Curiosità
10 Ago 2024

Intervista a Nazario Nesta: l’uomo che disegna i confini a piedi

I piedi sporchi e lo sguardo buono. Oltre all’inconfondibile barba scura. Ecco alcuni indizi per riconoscere Nazario se i vostri cammini dovessero incrociarsi. Nazario Nesta non è solo un camminatore, ma un vero e proprio esploratore contemporaneo. Con il suo progetto “Disegnando l’Italia”, ha intrapreso un’impresa straordinaria: percorrere l’intero perimetro dell’Italia a piedi, tracciando con le sue orme i confini del nostro Paese. Questo viaggio epico ha rappresentato solo l’inizio di un’avventura ancora più ambiziosa.

nazario nesta

Dopo aver completato il giro d’Italia, Nazario si è dedicato al volontariato in Romania, mettendo il suo tempo e le sue energie al servizio degli altri. Successivamente, ha esteso il suo progetto a livello internazionale, percorrendo a piedi il perimetro della Spagna e del Portogallo, comprese le isole, con una determinazione e un impegno che pochi possono vantare.

Ora, mentre ritorna a piedi dalla Spagna, Nazario continua a raccontare sul suo canale YouTube i territori che attraversa, con la stessa passione e autenticità che lo hanno accompagnato sin dall’inizio. In questa intervista esclusiva per Cammini d’Italia, Nazario ci parla delle sue avventure, delle sfide incontrate lungo il percorso e delle lezioni apprese durante questi straordinari viaggi.

Com’è nata l’idea di fare il perimetro dell’Italia a piedi e cosa ti ha spinto a partire per farlo davvero?

L’idea è nata da una strana sensazione che da anni avevo dentro di me. Sentivo che avrei dovuto intraprendere un cammino, forse inconsciamente perché sapevo che per via della mia personalità, avevo bisogno di qualcosa che superasse i miei limiti, per riuscire a migliorare quelle parti di me che non amavo. Oltre a questo ciò che mi ha spinto a partire è stata la fede che avevo. Perché sentivo che ciò che stavo per iniziare, in qualche modo, mi avrebbe dato l’opportunità di aiutare e di essere aiutato, raccontando e ascoltando le tante esperienze.

Puoi raccontarmi uno dei momenti più difficili che hai vissuto in cammino e cosa ti ha insegnato?

Una delle esperienze più grandi è stata quella di vivere la quarantena in un bosco. Per via del COVID, sono rimasto bloccato in Valtellina, dove con l’aiuto di alcune persone ho avuto la possibilità di vivere quell’esperienza, isolato in un bosco. Per 75 giorni ho vissuto lì, dove costruendo una casa in legno, ho imparato che in caso di necessità, il nostro corpo e la nostra mente possono lavorare in un modo incredibile. Lì ho imparato che “il vero coraggio non sta nell’iniziare le cose, ma nel portarle a termine.” Infatti nonostante questa grande incognita, ho lottato con tutte le mie forze, affinché il mio più grande obbiettivo fosse portato a termine.

Altre situazioni difficili riguardavano i percorsi fatti. Solitamente con strapiombi sulla mia sinistra che mi hanno portato pian piano a ottenere sempre più coraggio e ad affrontare la sfida passo dopo passo, guardando la buona riuscita giorno dopo giorno..e a combattere le mie paure.

nazario nesta

Nel viaggio Spagna-Italia eri in compagnia di Ariadna. Com’è stato camminare in coppia dopo aver camminato per tanto tempo da solo?

Nel mio paese venivo chiamato the lone Wolf! Perché appunto non solo in cammino ma anche in altre situazioni, mi vedevano sempre solo, soprattutto nell’arco degli allenamenti prima di partire. Ma a parte ciò, il mio viaggio non è mai stato affrontato da solo. Perché per quanto riguarda la figura umana, lungo il percorso in molti mi hanno accompagnato per alcuni chilometri. Dandomi l’opportunità di gustarmi un tratto di viaggio diverso.

Con l’arrivo di una figura fissa però, le cose sono cambiate. Perché quello che ormai era mia abitudine vivere, doveva essere condivisa con qualcun altro. E quindi insieme abbiamo dovuto gestire ed adattarci alle tante differenze. Sia nel cibo, sia nelle distanze e nelle decisioni, infatti, siamo riusciti a trovare un equilibrio, dove nessuno dei due aveva il comando. Per me è stato un nuovo insegnamento di vita. Dove ho visto aumentare la mia pazienza, ma soprattutto il mio modo di guardare la persona che ho al mio fianco. Comprendendo il potenziale, ma comprendo anche ciò che può in qualche modo ostacolare il buon andamento del rapporto.

