Via Marialonga
Via Marialonga è un cammino storico / escursionistico che partendo da Fornovo Taro in provincia di Parma, raggiunge dopo aver passato l’appennino, Sestri Levante in provincia di Genova, attraversando 2 regioni, 4 province e 15 comuni percorrendo strade antiche e di notevole pregio ambientale attraversando borghi antichi dove il tempo si è fermato.
Il percorso escursionistico lungo 144 km, impegnativo ma di grande soddisfazione, cerca dove possibile di ripercorrere le vie storiche e originali ed in parte ipotizzato dove non è stato possibile trovarne traccia.
Chi si aspetta di trovare in Via Marialonga un cammino collaudato e servito alla pari di tanti percorsi “organizzati” e più "turistici", resterà deluso.
Il cammino, pur arrivando alla fine di ogni tappa, in Paesi forniti, attraversa spesso luoghi che possono apparire abbandonati e in cui le indicazioni, per quanto controllate, possono risultare esigue.
Pertanto chi si aspetta di trovare in Via Marialonga un cammino (a tratti) “di montagna”, un cammino avventuroso che necessità di una discreta esperienza e preparazione fisica, resterà pienamente appagato.
Scheda Tecnica
-
Lunghezza:
144 km -
Tappe:
7 -
Dislivello:
+5030 m -
Durata:
7 giorni a piedi 2 o 3 in mtb -
Partenza:
Fornovo Taro (Pr) -
Arrivo:
Sestri Levante (Ge) -
Tipologia:
lineare -
Tema:
naturalistico -
Stagione ideale:
primavera | autunno
STORIA
Segesta Tigulliorum (l’attuale Sestri) ai tempi dei romani era un importantissimo porto commerciale dell’Impero.
Proprio da Segesta partiva una fondamentale via di comunicazione diretta al Municipio di Veleia Romana attraverso il passo del Cento Croci.
La strada valicava nel territorio dell’attuale Piacenza attraverso il passo del Pellizzone . È in questo punto che si innestava Via Marialonga :
una strada di crinale diretta a Forum Novum (l’attuale Fornovo Taro) anch’essa importante cittadina romana.
Una strada che metteva in comunicazione i più importanti comuni romani, favorendo lo scambio di merci provenienti dal mare ai tempi dell’impero e successivamente utilizzata dai pellegrini diretti a Roma come congiungimento tra la “Via dei Monasteri Regi” e la “Via Romea di Bardone” (successivamente denominata “Francigena”) come dimostra la pietra giubilare del 1300 ritrovata nei pressi del castello di Rocha Leone (Roccalanzona)
FONTI D'ACQUA
Lungo il cammino ci sono diverse fontane e punti acqua ( paesi o nei pressi dei cimiteri) ma la siccità degli ultimi anni molto spesso tende a prosciugare le sorgenti e pertanto è bene rifornirsi alla partenza di ogni tappa.
TAPPE
Tappa 1:
Fornovo Taro (Fornóv in dialetto parmigiano; 5900 abitanti; 158 mt slm)
Pellegrino Parmense (Pelegrén in dialetto parmigiano; 1000 abitanti; 410 mt
slm)
17.9 Km -400 mt +670 mt
Punti acqua sul percorso: presso il cimitero di Mariano a circa 15 km dalla
partenza.
Dopo Ramiola non si attraversa nessun paese e pertanto non si incontrano
attività commerciali di nessun genere.
Fornovo Taro è un importante centro commerciale che sorge all’inizio della
valle del Taro.
È un paese fornito da diverse attività commerciali dove il pellegrino può
tranquillamente rifornirsi di ogni genere prima di intraprendere il cammino.
La prima tappa ripercorre interamente il percorso storico di cui è possibile
tutt’ora ammirarne il tracciato
Il cammino parte dal sagrato antistante la pieve romanica Santa Maria Assunta di Fornovo Taro.
Attraversa rapidamente il centro storico del paese per poi
attraversare il fiume Taro.
Proprio dal ponte è già possibile notare, osservando verso sx il tracciato di Via Marialonga che si arrampica sulla costa opposta.
Attraversato il ponte si arriva nel paese di Ramiola ed in prossimità di una rotatoria (presenza di un supermercato e bar) occorre dirigersi a sx in direzione di Varano Melegari.
