Via dei Frati

La  Via dei Frati  è un percorso che parte dal centro Sicilia, dalla città di Caltanissetta, capitale mondiale dello zolfo fino agli anni ‘70 del secolo scorso, e si dirige verso Nord, percorrendo un andamento sinuoso tra campagne e montagne, per terminare sulla costa del mar Tirreno, al Duomo di Normanno di Cefalù. 

 

Il cammino ripercorre le strade attraversate dai monaci di “Cerca”, frati questuanti che percorrevano chilometri a piedi o a dorso di muli e altri animali da soma, per raggiungere dai conventi maggiori della Provincia di Palermo, di Messina e Catania l’entroterra siciliano.  Erano uomini che animati dal carisma francescano della questua vivevano per lunghi mesi in sperduti paesini oppure nelle campagne, lavorando a fianco dei contadini per raccogliere il necessario che la terra poteva loro offrire per il sostentamento della comunità conventuale, a cui facevano ritorno a fine stagione. 

Il cammino è lungo 166 km ed è percorribile in 8 giorni. Accanto al percorso ufficiale ci sono una variante di partenza da San Cataldo, paese a pochi km da Caltanissetta, da cui si percorre la variante di prima tappa detta “delle miniere”, tre varianti definite invernali, per la terza , quarta e settima tappa, e una variante detta "pellegrina" della tappa n. 8. Accanto al percorso a piedi ne esiste uno per ciclisti in 5 tappe consigliate. La segnaletica è indicata dalle frecce gialle su campo azzurro con scritta La Via dei Frati, da mattonella con il logo del cammino nei centri abitati e   dalla segnaletica bianco-rossa del tipo C.A.I. A supporto della segnaletica è possibile seguire la guida ufficiale e  le tracce GPS per chi cammina a piedi e per i ciclisti.

Scheda Tecnica

  • Lunghezza:

    166 km
  • Tappe:

    8
  • Dislivello:

    5384 m dislivello positivo -5932 Dislivello negativo m
  • Durata:

    8 -9 giorni
  • Partenza:

    Caltanissetta - Variante di Partenza : San Cataldo
  • Arrivo:

    Cefalù
  • Accessibilità:

    No
  • Cani:

    No

STORIA

Il Cammino si configura come un collage di itinerari e vie sacre dell’entroterra siciliano verso santuari e luoghi di fede spesso collocati in zone esterne ai centri abitati. Il primo Santuario è quello del Signuri di Bilici a cui si recano in pellegrinaggio oltre che i devoti dei centri vicini , Caltanissetta, San Cataldo, Resuttano, anche quelli di molti paesi dell’area madonita. Infatti storicamente il territorio , seppur geograficamente distante, ha sempre dialogato in quanto per secoli sottoposto al comune dominio della famiglia dei Ventimiglia. Il secondo Santuario è quello della Madonna dell’Olio nei pressi del centro di Blufi, con la sua caratteristica fontana di olio a cui i pellegrini reputano proprietà benefiche. Il terzo Santuario è il più montano con i suoi 1819 m.s.l.m., quello della Madonna dell’Alto, fondato dal beato Guglielmo Gnoffi di Polizzi Generosa, morto a Castelbuono dove divenne compatrono della cittadina, capitale dei Ventimiglia. Il quarto Santuario è quello dello Spirito Santo posto ai centri del sontuoso borgo di Gangi. Il Quinto è quello posto annesso al convento di Gibilmanna, a 8 km da Cefalù,  dove un sontuoso altare marmoreo contiene l’immagine della vergine con il Bambino in braccio. Natura, cultura, Fede e Scienza si incrociano lungo il Cammino della Via dei Frati. 

FONTI D’ACQUA

Lungo il cammino si trovano fonti d’acqua nei centri abitati e nella zona montana nel percorso. Più scarse nelle prime due tappe, seppur presenti. 

TAPPE

Tappa 1: Caltanissetta – Marianopoli  (24,22 km e Dislivello positivo 674 m Dislivello negativo 558 m).

