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Cammino Grande di Celestino
Il Cammino Grande di Celestino attraversa l’Abruzzo dall’Appennino alla Costa dei Trabocchi, seguendo le orme di Celestino V tra borghi, eremi rupestri e paesaggi mozzafiato.
Un viaggio dall’entroterra abruzzese fino al mare, seguendo le orme di Pietro Angelerio, il monaco eremita che divenne Papa Celestino V. Il Cammino Grande di Celestino ripercorre i luoghi legati alla sua vita, dalle montagne dell’Appennino fino alla costa Adriatica, attraversando paesaggi di straordinaria bellezza e spiritualità.
Si parte da L’Aquila, dalla Basilica di Collemaggio, dove Celestino V fu incoronato papa nel 1294, e si scende lungo la Valle dell’Aterno, toccando borghi antichi come Stiffe, Fontecchio e Castelvecchio Subequo, fino a raggiungere Sulmona, ai piedi della Maiella. Da qui il cammino si inoltra nel Geoparco UNESCO della Maiella, attraversando boschi e vallate costellate di eremi rupestri, come quelli del Monte Morrone e della Valle dell’Orfento.
Lasciata la montagna, il percorso si snoda tra i borghi di Pretoro e Rapino, per poi scendere dolcemente verso il mare, attraversando le colline coperte di vigneti e uliveti tipiche dell’Abruzzo. Gli ultimi giorni di cammino seguono il Cammino di San Tommaso, fino alla Cattedrale di Ortona, dove sono custodite le reliquie dell’Apostolo Tommaso, e alla Costa dei Trabocchi, punto di arrivo di questo viaggio che unisce natura, storia e spiritualità.
Un cammino che racconta la vita di un uomo, ma anche il legame profondo tra l’Abruzzo e la sua anima più autentica, tra montagne sacre e il respiro del mare.
Scheda Tecnica
-
Lunghezza:
202 km -
Tappe:
12 -
Partenza:
L'Aquila -
Arrivo:
Ortona -
Tipologia:
lineare -
Tema:
spirituale | naturalistico -
Stagione ideale:
primavera | estate | autunno
STORIA
Un singolare viaggio, a dorso di un asino e scortato da Carlo D’Angiò, fu quello del luglio 1294 per il vecchio eremita della Maiella Pietro Angelerio che dall’eremo del Morrone raggiunse L’Aquila per essere incoronato Papa con il nome di Celestino V.
Giorni di straordinari cambiamenti per il povero Pietro, che avrebbero lasciato un segno indelebile nella Chiesa. La storia la conosciamo tutti: quattro mesi di pontificato, la rinuncia e la fuga verso oriente, la cattura a Vieste e la morte prigioniero nella rocca di Fumone.
Come per tanti uomini del Medioevo, quella di Pietro fu una vita fatta di lunghi spostamenti a piedi tra il continuo peregrinare per le grotte della Maiella e i faticosi viaggi dal Molise a Napoli, Roma e, per la via Francigena, fino a Lione quando nel 1273 raggiunse il Concilio per impedire la soppressione dell’ordine da lui stesso fondato.
Proprio sui passi di questo straordinario personaggio a partire dal 2018 il Parco Nazionale della Maiella in Abruzzo ha ideato il Cammino Grande di Celestino congiungendo l’Aquila alla Maiella e poi fino al mare.
SEGNALETICA
Il Cammino Grande di Celestino è interamente segnato seppur in modalità a volte differenti a seconda dei territori attraversati.
La segnatura ufficiale è stata realizzata rispettando il senso di marcia che va dall’Aquila a Ortona, ma ovviamente il Cammino può essere liberamente percorso nelle due direzioni. Segnavia e bandierine rosse e bianche (segnaletica CAI) sono prevalenti sia a terra che nella segnaletica verticale.
Nel tratto compreso tra l’Aquila e la valle Peligna è stata recentemente collocata una nuova segnaletica verticale, sia direzionale che informativa, con un concept grafico aggiornato a cura dell’USRC (Ufficio Speciale per la Ricostruzione dei Comuni del Cratere)
CAMMINO CON CANI
L’intero tratto di Cammino che va da l’Aquila a Caramanico Terme può essere percorso con il cane al guinzaglio (dalla tappa 1 alla tappa 6). Entrando nel cuore del Parco Nazionale della Maiella invece non tutte le tappe del Cammino nel Parco Nazionale della Maiella sono percorribili in compagnia del proprio cane. Infatti la norma nazionale (L. 394/1991) prevede che nella Zona A (Zona di Riserva Integrale) è vietato l’accesso con i cani, mentre in Zona B (Riserva generale orientata) e Zona C (Area di protezione) l’ingresso con i cani è consentito esclusivamente con il guinzaglio.
Le tappe dove vige il divieto sono quelle dalla 7 alla 9 e infatti dalla località Macchie di Coco fino ad Ortona è possibile proseguire con il cane.