Dopo circa 500 mt abbandonare la strada asfaltata ed
imboccare sulla dx, in corrispondenza del cartello del centro abitato “Boschi
di Viazzano”, la strada identificata erroneamente “Maria Lunga”.
Via Marialonga acquista subito di quota con un tratto di percorso impegnativo e sconnesso ma regalando rapidamente panorami interessanti.
La Via diventa una strada di crinale (segnavia Cai 802) con tranquilli
saliscendi e basterà seguire il percorso battuto senza particolari indicazioni di rilievo ignorando le numerose carraie che scendono trasversalmente a valle;
avremmo così tutto il tempo di osservare lo splendido panorama: da una partele vallate del Taro e del Ceno e dall’altra la più angusta e verdeggiante Val Dordone.
Alle spalle è osservabile l’intera pianura padana oltre la quale, nelle giornate terse, è possibile vedere gran parte dell’arco alpino.
Davanti a noi, l’Appennino comincia a prendere forma e la sua presenza ci accompagnerà per tutta la
tappa.
L’antica Via raggiunge rapidamente i ruderi del Castello di Roccalanzona (antica Rocha Leone) ora di proprietà privata per poi raggiungere la caratteristica ofiolite di Pietra Corva da cui è possibile osservare un panorama mozzafiato a 360°
Via Marialonga percorre dolcemente il crinale fino a raggiungere la strada provinciale SP30. Occorre prendere a dx e percorrere un breve tratto di asflato fino ad imboccare il sentiero a dx il sentiero Cai 824 per raggiungere l’antica borgata di Mariano (citata come pagus nella Tabula Alimentaria traiana,
iscrizione bronzea ritrovata a Veleia datata II secolo d.C.) e quindi proseguire sempre per il sentiero citato, attraversando la località Cà Passeri per poi raggiungere l’abitato di Pellegrino Parmense, termine della tappa.
Tappa 2:
Pellegrino Parmense (Pelegrén in dialetto parmigiano; 1000 abitanti; 410 mt
slm)
Bore (Bòri In dialetto parmigiano; 655 abitanti; 835 mt slm)
19.6 km -370 mt +800 mt
Punti acqua sul percorso: Chiesa di Pozzolo, Cimitero di Pozzolo, ingresso di
Bore.
Durante la tappa si attraversano piccoli borghi privi di attività commerciali.
Solamente a Pozzolo è presente un bar pizzeria.
Pellegrino P.se è un paese mediamente fornito da diverse attività commerciali
dove il viandante può tranquillamente rifornirsi di generi di prima necessità.
lungo la tappa si incontra solamente una locanda, pizzeria in loc. Pozzolo (a
circa 15 km dalla partenza).
La seconda tappa della Via Marialonga è caratterizzata da ampi scorci di
notevole interesse e attraversa borghi in cui è testimonianza la presenza di
pellegrini lungo la via.
Si svolge per lunghi tratti su stradine asfaltate di campagna, alternate a dolci e
prolungate carraie ombreggiate.
Partendo dal centro di Pellegrino, si percorre un breve tratto di asfalto quasi
pianeggiante in direzione del cimitero del paese (sentiero Cai 820) per
prendere subito dopo a sx il sentiero segnato come 820 e subito dopo tenere la
sinistra per proseguire sul sentiero Cai 822 in direzione Besozzola. Il sentiero,
dapprima ghiaiato diventa in terra battuta, attraversa dolcemente ombreggiati
e freschi boschi misti tipici della media collina. Appena prima della frazione di
Besozzola, in corrispondenza di una palina su cui è riportato il numero civico
75 prendere lo stradello asfaltato a sx che riporta in decisa discesa sulla strada
di congiungimento di Pellegrino con la frazione di Aione. Proseguire
brevemente fino ad un incrocio situato in corrispondenza del molino d’Egola
(segnavia TF) dove occorre prendere a dx in direzione della piccola borgata di
Iggio.
Si percorre sempre su asfalto (circa 3 km) arrivando alla caratteristica e
antichissima borgata di Iggio.
Di fronte alla chiesetta dedicata a San Martino Vescovo, si scorge tra le case
in sasso il proseguimento del sentiero, che rappresenta i resti dell’antica
strada.
In dolce e breve salita, si raggiunge la strada di campagna asfaltata che
dobbiamo percorrere (in direzione sx) senza grosse attenzioni visto l’esiguo
traffico (segnavia ISFB).
