Via Lauretana Roma - Assisi - Loreto
La Via Lauretana è molto più di un itinerario devozionale: è un cammino dell’anima e della cultura che attraversa il cuore dell’Italia centrale, collegando tre luoghi tra i più significativi della cristianità: San Pietro a Roma, San Francesco ad Assisi e la Santa Casa di Loreto.
Percorrendo antichi itinerari già battuti nel Medioevo da fedeli, eserciti, mercanti e viandanti, la Via Lauretana rappresenta un crocevia di spiritualità, arte e bellezza paesaggistica. Dal Lazio all’Umbria fino alle Marche, il cammino si snoda per circa 350 chilometri attraversando borghi storici, vallate incontaminate, pievi romaniche e città d’arte, offrendo un’esperienza accessibile, sicura e adatta a ogni età.
La Via è concepita per essere percorsa a piedi o in bicicletta, attraversa 3 Regioni e più di 30 Comuni, ricomponendo un asse di comunicazione storico tra Occidente e Oriente, tra la Roma cristiana e la Gerusalemme mariana dell’Adriatico.
I CAMMINI LAURETANI
La Via Lauretana non era l'unica via per raggiungere Loreto: da nord a sud, da est ed ovest, si intrecciava un fitto reticolo di connessioni, deviazioni e percorsi alternativi: i “Cammini Lauretani”.
Itinerari di fede come la Via di Jesi, la Via Clementina, la Via Aprutina, la Via di Visso-Macereto, il percorso da Loreto ad Ancona, oltre alle connessioni con le vie del pellegrinaggio internazionale (Via Francigena, Via Romea), formavano con la Via Lauretana una grande Rete di itinerari regionali ed interregionali, unendo sotto il segno di Maria le innumerevoli bellezze d’arte e storia, di fede e di paesaggio.
Sono oltre 4.200, secondo la più autorevole fonte della memoria storica del culto lauretano, i siti in Europa e nel mondo dove nei secoli si sono sedimentate le testimonianze del culto lauretano.
Scheda Tecnica
-
Lunghezza:
192.4 km -
Tappe:
7 -
Dislivello medio:
321 m -
Partenza:
Roma -
Arrivo:
Loreto -
Tipologia:
lineare -
Tema:
spirituale
STORIA
La Via Lauretana è un’antica via di pellegrinaggio mariano che, fin dal Medioevo, ha collegato Roma al Santuario della Santa Casa di Loreto. La strada, già frequentata a partire dal XIV secolo, aveva anche la funzione di collegare la Capitale dello Stato Pontificio al porto adriatico di Ancona. Il percorso assunse un’importanza di primordine dopo che, in concomitanza del Giubileo del 1575, Papa Gregorio XIII decise di migliorarne la fruibilità attraverso importanti lavori di ristrutturazione del tracciato e delle infrastrutture, divenendo un itinerario tra i più famosi nel panorama europeo.
Nel corso dei secoli, la Via Lauretana fu percorsa non solo da pellegrini, ma anche da intellettuali, scienziati, viaggiatori e artisti. Figure illustri come Goethe, Montaigne, Galileo Galilei e Mozart calcarono questo itinerario, che divenne parte integrante del Grand Tour europeo, quel lungo viaggio formativo che segnava il completamento dell’educazione delle élite culturali europee. La Via Lauretana rappresentava così non solo una direttrice di fede, ma anche un cammino d’incontro tra cultura, scienza e arte, contribuendo alla circolazione di idee e alla formazione di una comune identità europea.
