Via/Cammino di San Francesco Roma - Rieti - Assisi
Un cammino spirituale e storico da Piazza San Pietro a Roma fino ad Assisi, passando per Rieti, tra luoghi francescani e borghi, per riscoprire sé stessi seguendo le orme di San Francesco.
La Via/Cammino di San Francesco da Roma ad Assisi, passando per Rieti, è uno dei percorsi spirituali più intensi d’Italia, capace di unire l’esperienza del pellegrinaggio con un profondo legame alla vita e alla predicazione del Santo di Assisi. Si snoda tra Umbria e Lazio per oltre 250 chilometri, attraversando paesaggi collinari, boschi silenziosi, borghi medievali e luoghi intrisi di memoria francescana. La Via/Cammino di San Francesco collega tra loro i principali luoghi toccati dal Poverello nelle sue itineranze, riproponendo — tappa dopo tappa — l’esperienza umana e spirituale di san Francesco.
Il fascino del cammino sta proprio nella sua aderenza storica e spirituale: i paesaggi che accompagnano il pellegrino sono gli stessi che un tempo rallegrarono il cuore semplice del Santo, le località attraversate conservano il ricordo vivo delle sue parole e dei suoi gesti, e gli abitanti di questa terra sembrano ancora oggi imparentati con il suo spirito. Camminare lungo la Via/Cammino di San Francesco significa immergersi in una spiritualità che parla di amore per le piccole cose, rispetto per il creato e accoglienza dell’altro, chiunque egli sia.
Il percorso tocca luoghi simbolici come Assisi,, Spoleto, la Valnerina e la Cascata delle Marmore, Poggio Bustone, Greccio, Fonte Colombo, fino ad arrivare a Rieti, nella Valle Santa, e da lì attraversare la Sabina e per giungere a Roma, nella maestosità della Basilica di San Pietro. È un cammino che accompagna il viandante nella scoperta di sé, guidato dalla figura di Francesco che, da Roma ad Assisi, continua a parlare alla mente e al cuore, offrendo un’arte del vivere che armonizza l’uomo con il mondo, e con gli altri.
In questo senso, il tratto Roma - Rieti - Assisi non è solo un percorso geografico, ma un autentico cammino dello spirito, capace di dare senso e profondità alla quotidianità, e di donare al pellegrino — e a chiunque si metta in cammino con cuore aperto — un regalo prezioso: la possibilità di ritrovare, passo dopo passo, il senso della propria esistenza.
Scheda Tecnica
-
Lunghezza:
246 km -
Tappe:
14 -
Dislivello medio:
530 m -
Partenza:
Roma - Piazza San Pietro -
Arrivo:
Assisi -
Tipologia:
lineare -
Tema:
spirituale
STORIA
Le vie e Cammini di San Francesco è un insieme di percorsi che ripercorrono i luoghi attraversati e vissuti da San Francesco d’Assisi durante la sua vita e missione. Si tratta di un itinerario spirituale e culturale che attraversa alcune delle regioni più suggestive del Centro Italia — Umbria, Lazio, Toscana, Emilia-Romagna — connettendo santuari, eremi, monasteri, pievi e borghi storici legati alla memoria del Santo. La storia del Cammino affonda le radici nel Medioevo, quando i pellegrini cominciarono a visitare i luoghi francescani per devozione, in particolare Assisi, dove Francesco nacque e morì, ma anche La Verna, dove ricevette le stimmate, e Rieti, dove trascorse lunghi periodi in quelli che ora sono i quattro Santuari francescani. Con il tempo, questi itinerari spontanei si consolidarono in tratte organizzate, tracciate secondo i movimenti documentati del Santo e i luoghi di accoglienza monastica. Nel corso dei secoli, molti di questi sentieri vennero dimenticati o inglobati da altre vie storiche, ma negli ultimi decenni si è assistito a una rinascita dei cammini francescani, grazie a un crescente interesse per il turismo lento, il pellegrinaggio e il contatto autentico con la natura e la spiritualità. Oggi il cammino è una rete riconosciuta di itinerari — come la Via di Francesco da Firenze a La Verna, la via di Francesco da La Verna ad Assisi, il Cammino di San Francesco da Rimini a La Verna, la Via di san Francesco da Assisi a Roma,l’anello della Valle Santa di Rieti — che offrono ai pellegrini moderni la possibilità di camminare nei passi del Poverello d’Assisi, riscoprendo il valore del silenzio, della semplicità e della fraternità.
SEGNALETICA
La segnaletica ufficiale del cammino è la seguente:
- Tau color ocra/giallo su sfondo blu, con la scritta “Via di Francesco” o “Cammino di Francesco”. Il Tau è il segno distintivo del francescanesimo e il logo ufficiale del cammino.
- Strisce bianche e azzurre parallele (simili alla segnaletica CAI, ma con colori specifici del cammino).
- Frecce gialle talvolta con il Tau.
Nella regione Lazio il marchio è riprodotto in carattere stampatello maiuscolo leggermente stilizzato. La parola Cammino è posta lateralmente a destra al di sopra del resto della dicitura, mentre è affiancata alla sua sinistra dal disegno che raffigura il busto di un frate con le braccia aperte rivolte verso l’alto laddove spiccano un uccello, una stella e dei puntini.
CREDENZIALE
Cos’è la Credenziale del pellegrino?
La Credenziale è un documento di viaggio distingue il pellegrino da ogni altro viaggiatore. Su di essa, ad ogni tappa, si appongono le date e i timbri dei luoghi di ospitalità. Viene rilasciata da una autorità religiosa che si assume la responsabilità di ciò che essa afferma, pertanto ne deve essere fatto un uso responsabile e corretto. Coloro che intendono effettuare un pellegrinaggio a piedi, in bicicletta o a cavallo o con altri mezzi si impegnano ad accettarne il senso e lo spirito.
La Credenziale della Via di Francesco è approvata dalla Conferenza Episcopale Umbra, dalla Custodia Generale del Sacro Convento O.F.M. Conv. Assisi, dalla Provincia Serafica di San Francesco O.F.M. dell’Umbria, dalla Provincia Serafica O.F.M. Cappuccini dell’Umbria, dalla Provincia Serafica di San Francesco O.F.M. Conv. dell’Umbria e dalla Provincia di San Francesco d’Assisi del T.O.R. .