Il cammino inizia da Via Pietro Leone (S.P. 128) a Caltanissetta e prosegue seguendo la S.P. 155. All’incrocio con la S.P. 44 prendiamo a sinistra e troviamo l’imbocco di un sentiero segnalato dalle frecce gialle. Ritroviamo la S.P. 44 e la lasciamo successivamente per prendere la S.P. 145. Al successivo incrocio seguiamo la direzione Marianopoli sulla S.P. 42 fino al tunnel ferroviario di Mimiani. Qui lasciamo l’asfalto e proseguiamo lungo il sentiero in salita che attraversa un uliveto secolare . Superiamo l’antico fontanile con la testa di moro (unico punto d’acqua) e la Masseria Mimiani. Proseguiamo   dopo la masseria, troviamo un bivio con una Cappelletta in alto su uno sperone roccioso, e da qui possiamo proseguire a destra e ritornare sulla provinciale per un km e mezzo per poi lasciarla nuovamente e seguire la stradina di basolato sulla sinistra che ci porta alle porte di Marianopoli.

Tappa 2: Marianopoli – Resuttano  (23,76 km e Dislivello positivo 484 m  Dislivello negativo 611 m).

La tappa inizia dal paese di Marianopoli e si tuffa nelle campagne verso il santuario campestre di Castel Bilici, luogo di fede per molti paesi dell’area madonita e della provincia nissena. Si prosegue per un tratto di asfalto superando il Borgo di Vicaretto dove all’interno del borgo c’è possibilità di un punto d’acqua.  . Si riprende il sentiero in direzione di Resuttano superando un antico Mulino a caduta d’acqua  e raggiungendo la zona di Ciampannella, dove si trova un bevaio con acqua in tutti i periodi dell’anno, prima di arrivare alla meta.

Tappa 3: Resuttano  – Polizzi Generosa (24,08 km  Dislivello positivo 757 m  Dislivello negativo 466 m).

Si procede in discesa verso il fiume Imera che si guada per raggiungere l’antico castello di Resuttano, antica fattoria fortificata con cannoni ad opera dei Ventimiglia. Si risale verso Blufi e si possono ammirare le montagne che tra pochi giorni si percorreranno lungo il cammino. Si visita il secondo santuario , quello della Madonna dell’Olio a Blufi  e la fontana di olio minerale ritenuto miracoloso. Tramite un tratto su asfalto si giunge a Castellana sicula, città dei murales con bar e punti di sosta. Si prosegue sul corso principale e dopo la cappella della MAdonna della catena , attraverso Via Frazzucchi, una caratteristica strada madonita fatta di basolato, si giunge al valico naturale che separa la valle che abbiamo attraversato e quella dell’Imera settentrionale, dominata dalla città di Polizzi generosa.  

Tappa 4: Polizzi Generosa- Petralia Sottana (18,76 km  Dislivello positivo 1.072 m  Dislivello negativo 992 m).

E’ una delle tappe più impegnative sfiorando i 1810 m.s.l.m. Si inizia attraversando gli archi dell’acquedotto romano accanto al grande bevaio e raggiungendo l’ingresso dell’area attrezzata di Sanguisughe. Da qui si prosegue dentro il bosco di conifere fino a salire di quota e godere degli ampi panorami sulla valle dell’Imera. A metà percorso si incontra la fonte nei pressi della Madonna dell’Alto. Il Santuario si raggiungendo salendo la ripida e scoscesa salita, dalla cui fine si gode un panorama a 360 gradi sui monti delle Madonie, sui paesi sottostanti, fino ad Enna, Caltanissetta, l’Etna e le isole eolie. Ritornando indietro si prosegue il sentiero dei pellegrini (sentiero Italia) e si si scende verso Petralia Sottana.

Tappa 5: Petralia Sottana – Gangi (13,74 Km  Dislivello positivo 469 m  Dislivello negativo 691 m).

Tappa di riposo rispetto alla precedente. Si parte dal Corso Agliata, davanti al monumento ai Caduti e si risale nella zona detta della “Croce”. Da qui si oltrepassa la Provinciale e si prosegue in salita sulla trazzera verso Petralia Soprana: punto di riferimento il campo da tennis. Arrivati al bevaio si procede verso Via Acquedotto Romano fino al Centro di Petralia Soprana ed alla Chiesa del Loreto. Da qui inizia la discesa verso lo Stabilimento ItalKali . Si segue in salita il torrente e riprendiamo la salita verso la zona Pira. Al limite della Statale proseguiamo il sentiero verso Gangi in discesa e dopo aver toccato la quota più bassa una piccola salita, dopo una zona con capannoni, ci conduce fino al Santuario dello Spirito Santo. Da qui è tutta una salita fino alla cima del paese dove si trova il Comune e la Chiesa Madre.

