Il Cammino Minerario di Santa Barbara in Sardegna
Il Cammino Minerario di Santa Barbara, trenta tappe all’interno del Parco Geominerario storico ambientale della Sardegna nel sud-ovest della Sardegna. Un itinerario storico, culturale, ambientale e religioso dedicato alla Santa Patrona dei minatori, che si sviluppa lungo gli antichi cammini minerari attraversando chiese e luoghi di culto.
Descrizione del Cammino Minerario di Santa Barbara
All’alba della rivoluzione industriale dell’800 era la Sardegna a provvedere, quasi totalmente, al fabbisogno metallifero del nascente stato italiano. E l’obiettivo del Cammino è di far riscoprire gli antichi percorsi delle miniere: dai sentieri percorsi dai minatori per recarsi al lavoro, alle vecchie mulattiere e ferrovie per il trasporto dei minerali grezzi. Tracciati lungo i quali si è conservato un patrimonio tecnico-scientifico, storico-culturale, religioso, paesaggistico-ambientale e socio-antropologico, dell’epopea mineraria sarda.
Sviluppato principalmente su sentieri, mulattiere, carrarecce e strade carrabili sterrate, solo il 25% del Cammino si percorre su strade di centri urbani o su brevi tratti extraurbani in asfalto. Tutto il percorso è tracciato con adesivi, frecce gialle ed etichette in alluminio, inoltre è possibile scaricare gratuitamente l’app di Cammini d’Italia con tutte le informazioni. Si può fare anche a cavallo o in bicicletta su percorsi alternativi. Lungo il tracciato si trovano servizi di sostegno al camminatore. Sia nei paesi attraversati che nei villaggi minerari abbandonati.
Scheda tecnica del Cammino Minerario di Santa Barbara
Lunghezza: 500 km
Tappe: 30
Partenza: Iglesias
Arrivo: Iglesias
Tempo di percorrenza: consigliati 30 giorni per poter visitare anche i vari punti di interesse
MTB: Sì, con un percorso leggermente differente
CANI: Sì
Tappe del Cammino Minerario di Santa Barbara
Tappa 01: da Iglesias a Nebida
Lunghezza: 20,9 km
Dislivello: Salita 753 m – Discesa 797 m
Difficoltà: Media
Durata: 7 ore
Sin dalla prima tappa del Cammino Minerario di Santa Barbara, camminiamo sulle rocce calcareo-dolomitiche più antiche d’Italia, sui grandi giacimenti di piombo, zinco e argento che per secoli sono stati oggetto di un’intensa attività estrattiva. Subito ci immergiamo nel grande patrimonio culturale, ambientale e religioso della Sardegna. Dalla città medioevale di Iglesias fino al villaggio di Nebida, incontriamo cappelle, chiese e edifici di culto dedicati alla santa patrona dei minatori. Il passaggio nel santuario della Madonna del Buon Cammino regala a questa prima giornata un particolare significato spirituale. La tappa è mediamente impegnativa, non tanto per la lunghezza, quanto per i due strappi in salita che occorre superare nella prima parte del percorso per raggiungere il colle del Buon Cammino (339 m/slm) e gli scavi di Cungiaus (323 m/slm).
Tappa 02 da Nebida a Masua
Lunghezza: 9,2 km
Dislivello: Salita 371 m – Discesa 500 m
Difficoltà: Media
Durata: 3 ore e 30 min.
Sin dall’inizio di questa tappa superiamo alcuni impegnativi saliscendi e ci immergiamo nella bellezza del paesaggio costiero fino a giungere alle falesie calcaree di Masua. La brevità del percorso lascia il tempo per le visite alle straordinarie strutture di archeologia industriale, dalla laveria Lamarmora alla grande opera di ingegneria mineraria di Porto Flavia, costruite sulla scogliera. Qui, assieme al magnifico paesaggio costiero, si possono ammirare i colori e le strutture delle formazioni geologiche che raccontano l’evoluzione della crosta terrestre della terra più antica d’Italia.