TAVOLO DI CONCERTAZIONE PER IL RECUPERO E LA VALORIZZAZIONE DELLA VIA LAURETANA
Nel 2010, il convergere delle sensibilità e delle iniziative del mondo religioso e civile si è consolidato nella costituzione del Tavolo di Concertazione per il Recupero e la Valorizzazione dei Cammini Lauretani, promosso – sotto gli auspici della Conferenza Episcopale Italiana – dalla Conferenza Episcopale Marchigiana, in collaborazione con Associazione Via Lauretana, Anci Marche, Fondazione Carilo e Fondazione Carima. Il Tavolo si configura come un organismo di indirizzo e coordinamento che, attraverso un metodo sinodale e partecipato, elabora i criteri e gli orientamenti generali per la tutela, la promozione e la fruizione del percorso lauretano, con particolare attenzione alla sua identità storico-religiosa.
n vista dell’Anno Santo 2025, il Tavolo di Concertazione – già attivo nella promozione del tratto marchigiano della Via – ha promosso una significativa estensione della propria azione a livello interregionale, favorendo la creazione di una rete sinergica con le Diocesi e gli enti pubblici e privati delle Regioni Lazio e Umbria. Tale collaborazione ha permesso di avviare un percorso condiviso per la messa in sicurezza del tracciato, la segnaletica, l’accoglienza e la promozione unitaria dell’intero cammino da Roma ad Assisi fino a Loreto, in un’ottica di sviluppo integrale del territorio e di rilancio del pellegrinaggio come esperienza spirituale, culturale e sociale.
SEGNALETICA
La segnaletica ufficiale della Via Lauretana si compone di due elementi principali: la segnaletica descrittiva e i segnali direzionali pedonali, entrambi progettati per garantire visibilità, coerenza grafica e riconoscibilità lungo tutto il tracciato.
Segnaletica descrittiva
La segnaletica di tappa ospita un pannello descrittivo bilingue (italiano e inglese) con:
- denominazione e marchio della Via Lauretana
- titolo della tappa e descrizione storico-culturale del percorso;
- mappa generale e mappa di dettaglio del tracciato locale, comprensive di legenda simbolica e topografica;
- immagini illustrative dei luoghi d’interesse;
- informazioni utili, tra cui riferimenti per emergenze e credenziali.
Questo tipo di segnaletica è pensato per fornire orientamento, contestualizzazione culturale e supporto al pellegrino in loco.
Segnale direzionale
Il segnale direzionale della Via Lauretana, di forma rettangolare e colore marrone (tipico dei percorsi escursionistici e culturali). Il cartello:
- denominazione e marchio della Via Lauretana
- una freccia bianca ben visibile per l’orientamento immediato.
Questa segnaletica pedonale è disposta lungo l’intero cammino per assicurare continuità, leggibilità e sicurezza ai pellegrini, sia a piedi che in bicicletta.
Il marchio ufficiale della Via Lauretana contrassegna le iniziative, le attività, i luoghi, i servizi, che aderiscono al progetto di recupero e valorizzazione della Via Lauretana e dei Cammini Lauretani. Consiste nella stilizzazione di un antico tatuaggio utilizzato dai pellegrini lauretani nel corso dei secoli passati per “certificare” sul proprio corpo il compimento del proprio itinerario di fede. Il disegno riproduce le effigi di Maria e del Santo Bambino, protetti dall’arco della Santa Casa e rivestiti dalla “dalmatica”, il tradizionale manto ingioiellato.
CREDENZIALE
La Credenziale Lauretana è il documento ufficiale che accompagna il pellegrino lungo il cammino verso la Santa Casa di Loreto, attestando l’identità del fedele e la natura spirituale del suo pellegrinaggio. È rilasciata dalla Confraternita delle Sacre Stimmate di San Francesco di Macerata, ente ecclesiastico autorizzato dalla Delegazione Pontificia Santa Casa di Loreto. La credenziale consente di apporre i timbri delle tappe percorse, fungendo da segno distintivo di appartenenza al cammino e da testimonianza personale dell’esperienza compiuta. Redatta in più lingue, è riconosciuta ufficialmente nell’ambito dei Cammini Lauretani. Al termine
Per richiederla è necessario compilare l’apposito modulo disponibile sul sito www.sacrestimmate.it.
Al termine del pellegrinaggio, è possibile richiedere il Testimonium presso la Congregazione della Santa Casa di Loreto.
