Consiglio del giorno: mettiti in cammino! Sofia e Tommaso sul cammino dei borghi Silenti
Sofia e Tommaso una coppia di giovanissimi ragazzi della nostra community, viaggiatori curiosi, amanti della natura e delle esperienze autentiche. Con zaino in spalla e tanta voglia di esplorare, hanno deciso di immergersi in un’avventura unica: il Cammino dei Borghi Silenti. Questo diario racconta il loro viaggio attraverso piccoli borghi incastonati nel verde dell’Umbria, luoghi dove il tempo sembra essersi fermato e il silenzio regna sovrano. Passo dopo passo, Sofia e Tommaso scoprono paesaggi mozzafiato, tradizioni antiche e persone straordinarie che, con un sorriso o un gesto gentile, rendono ogni tappa indimenticabile.
Sapevi che puoi condividere anche tu la tua esperienza di cammino con la nostra community? Inviaci una mail a info@camminiditalia.org, e ti forniremo tutte le linee guida necessarie. Se preferisci, puoi anche raccontare la tua avventura nella Community Facebook dedicata.
Se non vuoi perderti lungo la strada, ti ricordiamo di scaricare l’app di Cammini d’Italia prima di partire! In un unico strumento avrai tutte le tracce dei cammini italiani, permettendoti di navigare (anche in modalità offline!). Te ne parliamo a questo link!
Dove andiamo in vacanza?
Islanda, Sardegna, Slovenia, Portogallo… ok, andiamo a fare un cammino! E così, ogni volta, ci ritroviamo a sfogliare pagine web per cercare un cammino in Italia. Non sappiamo dire quale sia il metodo di scelta: ci affidiamo un po’ ai chilometri, un po’ al tempo che abbiamo a disposizione e poi agli amici, che sanno dare sempre buoni consigli. “Silenti”… Questa parola ci ha incuriositi. Cercavamo un luogo immerso nel verde, da esplorare, che lasciasse spazio ai pensieri, un luogo dove meravigliarci. Il Cammino dei Borghi Silenti, di cui tutti parlano, sembrava nel posto giusto al momento giusto.
Il cammino dei Borghi Silenti è stato uno dei cammini più scelti da tutti voi camminatori nel 2024. Se vuoi scoprire altri itinerari presenti in tutta Italia, abbiamo scritto un Atlante con più di 100 percorsi! Così saprai sempre che ci sarà un cammino da fare che ti aspetta.
Tappa 01: Tenaglie – Melezzole
23 km
Fornelletto, gavetta e sacca piena d’acqua: partiamo. Risveglio a Tenaglie con un sole splendente! La prima tappa è sempre quella in cui andiamo più veloci: c’è tanta voglia di camminare. È novembre, dovrebbe fare freddo al mattino, ma non nel 2024. Con quattro strati di maglie, alla prima salita ci fermiamo per rimanere in maniche corte.
Il cammino ci piace e piace anche al nostro palato: attraversiamo un sentiero di alberi di corbezzolo. Ogni due passi ci fermiamo a mangiare i loro piccoli frutti rossi e arancioni dal gusto dolce. Il primo borgo silente che attraversiamo è Santa Restituta, dove incontriamo Moreno, uno dei sei abitanti del posto. Ci offre caffè, sorrisi e il suo timbro personale a chi passa.
Vi sveliamo già che questo cammino lo ricorderemo particolarmente per le persone che abbiamo incontrato: Moreno è stato il primo. Dopo una zuppa e un po’ di riposo senza scarpe, ripartiamo. Mancano solo sei chilometri alla conclusione della prima tappa. Attraversiamo il borgo di Toscolano, colpiti dalla forma ad anello della costruzione del paese. Scopriamo che questa è una caratteristica comune qui.
Continuiamo su stradine bianche tra le colline per raggiungere l’ultimo borgo della giornata: Melezzole. Anche questo paesino è fatto ad anello, con tante casette in pietra incastrate tra loro. Dopo una doccia calda, il sole cala. Così ci concediamo una birretta al bar, d’obbligo a fine tappa! Abbiamo prenotato una casa a donativo per la notte. Lì sotto c’era un piccolo market dove abbiamo acquistato pasta e lenticchie per la cena. La casa aveva una cucina, per fortuna, perché non è facile trovare locali aperti di sera.
Tappa 02: Melezzole – Acqualoreto
23 km
Per la seconda tappa partiamo già in pantaloncini corti. Sappiamo che ci aspetta una bella salita per raggiungere la cima di Monte Croce di Serra (997 m s.l.m.). Non è stata difficile, ma sembrava non finire mai. Scendendo, il paesaggio si apre, lasciando spazio alla vista sul Lago di Corbara. A Morruzze facciamo una pausa pranzo. Riposiamo per quasi un’ora su una panchina, baciati dal sole e con alle spalle una chiesa tutta di pietra, come gran parte del paese.
Ripartiamo. Ora ci aspettano Morre, Collelungo e infine Acqualoreto. Attraversando gli uliveti ci ricordiamo di non aver prenotato per la notte. Questa volta, andiamo sul sicuro: ad Acqualoreto c’è un ostello! L’accoglienza è memorabile: ci viene annunciato il menù della cena, semplice ma delizioso. Pasta al pomodoro, una frittatona e ciambelline fatte in casa, accompagnate dal vino.
