
Cammino nelle terre mutate
Un cammino che attraversa terre ferite e comunità resilienti, dove natura e memoria si incontrano nei luoghi segnati dai terremoti dell’Appennino centrale.
Il Cammino nelle Terre Mutate è un itinerario di oltre 250 km che da Fabriano conduce a L’Aquila, attraversando quattro regioni (Marche, Umbria, Lazio e Abruzzo) e i luoghi colpiti dai terremoti del 2009–2016. Non è solo un percorso naturalistico, ma anche un incontro con le comunità che hanno scelto di restare e ricostruire. Si cammina tra parchi nazionali, borghi storici, laghi e altopiani come Castelluccio di Norcia, il Lago di Fiastra e il Lago di Campotosto. L’accoglienza è diffusa, spesso presso piccole strutture o associazioni locali, e richiede un po’ di spirito di adattamento, ripagato da panorami unici e da relazioni autentiche. È un cammino che unisce natura, memoria e rinascita: un’esperienza di turismo rigenerativo capace di trasformare chi lo percorre.
Scheda Tecnica
-
Lunghezza:
249.2 km -
Tappe:
14 -
Dislivello medio:
500 m -
Partenza:
Fabriano -
Arrivo:
L'Aquila -
Tipologia:
lineare -
Tema:
naturalistico | montano -
Stagione ideale:
primavera | autunno
STORIA
Il Cammino nelle Terre Mutate non nasce come un progetto turistico, ma come gesto solidale ed umano, passo dopo passo, grazie alle associazioni fondatrici: Movimento Tellurico, Federtrek, APE Roma. Tutto comincia nel 2012 con la Lunga Marcia per L’Aquila, un’iniziativa di solidarietà e protesta contro l’abbandono dei territori colpiti dal terremoto del 2009. Un piccolo gruppo attraversa a piedi l’Appennino per attirare l’attenzione su una ricostruzione ferma e su comunità dimenticate. A quella marcia si uniscono volti, esperienze, battaglie: da Novi di Modena a Norcia, da San Giuliano di Puglia ad Amatrice, i territori feriti dal sisma trovano un filo comune. Dopo il terremoto del 2016-2017, quel filo si tende ancora. Nasce un nuovo cammino, da Fabriano all’Aquila. Ed è proprio lì che prende forma l’idea: trasformare la marcia in un cammino permanente, che unisca memoria, resistenza e bellezza, e che tenga viva l’attenzione sulle Terre Mutate. Così nasce il Cammino nelle Terre Mutate, un trekking solidale di oltre 250 km, che attraversa comunità e paesaggi cambiati dal sisma, ma ancora vivi, accoglienti e capaci di futuro. Dal 2017, il cammino si sviluppa come esperienza collettiva e dal basso, portata avanti da volontari, associazioni locali, camminatori e abitanti. Nel 2024, dopo oltre due anni di ascolto e condivisione con le comunità, viene fondata l’associazione di volontariato Cammino nelle Terre Mutate, con l’obiettivo di custodire e far crescere questo progetto. Composta da soci provenienti da tutte le aree attraversate, l’associazione rappresenta il cammino nella sua interezza e ne raccoglie l’eredità solidale e mutualistica. Camminare nelle Terre Mutate non è solo attraversare luoghi: è prendersene cura, ascoltarli, sostenerli. È partecipare a un processo di rinascita collettiva, dove ogni passo è un gesto di rispetto e ogni incontro una possibilità di costruzione reciproca. E’ prendere parte, essere partigiani della terra.
SERVIZI
Supermercati sono presenti a Fabriano e all’Aquila, lungo il percorso si possono trovare botteghe alimentari nelle tappe: Matelica, Camerino, Ussita, Norcia, Arquata del Tronto, Amatrice, Campotosto.
Le farmacie ci sono nelle tappe: Fabriano, Matelica, Camerino, Ussita, Norcia, Arquata del Tronto, Amatrice.
Siamo in zone dove la ripresa c’è ma è lenta e difficile, pertanto l’offerta, in termini di quantità, è abbastanza limitata. L’invito è di contattare preventivamente le strutture dove si vuole alloggiare. A
Rispetto ad altri, questo cammino richiede una discreta preparazione fisica. Soprattutto per affrontare le tappe con i dislivelli maggiori, oltre i 1.000 m, dove è bene avere nello zaino anche in estate vestiti caldi, antivento e impermeabili. Nel caso si voglia percorrere il Cammino con la tenda, si raccomanda di avere materiale tecnico, resistente alla pioggia e al freddo. In estate possono esserci variazioni di temperatura notevoli e repentine.
