parco da dove parte il sentiero che seguendolo porta a località Ponti nel comune di Fanano dopo 1.2 km. La discesa è ripida e si deve prestare attenzione. Scesi sulla strada asfaltata di via Serrazzone, si prosegue a sinistra, attraversando il ponte e poco dopo, sempre andando diritti, se ne attraversa un altro. Dopo un centinaio di metri dal secondo ponte sulla sinistra si vedono delle scalette, segnalate CAI, in pietra che salgono. Si prende il sentiero e sempre seguendolo si arriva al centro di Fanano, dopo700 metri. Si trovano ora le indicazioni per la chiesa di Fanano.

Tappa 29 – Fanano > Capanno Tassoni

Tenendo la chiesa di Fanano alle spalle, si prosegue a sinistra passando davanti a 2 Oratori e proseguendo a sinistra in via Neruzzi. All’incrocio, dopo 300 metri, si attraversa la strada e si prosegue diritto lungo via Piano. Poco dopo, al quadrivio, si va ancora diritto tenendo gli impianti sportivi sulla sinistra, si prosegue sempre diritti lungo via Palazzo. Dopo 360 metri si raggiunge lo stop di via Abà . Si procede a destra in salita tenendo le indicazioni di Fellicarolo. Dopo un centinaio di metri, prima della curva, si va a sinistra seguendo le indicazioni del CAI sentiero 425 e proseguendo su via Madonna del Ponte. Si va diritto per questa strada che è indicata chiusa a T e dopo 560 metri si supera il torrente Fellicarolo e si prosegue lungo il sentiero. Si è nel Parco Regionale dell’Appennino Modenese. Il sentiero sale per 2.3 km e si incontra la strada asfaltata che porta alla frazione di Ospitale. La si attraversa e si prosegue diritto, scendendo e attraversando il torrente Ospitale. Si segue il sentiero CAI e le indicazioni per Ospitale della cartellonistica dei “I sentieri del Frignano”. Si toccano così località Pianeto, Le Piagge, Ponte Nuovo, La Sega e Casa Nuova fino a raggiungere la frazione di Ospitale dopo 4.1 km. Si attraversa la piazza passando davanti alla chiesa e si prende il sentiero che si ha davanti alla chiesa fra le 2 case. Lo si segue sempre. Questo sentiero, numerato CAI 413-415, incrocia più volte la strada perchè sale diretto tagliando i tornanti. Lo si segue sempre raggiungendo Rifugio Capanno Tassoni dopo 2.6 km. Prestare attenzione perchè il selciato è antico e può essere scivoloso.

Tappa 30 – Capanno Tassoni > Cutigliano

Dal Rifugio Capanno Tassoni si prosegue in salita verso il passo Croce Arcana. Si può decidere di seguire la strada sassosa o il sentiero CAI 413-415. il sentiero è un pò più corto e raggiunge 1669 metri del Passo Croce Arcana dopo 2.5 km. Si attraversa il piazzale ghiaiato del passo e si va diritti a scendere in territorio toscano, seguendo ora le indicazioni del sentiero che porta alla Doganaccia. Il sentiero è marchiato CAI 6. Dopo 1.8 si raggiunge la frazione di Doganaccia nel comune di Cutigliano. Si segue via dei Cacciatori, a scendere verso il lago di San Gualberto che si raggiunge dopo 1.3 km. Si prosegue ancora su strada asfaltata per 1.5 km fino a trovare un’area attrezzata sulla sinistra. Qui parte un sentiero CAI che attraversa il bosco e conduce a Cutigliano. Il percorso a tratti è caratterizzato dal “sentiero dei funghi”. Lo si segue sempre a scendere, raggiungendo il centro del paese dopo 6.7 km. Si attraversa tutto il centro storico raggiungendo la chiesa del paese dedicata a San Bartolomeo.