Tappa 03 da Masua a Buggerru
Lunghezza: 18,8 km
Dislivello: 887 m – Discesa 889 m
Difficoltà: Impegnativa
Durata: 7 ore
Questa è una delle più impegnative tappe del Cammino, soprattutto per i dislivelli. La fatica è compensata dalla straordinaria bellezza del paesaggio costiero e dalla ricchezza del patrimonio geologico: località Canal Grande possiamo osservare i reperti fossili delle prime forme di vita apparse sul pianeta. Di notevole interesse anche l’archeologia industriale, dalla vecchia ferrovia che giunge all’impianto di caricamento di Cala Domestica, al grande scavo di Planu Sartu.
Tappa 04 da Buggerru a Portixeddu
Lunghezza: 9,5 km
Dislivello: Salita 464 m – Discesa 460m
Difficoltà: Facile
Durata: 3 ore e 30 min.
È una tappa abbastanza breve che consente di dedicare le prime ore della giornata alla visita delle testimonianze della storia mineraria di Buggerru. Da non perdere, il monumento ai minatori caduti nell’eccidio del 1904, il museo minerario e la galleria Henry. Per il resto la tappa è caratterizzata dal bellissimo paesaggio costiero fino all’arrivo nello straordinario sistema dunale di Portixeddu.
Tappa 05 da Portixeddu a Piscinas
Lunghezza: 16,2 km
Dislivello: Salita 462 m – Discesa 467 m
Difficoltà: Media
Durata: 5 ore e 30 min.
Tappa di discreta lunghezza che presenta qualche modesta difficoltà per i diversi tratti in salita e per gli ultimi 5 km di fondo sabbioso. Incontriamo la caratteristica morfologia a grossi massi e tafoni, tipici delle rocce granitiche di questa zona. Ma colpisce soprattutto la maestosità del sistema dunale di Scivu-Piscinas, che appare improvvisamente dopo la sella della vedetta di Capo Pecora.
Tappa 06 da Piscinas a Montevecchio
Lunghezza: 18,7 km
Dislivello: Salita 890 m – Discesa 532 m
Difficoltà: Media
Durata: 6 ore e 30 min.
La tappa si sviluppa in prevalenza in salita con uno strappo iniziale per raggiungere il villaggio di Ingurtosu. Oggi incontriamo il patrimonio di archeologia industriale che fa capo alle miniere dismesse di Ingurtosu e Montevecchio. Dal sistema dunale di Piscinas si passa ai boschi di leccio e alla macchia mediterranea, dove è frequente l’incontro con il cervo sardo che popola questo territorio.
Tappa 07 da Montevecchio ad Arbus
Lunghezza: 15,4 km
Dislivello: Salita 541 m – Discesa 609m
Difficoltà: Media
Durata: 5 ore
Attraverso l’antico sentiero dei minatori si scende dalle colline metallifere del Guspinese-Arburese, alla pianura del Campidano, dove incontriamo le colate basaltiche del vulcanismo terziario con lo spettacolare geosito dei basalti colonnari, per poi risalire in collina camminando su rocce granitiche fino al centro abitato di Arbus. Il paesaggio tipico delle attività agricole e zootecniche. Entriamo quindi nel complesso montuoso del Linas, con le sue grandi foreste e una ricca varietà di giacimenti minerari.
Tappa 08 da Arbus a Perd’e Pibera
Lunghezza: 15,4km
Dislivello: Salita 498 m – Discesa 375 m
Difficoltà: Media
Durata: 5 ore
La prima parte della tappa raggiunge la pianura del Campidano, dove incontriamo il paesaggio tipico delle attività agricole e zootecniche caratterizzato da uliveti, mandorleti e da vaste distese a pascolo. Entriamo quindi nel complesso montuoso del Linas, con le sue grandi foreste e una ricca varietà di giacimenti minerari.
Tappa 09 da Perd’e Pibera a Villacidro
Lunghezza: 15,6 km
Dislivello: Salita 975 m – Discesa 1098 m
Difficoltà: Impegnativa
Durata: 5 ore e 30 min.