Su questo tratto di percorso, che può considerarsi banale, si può osservare un
bellissimo panorama, sia davanti a noi, che alle spalle, dove è possibile notare
oltre la Pianura Padana, gran parte dell’arco Alpino
Dopo 1.5 Km, bisogna prendere il sentiero di dx che, con segnavia AVC in
direzione Castiglione dei Turchi, ci porta ad attraversare un’area coltivata. Al
primo bivio, nei pressi di un quadrivio di carraie, prendere lo scosceso sentiero
di destra e ,dopo 100 mt, immediatamente a sinistra. La larga e agevole carraia
ombreggiato con spesso fondo umido, conduce alla frazioncina di Silva
attraversando castagneti secolari. In rapida successione, dopo essere passati dal borgo di Villa Zacchi, si raggiunge lo storico caseggiato di Pozzolo
riconoscibile dalla presenza ofiolitica della Rocca di Pozzolo su cui è eretta la
chiesetta del paese dedicata a San Maurizio Martire con il caratteristico
sottostante borgo di Villa Conti.
Si consiglia di deviare brevemente dal sentiero indicato, per una fugace quanto
emozionante visita al Sagrato della chiesa e ai privi di vertigine, di raggiungere
la Croce eretta sulla sommità della ofiolite da cui è possibile osservare uno
degli scorci più belli di tutta la Tappa.
Uscendo dal caseggiato, appena sopra cimitero, occorre imboccare a sx e
proseguire diritto, sempre su carraia.
Dopo aver incrociato la stradina asfaltata che sale dal paese, proseguire in
salita lungo la bella e agevole stradina ghiaiata che abitanti del posto “la
cavalèra” a ricordare che nei tempi passati era percorsa da pellegrini e cavalli:
lungo il tracciato in certi punti è ben visibile l’antico selciato che prosegue in
costante salita, sempre in ombra, attraversando bellissimi boschi di castagni ,
fino a raggiungere la strada SP4 Bore – Vernasca appena a valle del crocevia
di Case Luneto.
Bisogna prendere a sx e proseguire un breve tratto di asfalto e successivamente
il sentiero ghiaiato che fiancheggia la strada per poi raggiungere dopo circa 2
km il paese di Bore, termine della tappa.
Tappa 3:
Bore (Bòri In dialetto parmigiano; 655 abitanti; 835 mt slm)
Bardi (Bèrdi In dialetto parmigiano; 2000 abitanti; 625 mt slm)
16.6 km -740 mt +520 mt
Punti acqua sul percorso: Fonte San Giovanni a 10 km dalla partenza; cimitero
di Bardi alle porte del paese.
Lungo la tappa non si attraversa nessun paese. Si incontra un bar ristorante sul Passo del Pellizzone.
Bore è un paese mediamente fornito da diverse attività commerciali dove il
viandante può tranquillamente rifornirsi di generi di prima necessità.
Uscendo dall’abitato di Bore ci si dirige su asfalto per 1.5 km verso la
Bocchetta delle Sette Sorelle su SP 359 R , quando , dopo 200 mt si imbocca a
Sx il sentiero Cai AVC (anello della val Ceno) ci si dirige verso il passo del Pellizzone strategico punto di passaggio tra le provincie di Parma e Piacenza
toccando le pendici del monte Carameto.
La bella e lunga carrareccia sale con pendenza pressoché costante tra
ombreggiati boschi di castagni e faggi rendendo piacevole e fresca la faticosa
ascesa verso il passo. Occorre fare particolarmente attenzione alla segnaletica
per non sbagliare facilmente sentiero, aiutandosi vivamente con la traccia
GPS.
Si raggiunge lentamente l’incrocio verso il monte Caramento, segnalato da
palina Cai con sentiero 801. Bisogna mantenersi a dx sempre su sentiero AVC
per raggiungere dopo breve discesa al passo Pellizzone.
Mentre la salita si svolge quasi interamente nel bosco lasciando pochi spazi
aperti, la discesa, al contrario lascia la possibilità di ammirare l’ampia vallata
della Val ceno con l’inconfondibile Pizzo d’oca mentre, in lontananza, è
possibile scorgere l’imponente sagoma della fortezza di Bardi.
Sul versante piacentino, invece è distinguibile l’ofiolite del Groppo di Gora, il
monte Lama ed il monte Menegosa.
