Via dei Brentatori

Il cammino parte da Piazza Maggiore, a pochi passi dal luogo dove si trovava la Compagnia dell’Arte dei Brentatori. Nella piazza simbolo di Bologna, lasciamo la Basilica di San Petronio alla nostra sinistra e imbocchiamo via de’ Pignattari.

Passando davanti alla targa che ricorda l’antica sede dei Brentatori, oggi sede di un hotel, continuiamo verso Piazza dei Celestini, attraversando via D’Azeglio. Da qui, prendiamo vicolo dello Spirito Santo. Quando arriviamo in via Val d’Aposa, giriamo a sinistra e raggiungiamo via Saragozza attraverso via Collegio di Spagna. Seguiamo poi via Saragozza fino all’arco del Meloncello, dove il portico ci conduce al Santuario di San Luca.

Dopo aver visitato il Santuario dedicato alla Beata Vergine di San Luca, proseguiamo su via Montalbano per circa 650 metri, dove l’itinerario scende a destra sul percorso 112a (via Crucis dei Bregoli) verso il Parco della Chiusa. Poiché la via Crucis non è percorribile a causa delle frane dell’alluvione di maggio 2023, prendiamo a sinistra la variante 112b, che ci porta al percorso 900. Al bivio, continuiamo dritti in discesa fino alla chiesa di San Martino. Poco dopo, entriamo nel parco attraverso il cancello monumentale e seguiamo il viale di platani (percorso 112) fino ai ruderi di una villa, per poi attraversare la strada e continuare su un sentiero non numerato parallelo a via Panoramica.

Riprendendo via Panoramica, il percorso prosegue in piano e poi scende verso il fiume Reno, seguendo la sponda destra fino a una passerella blu (attenzione: la passerella sarà chiusa fino a fine settembre per lavori, quindi il percorso subirà delle modifiche come indicato nella home page). Oltrepassato il ponte, inizia il percorso 126, che ci porta nell’area sportiva di Casalecchio, passando sotto l’autostrada e entrando nel parco di San Biagio.

Dopo diversi passaggi pedonali che attraversano l’area urbanizzata, entriamo nel Parco del Faianello e lo attraversiamo fino a via Cimabue. Questa strada ci conduce attraverso un’area commerciale prima di superare via Porrettana. Poco dopo, risaliamo via Michelangelo per addentrarci nel bosco, mantenendo il lato sinistro vicino ai campi ai piedi della collina di Tizzano. Davanti all’ingresso dell’Eremo di Tizzano, giriamo a sinistra su via Tizzano fino al cancello dell’azienda vinicola Tizzano.

Da qui, la strada prosegue come via Monte Capra fino al bivio con via Carrani, dove giriamo a destra fino alla fine della strada. Qui, divieti evidenti ci impediscono di accedere alla località Ducentola. Per proseguire, aggiriamo verso destra la recinzione della proprietà privata e continuiamo sul percorso 126 ai piedi del Monte Capra, superando un fosso nel bosco fino a raggiungere il percorso 102 sull’antica via dei “Gessaroli”. Questa strada scende a destra verso Zola Predosa, ma presenta alcune frane che la ricoprono in due punti e una terza di massi caduti dal Monte Rocca. Fortunatamente, recenti interventi manutentivi ci consentono di percorrerla, camminando sopra le frane di terra e utilizzando una variante appositamente aperta per evitare i massi instabili.

Arrivati alla strada provinciale del Lavino, la attraversiamo e proseguiamo diritti fino al fiume, in prossimità del monumento a Don Fornasari, Martire della Resistenza. Qui inizia la seconda tappa; girando a destra, raggiungiamo Zola Predosa in circa 15 minuti, mentre a sinistra possiamo arrivare a Ponte Rivabella in mezz’ora. In entrambe le località, troverai sistemazioni per la notte.

