Giornata Internazionale della Montagna 2024: ecco le escursioni preferite dai creator
Le montagne ci insegnano qualcosa di semplice, ma potente: a ogni passo faticoso segue una vista che toglie il fiato. E proprio per celebrare la Giornata Internazionale della Montagna 2024, ci siamo fatti consigliare dai nostri amici creator outdoor dei percorsi davvero speciali.
Da Saint Jacques al Rifugio Mezzalama: un viaggio nel cuore del Monte Rosa
Cecilia Mercadante – @apiedi_ilmondo
Hai mai avuto la sensazione di essere minuscolo di fronte alla grandezza della natura? Questo è quello che provi al Pian di Verra, con il Monte Rosa che si staglia davanti a te come un gigante silenzioso.
Scheda Tecnica
- Lunghezza: 7,4 km (solo andata)
- Dislivello: + 1.306 m
- Difficoltà: molto impegnativa
- Tempo di percorrenza: 6-7 ore
Partiamo dalla piazza di Saint Jacques, un piccolo borgo che sembra uscito da un libro di fiabe. Proseguiamo avanti, costeggiando il torrente Evançon, fino a superare un piccolo ponte in legno. Qui troviamo una piccola fontana in legno, dove possiamo riempire la borraccia prima di salire. Il sentiero, poi, si snoda tra boschi ombrosi e ponticelli di legno.
Il sentiero prosegue dritto. Dopo un’ora di salita, il sentiero spiana. Siamo arrivati al Pian di Verra inferiore, una meravigliosa distesa di fiori e verde! Indubbiamente, qui abbiamo una vista mozzafiato: dinanzi a noi si erge il Monte Rosa in tutto il suo splendore! In primo piano abbiamo: le cime del Castore, del Polluce, della Roccia Nera e dei Breithorn. Ci si sente piccoli a confronto con questa maestosità!
Una volta arrivati al Lago Blu si prosegue in salita verso destra salendo sulla morena e arrivando al Pian di Verra Superiore, un posto incantevole. Da qui inizia il vero e proprio sentiero che ci porterà al Rifugio.
In questo punto si può avere qualche incontro ravvicinato con degli stambecchi. Io ne ho incontrato uno proprio sul mio sentiero, che mi guardava incuriosito per poi andar via saltellando. E più in là gli incontri si sono fatti sempre più numerosi. È stata un’esperienza magnifica!
Ogni curva è una sorpresa: marmotte che sbucano all’improvviso, stambecchi che ti osservano dall’alto, e poi, il Rifugio Mezzalama. C’è una salita finale soprannominata “l’ammazza-cristiani”. Sì, è dura, ma quando arrivi in cima capisci che ne vale la pena. Qui il silenzio parla più di mille parole, e ogni respiro sembra portarti più vicino alla natura.
Da qui è possibile procedere per il Rifugio delle Guide d’Ayas. Per la discesa ho preso la mulattiera al Pian di Verra Superiore senza passare dal Lago Blu, che vi taglia un po’ di strada.
Monte Baldo: la Cima Valdritta e il Rifugio Telegrafo
Sebastiano Gani Galli – @mountains_seba
Ho l’incredibile fortuna di abitare a due passi dal Lago di Garda e potermi godere i suoi panorami dall’alto del Monte Baldo. Questo percorso ti porta proprio lì, sopra tutto, dove lo sguardo abbraccia montagne, laghi e pianure.
Scheda Tecnica
- Lunghezza: 9,7 km
- Dislivello: +/- 886 m
- Difficoltà: impegnativa
- Tempo di percorrenza: 3-4 ore
Dal piccolo parcheggio di Novezza, segui il sentiero 652. La salita è dolce all’inizio, tra boschi di faggi, ma diventa presto una sfida. Durante la salita si potrà notare, scavata nella roccia, una croce con data 1754.
Questo “cippo di confine” segnala l’ex confine fra l’impero del Tirolo di Maria d’Asburgo e la Repubblica di Venezia, definito con il trattato di Rovereto.
Dopo circa 1 oretta di percorso, incroceremo la mulattiera che taglia le alte quote del Baldo.
Da questo punto, si seguono le indicazioni verso Cima Valdritta lungo il sentiero numero 651. Si passerà prima da Forcella Valdritta per poi arrivare alla parte finale verso la Cima + alta del baldo a quota 2218 m (facendo attenzione perché l’ultima parte è un po’ esposta).