Subito dopo il passo, è possibile prendere il sentiero a sx che ci permetterà di
evitare 2 tornanti della strada provinciale e proseguire, subito dopo su sentiero
Cai 801A direzione Bardi.
Dopo circa 800 mt in corrispondenza di uno stradello asfaltato, è consigliabile
percorrere a ritroso un breve tratto di stradello ghiaiato per raggiungere la
fresca fontanella della Fonte San Giovanni e subito dopo la caratteristica
cappelletta dedicata al medesimo Santo.
In rapida discesa, si ri-incontra lo stradello asfaltato che abbandoneremo
subito dopo per prendere a dx un sentiero che ci porta in rapida ma piacevole
discesa ad incontrare la SP 359 R che dovremo percorrere per 2 km (in
prossimità di un’area picnic si trova una fresca fontanella) fino a raggiungere
la cittadina di Bardi, termine della tappa, caratterizzato dalla imponente
fortezza che domina la vallata del Ceno e sede di importanti attività
commerciali in cui il pellegrino della via Marialonga potrà rifocillarsi e
rilassarsi.
Tappa 4:
Bardi (Bèrdi In dialetto parmigiano; 2000 abitanti; 625 mt slm)
Compiano (Cùmpiàn In dialetto parmigiano; 1000 abitanti; 520 mt slm)
Bardi – Compiano
20.2 km -650 mt +630 mt
Punti acqua sul percorso: presso chiesa Beata Vergine di Pompei ad 1 km dalla
partenza; bivio per il Monte Pelpi a 500 mt dopo il Passo del Colla
Lungo la tappa non si attraversa nessun paese e pertanto non si incontrano
attività commerciali di nessun genere.
Bardi è un paese ben fornito da diverse attività commerciali dove il viandante
può tranquillamente rifornirsi di generi di prima necessità.
Tappa impegnativa nel tratto di salita al passo Colla.
Si svolge per lunghi tratti su stradine asfaltate di campagna, alternate a dolci e
prolungate carraie lungo il torrente Toncino.
Uscendo dal Paese di Bardi si percorre il sentiero della Via degli Abati fino al
crocevia di Ponteceno che scende ripido passando dal caratteristico Oratorio dedicato alla Beata Vergine di Pompei. Dopo aver attraversato la strada si
scende ancora fino ad arrivare al ponte sul torrente Ceno in corrispondenza
del quale, si imbocca, a dx, lo stradello che risale parallelamente il torrente per
attraversarlo in corrispondenza del Mulino dei Belli.
In questo breve tratto, occorre fare particolarmente attenzione alla segnaletica
per non sbagliare facilmente, sentiero, aiutandosi vivamente con la traccia GPS
poiché si percorrono sentieri alle volte nascosti dalla fitta vegetazione e di
difficile individuazione
Si sale per buona parte su strada asfaltata parallelamente al torrente Toncino.
Dopo circa 3 km si prende lo stradello a sx in direzione del paese “fantasma”
di case Scappini noto come “il paese del pianto dei bambini”.
Si mantiene la larga strada ghiaiata, che sale agevolmente.
Dopo 1.5 km la strada si interrompe ed occorre proseguire lungo il ripido
sentiero che sale fiancheggiando le paline del metanodotto.
La prima salita lascia il posto ad un breve tratto pianeggiante per poi
riprendere in modo MOLTO deciso (per fortuna breve) prima di raggiungere
la strada asfaltata che velocemente ci conduce al passo del Colla (1000 mt) .
La parte più impegnativa della tappa è terminata e la lunga discesa, non
particolarmente impegnativa, che alterna tratti asfaltati a quelli ghiaiati, che ci
conduce al paese di Compiano ci lascia tempo per osservare il panorama
circostante; il Monte Pelpi alla nostra dx e più in là il Monte Penna e Ragola ,
il Maggiorasca ed il monte Bue. Di fronte a noi sono ben visibili le pale che
identificano il Passo del Cento Croci che valichiamo nella tappa successiva.
Si percorre un lungo tratto su asfalto fino al bivio per Sambuceto. Prendiamo
quindi a dx e al bivio successivo ancora a dx andando a percorrere un’agevole
strada ghiaiata fino ad incontrare, sulla dx, una Cappelletta Votiva.