SEGNALETICA
Il Cammino nelle Terre mutate dispone di segnaletica propria; laddove possibile segue sentieri già segnati, soprattutto all’interno delle aree protette: sentieri Cai o escursionistici (Sentiero Italia, G.A.S. Grande anello dei Sibillini, Cammino naturale dei Parchi).È comunque buona norma appoggiarsi anche alle tracce Gps, in caso di necessità.
FONDO STRADALE
70% Sterrato/sentiero
30% Asfalto
IN TENDA
Nel sito c’è una sezione dedicata al tema: https://camminoterremutate.org/cammino-in-tenda/
Servono Autorizzazioni? Per le tappe che passano da Arquata del Tronto e Accumoli potrebbe essere necessario richiedere un permesso che autorizzi l’attraversamento di zone rosse che, nel corso del tempo, potrebbero essere modificate, ristrette o eliminate. Inoltre, a causa di eventuali lavori di demolizione, rimozione macerie, messe in sicurezza, cantierizzazioni, il percorso potrebbe subire delle variazioni temporanee. Si consiglia di controllare lo stato di percorribilità delle tappe su camminoterremutate.org o contattare i referenti locali
CREDENZIALE
La credenziale viene rilasciata dietro donazione volontaria all’associazione del Cammino nelle Terre Mutate. Il ricavato delle donazioni servirà alla loro ristampa e a incentivare la promozione del Cammino. Sul documento vanno riportati il luogo e la data di partenza come quelli d’arrivo e i timbri dei luoghi visitati e delle strutture di ospitalità in cui si è stati accolti. Per farne richiesta è necessario compilare il modulo presente sul sito www.camminoterremutate.org o scrivere a credenziale@camminoterremutate.org indicando se si vuole ricevere la credenziale via posta o ritirarla a Fabriano, Ussita, Norcia o Amatrice.
GUIDA CARTACEA
A maggio 2025 è stata pubblicata la terza edizione della guida con Terre di Mezzo.
CONTATTI
Associazione ODV “Cammino nelle Terre Mutate”
Mail: info@camminoterremutate.org
Sito di riferimento: www.camminoterremutate.org
In ogni tappa sono presenti dei referenti di tappa che supportano e accolgono i camminatori. I nominativi e contatti sono indicati nel sito: https://camminoterremutate.org/il-percorso/
TAPPA 01
TAPPA 01: Da Fabriano a Matelica
Partenza: Fabriano
Arrivo: Matelica
Distanza: 25.2 km
Dislivello: +650 m / – 620 m
La tappa è l’inizio del percorso del Cammino delle Terre Mutate con partenza dalla piazza principale -piazza del comune- di Fabriano. Percorrendo il centro storico si esce dal paese su un sentiero costeggiato da querce monumentali. Il percorso prosegue verso l’eremo di San Silvestro alle pendici di Monte Fano fino ad affacciarsi su Valleremita. Si prosegue su sterrato tra i boschi alla pendici di Monte Alto fino ad immettersi nella Valle Toiano che ci porterà poi con una strada asfaltata al borgo di Esanatoglia. Il percorso, dopo aver attraversato il fiume Esino, prosegue tra colline coltivate fino al centro di Matelica.
TAPPA 02
TAPPA 02: Da Matelica a Camerino
Partenza: Matelica
Arrivo: Camerino
Distanza: 23.2 km
Dislivello: +842 m / – 588 m
Dal centro di Matelica il cammino si porta verso sud deviando verso Mistraniello e risalendo le dolci colline che ci conducono verso Monte Pulischio. Restando in quota nella rigogliosa vegetazione, si aprono i panorami sui vigneti marchigiani, Camerino e i Monti Sibillini all’orizzonte. Da Prati delle Cese si giunge, dopo una leggera discesa, al piccolo borgo di Castel Santa Maria e seguendo la strada asfaltata si raggiunge quindi il borgo di Castel Sant’Angelo. Restando in quota si prosegue fino al borgo di Costa dove, una discesa nella macchia mediterranea ci conduce al fondovalle del fiume Potenza; da qui è possibile la variante per il bel borgo di Pioraco. Attraversato il fiume tra le colline, dopo una ripida salita, si giunge all’abitato di Seppio. Proseguendo verso sud-est tra piacevoli saliscendi si arriva infine alle pendici di Camerino che raggiungiamo con un’ultima salita.
TAPPA 03
TAPPA 03: Da Camerino a Fiastra
Partenza: Camerino
Arrivo: Fiastra
Distanza: 21 km
Dislivello: +870 m / – 745 m
Si parte dalla città d’arte di Camerino, arroccata sull’incantevole paesaggio collinare marchigiano, verso Fiastra, all’interno del Parco Nazionale dei Monti Sibillini. In cammino si alternano passaggi su asfalto a tratti più brevi su carrarecce e sentieri. Il lago di Polverina con l’omonimo paese faranno da piacevole intermezzo per riposarsi. L’arrivo sul colle che domina Fiastra con la chiesa romanica di San Paolo e il castello Magalotti e vista sull’azzurro del lago di Fiastra, saranno una bellissima ricompensa dopo la fatica della tappa.