Consigli del secondo giorno:
- Continuare a spingere, sempre!
- Porta una schiscetta: la pasta della sera prima è perfetta il giorno dopo.
- Scommettere una birra rende tutto più divertente: occhio, però, ai bar aperti nei borghi silenti.
Tappa 03: Acqualoreto – Baschi
23 km
“La salita non esiste”. Vorremmo che questa frase fosse il titolo della tappa. Per la prima volta vediamo una fitta nebbia al mattino. L’orizzonte appare magico: un paesaggio incantato fatto di boschi verdi, le prime timide luci del sole e nuvole bianche che dipingono il cielo. Il percorso si snoda nel bosco. Le foglie umide e qualche sparo di cacciatori in sottofondo ci accompagnano (non proprio piacevole, lo ammettiamo). La discesa sembra non finire mai e non promette nulla di buono: quando arriverà la salita? Dopo circa quattro chilometri, eccola lì, ripidissima: la famosissima salita dell’Eremo della Pasquarella.
Per fortuna, ci sono i nostri amati frutti di corbezzolo a donarci energia. È stata la salita più difficile di questi giorni. Una volta conclusa, pensiamo solo al pranzo. Attraversiamo il grazioso paesino di Scoppieto. Qui incontriamo Guido, il più anziano del borgo, detto anche il “Galletto”. Con il suo bastone ci indica quello che volevamo sentirci dire: “Vi manca poco a Civitella, è quella laggiù”.
Civitella è il borgo dove percepiamo di più la cultura dell’olio: è il periodo della raccolta, e per le strade non si parla d’altro. Trattori carichi di olive si dirigono al frantoio. Dopo una visita al minimarket (e un acquisto di pecorino e pane rigorosamente sciapo), ci fermiamo per un pranzo vista lago: risottino ai funghi, cucinato con fornelletto e gavetta. Ci mancano ancora 12 chilometri a Baschi. Da qui, il percorso si fa meno boschivo e più aperto, attraversando campi su strade bianche.
A Baschi veniamo accolti in una casa a donativo. Dopo la doccia di fine tappa, ci godiamo l’aperitivo serale in compagnia. Concludiamo la giornata con un caldo minestrone, preparato nella cucina della casa.
Consigli del terzo giorno:
- La salita non esiste!
- Concediti pause più lunghe: magari al sole, con vista lago.
- Se ti viene un’idea carina, falla senza pensarci troppo.
Tappa 04: Baschi – Tenaglie
17 km
Questa tappa inizia con un’altra coppia in cammino. Provenienti da Roma, è la loro prima vacanza di questo tipo. Ci raccontiamo le esperienze, gli alloggi e le cose che ci sono piaciute di più. Il paesaggio cambia completamente: colline, campi di uliveti e una zona boschiva attraversata dal Fosso di San Lorenzo. Un tempo si guadava cinque volte (oggi è asciutto, e si cammina sul letto del fiume).
Incontriamo la necropoli etrusca di San Lorenzo: grotte scavate nella collina. Il percorso diventa più roccioso mentre ci avviciniamo a Montecchio, l’unico paese prima di Tenaglie. Le pance reclamano il pranzo, ma prima ci fermiamo al Frantoio Bartolomei. Qui ci aspetta un’accoglienza straordinaria: pane bruschettato sul camino, olio nuovo, vino rosso e il profumo delle olive appena lavate.
Montecchio è uno dei borghi più belli d’Italia. Ci fermiamo davanti alla bottega “L’Arte dell’Intreccio”, dove David e Andreina mantengono viva la tradizione dei cesti in vimini e degli scacciaguai del pellegrino. Dopo questa sosta, percorriamo gli ultimi chilometri fino a Tenaglie. Ritirare l’attestato a fine cammino è sempre un momento emozionante, in cui realizzi di aver compiuto una vera avventura. Ma certe avventure non finiscono mai…
Consigli del quarto giorno:
- La bruschetta è più buona con l’aglio.
- Non avere fretta: goditi il paesaggio, gli incontri e l’olio.
- Fermati a dormire nel luogo di arrivo: non si sa mai.
Tappa 04 BIS: Baschi – Tenaglie
No, non è un errore: abbiamo rifatto l’ultima tappa! Durante il cammino abbiamo incontrato i ragazzi di Cammini d’Italia, che stavano percorrendo le stesse tappe in cinque giorni. Al loro invito a ripercorrere insieme la tappa, abbiamo accettato. Ore 9:00: siamo nuovamente a Baschi. Questa volta il percorso è più lento, fatto di racconti, paesaggi, risate e progetti condivisi.
Ci concediamo due lunghe pause: la prima da Ettore, che ci accoglie nella sua grotta, la seconda all’oleificio, per un’altra scorpacciata di olio nuovo e torta al testo. Il momento più bello resta la conclusione della tappa al tramonto. I colori del cielo creano un’atmosfera unica, e ripensare ai luoghi attraversati ci fa capire che ogni volta si notano dettagli nuovi. Grazie di cuore ai ragazzi di Cammini d’Italia per aver condiviso con noi questa avventura.
Consiglio del giorno: Una tappa va sempre conclusa al tramonto, in compagnia!