PERICOLI
Percorrendo il Cammino Grande di Celestino entrerai a contatto con un ambiente naturale, a tratti selvaggio, dove la presenza della fauna appenninica e la morfologia del territorio, unitamente alle variabili condizioni meteo e/o del terreno, devono sempre indurre alla massima attenzione. Gli elementi contenuti in questa pubblicazione hanno carattere divulgativo, non sono idonei per l’attività escursionistica e non si sostituiscono alle necessarie conoscenze tecnico – escursionistiche, a un abbigliamento ed equipaggiamento idoneo, a una preparazione psico-fisica appropriati all’itinerario scelto. Solo il possesso di questi elementi vi consentirà di pianificare un Cammino piacevole e il più sicuro possibile su un territorio che deve considerarsi, anche nei suoi ambiti apparentemente più semplici, un vero e proprio terreno d’avventura. Seguite sempre le reti sentieristiche ufficiali e rispettate le regole presenti sulla segnaletica posta all’inizio dei sentieri; pianificate la vostra escursione con l’aiuto del personale dei Centri informazioni e/o consultando le informazioni presenti sul sito web www.camminodicelestino.it. Utilizzate le tracce GPS aggiornate che trovate sull’App di Cammini d’Italia.
L’Ente Parco Nazionale della Maiella non si assume nessuna responsabilità in caso di incidenti, errori di percorso, ritardi o altri disguidi che dovessero verificarsi durante le escursioni.
SIETE PERSONALMENTE RESPONSABILI DELLA VOSTRA INCOLUMITÀ.
IN TENDA
Il bivacco temporaneo in tenda o all’aperto dal tramonto all’alba con pernottamento di una sola notte per località è consentito nel territorio del Parco Nazionale della Maiella. Fermo restando che: al fine di scongiurare il pericolo di incendi boschivi, fatta eccezione per i locali interni ai Rifugi è vietata l’accensione di fuochi;
Il Campeggio di più giorni nella medesima area del Parco è consentita invece nelle sole aree autorizzate scrivendo a: info@parcomaiella.it.
CREDENZIALI
La Credenziale è il documento che certifica lo stato di pellegrino / viaggiatore lungo il Cammino e l’avvenuto passaggio nei paesi e negli eremi presenti lungo il Cammino con l’apposizione del timbro.
I timbri si trovano negli eremi, negli uffici informazioni oppure dove si alloggia (per avere il timbro è sufficiente mostrare una una vostra foto o un video che vi ritragga di fronte all’eremo).
La Credenziale consente di usufruire di sconti e agevolazioni per servizi e accoglienza (quando e dove questi sono previsti).
Può essere richiesta gratuitamente per posta scrivendo a promozione@parcomaiella.it (indicando il nominativo dei pellegrini e un indirizzo postale dove recapitarla e nei seguenti luoghi di partenza del Cammino:
L’AQUILA:
-IAT Ufficio Informazione e accoglienza turistica 1, Piazza Battaglione Alpini (Fontana Luminosa), 0862.1910737, infopoint.ctgs@ilgransasso.it(aperto tutti i giorni).
-IAT Ufficio Informazione e accoglienza turistica 2, “Le cancelle”, via Simeonibus snc, 0862.295927,3791508492, iat.aquila2@abruzzoturismo.it, (aperto tutti i giorni).
SULMONA:
-Abbazia di Santo Spirito al Morrone, Via Badia, 28 (sede operativa del Parco – Centro Accoglienza e Documentazione Cammini d’Abruzzo), 08642570800 – 3498474470, promozione@parcomaiella.it
Il Testimonium di fine Cammino
Il Testimonium è il certificato gratuito che il pellegrino riceve alla fine del Cammino Grande di celestino esibendo la Credenziale con i timbri regolarmente apposti. Viene rilasciato a coloro che completano tutto il Cammino dall’Aquila a Ortona, oppure che completano le tratte:
-Sulmona – Serramonacesca
-L’Aquila – Serramonacesca
-Sulmona – Ortona
Il Testimonium può essere richiesto all’arrivo a Serramonacesca presso l’abbazia di San Liberatore a Maiella – Centro Informazioni del Parco 328.7710754, serramonacesca@parcomaiella.it oppure a Ortona presso l’ufficio IAT che si trova nel palazzo comunale in piazza della Repubblica, 085.9063841, iat.ortona@abruzzoturismo.it
In alternativa scrivendo a promozione@parcomaiella.itallegando le foto della Credenziale completa delle timbrature e un indirizzo postale si riceverà gratuitamente il Testimonium a casa.