Come si ottiene?
La Credenziale del pellegrino va richiesta almeno 3 settimane prima della partenza ( 2 mesi per spedizioni fuori dall’Italia) per consentire l’invio tramite servizio postale. Se non siete certi del giorno esatto di partenza, indicatelo nel modulo di richiesta qui sotto. Il servizio di invio è gratuito ed è svolto a cura dell’Ufficio della Credenziale presso la PiccolAccoglienza della Diocesi di Gubbio. Si consiglia un’offerta libera all’ufficio della Credenziale per coprire le spese di spedizione e sostenere i costi del servizio.
PER SAPERNE DI PIÙ
PORTALI REGIONALI
ALTRI SITI UTILI
Italia.it – Cammini Spirituali
Iniziativa “Cammini Aperti” – Iniziativa finanziata con il Fondo Sviluppo e Coesione, Piano Sviluppo e Coesione a titolarità del Ministero della Cultura, “I cammini religiosi di San Francesco, San Benedetto e Santa Scolastica – Azioni trasversali” di cui è beneficiario il Ministero del Turismo.
TAPPA 01
TAPPA 01: Da Piazza S.Pietro, Roma a Monte Sacro
Partenza: Piazza S.Pietro – Roma
Arrivo: Monte Sacro
Distanza: 15.2 km
Dislivello: +275 m / – 265 m
Fondo stradale: Asfalto (50%) e sterrato (50%)
La Via/Cammino Roma–Rieti- Assisi delle Vie e Cammini di San Francesco prende avvio dalla maestosa Basilica di San Pietro, uno dei monumenti più iconici al mondo e meta di milioni di pellegrini ogni anno. Lì dove per molti il pellegrinaggio si conclude, ha inizio invece il viaggio verso Assisi, lungo un percorso che attraversa i paesaggi e i luoghi segnati dalla spiritualità e dalla presenza di San Francesco d’Assisi. Sin dalle prime tappe, il cammino invita a lasciare alle spalle il caos urbano e la frenesia quotidiana, per riscoprire a piedi i ritmi lenti dei borghi della Sabina laziale e dell’Umbria, il Cuore Verde d’Italia. È un viaggio che offre l’occasione di riconnettersi con la natura e con un modo di vivere più essenziale, in sintonia con il messaggio di pace, semplicità e amore per il creato che Francesco ha incarnato. Dalla Piazza San Pietro, il cammino si dirige verso Castel Sant’Angelo, per poi raggiungere Ponte Milvio, uno dei più antichi e significativi ponti di Roma. Attraversando il tratto urbano, si incontrano il Parco della Musica, il Parco di Villa Glori e si costeggia la grande Moschea di Roma. Il percorso si sviluppa principalmente su piste ciclabili e marciapiedi, offrendo un ingresso sicuro e suggestivo al cammino. Dopo aver attraversato il ponte sul fiume Aniene, si giunge alla Chiesa degli Angeli Custodi nel quartiere di Monte Sacro. Qui la tradizione racconta che, in epoca antica, gli àuguri si recassero sul colle per trarre i loro auspici osservando il volo degli uccelli, un’usanza che conferirebbe al luogo la sua connotazione di “sacro”. Questo primo tratto romano della Via di Francesco è solo l’inizio di un viaggio profondo, che porterà il pellegrino a camminare attraverso territori ricchi di storia, natura e spiritualità, fino ad Assisi, meta finale e cuore pulsante del francescanesimo.
TAPPA 02
TAPPA 02: Da Monte Sacro a Monterotondo
Partenza: Monte Sacro
Arrivo: Monterotondo
Distanza: 18.7 km
Dislivello: +480 m / – 370 m
Fondo stradale: Asfalto (50%) e sterrato (50%)
Da Piazza Sempione, il cammino riprende dalla Chiesa dei Santi Angeli Custodi, punto di riferimento nel quartiere romano di Monte Sacro. I primi 8 km del percorso si sviluppano nella periferia nord della città, lungo grandi arterie come Via di Monte Argentario, Viale Adriatico e Via della Bufalotta. In questo tratto urbano, il percorso si svolge interamente su marciapiede, con numerose possibilità di ristoro e brevi soste per recuperare le energie. Superata l’area più cittadina, la Via/Cammino di Francesco entra gradualmente nei paesaggi aperti dell’Agro Romano. Qui si accede alla suggestiva Riserva Naturale della Marcigliana, un’area protetta che conserva le vestigia dell’antica Crustumerium, uno degli insediamenti protostorici più antichi del Lazio. Come si legge sul sito ufficiale della Riserva, una volta lasciato alle spalle lo stress del traffico urbano, il viandante si immerge in un territorio di storica vocazione agricola, rimasto sorprendentemente immutato: “Un esempio di Agro Romano che contribuisce a una visione di un futuro auspicabile, dove può essere appagata la necessità di aria e luce, godendo dei suoi incantevoli paesaggi e della sua antica storia.” Uscendo dalla Riserva, è consigliata una breve sosta per ammirare il panorama: nelle giornate limpide, lo sguardo spazia sull’intero profilo della Città Eterna, fino a scorgere in lontananza la Cupola di San Pietro, da cui il cammino ha preso avvio. Il percorso prosegue quindi nella campagna romana, tra campi, poderi e silenzi, fino a raggiungere l’ingresso della cittadina di Monterotondo. Qui la tappa si conclude di fronte al Duomo, cuore religioso e simbolico della città. Una piacevole passeggiata nel centro storico, con i suoi vicoli e scorci, rappresenta un degno coronamento di questa prima vera giornata fuori Roma, immersi nei ritmi lenti e nei paesaggi che cominciano già a raccontare l’Umbria che verrà.