PER SAPERNE DI PIÙ
Tavolo di Concertazione per il Recupero e la Valorizzazione della Via Lauretana
Piazza della Madonna – Loreto (AN)
Tel: +39 0733.1992962
Web: www.camminilauretani.eu -
E-mail: info@camminilauretani.eu
Facebook: www.facebook.com/camminilauretani
iniziativa “Cammini Aperti” – Iniziativa finanziata con il Fondo Sviluppo e Coesione, Piano Sviluppo e Coesione a titolarità del Ministero della Cultura, “I cammini religiosi di San Francesco, San Benedetto e Santa Scolastica – Azioni trasversali” di cui è beneficiario il Ministero del Turismo.
TRATTO Roma - Assisi
La Via Lauretana prende avvio dalla Basilica di San Pietro in Vaticano, cuore della cristianità, e si snoda nel territorio laziale attraversando numerose località di rilevante valore storico, culturale e paesaggistico. Il cammino interessa il Municipio I di Roma, il Municipio XV (Prima Porta) e prosegue verso Castelnuovo di Porto, Morlupo, Riano, Sacrofano, Magliano Romano, Rignano Flaminio, Sant’Oreste, Faleria, Civita Castellana, Gallese, Magliano Sabina e Orte, delineando un tracciato che ricalca in parte antichi percorsi romani e medievali.
Entrando in Umbria, la Via continua lungo un itinerario spiritualmente e culturalmente significativo, toccando i comuni di Otricoli, Narni, Terni, Spoleto, Campello sul Clitunno, Assisi, Spello e Foligno, prima di proseguire nelle Marche in direzione del Santuario della Santa Casa di Loreto.
Attualmente è in corso un importante lavoro di ricognizione, progettazione e messa in sicurezza per rendere pienamente fruibile e accessibile l’intero tratto da Roma ad Assisi, con particolare attenzione alla segnaletica, alla percorribilità in sicurezza per pellegrini a piedi e in bicicletta, e alla valorizzazione delle strutture di accoglienza. Questo tratto rappresenta non solo una direttrice fondamentale dal punto di vista devozionale, ma anche un’occasione concreta per la promozione integrata dei territori coinvolti, nel segno dell’accoglienza e della spiritualità, per il Giubileo del 2025.
TAPPA 01
TAPPA 01: Da Assisi a Foligno
Partenza: Assisi
Arrivo: Foligno
Distanza: 18.9 km
Dislivello: +287 m / – 424 m
Fondo stradale: Asfalto (85%) e sterrato (15%)
All’altezza di Foligno, i pellegrini diretti a Loreto potevano scegliere se proseguire lungo la Via Flaminia oppure deviare verso Assisi per visitare i luoghi legati a San Francesco e Santa Chiara. Chi optava per questa deviazione seguiva la cosiddetta “via di Arezzo”, importante asse viario che collegava Firenze a Foligno e a Roma. L’itinerario toccava Santa Maria degli Angeli, con la basilica che custodisce la Porziuncola – la cappella dove Francesco si stabilì nel 1205 e fondò l’Ordine dei Frati Minori nel 1208. Poco distante, il santuario di Rivotorto protegge il “tugurio” dove il Santo visse con i primi compagni e scrisse una prima versione della Regola. Assisi rappresentava così una tappa fondamentale per i pellegrini, che dopo la visita riprendevano il cammino in direzione di Spello, seguendo l’antico tracciato tra Firenze e Roma, che conduceva infine a Loreto.
TAPPA 02
TAPPA 02: Da Foligno a Colfiorito
Partenza: Foligno
Arrivo: Colfiorito
Distanza: 25.2 km
Dislivello: +773 m / – 245 m
Fondo stradale: Asfalto (40%) e sterrato (55%), non asfalto (5%)
Tra le testimonianze della storica via che collegava Spello a Foligno, lungo la Valle Umbra, restano ancora oggi visibili il tratto di via Roma che parte dalla porta Consolare e la chiesa della Madonna di Fiamenga, antica tappa per i pellegrini diretti da Roma ad Assisi e Loreto. Siamo a circa un chilometro da Foligno, la “Città di San Feliciano”, la cui cattedrale domina piazza della Repubblica. L’edificio fu ricostruito nel 1133 su un tempio più antico, e nei secoli successivi ampliato e trasformato. Per ricongiungersi alla Via Lauretana dopo la visita ad Assisi e Spello, molti pellegrini valicavano la collina di Treggio, scendevano a Belfiore e si ricollegavano alla via Postale presso il Sasso di Pale, dove, incastonato in una parete rocciosa, si trova l’eremo di Santa Maria di Giacobbe. Dedicato a Santa Maria di Cleofa, l’eremo è formato da una chiesetta del XIII secolo e alcuni edifici annessi di epoca successiva.
