Dal silenzio del Santuario di La Verna ad Assisi: il mio primo cammino in solitaria
Poco spazio, quello necessario a contenere l’essenziale. Un po’ di paura, ma di più la curiosità. E poi, tanta umiltà. Si perché come si sente spesso dire durante i cammini “il turista chiede, il pellegrino ringrazia”.
Sarebbe bello essere tutti un po’ più “pellegrini”, non per la religione, ma semplicemente per un mondo migliore. I sorrisi che incontri in cammino, difficilmente si replicano nella vita “reale”. Come se ci fosse una sorta di “eccezione” sempre e comunque. Ho attraversato la natura più incontaminata, dal silenzio della Verna e di tutto l’Appennino con le sue salite e discese, passando per magnifici Eremi nascosti nel bosco che conservano gelosamente la propria bellezza, per poi arrivare lentamente a Gubbio dove l’atmosfera inizia a mutare gradualmente. Risalendo un po’ si apre la vista sul maestoso Subasio, segnale che la meta si avvicina. I km che separano l’Eremo di San Pietro in Vigneto ad Assisi sono abbastanza per dover dividere il percorso in 2 tappe, ma quando la mattina ti svegli alle 5, la giornata diventa sufficientemente lunga per percorrere tutti i passi restanti. E allora, dopo 7 giorni di cammino, 196 km e 4376 mt di dislivello positivo ero lì, davanti a quella Basilica che tante volte ho visto con gli occhi ma mai così tanto con il cuore avvolto da tutte le emozioni che questo cammino mi ha letteralmente regalato.

Nel mio percorso ho incontrato pochissimi pellegrini, soltanto 8, la maggior parte dei quali stranieri, provenienti dagli Stati Uniti, dal Brasile e dall’Austria. Ho ascoltato i loro racconti ed abbiamo condiviso emozioni. E poi c’è la forza della natura che passo dopo passo ti accompagna con i suoi colori, i suoi profumi ed i suoi rumori. Nella prima parte del cammino in particolare si attraversa l’Appennino immergendosi in qualcosa di magico che non riguarda soltanto salite e fatica ma anche ascolto ed introspezione. Infine, impossibile non menzionare le accoglienze pellegrine (ostelli, foresterie, eremi) gestite da persone gentilissime che fanno di tutto per rendere la tua permanenza memorabile e confortevole chiedendo soltanto un’offerta in cambio. È stato questo il mio primo cammino in solitaria, tanto studiato quanto desiderato. Abito a Cortona, luogo in cui San Francesco ha lasciato un’importante traccia di sé con il magnifico Eremo delle Celle che io considero uno dei miei luoghi del cuore, motivo per il quale questo cammino è stato ancor più significativo. Porterò sempre dentro di me la purezza delle persone che ho incontrato, l’atmosfera che si crea nei momenti di condivisione con sconosciuti che a tratti sembrano amici da una vita, la sensazione di spensieratezza e naturalezza, la fatica accompagnata sempre da un senso di gioia e gratitudine difficili da spiegare.
Se anche tu come hai voglia di condividere il tuo racconto di cammino, scrivici a info@camminiditalia.org: ti invieremo tutte le indicazioni per raccontare la tua avventura! E se preferisci un contatto diretto unisciti alla nostra Community su Facebook e condividi il tuo racconto con noi e altri appassionati.
E per non perderti lungo il tuo percorso, scarica l’app di Cammini d’Italia! Troverai tutte le tracce GPX dei principali cammini italiani e potrai navigare facilmente, anche offline. Scopri tutti i dettagli qui!
1° tappa: La Verna – Passo di Viamaggio
28,7 km – dislivello +900 -1040

Partenza ore 8:00 dal Santuario della Verna. Sono partita con un’unica grande paura ben definita, ovvero quella di incontrare dei cinghiali. Ed è così che dopo pochi km il destino mi ha subito messo alla prova: lungo il sentiero, di fronte a me, a distanza di una ventina di metri, un grosso cinghiale stava mangiando indisturbato. Mi sono fermata nella speranza che non mi avesse vista e soprattutto aspettando che il passo fosse libero. In quell’attimo ho sentito dei passi dietro di me ed è così che ho incontrato la prima pellegrina, un’americana con la quale ho percorso parte della tappa fino a Pieve Santo Stefano dove abbiamo inaugurato la credenziale con il primo timbro fatto al Comune. Lei concludeva la sua tappa proprio lì, mentre io avrei proseguito verso il Passo di Viamaggio. Per ringraziarmi voleva regalarmi il suo cappello, in ricordo del nostro incontro, ma visto il sole molto caldo di quei giorni ho insistito perché lo tenesse stretto. Ci siamo pertanto salutate con la promessa di incontrarci il giorno successivo a Sansepolcro e così è stato. Proseguendo in salita mi sono soffermata all’Eremo di Cerbaiolo, luogo incantato custodito da Padre Claudio il quale mi ha accolta carinamente per una sorta di “visita guidata”. Il detto recita “Chi ha visto La Verna e non Cerbaiolo, ha visto la mamma e non il figliolo”. Salendo ancora si arriva dritti al Passo di Viamaggio, punto finale della prima tappa.
Alloggio: “Rifugio CAI Ca’ La Fonte”
Tappa 2: Passo di Viamaggio – Sansepolcro
30,2 km – dislivello +520 -1080

