Cammino di San Francesco da Rimini a La Verna
Un cammino tra storia, natura e spiritualità da Rimini a La Verna, lungo la Valmarecchia, tra borghi antichi e conventi francescani, sulle orme del passaggio di San Francesco nel 1213.
Il Cammino di San Francesco da Rimini a La Verna ripercorre alcuni dei luoghi visitati dal Santo nel suo viaggio in Valmarecchia del 1213. Si snoda lungo un itinerario di circa cinque giorni di cammino che da Rimini si inoltra nell’Appennino Tosco-Romagnolo, lungo l’affascinante valle del fiume Marecchia, tutt’ora caratterizzata da secolari boschi, borghi fortificati, antiche pievi, crinali e viste spettacolari. Lungo il percorso si incontrano numerosi conventi, luoghi di fede e di pace francescana. Dal Convento dei Frati Minori a Verucchio con il secolare cipresso di San Francesco, al convento di Sant’Igne, sorto nel 1244 nel bosco ai piedi della rupe di San Leo, al convento delle Clarisse e dei Frati Minori a Sant’Agata Feltria. Si attraversano borghi fortificati intrisi di storia come San Leo, luogo in cui il Conte Orlando Cattani donò a San Francesco il Monte della Verna. Oltre al percorso principale, il Cammino offre due percorsi francescani: la bretella di San Marino, e la bretella di Santarcangelo, che attraversano paesaggi naturali e storici offrendo ospitalità francescana. Durante la stagione invernale, è disponibile anche una variante invernale, nota come Variante Balze, che permette di evitare i tratti più difficili o innevati dell’ultima tappa del percorso principale. Il Cammino recupera antichi sistemi viari, ricongiungendosi presso La Verna con gli altri cammini del Centro Italia dedicati alla figura del Santo dando luogo ad un unico percorso nazionale che giunge sino a Roma.
Scheda Tecnica
-
Lunghezza:
107.2 km -
Tappe:
5 -
Dislivello medio:
914 m -
Partenza:
Rimini -
Arrivo:
La Verna -
Tipologia:
lineare -
Tema:
spirituale
STORIA
“E l’alta, nera, misteriosa Verna entra nella storia da questo aereo nido d’aquila scavato nel sasso”.
La citazione di Mons. Antonio Tani (“San Francesco nel Montefeltro”, 1926), ricorda l’evento che è all’origine del cammino. Nel paese di San Leo, l’antica Mons Feretri, l’8 maggio 1213 San Francesco ebbe in dono dal conte Orlando Catani di Chiusi nel Casentino il monte della Verna. Qui nel 1224 ricevette le stimmate e oggi sorge il Santuario, luogo tra i più importanti della storia francescana. Il Cammino tocca i luoghi legati ai passaggi del santo in Valmarecchia e nella parte del Montefeltro che arriva all’appennino tra Romagna e Toscana. Un invito a saper godere del Creato, non fermandosi alla sola componente estetica e ringraziando Colui che ne è l’Artefice. Il carisma di Francesco vive oggi negli uomini e nelle donne che gli dedicano la vita.
SEGNALETICA
La segnaletica ufficiale del cammino è la seguente:
- Tau color ocra/giallo su sfondo blu, con la scritta “Via di Francesco” o “Cammino di Francesco”. Il Tau è il segno distintivo del francescanesimo e il logo ufficiale del cammino.
- Strisce bianche e azzurre parallele (simili alla segnaletica CAI, ma con colori specifici del cammino).
- Frecce gialle talvolta con il Tau.
PER SAPERNE DI PIÙ
PORTALE REGIONALE
ALTRI SITI UTILI
Italia.it – Cammini Spirituali
Iniziativa “Cammini Aperti” – Iniziativa finanziata con il Fondo Sviluppo e Coesione, Piano Sviluppo e Coesione a titolarità del Ministero della Cultura, “I cammini religiosi di San Francesco, San Benedetto e Santa Scolastica – Azioni trasversali” di cui è beneficiario il Ministero del Turismo.