Tutte le informazioni sul Cammino si trovano sul sito web ufficiale del Cammino Grande di Celestino © : www.camminodicelestino.it
CONTATTI
Parco Nazionale della Maiella – Organo di governo del Cammino
Persona di riferimento: John Forcone
Email: john.forcone@parcomaiella.it
Per info sul cammino
Centro di Accoglienza e documentazione dei Cammini d’Abruzzo c/o
Abbazia di Santo Spirito al Morrone, via Badia, 28 – Sulmona (AQ)
0864.2570800 promozione@parcomaiella.it
TAPPA 01
Tappa 01: L’Aquila – Fontecchio
Lunghezza: 26 km
Dislivello in salita: 250 m. circa
Dislivello in discesa: 280 m. circa
Quota punto di partenza: 685 m.
Quota punto di arrivo: 657 m.
Difficoltà: la lunghezza è la principale difficoltà della prima tappa.
Classificazione: E (Escursionistico)
Al cospetto della Basilica di Collemaggio ha inizio il Cammino Grande di Celestino. Si parte sul lato sinistro della basilica passando di fronte alla Porta Santa dove ogni anno tra il 28 e il 29 di agosto si perpetua la Perdonanza Celestiniana istituita nel 1294 e che dal 2019 è patrimonio immateriale dell’UNESCO. Per la strada asfaltata si raggiunge il fondo valle e ci si dirige verso Monticchio dove si prosegue tra i campi e passando nei pressi della necropoli di Fossa. Scoperta per caso nel 1992 si tratta di una delle necropoli più grandi del centro sud con circa 500 tombe scavate. All’altezza di Villa S. Angelo vi è la deviazione per San Demetrio ne’ Vestini e per il tratturo Magno (Cammino dei Vestini). Si prosegue però verso Stiffe dove si possono visitare le omonime grotte (www.visitsandemetrio.it). Poco più avanti il Cammino tocca il Ponte Romano di Campana posto sul fiume Aterno e ai piedi dell’omonimo abitato. Il ponte risale al I sec. dopo Cristo e fu fatto erigere assieme ad altri 11 nella valle dall’Imperatore Claudio. In leggera salita per una stretta strada sterrata e infine sul sentiero si raggiunge la bella Fontecchio.
DA NON PERDERE IN QUESTA TAPPA:
A L’Aquila
– Il Centro Storico dell’Aquila con:
– La Basilica di S. Bernardino da Siena
– La fontana delle 99 Cannelle
– Museo Nazionale d’Abruzzo – MuNDA
– La necropoli di Fossa
A Stiffe (AQ)
– Le grotte di Stiffe
– Il ponte Romano di Campana
A Fontecchio (AQ)
– Centro Storico di Fontecchio e la sua fonte medievale
TAPPA 02
Tappa 02: Fontecchio – Castelvecchio Subequo
Lunghezza: 20 km
Dislivello in salita: 380 m. circa
Dislivello in discesa: 400 m. circa
Quota punto di partenza: 657 m.
Quota punto di arrivo: 514 m.
Difficoltà: la risalita fino a Beffi e infine a Castelvecchio Subequo uniche difficoltà della tappa.
Classificazione: E (Escursionistico)
Da Fontecchio si torna nella valle sul fiume. Con l’ippovia su fondo asfaltato si raggiunge la stazione di Beffi. Qui ha inizio il sentiero che arriva alla base del colle su cui sorge Beffi, frazione di Acciano. Circa 15 minuti a piedi occorrono per risalire all’abitato, ma poco prima dell’ultima ripida salita un altro sentiero conduce di nuovo al fiume dove è possibile ammirare il ponte romano sul fiume Aterno che, secondo la leggenda, fu attraversato da Celestino V in compagnia di Carlo II D’Angiò diretto a L’Aquila dove sarebbe stato incoronato Papa. Giunti a Beffi la vista sui versanti boscosi della Valle dell’Aterno è straordinaria così come lo è la struttura del borgo fortificato con la sua torre pentagonale del XII secolo (Ass. Aternostrum, 3479048731). Nei pressi della torre ha inizio il sentiero che conduce di nuovo al fiume e alla Stazione di Acciano (1 ora circa di Cammino). Dopo un breve tratto su asfalto in corrispondenza della chiesa della Madonna della Sanità (area pic nic) con un bel sentiero si costeggia la ferrovia fino a Molina Aterno. Attraversato il centro storico e il fiume Aterno una breve salita porta a monte dell’abitato di Castelvecchio Subequo che si raggiunge lungo la strada asfaltata.
DA NON PERDERE IN QUESTA TAPPA:
Ad Acciano (AQ)
– Borgo e torre di BeffiA Castelvecchio Subequo (AQ)
– Chiesa e convento di S. Francesco
– Catacomba di Svperaeqvvm
– Museo d’Arte Sacra
– Chiesa dei SS. Giovanni Battista ed Evangelista
TAPPA 03
Tappa 03: Castelvecchio Subequo – Raiano
Lunghezza: 10,2 km
Dislivello in salita: 400 m. circa
Dislivello in discesa: 520 m. circa
Quota punto di partenza: 514 m.