Tappa 31 – Cutigliano > Pontepetri

La tappa riprende facendo il giro della chiesa di San Bartolomeo, proseguendo lungo il semaforo di via Pietro Pacioni. Dopo 250 metri, al bivio si segue a destra lungo via Ippocastani. Il percorso è ora asfaltato e pedonale, le uniche auto che s’incontrano sono quelle degli abitanti di questa via. Dopo 480 metri si mantiene sempre la destra abbandonando via Ippocastani e procedendo lungo il sentiero che attraversa il bosco mantenendosi pianeggiante per buona parte, fino a scendere a fondovalle. Si attraversa il ponte sul torrente Volata e poi si risale verso la frazione di Pratale nel comune di San Marcello Pistoiese. Il sentiero è segnalato CAI e raggiunge Via Pratale, asfaltata in parte, dopo 1.6 km, la attraversa e sale diritto lungo la capezzagna del campo. Fino a raggiungere via La Sala. La si segue andando in salita, a sinistra, anche quando si raggiunge la strada la principale. Dopo circa un km, si raggiunge il borgo di Lizzano Pistoiese e si svolta a destra in via Bebbio. Si passa a fianco della chiesa del paese, si supera un torrente (fosso del Comune) e dopo 480 metri si abbandona la strada asfaltata e si prosegue a destra seguendo la capezzagna. Si passa davanti ad una fattoria e poi ad una casa, si supera il Rio di Cecco. Il sentiero continua nel bosco e consente di oltrepassare la collina arrivando nuovamente alla strada asfaltata dopo 1.5 km. Si raggiunge ora la Strada Provinciale n°18 che si deve seguire andando a destra per 3.5 km fino ad arrivare a San Marcello Pistoiese. Si arriva a questo comune percorrendo via Massimo d’Azeglio e, al tornante, si prosegue diritti in via Santa Caterina. Seguendo questa via infatti si arriva alla chiesa omonima, che fa angolo, si va a destra e poi a sinistra fino ad arrivare in piazza Giacomo Matteotti. Si prosegue sempre diritti sfruttando il marciapiede a destra della Strada Statale n°66 attraversando tutto il paese. Si cammina lungo il viale alberato della Strada Statale n°66 per 1.6 km fino ad uscire dal paese. Nell’ultimo tratto la via non ha marciapiede e si deve camminare sul ciglio della strada prestando le dovute accortezze. Ad un certo punto, prima di un tornante, sulla sinistra parte l’antico percorso ferroviario che portava a Gavinana. Il tracciato è ora adibito a pista ciclopedonale: la si segue fino a raggiungere il paese di Gavinana dopo 3.3 km. Il fondo del percorso è misto, ghiaia e asfalto. Si arriva al paese sbucando sulla Strada Provinciale Variante Lizzanese e si va a destra. Dopo un centinaio di metri, per coloro che desiderano visitare il centro di Gavinana, possono salire a sinistra lungo via Porta Pievana che raggiunge il centro del borgo dopo circa 500 metri. Si va altrimenti diritti, sempre sulla Strada Provinciale Variante Lizzanese per 2 km, fino a trovare sulla destra una capezzagna con le indicazioni della ciclopedonale. La si segue sempre procedendo in falsopiano, attraversando una via asfaltata e proseguendo in leggera salita sempre su fondo sassoso. Si arriva così dopo 1.8 km a incontrare la Strada Provinciale Lizzanese. Si prosegue in discesa a destra per un centinaio di metri, e si gira alla prima strada a sinistra. Si entra così nel paese di Maresca e si segue verso il centro seguendo via Borgo Freddo. All’incrocio con via Risorgimento, si trova una farmacia che fa angolo, si va a sinistra in leggera salita fino a raggiungere la chiesa. Si prosegue ora andando diritti in via della Vittoria, superando l’incrocio con via Case Alte e tenendo a destra, sempre in via della Vittoria, alla successiva curva con bivio. Sempre seguendo questa via si arriva dopo 500 metri alle poste, a destra, mentre a sinistra si ha un altro edificio. Lo si aggira attraversando piazza della Stazione e il parcheggio automobilistico. Sul lato opposto infatti parte la ciclopedonale in fondo sassoso che collega Maresca a Campo Tizzoro. La si segue sempre per 2 km fino a raggiungere il paese. Si procede andando a sinistra per 1.1 km lungo la Strada Statale n°66 superando una prima volta il torrente Maresca e una seconda più avanti. Appena superato il secondo ponte sul torrente parte nuovamente il percorso ciclopedonale che porta, dopo 700 metri, in località Ponte Petri, seguendo il torrente Marasca. Si procede a destra in Via Morelli Gualtierotti che si segue per un centinaio di metri andando a sinistra prima dello stop, si segue pertanto la Strada Statale n°632 che segue parallela quella appena percorsa. La si segue per 80 metri e si prende la prima a destra a scendere. Si supera dopo 70 metri il ponte sul fiume Reno e si prosegue seguendo le indicazioni del percorso del ‘Sentiero della Ghiacciaia”. Lo si segue per 1.1 km, su sentiero che corteggia il fiume, fino ad arrivare al bivio che scendendo porta al torrente dove, superato un piccolo guado, si raggiunge L’Antica Locanda Le Panche.