Il panorama da questa cima offre una vista a 360° su tutto il Lago di Garda, sulle Prealpi Bresciane, sulla Presanella, sull’Adamello, sulle Dolomiti del Brenta, sull’Alto Garda per poi toccare il Pasubio, la Lessinia, gli Appennini e la Pianura Padana.
Ripercorrendo il sentiero n. 651 si prosegue lungo la mulattiera per poi arrivare ad intersecare un sentiero in salita che ci porterà al Rifugio Telegrafo posto alle pendici dell’omonima cima, Punta Telegrafo.
Il ritorno, in totale discesa, lo faremo percorrendo il “sentiero del Marocco” n.652 raggiungendo il punto di partenza.
Rifugio Parafulmine: un anello tra natura e tradizione
Giulia Meta – @metavagante
Se cerchi un posto dove ritrovare te stesso, questo percorso ad anello è quello che fa per te. A soli 35 minuti da Bergamo, ti accoglie un paesaggio che sembra dipinto a mano.
Scheda Tecnica
- Lunghezza: 9,2 km
- Dislivello: +350 m
- Difficoltà: moderata
- Tempo di percorrenza: 3-4 ore
Il Rifugio Parafulmine è il cuore di questo itinerario. È uno di quei luoghi dove il tempo sembra fermarsi: il profumo del cibo genuino, i panorami che si aprono sulle Alpi e la sensazione di essere parte di qualcosa di più grande.
È un percorso semplice, perfetto per una giornata con gli amici o la famiglia. E alla fine, mentre torni al punto di partenza, ti rendi conto di quanto sia stato bello staccare da tutto.
Anello da Campione alla Terrazza del Brivido: il Lago di Garda visto dall’alto
Stefano Dioni – @stfno
Ci troviamo a Campione del Garda, un piccolo gioiello incastonato tra le acque cristalline del lago e le pareti rocciose del Monte Baldo. Questo percorso ad anello è una vera avventura che ci porta a scoprire la bellezza della forra di San Michele, attraversando gallerie e facili tratti attrezzati che aggiungono un pizzico di adrenalina al cammino.
Scheda Tecnica
- Lunghezza: 6,8 km
- Dislivello: +664 m
- Difficoltà: media
- Tempo di percorrenza: 4-5 ore
L’ascesa ci conduce fino a Pieve di Tremosine, un borgo che sembra sospeso tra cielo e terra. Qui, facciamo tappa alla celebre Terrazza del Brivido, un balcone che si protende nel vuoto, regalando una vista mozzafiato sul Lago di Garda. È il luogo perfetto per fermarci un attimo, prendere fiato e scattare qualche foto da sogno.
Il percorso prosegue lungo un sentiero immerso nella natura, che ci riporta gradualmente verso Campione. Quello che rende speciale questo trekking è la sua incredibile varietà: dal paesaggio epico del lago agli scorci montani, dalle avventure lungo la forra ai momenti di pura contemplazione.
Livigno: trekking alla Cascata della Val Nera e al Lago della Valletta
Marta Fasolo – @itnierarioacolori
Nel cuore di Livigno si nasconde un percorso che conduce a uno dei luoghi più incantevoli e meno conosciuti della zona: il Lago della Valletta. Questo trekking è un viaggio tra natura incontaminata, cascate spettacolari e panorami mozzafiato, perfetto per chi cerca un’avventura completa e appagante.
Scheda Tecnica
- Lunghezza: 11,6 km
- Dislivello: 719 m
- Difficoltà: media
- Tempo di percorrenza: 5-6 ore
Il cammino inizia dal parcheggio P8, dove seguiamo un tratto asfaltato che ci porta alla Malga Vago, punto di partenza vero e proprio dell’itinerario. Da qui, il sentiero si inoltra in un bosco fiabesco, costeggiando il torrente e accompagnandoci con il rilassante suono dell’acqua. Dopo circa 45 minuti di cammino in salita, raggiungiamo la prima meta: la Cascata della Val Nera, che si annuncia con il fragore delle sue acque. Questo punto offre una vista meravigliosa e una prima soddisfazione per gli escursionisti.