Quota punto di arrivo: 387 m.
Difficoltà: partenza su asfalto e un’ora di salita per il valico sotto il monte Urano. Sentiero ripido fono a Raiano.
Classificazione: E (Escursionistico)
Questa tappa con partenza da Castelvecchio Subequo gradualmente lascia la valle dell’Aterno e il Parco Regionale Sirente – Velino per scendere in Valle Peligna in vista del Morrone e della Maiella. Dal paese si scende di nuovo al piano per la strada asfaltata e si raggiunge Castel di Ieri dove vale la pena fermarsi per visitare il suo bel centro storico a forma di “fuso” e dove si può gustare la micischia (o mcischia), un piatto a base di cane di pecora, o di capra, non giovane e non troppo grassa che viene disossata, salata, pepata, condita con vari aromi ed essiccata mediante esposizione al fumo. Usciti dal paese si prosegue fino al cimitero dove si devia a sinistra, ma prima di questa deviazione è consigliabile proseguire dritti fino alla chiesa della Madonna del Soccorso e ancora oltre fino al tempio italico risalente (la parte oggi visibile) alla fine del II secolo a.C. dedicato a Giove Egioco. Si torna indietro fino al cimitero dove inizia la salita al valico tra il monte Urano e il Monte Ventola (circa 1 ora di salita). Superato il valico si apre una vista straordinaria sulla valle Peligna. Qui un ripido sentiero taglia i tornanti della strada e scende al centro di Raiano.
DA NON PERDERE IN QUESTA TAPPA:
A Castel di Ieri (AQ)
– Porta urbica
– Torre Medievale
– Parco archeologico / Tempio Italico
– Eremo Madonna di Pietrabona
– Chiesa della Madonna del Soccorso
Per visite e aperture Pro loco la Torre di Castel di Ieri, 350.5949184, prolocolatorre@gmail.com
A Raiano (AQ)
– Eremo di San Venanzio e sentiero lungo la gola del fiume a Raiano
– Acquedotto delle Uccole a Raiano
– Antico Frantoio Fantasia a Raiano
– Casa Sagaria/Rossi residenza di Benedetto Croce
TAPPA 04
Tappa 04: Raiano – Badia Morronese
Lunghezza: 13,7 km
Dislivello in salita: 150 m. circa
Dislivello in discesa: 170 m. circa
Quota punto di partenza: 387 m.
Quota punto di arrivo: 400 m.
Difficoltà: tappa comoda con un po’ di fondo asfaltato
Classificazione: E (Escursionistico)
Usciti dall’abitato di Raiano ci si dirige verso Corfinio lungo una comoda strada rettilinea giungendo in breve all’Abbazia di San Pelino che, edificata nel 1075, è tra le più belle chiese romaniche d’Abruzzo. Singolare è la storia dell’antica Corfinium che oltre 2000 anni fa venne eletta capitale dei popoli italici impegnati nella guerra sociale contro Roma. Qui fu coniata la moneta dove apparve per la prima volta la parola Italia. Da dietro le antiche mura di Corfinio si scende per colline fino a raggiungere il fondovalle dove si imbocca il sentiero tra i fiumi Vella e Sagittario fino a Pratola Peligna (si giunge alla base del paese e in pochi minuti si raggiunge il centro storico e la chiesa della Madonna della Libera. Si prosegue in direzione del Morrone e oltrepassata la trafficata ss 17 per stradine e un ultimo tratto su asfalto si raggiunge l’imponente Badia Morronese nell’omonima contrada.
DA SAPERE: Sulmona dista dalla frazione Badia 5 km ed è raggiungibile con i bus TUA www.tuabruzzo.it.
DA NON PERDERE IN QUESTA TAPPA:
A Corfinio (AQ)
– Il Museo Civico Archeologico “A. De Nino” e Lapidarium, 349.0707367, prolococorfinioaq@gmail.com
A Pratola Peligna (AQ)
– Chiesa di S. Pietro Celestino V (aperta dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 12.00)
A Sulmona (AQ)
– La Cattedrale di San Panfilo (che conserva nella cripta le reliquie di Celestino V)
– L’acquedotto medievale
– Il Complesso della SS. Annunziata
– Il Museo diocesano
– Le botteghe dei fiori di confetti
TAPPA 05
Tappa 05: Badia Morronese – Pacentro
Lunghezza: 11,5 km
Dislivello in salita: 600 m.
Dislivello in discesa: 260 m.
Quota punto di partenza: 400 m.
Quota punto di arrivo: 686 m.
Difficoltà: La salita dalla Badia all’Eremo di S. Onofrio (20 minuti in salita) è il tratto più faticoso della tappa.
