La Via Flaminia Militare: la strada avvolta tra le lenzuola della storia
Chiunque abbia percorso la Via degli Dei avrà sicuramente notato lungo la terza tappa un’imponente strada romana che trasuda storia e leggende: si tratta dell’antica Via Flaminia Militare, scoperta dagli appassionati archeologi Santi e Agostini.
Storia della Via Flaminia Militare
La Via Flaminia Militare, è un’antica strada romana che connette Bologna ad Arezzo e fu costruita, come documentato da Tito Livio nel 187 a.C., per volontà del console Caio Flaminio. La costruzione seguì le orme di un percorso già battuto in passato dagli Etruschi, utilizzato per il commercio transappenninico.
Lo scopo per cui si procedette alla pavimentazione della Via Flaminia Militare non era solo quello di ampliare la rete stradale romana. L’obiettivo era bensì di costruire una strada ampia e ben strutturata che facilitasse gli spostamenti degli eserciti valicando l’Appennino senza troppe difficoltà.
La Via Flaminia Militare fu progressivamente abbandonata fino ad essere dimenticata a causa della perdita del ruolo strategico che essa ricopriva in epoca romana. La strada non compare nemmeno nella Tavola Peutingeriana: si tratta di un’antica carta romana che mostrava le vie militari dell’Impero romano. Questo fa presupporre che avesse una rilevanza perlopiù locale.
La riscoperta di Santi e Agostini
Nel 1997 Franco Santi e Cesare Agostini, entrambi archeologi, approfondirono gli studi sull’esistenza di tale strada e si misero a cercarla. Dopo due anni di intense ricerche, nell’agosto del 1979 riportarono alla luce un tratto di basolato nascosto sotto al fogliame. Si tratta di una lastra di roccia che veniva impiegata solitamente per la costruzione delle strade in epoca romana. Tale ritrovamento avvenne nei pressi del Monte Bastione non lontano dal Passo della Futa.
Successivamente a questa prima scoperta furono individuati altri tratti della Via Flaminia Militare perfettamente conservati. Dopo trent’anni di ricerche, i due archeologi bolognesi riuscirono a delineare in maniera esatta l’intero tracciato che collegava il capoluogo dell’Emilia Romagna con la città di Arezzo in Toscana.
L’origine del nome
Il nome di Via Flaminia Militare, fu attribuito alla strada proprio da Santi e Agostini. Doveva distinguersi dalla Via Flaminia, che collegava Rimini a Roma e allo stesso tempo sottolineare lo scopo strategico che ricopriva: quello di far valicare le legioni romane attraverso l’Appennino in maniera più celere e sicura.
Nonostante tutto, la scoperta di Santi e Agostini non ebbe conferme da parte della comunità di archeologi professionisti. Inoltre, non sussistono ancora stratigrafie in grado di poter confermare le ipotesi formulate dai due archeologi.
A riguardo si è aperto un vero e proprio dibattito. Alcuni sostengono che si trattasse della Via Flaminia Minor, corrispondente alla Via Claudia che collegava Bologna con Firenze.
La Via degli Dei
Nonostante il dibattito sulla Via Flaminia Militare sia ancora aperto, è solo grazie all’incessante lavoro di Santi e Agostini che oggi, camminando lungo la Via degli Dei abbiamo l’opportunità di ammirare l’imponenza e di percepire la storia imperniata in questa strada. I tratti più affascinanti si possono ammirare in prossimità del confine Emilia Romagna-Toscana e del Passo della Futa, lungo la terza tappa della Via degli Dei