TAPPA 03
TAPPA 03: Da Monterotondo a Ponticelli Sabino
Partenza: Monterotondo
Arrivo: Ponticelli Sabino
Distanza: 29.4 km
Dislivello: +930 m / – 742 m
Fondo stradale: Asfalto (25%) e sterrato (75%)
Monterotondo rappresenta il punto di passaggio tra la città di Roma e l’area della Sabina romana. Da qui la Via/Cammino di Francesco prosegue verso nord con una tappa impegnativa, sia per lunghezza che per dislivello. È consigliabile partire al mattino presto per affrontare l’intero percorso in sicurezza e con il giusto margine di tempo. In alternativa, è possibile suddividere la tappa scegliendo di pernottare in una delle località intermedie: Montelibretti, Nerola, Acquaviva o Poggio Corese. All’inizio del cammino, è necessario prestare attenzione al traffico veicolare, soprattutto nei tratti che ancora costeggiano le zone abitate. Superato un sottopassaggio, si scorgono i resti medievali della svettante Torre della Fiora, uno dei primi segnali che si sta entrando in una dimensione più storica e naturalistica del percorso. Si prosegue nella natura della Macchia di Gattaceca, un’area di grande valore ambientale, protetta per la ricchezza della sua vegetazione e per i fenomeni carsici che la caratterizzano, come grotte e inghiottitoi. In questa parte del Lazio, la Via/Cammino di Francesco ricalca in alcuni tratti le antiche strade consolari romane, oggi ancora parzialmente utilizzate: la vecchia Via Nomentana e la Via Salaria Vecchia. Il paesaggio alterna salite e discese in un continuo variare di scorci rurali e collinari, fino a giungere a Montelibretti, dove si consiglia una breve sosta nel centro abitato. Da Montelibretti si riprende il cammino verso Acquaviva e Nerola, dominata dall’imponente Castello Orsini, che si staglia contro il cielo come un segno visibile della storia e dell’identità del territorio. Si attraversa poi Passo Corese e si affronta l’ultima parte della tappa, una salita progressiva: mai ripida, ma costante, che conduce infine al borgo di Ponticelli, conclusione di una giornata intensa, tra natura, storia e spiritualità.
TAPPA 03a
TAPPA 03a : Da Acquaviva di Nerola a Ponticelli di Scandriglia – Direttrice per Farfa
Partenza: Acquaviva di Nerola
Arrivo: Ponticelli di Scandriglia
Distanza: 26 km
Dislivello: +1034 m / – 762 m
Fondo stradale: Asfalto (30%) e sterrato (70%)
I km riportati si riferiscono al percorso da Acquaviva di Nerola a Ponticelli di Scandriglia. La presente direttrice, sebbene allunghi il percorso, consente la visita all’Abbazia di Farfa, uno dei monasteri benedettini più importanti d’Italia. Il percorso da Monterotondo fino ad Acquaviva di Nerola coincide con l’itinerario principale della tappa Monterotondo-Ponticelli di Scandriglia. Da Acquaviva, fraz. di Nerola, si fa attenzione al bivio per l’Abbazia di Farfa. Una salita progressiva conduce alla periferia di Fara in Sabina. Il percorso prosegue in discesa fino all’Abbazia di Farfa (km 18,8 da Acquaviva di Nerola), nei pressi della quale è consigliabile fare tappa. Si raccomanda la visita della splendida Abbazia. Il percorso della variante prosegue toccando la località di Toffia. Giunti al bivio per Ponticelli si può decidere se tornare verso Sud e fare tappa a Ponticelli (km 21,2 dall’Abbazia di Farfa) oppure proseguire, fino a Poggio Moiano (km 23 dall’Abbazia di Farfa).
TAPPA 04
TAPPA 04: Da Ponticelli di Scandriglia a Poggio San Lorenzo
Partenza: Ponticelli Sabino
Arrivo: Poggio San Lorenzo
Distanza: 20.1 km
Dislivello: +859 m / – 697 m
Fondo stradale: Asfalto (44%) e sterrato (56%)
Quella che da Ponticelli conduce a Poggio San Lorenzo è una tappa ricca di bellezze storiche, paesaggistiche e naturalistiche, in cui il cammino si fa esperienza autentica di scoperta. Con i suoi circa 24 km, l’itinerario presenta numerose salite e discese, ma affrontabili con passo regolare e senza particolari difficoltà per chi è abituato al cammino. Chi parte di buon’ora ha la possibilità di compiere brevi deviazioni che conducono alla scoperta di affascinanti borghi medievali dell’area, autentici scrigni di storia e tradizioni. Dai dolci saliscendi iniziali, il percorso comincia a salire offrendo suggestivi panorami su Scandriglia e sulle montagne sabine circostanti. Si continua in salita fino a Poggio Moiano, dove è possibile fermarsi per una pausa rigenerante nel cuore del paese.All’uscita del centro abitato, si incontra la piccola Chiesa di San Martino, immersa nel verde. Da qui il cammino riprende attraverso un paesaggio agricolo modellato da vigneti e oliveti, fino a raggiungere uno dei luoghi simbolici di questa tappa: il Santuario di Santa Vittoria. Costruito nei primi anni del XII secolo, questo edificio romanico è un autentico gioiello di spiritualità e architettura, la cui bellezza vale da sola il senso del cammino fin qui. Poco distante si trovano i resti dell’area archeologica di Trebula Mutuesca, antica città sabina di grande interesse storico. Chi desidera può compiere una deviazione per visitare anche il borgo medievale di Monteleone Sabino, con il suo fascino sospeso nel tempo. L’ultima parte della tappa prevede una salita progressiva che conduce alla meta del giorno: Poggio San Lorenzo, antico insediamento ricco di testimonianze romane, come le vestigia delle mura che un tempo cingevano l’abitato. Ad accogliere il pellegrino, oltre alla storia, è la gente ospitale del borgo, che conserva intatta l’anima genuina della Sabina.
