Una piccola regione che accoglie bellezze di ogni tipo. I castelli valdostani solo un prezioso tesoro di questa regione, conservati con cura. In questo articolo vi parleremo dei 10 castelli più belli della Val d’Aosta

La Valle d’Aosta è la regione più piccola del nostro stivale, autonoma a statuto speciale e la meno popolata. Nonostante l’intensità della popolazione sia bassa, il territorio della Valle d’Aosta accoglie altre bellezze a cui manca un cuore pulsante, ma fanno accelerare quello dei visitatori.

La regione è la dimora dei “Giganti delle Alpi”, ossia il Monte Bianco con i suoi 4.810 metri, il Monte Cervino che raggiunge 4.478 metri, il Monte Rosa seconda montagna delle Alpi per altezza, il Gran Paradiso. Inoltre, all’interno di questo piccolo territorio affondano le proprie fondamenta le meraviglie costruite dall’uomo nel corso dei secoli: chiese, monumenti romani e castelli.
Ed è proprio sui castelli che ci vogliamo soffermare, oltre 130 castelli e residenze signorili sono presenti in Valle d’Aosta, che toccano tutte le epoche tra il Medioevo e il Rinascimento. Queste strutture testimoniano il passaggio di guerre, di ricchi mecenati, di case nobiliari e tutti sorti in punti strategici che si affacciano in panorami mozzafiato.
Abbiamo deciso di stilare una personale classifica sui 10 castelli più belli presenti in Valle d’Aosta. Scopriamoli!

Castello Savoia a Gressoney-Saint-Jean

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Costruito per volere della Regina Margherita di Savoia, il Castello sorge ai piedi del Colle della Ranzola. Fu realizzato tra il 1899 e il 1904, progettato dall’architetto Stramucci in stile eclettico.
Il castello è costituito da un nucleo centrale di forma rettangolare in cui si affacciano cinque torrette, una diversa dall’altra. L’esterno è rivestito in pietra da taglio grigia, mentre le pitture ornamentali furono realizzate da Carlo Cussetti. Articolato in tre piani, nel 1990 fu inaugurato il giardino botanico costituito da aiuole rocciose.
Il castello custodisce un’antica meridiana realizzata nel 1922. La meridiana riporta una frase che troverete su un orologio solare di Cogne: “Sit patriae aurea quaevis” ossia ogni ora sia d’oro per la patria.

 Forte di Bard

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Il Forte di Bard rappresenta uno dei migliori esempi di fortezza da sbarramento, rimasto tutt’oggi intatto. Dal 1242 la struttura divenne di proprietà dei Savoia, e protagonista del passaggio dell’esercito francese nel 1704. Proprio quell’anno il Forte assistette all’arrivo di Napoleone Bonaparte, che a seguito di una battaglia decise di smantellarlo. Quello che ad oggi è visibile è stato il frutto del rifacimento voluto da Carlo Felice che nel 1830 ne fece una delle strutture militari più importanti della Valle d’Aosta.

E’ costituito da tre corpi principali, suddivisi su diversi livelli: l’Opera Ferdinando, l’Opera Vittorio e l’Opera Carlo Alberto.
Al primo piano dell’Opera Carlo Alberto troverete il Museo delle Alpi, uno spazio interattivo attraverso il quale il visitatore può viaggiare alla scoperta della montagna attraverso i cinque sensi. All’interno dell’Opera Vittorio, invece, troverete uno spazio ludico conosciuto come le Alpi dei ragazzi, in cui è possibile conoscere tutto sulla pratica dell’alpinismo. Il percorso si dirama in 9 sale, partendo dalla preparazione del viaggio sino a raggiungere la vetta. Infine, all’interno dell’Opera Ferdinando troverete un museo in cui poter viaggiare tra l’evoluzione delle tecniche difensive.

Castello di Verrès

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Costruito su un picco roccioso che domina il bordo di Verrès, il castello fu di proprietà dei signori De Verretio nel 1287. Fu Ibleto di Challant nel 1390 a iniziare i lavori, lo attesta un’iscrizione scolpita in caratteri gotici. Alla morte dell’ultimo erede di sesso maschile, il castello venne incorporato tra i possedimenti dei Savoia sino al 1661, quando il duca Carlo Emanuele II decise di trasferire gli armamenti al forte di Brand per la sua posizione più favorevole. Gli Challant si impadronirono nuovamente del castello sino alla completa estinzione della casata, nei primi dl XIX secolo.
Ogni anno il castello ospita il Carnevale storico verreziese, in cui si rievoca l’epopea della contessa Caterina di Challant.

