Trekking
06 Mag 2024

Marco Martalar: come raggiungere le opere d’arte di Vaia

Oggi ti proponiamo un articolo molto curioso. Ebbene sì, siamo andati a spulciare tutte le escursioni che conducono alle sculture realizzate dallo scultore Marco Martalar. Queste opere d’arte sono realizzate con gli scarti di legno dovuti alle catastrofiche conseguenze della tempesta Vaia, abbattutasi nel nord Italia nel 2018.

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Drago di Magrè -L’opera è stata bruciata nell’agosto del 2023

La Tempesta Vaia

La tempesta Vaia è stata un evento meteorologico eccezionalmente catastrofico, che ha colpito il nord Italia alla fine dell’ottobre 2018. Si è trattato di una tempesta di proporzioni significative, caratterizzata da venti estremamente forti che hanno raggiunto punte di oltre duecento chilometri all’ora, accompagnati da piogge abbondanti.

Le regioni più colpite sono state il Veneto, il Trentino-Alto Adige e il Friuli-Venezia Giulia. In particolare, le foreste di queste regioni hanno subito danni considerevoli, con milioni di alberi abbattuti o gravemente danneggiati. I venti violenti hanno causato la caduta di alberi su strade, case e linee elettriche, interrompendo i trasporti e causando blackout in diverse aree.

La tempesta Vaia è stata particolarmente dannosa per l’industria forestale e del legno, con perdite economiche stimate in miliardi di euro. Inoltre, ha avuto un impatto significativo sull’ambiente, con conseguenze a lungo termine sulla biodiversità e sugli ecosistemi forestali.

Gli effetti della tempesta Vaia sono stati avvertiti a livello sociale ed economico per anni dopo l’evento, con sforzi intensi per ripristinare le aree danneggiate e per mitigare il rischio di future calamità naturali simili.

Copertura forestale distrutta dalla tempesta Vaia. Fonte GeoLab, Università di Firenze

Le opere di Marco Martalar

Marco Martalar è uno scultore che vive e lavora sull’Altopiano di Asiago, tratto d’ispirazione dai boschi circostanti. Il suo laboratorio a Mezzaselva di Roana è immerso nella natura, dove il profumo dei boschi permea l’ambiente. Inizia i suoi lavori con disegni preparatori, ma è il legno stesso a guidare il risultato finale della scultura. Ascoltando la musica naturale del legno e seguendo la sua fibra, Martalar crea figure sinuose e leggere, dando vita alle piante attraverso la sua creatività.

Le opere di Marco Martalar sono un esempio di creatività e rigenerazione che hanno trovato ispirazione nella devastazione causata da Vaia. Utilizzando gli scarti di legno provenienti dalle foreste colpite dalla tempesta, Martalar trasforma questi materiali in opere d’arte scultoree.

Le sue opere possono assumere forme diverse, dalla rappresentazione figurativa a quella astratta, e spaziano in vari stili artistici. Utilizzando il legno danneggiato dalla tempesta, Martalar conferisce nuova vita a materiali altrimenti destinati al degrado o alla distruzione. Queste opere non solo celebrano la bellezza e la resilienza della natura, ma rappresentano anche un modo tangibile per trasformare una tragedia in un’opportunità per l’arte e la rigenerazione ambientale.

Alcune opere d’arte sono dislocate nelle zone colpite dalla tempesta, altre invece sono sculture itineranti, come il Leone Alato o il Grido Vaia. Oggi però, vogliamo portarvi alla scoperta delle sculture che si possono raggiungere in escursione. Nello specifico, di seguito troverai la traccia sulla mappa Wikiloc di ogni singola escursione, che potrai consultare ogni volta sul profilo Wikiloc Premium di Cammini d’Italia.

Ecco le opere di cui vi porteremo alla scoperta!