TAPPA 03
TAPPA 03: Da Colfiorito a Camerino
Partenza: Colfiorito
Arrivo: Camerino
Distanza: 25.2 km
Dislivello: +510 m / – 667 m
Fondo stradale: Asfalto (60%) e sterrato (35%), non asfalto (5%)
L’altopiano di Colfiorito segna il confine tra Umbria e Marche, ed era un tratto impegnativo della Via Lauretana storica, collocato tra la stazione di posta di Casenove e quella di Serravalle di Chienti, così chiamata per la strettoia tra due alti rilievi. Da qui la strada, oggi ricalcata in parte dalla Statale 77, seguiva l’andamento obbligato della valle. Lungo il percorso si incontrava il convento di San Bartolomeo sul monte Brogliano, importante centro della riforma francescana nel XIV secolo, dove nel 1814 anche papa Pio VII fu accolto di ritorno da Loreto. Il cammino proseguiva in direzione della rocca dei Varano, per poi raggiungere la chiesa di Santa Lucia, all’interno del borgo di Serravalle. Da lì si avanzava verso Bavareto e infine Camerino, storica città universitaria e spirituale, punto di riferimento del tratto marchigiano della Via Lauretana.
TAPPA 03a
TAPPA 03a: Da Colfiorito a Muccia – Direttrice per MUCCIA
Partenza: Colfiorito
Arrivo: Muccia
Distanza: 17.8 km
Dislivello: +174 m / – 480 m
Fondo stradale: Asfalto (70%) e sterrato (30%)
La tappa inizia sull’altopiano di Colfiorito, seguendo antichi respiratori e il sentiero della Via Lauretana lungo la strada statale 77. Dopo pochi chilometri si incontra la basilica di Santa Maria Assunta, sorta sul sito dell’odierna Plestia, con resti archeologici ben visibili sotto la chiesa. Il cammino prosegue leggermente in salita verso Serravalle di Chienti, dominata dalla rocca dei Varano e con la piccola chiesa di Santa Lucia, tappa medievale per i viandanti. Il fondo alterna momenti di asfalto urbano (via Santa Lucia) e tratti sterrati immersi nella campagna. Si attraversano le frazioni di Bavareto e Gelagna Bassa, dove un tempo operava un piccolo mulino, prima di deviare su uno sterrato in salita verso il Santuario della Madonna di Col de Venti, meta di profonde devozioni popolari. Dal santuario si ridiscende in direzione di Muccia attraverso la frazione di Fonticelle, fino a raggiungere l’eremo del Beato Rizzerio e la chiesa di San Biagio, dove sono conservate le sue spoglie.
