Campeggio e bivacco libero: si può fare? Facciamo chiarezza
Chi non ha mai desiderato di dormire all’ aperto ed ascoltare i rumori della natura sotto il cielo stellato? Sicuramente gli amanti del trekking e delle attività outdoor avranno sognato notti del genere. Ma è sempre possibile bivaccare all’aperto o sostare per più giorni in un bosco con la propria tenda? La legge italiana non è affatto univoca in questo senso e rimanda la disciplina dei campeggi e dei bivacchi ai Regolamenti regionali, che a sua volta, delegano tale disciplina ai Comuni e ai Parchi Naturali. Insomma, ci troviamo in una giungla legislativa difforme e confusionaria in cui vogliamo fare assoluta chiarezza.
Iniziamo col distinguere il bivacco dal campeggio:
Il bivacco viene definito dall’enciclopedia Treccani come una sosta all’aperto, di breve durata e per lo più notturna, di truppe in movimento, o di gruppi di persone in viaggio, durante una lunga marcia. Nell’alpinismo, si intende una sosta notturna effettuata nel corso di ascensioni che si prolungano per più di una giornata, possibilmente al riparo dalla caduta di pietre, dall’acqua e dal vento; essa può praticarsi con l’ausilio di una tenda portatile o in una grotta naturale o anche sul fondo di un piccolo crepaccio.
Per campeggio invece, si intende un’area attrezzata in cui possono essere piantate tende o sistemate roulotte che rendono agevole il soggiorno dei campeggiatori. Definire “campeggio” la sosta notturna con tenda montata dal tramonto all’ alba non è del tutto corretto, meglio parlare di bivacco notturno. Quest’ultimo vi consentirà di “sfuggire” dalle più stringenti regole comunali sulle modalità di campeggio e da eventuali controlli della forestale (ora corpo dei carabinieri), che nel caso vi becchino, potrebbero essere molto più comprensivi. Di seguito Elia Lazzari ci spiega in maniera dettagliata cosa si intende per bivacco in un video completo ed esaustivo intitolato “Guida al bivacco in Italia: informazioni e normativa”.
Analizziamo la legge regione per regione per quanto riguarda le regole da seguire.
Abruzzo
Si può campeggiare solo nei Comuni che hanno individuato e attrezzato apposite aree di sosta, al di fuori delle quali non deve essere consentita alcuna forma di sosta campeggistica. Nelle aree attrezzate le piazzole non devono superare le 25 unità e non vi si può sostare per più di 5 giorni. Inoltre, se i requisiti minimi per l’igiene, la sicurezza e la protezione dell’ambiente non sono soddisfatti in tali aree, ad esempio se non ci sono WC, possono campeggiare solo veicoli con “servizi igienici indipendenti” (es.: un camper con un proprio WC). I Comuni: individuano le aree di parcheggio e possono richiedere il pagamento di una tassa di soggiorno o il pagamento della sosta (Legge Regionale n. 16 del 2003, art. 9).
Basilicata
In Basilicata è previsto il campeggio libero temporaneo, a patto che si faccia richiesta scritta al Comune in cui si intende soggiornare specificando: periodo, numero di partecipanti, zona, tipologia di allestimento e la cartografia della zona in cui avete intenzione di pernottare.
Calabria
In Calabria, la disciplina riguardante il campeggio è incentrata principalmente sul campeggio mobile organizzato da associazioni senza scopo di lucro, come stabilito dalla Legge Regionale n. 28 del 1986 all’Art. 15. Al momento, non esiste una normativa specifica riguardante il campeggio libero e isolato nella regione. Se desideri fare campeggio libero in Calabria, è importante agire in modo responsabile e rispettoso dell’ambiente e delle normative locali. Per fare ciò, dovresti inoltrare una richiesta al Sindaco del comune in cui desideri montare la tenda, in modo da ottenere le necessarie autorizzazioni e informazioni riguardo alle regole specifiche del luogo.
Campania
Anche nella regione della Campania, al momento non esiste una normativa generale riguardante il campeggio libero. Pertanto, la possibilità di fare campeggio libero è lasciata alla discrezione delle autorità locali e dei singoli comuni. Per garantire una pratica corretta del campeggio libero nella Campania, è consigliabile chiedere sempre l’autorizzazione al comune della destinazione scelta. In questo modo, potrai avere informazioni specifiche riguardo alle regolamentazioni locali e goderti un’esperienza di campeggio responsabile e rispettosa dell’ambiente circostante. Ricorda che il campeggio libero porta con sé una grande responsabilità per il rispetto della natura e delle comunità locali. Con una corretta informazione e una pratica consapevole, potrai vivere un’esperienza memorabile nella splendida Campania.