Tappa 32 – Pontepetri > Pistoia

Dalla Antica Locanda Le Panche, si guada il torrente Reno e si sale lungo il raccordo che porta al “percorso della Ghiacciaia”, raggiungibile dopo un centinaio di metri. Si prosegue ora a destra su sentiero sterrato in bosco, sempre in salita fino ad arrivare alla strada asfaltata di via del Pian di Giuliano dopo 830 metri. Si va a destra camminando sulla strada asfaltata per un centinaio di metri. Al primo tornante, si prende la strada forestale sulla sinistra in corrispondenza di un piccolo spiazzo. La strada è inizialmente in ghiaia e la si segue per 640 metri fino ad arrivare, dopo una leggera discesa, ad uno spiazzo grande. Si segue ora il sentiero a sinistra che costeggia la collina a scendere, abbandonando così la strada sterrata. Si segue ora il sentiero nel bosco per 4.2 km, attraversando 3 torrenti fino ad arrivare alle prime case e al cimitero della frazione di Le Grazie. Si arriva in curva e si prosegue a sinistra a scendere lungo la via di Saturnana. Si segue la strada asfaltata per 1.8 km che scende piegando ora a destra ora a sinistra, facendo 6 tornanti, fino ad arrivare al borgo di Cerchiaio, passando anche il cimitero. Si prosegue ancora su strada asfaltata per 630 metri fino ad arrivare ad incontrare, sulla destra, alcune conifere con dei cassonetti per la raccolta differenziata, una panchina e, al termine dell’ultima pianta sempre sulla destra, vi è una strada forestale in ghiaia che scende. La si segue scendendo fino a fondovalle, passando davanti ad una casa e oltrepassato il ponte con il capitello e i resti del ponte romano sulla sinistra, si segue a sinistra procedendo lungo il sentiero che conduce a Lizzanello dopo 1.2 km. Arrivati al gruppo di case del borgo, lo si attraversa continuando su strada asfaltata di via di Lizzanello per poco più di 100 metri e, appena terminato il tornante, sulla destra si trova un’altra strada forestale che scende ancora. Si segue a destra questa strada che inizialmente segue un uliveto e poi si addentra nel bosco. Si segue sempre il tracciato dell’antica via, in leggero sali e scendi, fino ad incontrare la strada asfaltata di via Rastellino dopo 830 metri. Si passa davanti alla casa continuando a seguire il selciato antico che ritorna ora capezzagna. Lo si segue sempre fino ad arrivare ad una strada asfaltata in una piccola piazzetta dove è presente la fermata dell’autobus e una panchina. Si procede a destra su strada asfaltata e la si segue sempre per 690 metri. Si oltrepassa l’incrocio con la Strada Statale di via Modenese e si procede diritti sulla strada asfaltata che si ha davanti, attraverso le coltivazioni di ulivo. Dopo 300 metri, al piccolo incrocio del borgo di Castel di Piazza, si va a sinistra passando davanti alla chiesa dedicata a San Michele Arcangelo. Il percorso scende diritto seguendo la vecchia strada che portava al paese e raggiunge via Vecchia Montanina dopo 850 metri. La si segue ancora, sempre su fondo asfaltato, andando a destra a scendere. La si segue sempre fino allo stop dopo circa un km e si procede a sinistra in via Sarripoli. Dopo un centinaio di metri si incontra una rotonda, si va diritto proseguendo sul marciapiede che passa sotto il cavalcavia della Strada Statale n°66. Si segue ora via Vecchia Montanina per un centinaio di metri fino ad incontrare, prima del ponte di Gello sul torrente Ombrone, il cartello indicante la città Pistoia. Sulla destra si trova il percorso ciclopedonale in ghiaia del Torrente Ombrone, si passa sotto il cavalcavia della Strada Statale n°66 e dopo 2.2 km, quando si incontra il ponte sul torrente, si esce sulla destra dalla pista, salendo sulla strada asfaltata grazie alla rampa di raccordo. Si attraversa a destra il ponte sul marciapiede procedendo in via Gora e Barbatole mantenendosi su questa via principale per 1.7 km oltrepassando la ferrovia. Si arriva ora ad immettersi in viale Petrocchi Policarpo e si seguendo a destra le indicazioni per Firenze-Lucca. Dopo un centinaio di metri al bivio, si tiene a sinistra all’angolo con la farmacia continuando su via Porta al Borgo. Poco più avanti si tiene la destra mantenendosi su via Porta al Borgo. Si arriva così all’incrocio di piazza San Francesco con la chiesa omonima. Si prosegue tenendo il marciapiede di sinistra, seguendo le indicazioni per il centro e imboccando via Sant’Andrea. Dopo 170 metri sulla destra si trova la chiesa di Sant’Andrea. Si prosegue diritto al successivo incrocio continuando in via De’ Rossi e passando a fianco della chiesa di Santo Spirito. Dopo 200 metri si incontra via degli Orafi e si svolta a sinistra raggiungendo così il cuore della città di Pistoia con Piazza Duomo e la Cattedrale di San Zeno.

