Anello della Valle Santa di Rieti
Un anello di pura spiritualità tra i luoghi più cari a San Francesco: la Valle Santa Reatina ti accoglierà con natura incontaminata, santuari nascosti e borghi senza tempo.
L’Anello della Valle Santa Reatina è il percorso che il Francesco compì nella Valle Santa. Ripercorre i sentieri e le strade che il Poverello amò. La stessa natura spettacolare per un’esperienza unica di spiritualità e tranquillità. Le tappe della Valle Santa toccheranno: la Rieti medievale, con i suoi palazzi e le sue chiese, i Santuari di Greccio, La Foresta, Poggio Bustone e Fontecolombo, incastonati nel verde dei boschi, il Faggio di San Francesco a Rivodutri, gli antichi e suggestivi borghi lungo la Valle del Velino, e il monte Terminillo. A passo lento il Cammino ti sorprenderà per l’incredibile varietà delle bellezze naturali. Con un solo sguardo si abbracciano verdi pianure, dolci colline, montagne imponenti. Ti accoglieranno boschi secolari, il canto degli uccelli e acque purissime, che sgorgano a ogni passo.
Questo meraviglioso itinerario si svolge intorno alla tappa 25 delle Vie e Cammini di San Francesco.
Scheda Tecnica
-
Lunghezza:
62.7 km -
Tappe:
3 -
Dislivello medio:
728 m -
Partenza:
Poggio Bustone -
Arrivo:
Poggio Bustone (Santuario) -
Tipologia:
anello -
Tema:
spirituale
STORIA
San Francesco amò profondamente la Valle Reatina. Qui trovò rifugio dalla vanità del mondo, incontrò gente semplice e vicina al suo messaggio, scoprì una natura dolce e rigogliosa. Il Santo fece della Valle Reatina, accanto ad Assisi e la Verna, una delle sue tre patrie. Così questa splendida pianura, circondata da colline e monti, fu da allora chiamata Valle Santa. Francesco scelse la Valle Santa per compiere tre gesti fondamentali della sua vita e della sua spiritualità. Nel 1223 a Greccio volle il primo Presepio della Cristianità. Nello stesso anno scrisse la Regola definitiva dell’Ordine a Santuario di Fonte Colombo. Nel Santuario di Santa Maria della Foresta compì il miracolo dell’uva e, probabilmente, compose il suggestivo Cantico delle Creature.
PER SAPERNE DI PIÙ
PORTALE REGIONALE
ALTRI SITI UTILI
Italia.it – Cammini Spirituali
Iniziativa “Cammini Aperti” – Iniziativa finanziata con il Fondo Sviluppo e Coesione, Piano Sviluppo e Coesione a titolarità del Ministero della Cultura, “I cammini religiosi di San Francesco, San Benedetto e Santa Scolastica – Azioni trasversali” di cui è beneficiario il Ministero del Turismo.
TAPPA 25
TAPPA 25: Da Poggio Bustone a Rieti
Partenza: Poggio Bustone
Arrivo: Rieti
Distanza: 17.3 km
Dislivello: +518 m / – 940 m
Fondo stradale: Asfalto (25%) e sterrato (75%)
L’anello della Valle Santa di Rieti ha inizio da Poggio Bustone, borgo celebre non solo per aver dato i natali a Lucio Battisti, ma anche per la tradizione della porchetta, riconosciuta come Prodotto Agroalimentare Tipico. Il percorso si sviluppa su mulattiere e tratti asfaltati, alternando salite e discese tra paesaggi rurali e angoli di profonda spiritualità. Si risale verso Cantalice, affascinante borgo arroccato quasi verticalmente sul fianco del monte. Per raggiungere il Torrione del Cassero e la Chiesa di San Felice, occorre affrontare una scalinata di circa 350 gradini, ma lo sforzo è ampiamente ripagato dalla vista straordinaria che si apre sui laghi Lungo e Ripasottile. Il borgo, con le sue strette viuzze acciottolate e le scalinate in pietra, conserva un’atmosfera d’altri tempi, che invita a una sosta contemplativa. Poco fuori dall’abitato si incontra il Santuario di San Felice all’Acqua, costruito secondo la tradizione nel punto in cui il santo fece scaturire una sorgente d’acqua con il suo bastone. Da qui si prosegue in discesa su un sentiero ciottoloso, che in meno di 3 km conduce al Santuario di Santa Maria della Foresta, noto semplicemente come La Foresta. In questo luogo ricco di spiritualità, Francesco d’Assisi si ritirava in preghiera nello Speco, una grotta tutt’oggi visitabile. Poco distante si trova la vasca del miracolo dell’uva, legata a un episodio della vita del Santo che continua ad affascinare i pellegrini. Lasciato il santuario, il cammino prosegue per circa 4 km su strada asfaltata, attraversando la campagna che introduce alla città di Rieti, cuore della Valle Santa. Si giunge davanti alla maestosa Cattedrale di Santa Maria Assunta, che colpisce per il contrasto tra la sobrietà romanica dell’esterno e le eleganti decorazioni barocche dell’interno. All’interno si ammira la statua marmorea di Santa Barbara, protettrice della città, realizzata su un bozzetto di Gian Lorenzo Bernini.