Dal ponte di via Risorgimento a Zola, segui il sentiero 209 lungo la sponda destra del Lavino, passando davanti a un secondo ponte. Proseguendo lungo il torrente, attraverserai un guado a pochi metri dal monumento di Don Fornasari. Subito dopo, il sentiero inizia a salire con ripide curve fino a raggiungere Monticino su via Predosa. Qui, il percorso gira a sinistra su via Predosa, che per i successivi 1500-1600 metri è asfaltata, per poi diventare a fondo naturale e passare sotto la chiesa di San Lorenzo in Collina (c’è una variante a destra se vuoi visitare la chiesa).

Dopo poco più di un chilometro, a La Fornace, troverai un bivio con il sentiero 211. Un centinaio di metri più avanti, a Cà Bianca, abbandoni il 209 per seguire il 205 fino a Collina di Sopra. Qui, continui in quota lungo via Foscolo, che dopo il cimitero ti porta all’antico borgo di Oliveto. Da lì, segui via Castello, che corre lungo le antiche mura medievali, passa davanti alla casa dell’Ebreo e, dal parcheggio della chiesa di San Paolo, diventa il sentiero dei Cinghi, che scende su via San Egidio. Seguendo prima questa strada a sinistra e poi via Palazzetto, il cammino dei Brentatori si ricongiunge al percorso 205 al bivio di via dei Ciliegi. Da qui, il percorso 205 ti conduce fino a S.Teodoro, il Centro Visite del Parco di Monteveglio.

Dopo aver attraversato il pratone in salita dietro il Centro Visite, il percorso 205 si inerpica fino a incrociare il 201, che in breve ti porta alle mura dell’Abbazia. Nei dintorni troverai numerosi B&B e agriturismi che offrono sistemazioni per tutti i gusti.

Uscendo dalla porta sotto la torre di guardia, scendi sulla sinistra del parcheggio verso il cimitero, dove intercetti il percorso 201. Superato il cimitero, il 201 continua in leggera salita lungo il bordo del calanco, per poi arrampicarsi ripidamente verso la sovrastante via Volta.

La Via dei Brentatori abbandona il percorso 201 prima della parte più ripida, girando a destra sul Sentiero Natura del Parco “L’Africa e i vecchi coltivi”, segnato con la sigla SNA. Dopo 200-250 metri, al bivio per la località “Africa”, prendi a sinistra e imbocca l’itinerario 5 del Parco (IT5 “Dall’Africa al Monte Gennaro”). Segui questo sentiero, che ti porta prima sul versante e poi sul crinale del monte, fino a poco prima della cima, dove devierai sull’Itinerario 2 (IT2), che scende dal Monte Gennaro dal versante nord fino all’incrocio tra via Sant’Antonio e via Sassuolo nei pressi di un macero.

Qui, prendi a sinistra su via Sant’Antonio, passa davanti alla casa chiamata “Rondanina” e continua nel bosco per circa 500 metri fino a un punto in cui si incrociano diversi sentieri: un tratto non numerato e il sentiero SND che proviene dalla cima di Monte Morello. Prendi a sinistra il tratto non numerato, che completa l’aggiramento del monte verso ovest e ti porta all’itinerario 8 (IT8 Corte D’Aibo-Monte Morello). Seguendo l’IT8, scendi fino all’agriturismo Corte D’Aibo e, proseguendo per via Rio Marzatore, raggiungi il ponte sull’omonimo torrente.

Attraversata la strada, il percorso risale ripido su una cavedagna e ti porta a Montebudello, costeggiando una vigna. A Montebudello, prendi a destra l’omonima via carrozzabile per 1,7 km, fino a incrociare la “Piccola Cassia”, dove giri a sinistra e continui per altri 1,6 km fino alla Rocca di Bazzano. Dopo aver attraversato la Rocca, il percorso scende lungo la strada acciottolata che entra in Piazza Garibaldi e prende prima via Matteotti (nell’angolo superiore sinistro della piazza), poi via Gramsci, conducendoti alla stazione ferroviaria.