Prendendo quindi a sx si percorre la vecchia strada, ridotta a larga sassaia,
fino all’ingresso di una abitazione. Evitando di oltrepassare il divieto, ci si
dirige a sx continuando a scendere in maniera decisa fino ad incontrare la
strada abbandonata precedentemente per evitare l’ingresso nell’area privata.
Occorre dirigersi a sx e mantenerci sempre sulla traccia fino ad incontrare
dopo poco lo strada asfaltata SP66 che scende dal Passo del Colla,
Occorre prendere a dx e percorrere su asfalto gli ultimi 2.5 km attraversando
il borgo di Costa, per raggiungere Compiano, termine della tappa.
Tappa 5:
Compiano (Cumpiàn In dialetto parmigiano; 1000 abitanti; 520 mt slm)
Varese ligure (vai]ze in dialetto ligure; 1800 abitanti; 355 mt slm)
28.2 km -1120 mt +960 mt
Punti acqua sul percorso: cimitero di Tarsogno in ingresso al paese; fontana
in uscita di Tarsogno; rifugio Pratolungo; Passo Chiapparino; in discesa
averso Varese Ligure.
Lungo la Tappa si attraversa il paese di Tarsogno dove sono presenti diverse
attività commerciali.
Sul passo cento croci (100 mt sul versante ligure) c’è un bar ristorante.
Compiano è un paese mediamente fornito da diverse attività commerciali dove
il viandante può tranquillamente rifornirsi di generi di prima necessità.
lungo la tappa si incontra il paese di Tarsogno dove ci sono alcune attività
commerciali.
La quinta tappa ci porta ad abbandonare la provincia di Parma per entrare in
quella della Spezia.
Il cammino comincia ad essere impegnativo, portandoci su uno dei passi più
caratteristici dell’appennino ligure-parmense, anche se deturpato in parte dalle
numerose pale eoliche.
Lasciataci alle spalle la caratteristica Compiano, a sx un sentiero pedonale ci
permette di evitare due tornanti asfaltati e ci conduce rapidamente sulla
sottostante SP359. Attraversata la strada, occorre prendere a dx e subito dopo,
a sx, si attraversa il fiume Taro su un caratteristico ponte pedonale. Si procede
senza deviazione attraversando il borgo di Isola di Compiano, ed in
corrispondenza del cimitero della frazione, occorre dirigersi a sx.
La bella e larga carraia, prende dolcemente di quota, ombreggiata da querce
alternata a castagni.
Incrociata la stretta stradina asfaltata, la si percorre prendendo a dx in
direzione Marzuola fino ad imboccare a sx il sentiero Cai 823A in direzione
Tarsogno.
Lungo la carraia, che diventa ben presto sentiero ombreggiato, si trova una
fontanella di acqua e successivamente raggiunge i resti storici dell’antica
frazione “I Chiodi”, dove i ruderi, coperti in parte dalla vegetazione, lasciano
intravedere segni di abitazioni abbandonate da tempo. Occorre prendere a dx
e proseguire sempre sul sentiero CAI823A, in dolci saliscendi lungo lo stradello
ghiaiato per raggiungere la Strada provinciale del colle di Centocroci in
corrispondenza del cimitero di Tarsogno.
Si consiglia di percorrere la strada asfaltata per attraversare il paese di
Tarsogno, dovo sono presenti vari esercizi ed attività commerciali.
Uscendo, dalla frazione, dopo un punto acqua, prendere lo stradello a dx
(CAI853) che ben presto diventa ampia carraia tra secolari castagni.
Siamo nella patria del fungo porcino, per cui, non è difficile, all’occhio attento,
trovarne anche lungo il sentiero.
Senza troppe attenzioni, percorrere la traccia ben segnalata. fino all’area
ristoro di Pratolungo dove è possibile trovare un altro punto acqua.
Bisogna prendere a sx e tenere lo stradello ghiaiato che aggirato una piccola
centrale incontra la Strada provinciale del colle di Centocroci.
Il Passo è oramai vicino, pertanto, prendendo a dx percorrere i pochi tornanti
che in meno di 2 km ci portano al confine della provincia della regione Liguria
ed Emilia R.
Dal passo è possibile ammirare i monti circostanti, anche se in parte
(soprattutto nel versante emiliano) deturpato dalle numerose pale eoliche.
Si è completamente circondati dai maggiori rilievi che compongono questo
tratto di Appennino.