Tappa 33 – Pistoia > San Baronto

Si attraversa Piazza Duomo tenendo la Cattedrale di San Zeno sulla sinistra e prendendo via Stracceria dopo il Battistero di San Giovanni in Corte. Dopo un centinaio di metri si arriva a piazza Sala. La si attraversa procedendo diritto in via dei Fabbri. Dopo una trentina di metri la via piega a destra e si va ancora a destra dopo 40 metri mantenendosi su via Fabbri (a sinistra si vede un arco: è via Romana). Dopo 30 metri si arriva in via degli Orafi: si prosegue a sinistra. Via degli Orafi diventa più avanti via della Madonna, via N. Puccini e poi via S. Sacconi e termina con una rotonda dopo 750 metri. Si prosegue in direzione della ferrovia, un po’ a sinistra, andando sempre diritto lungo via Nazario Sauro per 1.5 km. Camminando sempre sul marciapiede si passa sotto il raccordo autostradale di Pistoia, si attraversa il ponte sul torrente Ombrone e si prende la prima via a sinistra, via C. Bargi. La si percorre tutta passando sotto al sottopasso dei binari ferroviari, fino a raggiungere località San Pantaleo e l’omonima chiesa dopo 500 metri. Si tiene la destra passando davanti alla chiesa e si prosegue su via asfaltata per 600 metri lungo via Bragi. Si tiene ora la sinistra e si sale sul cavalcavia che supera l’autostrada A11. Superato il cavalcavia si prosegue sempre sulla strada principale che è via Bragi, mantenendosi sulla strada asfaltata ed ignorando le vie laterali. Dopo 600 metri si supera un ponte sul torrente Stella e si arriva a località Bragi. Superato il ponte, si prende a destra via di Collina che sale fra gli uliveti. La via è asfaltata e dopo 1.1 km si raggiunge località Collina e la chiesa di Santi Pietro e Girolamo. Si procede sempre diritto per circa un km e ancora diritto per 1.4 km in salita su via Vinacciano. Si procede lungo questa via fino a trovare una curva che prosegue a sinistra verso Vinacciano e a destra vi trova l’indicazione del sentiero CAI n°17. Si prende il sentiero su strada forestale in salita e con fondo sassoso. Dopo un km si arriva all’ex convento ‘Madonna delle Grazie”, che si vede a sinistra, ora in rovina ed abbandono. Lo si supera salendo ancora sul sentiero scavato dall’erosione delle acque, giungendo così ad un trivio. Si seguono ora le indicazioni del sentiero CAI n°300, che scende fino ad arrivare ad una strada sterrata. La si segue proseguendo a destra fino ad incontrare, dopo un centinaio di metri, un segnavia CAI sulla sinistra. Il segnale non è ben visibile e si deve prestare attenzione a non superarlo, fino ad arrivare all’agriturismo ‘Poggio dei Papi”. Lo si supera procedendo per 270 metri su strada sterrata in discesa. Arrivati alla strada asfaltata della Strada Provinciale n°27 la si segue per 560 metri seguendo le indicazioni del sentiero CAI n°300. Arrivati ad una curva, si vede un filare di cipressi davanti e una capezzagna, sempre davanti, che sale sulla collina fra gli uliveti. La si prende affrontando la ripida salita fino ad arrivare ad un pianoro, camminando in falso piano fra le coltivazione di vite e ulivo per circa 1.5 km. Sempre seguendo il segnavia n°300, si incrocia la Strada Provinciale n°28, la si attraversa e si prosegue andando diritto sulla strada sterrata che si trova davanti. Si prosegue andando dritti in strada sterrata per 450 metri, si continua ora tenendo la sinistra in via Sanbarontana. Dopo 495 metri si gira a sinistra mantenendoci su via Sanbarontana e dopo altri 230 metri al bivio si mantiene la destra, in leggera salita, seguendo il sentiero e proseguendo in via San Baronto; il fondo stradale è in parte sterrato. Si segue la via per circa un km fino a trovare la strada asfaltata di via Santa Lucia. Si procede andando a destra in via Santa Lucia e ci si mantiene su fondo in parte asfaltato in parte ghiaiato per 600 metri girando attorno alla collina, fino a discendere in via Santa Lucia proseguendo sempre dritti per 610 metri. Arrivati ad alcuni grandi cipressi, che si hanno sulla destra, in prossimità del segnale stradale di scuolabus per bambini, si attraversa ora la via asfaltata di Santa Lucia e si prende la capezzagna a scendere che si ha davanti seguendo il sentiero CAI. La si segue a scendere per 175 metri e si prosegue a sinistra in via San Francesco, sempre a scendere per 180 metri. Si segue ora a sinistra via San Biagio seguendo sempre le indicazioni CAI per 340 metri. Si seguono ancora le indicazioni CAI attraversando il bosco e giungendo in via Nardini, asfaltata, dopo 825 metri. Si gira a sinistra e di prende la prima a destra passando dietro un campo da calcio e salendo sulla collina dietro il camping per 565 metri. Si trova ora via del Corso che con ripida discesa porta alla piazza davanti la chiesa di San Baronto.