Purtroppo il sentiero che riparte dal Passo di Viamaggio era invaso da una fitta vegetazione che ostacolava il passaggio, pertanto ho optato per la variante, allungando la tappa di 4 km sicuramente più accessibili. Si passa per Pian della Capanna (il rifugio apre alle 10:00) per poi proseguire verso il piccolo borgo di Montagna e successivamente l’Eremo di Monte Casale. Ho fatto il timbro in autonomia nella chiesetta ed ho visitato il cortile dell’Eremo dove è presente la statua di San Francesco con lo sguardo rivolto verso Sansepolcro, cittadina che avrei raggiunto dopo qualche altro km.
Alloggio: Foresteria Santa Maria dei Servi (donativo).
Tappa 3: Sansepolcro – Città di Castello
27,9 km – dislivello +640 -650

Partenza alle 7.15. La tappa prevedeva molto asfalto soprattutto nella parte iniziale, fino al borgo di Citerna. Ho proseguito verso Lerchi, sono passata per Le Burgne (punto sosta pellegrino in cui è possibile rifocillarsi e timbrare la credenziale), dopodiché a causa del gran caldo ho deciso di non salire all’Eremo del Buon Riposo (visitabile soltanto contattando il proprietario), ma ho proseguito verso Città di Castello con l’intento di riposarmi un po’ in previsione della tappa impegnativa del giorno successivo.
Alloggio: Hotel Umbria (nel centro storico di Città di Castello)
Tappa 4: Città di Castello – Pietralunga
32,1 km – dislivello +940 -720

Una delle tappe più dure.
Partenza alle 6:00 per evitare le ore più calde. Ho percorso i primi 7 km interamente su asfalto fino al Sasso. Durante questo tratto ho scambiato qualche piacevole parola con un pellegrino inglese che avrei poi incontrato nuovamente la sera stessa a fine tappa. Ho proseguito lungo una stradea bianca all’interno di un bel bosco contornato da infinite piante di ginestra fiorita, fino ad arrivare alla Pieve de’ Saddi dove, oltre che alla calorosa accoglienza pellegrina, è presente anche una cripta. Dopo una breve sosta e due piacevoli chiacchiere con gli ospitaleri di turno ho proseguito verso Pietralunga in quanto la strada da fare era ancora molta.
Alloggio: B&b Villa Ginevra
Tappa 5: Pietralunga – Gubbio
26,3 km – dislivello +710 -730

Partenza alle 6.00 dopo una bella colazione energetica fatta in casa con tutto l’occorrente fornito dal proprietario del B&b. Il percorso, dopo un breve tratto in salita si sviluppa su una strada bianca immersa nel bosco con continui sali scendi non particolarmente duri. Non si trovano punti acqua fino alla chiesa di Loreto dove è presente il timbro all’interno di una buchetta fuori dalla Chiesa. Poco dopo si trova un punto ristoro pellegrino molto curioso, che merita sicuramente una breve sosta, per poi tirare dritto fino a Gubbio per altri 8 km. L’arrivo nella cittadina famosa per l’incontro tra Francesco ed il lupo è stato emozionante. Si inizia a percepire l’aria dell’arrivo ad Assisi che si avvicina sempre di più.
Alloggio: Monastero Sorelle del Piccolo Testamento di San Francesco (donativo)
Tappa 6: Gubbio – Eremo di San Pietro in Vigneto
17 km – dislivello +360 -420

Tappa corta senza particolari difficoltà. Sono arrivata all’Eremo di San Pietro in Vigneto in tarda mattinata (da ricordare che la Confraternita di San Jacopo non offre il pranzo ma soltanto la cena, pertanto è necessario organizzarsi in anticipo). Alle 19:00 con il suono della campana, la Confraternita ha celebrato il rito della lavanda dei piedi, pratica religiosa facoltativa e particolare, alla quale è seguita poi la cena.
Alloggio: Eremo di San Pietro in Vigneto (donativo)
Tappa 7: Eremo di San Pietro in Vigneto – Assisi
30,8 km dislivello +1060 -1130

La mattina tutti i pellegrini presenti sono partiti molto presto, compresa me, a causa del caldo previsto. La destinazione della mia tappa doveva essere Valfabbrica, ma una volta arrivata qui, raggiunta la piazza principale e visto l’orario, ho deciso di proseguire dopo essermi riposata un po’. Sono ripartita per percorrere i restanti 13 km di questo cammino in modo tale da arrivare ad Assisi direttamente lo stesso giorno.. giorno del mio compleanno. Dopo aver attraversato la Porta di San Giacomo, alle 15.00 sono arrivata davanti alla Basilica di Assisi. Ho ritirato il Testimonium presso la Statio Peregrinorum (Ufficio del Pellegrino) ed ho atteso le ore 18.00 per partecipare alla Messa del Pellegrino nella Basilica Inferiore, celebrata in riconoscimento del viaggio spirituale dei pellegrini.
Iniziativa “Cammini Aperti” – Iniziativa finanziata con il Fondo Sviluppo e Coesione, Piano Sviluppo e Coesione a titolarità del Ministero della Cultura, “I cammini religiosi di San Francesco, San Benedetto e Santa Scolastica – Azioni trasversali” di cui è beneficiario il Ministero del Turismo.