TAPPA 04
TAPPA 04: Da Camerino a Belforte del Chienti
Partenza: Camerino
Arrivo: Belforte del Chienti
Distanza: 18.1 km
Dislivello: +316 m / – 518 m
L’itinerario della variante per Camerino si separa dal percorso principale all’altezza del convento di San Francesco di Pontelatrave. Oltrepassato il convento, si svolta a sinistra anziché proseguire in direzione del lago di Polverina. Dopo un antico ponte romanico, che testimonia l’importanza storica di Pievebovigliana come punto di snodo, si incontra l’edificio che un tempo ospitava la posta cavalli. Da qui, una comoda scorciatoia conduce alla frazione di San Marcello, da cui si giunge alla Porta Malatesta, storico accesso al centro di Camerino. All’ingresso della città si incontra la piccola chiesa di San Giacomo, un tempo annessa a un hospitalis per i pellegrini risalente al 1395. In piazza Santa Maria in Via si trova il santuario che custodisce l’icona della Madonna col Bambino, datata 1350 e secondo la tradizione proveniente da Smirne per mano dei Crociati. Il percorso attraversa il cuore della città passando per palazzo Bongiovanni fino a piazza Cavour, dove si erge la statua di Sisto V, affiancata dalla cattedrale della Santissima Annunziata, il Palazzo Arcivescovile e il Palazzo Ducale. Poco oltre si giunge a piazza San Venanzio, dominata dall’omonima basilica. Da qui, in lieve salita, si raggiunge porta San Giovanni, per poi arrivare al monastero delle Clarisse, dove i pellegrini possono trovare accoglienza. Usciti da Camerino, si imbocca la strada provinciale, arricchita da preziose testimonianze religiose e artistiche: lo storico convento di Renacavata, la chiesa di San Gregorio di Dinazzano, che conserva un affresco cinquecentesco della Traslazione della Santa Casa, e l’ex complesso ospitaliero presso Piedilapiaggia. Infine, passando per la frazione di Campolarzo, si scende fino a Polverina, dove la variante si ricollega al tracciato principale della Via Lauretana cinquecentesca.
TAPPA 04a
TAPPA 04a: Da Muccia a Belforte del Chienti – Direttrice per MUCCIA
Partenza: Muccia
Arrivo: Belforte del Chienti
Distanza: 24 km
Dislivello: +397 m / – 520 m
A Muccia, l’antica strada attraversava il centro abitato lungo l’attuale via Varano e via Roma, ma un tempo correva esternamente, oltrepassando la chiesa di Santa Maria da Varano e dirigendosi verso la località Maddalena, fino al convento di San Francesco di Pontelatrave. Questo tratto, che ospitò nel 1510 papa Giulio II e alcuni notabili, si attestava tra il convento e il vicino castello di Beldiletto, residenza fortificata di epoca rinascimentale. Oltre la chiesa di San Giovanni, il tracciato prosegue verso Polverina, dove si ricongiunge all’antica Via Lauretana, per poi risalire in direzione nord fino a Valcimarra. Si supera il lago di Borgiano, specchio d’acqua che accompagna il cammino in un paesaggio verde e rilassante. La strada prosegue come via Nazionale, poi prende il nome di via Santa Maria, come il borgo che si sviluppa ai piedi di Belforte del Chienti. Il castello, arroccato sul colle, era raggiungibile attraverso porta Santa Lucia, accanto alla quale si trovano ancora oggi un’antica fonte e un lavatoio, memoria viva dell’uso quotidiano di questi luoghi nei secoli passati.
TAPPA 05
TAPPA 05: Da Belforte del Chienti a Tolentino
Partenza: Belforte del Chienti
Arrivo: Tolentino
Distanza: 9 km
Dislivello: +28 m / – 152 m
Lungo la valle del Chienti, l’antico tracciato della Via Lauretana fu più volte modificato per via delle frequenti esondazioni del fiume. A Belforte del Chienti, alla fine del XVII secolo, si decise di deviarne il corso, mentre a Tolentino, in epoca più recente, il percorso venne spostato all’esterno del centro storico per motivi urbanistici. Da Belforte si lascia il borgo toccando la chiesa del Santissimo Crocifisso del XVI secolo e la chiesa di San Sebastiano, per poi raggiungere l’arco trionfale dedicato a Pio VI, punto di riferimento per i viandanti e simbolo dell’accoglienza ai pellegrini. Poco dopo si arriva alla chiesa di Santa Maria delle Grazie, luogo di sosta e devozione. Sulla facciata esterna si conserva un’epigrafe del 1748, che ancora oggi accompagna il cammino con un messaggio ai pellegrini: «DA QUI È / TOLENTINO È / UN MIGLIO E MEZZO / E DIECI PASSI Ó / PELLEGRINO». Il percorso prosegue dolcemente verso Tolentino, seguendo le anse della valle, tra paesaggi agricoli e piccoli tratti boschivi, avvicinandosi al cuore della Marca.