  • Drago di Magrè (adesso Uovo di Drago)
  • Lupa del Lagorai
  • Cervo di Vaia
  • Aquila Vaia di Marcesina
  • Grifone del Tesino
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Aquila Vaia di Marcesina – Provincia Autonoma di Trento

Drago di Magrè (o meglio, le sue ceneri)

SCHEDA TECNICA

  • Distanza: 9,5 km
  • Dislivello: 298 m
  • Difficoltà: media
  • Partenza: Lavarone
  • Tipologia: ad anello
  • Quota massima: 1.358 m
  • Quota minima: 1.131 m

Ecco un suggestivo giro ad anello che inizia da una spaziosa piazza dove è facile trovare parcheggio. Da qui, il percorso attraversa pittoresche frazioni del comune di Lavarone, immergendosi nei sentieri boschivi che conducono verso una visione straordinaria per quanto triste. Qui si ergeva il Drago di Magrè, incendiato dolosamente nell’agosto 2023. Adesso, è presente un uovo di drago al suo posto. Quest’opera scultorea, creata sempre dall’acclamato artista Marco Martalar, sorge in un punto panoramico. Un simbolo di rinascita e creatività che emerge dalla distruzione, per ben due volte. Dapprima dalla tempesta e poi dall’incendio.

Dopo l’incontro con questa straordinaria opera d’arte, il percorso si snoda dolcemente in discesa, portandoci verso il tranquillo lago di Lavarone, dove potremo concederci una pausa rigenerante prima di ritornare al punto di partenza.

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Lupa del Lagorai

SCHEDA TECNICA

  • Distanza: 6,15 km
  • Dislivello: 513 m
  • Difficoltà: medio-difficile
  • Partenza: Levico Terme
  • Tipologia: ad anello
  • Quota massima: 1.992 m
  • Quota minima: 1.464 m

Il percorso a piedi parte da Vetriolo Terme e si snoda lungo una comoda strada asfaltata, che successivamente diventa sterrata, fino a raggiungere il suggestivo punto panoramico di Pian della Casara. Qui si erge la magnifica Lupa del Lagorai, un’opera d’arte unica realizzata utilizzando la legna degli alberi distrutti durante la tempesta Vaia. Dopo aver immortalato la bellezza della scultura e ammirato il panorama sulla valle e sul Lago di Levico, il percorso continua lungo strade forestali sterrate e sentieri, talvolta impegnativi, fino a raggiungere la vetta di Cima Panarotta, dove svettano le torri dei ripetitori e una suggestiva croce in ferro.

Dopo aver goduto del panorama mozzafiato, si inizia la discesa in direzione della seggiovia, percorrendo la strada forestale che attraversa la pista da sci, fino a raggiungere il sentiero che conduce verso la partenza. Nonostante i danni causati dalla tempesta Vaia, i sentieri sono stati sostanzialmente ripristinati e sono percorribili con una certa attenzione, offrendo un’esperienza di trekking gratificante e avvincente.

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Cervo di Vaia

SCHEDA TECNICA

  • Distanza: 6,9 km
  • Dislivello: 156 m
  • Difficoltà: facile
  • Partenza: Malga Millegrobbe
  • Tipologia: a palloncino
  • Quota massima: 1.514 m
  • Quota minima: 1.389 m

Partendo dalla suggestiva Malga Millegrobbe, dove possiamo già ammirare il Cervo di Vaia di Marco Martalar, ci dirigiamo in direzione Malga Campo, dove è possibile gustare un ottimo pranzo o deliziarsi con le torte fatte in casa offerte dal rifugio. Questo giro ad anello è ideale per famiglie e gruppi di amici che desiderano trascorrere del tempo immersi nella natura, anche in compagnia dei loro amici a quattro zampe.

Il ritorno prevede una breve ma gradevole salita che porta alla magnifica distesa prativa della Malga Millegrobbe, consentendo di ammirare rapidamente la bellezza del paesaggio circostante.

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Aquila di Marcesina

SCHEDA TECNICA

  • Distanza: 11,8 km
  • Dislivello: 260 m
  • Difficoltà: facile
  • Partenza: Rifugio Valmaron
  • Tipologia: a palloncino
  • Quota massima: 1.447 m
  • Quota minima: 1.332 m


Nella suggestiva Piana di Marcesina, incastonata tra le province di Vicenza e Trento nell’Altopiano dei Sette Comuni, si erge l’impetuosa e maestosa Aquila di Marcesina. Questo vasto pianoro, noto anche come “la Finlandia d’Italia” per il suo clima rigido e la sua orografia unica, offre uno scenario senza pari. Qui, l’arte e la natura si fondono in un connubio affascinante, con l’opera d’arte a testimonianza della forza e della resilienza di questo luogo, duramente colpito dalla tempesta Vaia del 2018.