Castello Gamba a Chatillon

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Edificato nei primi anni del ‘900 dall’ingegnere Carlo Saroldi, per volere di Charles Maurice Gamba. Il castello dal 1982 è di proprietà della regione. Dopo una serie di restauri il castello oggi ospita un percorso che si snoda in 13 sale, in cui sono esposti dipinti, sculture, raccolte fotografiche e molto altro. Il castello è circondato da un parco che si estende per 50.400 metri quadrati, in cui troverete circa 150 alberi di diversa specie.

Castello di Issogne

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In principio di dominio dei vescovi di Aosta, successivamente passò alla famiglia Challant. Nel corso dei secoli gli edifici furono uniti fino alla totale trasformazione che avvenne tra il 1490 e il 1510. Da allora il castello divenne un unico palazzo a ferro di cavallo che si affaccia su ampio cortile. Nel Cinquecento la residenza vide il declino sino al 1872 in cui venne venduta all’asta e acquistata dal pittore Vittorio Avondo, diventando oggetto di un’attenta campagna di restauro. Oggi il castello appartiene alla regione.

Entrando nel palazzo vi ritroverete nel cortile, accerchiato da edifici affrescati dai ritratti degli stemmi del casato Challant. Nel 2018 venne allestito un appartamento dedicato a Vittorio Avondo, considerato uno dei migliori rappresentanti del paesaggismo piemontese. I visitatori del castello possono scegliere di seguire il normale percorso oppure estenderlo visitando anche l’appartamento di Avondo.

Castello Sarriod de La Tour a Saint Pierre

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 Rimangono oscure le origini del castello, l’impianto più antico comprendeva la cappella e la torre centrale.  Si presume che tra il 900 e il 1100 fu eretto il castello composto da una torre circondato da mura. Nel secolo successivo, il matrimonio tra Luigi Sarriod de La Tour e Antonia di Challant sancì l’ascesa della famiglia. Solo nel XV secolo il castello visse un periodo d’oro, fu rinnovato e trasformato da castello difensivo a residenza signorile della famiglia dei Sarriod. Sicuramente uno dei più misteriosi tra i 10 castelli della Val d’Aosta.

Castello reale di Sarre

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Il castello sorge sopra la strada statele per il Monte Bianco, poco dopo il bivio per Cogne. Edificato nel 1710 da Giovanni Francesco Ferrod di Arvier sostituì i resti di una casa forte. Nel 1869 venne acquistato da Re Vittorio Emanuele II, che lo ristrutturò e trasformò in residenza della famiglia.
Negli ultimi anni del regno di Umberto I, si proseguì a rinnovare l’interno del castello diventando dimora per la villeggiatura della regina Maria Josè. Dal 1989 il castello è diventato di proprietà della Regione Valle d’Aosta.

Castello di Introd

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Il castello sorge su un promontorio nei pressi delle gole del torrente Savara e Dora. Verso il 1260 Pierre Sarriod promosse i lavori che trasformarono il castello primitivo. Oggi è di proprietà dei Conti Caracciolo di Brienza e concesso in comodato al Comune di Introd. È possibile visitarlo solo nel mese di agosto, mentre negli altri periodi è possibile visitare la mostra all’interno della Cappella del Santo Sudario.
Accanto al castello troverete la Cascina l’Ola, in principio stalla e pagliaio dell’edificio, in cui potrete ammirare, sul lato ovest, l’architrave decorato da un motivo ad arco carenato.

Castello di Ussel a Chatillon

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Il castello venne edificato da Ebalo di Challant verso la metà del XIV secolo. Primo esempio di castello monoblocco in Valle d’Aosta, segna il passaggio tra il contemporaneo e le forme rigide di Verrès.
Il castello fu di proprietà della famiglia Challant e dei Savoia, venne utilizzato come prigione sino al punto in cui venne totalmente abbandonato. Nel 1983 il barone Marcel Bich, dopo aver acquistato il castello, lo donò alla Regione Valle d’Aosta.
Il castello presenta una pianta rettangolare a cui angoli si ergono due torrette cilindriche, in origine collegate tra loro.

Castello di Cly a Saint Denis

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Il castello, in stile primitivo, è costituito da un massiccio edificio centrale circondato da una cinta muraria ancora esistente che racchiude, tutt’oggi, un’area di 2800 metri quadrati.
La parte occidentale del castello priva di edifici, è costituita da un’ampia spianata dove, ai tempi, la popolazione poteva rifugiarsi in caso di attacchi. Il lato a sud-est ospitava le costruzioni edificate in epoche diverse tra il secolo XI e il XIV.

L’edificio più imponente era sicuramente il mastio, una massiccia torre con una pianta quadrata e alta circa 18 metri. Oggi del mastio resta una piccola cappella dedicata a San Maurizio, risalente al XI secolo.
Il castello inizialmente fu proprietà della famiglia Challant del ramo di Cly. Nel XVII secolo fu acquistato dai baroni Roncas che ne smantellarono una parte per poter costruire il loro palazzo di Chambave.