Ritornato solo, ho ripreso il mio solito modo di camminare, tenendo con me però, parte di ciò che ho appreso e che, anche se solo, poteva essermi utile in viaggio. Un esempio: gustarsi di più l’avventura.

Hai mai avuto problemi di salute mentre eri in cammino?

Lungo il cammino purtroppo per ingenuità, un paio di volte ho bevuto acqua non potabile, che mi ha portato a stare molto male. A parte questo, solo dolori al ginocchio, operato due volte.

Nel tuo viaggio del perimetro spagnolo, c’è stata una regione che ti è rimasta particolarmente nel cuore?

La regione Andalusia. Per me una delle più belle. Dove ho trovato gente molto calorosa e modi di fare molto particolari. Anche i colori e i posti la rendono unica.

Hai una sorta di routine durante le tue giornate di cammino? Fai delle giornate di pausa? E come fai a trovare il tempo per gestire il canale YouTube?

Lungo il cammino seguo il mio schema, che cambia solitamente in base alle stagioni. Cerco di arrivare in un orario, che mi dia la possibilità, non solo di lavorare ai video, ma anche di riposare bene per il giorno dopo. Nel mentre cerco di avere almeno 2/3 giorni di riposo in un mese, a parte qualche occasione, dove resto fermo anche una settimana. Comunque in parole povere, adattando il mio corpo, il mattino mi sveglio in base al chilometraggio che dovrò fare, tenendo conto di avere una media di 5km orari, cammino per 30/40 km. Con piccole soste lungo il tratto e mangiando una sola volta al giorno. Solitamente a fine tappa. Così facendo adattandomi a questa routine, il corpo mi permette di fare lunghe tappe, lasciandomi anche lo spazio di gestire la parte social.

Nelle stagioni fredde , diminuisco un po’ i chilometri percorsi e dormo un po’ di più, per recuperare le energie. Ma nel complesso cerco di restare sempre nella solita fascia oraria del termine cammino.

Com’è stato camminare nella penisola iberica rispetto all’Italia? Hai notato differenze, in termini di accoglienza, servizi o facilità nel trovare zone in cui accamparti?

Le differenze che ho riscontrato, sono sostanzialmente visibili nel contatto con le persone. Diciamo che in Italia ho avuto una sensazione più calorosa. A parte questo, sia nell’accamparsi, che negli acquisti, ho notato una maggiore difficoltà. Anche perché in molte zone percorse le regole riguardo il bivacco sono molto rigide.

Qual è la cosa più difficile a cui ti devi abituare della vita nomade quando sei in viaggio?

La difficoltà maggiore è l’accettare che non sempre si può passare una giornata comoda e che per proseguire in un cammino così lungo e difficile bisogna avere dei compromessi. Il mio è quello di mettere da parte il ricordo dei giorni difficili passati, per partire di nuovo come se fosse il primo giorno di cammino.

Che cosa hai imparato in questi anni di cammino che non ti aspettavi di imparare quando sei partito?

Ho imparato ad avere maggiore fiducia in me. Ho imparato che abbiamo delle qualità nascoste, che emergono solo mettendosi alla prova. E che posso fare cose straordinarie se non ho paura di iniziare un percorso nuovo.
Infatti guardandomi in dietro, ora come ora.. vedo una persona peggiore di quella che sono adesso. Questo per me è una vittoria.

A breve si concluderà questo lungo viaggio che ti ha portato a percorrere il perimetro iberico. Come stai vivendo l’imminente rientro?

Sono sereno. Perché so che non sarà la conclusione di un lungo viaggio, ma una parte del vero cammino della mia vita. Semplicemente non vedo l’ora di tornare a casa, per vedere cosa ci sarà di nuovo sotto al sole.

L’incontro con Nazario Nesta ci ricorda che il cammino non è solo una questione di chilometri, ma una profonda esperienza di trasformazione personale. Attraverso le sue avventure in Italia, Spagna e Portogallo, Nazario ha dimostrato come il viaggio a piedi possa diventare un mezzo per superare i propri limiti, scoprire il mondo e, soprattutto, conoscere sé stessi. Per chi avrà la fortuna di incrociare i suoi passi, il consiglio è di fermarsi, ascoltare e lasciarsi ispirare dalla sua storia, fatta di coraggio, determinazione e una continua ricerca di crescita personale.

Articolo di
Marta - Itinerario a Colori

🧗‍♀️ Umile escursionista che ama fare cose nuove
🏝️ Viaggio in Italia e vivo a Maiorca
🥾 Nei miei canali parlo di cammini, trekking e natura