TAPPA 05
TAPPA 05: Da Poggio San Lorenzo a Rieti
Partenza: Poggio San Lorenzo
Arrivo: Rieti
Distanza: 21.8 km
Dislivello: +569 m / – 662 m
Fondo stradale: Asfalto (28%) e sterrato (72%)
Questa tappa di circa 22 km conduce il pellegrino verso il cuore spirituale della Via/Cammino di San Francesco: la Valle Santa di Rieti e l’ingresso in Umbria, terra profondamente legata alla vita e al messaggio di San Francesco. Il percorso alterna brevi tratti su asfalto, ma si sviluppa in gran parte su strade secondarie, immerse nel paesaggio collinare e agricolo che accompagna il camminatore lungo tutto il tragitto. Si parte in discesa verso la valle, in un paesaggio che si apre progressivamente tra i monti, fino a raggiungere — con una deviazione facoltativa di circa 1 km — la località di Ornaro Basso, dove è possibile fermarsi per una sosta e trovare ristoro. Proseguendo, il cammino entra nel verde intenso della Valle di Rieti, circondata da montagne silenziose e ricca di riferimenti spirituali e storici. Lungo il percorso si oltrepassa un segnale simbolico: “100 km da Roma”. È un momento da celebrare, perché segna una tappa importante del viaggio e rende tangibile la vicinanza alla meta finale. Ogni passo ora ha il sapore dell’arrivo. Poco dopo, si entra nel centro storico di Rieti, antica città medievale che accoglie i pellegrini con il suo prezioso patrimonio di chiese, monumenti e musei. Cuore del borgo è la maestosa Cattedrale di Santa Maria Assunta, punto d’arrivo e insieme di ripartenza, in un cammino che è sempre sia fisico che interiore.
TAPPA 06
TAPPA 06: Da Rieti a Poggio Bustone
Partenza: Rieti
Arrivo: Poggio Bustone
Distanza: 17.3 km
Dislivello: +940 m / – 518 m
Fondo stradale: Asfalto (25%) e sterrato (75%)
Questa tappa di circa 18 km attraversa alcuni dei luoghi più significativi della Valle Santa di Rieti, toccando due importanti santuari legati alla figura di San Francesco: La Foresta e Poggio Bustone. Chi cerca pace e silenzio, come il Poverello d’Assisi, trova in questi conventi immersi nel verde luoghi ideali per il raccoglimento e la riflessione. Il percorso alterna brevi tratti su asfalto, ma si sviluppa prevalentemente su strade secondarie e sentieri, offrendo un cammino vario e suggestivo. Si parte dalla Cattedrale di Santa Maria Assunta e si lascia il centro di Rieti, camminando in piano per circa 3 km. Da qui inizia la salita verso il Santuario de La Foresta, immerso nella quiete della natura. La struttura, semplice e sobria, riflette appieno lo spirito francescano: qui San Francesco soggiornò spesso, trovando un luogo di pace lontano dal mondo. Si prosegue su un itinerario che alterna salite e discese, toccando il Santuario di San Felice all’Acqua e il borgo di Cantalice Superiore, dove è possibile fare sosta e rifocillarsi. Il panorama da qui è spettacolare: si aprono vedute sul massiccio del Terminillo e sui laghi di Lungo e Ripasottile, incastonati nella Piana Reatina. Una scalinata di circa 300 gradini in discesa conduce all’abitato di San Liberato, punto di passaggio prima dell’ultima parte del cammino. Da qui ha inizio un tratto impegnativo di circa 2,5 km in salita nel bosco, che rappresenta l’ultimo sforzo prima di giungere a Poggio Bustone. Secondo la tradizione, fu proprio qui che San Francesco, arrivando per la prima volta nel borgo alle pendici degli Appennini, salutò gli abitanti con la celebre frase: “Buon giorno, buona gente!”. Ancora oggi il paese conserva intatta la memoria di quel momento, e un percorso segnalato conduce il pellegrino dal centro abitato fino al santuario francescano, sospeso tra storia e spiritualità.
TAPPA 06a
TAPPA 06a: Da Rieti a Greccio – Direttrice per Terni
Partenza: Rieti
Arrivo: Greccio
Distanza: 23.8 km
Dislivello: +815 m / – 576 m
Fondo stradale: Asfalto (42%) e sterrato (58%)
Dalla Cattedrale di Santa Maria Assunta di Rieti, il pellegrino ha due possibili direzioni per proseguire il cammino. La prima conduce verso il Santuario di Poggio Bustone, collegandosi alla direttrice principale della Via/Cammino di Francesco. Da lì, il giorno seguente, si prosegue verso Piediluco (Tappa 7). In alternativa, seguendo il percorso qui descritto, si prende la via per il Santuario di Greccio, luogo dal profondo significato spirituale: proprio qui, San Francesco diede vita alla prima rappresentazione del Presepe, dando inizio a una tradizione che avrebbe attraversato i secoli. Questa tappa, di circa 24 km, si sviluppa su sentieri e strade secondarie, con un’unica asperità rilevante: la salita a Colle Sant’Elia. Il resto del percorso si snoda tra abbazie, borghi e natura, offrendo panorami ampi e suggestivi sulla Valle Santa e sul massiccio del Terminillo. Man mano che ci si allontana da Rieti, il paesaggio si fa più intimo e spirituale, riflettendo il carattere dei luoghi attraversati. Il Santuario di Greccio, incastonato nella roccia e circondato da boschi, rappresenta una delle mete più simboliche dell’intero cammino: un luogo che unisce spiritualità, storia e bellezza in un equilibrio unico.