Tappa 34 – San Baronto > Fucecchio

Tenendo alle spalle la chiesa di San Baronto si procede a destra in via di Giugnano. Allo stop si procede ancora a destra, in discesa, lungo via Nardini fino a giungere dopo 200 metri all’incrocio con la Strada Provinciale n°9. Si va a destra per qualche metro e si attraversa la Strada Provinciale n°9 proseguendo sulla strada che si ha di fronte: si vede il segnale CAI sul palo dello stop della via. Inizialmente il percorso è su strada asfaltata poi il sentiero sale sulla destra divenendo sterrato; si seguono sempre i segnali CAI, tenendo sempre il sentiero principale, superando i resti del ‘Barco Reale”- un lungo muro in sassi che attraversa il sentiero. Lo si segue per 2,3 km fino a scendere su strada asfaltata, via del Madonnino, che si segue a sinistra per circa 100 metri. Si arriva ad uno spiazzo con un trivio; si segue la strada a destra salendo ancora e proseguendo per 950 metri. Si incontra, sulla destra, nuovamente via del Madonnino e si prosegue diritti seguendo. La strada è in ghiaia e prosegue sempre in cresta al monte su un altopiano attraversando boschi dove predomina la Roverella. Si segue sempre il sentiero CAI n°300 e trovando le indicazioni ‘Torre Sant’ Alluccio” che si raggiunge dopo 3,5 km. I riferimenti per raggiungerlo sono i ripetitori TV. Torre Sant’Alluccio sono dei ruderi e lì vicino vi è un cippo dedicato agli alpini. Mantenendosi sempre sul crinale si segue la strada a scendere seguendo prima il sentiero CAI n°14A e poi il sentiero CAI n°14. Dopo 2,4 km si raggiunge il borgo di Santa Lucia e si prosegue ora su strada asfaltata lungo il sentiero n°14 fino ad arrivare al paese di Anchiano, dopo 740 metri, e la casa natale di Leonardo. Si continua a scendere su via di Anchiano seguendo il sentiero CAI n°14 che attraversa un uliveto e dopo 1,5 km si incontra la Strada Provinciale n°9. Si procede a sinistra su strada asfaltata in direzione Vinci. Dopo 200 metri si mantiene la destra in via Montalbano e la si segue per 172 metri, girando a destra verso Androne Cioffi. L’androne è ricavato sotto una fila di case ed è un portico dove sono presenti i segnali CAI n°12B, ha una rampa in sasso in discesa. Lo si attraversa e si arriva a fondovalle dopo 490 metri, continuando su fondo sterrato. Arrivati alla strada asfaltata, si svolta a sinistra in via Lamporecchiana. Dopo un centinaio di metri si attraversa la Strada Provinciale n°123 proseguendo dritti in via Lamporecchiana e seguendo il sentiero CAI n°12C, andando in direzione Panteleo. Si sale così la collinetta che si trova davanti proseguendo su strada in parte asfaltata, mantenendosi sulla destra prima del gruppetto di case. Si segue il sentiero che costeggia alcune coltivazioni e si sopra al cavalcavia di via Collinare, proseguendo sempre diritti e seguendo le indicazioni CAI n°12C. Dopo circa 700 metri si incontra un quadrivio e si prosegue a destra in via San Pantaleo sempre seguendo la segnaletica CAI. Dopo 430 metri, prima del cimitero, si continuano a seguire i segnali CAI andando a sinistra attraversando gli appezzamenti coltivati. Si segue la via per circa 500 metri fino ad arrivare ad una curva asfaltata, qui si tiene la destra passando davanti alla casa. Si segue la via lungo il percorso CAI per circa 260 metri e si gira a sinistra attraversando i vigneti proseguendo prima su una leggera salita e poi in discesa fino al fondovalle. Finita la discesa, la capezzagna piega a destra e poi si va ancora a destra seguendo la capezzagna che si incrocia. Si attraversano ancora campi coltivali e poi si inizia a risalire la collina seguendo nuovamente la segnaletica CAI. Dopo circa 1.5 km di strada sterrata, si raggiunge il fondo asfaltato di via Gabbialla. La si segue per circa 800 metri mantenendosi sempre sulla principale fino ad arrivare alla Strada Provinciale n°105. Si prosegue ora a destra in direzione di Cerreto Guidi. Non si ha alternative se non quella di seguire sempre lungo la Strada Provinciale per 1.8 km fino a raggiungere un semaforo. Si attraversa la strada e si utilizza il passaggio pedonale in salita di Strucciolo della Porta, percorrendolo tutto. Si arriva così in via Santi Saccenti e si prosegue a destra mantenendosi su questa via per circa 100 metri. Si svolta ora a destra in via Guidi e si va sempre diritti continuando su via Vittorio Veneto. Dopo 310 metri si incontra la Strada Provinciale n°31 che si segue lungo il marciapiedi di sinistra fino a trovare il Santuario di Santa Liberata. Si prosegue a sinistra in via G. Matteotti per 600 metri fino ad incontrare una rotonda. Si seguono ora le indicazioni per Querciola, lungo via Torribina, per circa 1.3 km fino al successivo bivio. Qui si prosegue a destra lungo via di Petriolo attraversando l’abitato di Querciola. La strada è dapprima asfaltata, poi diventa sterrata mantenendosi in collina e attraversando le coltivazioni di vigneti e di uliveti. Dopo circa 2 km il percorso inizia a scendere, sempre su fondo sterrato, e si prosegue sempre diritti lungo la capezzagna principale verso il fondovalle. Giunti a fondovalle, appena superato un fosso, inizia la strada asfaltata di via Barbugiana e la si percorre tutta per circa 2 km fino ad incontrare lo stop in fondo alla via. Si prosegue ora a sinistra in via Umberto Giordano e dopo circa 50 metri si attraversa sulle strisce pedonali la Strada Provinciale n°11 (S.P. Pisana per Fucecchio). Si prosegue diritti sempre lungo via Umberto Giordano per circa 450 metri fino a trovare la chiesa del convento. A questo incrocio si va a destra in via Fornaci raggiungendo l’ingresso della chiesa e si attraversa Piazza la Vergine grazie alle strisce pedonali che si trovano li davanti. Si prosegue ora a sinistra in via Trieste e la si segue per 110 metri fino al successivo incrocio. Qui si prosegue a destra lungo via Lamarmora, in leggera salita, e poi ancora a destra lungo via Pietro Martini. Alla fine della via si tiene leggermente la sinistra fino ad arrivare in Piazza Vittorio Veneto con il bellissimo affresco di San Cristoforo e la Collegiata di San Giovanni Battista. La Romea Nonantolana-Longobarda interseca la Via Francigena a Fucecchio.