TAPPA 01
TAPPA 01: da Rimini a Villa Verucchio
Partenza: Rimini
Arrivo: Villa Verucchio
Distanza: 22 km
Dislivello: +415 m / – 291 m
Fondo stradale: Asfalto (57%) e sterrato (43%)
Il cammino prende avvio dal Tempio Malatestiano, antica chiesa di San Francesco, nel cuore del centro storico di Rimini. È qui che inizia idealmente il pellegrinaggio lungo la Via di Francesco da Rimini a La Verna, tracciato che ripercorre le orme del Santo nella sua discesa lungo la penisola.Uscendo dal centro, si attraversano luoghi legati alla memoria francescana e si lascia progressivamente l’area urbana per iniziare a salire sul colle di Covignano, dove sorge il Santuario della Madonna delle Grazie. Oltre alla chiesa, che domina l’intera pianura riminese, merita una visita il piccolo Museo delle missioni francescane, ospitato nel convento, se aperto.Si prosegue tra colline agricole, tra vigneti e uliveti, alternando tratti in salita e in discesa. Il paesaggio si apre progressivamente sulla Valmarecchia, con le prime rupi all’orizzonte che annunciano la presenza di castelli e rocche medievali, memoria di un territorio di confine.Scendendo a fondovalle, si raggiunge il fiume Marecchia, che accompagnerà il cammino per alcuni chilometri. In un contesto naturale e silenzioso, il sentiero segue l’argine del fiume fino a Villa Verucchio, dove un parco offre un’ottima occasione per una sosta.Dal paese, si sale poi al Convento di Santa Croce, luogo particolarmente legato alla figura di Francesco, che vi si fermò in preghiera durante il suo viaggio. Ancora oggi, nel chiostro, si conserva il grande cipresso che secondo la tradizione sarebbe nato da un bastone piantato dal Santo.Per chi desidera una variante, un sentiero collega la tappa anche a Santarcangelo di Romagna, borgo collinare ricco di storia e cultura, che offre anche possibilità di ospitalità in conventi e strutture francescane.
DEVIAZIONE PER SANTARCANGELO DI ROMAGNA: +5km
Questa deviazione consente la visita del paese di Santarcangelo di Romagna, dove è possibile ritrovare la presenza francescana nel convento dei Cappuccini e nel monastero delle SS. Caterina e Barbara. Segnaliamo poi la Pieve di s. Michele, la rocca malatestiana e la collegiata del ‘700. Il paese ha dato i natali a papa Clemente XIV.
TAPPA 02
TAPPA 02: da Villa Verucchio a San Leo
Partenza: Villa Verucchio
Arrivo: San Leo
Distanza: 19.9 km
Dislivello: +775 m / – 320 m
Fondo stradale: Asfalto (51%) e sterrato (49%)
Lasciato il Convento di Santa Croce, il cammino abbandona gradualmente le aree più antropizzate della pianura e si addentra nel cuore del Montefeltro, una terra ricca di spiritualità, storia e paesaggi mozzafiato. La destinazione di oggi è San Leo, borgo tra i più affascinanti d’Italia, nonché luogo ispiratore della Via di Francesco da Rimini a La Verna.Chi desidera iniziare la giornata con una deviazione suggestiva, può salire al centro storico di Verucchio, arroccato su uno sperone roccioso che domina la Valmarecchia. Il borgo, segnato dalla presenza dei Malatesta, regala scorci indimenticabili e una vista che abbraccia tutta la valle. Tornati sul tracciato principale, si cammina lungo il fiume Marecchia, che accompagnerà il pellegrino per diversi chilometri. Siamo ora sulla sponda sinistra del fiume, seguendo un tracciato tranquillo e pianeggiante immerso nella natura. Dopo alcuni chilometri, si incontra la rupe della Madonna di Saiano. Una breve ma intensa deviazione porta all’eremo sulla sommità, piccolo santuario di pietra che domina il corso del fiume e invita alla sosta e alla meditazione. A seconda della stagione e delle condizioni del fiume, si può guadare il Marecchia per proseguire sulla sponda destra, oppure seguire il crinale sinistro, che offre splendidi panorami sulla media e alta valle. Raggiunto Ponte Santa Maria Maddalena, il cammino lascia definitivamente il fondovalle per salire tra stradine sterrate e campestri, immerse tra coltivi e querceti. L’ascesa culmina al Convento di Sant’Igne, costruito nel punto in cui Francesco e frate Leone si fermarono la notte prima di entrare a San Leo. Un luogo ricco di memoria e spiritualità, tappa obbligata per ogni pellegrino. Ancora pochi chilometri e il profilo possente della rupe di San Leo, sormontata dalla sua fortezza, si staglia all’orizzonte. L’arrivo è emozionante: il borgo di San Leo, sospeso nel tempo, accoglie il viandante tra le sue mura millenarie.