TAPPA 06
TAPPA 06: Da Tolentino a Macerata
Partenza: Tolentino
Arrivo: Macerata
Distanza: 27 km
Dislivello: +464 m / – 397 m
Lasciata Tolentino, la Via Lauretana segue il tracciato oggi ricalcato dalla strada provinciale Val di Chienti. Dopo aver oltrepassato il castello della Rancia, si prosegue in pianura, affiancando il fiume. All’altezza dell’odierna Pollenza, già nota come Montemilone, sorgeva l’Osteria del Chienti, punto di ristoro attestato sin dal XVIII secolo. Poco più avanti, i pellegrini trovavano l’Osteria di Sforzacosta, oggi in rovina. Il cammino lasciava quindi la valle per salire verso il colle di Macerata. Superata la villa Costa, si saliva lungo la “salita di Sforzacosta” fino al colle di Santa Croce, dove nel 1505 fu fondato il convento dei frati Minori Osservanti. Da lì si discendeva verso porta Romana, storico ingresso della città. Il cammino attraversava poi la Contrada di Fontescodella, con l’omonima fonte d’acqua, passava accanto alla chiesa della Torresana e risaliva verso il convento domenicano di Santa Maria delle Grazie, oggi sede del Convitto Nazionale. Dalla chiesa di Santa Croce, unico elemento superstite del convento, il percorso proseguiva lungo lo “stradone degli Zoccolanti”, intitolato ai frati che qui si stabilirono nel XVI secolo, dopo aver lasciato la chiesetta della Pietà, ancora oggi visibile lungo la via per Villa Potenza. Il viale culminava con i “Tre Archi” o Porton Pio, grandioso portale costruito nel 1625 in onore del cardinale Pio di Savoia, e oggi scomparso. Lungo il viale, nel 1650, erano state edificate dodici cappelle che costituivano un percorso di Via Crucis per i pellegrini. Superato l’antico Porton Pio, lo stradone omonimo, aperto nel 1579, ospitava la stazione di posta dei cavalli e anticipava l’ingresso alla città attraverso porta Romana, progettata da Pompeo Floriani. Un tempo detta porta Boncompagno, in onore di papa Gregorio XIII, segnava il vero accesso monumentale alla città di Macerata.
TAPPA 07
TAPPA 07: Da Macerata a Loreto
Partenza: Macerata
Arrivo: Loreto
Distanza: 34.2 km
Dislivello: +513 m / – 711 m
Il tracciato più antico della Via Lauretana lasciava il centro storico di Macerata dal Duomo di San Giuliano, attraversava porta Duomo e scendeva nel borgo delle Fosse, costeggiando la chiesa di Santa Maria della Pace, la fonte della Quercia e infine la chiesa della Madonna del Monte. A partire dal 1645, si documenta una deviazione verso Villa Potenza. Entrambe le varianti – quella antica e quella più recente – si riunivano presso Sambucheto di Montecassiano, da dove il tracciato proseguiva in modo pressoché invariato fino a Recanati. In avvicinamento alla Santa Casa di Loreto, il percorso ha invece subito alcune modifiche nel tempo. Il primo tratto seguiva la cosiddetta via Brecciarum, che saliva ripidamente verso il santuario. Tuttavia, già nella prima metà del Quattrocento, fu preferita la più dolce via vallis Cerri, oggi ancora riconoscibile nella via Monticellorum, che da porta San Francesco scendeva verso la valle del Musone, per poi ricongiungersi al tracciato originario. La strada oggi percorsa dai pellegrini fu voluta da Clemente VII e affidata ad Antonio da Sangallo il Giovane. Fu calcata da Paolo III nel 1539 e completata nel 1588 dal governatore Geronimo Gabuzio. Leggermente spostata verso il mare agli inizi del Seicento, questa strada conduce direttamente nella Piazza della Madonna a Loreto, di fronte alla celebre Santa Casa.