TAPPA 06b
TAPPA 06b: Da Greccio a Terni – Direttrice per Terni
Partenza: Greccio
Arrivo: Terni
Distanza: 21.9 km
Dislivello: +519 m / – 1043 m
Fondo stradale: Asfalto (40%) e sterrato (55%) e lastricato (5%)
Il cammino da Greccio a Stroncone si snoda nel silenzio dei prati montani al confine tra Umbria e Lazio, in un paesaggio che invita alla contemplazione e alla calma. Il percorso prende avvio con una salita progressiva, per poi distendersi in tratti pianeggianti tra boschi di carpini e castagni, senza particolari deviazioni. A Stroncone la Via di Francesco si ricongiunge al Cammino dei Protomartiri Francescani. Si attraversano i suggestivi prati di Stroncone, in un’atmosfera quasi sospesa, dove il tempo sembra rallentare. Lungo il cammino si incontrano lapidi commemorative, poste nei luoghi legati al passaggio di San Bernardino da Siena, realizzate dalla famiglia francescana di Stroncone come segni discreti di fede e memoria. Si raggiunge quindi la Cappellina della Madonna del Tresto, ricca di ex voto, segno della devozione popolare. Da qui si prosegue sul sentiero che, in più punti, interseca la strada asfaltata, fino a raggiungere la Chiesa della Madonna di Colleponte. In meno di un chilometro si entra nel borgo di Stroncone, attraversando Piazza della Libertà per poi giungere al Santuario di San Francesco d’Assisi, che custodisce la memoria del passaggio del Santo nel territorio. Il percorso prosegue in discesa verso Terni, con scorci panoramici sulla campagna umbra, fino a raggiungere la periferia della città. Qui si incontra la Basilica di San Valentino, patrono degli innamorati e della città stessa, dove è ancora custodito il Sacro Corpo del Santo, nel luogo originario della sua sepoltura risalente al III secolo d.C. Attraversato il ponte sul fiume Nera, si entra nel centro storico di Terni, toccando la Cattedrale e poi la Chiesa di San Francesco, importante punto di riferimento spirituale. Da Terni, la Via di Francesco, prosegue verso la Cascata delle Marmore e la Valle del Nera, passo dopo passo sempre più vicini alla meta di Assisi.
TAPPA 06c
TAPPA 06c: Da Terni a Arrone- Direttrice per Terni
Partenza: Terni
Arrivo: Arrone
Distanza: 15.7 km
Dislivello: +376 m / – 258 m
Fondo stradale: Asfalto (50%) e sterrato (50%)
Da Terni, città di San Valentino, il cammino riprende in direzione di Assisi, entrando nella suggestiva Valle del Fiume Nera fino a raggiungere la spettacolare Cascata delle Marmore e il borgo di Arrone. Lasciata la città, il percorso attraversa inizialmente la periferia urbana, ma in meno di 6 km il rumore e il traffico lasciano spazio alla quiete naturale dell’Umbria. Si sale progressivamente lungo vie minori e poco trafficate, fino a raggiungere la località di San Liberatore, da cui inizia una discesa dolce e panoramica verso la Cascata delle Marmore. Da lontano, il fragore dell’acqua e la maestosità del salto più alto d’Europa accolgono il pellegrino in uno dei luoghi più spettacolari dell’intero cammino. È fortemente consigliata la visita al parco naturalistico della cascata, ricco di sentieri immersi nel verde. I pellegrini in possesso della credenziale possono accedere con un biglietto ridotto (si consiglia di verificare in anticipo gli orari di rilascio dell’acqua sul sito ufficiale: www.marmorefalls.it). Dalla cascata, il cammino prosegue su una strada sterrata di campagna, piacevole e tranquilla, che costeggia il Fiume Nera risalendo dolcemente il corso. Il paesaggio cambia nuovamente: ci si inoltra in valli strette e rocciose, dove il fiume guida il passo in un ambiente fresco, silenzioso e ricco di fascino. Questa parte della tappa, immersa nella natura e nella semplicità del paesaggio fluviale, rappresenta un momento di profonda armonia tra cammino, storia e ambiente, preparando il viandante all’ingresso nell’area dei borghi fluviali della Valnerina.
TAPPA 07
TAPPA 07: Da Poggio Bustone a Piediluco
Partenza: Poggio Bustone
Arrivo: Piediluco
Distanza: 22 km
Dislivello: +566 m / – 996 m
Fondo stradale: Asfalto (34%) e sterrato (66%)
La tappa da Poggio Bustone a Piediluco, lunga circa 22 km, segna l’uscita dalla Valle Santa di Rieti e l’ingresso in Umbria. Un itinerario suggestivo ma impegnativo, soprattutto per via della ripida ascesa al Faggio di San Francesco, luogo carico di fascino e spiritualità. Il cammino parte dal Santuario di Poggio Bustone e si inerpica verso i monti che separano il Lazio dall’Umbria. L’ascesa, seppur faticosa, è ampiamente ricompensata dalla maestosità del paesaggio e dall’incontro con uno degli alberi simbolici del cammino: il Faggio di San Francesco. La tradizione narra che proprio qui il Poverello fu sorpreso da un violento temporale e trovò riparo sotto un faggio, che miracolosamente piegò i suoi rami per proteggerlo, come fosse un mantello vivente. Leggenda o realtà, oggi il luogo è profondamente sentito: ai piedi dell’albero, molti pellegrini sostano e lasciano segni della loro devozione, creando un’atmosfera sospesa e intensa. Superato questo tratto, il percorso prosegue su sentieri e antiche mulattiere, accompagnati da splendide vedute sulla Piana Reatina, sui laghi Lungo e di Ripasottile, e sul profilo lontano delle montagne umbre. A circa metà percorso si incontra il piccolo borgo di Labro, perfetto per una sosta tra vicoli silenziosi e scorci panoramici. Più avanti, in alto e in lontananza, appare il Castello di Piediluco, che annuncia l’avvicinarsi della meta. Il cammino si fa infine più pianeggiante, e si conclude sulle sponde del Lago di Piediluco, specchio d’acqua amato dai viaggiatori del Grand Tour, che qui trovavano ispirazione e bellezza. Il paese accoglie i pellegrini con la sua atmosfera tranquilla, il panorama sul lago e il Santuario che conserva le memorie del passaggio di San Francesco, patrono d’Italia e figura centrale della spiritualità ecologica.