Ma il vero spettacolo comincia oltre la cascata. Il sentiero prosegue nella Val di Campo, una valle verdeggiante e fiorita dove il torrente forma rapide e cascatelle lungo il percorso. Qui la natura regala scorci da cartolina, e la tranquillità del luogo, spesso poco frequentato, rende l’esperienza ancora più speciale. Dopo aver superato un breve tratto di pietraia e un secondo bivio, arriviamo alla seconda, imponente cascata. Qui ci concediamo una pausa per immortalare la bellezza del luogo.
L’ultimo tratto è il più impegnativo, con un dislivello concentrato che richiede sforzo e determinazione. Saliamo lungo un sentiero ripido accanto alla cascata, arrampicandoci a tratti su rocce, ma senza mai incontrare difficoltà tecniche. Ogni passo ci avvicina alla meta, e quando finalmente raggiungiamo il lago, lo spettacolo che ci si apre davanti è straordinario: un’acqua azzurra e cristallina, incorniciata da vette maestose.
Per i più curiosi, proseguendo ancora un breve tratto si può raggiungere un secondo piccolo laghetto nascosto o addirittura il passo Val Mera, ma già il Lago della Valletta ripaga ampiamente la fatica del cammino.
Questo itinerario è perfetto per chi cerca un’avventura completa, fatta di natura selvaggia, paesaggi unici e la soddisfazione di conquistare una meta che pochi conoscono. Non è un percorso per tutti, ma con un po’ di allenamento e voglia di scoprire, è un’esperienza che lascia il segno.
Passo Stelvio: la sfida e la bellezza di un’escursione senza tempo
Nazario Nesta – @nazarionesta
Raggiungere la cima del Passo Stelvio è un’impresa che non si dimentica facilmente, e per Nazario Nesta questa montagna ha rappresentato molto di più di una semplice sfida. Il suo primo tentativo, nel giugno del 2020, fu un’esperienza segnata da difficoltà e imprevisti. Partendo da Bormio senza cibo né acqua sufficiente, affrontò il cammino tra neve e stanchezza, trovando sostegno solo grazie alla generosità di alcune persone incontrate in vetta. Ma la montagna lo aveva sfidato, e Nazario non poteva lasciarla così. Nel luglio del 2024, è tornato sullo Stelvio, questa volta preparato e determinato.
Scheda Tecnica
- Lunghezza: 46,3 km
- Dislivello: +1.806 m / -2.063 m
- Difficoltà: molto alta
- Tempo di percorrenza: 12 ore
Ci teniamo a fare una premessa: Nazario ha un livello di allenamento e una prestanza fisica oltre la media. Questa escursione non deve essere emulata se non si hanno gli strumenti, l’esperienza e il giusto livello di allenamento. Il viaggio inizia a Bormio, dal campo da golf, un luogo tranquillo che sembra quasi voler nascondere l’intensità della sfida che ti attende. Da qui, il sentiero sale deciso, avvolgendoti in un paesaggio che cambia continuamente: i prati verdi si trasformano in distese di rocce e la vegetazione lascia spazio a panorami che si aprono verso l’infinito.
La salita non concede tregua, ma è proprio in questo che risiede la sua bellezza. Ogni metro guadagnato ti porta più vicino ai 2.700 metri del Passo Stelvio, uno dei valichi più iconici delle Alpi. Qui, dove l’aria è più rarefatta e il silenzio più intenso, la vista è una ricompensa impagabile. Il mondo si spalanca davanti a te: il confine tra Lombardia e Alto Adige, le cime innevate all’orizzonte e, sotto di te, la strada serpeggiante che hai lasciato indietro.
E poi c’è la discesa. Dal lato altoatesino, il sentiero si immerge in un panorama diverso, ma altrettanto spettacolare. Prati alpini, torrenti impetuosi e piccoli borghi punteggiano il percorso verso Prato allo Stelvio. È qui che saluti la Lombardia e abbracci una nuova prospettiva, in un viaggio che sembra non finire mai di sorprendere.
Se cerchi un’esperienza che metta alla prova corpo e mente, il Passo Stelvio è più di una meta: è un viaggio che ti cambia. Un’idea potrebbe essere quella di percorrerlo anche in due o tre giorni.
Conclusione
Ogni montagna ha una storia da raccontare, ma sta a te trovarla. La Giornata Internazionale della Montagna è un’occasione per fermarsi, guardare il mondo da un’altra prospettiva e sentire il ritmo della natura.
Scarica le tracce su Wikiloc, prepara lo zaino e parti. Ogni passo è un invito alla scoperta.
Ti aspettiamo sui sentieri.