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12 Giu 2023

Lucciole: bagliori magici nel buio della notte che dobbiamo proteggere

Che cosa sono le lucciole?

I coleotteri Lampiridi, appartenenti alla famiglia Lampyridae e comunemente noti come lucciole, sono insetti che da sempre affascinano persone di tutte le età con il loro incantevole bagliore notturno. Questi curiosi insetti si trovano in tutto il mondo, ma in questo articolo ci concentreremo sulle lucciole italiane e sulla loro importanza all’interno del nostro ecosistema. Capiremo a cosa è dovuta la loro straordinaria capacità di emettere luce e perché è fondamentale proteggere i loro habitat e garantire che le generazioni future possano ancora godere dello spettacolo incantevole offerto da questi meravigliosi insetti. Lucciole

Specie: Lampyris noctiluca, femmina adulta

Brillare nel buio: la bioluminescenza

Il curioso fenomeno che rende tanto interessanti e note le lucciole è chiamato bioluminescenza ed è finalizzato al corteggiamento e conseguente accoppiamento delle stesse ed avviene tra la fine della primavera e l’inizio dell’estate, durante la “stagione degli amori”. Si tratta di un meccanismo chimico che ha permesso a svariate forme di vita di evolversi in maniera anche molto differente, ed allo stesso modo si sono evolute le molecole che lo svolgono, pur realizzando la medesima funzione. Se per le lucciole il brillare nel buio emettendo luce è fondamentale soprattutto per fini riproduttivi, per altri organismi generare luce per via biologica può avere una differente funzione comunicativa o diventare addirittura un’arma di difesa dai predatori. La luminescenza diventa così una forma di mimetismo aposematico, segnalando che il possibile pericolo dovuto, nel caso dei Lampiridi ad esempio, alla produzione di composti tossici per eventuali predatori. La bioluminescenza è così riscontrabile in natura non solo in ambiente terrestre in insetti come le lucciole, ma anche in ecosistemi totalmente distanti e soprattutto in ambiente marino, come nel caso di alcuni pesci, molluschi, anemoni di mare, crostacei, o anche in alcuni funghi, batteri e microalghe. Questo processo avviene nelle lucciole, nel cui corpo sono presenti dei particolari organi, chiamati organi fotogeni, e una molecola speciale chiamata luciferina e per mezzo di un enzima chiamato luciferasi, generando il caratteristico bagliore luminoso che ammiriamo durante le notti estive. La luciferina è una sostanza chimica presente all’interno del corpo delle lucciole e quando viene ossidata, cioè reagisce con l’ossigeno, produce energia sotto forma di luce. Questo processo avviene all’interno di organi specifici chiamati organi fotogeni, che contengono le cellule che producono la luce. L’enzima luciferasi gioca un ruolo importante nel processo di bioluminescenza. Esso funziona come un catalizzatore, cioè accelera la reazione chimica tra la luciferina e l’ossigeno, consentendo una produzione più efficiente di luce. Tele enzima può essere considerato come un “attivatore” che favorisce la trasformazione della luciferina in luce. La luce può essere emessa in modo continuo dalle femmine adulte di alcune specie di lucciole, come quelle del genere Lampyris, mentre nei maschi adulti di specie come quelle del genere Luciola può essere intermittente, grazie all’intervento del monossido di azoto (NO). Pur essendo un processo che richiede molta energia per l’insetto, la produzione di luce da parte delle lucciole è un processo molto efficiente, con una resa più efficace di quella generata dalla luce artificiale. Motivo per cui questo particolare meccanismo è oggetto di studio scientifico e il gene della luciferina è stato persino clonato e utilizzato in ambito medico.

Le lucciole italiane

Sappiamo che l’Italia, con la sua varietà territoriale e climatica è un patrimonio notevole di biodiversità e possiamo contare circa 20 specie di lucciole, presenti in diverse regioni e particolarmente abbondanti nelle zone rurali e nelle aree boschive. Tra queste possiamo vantare, soprattutto nelle zone  insulari, diverse specie o sottospecie endemiche, cioè tipiche ed esclusive di quel determinato territorio. Tra le specie di lucciole italiane più comuni vale la pena menzionare la Luciola italica, la Lampyris noctiluca e la Lampyris hellwigi.

Habitat e comportamento

Le lucciole italiane si trovano in vari habitat, ma preferiscono zone con vegetazione abbondante e un ambiente umido. I prati, i boschi e le aree paludose sono luoghi ideali per il loro sviluppo. Durante il giorno, le lucciole adulte si nascondono tra l’erba, sotto la corteccia degli alberi o in altri nascondigli. Di notte, i maschi emettono il loro bagliore distintivo per attirare le femmine. La luminosità e il ritmo dei segnali luminosi variano da specie a specie e possono essere utilizzati per riconoscere le diverse lucciole.

Importanza ecologica: che ruolo hanno?

Le lucciole svolgono un ruolo ecologicamente significativo negli ecosistemi in cui vivono. Le larve di lucciole sono predatrici e si nutrono di lumache, chiocciole, anellidi e altri piccoli invertebrati. Questo aiuta a mantenere sotto controllo le suddette popolazioni di invertebrati. Inoltre, le lucciole adulte svolgono un ruolo importante nella dispersione dei semi e nella polinizzazione delle piante notturne. Il loro bagliore attrae gli impollinatori notturni, come le falene, che contribuiscono alla fecondazione delle piante.

Conservazione: perché dobbiamo proteggerle?

Purtroppo, le lucciole sono minacciate da vari fattori, tra cui la perdita di habitat dovuto all’urbanizzazione, l’uso di pesticidi e l’inquinamento luminoso. La luce artificiale eccessiva può interferire con la capacità delle lucciole di comunicare attraverso il loro bagliore, confondendo i segnali luminosi emessi dai maschi e rendendo più difficile per le femmine trovarli. Inoltre, la distruzione degli habitat naturali a causa dello sviluppo urbano e dell’agricoltura intensiva ha ridotto le aree in cui le lucciole possono prosperare. La conservazione delle lucciole è diventata una priorità in molti paesi, compresa l’Italia. Sono stati promossi sforzi per proteggere gli habitat delle lucciole, creare aree protette e promuovere l’uso responsabile dell’illuminazione pubblica. Ridurre l’inquinamento luminoso nelle zone rurali e sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza delle lucciole sono passi cruciali per preservare questi insetti affascinanti. Promuovere la conservazione delle lucciole richiede sforzi collettivi, compresa la riduzione dell’inquinamento luminoso e la protezione degli habitat naturali. Solo così potremo continuare a meravigliarci di fronte al loro bagliore notturno e beneficiare dei servizi ecologici che offrono. Le lucciole italiane, come tanti altri organismi, meritano di essere ammirate, rispettate e protette per le generazioni a venire. Vincenzo Caruso Si ringrazia Fabrizio Fanti, entomologo e ricercatore specializzato nello studio dei Coleotteri Lampiridi ed autore del testo “Guida delle lucciole d’Italia – Lampyridae
Articolo di
Cammini d'Italia