TAPPA 25a
TAPPA 25a: Da Rieti a Greccio
Partenza: Rieti
Arrivo: Greccio
Distanza: 23.8 km
Dislivello: +815 m / – 576 m
Fondo stradale: Asfalto (55%) e sterrato (42%), non asfalto (3%)
Si consiglia di partire al mattino presto, per avere il tempo di visitare due luoghi fondamentali della Valle Santa: il Santuario di Fonte Colombo e il borgo di Greccio con il suo celebre santuario francescano. Il cammino inizia dalla Cattedrale di Rieti, nel cuore del centro storico medievale. Usciti dalla città, si percorre un tratto pianeggiante su asfalto, che lascia poi spazio a una salita graduale lungo una strada bianca sterrata, immersa nel verde. La prima meta è il Santuario di Fonte Colombo, luogo profondamente legato alla vita spirituale di Francesco.Qui, nel 1223, il Santo visse quaranta giorni di digiuno e preghiera, al termine dei quali dettò a Frate Leone la Regola definitiva dell’Ordine. Sempre qui, nel 1225, subì la dolorosa cauterizzazione agli occhi, “senza che il fuoco gli facesse male”. Oggi si possono visitare lo Speco di Francesco, dove ebbe la visione che confermò la Regola, e la cappella della Madonna (o della Maddalena), l’unica presente già ai tempi del Santo, con affreschi del XII secolo e un Tau dipinto, probabilmente dalla sua mano. Per la sua importanza spirituale, il santuario è noto anche come il Sinai francescano. Dopo la visita, il percorso riprende con l’unica vera asperità della tappa: la salita al Colle Sant’Elia. Superato il colle, si prosegue in un saliscendi dolce, in gran parte ombreggiato da maestose roverelle, che guida il pellegrino fino a Contigliano, borgo di origine medievale arricchito da palazzi rinascimentali e barocchi, chiese e una cinta muraria ben conservata. Attraversato il paese, si prosegue per la località Piano, da cui inizia la leggera ascesa lungo il sentiero dell’Onnina, che prende il nome da una sorgente locale. Lungo il cammino, merita una sosta l’Abbazia di San Pastore, recentemente restaurata e testimone silenziosa della spiritualità monastica del territorio. Infine, lasciandosi alle spalle la valle, il sentiero si arrampica dolcemente fino al Santuario di Greccio, costruito su un costone roccioso, in uno scenario spettacolare. È qui che, nella notte di Natale del 1223, Francesco volle rievocare per la prima volta la Natività di Betlemme, dando origine alla tradizione del Presepe. All’ingresso del convento si trova la Grotta del Presepio, trasformata in cappella e dedicata a Santa Lucia nel 1228. Sopra l’altare, un affresco del XV secolo raffigura insieme la Natività di Betlemme e il Presepe di Greccio. Dal santuario si accede al nucleo antico del convento, con il refettorio, la cella di Francesco, e l’Oratorio di San Bonaventura. La chiesa di San Francesco, infine, custodisce una statua dell’Immacolata e una ricca collezione di presepi provenienti da tutto il mondo. Una tappa intensa, in cui la bellezza del paesaggio si intreccia con i luoghi più emblematici della spiritualità francescana, rendendo ogni passo memoria viva del Santo e del suo messaggio universale.