Classificazione: E (Escursionistico)
Questa tappa è breve, e consente di visitare Sulmona, raggiungere con calma la frazione Badia e poi Pacentro. Ha inizio dal più grande complesso che i Celestini hanno lasciato in Abruzzo: la meravigliosa Badia Morronese. Dall’abbazia si sale lungo la strada asfaltata (S) in direzione della montagna del Morrone e subito dopo una cappellina a destra ha inizio il sentiero che conduce a una piazzetta, qui si sale ancora per circa 20 minuti fino all’eremo di S. Onofrio al Morrone (custode Stefano 339.2396322). Tornati alla piazzetta si scende al tempio italico di Ercole Curino dove ha inizio il sentiero R8 che dapprima raggiunge Fonte d’Amore e poi costeggiando il monte giunge alla frazione Marane. Un pezzo su asfalto verso la montagna e si devia a destra (Q10) per la sterrata che gradualmente tra campi coltivati e muretti a secco conduce fino al borgo medievale di Pacentro.
DA SAPERE: Da qui ha inizio il “Cammino classico” che in 5 giorni giunge a Serramonacesca. Si tratta tracciato originario del Cammino nato nel 2008.
DA NON PERDERE IN QUESTA TAPPA:
A Sulmona (AQ)
-Il tempio di Ercole Curino
A Pacentro (AQ)
-Il castello Caldora con le sue torri
-Il quartiere Medievale
-La casa di Marlurita
-L’antico pastificio Morrone
-Piazza del Popolo
TAPPA 06
Tappa 06: Pacentro – Caramanico Terme
Lunghezza: 19 km
Dislivello in salita: 750 m. circa
Dislivello in discesa: 800 m. circa
Quota punto di partenza: 686 m.
Quota punto di arrivo: 595 m.
Difficoltà: La salita è tutta al mattino. Si tratta di una tappa non breve, ma piacevole e molto panoramica.
Classificazione: E (Escursionistico)
Finalmente si passa dalla Valle Peligna alla Valle dell’Orta aggirando il Morrone per il Passo San Leonardo entrando nel cuore della Maiella. Si parte a monte delle torri di Pacentro per il sentiero Q1 che conduce al Passo di San Leonardo. Lungo il sentiero la salita è costante, ma la fatica non è mai eccessiva e viene ripagata dal grandioso panorama che man mano si apre sul massiccio della Maiella e le sue rave (i ripidi canali che conducono alla vetta del Monte Amaro). Dal Passo di San Leonardo (sentieri Q8 e poi Q6) il Cammino è praticamente tutto in discesa con la vetta del Monte Amaro che incombe e la catena del Gran Sasso che incornicia l’orizzonte; una sosta al borgo di Roccacaramanico è d’obbligo per poi ripartire costeggiando il monte Morrone (Q7) fino a intercettare il sentiero (S) per Caramanico. Giunti alla chiesa di S. Vittorino si prosegue per la strada asfaltata fino alla meta. A Caramanico sono da vedere il centro storico (parte bassa dell’abitato) con la chiesa di San Nicola e il quartiere San Maurizio.
DA NON PERDERE IN QUESTA TAPPA:
-Il Museo Naturalistico e archeologico Paolo Barrasso
-l’area faunistica della Lontra
-Il quartiere San Maurizio e la porta delle Nasse
-Il Parco del Pisciarello
TAPPA 07
Tappa 07: Caramanico Terme – Decontra
Lunghezza: 15,5
Dislivello in salita: 780 m. circa
Dislivello in discesa: 600 m. circa
Quota punto di partenza: 595 m.
Quota punto di arrivo: 815 m.
Difficoltà: 100 metri di cavo in acciaio a Piscia Giumenta segnano il tratto più difficile di una tappa di media difficoltà – ATTUALMENTE QUESTO TRATTO NON E’ PERCORRIBILE.
Classificazione: E (escursionistico)
Il Cammino in questa tappa risale per intero la valle del fiume Orfento fino a Ponte della Pietra (m. 975), passa per l’eremo di S. Onofrio e si conclude al borgo di Decontra (m. 810 – ristoro e ricettività). Dal Ponte di Caramanico sulla S.S. 487 (km. 1,35 dal centro) per il sentiero S si scende direttamente nella forra dell’Orfento. Si superano una serie di caratteristici ponticelli in legno, l’antico Ponte di San Cataldo fino a raggiungere il Ponte di S. Benedetto. Qui, a causa dell’interdizione temporanea del sentiero B2 (Ordinanza del sindaco di Caramanico Terme – Vedi sotto), si prosegue sul medesimo versante della valle per il sentiero S che si inoltra nella faggeta. Con circa un’ora in salita si giunge alla deviazione a sinistra per l’eremo di S. Onofrio all’Orfento (5 minuti di cammino). Si torna a valle per il medesimo sentiero dell’andata fino al ponte di S. Benedetto dove si prosegue ancora verso valle (10 minuti) fino alla deviazione per Decontra (B8 – 1 ora di salita).
