Un passo verso l’inclusione: accessibilità e fruibilità dei cammini italiani
L’Italia è un paese unico, un mosaico di paesaggi straordinari, borghi pittoreschi e percorsi che raccontano secoli di storia. Tuttavia, non tutti i camminatori possono fruire di questa bellezza nello stesso modo. Rendere i cammini accessibili a persone con disabilità o esigenze specifiche è una sfida fondamentale, non solo per abbattere barriere fisiche, ma anche per costruire una cultura inclusiva che renda il turismo lento un’esperienza aperta a tutti.
Noi di Cammini di Italia abbiamo immediatamente preso a cuore questa missione, organizzando lo scorso 13 e 14 aprile l’evento “Cammini Aperti”: un progetto di promozione congiunta di tutte le regioni italiane in collaborazione con Ministero del Turismo ed Enit con partner CAI e FISH Onlus. Due giornate ricche di eventi tra cui 42 escursioni in tutta Italia, due per ogni regione.
Durante la manifestazione è stato presentato il vademecum “Accessibilità e fruibilità dei cammini: un metodo di lavoro”, frutto della collaborazione tra la Federazione Italiana Superamento Handicap (FISH) e il progetto nazionale Viaggio Italiano – Scopri l’Italia che non Sapevi.
Questo documento rappresenta un passo concreto verso l’inclusività, offrendo strumenti e linee guida per garantire a ogni persona, indipendentemente dalle proprie condizioni, il diritto di esplorare e vivere appieno i cammini naturalistici e culturali del nostro Paese.
La Regione Umbria, capofila nel tema del turismo lento, ha giocato un ruolo cruciale nel coordinamento del progetto. Sviluppumbria, soggetto attuatore, ha promosso i valori di inclusività e sostenibilità, dimostrando che l’accessibilità non è solo una questione di diritto, ma anche un’opportunità per valorizzare il territorio e attrarre un pubblico più ampio.
Il vademecum: uno strumento per l’inclusione
Il vademecum è un punto di riferimento per enti pubblici, associazioni e professionisti del settore che desiderano migliorare l’accessibilità dei cammini, rendendoli fruibili anche per persone con disabilità o esigenze specifiche. Non si limita a fornire risposte preconfezionate, ma invita a un approccio metodico e consapevole. Tra i punti fondamentali, il documento:
- Definisce la disabilità come un’interazione tra la persona e le barriere comportamentali o ambientali, invitando a progettare spazi e servizi senza esclusioni.
- Evidenzia il concetto di ProgettazioneUniversale, che mira a creare ambienti fruibili per tutti, senza necessità di adattamenti specifici.
- Elenca quattro azioni fondamentali:
- La Raccolta di dati sull’accessibilità e fruibilità per mappare le caratteristiche oggettive dei cammini;
- Un’ informazione chiara e promozione inclusiva, basata su criteri specifici e trasparenti, per permettere ai visitatori di valutare autonomamente i percorsi;
- Il miglioramento delle infrastrutture e dei servizi, rimuovendo barriere fisiche e comportamentali;
- La formazione per operatori e volontari, per sviluppare competenze specifiche nella gestione di camminatori con esigenze particolari.
Il documento esplora il tema dell’accessibilità a 360 gradi, affrontando aspetti cruciali come l’importanza di fornire informazioni accurate e accessibili attraverso canali tradizionali e digitali, la necessità di un approccio umano e professionale, che valorizzi ogni visitatore come parte di un’esperienza condivisa, e il garantire al camminatore un ambiente fisico e virtuale complementare (dai sentieri e infrastrutture turistiche ai siti web e strumenti digitali
È utile specificare che termini come “il sentiero è accessibile” sono inutili se non accompagnati da dati specifici. L’accessibilità va infatti declinata per le diverse tipologie di disabilità: motoria, visiva, uditiva e intellettivo-relazionale. Ogni persona ha esigenze e livelli di autonomia differenti, e un cammino realmente inclusivo deve essere progettato con questa consapevolezza.
Ma perché investire sull’accessibilità?
Investire sull’accessibilità significa accogliere un pubblico più ampio e diversificato, migliorare l’esperienza per tutti i camminatori e creare opportunità economiche per i territori. Un cammino inclusivo è un cammino di qualità, che non solo attira nuovi visitatori, ma si trasforma in un simbolo di innovazione sociale.
Il vademecum sottolinea che l’accessibilità turistica non è una questione di beneficenza, ma di professionalità e competenza. Richiede operatori preparati, risorse adeguate e, soprattutto, una visione a lungo termine. L’auspicio è che diventi un riferimento per ogni territorio italiano, promuovendo una nuova idea di cammini: non solo percorsi fisici, ma esperienze di condivisione e bellezza universale.
Noi di Cammini di Italia saremo sempre in prima linea e con l’impegno e la passione di tutti, possiamo rendere il nostro paese un esempio di turismo sostenibile e inclusivo, dove ogni passo conta e ogni camminatore trova il suo spazio.