Tappa 35 – Fucecchio > San Miniato

In questa tappa, si desidera accompagnare il pellegrino lungo i 10 km di via Francigena che separano il comune di Fucecchio da San Miniato. Tenendo alle spalle la Collegiata di San Giovanni Battista di piazza Vittorio Veneto, si procede lungo via Pietro Martini. Dopo 50 metri si incontra Piazza Cavour, la si supera e si procede a destra, a scendere, lungo via Donateschi. Dopo 130 metri, si procede a sinistra in via Nelli, si prosegue diritto attraversando le strisce pedonali e si continua per 80 metri lungo via N. Sauro. Si prosegue ancora diritto, attraversando la strada, e seguendo le indicazioni stradali per San Miniato, lungo via Roma, e i cartelli della Via Francigena. Si continua diritto sul marciapiede di via Roma per 200 metri e si va ancora diritto continuando lungo il viale alberato di viale Gramsci. Si cammina sempre su questa via e dopo 310 metri si incontra sulla sinistra in parcheggio asfaltato di Piazza A. Moro. Lo si costeggia fino alla fine del parcheggio dove si trovano delle strisce pedonali che consentono di attraversare la strada. Si prosegue ora a sinistra lungo la ciclopedonale del parco che fiancheggia la Strada Regionale n°436 Francesca. Dopo 500 metri la ciclabile sale e si attraversa la strada sulle strisce pedonali e si attraversa il ponte sul fiume Arno. Finito il ponte si deve prestare attenzione al traffico automobilistico e si prende la prima strada a sinistra: Via di Navalestro San Pierino. Si prosegue sempre diritti lungo questa via che lambisce il fiume Arno, fino ad arrivare, dopo circa 900 metri al sottopasso con la Strada Regionale n°436. Lo si supera e si prosegue a destra lungo la capezzagna, sempre seguendo le indicazioni della Via Francigena. Si prosegue per 1.5 km attraversando la campagna fino ad incontrare la strada asfaltata di via Asmara in località Ontraino. Si prosegue a sinistra in direzione dell’abitato, e dopo qualche decina di metri si supera un ponte su un canale. Dopo 450 metri, oltrepassato il ponticello in mattoni rossi, si svolta a destra in via Candiano. La si segue per 500 metri e si svolta alla prima strada in ghiaia a destra. Si prosegue lungo la strada in ghiaia che attraversa la campagna per un km. Si incontra ora il sottopasso della linea ferroviaria e dopo 300 metri quello della Strada Grande Comunicazione Firenze-Pisa-Livorno. Si prosegue ora sempre diritto lungo via Parini per 480 metri e si attraversa la rotonda proseguendo sempre diritto seguendo la segnaletica della Via Francigena. Si prosegue lungo il viale alberato di via Guglielmo Marconi per 280 metri fino a raggiungere Piazzale della Pace. Si svolta a sinistra in direzione di San Miniato Basso e dopo 280 metri si raggiunge la chiesa parrocchiale. Si seguono ancora le indicazioni della Via Francigena che passano sul lato destro della chiesa a fianco del campanile e si attraversa tutto il parco in direzione di San Miniato Alto. Si incontra nuovamente la via asfaltata e si svolta a destra in via Pozzo. La via prosegue in salita e dopo 700 metri si incontra nuovamente il fondo asfaltato e il bivio con via Fontevivo. Dopo 500 metri si svolta a destra in direzione di San Miniato centro e si prosegue lungo Corso Giuseppe Garibaldi fino a raggiungere Piazza della Repubblica dopo un km

Tappa 36 – San Miniato > Gambassi Terme

Tappa splendida, ma impegnativa soprattutto per la mancanza di punti di ristoro. Da San Miniato, dopo un’ora di cammino su asfalto, imbocchiamo un percorso di straordinaria bellezza lungo i crinali collinari della Val d’Elsa. Sul percorso di Sigerico incontriamo due Submansiones: la Pieve di Coiano, in pessime condizioni, e la Pieve a Chianni, nella cui canonica è stato ricavato un bellissimo ostello. Gli unici punti di ristoro e di rifornimento idrico sono a Calenzano e una trattoria a 500 m dalla Pieve di Coiano, verso Castelnuovo d’Elsa (fuori dal nostro percorso). Alla Pieve di Coiano c’è una fontanella.

Tappa 37 – Gambassi Terme > San Gimignano

Una breve tappa di trasferimento, comunque interessante per la bellezza dei panorami che circondano la Via Francigena. Possiamo visitare il Santuario di Pancole, prima di risalire verso il caratteristico abitato di Collemucioli e da qui all’incantevole Pieve di Cellole. La giornata può essere dedicata alla visita di San Gimignano, una delle mete più frequentate della Toscana che, se viene raggiunta a piedi, assume un sapore diverso e inedito. Rifornimento idrico e punto di ristoro a Pancole.

Tappa 38 – San Gimignano > Abbadia Isola

Variante Colle Val D’Elsa

Tappa 39 – Abbadia Isola > Siena

Tappa 40 – Siena > Ponte d’Arbia

Se percorsa in una bella giornata di sole, questa tappa può diventare indimenticabile grazie ai panorami sconfinati che si godono dai crinali della Val d’Arbia, che vengono percorsi lungo interminabili strade bianche. Dietro di noi possiamo ammirare il profilo di Siena, adagiata sulle colline all’orizzonte. La Grancia di Cuna, antico granaio fortificato, è la principale attrattiva storica di questo tratto. Per trovare un punto di ristoro bisogna arrivare a Isola d’Arbia, mentre l’acqua si può trovare anche alla Grancia di Cuna e a Quinciano.

Tappa 41 – Ponte d’Arbia > San Quirico

Il primo centro abitato che incontriamo è Buonconvento, il cui centro storico vale una visita. Percorriamo un tratto di sentiero parallelo alla provinciale per Montalcino, che lasciamo per entrare nei panorami da sogno della Val d’Orcia, lungo un percorso per strade bianche che ci porta a Torrenieri. Da qui utilizziamo un tratto della Cassia dismessa, purtroppo ancora asfaltata, e poi una bella strada sterrata per raggiungere San Quirico, che ci accoglie con la sua splendida collegiata. Punti di ristoro e acqua solo nei centri abitati di Buonconvento e Torrenieri.

Tappa 42 – San Quirico > Radicofani

Camminiamo nell’incanto dei panorami della Val d’Orcia, e la prima perla della giornata è Vignoni Alto, un villaggio fuori dal tempo che preannuncia Bagno Vignoni, con sua la straordinaria piscina termale in piazza. La visita al centro storico di Castiglione vale la deviazione. La bellissima discesa verso valle ci porta fino a Le Briccole, antico ospitale oggi in stato di abbandono. Prima e dopo l’ospitale bisogna fare attenzione ai guadi, tre consecutivi, di cui il primo può essere impegnativo in caso di forti piogge. Lo stesso vale per il guado del torrente Formone, in prossimità del bivio verso Radicofani, e che può essere evitato salendo sulla strada provinciale per ricongiungersi poi al percorso dopo il ponte. La salita verso Radicofani è molto dura, ma è ripagata dal bellissimo panorama che si gode lungo il percorso. Acqua e punti di ristoro a Bagno Vignoni e Gallina (bar a 500 m dal tracciato, sulla Cassia).