Tappa non troppo lunga ma abbastanza impegnativa. Si attraversano maestosi boschi di leccio camminando sul granito, e si passano numerosi ruscelli, fino a giungere ai rigogliosi giardini di agrumi e ciliegi di Villa Scema. Dalla cappella della miniera di Perd’e Pibera all’antica chiesa di Villacidro, dedicate a Santa Barbara, il culto per la patrona dei minatori è fortemente presente.
Tappa 10 da Villacidro a Monti Mannu
Lunghezza: 18 km
Dislivello: Salita 571 m – Discesa 502 m
Difficoltà: Media
Durata: 6 ore
È una tappa non troppo lunga e abbastanza agevole da percorrere. L’unico tratto impegnativo è la brusca risalita dalla chiesa di San Sisinnio (229 m/slm) all’incrocio con la strada asfaltata comunale Cariatzu (384 m/slm). Per il resto è una gradevole passeggiata sulla sponda destra prima del lago e poi del Rio Leni, dalla quale si risale gradualmente verso il vivaio di Monti Mannu e la vicina Posada.
Tappa 11 da Monti Mannu ad Arenas
Lunghezza: 15,5 km
Dislivello: Salita 912 m – Discesa 667 m
Difficoltà: Impegnativa
Durata: 5 ore e 30 min.
Dal punto di vista naturalistico e paesaggistico è una delle tappe più suggestive del Cammino, grazie alla straordinaria bellezza dei rilievi granitici di Piscina Irgas, modellati dai corsi d’acqua. Di grande fascino anche le foreste di lecci, la macchia mediterranea e i numerosi scavi minerari che si incontrano lungo il percorso. Il percorso di oggi è impegnativo non tanto per la lunghezza, quanto per i dislivelli che occorre superare.
Tappa 12 da Arenas a Su Mannau
Lunghezza: 13,4 km
Dislivello: Salita 399 m – Discesa 788 m
Difficoltà: Facile
Durata: 4 ore
Con questa tappa viene aperto un nuovo straordinario percorso che arricchisce il nostro cammino sotto l’aspetto naturalistico-ambientale e storico-culturale. I boschi di leccio sulle montagne calcaree, la grande sorgente perenne di Pubusinu e le grotte di Su Mannau sono i gioielli naturali che fanno da cornice al patrimonio minerario segnato dalla miniera di Gutturu Pala con la casa di Carlo Marx che fu il suo scopritore, e la miniera-museo di Su Zurfuru. Possiamo dedicare tempo alla visita di questo patrimonio lungo una tappa facile e prevalentemente in discesa.
Tappa 13 da Su Mannau a San Benedetto
Lunghezza: 14,6 km
Dislivello: Salita 687 m – Discesa 485 m
Difficoltà: Impegnativa
Durata: 5 ore
In questa tappa si cammina ancora tra i boschi di leccio, fino ad incontrare il tempio punico-romano di Antas dedicato al Sardus Pater. Proseguiamo poi fino a ricongiungerci ai grandi scavi e alle tante pregevoli strutture minerarie presso le miniere di Baueddu, Malacalzetta e San Benedetto che fanno di questa tappa una delle più interessanti sotto il profilo dell’archeologia industriale.
Tappa 14 da San Benedetto a Case Marganai
Lunghezza: 7,3 km
Dislivello: Salita 472 m – Discesa 127 m
Difficoltà: Facile
Durata: 3 ore
Per oltre metà della tappa camminiamo sull’antico tracciato ferroviario, realizzato sui versanti di queste montagne calcareo-dolomitiche per il trasporto dei minerali. Nella seconda parte finale, un sentiero del percorso una comoda strada sterrata, interamente immerso in fitti boschi di lecci, che progressivamente si immerge nel bosco, ci conduce alle Case Marganai. È una tappa molto breve e facile che si consiglia di tenere nel caso in cui si voglia trascorrere una giornata leggera in un bellissimo ambiente di montagna visitando il giardino Linasia e raggiungendo comodamente la cima di punta San Michele (906 m).