TAPPA 04
TAPPA 04: Da Fiastra a Ussita
Partenza: Fiastra
Arrivo: Ussita
Distanza: 20.5 km
Dislivello: +1001 m / – 827 m
Una delle tappe più belle e panoramiche di tutto il Cammino. Da Fiastra si sale nel bosco su un ripido sentiero sino a Fonte del Pozzo, da cui si potrà godere di uno splendido affaccio sul Lago di Fiastra. Il percorso procede lungo crinali panoramici contorniati da verdi pascoli montani. Si discende poi verso Fonte Troncaccia, non sempre comodamente accessibile per il fango. Si risale verso la cresta che separa la Valle d’Alfi da Camponomo per poi ridiscendere verso l’altopiano di Macereto in cui si trova l’omonimo Santuario. Da qui si percorre un breve tratto di strada asfaltata per ridiscendere verso la valle di Ussita dominata dallo splendido massiccio dolomitico del Monte Bove.
TAPPA 05
TAPPA 05: Da Ussita a Campi di Norcia
Partenza: Ussita
Arrivo: Campi di Norcia
Distanza: 23.4 km
Dislivello: +999 m / – 1187 m
Tappa bella e variegata attraverso l’Alta Valle del Fiume Nera. Da Ussita si sale verso Monte Careschio su un percorso a mezza costa che sovrasta la valle del Torrente Ussita. Dopo circa 7 km si raggiunge una delle torri medievali di avvistamento delle mura difensive del borgo di Visso. Da qui si scende verso valle, si attraversa il Paese e il Fiume nera per poi risalire verso la Valle di Visso, lungo l’antica strada che collegava con Norcia. Il percorso procede in salita, nel bosco, per poi giungere su dei pratoni montani, un tempo coltivati, alle pendici del Monte Cardosa. Giunti quasi in vetta al Monte Macchialunga si abbandona il Grande Anello dei Sibillini e si discende lungo un sentiero ripido e sassoso verso Campi di Norcia.
TAPPA 06
TAPPA 06: Da Campi di Norcia a Norcia
Partenza: Campi di Norcia
Arrivo: Norcia
Distanza: 9.9 km
Dislivello: +351 m / – 462 m
È la tappa più corta del cammino. La tappa inizia immergendoci nell’ampia e tranquilla valle Castoriana per poi iniziare a risalire verso la Forca d’Ancarano costeggiando le piccole frazioni di Piè del Colle e Sant’Angelo. Arrivati alla Forca D’Ancarano davanti a noi si apre l’altopiano di Santa Scolastica dove nella parte nord è immersa la bellissima Norcia. Con comodo sentiero, attraverso campi di grano, fiancheggiamo la frazione di Fontevena e presto arriviamo alla piazza centrale di Norcia dominata dalla basilica di San Benedetto da Norcia patrono d’Europa.
TAPPA 07
TAPPA 07: Da Norcia a Castelluccio di Norcia
Partenza: Norcia
Arrivo: Castelluccio di Norcia
Distanza: 15.4 km
Dislivello: +1125 m / – 315 m
In questa tappa si raggiunge uno dei posti più belli dal punto di vista paesaggistico dell’intero parco naturalistico italiano: l’altopiano carsico – alluvionale di Castelluccio di Norcia al cospetto del Monte Vettore e della cima del Redentore. La fatica del dislivello di 1000 metri che da Norcia, attraverso un antico sentiero usato dai pastori, raggiunge la forca del Monte Ventosola, viene più che ripagata da uno scorcio mozzafiato sul Pian Grande di Castelluccio, le cime intorno e quelle più lontane d’Appennino. Una lunga discesa verso il Pian Grande per camminare tra i campi coltivati della preziosa lenticchia IGP e poi fino all’arroccato paese di Castelluccio.
TAPPA 08
TAPPA 08: Da Castelluccio di Norcia a Arquata del Tronto
Partenza: Castelluccio di Norcia
Arrivo: Arquato del Tronto
Distanza: 18.1 km
Dislivello: +396 m / – 1119 m
Questa tappa del CTM parte da Castelluccio di Norcia, posta su un bel colle da cui si può ammirare un bel panorama della pianura sottostante ed il cui abitato è stato completamente distrutto dal sisma del 2016-17. Durante il periodo della fioritura (Maggio – Giugno) delle colture delle rinomate lenticchie, la pianura si accende di colori complementari fornendo visioni di rara bellezza.