Emilia-Romagna
Nell’Emilia Romagna, il campeggio libero è regolamentato dalla recente Legge Regionale n. 16 del 2014, articolo 41. Questa legge vieta il campeggio libero al di fuori delle aree appositamente attrezzate. Tuttavia, c’è una possibilità per associazioni senza fine di lucro e organizzazioni culturali. I comuni possono autorizzare il campeggio libero per una durata massima di 15 giorni in determinate aree, previa richiesta e ottenimento di un’autorizzazione specifica. È importante rispettare la legislazione regionale e le eventuali restrizioni imposte dai comuni. Prima di pianificare un campeggio libero nell’Emilia Romagna, è consigliabile contattare le autorità locali per ottenere informazioni dettagliate sulle aree designate e le procedure per richiedere l’autorizzazione.
Friuli – Venezia Giulia
In Friuli Venezia Giulia, il campeggio libero al di fuori delle aree apposite è vietato. Pertanto, per chi desidera sperimentare il campeggio in questa regione, è fondamentale rispettare le regole locali e utilizzare le strutture designate per l’attività.
Lazio
La Legge Regionale della Regione Lazio 03 maggio 1985, n. 59 all’articolo 5 stabilisce: “Il sindaco, accertata l’esistenza dei requisiti minimi di carattere igienico – sanitario di sicurezza e di tutela dell’ambiente, può autorizzare al singolo utente il campeggio libero ed isolato su zone determinate e per periodi limitati comunque non superiore ai quindici giorni”.
Liguria
Nella suggestiva Liguria, la Legge regionale n. 2 del 07.02.2008 disciplina i bivacchi nelle Alpi liguri. I bivacchi devono essere effettuati esclusivamente nei luoghi appositamente designati. Ciò significa che, se desideri fare un bivacco in questa regione, dovrai individuare le zone designate per questa attività e rispettare le disposizioni locali.
Lombardia
In Lombardia, le normative riguardanti il campeggio libero sono lasciate alla discrezione dei singoli comuni. Ciò significa che spetta a ciascun comune decidere se autorizzare o vietare il campeggio libero sul proprio territorio. Questa situazione può creare incertezza e discrezionalità nella gestione delle politiche riguardanti il campeggio, ma offre anche la possibilità di avere regolamentazioni adattate alle specificità di ciascun territorio.
Marche
Nelle Marche, è consentito il campeggio libero, ma con alcune restrizioni. La permanenza nella stessa località non può superare le 48 ore, e il campeggio libero è consentito solo in aree dove non esistono aree di campeggio autorizzato. Per garantire la sicurezza e la corretta gestione delle attività di campeggio libero, è richiesto inviare una comunicazione al Sindaco del Comune interessato. Questa comunicazione deve essere inviata almeno 24 ore prima della sosta e deve fornire informazioni dettagliate come il periodo di permanenza, il numero di partecipanti, la zona specifica e il tipo di allestimento, come l’uso di tende. Rispettando queste regole e comunicando tempestivamente con le autorità locali, potrai goderti un’esperienza di campeggio libero responsabile e in conformità con le normative.
Piemonte
Nel Piemonte, è possibile praticare il campeggio libero per un massimo di 48 ore nella stessa località, a condizione che non siano già presenti aree designate per il campeggio autorizzato. Tuttavia, per evitare problemi e garantire la corretta gestione delle attività di campeggio libero, è necessario inviare una comunicazione preventiva al Sindaco del Comune interessato. Questa comunicazione deve essere inviata almeno 24 ore prima della sosta e deve includere informazioni importanti come il periodo in cui si intende sostare, il numero di partecipanti, la zona specifica e il tipo di allestimento, ad esempio, l’utilizzo di tende.
Puglia
Nelle aree protette il campeggio è consentito solo per motivi di studio e in campeggi naturali appositamente attrezzati dai comuni. Per tutti gli altri casi, occorre chiedere autorizzazione alle autorità locali.
Sardegna
In Sardegna, la normativa riguardante il campeggio libero è chiaramente definita nelle ordinanze balneari. È vietato campeggiare con roulotte, camper, tende o altre attrezzature simili sulle spiagge e in altre aree non designate. È fondamentale rispettare queste disposizioni per garantire la salvaguardia dell’ambiente e il rispetto delle norme igienico-sanitarie. Puoi trovare la fonte su questo link a pagina 8 dell’Ordinanza Balneare del 2014.