Variante Abbadia San Salvatore

La variante per Abbadia San Salvatore si stacca dal percorso ufficiale poco prima della Posta di Ricorsi, all’altezza della sbarra della strada che conduce all’agriturismo Il Poderino. La salita verso Abbadia è particolarmente impegnativa su una pista forestale molto ripida e sconnessa, ma la visita al bellissimo centro storico e all’Abbazia ripaga almeno in parte lo sforzo. Più dolce e facile la discesa verso la Val di Paglia, dove ci si ricongiunge all’itinerario ufficiale all’altezza di Ponte a Rigo. La variante ripropone una delle vie altomedievali per salire al monastero e ridiscendere in val di Paglia in un paesaggio montano di tipo silvo pastorale.

Tappa 43 – Radicofani > Acquapendente

La discesa da Radicofani lungo la vecchia Cassia è uno dei tratti più belli ed emozionanti dell’intera Via Francigena: attorno a noi colline a perdita d’occhio e il Monte Amiata, e dietro di noi la Rocca. Giunti a Ponte a Rigo percorriamo il fondovalle della val di Paglia, seguendo il percorso della via Cassia fino a Ponte Gregoriano, prima di affrontare l’ultima breve salita verso Acquapendente. Punti di ristoro a Ponte a Rigo e Centeno, acqua anche a Ponte Gregoriano. Fate molta attenzione al tratto che percorre la SS Cassia tra Centeno e Ponte Gregoriano, in cui si è costretti a camminare sulla sede stradale lungo la statale Cassia, leggete i dettagli. In alternativa è possibile percorrere la variante che passa per Proceno, più lunga ma più gradevole e sicura. Leggete i dettagli.

Variante Proceno

Da Ponte a Rigo si può seguire questa variante collinare che passa da Proceno e offre bei panorami sulla sottostante val di Paglia. Il percorso è più lungo rispetto all’itinerario ufficiale, ma decisamente più sicuro in quanto evita il traffico della Via Cassia.

Tappa 44 – Acquapendente > Bolsena

Dopo la visita alla Chiesa del Santo Sepolcro, la cui splendida cripta ricostruisce l’omonima chiesa in Terra Santa, la tappa prosegue senza emozioni fino a San Lorenzo Nuovo,dove possiamo ammirare un bel panorama sul lago di Bolsena. Scesi nel cratere vulcanico, imbocchiamo un piacevole percorso su strade sterrate che ci conduce a Bolsena, in un continuo saliscendi tra uliveti, prati e boschi, con i bei panorami del lago sullo sfondo. Punti di ristoro e acqua solo a San Lorenzo Nuovo.

Tappa 45 – Bolsena > Montefiascone

Tra uliveti e macchie di boscaglia il percorso si allontana da Bolsena e, con continui saliscendi e splendide viste sul lago.Emozionante la vista a 360° che si gode all’arrivo a Montefiascone dalla Torre del Pellegrini. Possibilità di rifornimento acqua solo nella prima parte del percorso.

Tappa 46 – Montefiascone > Viterbo

Il primo tratto della tappa è spettacolare, sull’antico basolato della via Cassia, ancora in ottime condizioni. Attraversiamo quindi un tratto collinare, con bei panorami su Montefiascone e Viterbo. Scesi nella piana possiamo rilassarci alle terme del Bagnaccio (momentaneamente chiuse), una serie di pozze di acqua calda, da sempre frequentate dai pellegrini che transitavano lungo la Via Francigena. Arrivati a Viterbo, da non perdere la visita del centro storico e del quartiere di San Pellegrino. Acqua scarsa, punti di ristoro assenti lungo il percorso.

Tappa 47 – Viterbo > Vetralla

La tappa non è al momento percorribile poiché sono in corso attività di manutenzione e miglioramento del tracciato. Si suggerisce di percorrere la variante di tappa B21 Viterbo-Vetralla (link) o la tappa B21 Viterbo-Sutri (link). Partendo da Piazza del Sacrario, si attraversa Piazza del Plebiscito fino ad uscire dalle mura medievali di Viterbo da Porta Romana; si passa sotto Porta San Biele e quindi Via della Grotticella risalendo poi Strada Roncone. Da qui inizia un sentiero che attraversa boschi di castagni e querce fino a raggiungere il borgo di San Martino al Cimino, frazione di Viterbo. Si entra in San Martino al Cimino dalla Porta Nord costeggiando la famosa Abbazia Cistercense del XIII secolo; dopo aver attraversato l’intero borgo, si esce dalla porta Sud. Dopo qualche km su agevoli sentieri sottobosco e pochi tratti in asfalto su strade vicinali con affacci panoramici in direzione nord verso Montefiascone, si entra nei boschi del Monte Fogliano percorrendo sentieri ombrosi che scendono verso il borgo di Tre Croci, frazione di Vetralla. Da Tre Croci, si incontra un breve tratto di strade sterrate che raggiunge Vetralla incrociando Foro Cassio.