Proprio dal Passo Centocroci, prendendo a dx si percorre senza grossi
problemi e difficoltà un lungo tratto dell’Alta Via dei Monti Liguri: largo
sentiero panoramico alternato ad ombreggiate da faggete caratteristiche
dell’appennino settentrionale.
Lungo il percorso è facile individuare fiori di zafferano selvatico.
Dalla sommità monte Ventarola (1177 mt, il punto più alto della tappa) si
scende tra verdi pascoli di montagna dove, cavalli e mucche al pascolo,
regalano caratteristici scorci bucolici.
Si prosegue senza possibilità di sbaglio lungo l’ampia carrareccia per
raggiungere il Passo Chiapparino (punto acqua) dove si abbandona il crinale
ligure / emiliano.
Prendendo verso sx il sentiero Cai 811 (altri punti acqua in successione) in
poco tempo si raggiungerà la caratteristica cittadina di Varese Ligure, termine
della faticosa e lunga tappa.
Tappa 6:
Varese ligure (vai]ze in dialetto ligure; 1800 abitanti; 355 mt slm)
Bargone (900 mt slm)
28 km -951 mt +901 mt
Punti acqua sul percorso: assenti
Lungo la tappa non si attraversa nessun centro abitato e pertanto non si
incontrano attività commerciali di nessun genere.
Varese Ligure è un paese ben fornito da diverse attività commerciali dove il
viandante può tranquillamente rifornirsi di generi di prima necessità.
La sesta tappa tanto impegnativa quanto particolarmente panoramica, ci porta
a percorrere tratti suggestivi dell’appennino Ligure dando ai più arditi la possibilità di risalire il Monte Porcile che con i suoi 1249 mt risulta essere il
punto più elevato dell’intero Cammino.
La tappa percorre sostanzialmente sentieri e carrarecce maggiormente
utilizzati dai popoli antichi per mettere in comunicazione la Liguria con
l’Emilia e pertanto ripresi anche dal presente percorso escursionistico.
Lasciatoci alle spalle Varese ligure, ci dirigiamo sulla strada asfaltata dei
Cento Croci in direzione San Pietro Di Vara per poi prendere, dopo il ponte sul
Fiume Vara, a dx in direzione Passo del Biscia, il sentiero CAI 601.
Dapprima asfaltata, lo stradello, dopo alcuni tornanti fiancheggiati da stupendi
noccioleti, si inoltra nel bosco.
Proseguire nel fitto bosco di castagni, mantenendosi sempre su sentiero CAI
601 in direzione La Villa / Valletti, quando in prossimità del caseggiato di
Colla, una dettagliata palina ci indica di andare a sx in direzione Colli di
Valletti.
Il sentiero comincia dolcemente a salire per poi diventare asfaltato prima di
entrare nel borgo di Colle di Salvetti, in buona parte abbandonato.
Sulla sx il panorama ci regala i primi scorci sul Mar Tirreno, in lontananza le
Alpi Apuane e di fronte il Monte Porcile che affronteremo a breve. Arrivati ad
un trivio, ci manteniamo su asfalto su segnavia CAI 610 fino ad incontrare sulla
dx una forestale delimitata da una sbarra. Proseguiamo su questa strada fino
ad incontrare un secondo cancello oltrepassato il quale occorre mantenersi
sulla sx.
La bellissima strada forestale che si percorre in pendenza costante con ampi
tornanti fiancheggiati da arbusti di erica ci porta ad ammirare panorami molto
suggestivi. In prossimità di una curva, una panchina con tavolo dà la possibilità
di prendere fiato osservando uno degli scorci più interessanti dell’intero
cammino.
Rapidamente, su strada forestale che prosegue con dolci saliscendi, arriviamo
in prossimità del convergente punto di sentieri di Fontana Sagrata, avaro di
indicazioni.
A questo punto, i più arditi e meno stanchi, possono risalire il sentiero di fronte
per raggiungere la vetta del Monte Porcile, altura più alta dell’intero percorso
la cui sommità regala paesaggi davvero unici ed indimenticabili su tutto
l’Appennino Ligure, il Mar Ligure fino, nelle giornate più limpide, alla Corsica. Una volta raggiunta la cima, il sentiero a stretti tornanti, raggiunge
velocemente il Passo Broccheie.
È possibile evitare sul Monte Porcile, prendendo a dx il meno panoramico
sentiero che si infila tra i faggi, in direzione Passo del Biscia, che dolcemente
incrocia la Strada Forestale (segnavia CAI AV5T).