Tappa 15 da Case Marganai a Domusnovas-Musei
Lunghezza: 16,4 km
Dislivello: Salita 596 m – Discesa 1187 m
Difficoltà: Media
Durata: 5 ore e 30 minuti
Le attività minerarie hanno lasciato qui importanti testimonianze immerse in una natura bellissima. Con questa tappa si percorrono quasi 800 m sottoterra attraversando da nord a sud la seconda cavità carsica europea transitabile dai camion ed oggi percorribile solo a piedi, a cavallo e in bicicletta. Notevole anche il sito nuragico di Sa Domu ‘e S’Orku. Il percorso è relativamente facile, tuttavia le ripide discese lungo i tornanti delle mulattiere nella prima parte della tappa richiedono una particolare attenzione.
Tappa 16 da Domusnovas-Musei a Orbai
Lunghezza: 17,6 km
Dislivello: Salita 530 m – Discesa 323 m
Difficoltà: Media
Durata: 5 ore e 30 min.
Attraversando la valle del Cixerri si cammina tra le aziende agropastorali di questa fertile pianura, fino al parco naturale di S’Ortu Mannu, dove si possono ammirare maestosi ulivi secolari. La risalita sulle colline ci porta poi nel complesso forestale di Monte Cadelano, che ospita il villaggio minerario di Orbai e gli impianti abbandonati della passata attività estrattiva. miniera.
Tappa 17 da Orbai a Rosas
Lunghezza: 18 km
Dislivello: Salita 641 m – Discesa 723 m
Difficoltà: Impegnativo
Durata: 6 ore
Tappa interessante e gradevole che mette in collegamento due importanti siti minerari con un ricco patrimonio di archeologia industriale e classica come il nuraghe Monte Scorra. Si cammina su comode strade sterrate, mulattiere e sentieri, quasi sempre immersi nel bosco e nella macchia mediterranea.
Tappa 18 da Rosas a Nuxis
Lunghezza: 12,5 km
Dislivello: Salita 297 m – Discesa 348 m
Difficoltà: Facile
Durata: 4 ore
Oggi iniziamo la discesa verso le pianure del Basso Sulcis dove sono ancora presenti numerose testimonianze dell’attività estrattiva. Attraversiamo la miniera di piombo, zinco e rame di Sa Marchesa e osserviamo numerose cave dismesse di calcare. Incontriamo il tracciato della ferrovia che collegava la valle del Cixerri con la valle del Basso Sulcis fino a raggiungere l’isola di Sant’Antioco. Transitiamo sotto uno dei ponti di questa ferrovia e camminiamo su comode strade sterrate, mulattiere e, nella parte finale del percorso, strade asfaltate.
Tappa 19 da Nuxis a Santadi
Lunghezza: 15,3 km
Dislivello: Salita 390 m – Discesa 457 m
Difficoltà: Facile
Durata: 4 ore
Tappa breve, che si percorre in prevalenza su strade secondarie asfaltate e su strade bianche carrabili. Incontriamo la grande cava di barite di Rio Bacchera e la cava di onice di Tattinu (cava Romana). Ma le caratteristiche principali di questo percorso sono le testimonianze archeologiche, dal Pozzo Sacro di Tattinu, alla chiesa bizantina di Sant’Elia, fino al ricco Museo di Santadi.
Tappa 20 da Santadi a Is Zuddas
Lunghezza: 15,6 km
Dislivello: Salita 191 m – Discesa 216 m
Difficoltà: Facile
Durata: 5 ore
Oltre alla bellezza dei vitigni del Carignano, il percorso di oggi è caratterizzato da importanti punti di interesse archeologico (Menhir di Su Terrazzu, necropoli di Pani Loriga, Grotta del Tesoro) e da testimonianze dell’attività estrattiva (miniera di Su Benatzu), ma soprattutto da fenomeni carsici sotterranei (Grotte di Is Zuddas).
Tappa 21 da Is Zuddas a Masainas
Lunghezza: 24,6 km – con visita al nuraghe Murecci 28 km
Dislivello: Salita 826 m – Discesa 873 m
Difficoltà: Impegnativa
Durata: 8 ore
Le cave di barite e le numerose emergenze archeologiche (Domus de janas di Su Cungiau de Tuttui, Nuraghi Moddizzi, Murrecci e Corongius Longus) caratterizzano questa tappa. Un lussureggiante manto vegetale con bellissimi esemplari di ginepro copre i rilievi che sovrastano il centro urbano di Masainas. A tratti si aprono squarci di paesaggio, dove la vista arriva fino al mare. Abbastanza impegnativo lo strappo in salita che occorre superare all’inizio del percorso per risalire dalle grotte Is Zuddas (102 m/slm) alla sella del Monte Moddizzi (374 m/slm).