Variante Ponte Camillario

Tappa 48 – Vetralla > Sutri

Usciti da Vetralla, percorriamo un bellissimo tratto in una fitta foresta, prima di arrivare alla chiesetta della Madonna di Loreto. Da qui attraversiamo un immenso noccioleto e costeggiamo alcune querce monumentali, prima di arrivare alle Torri d’Orlando, ruderi di un antico monastero. Proseguiamo verso il delizioso borgo di Capranica, e poi verso Sutri, perla semisconosciuta lungo la Francigena, con il suo Anfiteatro scavato nel tufo, il Mitreo e il bel centro storico. Acqua e punti di ristoro solo a Capranica.

Tappa 49 – Sutri > Campagnano

La prima parte della tappa attraversa le campagne fino ad arrivare in prossimità di Monterosi. Riprendiamo il cammino tra i campi, fino alle cascate di Monte Gelato, nel territorio di Mazzano Romano, un’area parco dove possiamo riposare. Entriamo quindi nel Parco di Veio, e percorriamo una strada sterrata panoramica, che ci conduce fino alle porte di Campagnano. Punti di ristoro e acqua a Monterosi e alle Cascate di Monte Gelato.

Variante Uscita da Sutri

Questa variante permette di uscire in sicurezza da Sutri, ma allunga la tappa di 3 chilometri e mezzo.

Variante Ponte sul torrente Valchetta

Tappa 50 – Campagnano > La Storta 

Causa temporanea chiusura dell’attraversamento del tratto della Via Francigena che dal numero civico 1081 della Via Cassia introduce all’interno del parco dell’Insugherata, per consentire operazioni di bonifica successive al reperimento di cinghiali morti per “peste suina”, si consiglia vivamente a tutti i pellegrini di seguire le seguenti indicazioni. Si parte da Campagnano di Roma e si segue il sentiero tradizionale fino al Santuario del Sorbo. Dopo il Santuario si prosegue nella valle del Sorbo. Quando sulla sinistra si incontra l’installazione di una grande sedia, si prende un sentiero a destra marcato come 207C che poi diventa 207G. Si rimane sul sentiero costeggiando il bosco, Si raggiunge, quindi, un ponte di legno pedonale, si gira a sinistra e si cammina per circa 400 metri prima di incontrare un sentiero che si re-inoltra nel sottobosco. Si cammina per circa 1,5 km con due guadi non troppo agevoli. A questo punto si esce dal sentiero con un breve tratto di strada bianca nei pressi della località Le Rughe. Si attraversa Viale Europa e girando a sinistra si percorre Viale Africa. Si attraversa l’intero parcheggio della Zona Commerciale e si giunge ad un incrocio pericoloso; qui fare attenzione e seguire le indicazioni stradali color BLU per Roma. In alternativa, all’incrocio ogni mezz’ora passa l’autobus di linea 36 in direzione Roma. Fino a La Storta. Per chi volesse proseguire a piedi ci sono circa 7,5 km di Via Cassia prima di incontrare, sulla sinistra, la Via Trionfale che porta fino al centro di Roma. In alternativa si può prendere il treno alla stazione ferroviaria a La Storta e scendere alla stazione di Monte Mario. A questo punto si percorre la ciclabile che da Santa Maria della Pietà porta fino a Monte Ciocci. Il nuovo percorso non è ancora ufficializzato ma è già stato testato anche durante la tappa del Road to Rome 2021. Il tratto è in sicurezza e conduce piacevolmente ad un ampio piazzale con vista sul “Cupolone”. Da Monte Ciocci si percorre un tratto in discesa sulla destra, rispetto all’affaccio. e prendendo poi Via Candia si giunge in zona limitrofa alle mura vaticane e quindi in Piazza San Pietro.

Tappa 51 – La Storta > Roma

L’ultima tappa inizia con un lungo tratto lungo il marciapiedi della Via Cassia, molto trafficata. Superato il Grande Raccordo Anulare ci si immerge nel verde del Parco dell’Insugherata, un’oasi selvaggia che s’inserisce come un cuneo nella periferia di Roma. Si rientra quindi nel traffico della Via Trionfale, per poi entrare nel parco di Monte Mario. La vista dal belvedere di “Mons Gaudii”, il monte della gioia, ci farà dimenticare l’inquinamento e il traffico, prima della discesa verso Piazza San Pietro, la nostra meta. Punti di ristoro e fontane frequenti lungo tutto il percorso.

SERVIZI TAPPA PER TAPPA

Farmacie, supermercati, bagni pubblici, accoglienze, ristoranti e tant’altro sono segnalati all’interno della traccia GPX, scaricabile dal sito web.

ACCESSIBILITÀ

In fase di lavorazione

CREDENZIALE

Le credenziali hanno un costo simbolico di 5 € l’una e si possono:

  1. richiederle compilando il modulo apposito presente sul sito https://www.romeastrata.org/merchandising/carta-del-pellegrino/ , la Fondazione Homo Viator-San Teobaldo le spedirà poi al domicilio o potrà indicare al pellegrino l’info point più vicino per il ritiro;
  2. acquistare direttamente presso la sede della Fondazione Homo Viator-San Teobaldo a Vicenza in Contrà Vescovado n. 3.

FONDO STRADALE

60% sterrato – 40% asfalto

CONTATTI

SITO WEB  www.romeastrata.org

 

Per Romea Strata Italia bisogna fare riferimento alla Fondazione Homo Viator – San Teobaldo di Vicenza 

TEL. 0444-327146

EMAIL. info@romeastrata.it

 

Per Romea Strata Europa invece bisogna fare riferimento all’Associazione Europea Romea Strata (AERS)

EMAIL. info@aeromeastrata.eu