TAPPA 08
TAPPA 08: Da Piediluco a Arrone
Partenza: Piediluco
Arrivo: Arrone
Distanza: 12.8 km
Dislivello: +105 m / – 244 m
Fondo stradale: Asfalto (25%) e sterrato (75%)
Questa tappa di circa 13 km conduce il pellegrino lungo un percorso piacevole e rilassante, seguendo le acque del Fiume Velino fino a entrare nella stretta e affascinante Valnerina, la valle scavata nei secoli dal Fiume Nera. Si parte dal paesaggio incantevole del Lago di Piediluco, con le sue acque tranquille circondate da colline boscose. Il cammino prosegue lungo le sponde del Velino, il fiume che dà origine allo spettacolo straordinario della Cascata delle Marmore, tra le più alte d’Europa. Qui, natura e ingegno umano si fondono in un’opera maestosa, simbolo del territorio e tappa imprescindibile per chi percorre la Via. Chi desidera può approfittare dell’occasione per una deviazione verso l’ingresso superiore del parco della cascata, dove si snodano sentieri panoramici con viste spettacolari. Si consiglia la visita nei momenti di rilascio dell’acqua, per vivere appieno la potenza e la bellezza del luogo. Nel tratto successivo, il percorso si sviluppa in piano tra campi coltivati e rive alberate, seguendo le fresche correnti del Fiume Nera. Si entra così nell’area del Parco Fluviale del Nera, dove la natura, più che mai, fa da guida silenziosa al cammino. In questo scenario, la presenza francescana si percepisce forte e discreta: è Sorella Acqua, celebrata da Francesco come “multo utile et humile et preziosa et casta”, a scandire i passi del pellegrino. La tappa si conclude nel borgo medievale di Arrone, inserito tra i “Borghi più belli d’Italia”, con le sue torri, le mura ben conservate e un’atmosfera sospesa nel tempo. Priva di particolari difficoltà tecniche, questa tappa rappresenta una valida occasione per recuperare energie e prepararsi alla successiva, più impegnativa, salita da Ceselli a Spoleto.
TAPPA 09
TAPPA 09: Da Arrone a Ceselli
Partenza: Arrone
Arrivo: Ceselli
Distanza: 15.1 km
Dislivello: +169 m / – 130 m
Fondo stradale: Asfalto (15%) e sterrato (85%)
Questa tappa rilassante di circa 15 km offre al pellegrino un’occasione preziosa per defaticare i muscoli e prepararsi alla salita verso Spoleto, che attende nel giorno successivo. Il cammino si sviluppa in piano, lungo la Valle del Fiume Nera, le cui anse sinuose sono entrate nell’immaginario popolare come le spire di un drago, simbolo potente della natura che domina questa terra. Partendo dalla Collegiata di Santa Maria Assunta ad Arrone, il percorso segue le antiche vie di comunicazione, un tempo sorvegliate da castelli costruiti in posizione strategica sui fianchi delle montagne. Si avanza immersi nel verde, con le rocce affioranti sulla destra e le limpide acque del Nera sulla sinistra, in un paesaggio di armonia tra storia e natura. In lontananza compare Ferentillo, con i suoi due castelli gemelli — Precetto e Matterella — che si fronteggiano dai monti Sant’Angelo e Gabbio. Il borgo merita una sosta, soprattutto per visitare il curioso e affascinante Museo delle Mummie, allestito nella cripta della Chiesa di Santo Stefano. La tradizione vuole che tra le mummie si trovino anche i corpi di due pellegrini orientali, testimoni muti di un passaggio antico e misterioso lungo la Via. Ripreso il cammino, si procede ancora nel fondovalle, fino a scorgere — sull’altro lato del fiume e in posizione elevata — l’Abbazia di San Pietro in Valle, con il suo imponente campanile che domina il paesaggio. Per chi ha tempo e forze, una deviazione a questo sito millenario è fortemente consigliata: l’abbazia conserva al suo interno opere d’arte di straordinaria bellezza e una profonda atmosfera spirituale. In breve, si giunge infine a Ceselli, piccolo borgo adagiato su una dolce collina al di là del fiume, ideale per concludere questa giornata tranquilla e rigenerante nel cuore verde della Valnerina.
TAPPA 10
TAPPA 10: Da Ceselli a Spoleto
Partenza: Ceselli
Arrivo: Spoleto
Distanza: 15.7 km
Dislivello: +945 m / – 845 m
Fondo stradale: Asfalto (30%) e sterrato (70%)
Quella da Ceselli a Spoleto è una delle tappe più impegnative ma anche più affascinanti dell’intero cammino. Si lascia la stretta e verdeggiante Valle del Fiume Nera per salire progressivamente verso la valle soleggiata di Spoleto, città d’arte e di profonda spiritualità. Il percorso inizia dolcemente, attraversando la Valle di Pontuglia, ma ben presto si affronta una lunga e ripida salita di circa 8 km che conduce al Valico di Castelmonte. La pendenza, in alcuni tratti significativa, richiede un passo lento e costante, ma viene ripagata dalla bellezza dei boschi umbri e dagli scorci panoramici che si aprono sulla Valle del Nera. Lungo l’ascesa si attraversano i vicoli silenziosi del borgo fantasma di Sensati, oggi in corso di recupero grazie alle cure dello straordinario Mario, che ogni giorno cura questo luogo in forma volontaria e gratuita. . L’arrivo nel Bosco Sacro di Monteluco, denso di spiritualità e quiete, segna una delle tappe più suggestive del cammino. Qui si trova l’Eremo di San Francesco, luogo amato dal Santo per la sua solitudine e semplicità. Una sosta è d’obbligo, per visitare le cellette di pietra in cui pregavano i frati e per concedersi un momento di riflessione prima dell’ultima discesa. Da Monteluco si scende verso Spoleto, seguendo un sentiero immerso nel verde, costellato da edicole votive ed eremi: l’Eremo di San Girolamo, l’Eremo delle Grazie e la Chiesa di San Paolo Protoeremita, legati alla presenza dei primi anacoreti siriani. La discesa, a tratti ripida e su gradoni in pietra, culmina con l’imponente Ponte delle Torri, che unisce simbolicamente il bosco alla città. Attraversarlo provoca una lieve vertigine, ma anche un senso di stupore per la sua maestosità. Pochi passi oltre il ponte conducono ai piedi della Rocca Albornoziana e poi, attraverso le vie del centro, alla Cattedrale di Spoleto, con la sua splendida facciata romanica. Al suo interno è custodita una rarissima lettera autografa di San Francesco, preziosa testimonianza del suo passaggio. Spoleto, antica capitale del Ducato Longobardo, merita una visita approfondita per il suo straordinario patrimonio artistico e monumentale, che ne fa una delle città più affascinanti dell’Umbria.