TAPPA 09
TAPPA 09: Da Arquata del Tronto a Accumoli
Partenza: Arquato del Tronto
Arrivo: Accumoli
Distanza: 18.3 km
Dislivello: +840 m / – 640 m
Questa tappa del CTM ci porta da Arquata del Tronto, uno dei comuni più devastati dai terremoti del 2016-17, fino ad Accumoli in vicinanza dell’epicentro del terremoto del 24 agosto 2016. La tappa è di media difficoltà e lunghezza. La prima parte del percorso si svolge nell’angolo sud-orientale del Parco Nazionale dei Monti Sibillini e per quasi tutta la sua durata si affaccia sul territorio del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.
TAPPA 10
TAPPA 10: Da Accumoli ad Amatrice
Partenza: Accumoli
Arrivo: Amatrice
Distanza: 17.6 km
Dislivello: +675 m / – 603 m
Questa tappa del CTM ci porta da Accumoli ad Amatrice, il cui centro è stato quasi completamente raso al suolo dal sisma del 2016. Il percorso alterna tratti su asfalto a tratti su sentiero. Lungo il percorso si incontrano diversi centri abitati o meglio ciò che ne rimane ed alcuni nuclei SAE, che permettono di rendersi conto dei danni subiti e della situazione attuale. È una tappa di media difficoltà e lunghezza.
TAPPA 11
TAPPA 11: Da Amatrice a Campotosto
Partenza: Amatrice
Arrivo: Campotosto
Distanza: 16.2 km
Dislivello: +653 m / – 267 m
La tappa ripercorre gli antichi sentieri che dall’abitato di Amatrice conducevano agli stazzi alle falde dei monti e a Campotosto; è di media lunghezza e non presenta particolari difficoltà. Le cime della Laga veglieranno per tutta la giornata sul nostro cammino che sarà prevalentemente su sentieri segnati. Il dislivello si concentra soprattutto nella salita alle Macchie Ardenze da cui si gode lo spettacolo del lago e del versante nord-occidentale del Gran Sasso. La tappa ha anche un grande valore naturalistico: in primavera la fioritura è tra le più varie e colorate dell’Appennino, e in ogni stagione non è raro imbattersi in lepri e caprioli.
TAPPA 12
TAPPA 12: Da Campotosto a Mascioni
Partenza: Campotosto
Arrivo: Mascioni
Distanza: 15 km
Dislivello: +550 m / – 550 m
Per un tratto torneremo sui passi della tappa precedente, fino alla cima del Monte Cardito; ci dirigeremo poi a sud ovest in direzione della frazione di Poggio Cancelli. Tra la cima del Monte Coculle e le viuzze oggi quasi abbandonate del piccolo borgo, è necessario orientarsi con pazienza tra fitte ginestre e discese su pianori erbosi (circa 0,5 km). Arrivati all’altezza della diga, inizia la salita al pianoro sommitale di Monte Mascioni. Obbligatorio fermarsi a contemplare l’indimenticabile panorama: sovrano incontrastato, tra i monti e le vette appenniniche che si lasciano contemplare da questa nascosta e preziosa terrazza, il massiccio del Gran Sasso. Dopo la pausa, inizia la discesa al centro abitato di Mascioni, ormai sul braccio opposto del lago.
TAPPA 13
TAPPA 13: Da Mascioni a Collebrincioni
Partenza: Mascioni
Arrivo: Collebrincioni
Distanza: 26.4 km
Dislivello: +730 m / – 800 m
Uno dei tratti più impegnativi del Cammino, per la lunghezza e per le difficoltà di orientamento che presenta in alcuni punti. È però anche una delle tappe più belle, e traghetta il camminatore dai paesaggi verdi e dolci della Laga alle altezze granitiche del massiccio del Gran Sasso. Il dislivello è contenuto e si concentra soprattutto nella breve risalita che conduce alla cappella di San Vincenzo e alla strada provinciale del Vasto. La parte finale della tappa, che si snoda lungo il confine sud-occidentale del Parco, attraversa un magnifico altopiano per poi scendere verso la piccola frazione di Collebrincioni, offrendo panorami mozzafiato sui monti abruzzesi e sulla conca aquilana.
TAPPA 14
TAPPA 14: Da Collebrincioni a l’Aquila
Partenza: Collebrincioni
Arrivo: l’Aquila
Distanza: 9 km
Dislivello: +110 m / – 510 m
L’ultima tappa del Cammino è una gradevole passeggiata che in due ore circa ci condurrà nel centro della città de L’Aquila, passando dal quartiere di San Giuliano. Dopo una breve deviazione alla Fonte Vecchia, da poco restaurata, prendiamo il sentiero che scende al santuario alla Madonna Fore, chiesetta amatissima dagli aquilani e meta prediletta delle loro passeggiate domenicali. Lungo il sentiero ci riempiono gli occhi i profili della Majella, del Sirente,del Monte Ocre, e la bella vista su L’Aquila. Entriamo finalmente in città, abbiamo raggiunto la nostra meta.