Sicilia
In Sicilia la legge regionale numero 14 del 1982 all’articolo 15 riporta quanto segue: “Campeggi mobili occasionali Le disposizioni della presente legge non trovano applicazione per i campeggi mobili occasionalmente organizzati per brevi periodi da associazioni che abbiano per fine istituzionale anche la pratica dello sport e del turismo in caso di manifestazioni eccezionali. Sarà in ogni caso necessario chiedere l’autorizzazione al comune interessato, fatte salve le norme riguardanti la pubblica sicurezza e i requisiti igienico-sanitari essenziali”. Tuttavia, è sempre consigliabile verificare le disposizioni specifiche dei comuni in cui si desidera campeggiare, poiché potrebbero esserci ulteriori restrizioni o regolamenti locali da rispettare. Per godere di un’esperienza di campeggio sicura e conforme alle normative, è opportuno informarsi sulle aree di sosta autorizzate e rispettare le regole stabilite dalle autorità locali.
Toscana
La Toscana, con la sua bellezza e varietà di paesaggi, non ha statuito nulla riguardo al campeggio libero. Non esistono normative specifiche né in senso positivo né in senso negativo riguardo al campeggio al di fuori delle aree appositamente attrezzate. Questo può lasciare spazio a interpretazioni diverse da parte delle amministrazioni locali, rendendo essenziale chiedere informazioni e autorizzazioni ai comuni interessati.
Trentino – Alto Adige
In questa regione, la sosta con tende, camper o roulotte è vietata vicino ad agriturismi, alberghi e strutture ricettive che ospitano i turisti. Tuttavia, ci sono due eccezioni importanti per coloro che desiderano vivere un’esperienza autentica all’aria aperta. La prima possibilità è quella del bivacco, che è consentito per un massimo di 24 ore. Tuttavia, è importante verificare che non esistano divieti specifici da parte delle autorità locali nella zona scelta. La seconda eccezione riguarda gli insediamenti destinati all’ospitalità occasionale e gratuita, concessa dal proprietario o dal possessore dell’area posta in stretta vicinanza alla sua casa. In queste circostanze, il campeggio libero può essere ammesso, ma è comunque fondamentale rispettare le norme locali e l’ambiente circostante.
Umbria
In Umbria, all’interno delle aree protette la gestione del campeggio libero è disciplinata direttamente dagli Enti parco: bisogna pertanto rivolgersi a loro per l’autorizzazione alla sosta temporanea e non ai Comuni. In caso contrario suggeriamo di inviare una richiesta al Comune di riferimento.
Valle d’Aosta
In Valle d’Aosta, il campeggio libero è consentito solo sopra i 2.500 metri di altitudine, e la sosta è limitata al periodo dal tramonto all’alba. Questa specifica regolamentazione è dettata dalla natura alpina della regione, che presenta una media altitudine di oltre 2.100 metri. La Legge Regionale n. 8 del 2002, all’articolo 19, vieta espressamente il bivacco in tenda vicino ai rifugi e in tutto il territorio protetto del Parco nazionale Gran Paradiso. Questa normativa mira a tutelare l’ambiente montano e i delicati ecosistemi delle alte quote, garantendo una gestione responsabile delle attività di campeggio. Il campeggio libero a quote elevate permette di godere delle meraviglie naturali e delle emozionanti esperienze offerte dalle vette alpine, ma al contempo preserva l’integrità degli spazi protetti e dei rifugi presenti nella regione. Tuttavia, è importante prestare attenzione a rispettare le norme locali e le indicazioni specifiche riguardanti il campeggio libero nelle diverse aree, in modo da contribuire alla conservazione del patrimonio naturale della Valle d’Aosta e alla protezione delle sue bellezze alpine.
Veneto
Nel pittoresco Veneto, è importante essere consapevoli delle normative sul campeggio libero. La regione prevede un divieto assoluto di campeggio al di fuori delle aree attrezzate appositamente previste. Questo significa che per poter campeggiare, è necessario cercare e utilizzare le zone designate per l’attività.
In tutte queste regioni, è importante essere informati sulle norme locali riguardanti il campeggio libero e rispettare le regolamentazioni vigenti, poiché le regolamentazioni possono variare da comune a comune, è consigliabile chiedere informazioni ai comuni interessati prima di intraprendere un’esperienza di campeggio libero. Ciò garantirà un’esperienza piacevole e rispettosa dell’ambiente, permettendoti di goderti appieno la bellezza naturale di queste affascinanti destinazioni. Pianifica il tuo viaggio con cura e approfitta delle strutture appositamente predisposte per il campeggio nella tua avventura in queste regioni italiane.