DA SAPERE: Dall’eremo di S. Onofrio proseguendo ancora verso monte per altri 30 minuti (S) si raggiunte la forra del Ponte della Pietra.
*ATTENZIONE – CHIUSURA TEMPORANEA SENTIERO B2 (Loc. Piscia Giumenta):
Chiusura temporanea sentiero B2 (loc. Piscia Giumenta)
A seguito della segnalazione ricevuta dal Sindaco del Comune di Caramanico Terme da parte del Comandante del Reparto Carabinieri Biodiversità Caramanico Terme, il Sindaco di Caramanico Terme ha disposto con propria ordinanza. l’interdizione temporanea alla percorrenza del tratto di sentiero denominato “Piscia Giumenta” all’interno della riserva naturale “Valle dell’Orfento” in Caramanico Terme, fino al ripristino del posizionamento del cavo metallico.
DA NON PERDERE IN QUESTA TAPPA:
– Il sentiero delle Scalelle
– Il Ponte di San Cataldo
– Il sentiero attrezzato di Piscia Giumenta
– Il Ponte della Pietra
TAPPA 08
Tappa 08: Decontra – Macchie di Coco
Lunghezza: 22 km
Dislivello in salita: 1.350 m. circa
Dislivello in discesa: 1.270 m. circa
Quota punto di partenza: 810 m.
Quota punto di arrivo: 837 m.
Difficoltà: Tappa lunga tutta su sentiero tranne una breve salita ripida (su asfalto) per l’eremo di S. Spirito.
Classificazione: E (Escursionistico)
Da Decontra si sale per il sentiero P fino a deviare per il B1 che conduce a Pianagrande. Giunti alla sbarra di Pianagrande non si può deviare a destra (S) (sentiero chiuso – ordinanza Sindaco di Caramanico). Si prosegue pertanto dritti oltre la sbarra (B1) fino all’uscita dal bosco dove sulla destra un secondo sentiero S scende all’Eremo. Qualche tornante nel bosco e si giunge in cima una ripida scala su roccia che occorre scendere con attenzione (appigli scavati per le mani). In pochi minuti si raggiunge l’Eremo di San Giovanni. Dopo la visita per lo stesso sentiero si torna sulla strada sterrata di Pianagrande si scende di nuovo a sinistra tornando alla sbarra in ferro e a ritroso fino alla deviazione a destra per l’Eremo di S. Spirito (S). Si scende in faggeta e sul fondo del vallone all’incrocio dei sentieri si va a destra per l’eremo (P-S). L’ultimo tratto su asfalto è molto ripido e faticoso. Visitato l’eremo si torna indietro sul fondo del vallone e si prosegue a destra per la Macchia Di Abbateggio P-S. Usciti dal bosco, dopo un tratto su strada sterrata, si devia a destra per un ripido sentiero tra le felci che scende nel vallone di S. Bartolomeo. Dall’eremo si risale in breve fino a Macchie di Coco (S).
Soluzioni alternative alla percorrenza integrale della tappa 8
La tappa 8 è lunga 22 km con un dislivello importante sia in salita che in discesa.
Per chi non volesse impiegare due giorni per visitare i tre eremi, magari con più calma, c’è questa alternativa:
GIORNO 1
Km. totali 13 A/R
Partenza da Decontra (sentieri P e poi subito B1), arrivo a Pianagrande e discesa all’eremo di San Giovanni all’Orfernto. Rientro a Decontra per il medesimo sentiero con un secondo pernottamento in questa località.
GIORNO 2
Km. totali 17,4
Partenza da Decontra (sentieri P e poi Pe S) fino all’eremo di Santo Spirito a Maiella. Da qui si ritorna a valle con lo stesso sentiero però proseguendo fino in fondo al Vallone (S) e all’Eremo di San Bartolomeo in Legio. Visitato l’eremo si prosegue fino alla fine della tappa a Macchie di Coco (S).
Cosa sapere per visitare l’eremo di San Giovanni all’Orfento:
L’eremo di San Giovanni è posto in piena parete a 1227 metri di quota nella Valle dell’Orfento ed è tra i più suggestivi di tutto il Cammino, ma anche il più “aereo”. Il sentiero S oggi percorribile da Pianagrande (Quello vicino alla sbarra in ferro è attualmente chiuso) all’eremo presenta una scala intagliata nella roccia (da fare sia in salita che in discesa) che pur essendo breve va considerato come un passaggio di difficoltà EE (Escursionisti Esperti). L’ingresso all’eremo di San Giovanni avviene per una scala e poi per una stretta cengia orizzontale (circa 15 metri di lunghezza) da percorrere nel tratto finale pancia a terra (vedi foto). Il passaggio posto a diversi metri da terra e della larghezza di circa 40 cm. non è protetto, pertanto l’ingresso è riservato a persone adeguatamente preparate e attrezzate. L’eremo può comunque essere osservato dall’esterno proseguendo sotto la grotta e risalendo lungo la traccia di sentiero posta di fronte.