Prendere a sx e proseguire su larga strada che rapidamente raggiunge Il Passo
Broccheie.
Mantenendoci sulla panoramica carrareccia fiancheggiata a tratti da pini
mughi, raggiungiamo il Colle di Arena e dopo poco, in dolce discesa il Passo
del Bocco di Bargone.
Il Passo del Bocco di Bargone è un suggestivo e panoramico crocevia.
Occorre proseguire in direzione sx e percorrere l’ampia strada ghiaiata
segnata come AV5T che scende dolcemente fiancheggiando il Monte Zenone .
Dopo circa 800 mt imboccare a dx la strada consortile che scende in direzione
Costa di Bargone / Bargone che, tra ampi spazi panoramici sul Golfo di Sestri
e attraversando fresche macchie mediterranee, permette di raggiungere
comodamente e in maniera defaticante, in circa 90 min, la frazione di Costa
dove sono presenti un paio di alloggi e immediatamente dopo il Borgo
Medievale di Bargone, termine della tappa.
Scendendo dal Passo del Bocco, si incrociano diversi sentieri che “tagliano”
in maniera consistente l’ampia e comoda strada consortile precedentemente
illustrata. Si sconsiglia di percorrere questi tratti (in mtb è praticamente
impossibile) spesso chiusi dalla fitta vegetazione e per la presenza del fondo
molto irregolare rendendo i sentieri impegnativi e difficoltosi.
Valutare pertanto bene le proprie condizioni fisiche.
Raggiunta la frazione di Costa, per arrivare a Bargone, se si percorre Via
Marialonga in mtb, si consiglia di evitare il corto tratto di sentiero che scende
nella sottostante strada, che risulta invece piacevole se percorso a piedi.
Tappa 7:
Bargone (900 mt slm)
Sestri Levante (Sestri Levante in dialetto ligure; 17500 abitanti; 10 mt slm)
13.3 km -800 mt +500 mt
Punti acqua sul percorso: Cimitero chiesa di San Lorenzo dopo Casarza L.
Lungo la Tappa si attraversa il paese di Casarza Ligure dove sono presenti
diverse attività commerciali.
Ultima tappa col profumo del mare.
Tappa volutamente corta per dare la possibilità al pellegrino di meritarsi, dopo
il faticoso e lungo percorso, una ristoratrice giornata rilassante.
La presenza lungo la tratta di numerosi gradoni e l’attraversamento di
numerose sassaie, rendono quest’ultima tappa molto difficoltosa da affrontare
in mtb pertanto si consiglia di raggiungere Casarza e successivamente Sestri
Levante percorrendo la strada asfaltata e quindi la pista ciclabile che
permettere di raggiungere il lungomare della cittadina ligure.
Lasciato il paese medievale di Bargone, ci si dirige, su asfalto, per poche
centinaia di metri in direzione Casarza, quando, sulla dx, è ben visibile un
sentiero (ben segnalato da segnavia triangolare rosso con sfondo quadrato
bianco) con una indicazione riportante quest’ultima località. Con alcuni
gradini guadagna un poco di quota per mantenersi poi, attraverso un comodo
e panoramico sentiero tra basso bosco di ginepri e radi pini marittimi, poco
ombreggiato a livello pressoché costante. Dopo aver oltrepassato il rilievo del
“Monte della Mora” (360 s.l.m.) il sentiero scende dolcemente per raggiungere
il Capoluogo di Casarza Ligure.
L’itinerario prevede di aggirare il centro del Comune ligure (importante
seguire le indicazioni .gpx) ma si consiglia comunque una visita prima di
riprendere il percorso.
Risaliamo in maniera decisa, in direzione Bruschi per raggiungere la chiesetta
di San Lorenzo. In corrispondenza di un tornante, si prende il sentiero di sx che
ci porta velocemente nei pressi dell’uscita autostradale di Sestri.
A questo punto il paesaggio è fortemente antropizzato ed il pellegrino può
decidere se abbandonare la traccia consigliata per raggiungere attraverso le
numerose vie, il centro di Sestri oppure proseguire su percorso consigliato per
scoprire uno dei panorami più suggestivi del litorale.
Il sentiero è sicuramente impegnativo, anche se breve, ma visto che rappresenta
l’ultima fatica del cammino, si consiglia il proseguimento.