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La Piana di Marcesina, caratterizzata dalla sua assenza di insediamenti urbani, è punteggiata solamente dalle malghe d’alpeggio e dai “casoni”, antiche abitazioni in legno e lamiera che un tempo servivano come rifugio per i boscaioli. Questo ambiente suggestivo offre il contesto perfetto per immergersi nella pace e nella tranquillità, lasciandosi catturare dalla bellezza della natura e dall’arte che la sovrasta.

Ci troviamo in Località Barricata, nel comune di Grigno (TN). Il percorso di andata ha una lunghezza di quasi 6 km su terreno misto immerso nell’altopiano di Marcesina, luogo colpito dalla tempesta Vaia nel 2018. Si parte dal Rifugio Valmaron, dove si può lasciare la macchina, e proseguire in direzione nord-ovest, seguendo un percorso facile che ci porta dritti dritti al Rifugio Barricata. Da qui, a meno di 5 minuti a piedi, possiamo ammirare la stupenda Aquila di Marcesina.

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Grifone del Tesino

SCHEDA TECNICA

  • Distanza: 8,3 km
  • Dislivello: 367 m
  • Difficoltà: medio-facile
  • Partenza: Castel Tesino
  • Tipologia: a palloncino
  • Quota massima: 1.208 m
  • Quota minima: 831 m

Il percorso ha inizio a Castel Tesino, dove si ha l’opportunità di visitare la suggestiva chiesa dei SS. Ippolito e Cassiano, risalente al 1.400 e adornata con affreschi antichi di grande valore artistico.

Dopo questa piacevole visita, ci si avvia lungo una salita regolare su una suggestiva strada forestale, immersa nella bellezza della natura circostante, fino a raggiungere il Ristorante Ai Larici. Da qui, il cammino prosegue sull’altopiano di Celado, offrendo panorami mozzafiato sulla zona circostante.

Proseguendo fino al Ristorante Ai Larici, per poi continuare verso il Camping Alice, si devia sulla strada per le antenne, fino a salire in una posizione panoramica dalla quale ammirare il maestoso Grifone Vaia del Tesino. Questa statua offre una vista spettacolare sulla conca del Tesino e la maestosa Cima d’Asta, arricchendo ulteriormente l’esperienza di questa suggestiva escursione. Il ritorno si può svolgere sullo stesso percorso dell’andata o deviando leggermente su una strada alternativa che riconduce a Castel Tesino.


Il Grifone Vaia del Tesino è un’opera d’arte alta 6 metri e lunga 9, simboleggia l’unione tra le regioni Trentino e Veneto, essendo metà Leone e metà Aquila. Il Grifone, creatura leggendaria, rappresenta la custodia, la vigilanza, la perfezione e la potenza, essendo associato al culto solare e combinando il dominio terrestre del leone con quello celeste dell’aquila.

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Le opere di Marco Martalar rappresentano una fusione unica tra arte, natura e simbolismo. Attraverso il recupero di materiali provenienti dalla tempesta Vaia e la loro trasformazione in opere d’arte che dominano paesaggi suggestivi, Martalar trasmette un messaggio potente di rigenerazione, unione e bellezza. Le sue creazioni non solo incantano gli occhi degli spettatori, ma raccontano storie profonde di connessione tra uomo e natura, tra tradizione e innovazione. Con la sua abilità artistica e la sua sensibilità verso l’ambiente, Martalar continua a lasciare un’impronta indelebile nel panorama artistico contemporaneo, ispirando riflessioni e emozioni durature.

Articolo di
Francesco Boggi
Quando posso mi ritiro tra i monti, quando non posso ne parlo qui. Co-Founder Cammini d'Italia.