Prima di partire chiedete maggiori informazioni presso il Centro Informazioni del Parco di Caramanico Terme: caramanico@parcomaiella.it
DA NON PERDERE IN QUESTA TAPPA:
-La vista unica dall’alto sulla Valle dell’Orfento
-Le capanne in pietra a secco
-Le fioriture dei prati di Pianagrande
-L’Oratorio della Maddalena all’Eremo di S. Spirito
-L’acqua gelida dei 3 fossi
-La Valle Giumentina con il suo Eco-Museo (348.4945829)
TAPPA 09
Tappa 09: Macchie di Coco – Serramonacesca
Lunghezza: 15,5 km
Dislivello in salita: 480 m. circa
Dislivello in discesa: 950 m. circa
Quota punto di partenza: 837 m.
Quota punto di arrivo (San Liberatore a Maiella): 370 m.
Difficoltà: Tappa non difficile con brevi tratti in salita alternati a comode discese.
Classificazione: E (Escursionistico)
Siete nel settore più a nord del Parco. Il primo tratto dell’itinerario (sempre su segnavia S fino al termine della giornata) si svolge su strada asfaltata fino a raggiungere un colle (Acquafredda), si devia su sterrata e poi sul sentiero che gradualmente scende all’interno del Fosso Sant’Angelo di Lettomanoppello. Arrivati sul fondo del fossato (fonte del Garzillo), si attraversa per raggiungere all’ombra di imponenti pareti la Grotta Sant’Angelo. Dal vallone si risale per una traccia tortuosa e si prosegue su strada sterrata fino a toccare la strada provinciale che congiunge Lettomanoppello a Passo Lanciano; si sale a destra e dopo Fonte Pirella in corrispondenza di una curva a destra si entra a sinistra su una sterrata. Con il mare in vista si traversa a mezza costa e poi in discesa tra muretti e antichi stazzi fino a un’area pic nic. Qui si lascia la sterrata per una mulattiera a destra e poi per un sentiero a sinistra che scende all’eremo di Sant’Onofrio di Serramonacesca. Da quest’ultimo qui si prosegue ancora in discesa fino all’Abbazia di San Liberatore (328.7710754) e alle tombe rupestri lungo il fiume Alento.
DA NON PERDERE IN QUESTA TAPPA:
-Complessi agro-pastorali in pietra a secco
-Resti campo di prigionia dell’Acquafredda
-Fonte del Garzillo
-Tombe rupestri dell’Alento
VARIANTE PER MANOPPELLO
Lunghezza: 20 km
Dislivello in salita: 730 m. circa
Dislivello in discesa: 1200 circa
Quota punto di partenza: 837 m.
Quota punto di arrivo: 370 m.
Difficoltà: tappa lunga con la parte in alto da evitare con il caldo.
Classificazione: E (Escursionistico)
MACCHIE DI COCO – MANOPPELLO (loc. Cappuccini – Volto Santo) – SERRAMONACESCA
Da Macchie di Coco il primo tratto dell’itinerario (sempre su segnavia S fino al termine della giornata) si svolge su strada asfaltata fino a raggiungere un colle (Acquafredda), si devia su sterrata e poi sul sentiero che gradualmente scende all’interno del Fosso Sant’Angelo di Lettomanoppello. Arrivati sul fondo del fossato (Fonte del Garzillo), si attraversa per raggiungere all’ombra di imponenti pareti la Grotta Sant’Angelo. Dal vallone si risale per una traccia tortuosa e si prosegue su strada sterrata fino a toccare la strada provinciale che congiunge Lettomanoppello a Passo Lanciano; si sale a destra e dopo Fonte Pirella in corrispondenza di una curva a destra si entra a sinistra su una sterrata. Dopo circa 15 minuti si scende a sinistra per il lungo sentiero (sempre sigla S) che conduce al Santuario del Volto Santo di Manoppello.
Dal Santuario si prosegue per il sentiero S in direzione di Serramonacesca con brevi, ma ripidi tratti in salita. Si raggiunge così la base del colle Ciumina su cui sorge il Castel Menardo, struttura difensiva fatta erigere tra il XII e il XIV secolo. Dopo la visita si torna a valle dove si prosegue per l’Abbazia di San Liberatore a Maiella.
DA NON PERDERE IN QUESTA TAPPA:
-Santuario del Volto Santo
-Castel Menardo
-Abbazia di San Liberatore a Maiella
-Tombe rupestri fiume Alento
TAPPA 10
Tappa 10: Serramonacesca – San Martino sulla Maruccina
Lunghezza: 15,8 km
Dislivello in salita: 500 m. circa
Dislivello in discesa: 450 m. circa
Quota punto di partenza: 284 m.
Quota punto di arrivo: 440 m.