Tappa 22 da Masainas a Candiani
Lunghezza: 19,3 km
Dislivello: Salita 333 m – Discesa 370 m
Difficoltà: Media
Durata: 6 ore e 30 min.
Questa è una delle nuove tappe del nostro Cammino che dalla pianura del Basso Sulcis ci porta fino all’estremità meridionale della costa sud-occidentale della Sardegna. Gli stagni pescosi, le dune bianche e la meravigliosa spiaggia di Porto Pino aggiungono bellezza al nostro itinerario nel quale non mancano nel tratto iniziale le tracce delle miniere e le testimonianze della storia antica di questo lembo di Sardegna con il Nuraghe Arresi che domina il centro abitato di Sant’Anna Arresi.
Tappa 23 da Candiani a Tratalias
Lunghezza: 24 km
Dislivello: Salita 433 m – Discesa 437 m
Difficoltà: Impegnativa
Durata: 8 ore
Si cammina sulle scogliere di Porto Pinetto e Portu Su Trigu ancora ammirando paesaggi stupendi con la vista costante del golfo di Palmas verso occidente. Le grandi distese di vitigni di vermentino e carignano sono inoltre le caratteristiche della prima parte del percorso fino ad addentrarci nel complesso dunale retrostante alla spiaggia di Sa Salina e nella spiaggia di Porto Botte dalla quale raggiungiamo la pianura con paesaggi di campagna fino a Tratalias. È una tappa impegnativa per la sua lunghezza ma molto agevole da percorrere.
Tappa 24 da Tratalias a Sant’Antioco
Lunghezza: 16,9 km
Dislivello: Salita 199 m Discesa 179m
Difficoltà: Media
Durata: 5 ore e 30 min.
Affrontiamo una tappa facile che ci lascia il tempo per visitare le antiche chiese del territorio, dalla medievale Santa Maria di Monserrato, alla bizantina Santa Maria di Palmas, fino alla basilica paleocristiana di Sant’Antioco. Saremo portati a tenere il passo lento per ammirare il patrimonio naturalistico dell’avifauna presente nel compendio umido delle saline di Sant’Antioco: un itinerario ricco di fascino e bellezza che ci riporta sulla costa sud-occidentale della Sardegna.
Tappa 25 da Sant’Antioco a Carbonia
Lunghezza: 23,4 km
Dislivello: Salita 273 m – Discesa 198 m
Difficoltà: Media
Durata: 7 ore e 30 min.
Camminiamo in prevalenza lungo un vecchio tracciato delle Ferrovie Meridionali Sarde (FMS), oggi trasformato quasi interamente in pista pedonale e ciclabile, che per circa mezzo secolo (dai primi anni ‘20 ai primi anni ‘70 del secolo scorso) ha assicurato la mobilità delle persone in questo territorio, oltre che il trasporto del carbone dalla Grande Miniera di Serbariu al porto di Sant’Antioco. È una delle tappe più lunghe del Cammino, ma si percorre molto agevolmente e senza particolari difficoltà.
Tappa 26 da Carbonia a Nuraxi Figus
Lunghezza: 22,5 km
Dislivello: Salita 504 m – Discesa 498 m
Difficoltà: Impegnativa
Durata: 8 ore
Dall’archeologia industriale all’archeologia classica, dalle miniere di carbone di Serbariu a quella di Nuraxi Figus, che si incontrano rispettivamente alla partenza e all’arrivo della tappa, l’intero percorso è quasi un grande parco archeologico a cielo aperto, dove è possibile camminare sulle tracce degli ultimi 5.000 anni di storia del territorio.