DEVIAZIONE PER VERUCCHIO-PONTE VERUCCHIO: +3.9 km
Con una breve salita si raggiunge il bel centro storico di Verucchio, con la fortezza malatestiana su un promontorio roccioso a picco sulla Valmarecchia. Per viabilità secondaria si ritorna poi lungo il corso del Marecchia.
TAPPA 03
TAPPA 03: da San Leo a Sant’Agata Feltria
Partenza: San Leo
Arrivo: Sant’Agata Feltria
Distanza: 20.5 km
Dislivello: +840 m / – 828 m
Fondo stradale: Asfalto (55%) e sterrato (45%)
Lasciata alle spalle la rupe di San Leo, il cammino inizia la sua discesa verso il fondovalle del fiume Marecchia, per poi risalire lungo il crinale opposto, sul confine tra la Valmarecchia e la Valle del Savio. Questa tappa, di media lunghezza e con dislivelli importanti, offre alcuni dei paesaggi più scenografici di tutto il Cammino di Francesco nel Montefeltro.Il tratto iniziale regala ampie vedute sulla rupe di Maiolo, dove affiorano le tracce della frana che nel 1700 travolse l’antico abitato. Il sentiero, spesso sospeso tra cielo e terra, si snoda tra calanchi argillosi e crinali affacciati sulla valle, in un paesaggio scolpito dall’erosione e dal tempo.Attraversato il ponte sul fiume Marecchia si entra nell’abitato di Novafeltria, cittadina vivace che offre tutti i principali servizi, inclusi diversi punti di ristoro e possibilità di alloggio. È un buon luogo per una sosta prima di affrontare la salita verso il crinale.La risalita è graduale ma costante. Dopo aver superato campi coltivati e piccoli boschi si raggiunge il borgo di Torricella, patria del Servo di Dio Padre Francesco da Torricella, figura spirituale molto cara agli abitanti del territorio.Una volta giunti in cresta, lo sguardo può finalmente abbracciare le due valli: da un lato la Valmarecchia, ormai alle spalle, e dall’altro la Valle del Savio, che accoglie il pellegrino con il verde profondo dei suoi boschi.L’ultima parte del cammino è una piacevole discesa, in gran parte su sentiero, che conduce all’ingresso di Sant’Agata Feltria. Qui, ad accogliere il viandante, si trovano due luoghi di grande valore francescano: il Convento dei Cappuccini e il Monastero delle Clarisse, entrambi con possibilità di ospitalità.Il borgo, con il suo castello, le fontane, le atmosfere raccolte e silenziose, è tra i luoghi francescani più importanti del Montefeltro, perfetto per una sosta rigenerante nello spirito del Cammino.