Tappa 6: Gangi – Geraci Siculo (13,82 km  Km  Dislivello positivo 601 m  Dislivello negativo 268 m).

Dal Duomo si scende in basso su Via Madrice fino a Via Anteria e in ultimo a Via Porta di Conte fino alla Statale. Dopo il bevaio ottagonale si lascia la S.S. e si percorre il percorso fino alla contrada San Giovanni. Da qui ci immerge in uno stretto sentiero con tracce di mulattiera e nel punto più basso un ponte in pietra. Risalendo verso Geraci si incontrano pascoli di mucche e piccoli appezzamenti coltivati. L’arrivo è sulla strada Statale nei pressi del Bevaio della Trinità. Giunti sotto lo sperone del Castello imbocchiamo la strada in salita, Via Biscucco, poi via Cervo e infine Via Roma fino ad arrivare alla Chiesa Madre di Geraci Siculo.

 

Tappa 7:  Geraci Siculo – Castelbuono (21,34 km  Dislivello positivo 428 m  Dislivello negativo 1.118 m).

Da Piazza del Popolo ci portiamo davanti al grande Bevaio della Trinità. Da qui il percorso si inoltra verso la chiesetta di campagna di San Cosimano. La chiesa si trova in fondo ad un ampio prato. Dopo averla visitata si torna indietro e si prosegue il sentiero un poco nascosto dalla vegetazione, seguendo il profilo della montagna . Superata una zona rocciosa e alcuni cancelli per gli animali si giunge davanti alle Serre d’Alfano e da qui si va a sinistra tagliando il prato in salita e seguendo i segnavia bianco rosso del CAI e le frecce della Via dei Frati fino all’imbocco del sentiero che entra e esce dalla vegetazione, attraversa un boschetto di agrifogli e sbuca sul sentiero a cielo aperto verso la vetta rocciosa del passo e da lì in discesa verso sud dove intercettiamo la Strada Provinciale. Dopo qualche centinaio di metri arriviamo al nuovo imbocco del sentiero a sinistra e ci inoltriamo in una fitta e varia zona ombrosa fino a Rocca di Gonato, dove si trova un elegante agriturismo, Da qui si raggiunge l’area attrezzata di San Foca e poco dopo lo storico Eremo di Liccia , dove si può fare il punto tappa o proseguire con una  lunga discesa fino a Castelbuono.

Tappa 8:  Castelbuono – Cefalù (25,72 km  Dislivello positivo 949 m  Dislivello negativo 1.315 m).

 

La tappa di conclusione del Cammino della Via dei Frati è proposta nella sua interezza anche se, come per altre tappe più lunghe, può essere divisa in base ai desideri ed alle esigenze del Viandante di fermarsi una notte ancora lungo la Via o raggiungere la meta finale. Si possono in tal senso percorrere gli ultimi passi progettando una sosta a Isnello, oppure al convento di  Gibilmanna o infine proseguendo verso Cefalù. Si parte da Piazza Margherita, cuore di Castelbuono e si percorre in discesa  Via Isnello e poi in salita verso la chiesetta della “santuzza” e da lì sul percorso della vecchia Regia Trazzera fino a intercettare la S.P. 9. Giunti a Isnello percorriamo Via Roma, Via S.S. Annunziata e Via Celso. Dopo la ripida discesa a valle si risale verso Gibilmanna lungo la via dei pellegrini. Dal Santuario si procede verso il sentiero Salvabosco e dopo un tratto montano si percorre la discesa verso Cefalù tagliando in più punti i tornanti della S.P. 54 bis. 

 

SERVIZI PRESENTI TAPPA PER TAPPA

Ci sono supermercati? SI in ogni centro abitato alimentari, panifici e supermercati.
Ci sono farmacie? SI in ogni centro abitato attraversato, Ospedale a Caltanissetta , Petralia Sottana e Cefalù.

FONDO STRADALE

40% asfalto 60% altro fondo (sterrato, basolato, strada bianca ecc)

CONTATTI ASSOCIAZIONE

viadeifrati@gmail.com tel . 3284687434

  • Tappa 1
  • Tappa 8
  • Tappa 3

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