TAPPA 11
TAPPA 11: Da Spoleto a Poreta
Partenza: Spoleto
Arrivo: Poreta
Distanza: 15 km
Dislivello: +531 m / – 579 m
Fondo stradale: Asfalto (30%) e sterrato (65%) e marciapiede (5%)
Questa tappa semplice di circa 15 km si snoda tra i paesaggi aperti e luminosi della campagna spoletina, dominata dalle distese di ulivi che rivestono ininterrottamente le colline umbre. Nonostante qualche breve tratto in salita, la fatica viene sempre ripagata dalla bellezza dell’ambiente e dalla tranquillità del percorso. Si parte dalla Cattedrale di Spoleto, lasciando il centro storico attraverso Via delle Mura Ciclopiche. Poco dopo, una breve deviazione consente di visitare la Basilica di San Salvatore, uno degli esempi meglio conservati di architettura longobarda e parte del patrimonio UNESCO (informarsi su orari d’apertura). Il cammino prosegue su strade secondarie ombreggiate da querceti, lontano dal traffico urbano. Il paesaggio cambia: dalle montagne boscose della Valnerina, ci si ritrova a camminare in piano, ai piedi delle colline coltivate a olivo. A destra si intravedono in lontananza Trevi e Assisi, mentre a sinistra si stagliano i Monti Martani e il profilo della città di Montefalco. La salita verso i borghi di Eggi e di Bazzano (Inferiore e Superiore) rappresenta il tratto più impegnativo della giornata, ma anche uno dei più gratificanti. In questi piccoli centri rurali, tavoli e panche invitano a una sosta rigenerante, magari all’ombra di un ulivo. Si prosegue poi in discesa, tra campi e prati, seguendo i segnali della Via. Si costeggia un ampio bosco di pini d’Aleppo, camminando su un sentiero comodo e ben segnato, fino a scorgere in lontananza il campanile della chiesa di Poreta, meta della tappa. Giunti sulla strada asfaltata, si presenta un bivio: i segnali ufficiali indicano una salita a destra verso il Castello di Poreta, da cui si gode uno splendido panorama sulla vallata. In alternativa, si può ignorare la deviazione e scendere a sinistra, seguendo la direzione del campanile, per raggiungere in breve la parte bassa del borgo di Poreta, dove termina la tappa.
TAPPA 12
TAPPA 12: Da Poreta a Trevi
Partenza: Poreta
Arrivo: Trevi
Distanza: 12 km
Dislivello: +500 m / – 421 m
Fondo stradale: Asfalto (40%) e sterrato (60%)
La Via/Cammino di San Francesco prosegue tra le colline che dominano la Valle Spoletana, attraversando distese di uliveti secolari, ordinatamente protetti da antichi muretti a secco. Questa tappa, di circa 12 km, è breve nella distanza ma ricca di salite e discese che possono rallentare il passo e richiedere un impegno costante. Il percorso si sviluppa prevalentemente su strade sterrate, immerse nella campagna, con alcuni tratti su vie secondarie poco trafficate. Lungo il cammino si incontra il borgo fortificato di Campello Alto, circondato dalle sue caratteristiche mura medievali, e possibile tappa intermedia.. Proseguendo, si affronta una salita sassosa tra gli ulivi che conduce all’Eremo Francescano delle Allodole, abitato da una piccola comunità francescana che segue la regola della fondatrice, Sorella Maria. L’ingresso è segnato da un cancello che introduce a un boschetto silenzioso: qui si trovano l’eremo e la grotta dove, secondo la leggenda, San Francesco sostò durante le sue peregrinazioni. È un luogo di forte spiritualità, dove si raccomanda al pellegrino il rispetto degli orari del silenzio e della preghiera. Il cammino continua tra dolci saliscendi, finché appare in lontananza l’abitato di Bovara, con la sua Chiesa di San Pietro, legata alla visione mistica di Fra’ Pacifico, discepolo di Francesco. L’ultimo tratto sale fino a Trevi, borgo suggestivamente arroccato su un colle, da cui si dominano le valli sottostanti. Prima di entrare nel centro storico, vale la pena fermarsi presso la Chiesa della Madonna delle Lacrime, custode di una profonda devozione popolare. Trevi, con le sue pietre antiche, i vicoli tortuosi e l’inconfondibile profilo, merita una visita attenta. In particolare, il Complesso Museale di San Francesco offre un percorso culturale di grande interesse: ospita il Museo della Civiltà dell’Ulivo, il Museo Archeologico, una chiesa con uno splendido organo del Cinquecento, e la Pinacoteca, dove è conservata una commovente Madonna col Bambino di Pinturicchio.
TAPPA 13
TAPPA 13: Da Trevi a Foligno
Partenza: Trevi
Arrivo: Foligno
Distanza: 12.4 km
Dislivello: +142 m / – 326m
Fondo stradale: Asfalto (40%) e sterrato (60%)
Questa tappa di circa 13 km conduce il pellegrino in una dolce discesa dai terrazzamenti di ulivi verso la pianura, in direzione di Foligno. Si tratta di una tappa semplice e piacevole, immersa nella campagna umbra, anche se l’ultimo tratto, nei pressi della città, si svolge su una strada trafficata, dove è necessario prestare attenzione. Il cammino comincia lasciando il centro storico di Trevi e il Convento di San Martino, per scendere lungo un sentiero che conduce all’abitato di Collecchio. Si cammina tra fasce di uliveti e paesaggi ordinati, che raccontano la secolare cura dell’uomo per queste colline. Il percorso alterna tratti sterrati e asfaltati, sempre esposti al sole: è dunque consigliato portare con sé copricapo e scorta d’acqua, soprattutto nelle giornate estive. Lungo il cammino si incontrano numerose edicole mariane, spesso collocate ai crocicchi, come presenze silenziose che guidano il pellegrino passo dopo passo verso Assisi, ormai sempre più vicina. In località San Clemente, sorge una pieve campestre immersa tra gli ulivi, collocata su un poggio che invita alla sosta e alla contemplazione. È un luogo semplice ma suggestivo, in perfetto dialogo con la spiritualità del cammino. Poco dopo, si giunge a Porta Romana, ingresso al centro storico di Foligno. Attraversando il corso Cavour, elegante e vivace, si arriva nella centralissima Piazza della Repubblica, dove si affaccia il Duomo di San Feliciano. Una targa commemorativa ricorda un momento fondamentale nella vita del giovane Francesco: fu proprio qui, ancora mercante, che vendette le stoffe del padre per restaurare la Chiesa di San Damiano, segnando l’inizio della sua radicale trasformazione spirituale. Con l’ingresso a Foligno, il traguardo di Assisi si avvicina con forza simbolica. Le edicole votive, gli ulivi, e i piccoli gesti che costellano il cammino sembrano tutti convergere verso il gran giorno dell’arrivo.