TAPPA 04
TAPPA 04: da Sant’Agata Feltria a Balze di Verghereto
Partenza: Sant’Agata Feltria
Arrivo: Balze di Verghereto
Distanza: 21.9 km
Dislivello: +1282 m / – 776 m
Fondo stradale: Asfalto (31%) e sterrato (69%)
Superata Sant’Agata Feltria, il Cammino di Francesco lascia i dolci colli della Valmarecchia per inoltrarsi nei paesaggi più montani dell’Appennino tosco-romagnolo. È una tappa di media lunghezza ma dal sapore alpestre, che segna un cambio netto nell’ambiente naturale, nei panorami e persino nell’aria, che si fa più frizzante e pulita.La prima parte del percorso coincide con l’itinerario denominato “Frate Francesco a Sant’Agata Feltria”, un sentiero ad anello che conduce, in circa mezz’ora, ai ruderi del convento di San Francesco ai Piani, immersi tra campi e boschi. Una recente installazione artistica, posizionata nel sito archeologico, evoca il passaggio del Santo, invitando il pellegrino alla sosta e alla contemplazione.Lasciato alle spalle il sito francescano, si cammina su stradelli ghiaiosi e asfaltati secondari, che rendono il passo comodo anche nei tratti in salita. Le vallate si aprono generose, mostrando una natura più aspra e selvaggia: pascoli, faggete, ruscelli che scorrono tra i sassi e il profilo inconfondibile del Monte Fumaiolo che si avvicina, meta spirituale e geografica del tratto.Durante l’ultima ora di cammino, si entra nei boschi ombrosi che coprono le pendici del monte. Qui si incontra l’eremo di Sant’Alberico, luogo carico di spiritualità e silenzio, probabilmente fondato da San Romualdo nel XI secolo. L’eremo è abitato da eremiti e accoglie chi desidera pregare o semplicemente sostare nella quiete.Dal Santuario si prosegue lungo una bella mulattiera, che presto si trasforma in una suggestiva pavimentazione in pietra, conosciuta come la “Via Granducale”. Questo antico tracciato, che attraversava i territori dei Granduchi di Toscana, è oggi un tratto di cammino che unisce bellezza e memoria storica.In breve, si giunge alla frazione di Balze, un piccolo centro montano a quasi 1000 metri di altitudine, immerso nel verde e punto di partenza ideale per chi desidera raggiungere, il giorno seguente, le Sorgenti del Tevere.
TAPPA 05
TAPPA 05: da Balze di Verghereto a La Verna
Partenza: Balze di Verghereto
Arrivo: La Verna
Distanza: 22.7 km
Dislivello: +1258 m / – 1225 m
Fondo stradale: Asfalto (17%) e sterrato (83%)
Questa è la tappa più impegnativa del Cammino di Francesco, una vera immersione in ambiente montano e forestale. Dalle alture di Balze si procede lungo sentieri e strade sterrate che, passo dopo passo, guidano il pellegrino attraverso tre regioni naturali e spirituali: la Romagna, la Toscana e l’Alta Valle del Tevere. Nella prima parte si alternano boschi e prati-pascolo, salendo con lentezza ma costanza, in un paesaggio che si apre su panorami vasti e silenziosi. Si superano i confini regionali: si lascia la Romagna per entrare in Toscana, dove lo sguardo abbraccia contemporaneamente le valli del Marecchia, del Savio e dell’Alto Tevere. Qui la natura domina incontrastata, e il senso di isolamento si fa più profondo: si cammina spesso in solitudine, accompagnati solo dal canto degli uccelli e dal fruscio del vento tra le fronde. Il tracciato è ben segnalato: ai classici segnavia bianco-rossi del CAI si affianca la segnaletica specifica del Cammino di Francesco, che garantisce sicurezza e orientamento anche nei tratti più selvaggi. Nella seconda parte della giornata il percorso entra in un ambiente di alta montagna boschiva, dove la presenza dell’uomo è pressoché assente. Si costeggia la Riserva Naturale dell’Alta Valle del Tevere, un’area protetta ricca di biodiversità e habitat preziosi. Qui il silenzio è profondo e invita alla meditazione. Infine, si varca l’ingresso nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna, uno dei più importanti polmoni verdi d’Italia, territorio amato da Francesco d’Assisi e dai suoi seguaci. La spiritualità si intreccia con la natura più autentica: un paesaggio intatto, che custodisce eremi, silenzi e una sacralità che sembra emergere da ogni albero e da ogni pietra del sentiero. Il dislivello, la lunghezza e la natura isolata del percorso richiedono buona preparazione fisica, ma la ricompensa è straordinaria: una delle esperienze più intense dell’intero Cammino, dove ogni passo si fa preghiera, ogni respiro diventa ascolto.