TAPPA 25b
TAPPA 25b: Da Greccio (Santuario) a Poggio Bustone (Santuario)
Partenza: Greccio (Santuario)
Arrivo: Poggio Bustone (Santuario)
Distanza: 21.6 km
Dislivello: +430 m / – 250 m
Fondo stradale: Asfalto (25%) e sterrato (54%), non asfalto (21%)
Dal Santuario di Greccio il cammino riprende in discesa lungo la strada provinciale, per poi deviare su una strada sterrata che si addentra in un bosco silenzioso. Si raggiunge la località Reopasto e si prosegue costeggiando l’argine del fiume Velino, tra paesaggi fluviali e vegetazione rigogliosa, fino al Canale di Santa Susanna. Attraversato l’antico borgo di Mazzetelli, si giunge all’area archeologica della Villa di Quinto Assio, importante testimonianza di epoca romana, per poi arrivare alle straordinarie sorgenti di Santa Susanna: uno dei più potenti sistemi sorgivi d’Europa, con una portata di circa 5.000 litri al secondo, dichiarate Monumento Naturale nel 1977. In inverno, queste acque limpide ospitano uno dei presepi subacquei più grandi d’Europa. Si continua in direzione di Borgo San Pietro, da cui si percorre un breve tratto in salita su strada provinciale. Il cammino prosegue quindi verso la località Bandita, dove inizia l’ascesa più impegnativa della tappa: due chilometri con un dislivello di 260 metri. A due terzi della salita, il sentiero attraversa l’abitato di Poggio Bustone, il “paese del buon giorno buona gente”, così chiamato in ricordo del saluto con cui Francesco, nel 1208, si rivolse per la prima volta alla popolazione locale. Una fitta rete di viuzze e scalinate conduce fino al Santuario di San Giacomo, immerso nel verde e affacciato sull’intera Valle Santa Reatina: qui il Santo ricevette la conferma del perdono dei suoi peccati giovanili e la visione della futura crescita del suo Ordine.
Direttrice per il Faggio di San Francesco
Chi desidera immergersi in una natura ancora più intensa può scegliere la variante che porta al Faggio di San Francesco, albero monumentale legato alla tradizione del suo passaggio. Il percorso si distacca dal tracciato principale all’altezza di Mazzetelli, salendo lungo un ripido sentiero nel bosco, attraverso le località Casette e San Valentino, fino a raggiungere La Croce. Seguendo le indicazioni, si arriva al Faggio, sotto i cui rami — secondo la tradizione — Francesco trovò riparo durante una tempesta.Da qui si prende un sentiero sterrato che scende ripidamente tra le Vallecole, riconnettendosi con la strada asfaltata. Voltando a sinistra, si attraversa il borgo di Cepparo, dove si trova una fontanella, e proseguendo su sterrato si giunge infine al Santuario di San Giacomo e al centro storico di Poggio Bustone.
Direttrice per la Riserva dei Laghi
Un’alternativa paesaggistica di grande interesse naturalistico è la variante per la Riserva Naturale dei Laghi Lungo e Ripasottile. All’altezza del ponte Sant’Angelo (Mazzetelli), si svolta a destra verso sud e si percorrono circa 1.500 metri su asfalto, raggiungendo l’impianto idrovoro e il centro visite della Riserva. Si attraversa il fiume e si costeggia il Lago di Ripasottile fino alla località Casa Rossa, dove si svolta a sinistra. Dopo circa 1.200 metri si giunge al canale della Vargara, che si segue per circa 3 km, attraversando la SS Ternana, per poi costeggiare il Lago Lungo.Il percorso riconduce infine alla strada provinciale per Poggio Bustone, che si segue per circa 1 km fino a ricongiungersi con il tracciato principale.