TAPPA 14
TAPPA 14: Da Foligno a Assisi
Partenza: Foligno
Arrivo: Assisi
Distanza: 19.2 km
Dislivello: +412 m / – 274 m
Fondo stradale: Asfalto (15%) e sterrato (85%)
La meta del cammino è la Basilica di San Francesco ad Assisi. È qui, davanti alla Tomba del Poverello, che si conclude simbolicamente e spiritualmente il lungo viaggio. Se l’emozione dell’arrivo spinge ad accelerare il passo, il consiglio è quello di rallentare, per gustare fino in fondo l’ultima parte del percorso, fatta di silenzi, attese e bellezza. Si parte dalla Cattedrale di Foligno, attraversando Piazza San Giacomo, dove sorge l’omonima chiesa dedicata al santo protettore dei pellegrini. Da qui si prosegue oltre il ponte sul fiume Topino, lasciandosi alle spalle la città e immergendosi nella quiete della campagna. Dopo circa 6 km di cammino su strade secondarie, si entra nella cittadina di Spello passando sotto la sua monumentale Porta Consolare, segno visibile della sua storia romana. Spello merita una sosta, per le sue vie fiorite e le numerose opere d’arte custodite nelle chiese e nei palazzi antichi. Da qui il pellegrino può scegliere fra due varianti per raggiungere Assisi:
- il percorso escursionistico più impegnativo, ma immerso nei boschi del Parco del Monte Subasio, che offre natura incontaminata e viste mozzafiato;
- oppure il cammino sulla mezzacosta, più dolce e panoramico, che costeggia il monte lungo la Via degli Ulivi.
Chi opta per questa seconda variante, lascia Spello attraverso Porta Montanara e si incammina con passo sereno sulle pendici del Subasio. Una sola salita, moderata e regolare, precede l’ingresso ad Assisi, dove i passi di Francesco si uniscono a quelli di Chiara. L’arrivo avviene prima presso la Basilica di Santa Chiara, poi, proseguendo tra le pietre rosate del centro storico, si giunge finalmente alla Basilica di San Francesco, che accoglie i pellegrini con la sua maestosità silenziosa. Qui, nella penombra della Basilica Inferiore, la Tomba di San Francesco rappresenta il punto d’arrivo, ma anche di rinnovata partenza interiore. Il cammino prosegue idealmente in discesa fino a Santa Maria degli Angeli, dove si conserva la Porziuncola, piccola chiesa dentro la chiesa, luogo dove nacque la prima comunità francescana e dove Francesco concluse la sua vita terrena. Assisi, con i suoi numerosissimi luoghi francescani, richiede almeno una giornata di sosta: non solo per visitarli, ma per meditare, ringraziare, e interiorizzare il dono del cammino.
TAPPA 14a
TAPPA 14a: Da Foligno a Assisi – Escursionistica
Partenza: Foligno
Arrivo: Assisi
Distanza: 22.1 km
Dislivello: +989 m / – 850 m
Fondo stradale: Asfalto (65%) e sterrato (35%)
La meta è ormai vicinissima, e questa tappa impegnativa sembra condensare in sé tutte le caratteristiche del cammino fin qui percorso: salite intense, paesaggi mozzafiato e una natura capace di parlare all’anima. Il cammino si conclude presso la Basilica di San Francesco ad Assisi, ma prima di giungervi si attraversano alcuni dei luoghi più evocativi del percorso. La prima parte, da Foligno a Spello, coincide con la tappa già descritta: si esce da Spello attraverso Porta Montanara, imboccando via Bulgarella. Oltrepassata una fontanella — utile occasione per rifornirsi d’acqua — si svolta a sinistra e inizia la lunga salita, che si sviluppa su strada sterrata tra gli uliveti. La pendenza è spesso impegnativa, soprattutto nella stagione estiva, quando il sole può rendere il tratto più faticoso. È il momento di adottare il passo lento e regolare del pellegrino, lasciando che siano il ritmo del respiro e i panorami a scandire il cammino. La salita prosegue nel cuore dei Boschi del Monte Subasio, fino a raggiungerne la vetta. Da qui, la vista che si apre a perdita d’occhio rappresenta una ricompensa potente per la fatica: forse uno dei panorami più belli di tutta la Via. Dalla cima si scende verso l’Eremo delle Carceri, luogo amatissimo da San Francesco e ancora oggi meta di raccoglimento per chi cerca silenzio e comunione spirituale. Raggiungerlo a piedi, immersi nella quiete del bosco, rappresenta un momento profondamente simbolico, un’anticipazione dell’arrivo. Il sentiero prosegue in discesa, costeggiando la Rocca Minore di Assisi, detta anche Rocchicciola, e raggiunge infine Piazza Matteotti. Da qui si entra nel cuore di Assisi, attraversando le sue vie medievali, dense di storia e bellezza. L’ultimo passo conduce al grande portale della Basilica Inferiore di San Francesco. Qui, dopo tanti giorni di cammino, si posa finalmente lo zaino. Nella penombra della basilica, la Tomba di San Francesco accoglie il pellegrino in un silenzio carico di gratitudine, emozione e pace. Questo è il punto d’arrivo e, al tempo stesso, l’inizio di qualcosa di nuovo. Dopo la visita alla tomba, la gioia dell’arrivo può essere celebrata pienamente, con il cuore colmo di quanto raccolto lungo la Via. Assisi, con i suoi numerosi luoghi francescani e la spiritualità che si respira tra le sue pietre, invita a fermarsi almeno un giorno: per visitare, per meditare, e per lasciar sedimentare l’esperienza di un cammino che va ben oltre la distanza percorsa.