Tappa 27 da Nuraxi Figus a Carloforte
Lunghezza: 11,4 km
Dislivello: Salita 196 m – Discesa 310 m
Difficoltà: Facile
Durata: 3 ore e 30 min. + 40 min traghetto
Transitiamo esternamente all’area industriale di Portovesme e ci immergiamo nell’antica cultura marinara del territorio che con la pesca e la lavorazione del tonno ha costruito una storia plurisecolare ancora oggi viva e fonte di una straordinaria tradizione gastronomica.
Con questa nuova e singolare tappa del nostro Cammino, oltre a camminare agevolmente sulla terra ferma, attraversiamo in traghetto un breve tratto di mare per scoprire le tracce indelebili delle infrastrutture e degli uomini (ferrovie, depositi, attracchi per battelli e porti per piroscafi) che hanno assicurato per un secolo il trasporto dei minerali mercantili prodotti nelle miniere della costa sud-occidentale della Sardegna.
Tappa 28 da Carloforte a Portoscuso
Lunghezza: 18,8 km
Dislivello: Salita 412 m – Discesa 412 m
Difficoltà: Impegnativa
Durata: 6 ore e 30 min. + 40 min traghetto
Ancora una nuova tappa, che a fine della giornata ci riporta via mare sull’isola madre dopo aver camminato agevolmente nell’isola di San Pietro alla scoperta del suo straordinario patrimonio storico-culturale legato all’economia del mare, in particolare alla pesca del tonno e al trasporto dei minerali. Ma la vera sorpresa di questa piccola isola, abitata da genovesi da quasi 300 anni, sono i suoi gioielli naturalistici e l’antica tradizione gastronomica a kilometro zero basata sui prodotti del mare e della terra.
Tappa 29 da Portoscuso a Bacu Abis
Lunghezza: 18,8 km
Dislivello: Salita 459 m – Discesa 386 m
Difficoltà: Impegnativa
Durata: 6 ore e 30 min.
Dalla cultura e dall’economia del mare ritorniamo nella terra delle miniere camminando lungo le spettacolari scogliere vulcaniche della costa sud-occidentale fino ad arrivare alla miniera di Bacu Abis dove ha avuto inizio l’attività estrattiva nel bacino carbonifero del Sulcis. Con lo sguardo rivolto alla bellezza del paesaggio costiero con il panorama che arriva fino alle falesie calcaree di Masua, passiamo dall’archeologia industriale della miniera di Seruci all’archeologia classica dell’omonimo insediamento nuragico attraversando in pochi chilometri le tracce di 3.500 anni di storia del territorio.
Tappa 30 da Bacu Abis a Iglesias
Lunghezza: 14,7 km
Dislivello: Salita 491 m – Discesa 386 m
Difficoltà: Media
Durata: 5 ore
Con quest’ultima tappa si ritorna al punto di partenza dell’intero Cammino. Oltre il 40% del percorso si sviluppa lungo i tracciati delle ferrovie da Iglesias a Calasetta e da Monteponi a Portovesme. La variante per Seddas Moddizzis, che allunga la tappa di circa 9,5 km, permette di visitare un notevole patrimonio di archeologia industriale, tra cui la miniera di San Giovanni, dalle cui gallerie si può accedere alla splendida grotta Santa Barbara. Un’ulteriore variante consiste nel percorrere gli ultimi 2,3 km della tappa seguendo il tracciato dell’antica processione da Monteponi a Iglesias. Le tappe hanno una media di 16 km per poter permettere a tutti i pellegrini in cammino di potersi fermare ad ammirare gli incantevoli paesaggi che la Sardegna offre e per permettere visite di siti archeologici e strutture minerarie. Il tracciato raggiunge i 900 m di altitudine (Monti Marganai) con molti dislivelli, pochi dei quali sono impegnativi; il percorso è composto prevalentemente da sentieri, mulattiere e strade sterrate.
APP CAMMINI D’ITALIA
Il Cammino Minerario di Santa Barbara è disponibile sull’App di Cammini d’Italia
DOVE POSSO TROVARE MAGGIORI INFORMAZIONI?
Puoi trovare maggiori informazioni sulla scheda completa del Cammino di Carlo Minerario di Santa Barbara (Clicca qui) o sul Sito web del cammino www.camminominerariodisantabarbara.org