TAPPA 05a
TAPPA 05a: da Balze di Verghereto a Pieve Santo Stefano – Direttrice per l’inverno
Partenza: Balze di Verghereto
Arrivo: Pieve Santo Stefano
Distanza: 24.6 km
Dislivello: +634 m / – 1279 m
Fondo stradale: Asfalto (21%) e sterrato (79%)
La tappa si sviluppa quasi interamente in ambiente appenninico aperto e luminoso, dove lo sguardo si perde tra monti, prati e radure, in un continuo susseguirsi di emozioni visive e spirituali. Si cammina tra crinali erbosi e pascoli d’alta quota, in un paesaggio che, tappa dopo tappa, racconta il cuore verde dell’Italia centrale. Il percorso entra subito in territorio toscano, con un andamento inizialmente morbido e panoramico. Si procede per lunghi tratti su strade di crinale e sterrate, spesso lambite da boschetti di faggio o da siepi naturali che lasciano spazio a improvvisi affacci sulla valle sottostante. Si raggiunge così il Passo di Viamaggio, un tempo conosciuto come Via Major, importante valico sulla dorsale appenninica che separa la Valmarecchia dalla Val Tiberina. Questo passo ha una storia antichissima: era già attraversato in epoca romana dalla via Ariminensis, una strada consolare che collegava Arezzo a Rimini, favorendo commerci, viaggi e pellegrinaggi. Ancora oggi, questo valico mantiene la sua vocazione di luogo di passaggio: qui si incrociano pellegrini che provengono da La Verna, in cammino verso Assisi, o viceversa. Dal Passo lo sguardo si apre generoso sulla Val Tiberina, invitando alla sosta e alla contemplazione. È il momento in cui il cammino si fa anche incontro, con volti e storie che si incrociano lungo la Via. La discesa verso valle porta all’Eremo di Cerbaiolo, uno dei luoghi più intensi del Cammino. Abbarbicato sulla montagna, l’eremo accoglie i pellegrini nel silenzio della sua pietra antica. Vi vive Padre Claudio, sacerdote eremita, custode dell’anima di questo luogo. Accoglie i viandanti con discrezione e fraternità, offrendo ristoro, ascolto e talvolta ospitalità. In una celletta dell’eremo, ancora visitabile, soggiornò Sant’Antonio da Padova, che vi trascorse un periodo di preghiera e ritiro. Dall’eremo, il cammino prosegue in costante discesa lungo un sentiero immerso nel verde, che in circa un’ora conduce al centro di Pieve Santo Stefano, il paese dei diari e della memoria, dove i pellegrini possono trovare accoglienza, servizi e luoghi di sosta per ristorare il corpo e lo spirito.
TAPPA 05b
TAPPA 05b: da Pieve Santo Stefano a La Verna – Direttrice per l’inverno
Partenza: Pieve Santo Stefano
Arrivo: La Verna
Distanza: 15.1 km
Dislivello: +1180 m / – 488 m
Fondo stradale: Asfalto (14%) e sterrato (86%)
Tappa relativamente breve che, nonostante il dislivello significativo, consente di raggiungere in mezza giornata la meta del cammino, avendo poi tempo da dedicare alla visita del santuario.