Difficoltà: Tappa con dislivelli ben distribuiti
Classificazione: E (Escursionistico)
Questa tappa e le due successive si svolgono sul medesimo tracciato sul Cammino di San Tommaso (www.camminodisantommaso.org). Prepositura cassinese, l’Abbazia romanica di San Liberatore è tra le più belle d’Abruzzo con un ambone datato 1180 e un pavimento cosmatesco del 1275. Poco sotto l’abbazia il fiume Alento scorre in una piccola forra verde e ospita sulle pareti le tombe rupestri risalenti al primo insediamento monastico. La giornata ha inizio per la strada asfaltata che passa a monte dell’Abbazia e che subito diviene sterrata. Si prosegue fino a trovare sulla sinistra il ripido sentiero (S) che sale alla torre di Polegro (circa 30 minuti) dalla quale si raggiunge per una sterrata e poi per asfalto Pretoro. Dal paese si scende sul fondo della valle del Foro (mulini rupestri) dove si prosegue verso valle fino a Rapino. Raggiunto il fondo del vallone un’ultima salita conduce a San Martino sulla Marrucina.
DA NON PERDERE IN QUESTA TAPPA:
– la torre di Polegro
– Il centro storico di Pretoro
– I mulini rupestri di Pretoro
– Museo delle Ceramiche a Rapino 0871.800642
– Grotta della neve a San Martino S.M.
TAPPA 11
Tappa 11: San Martino sulla Maruccina – Crecchio
Lunghezza: 18,5 km
Dislivello in salita: 450 m.
Dislivello in discesa: 680 m.
Quota punto di partenza: 440 m.
Quota punto di arrivo: 205 m.
Difficoltà: diversi tratti su asfalto con la risalita della prima valletta piuttosto ripida. Poi prosegue in discesa fino a Crecchio
Classificazione: E (Escursionistico)
La Maiella è ormai lontana e il mare è sempre più vicino. I boschi lasciano sempre più spazio ai campi coltivati e ai vigneti che dominano il paesaggio.
Da San Martino sulla Marrucina si scende a valle per poi risalire a Filetto, paese della festa del peperoncino piccante. Ancora qualche discesa e salita e si giunge al Convento della Santissima Annunziata e al sottostante Parco Territoriale Attrezzato. Si prosegue verso Canosa Sannita per giungere infine a Crecchio. Il castello ducale De Riseis-D’Aragona a Crecchio è stato ampliato in più fasi a partire dal 1600 e fu bombardato nel giugno del 1944 riportando gravi danni. Il 9 settembre 1943 ospitò la famiglia reale dei Savoia in fuga verso Brindisi. Oggi ospita il Museo dell’Abruzzo Bizantino e Altomedievale (Archeoclub, 0871 941392).
DA NON PERDERE IN QUESTA TAPPA:
-Convento della SS Annunziata
-Castello ducale di Crecchio (Museo dell’Abruzzo Bizantino ed Altomedievale)
-Centro storico di Crecchio
-Santuario di S. Elisabetta
-Valle Parco dei Mulini
TAPPA 12
Tappa 12: Crecchio – Ortona
Lunghezza: 14 km
Dislivello in salita: 130 m. circa
Dislivello in discesa: 330 m. circa
Quota punto di partenza: 205 m.
Quota punto di arrivo: 0 m.
Difficoltà: Solo l’asfalto finale risulta un po’ fastidioso.
Classificazione: E (Escursionistico)
Il Cammino è giunto al termine e al mare!
Dal magnifico centro storico di Crecchio si scende nel vallone sottostante fino a Contrada Baccile – Parco dei Mulini dove la traccia lascia l’asfalto e sale ripida tra i vigneti. Tornati sul piano e superato un incrocio si prosegue ancora tra le vigne fino a sbucare sulla trafficata SS 538 dove si prosegue per poche centinaia di metri verso valle per deviare subito a destra per la strada Macinini. Da qui sempre su asfalto si giunge fino in centro a Ortona fino Piazza della Repubblica dove si trova l’Ufficio IAT (vedi info sotto). Qui potrete ritirare il vostro testimonium. A lato dell’ufficio per corso Matteotti si potrà raggiungere la Cattedrale di S. Tommaso Apostolo (348.5183686, 085 9062977) e con un ultimo sforzo il castello aragonese e il mare. Dal castello una scalinata conduce sulla pista ciclabile della Via verde della Costa dei Trabocchi lunga 42 km e da Ortona scende lungo il vecchio tracciato della ferrovia adriatica fino a Vasto. Magari potete noleggiare una bici in città e proseguire il vostro viaggio!
DA NON PERDERE IN QUESTA TAPPA:
-Fontana del vino Cantina Dora Sarchese
-I luoghi della Battaglia di Ortona
-Il castello Aragonese
-La passeggiata orientale vista mare
-Il Museo Diocesano di Ortona
-L’Enoteca Regionale (degustazioni ed eventi)
-La spiaggia della “ritorna”