Pertanto bisognerà proseguire in direzione del santuario Nostra Signora del
Soccorso per raggiungere, lungo un paesaggio di notevole interesse botanico,
la Torre Saracena di Punta Manara ed il “telegrafo” posta in un promontorio
mozzafiato tra Riva Trigoso e Sestri dove vale la pena soffermarsi ad ammirare
il panorama. Basterà quindi imboccare il sentiero verso dx che in breve
cammino lungo la costa ci condurrà nella pittoresca Sestri attraverso il Vicolo
Dei Bottoni.
Raggiunta l’isola pedonale, ci dirigiamo a sinistra per raggiungere il
lungomare termine della Tappa e termine del cammino.
SERVIZI PRESENTI TAPPA PER TAPPA
L’arrivo di ogni tappa avviene in centri abitati forniti tutti di negozi di prima necessità.
Le farmacie sono presenti in tuttii i paesi di fine tappa.
Ogni paese è servito da mezzi pubblici che per ogni evenienza possono portare il pellegrino al punto di partenza.
SEGNALETICA
Via Marialonga è un percorso “green”. Attento all’ambiente. Pertanto, si è ritenuto inopportuno riempire la Via di inutili frecce adesive o imbrattate di vernice sedi stradali e alberi, se non lo stretto indispensabile.
Con un semplice telefonino è possibile scaricare l’intera traccia del percorso in formato .gpx sempre aggiornata e al riparo da manipolazioni vandaliche.
Troverete quindi, lungo il cammino, poche frecce ed indicazioni.
Per evitare errori è vivamente consigliato seguire la traccia GPS del cammino.
In molti tratti del percorso è indispensabile seguire le tracce .gpx scaricabili dal sito www.viamarialonga.com, continuamente aggiornate, per evitare di dover affrontare tratti di notevoli difficoltà o ancor peggio perdersi.
PERICOLI
Lungo il cammino non si incontrano pericoli di nessun genere.
ACCESSIBILITÀ
Come tanti sentieri , sia di collina ma sopratutto di montagna anche il cammino di Via marialonga purtroppo non può essere percorso da persone con una forte disabilità motoria.
FONDO STRADALE
Circa 30% asfalto
Circa 70 % sentiero, carraie
CREDENZIALI
Via Marialonga non è un cammino religioso e per questo motivo la credenziale non è un documento di pellegrinaggio ma un ricordo da compilarsi tappa dopo tappa; un pieghevole per raccogliere i timbri delle strutture dove si passa la notte o dagli uffici turistici o dagli esercizi commerciali.
Non c’è un timbro ufficiale di Via Marialonga, quindi ogni esercente potrà mettere il suo.
Non dà diritto a sconti o convenzioni: alla fine del cammino rimarrà un ricordo da conservare mentre, da parte vostra, acquistandola, lascerete un piccolo contributo al territorio che vi ospita e che verrà reinvestito per migliorare i servizi e migliorare il percorso.
La sola credenziale può essere acquistata al prezzo di 2 euro oppure a 15 euro comprensiva della guida cartacea di Via Marialonga.
Potete acquistate e timbrare la vostra Credenziale e Guida presso:
Ufficio Iat in via XXIV maggio n°2 a Fornovo Taro (a fianco della pieve romanica Santa Maria Assunta, partenza del Cammino)
“Si Può Bistrò” in Piazza IV Novembre n°4 a Fornovo Taro (a fianco della pieve romanica Santa Maria Assunta, partenza del Cammino)
oppure richiederle on line (viamarialonga@gmail.com) con spedizione direttamente a casa.
CAMMINO IN TENDA
Alcune strutture offrono disponibilità a piazzare tende.
Lungo il crinale o nei boschi il campeggio è consentito in casi di necessità.
CONTATTI ASSOCIAZIONE
Via Marialonga
Con l’app gratuita di Cammini d’Italia puoi pianificare e percorrere la Via Marialonga in totale sicurezza, potendo pianificare le tappe nel dettaglio e percorre il percorso grazie alla tecnologia GPS integrata che ti supporta nell’orientamento durante la tua avventura.
⠀All’interno dell’app troverai tanti altri cammini presenti in Italia. Grazie alle tracce georeferenziate di molti percorsi potrai studiare l’itinerario che fa più al caso tuo e scaricare anche offline le tracce GPX delle singole tappe.
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